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MessaggioInviato: 03/06/2011, 19:13 
L'escherichia coli è un batterio presente nel corpo umano e normalmente l'organismo è in grado di farvi fronte. E' il responsabile della maggior parte delle cistiti femminili, tanto per capirci. Questa sua mutazione improvvisa mi sa di creazione ad arte in laboratorio e ci sono andati di mezzo i poveri cetrioli...Attentato batteriologico o gioco sporco delle case farmaceutiche. Che dicevano le carte degli illuminati? Ho perso il conto...



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Infatti, l'aveov detto che l'avevo sentito (non so se qui o altrove) che erano pronti dei farmaci di cui non si sapeva l'uso; oh, dopo un mese, ecco qui! [8)]



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MessaggioInviato: 03/06/2011, 20:00 
Sentita ora la notizia, in TV: hanno trovato il batterio nel salame di cervo, in Italia ...[8)]


Ultima modifica di Ufologo 555 il 03/06/2011, 20:01, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 04/06/2011, 08:54 
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Ufologo 555 ha scritto:

Sentita ora la notizia, in TV: hanno trovato il batterio nel salame di cervo, in Italia ... [8)]


Ma dove l'hanno detto? Fazio intanto rassicura....... boh... [V]




Fazio rassicura: 'In Italia nessun caso'
'Mangiare come sempre verdura e frutta dopo averla lavata'


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http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 97682.html

03 giugno, 21:21

BERLINO - I casi di E. Coli sembrano essersi "stabilizzati", ma in Europa rimane alta l'allerta e si continua a cercare la fonte di un'epidemia che finora ha fatto 18 morti, di cui 17 in Germania. Oggi, per la prima volta da giorni, non si sono registrate nuove vittime e le autorità sanitarie tedesche hanno aggiornato il numero dei casi di sindrome emolitico uremica (seu) - la versione resistente e più pericolosa del ceppo Ehec del batterio - a quota 520. Si tratta di 50 in più rispetto a mercoledì, mentre la settimana scorsa se ne contavano anche 100 in più al giorno. Dall'inizio di maggio a oggi, inoltre, in Europa i casi legati all'Ehec sono 1.823. "La situazione è che il numero di nuove infezioni sembra essersi stabilizzato", ha commentato Reinhard Brunkhorst, presidente della Società tedesca di nefrologia e responsabile dell'ospedale universitario della regione di Hannover (Nord), dove sono stati registrati numerosi decessi. Questa è comunque l'epidemia di E. Coli "più importante causata da un batterio negli ultimi decenni", ha aggiunto. Per questo, secondo la cancelliera Angela Merkel e il premier spagnolo José Luis Zapatero, trovare la fonte è una "priorità", in modo da poter mettere a punto ulteriori misure per proteggere la popolazione. Tuttavia, anche se i test dovessero rivelare l'origine dell'infezione in tempi brevi, difficilmente la situazione tornerebbe alla normalità rapidamente.

Oggi, infatti, il tabloid tedesco Bild - il quotidiano più seguito della Germania, con circa sette milioni di lettori - titola in prima pagina 'Allarme-Ehec' e all'interno parla dello "schoc dei medici" di fronte al "dolore dei pazienti". Nonostante i commenti rassicuranti di Brunkhorst, quindi, l'opinione pubblica è ancora in preda al panico. Una situazione che sembra riflettersi anche nelle reazioni di paesi come la Russia, dove il premier Vladimir Putin ha detto chiaramente che Mosca "non avvelenerà" i suoi cittadini in nome dell'Organizzazione mondiale del commercio (Wto). La Russia quest'anno vuole aderire alla Wto e il riferimento é allo stop alle importazioni di verdure fresche dall'Unione europea (imposto anche dal Libano). Secondo Bruxelles, "ogni embargo completo è sproporzionato" ma resta il fatto che l'epidemia ha già colpito 12 paesi (11 europei più gli Usa) e tutti hanno un legame con la Germania. Oggi, un gruppo di produttori spagnoli ha protestato ad Amburgo (Nord) contro le accuse - rivelatesi poi false - delle autorità locali ai danni dei cetrioli del paese. La Merkel, da parte sua, al telefono giovedì sera con Zapatero, ha difeso la gestione dell'epidemia, sottolineando che le autorità sanitarie avevano il dovere di informare il pubblico "in tutte le fasi (dell'epidemia) e di trasmettere i risultati delle analisi al sistema di allerta rapido dell'Unione europea".

Secondo un sondaggio di Eurobarometro, la contaminazione preoccupa il 62% dei cittadini europei ma la percentuale sale al 79% in Italia, dove - secondo il Codacons - le vendite di frutta e verdura sono crollate di almeno il 15%. Ma il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, è sicuro che gli italiani possono stare tranquilli: "Esiste la possibilità teorica che qualche contaminato dalla Germania possa arrivare in Italia - ha commentato -, ma sicuramente non è possibile che prodotti contaminati arrivino sui nostri mercati".Il ministero ha segnalatola presenza di un batterio di E.coli produttore di tossine su un salame di cervo prodotto in Italia ma qualsiasi correlazione con l'epidemia nella zona di Amburgo è comunque altamente improbabile. Lunedì prossimo, le conseguenze dell'epidemia saranno sul tavolo dei ministri Ue della sanità. La riunione del Consiglio é in programma a Lussemburgo dove, per l'Italia, parteciperà Fazio. Intanto, le indagini epidemiologiche e di laboratorio per risalire all'origine del focolaio continuano, ha detto la portavoce dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Fadela Chaib.


UE SOTTO PRESSIONE PER TROVARE CAUSA
Alle preoccupazioni sul fronte sanitario, si aggiungono quelle sul versante economico. Il batterio killer continua a tenere sotto pressione l'Unione europea. "Ci aspettiamo che si arrivi al più presto a trovare la causa", ha affermato, dopo l'ennesima giornata di lavoro, la direttrice generale alla sanità della Commissione europea, Paola Testori Coggi. Il commissario Ue alla salute John Dalli anche oggi è rimasto in contatto con il ministro tedesco Daniel Bahr, con il quale ha concordato di intensificare le investigazioni per trovare la fonte del contagio. I casi sono ormai saliti, secondo fonti della Commissione europea, a 1733 in Germania, di cui 520 trasformatisi in sindrome uremica emolitica.

La Svezia ha segnalato 46 casi, la Danimarca 17, l'Olanda 8, la Francia 10, la Gran Bretagna 7, tre anche in Svizzera e uno in Norvegia. Riunioni telefoniche degli esperti dei diversi paesi Ue si ripetono ormai quotidianamente per confrontare gli ultimi sviluppi della situazione e lunedì prossimo la questione sarà sul tavolo dei ministri Ue della sanità, che si riuniranno a Lussemburgo (per l'Italia il ministro Ferruccio Fazio). Intanto, si fa più acuto lo scontro con la Russia, che ha imposto l'embargo all'importazione delle verdure provenienti dall'Unione. "I rappresentanti della Commissione europea ci dicono che questa decisione è contraria ai principi dell'Organizzazione mondiale del commercio, ma ci sono persone che muoiono per questi prodotti e noi non vogliamo avvelenare la nostra gente", ha tuonato il primo ministro Vladimir Putin. "Aspettiamo che i nostri partner europei trovino la fonte di questa porcheria", ha aggiunto. Poco prima, il rappresentante dell'Ue a Mosca, Fernando Valenzuela, in una conferenza stampa, aveva evocato l'intenzione della Russia di entrare nella Wto. "Uno degli aspetti per l'ingresso - aveva precisato - è il rispetto di una serie di misure e con l'embargo le autorità russe non hanno rispettato queste regole". Al provvedimento di Mosca, destinato a creare non pochi problemi economici, si è aggiunto l'embargo decretato anche dal Libano, mentre il Canada ha imposto l'obbligo di testare tutti gli ortaggi provenienti dall'Ue. Una situazione che ha condotto Bruxelles a ribadire con forza di "ritenere sproporzionato ogni embargo totale".

La paura dell'Escherichia coli, e soprattutto della sua rara variante 0104, che ha mietuto diciotto vittime tra le persone passate dalla zona di Amburgo in Germania, è destinata ad avere pesanti ripercussioni sul settore dell'ortofrutta, tanto che i ministri Ue dell'agricoltura ne parleranno in un Consiglio straordinario che, a meno di cambiamenti dell'ultima ora, si terrà il prossimo 17 giugno. A reclamare danni sono prima di tutti i produttori spagnoli, dopo che i cetrioli prodotti in Andalusia sono finti sul banco degli imputati e poi scagionati, ma anche altri paesi hanno reclamato forti perdite. Alle loro richieste dovrà rispondere il commissario all'agricoltura, Dacian Ciolos.



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 04/06/2011, 10:46 
L'hanno detto sui TG di Mediaset ...



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MessaggioInviato: 04/06/2011, 11:53 
Cita:
Thethirdeye ha scritto:

Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

Sentita ora la notizia, in TV: hanno trovato il batterio nel salame di cervo, in Italia ... [8)]


Ma dove l'hanno detto? Fazio intanto rassicura....... boh... [V]




Fazio rassicura: 'In Italia nessun caso'
'Mangiare come sempre verdura e frutta dopo averla lavata'


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http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 97682.html



Si, lavata, ma con l'amuchina ...
Ancora non sanno da dove e' sbucato fuori ... ma loro dicono di star tranquilli anche con un asteroide in rotta di collisone di 4 km.
Chissa' se ai loro figli gli preparano l'insalatina sciaquata con l'acqua fresca del rubinetto! [;)]


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MessaggioInviato: 04/06/2011, 17:26 
Treviso, insalata da mezza tonnellata contro la paura del batterio killer

Un'insalata da mezza tonnellata, fatta con 250 kg di cetrioli, 300 kg di pomodori e un pizzico di radicchietto (50 kg): tutti ortaggi di stagione, freschissimi e preparati a due passi dal grande orto che li produce. E' stata questa la risposta forte alla psicosi del batterio killer, organizzata da Coldiretti e dal presidente del Veneto Luca Zaia, che oggi all'azienda agricola Barzan di Treviso, assieme a centinaia di produttori e di rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali, ha raccolto e portato i cetrioli alle massaie che preparavano l'insalatona gigante e ha fatto da assaggiatore alla qualità della verdura ''Made in Italy'' e Made in Veneto''.

''La paura causata dai morti e dai malati colpiti dall'escherichia coli assassina nella zona tedesca di Amburgo sta infatti facendo altre vittime del tutto innocenti: l'agricoltura mediterranea, italiana e veneta, che una informazione che si sta rivelando falsa, ha penalizzato con una forte contrazione di consumi e dell'export causati da un timore assolutamente ingiustificato - ha sottolineato Zaia - con un invenduto per un valore 3 milioni di euro al giorno, 600 mila euro per la sola orticoltura veneta, che punisce duramente una agricoltura certificata di assoluta eccellenza mondiale''.



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http://www.adnkronos.com/IGN/News/Crona ... 42955.html


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MessaggioInviato: 04/06/2011, 17:33 
Batterio killer, ministero Salute: ''Negativi test su salame di cervo'' Firenze, allarme per donna morta

Milano, 4 giu. (Adnkronos/Ign) - Rientra l'allerta in Alto Adige, dove è stato confermato che non ci sono casi di infezione da nuova forma di Escherichia coli, ma c'è attesa per i risultati dopo la morte di una donna di 62 anni a Sesto Fiorentino (Firenze).

E il ministero della Salute comunica che sono risultati negativi gli esami per verificare la presenza del cosiddetto batterio killer sui campioni di salame di cervo, prelevati ieri in Toscana, in seguito ad un'allerta comunitaria inviata dall'Austria. Il campione è stato esaminato dal Laboratorio nazionale di riferimento per E. Coli dell'Istituto superiore di Sanità di Roma ed è risultato negativo per presenza di Escherichia Coli produttore di verocitotossina (VTEC).

Intanto, l'azienda sanitaria altoatesina smentisce la notizia, circolata in queste ore, di un primo contagio in Italia, relativo ad un turista tedesco ricoverato all'ospedale di Merano. "Non c'è nessuna emergenza", spiegano fonti interne all'Adnkronos Salute. Si stanno attuando le procedure indicate anche dal ministero: in tutti i casi di diarrea emorragica, se il paziente è stato in Germania prima del 15 aprile, viene fatto l'esame delle feci per verificare l'eventuale presenza del batterio. Ad oggi non risultano conferme e non ci sono pazienti con complicanze renali, indica l'azienda.

Nella Regione sono circa 100 i casi di 'normale' diarrea grave, visitati dal medico di famiglia o in ospedale. "Ma si tratta di dati nella norma". Il test viene fatto, però, solo se il paziente è anche stato anche in Germania.

La notizia si era diffusa dopo che il 'Dolomiten', giornale locale in lingua tedesca dell'Alto Adige, scriveva che nell'ospedale di Merano si era presentato una persona che presenta i sintomi del contagio. L'uomo, un turista tedesco, è stato ricoverato per una grave diarrea.

Intanto su una donna di 62 anni morta stanotte intorno alle 4:40, nella sua abitazione di Sesto Fiorentino (Firenze), il pm ha disposto l'autopsia perché si sospetta che il decesso possa essere stato causato dal batterio.

Secondo quanto ricostruito, la donna ieri mattina è andata dalla guardia medica accusando forti dolori addominali; i sanitari le hanno diagnosticato una gastrointerite acuta e l'hanno dimessa. Stanotte si è sentita male e alcune vicine di casa (la vittima viveva da sola) hanno chiamato il 118. I sanitari hanno solo potuto constatare il decesso dell'anziana e allertare i carabinieri, che a loro volta hanno informato il pm di turno. La salma è a disposizione dell'autorità giudiziaria e già oggi, all'Istituto di medicina legale dell'ospedale fiorentino di Careggi, potrebbe esserci l'autopsia.

Ma in Italia non c'è da preoccuparsi" per il batterio. "Si può mangiare verdura cruda senza problemi, lavandola, naturalmente". Da noi "non c'è mai stata emergenza" ribadisce il ministro della Salute Ferruccio Fazio che, intervistato dal Tg5, raccomanda "più attenzione a chi si deve recare nella zona di Amburgo". In questo caso, infatti, si "deve fare attenzione ad evitare la verdura cruda perché non sappiamo se proviene da confezionamenti che possono essere stati oggetto di infezione". E' necessario, inoltre "lavare le mani e seguire le normali norme igieniche".

Il ministro fa poi sapere di "avere chiesto alla Germania di fare indagini non soltanto a campione generale, ma su specifiche forme di confezionamento degli alimenti". E tiene ad evidenziare che "sembrerebbe "un fenomeno "più trasversale piuttosto che legato ad un singolo alimento". Fazio ha voluto comunque "ribadire che il nostro cibo e le nostre verdure sono assolutamente sicure". Il consiglio è quello di "lavarle sempre. Dobbiamo sempre farlo".

L'Escherichia coli è "un batterio conosciuto già nell'800" ricorda il ministro sottolineando ancora una volta che "non abbiamo problemi. La nostra sanità è sotto controllo, le nostre strutture sono allertate". E nemmeno deve destare preoccupazione qualora "un italiano, che è stato nella zona di Amburgo, abbia avuto la malattia. Non ci deve stupire. La malattia è circoscritta ad una zona".

"Non è una mutazione - fa ancora presente Fazio - ma una normale ricombinazione di batteri che hanno più tossicità e noi meno anticorpi". "Quanto al veicolo - conclude - è ancora sotto studio", di qui la richiesta alla Germania di ulteriori indagini sulle confezioni.

http://www.adnkronos.com/IGN/News/Crona ... 88432.html


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Batterio killer, Oms: ''Colpiti 13 Paesi nel mondo, casi in crescita''

Milano, 4 giu. (Adnkronos/Ign) - Rientra l'allerta in Alto Adige, dove è stato confermato che non ci sono casi di infezione da nuova forma di Escherichia coli, e anche in Toscana dove, dopo la morte di una donna di 62 anni a Sesto Fiorentino, l'Azienda ospedaliero universitaria Careggi rende noto che, dal primo riscontro dell'autopsia, verosimilmente "si esclude qualsiasi correlazione tra la morte della persona avvenuta la scorsa notte in provincia di Firenze e la variante di Escherichia Coli". Sono in corso ulteriori accertamenti per definire la causa del decesso.

Sono però in aumento i casi di infezione da Ehec e della complicanza più temuta, la sindrome emolitica uremica (Hus), arrivati rispettivamente a 1.283 e 551. Diffusi ora in 13 Paesi. Alla Germania si sono aggiunti 11 Stati europei, con la Polonia ultima in ordine di tempo, e gli Usa.

Questo il bollettino dell'Organizzazione mondiale della sanità diffuso oggi: in Germania, 'epicentro' della nuova infezione, sono stati notificati 520 casi di sindrome emolitica uremica, di cui 11 fatali: il 70% delle persone colpite sono donne e l'89% adulti al di sopra dei 20 anni. Nel Paese, inoltre, sono 1.213 i contagi del batterio (senza Hus) notificati, di cui sei mortali e anche in questo caso il 61% delle persone colpite sono donne e l'88% adulti. A questi si sono aggiunti i casi segnalati in altri 11 Paesi europei, 31 di Hus di cui uno mortale, e 70 di infezione da E.Coli.

Nel dettaglio: Austria (Hus 0, Ehec 2), Repubblica Ceca (0 e 1), Danimarca (7 e 10), Francia (0 e 10), Olanda (4 e 4), Norvegia (0 e 1), Spagna (1 e 0), Svezia (15 e 31), Svizzera (0 e 3), Regno Unito (3 e 8), Polonia (1e 0). Il batterio killer è arrivato anche negli Stati Uniti, dove si sono registrati due casi di sindrome emolitica uremica. Tutti i pazienti - precisa l'Oms - sono persone che vivono o sono state nel nord della Germania durante il periodo di incubazione dell'infezione, in genere 3 0 4 giorni (ma puo' variare di 2 -10 giorni) dopo l'esposizione al batterio. E' stato confermato dai test di laboratorio che in un numero crescente di casi il sierotipo dell'E. coli responsabile e' lo 0104:H4, conclude l'Oms.

Intanto il ministero della Salute comunica che sono risultati negativi gli esami per verificare la presenza del cosiddetto batterio killer sui campioni di salame di cervo, prelevati ieri in Toscana, in seguito ad un'allerta comunitaria inviata dall'Austria. Il campione è stato esaminato dal Laboratorio nazionale di riferimento per E. Coli dell'Istituto superiore di Sanità di Roma ed è risultato negativo per presenza di Escherichia Coli produttore di verocitotossina (VTEC).

Intanto, l'azienda sanitaria altoatesina smentisce la notizia, circolata in queste ore, di un primo contagio in Italia, relativo ad un turista tedesco ricoverato all'ospedale di Merano. "Non c'è nessuna emergenza", spiegano fonti interne all'Adnkronos Salute. Si stanno attuando le procedure indicate anche dal ministero: in tutti i casi di diarrea emorragica, se il paziente è stato in Germania prima del 15 aprile, viene fatto l'esame delle feci per verificare l'eventuale presenza del batterio. Ad oggi non risultano conferme e non ci sono pazienti con complicanze renali, indica l'azienda.

Nella Regione sono circa 100 i casi di 'normale' diarrea grave, visitati dal medico di famiglia o in ospedale. "Ma si tratta di dati nella norma". Il test viene fatto, però, solo se il paziente è anche stato anche in Germania.

La notizia si era diffusa dopo che il 'Dolomiten', giornale locale in lingua tedesca dell'Alto Adige, scriveva che nell'ospedale di Merano si era presentato una persona che presenta i sintomi del contagio. L'uomo, un turista tedesco, è stato ricoverato per una grave diarrea.

Per quanto riguarda la donna di 62 anni morta stanotte intorno alle 4:40, nella sua abitazione di Sesto Fiorentino (Firenze), il pm aveva disposto l'autopsia per il sospetto di presenza del batterio. Secondo quanto ricostruito, la donna è andata dalla guardia medica accusando forti dolori addominali; i sanitari le hanno diagnosticato una gastrointerite acuta e l'hanno dimessa. Stanotte si è sentita male ma i sanitari del 118 hanno solo potuto constatare il decesso dell'anziana e allertare i carabinieri.

In Italia non c'è da preoccuparsi" per il batterio. "Si può mangiare verdura cruda senza problemi, lavandola, naturalmente". Da noi "non c'è mai stata emergenza" ribadisce il ministro della Salute Ferruccio Fazio che, intervistato dal Tg5, raccomanda "più attenzione a chi si deve recare nella zona di Amburgo". In questo caso, infatti, si "deve fare attenzione ad evitare la verdura cruda perché non sappiamo se proviene da confezionamenti che possono essere stati oggetto di infezione". E' necessario, inoltre "lavare le mani e seguire le normali norme igieniche".

Il ministro fa poi sapere di "avere chiesto alla Germania di fare indagini non soltanto a campione generale, ma su specifiche forme di confezionamento degli alimenti". E tiene ad evidenziare che "sembrerebbe "un fenomeno "più trasversale piuttosto che legato ad un singolo alimento". Fazio ha voluto comunque "ribadire che il nostro cibo e le nostre verdure sono assolutamente sicure". Il consiglio è quello di "lavarle sempre. Dobbiamo sempre farlo".

L'Escherichia coli è "un batterio conosciuto già nell'800" ricorda il ministro sottolineando ancora una volta che "non abbiamo problemi. La nostra sanità è sotto controllo, le nostre strutture sono allertate". E nemmeno deve destare preoccupazione qualora "un italiano, che è stato nella zona di Amburgo, abbia avuto la malattia. Non ci deve stupire. La malattia è circoscritta ad una zona".

"Non è una mutazione - fa ancora presente Fazio - ma una normale ricombinazione di batteri che hanno più tossicità e noi meno anticorpi". "Quanto al veicolo - conclude - è ancora sotto studio", di qui la richiesta alla Germania di ulteriori indagini sulle confezioni.

http://www.adnkronos.com/IGN/News/Crona ... 88432.html


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http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 57838.html




Tra falsi allarmi e paura dei consumatori
Una festa ad Amburgo e un ristorante di Lubecca due possibili origini.
In tutto 19 le vittime


04 giugno, 20:26

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 97682.html

La festa al porto di Amburgo per celebrare l'anniversario della città e un ristorante di Lubecca due possibili origini dell'epidemia ma le autorità tedesche si difendono. Il ministro Fazio ha chiesto alla Germania controlli su imballaggi 'perché sembrerebbe più trasversale', la modalità di diffusione del batterio, piuttosto 'che riferita a un singolo alimento'.

FALSI ALLARMI MA PAURA CONSUMATORI - Il batterio killer che ha finora ucciso 19 persone in Germania e una in Svezia continua a far paura anche in Italia, alimentando soprattutto la diffidenza tra i consumatori. Anche se non sono mancati gli appelli degli esperti contro la psicosi, oggi si è avuto un primo falso allarme, a Merano, di un turista tedesco ricoverato per una grave forma di diarrea dovuta a un agente patogeno diverso e non pericoloso. Escluso anche a Firenze il batterio killer per la morte di una donna di 62 anni, poco dopo che le era stata diagnosticata una gastroenterite. Negativi anche i primi riscontri, nelle principali città italiane, nei 118 sull'epidemia: nessun aumento di chiamate e nessun caso particolare legato al batterio killer. Le prime "vittime", per così dire, si registrano invece tra i banchi dei mercati e dei supermercati, dove se non la psicosi, per lo meno la 'prudenza', spinge i consumatori a limitare gli acquisti di frutta e verdura, nonostante le rassicurazioni, degli esperti, non solo sui cetrioli. Anche gli esami sul prosciutto di cervo in Toscana, fatti in seguito ad un'allerta comunitaria inviata dall'Austria, sono risultati negativi, secondo quanto ha detto oggi il Ministero della Salute. La Coldiretti stima in 25 milioni il costo finora subito dal Made in Italy per la 'psicosi', e chiede all'Italia di rivolgersi alle autorità europee per i risarcimenti. Secondo l'organizzazione agricola l'incertezza "sta avendo effetti devastanti, poiché oltre un cittadino europeo su tre (35%) evita di acquistare per un certo periodo i prodotti di cui ha sentito parlare". Non contribuiscono a rassicurare i consumatori le notizie, per altro subito smentite, dei casi sospetti in Italia. Il primo falso allarme riguarda un turista tedesco che si era rivolto ad un ospedale, a Merano, per una grave diarrea. Le analisi poi hanno escluso che si trattasse del batterio killer. Ed è stata subito smentita l'ipotesi di un legame con il batterio della morte di una donna di 62 anni, a Firenze, poche dopo che la guardia medica le aveva diagnosticata una gastroenterite. Il pm ha perciò disposto l'autopsia per appurare eventuali profili di colpa. La paura, comunque, spinge i consumatori a limitare gli acquisti di frutta e verdura e a Treviso il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha fatto preparare un'insalata da 600 kg, composta per il 50% da cetrioli, per esorcizzare la psicosi da E. Coli. "Quando c'é la psicosi - ha spiegato Zaia - la gente si rifiuta di consumare. E' stata data tutta la colpa al cetriolo che però non c'entra nulla". La causa di contaminazione resta ancora sconosciuta.

Il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, ha chiesto alla Germania di fare indagini specifiche sulle forme di confezionamento, perché la modalità di diffusione del batterio "sembrerebbe più trasversale", piuttosto che "riferita a un singolo alimento". "Se prima o poi - ha aggiunto Fazio - ci sarà un italiano che è stato nella zona di Amburgo e che ha avuto la malattia non ci dovremo stupire; perché la malattia è circoscritta a una zona, come già avvenuto con altre patologie in passato". In ogni caso, il ministro ha voluto ribadire che "i nostri cibi e le nostre verdure sono assolutamente sicure, bisogna però lavarle sempre. Comunque non abbiamo problemi, la nostra sanità è sotto controllo, e le nostre strutture sono allertate". All'origine del batterio killer, ha concluso Fazio, "non c'é una mutazione, ma una normale ricombinazione tra batteri, che produce forme nuove più tossiche, e per le quali noi abbiamo meno anticorpi per affrontarle".

FESTA PORTO AMBURGO POSSIBILE FONTE - All'origine dell'epidemia di E. Coli che ha già provocato 19 vittime in Germania potrebbe esserci una mega festa tenuta di recente ad Amburgo (Nord) per celebrare l'anniversario del porto della città-Land tedesca. Secondo quanto scrive oggi il settimanale Focus, tra il 6 e l'8 maggio scorsi - cioé il periodo delle celebrazioni - circa 1,5 milioni di persone hanno visitato il porto e circa un settimana dopo i primi pazienti affetti da diarrea sono stati ricoverati nell'ospedale universitario di Amburgo-Eppendorf. Il giornale sottolinea che il periodo di incubazione della malattia corrisponde con quello dei primi ricoveri.
Le autorità sanitarie tedesche non credono che la recente festa per l'anniversario del porto di Amburgo possa essere stata all'origine dell'epidemia di E. Coli che ha colpito il paese: lo ha detto il portavoce dell'Autorità sanitaria, Hartmut Stienen, commentando un articolo pubblicato dal settimanale Focus. Interpellato dall'agenzia stampa Dpa, il portavoce ha detto che la festa non viene presa in considerazione come possibile fonte dell'infezione e che gli esperti dell'istituto Robert-Koch per la salute pubblica sono già arrivati a questa conclusione 10 giorni fa.

SOSPETTI SU RISTORANTE LUBECCA - Un ristorante di Lubecca, nello Schleswig-Holstein (Nord), il Land tedesco con il maggior numero di vittime di E. Coli (5), potrebbe essere la chiave per risalire alla fonte dell'epidemia che ha già provocato 19 morti in Germania e una in Svezia. Secondo quanto scrive oggi il quotidiano locale Luebecker Nachrichten, finora 17 persone che hanno visitato il ristorante hanno contratto l'infezione legata al ceppo Ehec del batterio killer.

Una di queste, una donna del Nord Reno-Westfalia, scrive il giornale, è morta in seguito all'infezione. Tutti i clienti del ristorante hanno mangiato nel locale tra il 12 e il 14 maggio scorsi. Si tratta di due gruppi di persone, di cui uno proveniente dalla vicina Danimarca. Nel gruppo di danesi si sono ammalate otto persone e anche nell'altro gruppo - formato da 30 donne tedesche - finora si sono ammalate otto persone, oltre alla donna deceduta. Esperti dell'istituto Robert-Koch per la salute pubblica e dell'istituto federale per la valutazione dei rischi (BfR) stanno esaminando da ieri il ristorante di Lubecca, riporta il giornale. Secondo Werner Solbach, un microbiologo dell'ospedale universitario di Lubecca, "la colpa non è del ristorante, ma la catena di rifornimento potrebbe fornire un'indicazione decisiva su come i patogeni possano essere entrati in circolazione".



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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...mò i killer son diventati i germogli...basta i cetrioli...[xx(]

Sono i germogli di soia all'origine dell'epidemia

I germogli di soia potrebbero essere l'origine del batterio killer E.Coli. Lo sostengono i media tedeschi, citando la agenzia di stampa Dpa. La notizia, riportata da diversi siti di giornali tedeschi, arriva dalla Bassa Sassonia (nord ovest), uno dei laender tedeschi più colpiti dall'emergenza sanitaria, che ha visto già 18 vittime e oltre 2000 casi di contagio.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 97682.html



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Se ne inventano sempre di nuove, mentre il problema è lassù...


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Taliesin ha scritto:


...mò i killer son diventati i germogli...

Ma che bontà...[8)]

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Tratto da:
http://www.altrainformazione.it/wp/2011 ... biologica/

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C’è da dire che sono stati realizzati dei test che hanno usato
l’E. coli come ARMA BIOLOGICA.

Da Global Security:

Anche se la malleabilità dello specifico materiale dell’E. Coli lo rende un batterio adatto alle ricerche sulla genetica, questa stessa malleabilità lo può trasformare in un agente biologico potenzialmente letale. Alla fine degli anni ‘80, alcuni scienziati statunitensi (e te pareva) hanno inserito nel batterio dell’E. coli i geni che producono la proteina letale nell’antrace.

E ancora....

È stato anche osservato che questo batterio E. Coli produce
sintomi terribili e reazioni davvero inusuali.

E la cosa più strana, secondo Rolf Stahl, è come cambia
l’atteggiamento dei pazienti.

Il loro stato di coscienza è annebbiato, hanno problemi nel trovare le parole e non sanno in che posto si trovano", ci dice Stahl. E poi c’è quest’aggressività inspiegabile: "Abbiamo a che fare con un quadro clinico completamente nuovo.

Un estratto dal Daily Mail:

Sono stati rivelati test segreti sulle “armi biologiche” nel Regno Unito.

Alcuni documenti hanno oggi rilevato che gli scienziati della Difesa hanno segretamente testato il batterio dell’E. coli per un possibile suo utilizzo come arma biologica in due diverse città britanniche.


E infatti... ma tu guarda il caso....

Fonte ANSA:
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 97682.html

GB, GIRO DI VITE SICUREZZA ANTI TERRORISMO - Cibo e bevande sono in Gran Bretagna a rischio attacco terroristico ed è quindi il caso di aumentare i controlli per scongiurare l'ipotesi di un avvelenamento doloso delle scorte alimentari. A suonare il campanello d'allarme, sull'onda lunga della crisi 'batterio killer' esplosa in Germania, è il Centre for the Protection of National Infrustructure (CPNI), agenzia paragovernativa che opera sotto l'ombrello dei servizi di sicurezza. Gli esperti del CPNI, riporta oggi il Sunday Telegraph, hanno infatti messo in guardia che la diffusione del virus E.Coli ha evidenziato la vulnerabilità della catena distributiva e l'enorme rapidità con cui l'epidemia riesce a diffondersi. Il CPNI ha quindi chiesto ai produttori, ai distributori e ai supermercati di aumentare la sicurezza presso fabbriche e magazzini e identificare gli anelli deboli della filiera. "Il Regno Unito - ha detto un funzionario dell'agenzia - soffre di un modesto rischio di contaminazione da parte di squilibrati, d'incompetenti o di scontenti. Ora è il caso di considerare la possibilità di contaminazione da parte di gruppi mossi da una qualche ideologia".



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MessaggioInviato: 06/06/2011, 00:17 
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E la cosa più strana, secondo Rolf Stahl, è come cambia
l’atteggiamento dei pazienti.

Il loro stato di coscienza è annebbiato, hanno problemi nel trovare le parole e non sanno in che posto si trovano", ci dice Stahl. E poi c’è quest’aggressività inspiegabile: "Abbiamo a che fare con un quadro clinico completamente nuovo.


Beh, praticamente una specie di zombie. Sarà coincidenza che quest'epidemia è iniziata proprio nello stesso periodo del fatidico vademecum http://emergency.cdc.gov/socialmedia/zombies_blog.asp ?



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