Batterio killer, Oms: ''Colpiti 13 Paesi nel mondo, casi in crescita''
Milano, 4 giu. (Adnkronos/Ign) - Rientra l'allerta in Alto Adige, dove è stato confermato che non ci sono casi di infezione da nuova forma di Escherichia coli, e anche in Toscana dove, dopo la morte di una donna di 62 anni a Sesto Fiorentino, l'Azienda ospedaliero universitaria Careggi rende noto che, dal primo riscontro dell'autopsia, verosimilmente "si esclude qualsiasi correlazione tra la morte della persona avvenuta la scorsa notte in provincia di Firenze e la variante di Escherichia Coli". Sono in corso ulteriori accertamenti per definire la causa del decesso.
Sono però in aumento i casi di infezione da Ehec e della complicanza più temuta, la sindrome emolitica uremica (Hus), arrivati rispettivamente a 1.283 e 551. Diffusi ora in 13 Paesi. Alla Germania si sono aggiunti 11 Stati europei, con la Polonia ultima in ordine di tempo, e gli Usa.
Questo il bollettino dell'Organizzazione mondiale della sanità diffuso oggi: in Germania, 'epicentro' della nuova infezione, sono stati notificati 520 casi di sindrome emolitica uremica, di cui 11 fatali: il 70% delle persone colpite sono donne e l'89% adulti al di sopra dei 20 anni. Nel Paese, inoltre, sono 1.213 i contagi del batterio (senza Hus) notificati, di cui sei mortali e anche in questo caso il 61% delle persone colpite sono donne e l'88% adulti. A questi si sono aggiunti i casi segnalati in altri 11 Paesi europei, 31 di Hus di cui uno mortale, e 70 di infezione da E.Coli.
Nel dettaglio: Austria (Hus 0, Ehec 2), Repubblica Ceca (0 e 1), Danimarca (7 e 10), Francia (0 e 10), Olanda (4 e 4), Norvegia (0 e 1), Spagna (1 e 0), Svezia (15 e 31), Svizzera (0 e 3), Regno Unito (3 e

, Polonia (1e 0). Il batterio killer è arrivato anche negli Stati Uniti, dove si sono registrati due casi di sindrome emolitica uremica. Tutti i pazienti - precisa l'Oms - sono persone che vivono o sono state nel nord della Germania durante il periodo di incubazione dell'infezione, in genere 3 0 4 giorni (ma puo' variare di 2 -10 giorni) dopo l'esposizione al batterio. E' stato confermato dai test di laboratorio che in un numero crescente di casi il sierotipo dell'E. coli responsabile e' lo 0104:H4, conclude l'Oms.
Intanto il ministero della Salute comunica che sono risultati negativi gli esami per verificare la presenza del cosiddetto batterio killer sui campioni di salame di cervo, prelevati ieri in Toscana, in seguito ad un'allerta comunitaria inviata dall'Austria. Il campione è stato esaminato dal Laboratorio nazionale di riferimento per E. Coli dell'Istituto superiore di Sanità di Roma ed è risultato negativo per presenza di Escherichia Coli produttore di verocitotossina (VTEC).
Intanto, l'azienda sanitaria altoatesina smentisce la notizia, circolata in queste ore, di un primo contagio in Italia, relativo ad un turista tedesco ricoverato all'ospedale di Merano. "Non c'è nessuna emergenza", spiegano fonti interne all'Adnkronos Salute. Si stanno attuando le procedure indicate anche dal ministero: in tutti i casi di diarrea emorragica, se il paziente è stato in Germania prima del 15 aprile, viene fatto l'esame delle feci per verificare l'eventuale presenza del batterio. Ad oggi non risultano conferme e non ci sono pazienti con complicanze renali, indica l'azienda.
Nella Regione sono circa 100 i casi di 'normale' diarrea grave, visitati dal medico di famiglia o in ospedale. "Ma si tratta di dati nella norma". Il test viene fatto, però, solo se il paziente è anche stato anche in Germania.
La notizia si era diffusa dopo che il 'Dolomiten', giornale locale in lingua tedesca dell'Alto Adige, scriveva che nell'ospedale di Merano si era presentato una persona che presenta i sintomi del contagio. L'uomo, un turista tedesco, è stato ricoverato per una grave diarrea.
Per quanto riguarda la donna di 62 anni morta stanotte intorno alle 4:40, nella sua abitazione di Sesto Fiorentino (Firenze), il pm aveva disposto l'autopsia per il sospetto di presenza del batterio. Secondo quanto ricostruito, la donna è andata dalla guardia medica accusando forti dolori addominali; i sanitari le hanno diagnosticato una gastrointerite acuta e l'hanno dimessa. Stanotte si è sentita male ma i sanitari del 118 hanno solo potuto constatare il decesso dell'anziana e allertare i carabinieri.
In Italia non c'è da preoccuparsi" per il batterio. "Si può mangiare verdura cruda senza problemi, lavandola, naturalmente". Da noi "non c'è mai stata emergenza" ribadisce il ministro della Salute Ferruccio Fazio che, intervistato dal Tg5, raccomanda "più attenzione a chi si deve recare nella zona di Amburgo". In questo caso, infatti, si "deve fare attenzione ad evitare la verdura cruda perché non sappiamo se proviene da confezionamenti che possono essere stati oggetto di infezione". E' necessario, inoltre "lavare le mani e seguire le normali norme igieniche".
Il ministro fa poi sapere di "avere chiesto alla Germania di fare indagini non soltanto a campione generale, ma su specifiche forme di confezionamento degli alimenti". E tiene ad evidenziare che "sembrerebbe "un fenomeno "più trasversale piuttosto che legato ad un singolo alimento". Fazio ha voluto comunque "ribadire che il nostro cibo e le nostre verdure sono assolutamente sicure". Il consiglio è quello di "lavarle sempre. Dobbiamo sempre farlo".
L'Escherichia coli è "un batterio conosciuto già nell'800" ricorda il ministro sottolineando ancora una volta che "non abbiamo problemi. La nostra sanità è sotto controllo, le nostre strutture sono allertate". E nemmeno deve destare preoccupazione qualora "un italiano, che è stato nella zona di Amburgo, abbia avuto la malattia. Non ci deve stupire. La malattia è circoscritta ad una zona".
"Non è una mutazione - fa ancora presente Fazio - ma una normale ricombinazione di batteri che hanno più tossicità e noi meno anticorpi". "Quanto al veicolo - conclude - è ancora sotto studio", di qui la richiesta alla Germania di ulteriori indagini sulle confezioni.
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