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MessaggioInviato: 14/02/2012, 12:21 
Non vorrei buttare benzina sul fuoco, ma credo fuorviante prendere il PIL del 2007 come base 100.

Essendo la crisi iniziata nel 2008 e prolungata fino al 2009 e pressochè normale che oggi siano ancora a livelli più bassi del 2007, ma questo non inficia il fatto, confermato da sezione, che il PIL islandese sia in crescita ora, al contrario delle previsioni macro per l'italia e per l'eurozona.

Cita:
Fonte: Wikipedia

Durante il periodo 2003-07, l'Islanda si è trasformata da una nazione più nota per la sua industria della pesca in un paese che fornisce sofisticati servizi finanziari, ma è stata di conseguenza colpita duramente dalla crisi finanziaria globale 2008, che si è estesa fino al 2009. La crisi ha portato alla più grande emigrazione dall'Islanda dal 1887.


Poi fortunatamente hanno affrontato la questione debito, diciamo, un po'diversamente da quanto proposto dall'oligarchia bancario/finanziaria.

Sezione, sono proprio i tuoi numeri a dimostrarlo:
2008: +1%
2009 (crisi): -7%
2010 (fine crisi): -3,5%
2011: +2,5%
outlook 2012: +2,5%

mi sembra che il nostro outlook per il 2012 sia leggermente diverso.

Gli islandesi non staranno meglio rispetto al 2007, ma sicuramente stanno meglio di noi almeno in prospettiva per il futuro...



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Nessuno è così schiavo come chi crede falsamente di essere libero. (Goethe)
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MessaggioInviato: 14/02/2012, 12:22 
certo e' che se l'islanda non avesse fatto l'azzeramento del debito,e intrappreso una nuova strada,in quessto momento la situazione sarebbe molto peggiore,secondo l'ocse mentre x i membri della zona euro,prevede,stagnazione e recessione x il periodo 2012/13, l'islanda virera' certamente in positivo......



"I dati dell’agenzia parigina OCSE, Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo, parlano chiaro: la grave crisi finanziaria dell’Islanda è praticamente alle spalle e la democrazia difesa con forza dal popolo islandese ha vinto sulle oligarchie finanziarie mondiali.

Mentre l’OCSE prevede ancora un biennio 2012-2013 di profonda crisi economica, stagnazione e recessione (Italia, Grecia, Portogallo) per tutti i paesi dell’area euro, l’Islanda proprio nei prossimi due anni comincerà a virare in positivo dopo avere superato la fase più difficile della crisi finanziaria negli ultimi due anni.



L’OCSE ha previsto per il 2012 una crescita del PIL dell’Islanda del +2,4% (contro -3,2% del Portogallo, -3% della Grecia, -0,5% dell’Italia) e un calo della disoccupazione fino al 6,1% (contro 22,9% della Spagna, il 18,5% della Grecia e l’8,5% dell’Italia), confermando che la cura islandese ha stravinto contro il suicidio assistito proposto dalla trojka finanziaria FMI, BCE, UE per i paesi dell’area euro in odore di salvataggio."

da informare x resistere


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MessaggioInviato: 14/02/2012, 12:42 
Ecco dove finisce il debito greco.

http://www.presseurop.eu/it/content/new ... i-tedeschi

E come si comportano i tutti-d-un-pezzo tedeschi in giro per il mondo.
E' una prassi consolidata dei paesi più ricchi corrompere (facilmente) i governi di quelli più poveri, ma dato che a volte si dimentica chi sono i carnefici è bene sottolinearlo.

Ormai in Grecia sta crescendo tra la popolazione civile la consapevolezza di un'uscita dall'euro e conseguente default come unica possibilità di sopravvivenza (ora però molto più pericolosa, perché nel Memorandum firmato c'era il passaggio del debito dalla giurisdizione greca a quella inglese).
Del resto lo sanno tutti ormai, e tutti si stanno preparando... a parte i giornalai del csx.


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MessaggioInviato: 14/02/2012, 12:43 
Cita:
ubatuba ha scritto:

certo e' che se l'islanda non avesse fatto l'azzeramento del debito,e intrappreso una nuova strada,in quessto momento la situazione sarebbe molto peggiore,secondo l'ocse mentre x i membri della zona euro,prevede,stagnazione e recessione x il periodo 2012/13, l'islanda virera' certamente in positivo...

Sì ma quando devi difendere una tesi indifendibile ti attacchi a tutto.
I numeri sono di una chiarezza limpida.
E poi credo che gli islandesi non fossero degli stupidi, penso che fossero in grado di pensare e ragionare con la propria testa (conoscendo benissimo i rischi e i sacrifici) senza l'assistenza degli intellettuali di sinistra.


Ultima modifica di iLGambero il 14/02/2012, 12:46, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 14/02/2012, 12:52 
Gambero, evidentemente ti affidi solo ai miti e non ai dati.

L'Islanda ha preso prestiti dal FMI? Sì, 7 miliardi (tra FMI e altre banche mondiali). Che sta pagando. L'Islanda ha tagliato spese e sociale? Eccome se ha tagliato. L'Islanda il suo debito non lo paga più? Certo che lo paga.

E se vuoi che parliamo della "rivoluzione democratica" e di nuove costituzioni, beh... Per l'assemblea costituente ha votato solo il 36% degli islandesi. Ah, a proposito, lo sai vero che l'Islanda "degli eroi" ha chiesto di entrare nell'UE, vero? E in piena crisi, nel 2009, dopo decenni di fiero isolazionismo.


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MessaggioInviato: 14/02/2012, 13:18 
Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

Cita:
“Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità
Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero”


E' una frase semplicemente... bellissima!

[:264] [:264] [:264]


Caspita.... calza a pennello a chi dico io [:o)]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 14/02/2012, 13:29 
Grecia crolla e travolge Bce

DEBITO | L'istituto si ritrova in portafoglio una grossa quantità di titoli emessi da banche di Stati praticamente falliti.
Si rischia dissoluzione del sistema democratico: conseguenze più serie di un default

CONTINUA>>>
http://www.wallstreetitalia.com/article ... e-bce.aspx





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MessaggioInviato: 14/02/2012, 13:36 
Cita:
Thethirdeye ha scritto:

Grecia crolla e travolge Bce

DEBITO | L'istituto si ritrova in portafoglio una grossa quantità di titoli emessi da banche di Stati praticamente falliti.
Si rischia dissoluzione del sistema democratico: conseguenze più serie di un default

CONTINUA>>>
http://www.wallstreetitalia.com/article ... e-bce.aspx





Mi chiedo come ha fatto a laurearsi.
Come fa ad essere un'econimista è un mistero , come un po' per l'altra tua eroina, Giuliana Conforto e la sua laurea in fisica ..un mistero con tutte le stronzate che racconta...[:o)]


Ultima modifica di rmnd il 14/02/2012, 13:37, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 14/02/2012, 13:40 
Beh leggendo i giornali in questi giorni è una domanda che mi sono posto spesso, soprattutto in merito agli "economisti", ma secondo me più che un problema di "sapere" le cose, abbiamo un problema di "dire" le cose.


Ultima modifica di iLGambero il 14/02/2012, 13:40, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 14/02/2012, 13:53 
L'adesione dell'Islanda alla UE (da sempre pressoché integrata alla zona UE) è vincolata dal voto popolare, e mentre prima era visto con favore l'adesione alla UE e la richiesta di entrare in area EURO, ora i sondaggi evidenzano un voto contrario per entrambi, quindi ad oggi è del tutto improbabile, ma questo comunque non significa nulla.
Per ora si tratta di "NEGOZIAZIONE" delle condizioni per.
http://en.wikipedia.org/wiki/Accession_ ... ic_opinion

Comunque continuando a grattare il barile, magari qualcosa di serio e concreto si trova.

PS.
Certo che l'Islanda deve pagare PARTE dei suoi debiti, mai detto il contrario, l'unica differenza è che ora può farlo, e lo può fare da paese più libero.


Ultima modifica di iLGambero il 14/02/2012, 14:23, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 14/02/2012, 14:51 
Cita:
rmnd ha scritto:

Come fa ad essere un'econimista è un mistero , come un po' per l'altra tua eroina, Giuliana Conforto e la sua laurea in fisica ..un mistero con tutte le stronzate che racconta... [:o)]



Tranquillo rmnd.... un giorno, anche tu comprenderai le parole della Conforto [;)]
Chissà... tra due o tre vite....



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MessaggioInviato: 14/02/2012, 14:59 
Della serie, lo avevamo detto (e scritto)
http://goofynomics.blogspot.com/2011/12 ... ciata.html

Prendo a prestito alcune delle citazioni sull'euro segnalate nell'articolo da Bagnai.

Rudiger Dornbusch - http://it.wikipedia.org/wiki/Rudi_Dornbusch
Da “Euro fantasies”, Foreign Affairs, vol. 75, n. 5, settembre/ottobre 1996.
- Pag. 113: “The most likely scenario is that EMU will occur but will neither end Europe’s currency troubles nor solve its prosperity problems.” (lo scenario più probabile è che l’unione monetaria si farà ma non porrà fine alle difficoltà valutarie dell’Europa né risolverà i suoi problemi).
- Pag. 115: “Once Italy is in, with an appreciated currency, the country will soon be back on the ropes, just as in 1992, when the currency came under attack.” (Una volta entrata l’Italia, con una valuta sopravvalutata <n.d.t.: l’euro>, si troverà di nuovo alle corde, come nel 1992, quando venne attaccata la lira).
- Pag. 120: “The most serious criticism of EMU is that by abandoning exchange rate adjustments it transfers to the labor market the task of adjusting for competitiveness and relative prices... losses in output and employment (and pressure on the European central bank to inflate) will predominate.” (la critica più seria all’Unione monetaria è che abolendo gli aggiustamenti del tasso di cambio trasferisce al mercato del lavoro il compito di adeguare la competitività e i prezzi relativi... diventeranno preponderanti recessione, disoccupazione (e pressioni sulla Bce affinché inflazioni l’economia)).
- Pag. 121: “Italians dream that the Ecb will make their life easier than the Bundesbank does now... The new central bank is certain to establish itself at the outset as a direct continuation of the German central bank” (gli italiani sognano che la Bce renderà la loro vita più facile di quanto faccia ora la Bundesbank... <ma> è certo che la nuova banca centrale si proporrà fin dall’inizio come continuazione diretta della banca centrale tedesca).
If there was ever a bad idea, EMU it is” (p. 124).

Paul Krugman - http://it.wikipedia.org/wiki/Paul_Krugman
Da “The euro: beware of what you wish for” Fortune (1998), disponibile su http://web.mit.edu/krugman/www/euronote.html.
- “EMU wasn't designed to make everyone happy. It was designed to keep Germany happy - to provide the kind of stern anti-inflationary discipline that everyone knew Germany had always wanted and would always want in future.” (l’Unione monetaria non è stata progettata per fare tutti contenti. È stata progettata per mantenere contenta la Germania – per offrire quella severa disciplina antinflazionistica che tutti sanno essere sempre stata desiderata dalla Germania, e che la Germania sempre vorrà in futuro)
- “The clear and present danger is, instead, that Europe will turn Japanese: that it will slip inexorably into deflation, that by the time the central bankers finally decide to loosen up it will be too late.” (il pericolo immediato ed evidente è che l’Europa diventi giapponese: che scivoli inesorabilmente nella deflazione, e che quando i banchieri centrali alla fine decideranno di allentare la tensione sarà troppo tardi).

Martin Feldstein - http://en.wikipedia.org/wiki/Martin_Feldstein
Da: “EMU and international conflict”, Foreign Affairs, vol. 76, n. 6, novembre/dicembre 1997:
- Pag. 61: “Instead of increasing intra-European harmony and global peace, the shift to EMU and the political integration that would follow it would be more likely to lead to increased conflicts within Europe” (invece di favorire l’armonia intra-Europea e la pace globale, è molto più probabile che il passaggio all’unione monetaria e l’integrazione politica che ne conseguirà conduca a un aumento dei conflitti all’interno dell’Europa).
- Pag. 62 “Although 50 years of European peace since the end of World War II may augur well for the future, it must be remembered that there were also more than 50 year of peace between the Congress of Vienna and the Franco-Prussian War. Moreover, contrary to the hopes and assumptions of Monnet and other advocates of European integration, the devastating American Civil War shows that a formal political union is no guarantee against an intra-European war”. (anche se i 50 anni di pace dalla fine della seconda guerra mondiale fanno ben sperare, occorre ricordare che ci furono più di 50 anni di pace fra il congresso di Vienna e la guerra franco-prussiana. Inoltre, contrariamente alle speranze e alle supposizioni di Monnet e degli altri fautori dell’integrazione europea, la devastante guerra di secessione americana ci ricorda che un’unione politica formale non costituisce di per sé una garanzia contro una guerra intra-europea).
- Pag. 72 “A critical feature of the EU in general and EMU in particular is that there is no legitimate way for a member to withdraw... The American experience with the secession of the South may contain some lessons about the danger of a treaty or constitution that has no exits.” (un aspetto cruciale dell’Unione Europea in generale e di quella monetaria in particolare è che i paesi membri non hanno un modo legittimo di ritirarsi... L’esperienza americana, con la secessione del Sud, potrebbe offrire qualche lezione sui pericoli di un trattato o di una costituzione che non offre vie di uscita).

Dominick Salvatore
Da: “The common unresolved problems within EMS and the EMU”, American Economic Review, vol. 87, n. 2, pp. 224-226.
- Pag. 225: “Moving to a full monetary union in Europe is like putting the cart before the horse. A major shock would result in unbearable pressure within the Union because of limited labour mobility, inadequate fiscal redistribution, and a ECB that will probably want to keep monetary conditions tight in order to make the euro as strong as the dollar. This is surely the prescription for major future problems” (Muovere verso una compiuta unione monetaria dell’Europa è come mettere il carro davanti ai buoi. Uno shock importante provocherebbe una pressione insopportabile all’interno dell’unione, data la scarsa mobilità del lavoro, l’inadeguata redistribuzione fiscale, e l’atteggiamento della Bce che vorrebbe probabilmente perseguire una politica monetaria restrittiva per mantenere l’euro forte quanto il dollaro. Questa è certamente la ricetta per notevoli problemi futuri).


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La Germania non è riuscita a sottomettere l'Europa con le armi,ma ci sta' riuscendo a sottometterci economicamente.


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Autorevolissime fonti economiche. Grandi professori sui cui libri si sono formati milioni di studenti. E che hanno lavorato tutti per grandi multinazionali (Enron), FMI (occupandosi anche di rientro del debito, non certo con politiche "socialiste"), o facenti parte di Bilderberg.

Quanto alla Germania, non occorre certo prendere qualche economista che ha portato il mondo dove è adesso per avere "premonizioni". Basta citare Stalin che 60 anni fa metteva in guardia su una Germania Unita. Evidentemente Stalin faceva previsioni sciamaniche...

Ma pensare che agli Usa un'Europa forte e unita stia molto sulle scatole? No, invece, pur di parlar male dell'Europa e dell'Euro, si citano persone che fanno parte di gruppi duramente criticati. Ah, la politica, come mi diverte...


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