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28/03/2012, 17:30

mik.300 ha scritto:

io non capisco..
quando belrusca voleva abolire l'art. 18
fuoco e fiamme (giustamente..)
ora che lo fa monti
si discute, tratta, ragiona,
ecc. ecc.

boh..

se una cosa è sbagliata
è sbagliata sempre..
o no ?


parole sante,ma qualke dubbio non viene?a volte l'apparenza inganna,magari era solo una manfrina poliica......essere contro l'abolizione dell'articolo 18......[;)]
Ultima modifica di ubatuba il 28/03/2012, 17:31, modificato 1 volta in totale.

28/03/2012, 20:07

http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... -32323636/

Il disavanzo. Dopo l'incontro con il premier giapponese, Yoshihiko Noda, Monti ha affrontato il problema del disavanzo. "Ci sono delle interessanti analogie tra i problemi italiani e quelli giapponesi. In molti casi il nostro livello di disavanzo è meno preoccupante del loro e questo vale per la finanza pubblica. Loro hanno un rapporto disavanzo-pil dell'8% e un debito-pil del 211% e crescente. I nostri sono migliori". Tra l'altro, "uno si chiede come mai i disavanzi europei creano turbamenti nei mercati e quelli degli stati uniti, giapponese o inglese non hanno queste conseguenze". "Credo che dipenda molto dal fatto che nell'eurozona è diventata regola di vita, come deve essere in un condominio, che si rispettino determinati paletti e norme. E quando vengono violate c'è molta notizia e tensione nella politica finanziaria". Insomma, spiega Monti, "nell'eurozona suonano prima i campanelli di allarme, ma c'è anche molta più azione e tempestività" di intervento


e già..
il giappone sta bello tranquillo,
i bot se li comprano loro stessi..
e sono al top dell'economia mondiale..
strano neh..?

noi invece che facciamo i tafazzi..
siamo bravi e diligenti..
e alla canna del gas..
dove sta il vantaggio di cotale politica ?
boh..

29/03/2012, 11:58

Abbiamo troppa gente prona e servile con l'Europa ... (Pensassimo un po di più ai fattti nostri!)

29/03/2012, 12:48

dovrebbero essere i politici a farsi rispettare in europa,ma i ns sono politicanti in grado di difendere solo il loro orticello........[:(!]

29/03/2012, 13:26

E purtroppo votati da NOI! [8)]

29/03/2012, 19:21

nei resoconti della stampa di ieri si trombazzavano gli elogi di obama x monti,ma guardando il sito della casa bianca,dove il discorso e' stato riportato non vi e'alcun accenno a monti,a spiegazioni chieste al portavoce,questa la deduzione:

" l'ufficio stampa ha citato un articolo della stampa neozelandese che rimanda a un'agenzia di Radiocor che è usata anche da una testata on line americana, la Christian Science Monitor firmata da una corrispondente italiana che si è fidata delle agenzie... Un corto circuito che regala una brutta figura al premier e all'Italia."

x l'articolhttp://www.liberoquotidiano.it/news/969300/Prof-Monti-citato-da-Obama-Una-balla-del-portavoce.htmlo


evidentemente nessuno si e' peritato di vedere se il tutto corrisponde a verita'dimostra come la quasi totalita della stampa sia asservita.......[;)]

29/03/2012, 19:26

mik.300 ha scritto:

http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... -32323636/

Il disavanzo. Dopo l'incontro con il premier giapponese, Yoshihiko Noda, Monti ha affrontato il problema del disavanzo. "Ci sono delle interessanti analogie tra i problemi italiani e quelli giapponesi. In molti casi il nostro livello di disavanzo è meno preoccupante del loro e questo vale per la finanza pubblica. Loro hanno un rapporto disavanzo-pil dell'8% e un debito-pil del 211% e crescente. I nostri sono migliori". Tra l'altro, "uno si chiede come mai i disavanzi europei creano turbamenti nei mercati e quelli degli stati uniti, giapponese o inglese non hanno queste conseguenze". "Credo che dipenda molto dal fatto che nell'eurozona è diventata regola di vita, come deve essere in un condominio, che si rispettino determinati paletti e norme. E quando vengono violate c'è molta notizia e tensione nella politica finanziaria". Insomma, spiega Monti, "nell'eurozona suonano prima i campanelli di allarme, ma c'è anche molta più azione e tempestività" di intervento


e già..
il giappone sta bello tranquillo,
i bot se li comprano loro stessi..
e sono al top dell'economia mondiale..
strano neh..?

noi invece che facciamo i tafazzi..
siamo bravi e diligenti..
e alla canna del gas..
dove sta il vantaggio di cotale politica ?
boh..


ma pure dal fatto ke le loro banke centrali(non asservite a nessuno) battono moneta senza tanti problemi all'abbisogno [;)]

30/03/2012, 21:51

GLI INGANNI DEL "RISANAMENTO DELLO STATO"
E DEL "PAREGGIO DI BILANCIO" SPIEGATI A DUE PENSIONATI


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mar 29th, 2012

DI PAOLO BARNARD
paolobarnard.info

Fonte: http://paolobarnard.info
Link: http://paolobarnard.info/intervento_mos ... php?id=353

Cara Signora Ida, Caro Signor Ugo.

Lo dovete sapere, il governo Monti vi sta ingannando, e con lui i telegiornali e i giornali. Vi abbassano la pensione tassandovi, tutto costerà di più dalla benzina ai servizi, siete già più poveri oggi, e domani sarà peggio, per voi e per tutti. Ecco cosa succede.

Quante volte avete sentito le parole “risanare i conti dello Stato, per tornare a crescere”? Ok, tante volte, ogni giorno in Tv. Bene. Signora Ida e Signor Ugo, in che modo il governo di Monti sta facendo il “risanamento”? Spendendo di meno per noi (i famosi tagli) e tassandoci di più. Ok. Ma cosa accade esattamente?

Accade che ciò che il governo non spende per noi (ad esempio servizi o stipendi e pensioni), saremo noi a doverlo spendere pescando nei nostri risparmi o facendo debiti, oppure facendo rinunce anche serie. Semplice, non si scappa. Ma attenti alla trappola: pescare dai risparmi significa impoverirsi un po’, fare debiti significa impoverirsi molto – fare rinunce significa esattamente la stessa cosa, cioè essere più poveri di prima. Risultato: milioni di cittadini diventano un po’ più poveri o molto più poveri. Ok?

Ma il governo che ci “risana” ha deciso che oltre a spendere di meno, ci tassa di più. Noi, che già siamo diventati tutti un po’ più poveri come detto sopra, dovremo anche sborsare altri soldi in tasse, sempre dai risparmi o soldi che non abbiamo. Cioè, sempre meno risparmi, e per molti ancor più debiti. Logicamente, sempre più poveri. Non si scappa.

Ma che fa la gente in massa se gli calano i risparmi o addirittura va a debito? Smette di spendere in tutto quello che non è proprio essenziale. Va meno al cinema, compra meno scarpe, non cambia l’auto, compra meno case, meno cosmetici, meno vestiti, rinuncia alla piscina dei figli, non compra più la carne come prima, beve meno vino, disdice l’abbonamento alle riviste, non ristruttura più la casa, va meno a mangiar fuori ecc. Voi direte: una vita più come ai vecchi tempi. Forse, ma state attenti che per ciascuna di quelle rinunce significa che altrettanti negozi e aziende vendono molto di meno o lavorano molto di meno, finiscono a fallire, tantissimi oggi. E cosa significa? Che tagliano gli stipendi, o licenziano, creano disoccupati, e magari non assumono vostra nipote, che si è laureata e non ha lavoro. Questo è come un effetto domino, cioè cade una pedina e iniziano a cadere tutte le altre, in tutt’Italia, e quindi sempre più impoverimento, che crea incertezza, che crea sempre meno lavoro, che crea sempre più impoverimento.

Badate bene. Eravamo partiti dallo Stato che fa il “risanamento”, PER IL NOSTRO BENE. Dove siamo arrivati? Ecco dove:

Masse di impoveriti in generale che spendono di meno, questo mette in crisi i negozi e le aziende, questo cala gli stipendi e crea più disoccupati, tutti costoro di nuovo spendono molto di meno, e la ruota ricomincia da capo, meno denaro che gira, meno stipendi, licenziamenti… Ma non dovevamo essere “risanati”?

Ah!, ma alla televisione hanno detto che questi sono i “sacrifici” necessari perché poi DOPO tutti torneremo a star meglio, ci sarà la “crescita”! No, dico, Signora Ida e Signor Ugo, vi pigliano per scemi? Come faremo a iniziare a star meglio stando peggio? Cos’è, un trucco del mago Merlino? I soldi sbucheranno dall’orto, misteriosamente… ? Non c’è altra possibilità. Forse Monti è un mago.

Eh sì, perché guardate bene le cose: Monti ha anche deciso che lo Stato smetterà per sempre di darci più soldi di quello che ci tassa, e questo si chiama il “pareggio di bilancio”. Significa: lo Stato, da qui in eterno, ci darà ogni anno 100 soldi e ci tasserà per 100 soldi. A noi rimane ZERO. Addirittura Monti metterà questa regola nella Costituzione fra pochi giorni! Quindi ZERO soldi dallo Stato, e allora da dove verranno i soldi per la magica “crescita”? Da noi cittadini e dalle aziende? Ma come? Ci hanno impoveriti tutti per anni per fare il gran “risanamento”, come diavolo facciamo a inventarci i soldi che non abbiamo più?

Guardate la scena: in una stanza c’è il governo Monti, ci siamo noi cittadini e aziende, e c’è il resto del mondo, cioè le altre nazioni. Allora, per riassumere i concetti:

- Monti come prima cosa ci toglie soldi e ci tassa di più, noi siamo più poveri (il “risanamento”)

- poi Monti ci darà ZERO soldi (ne spende 100 e ci tassa 100, il “pareggio di bilancio”)

- a quel punto noi cittadini e aziende dobbiamo trovarli da soli i soldi, ma siccome Monti ci ha tutti impoveriti e non possiamo inventarceli i soldi, siamo con le braghe in mano (la “crescita”!!)

- Il resto del mondo ci guarda.

Fantastico, ci vuole un genio per pensare a una economia così.

Signora Ida e Signor Ugo, non si sta scherzando. Vi distruggono la vita in sto modo, e la distruggono ai vostri nipoti. E indovinate perché lo fanno? Sì, sì, fuoco, fuochino, esatto, perché così un nugolo di miliardari ne approfittano. Lo sapete questi speculatori quanto ci hanno rubato in tre anni, da quando c’è la crisi? 457 miliardi di Euro, spariti dall’Italia esattamente nel modo che vi ho descritto. Lei Signora Ida quanto prende di pensione?

Signora, faccia una cosa: prepari una torta al mascarpone, attraversi quella stanza e vada davanti a Mario Monti. Gliela spiaccichi in faccia. Poi gli dia anche un bel calcio negli attributi maschili… lei può farlo, a 78 anni non l’arrestano.

30/03/2012, 22:45

I “salvataggi” che non ci salveranno
http://goofynomics.blogspot.fr/2011/11/ ... ranno.html
Intervenendo su lavoce.info prima della manovra di luglio prevedevo che essa difficilmente avrebbe placato i mercati. La previsione si è avverata e i motivi che ne hanno determinato il successo sono gli stessi che determineranno, purtroppo, l’insuccesso delle attuali strategie di salvataggio della zona euro.

Lo squilibrio strutturale
Si parla solo di debiti “sovrani”, ma la scansione dei fatti mostra che la crisi dei PIGS nasce dall’accumulazione di debito privato verso creditori esteri. Dal 2000 al 2007 nei PIGS è cresciuto il debito estero (in Grecia, Portogallo e Spagna per circa 60 punti di Pil; Fig. 1), ma il debito pubblico era stazionario (come in Grecia) o in calo (Spagna, Irlanda, Italia). Il debito estero era quindi essenzialmente privato (questo è chiaro ad esempio a De Grauwe). Certo, il debito “nato” privato è poi “morto” pubblico: dal 2008 la perdita di credibilità dei PIGS chiude il rubinetto dei capitali esteri e i salvataggi pubblici della finanza privata fanno esplodere l’indebitamento pubblico. Ma se non si ricorda che il problema è il debito privato, non si capisce perché le manovre non hanno risolto nulla e perché i “salvataggi” autunnali si avviano sulla stessa strada.

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Moneta unica, inflazioni diverse
L’indebitamento privato estero ha una causa strutturale nota: i tassi di inflazione dell’eurozona non stanno convergendo1. Dal 2000 al 2007 la Germania ha avuto l’inflazione media più bassa (1.6%). All’estremo opposto Irlanda (3.4%), Grecia (3.2%), Spagna (3.1%) e Portogallo (2.9%) hanno avuto l’inflazione più alta: la competitività è diminuita, le importazioni di beni dai paesi “virtuosi” dell’eurozona sono aumentate, le esportazioni diminuite. Per finanziare il deficit estero i PIGS hanno fatto ricorso al credito dei paesi virtuosi, e il resto è storia. La Fig. 2 mostra come nei PIGS l’indebitamento estero si sia mosso in simmetria con lo scarto fra prezzi interni e prezzi tedeschi: a maggior inflazione cumulata corrisponde maggior indebitamento estero (in maggior parte privato).

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Ti piace vincere facile?
Dicono che il successo della Germania sia dovuto alla sua capacità di innovare, che le permette di vincere la sfida posta dalla Cina, e la rende “locomotiva” dell’Europa. I dati raccontano una storia diversa. Dal 1999 al 2007 la Germania ha avuto un deficit crescente verso i BRIC (quello verso la Cina è aumentato di circa 20 miliardi di dollari; Tab. 1). I 239 miliardi di aumento del surplus tedesco sono spiegati per due terzi dagli scambi con i paesi europei, di cui un terzo da quelli coi paesi meridionali. L’innovazione c’entra poco: queste dinamiche sono spiegate dalla competitività di prezzo (Fig. 2). Insomma, la Germania fa crescere la Cina acquistandone i beni coi soldi ricavati vendendo beni a noi. Ha ragione De Nardis: la locomotiva tedesca tira nella direzione sbagliata.

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La deflazione competitiva
Quando un paese è in surplus evidentemente i suoi beni sono molto richiesti. La legge della domanda e dell’offerta vuole allora che i prezzi di questi beni aumentino rispetto a quelli dei concorrenti: si chiama rivalutazione reale. Se in più il paese ha una valuta propria, il cambio si apprezzerà perché la valuta dell'esportatore viene domandata per acquistarne i beni: si chiama rivalutazione nominale. Ma in Germania non va così. La rivalutazione nominale verso i partner dell’eurozona è scongiurata dell’euro. L’aumento dei prezzi da una politica di crescente moderazione salariale, per cui a produttività crescente corrispondono salari reali calanti. Il patto sociale tedesco si basa su una deflazione competitiva che equivale a una svalutazione reale competitiva e trasforma l’eurozona in un gioco a somma nulla: il nucleo si alimenta a spese della periferia, causandone il dissesto finanziario, e accumulando crediti esteri per oltre mille miliardi di dollari dal 1999 al 20092.


Palliativi e terapie
Ecco perché nel lungo periodo i “salvataggi” falliranno, come nel breve sono fallite le "manovre": "manovre" e "salvataggi" intervengono sulla finanza pubblica, a valle di uno squilibrio reale privato, lasciando inalterato quest’ultimo. Che l’acquirente sia un fondo “salva-Stati” o la Bce cambia poco: l’acquisto di titoli pubblici è un palliativo che non risolve i problemi di competitività (causati da diversità strutturali dei mercati del lavoro), né quelli del debito privato (causato dagli sbilanci esteri). Anzi: visto che i paesi periferici hanno tassi di inflazione più elevati, il livellamento dei tassi nominali porterebbe in questi paesi a tassi reali più bassi di quelli del nucleo, e al limite negativi, con il rischio di innescare ulteriori bolle immobiliari o comunque una ulteriore espansione del debito privato. La Bce questo lo sa benissimo, e infatti fin da agosto ci ha proposto una norma che opera sul vero squilibrio: quella sui licenziamenti. Se il problema fosse il debito dei governi periferici, facilitare l’uscita dal lavoro dei dipendenti privati cosa risolverebbe? Ma se il problema sono i differenziali di inflazione, questa norma, inducendo “moderazione salariale”, aiuta. Perché la “moderazione” tedesca ha una spiegazione vecchia come il mondo: più disoccupazione, cioè un eccesso di offerta sul mercato del lavoro. In Germania la legge della domanda e dell’offerta non funziona per la valuta e per le merci, ma per il lavoro sì, e come! Prima della crisi la Germania aveva la disoccupazione più alta dell’eurozona (Fig. 3). E se i prezzi devono convergere verso il basso, far convergere la disoccupazione verso l’alto può essere una soluzione.

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Goofynomics
Ed è anche l’unica soluzione, se si opera col paraocchi mercantilista, per cui chi esporta è bravo, mentre chi importa è cattivo, e lo squilibrio deve sanarlo lui. Se le cose stanno così, il “cattivo” non ha alternative: “o svaluta la moneta (ma nell'euro non si può più) o svaluta il salario”. Ma un’Unione Economica può basarsi su deflazioni competitive, cioè sulla guerra commerciale, anziché sulla cooperazione? Qui ci soccorre la Goofynomics: è strano come un’esportazione vista dall’estero somigli a un’importazione. Insomma, la logica mercantilista non spiega come fai a essere bravo (cioè a esportare) se nessuno è cattivo (cioè importa). La verità è che se gli squilibri persistono non ci sono buoni e cattivi: gli sbilanci esteri hanno due lati e vanno gestiti dai due lati: chi ne ha beneficiato deve contribuire al loro riequilibrio quanto e più di chi ci ha rimesso, per il semplice motivo che ha più risorse per farlo.

Del resto, supponiamo che i paesi periferici adottino le strategie di rigore proposte: combattendo questa battaglia perderebbero in ogni caso la guerra. Infatti, se le politiche di “tagli” non riuscissero a incidere sul differenziale di inflazione, i sacrifici sarebbero vani, perché persistendo lo squilibrio esterno proseguirebbe l’accumulazione di debito privato (a fronte di riduzioni del debito pubblico rese modeste dal rallentamento della crescita, e vanificate periodicamente dalla necessità di salvare la finanza privata). Ma anche se i tagli avessero successo, riportando l’inflazione dei paesi periferici in linea o leggermente al di sotto di quella della Germania, la risposta tedesca non si farebbe attendere: ulteriori ribassi competitivi dell’inflazione, come sperimentato anche nel passato recente (vedi sempre il lavoro di Cesaratto e Stirati), e così via. L’eurozona si avviterebbe in una spirale recessiva senza uscita. E questo i mercati lo intuiscono benissimo: ecco perché sono così nervosi.

L’unica vera terapia sarebbe indurre la Germania a sostenere la propria crescita con la propria domanda interna, espandendo i consumi, anziché, come ha fatto finora, con la nostra domanda, espandendo le esportazioni. La Germania ha le risorse per farlo: facendolo contribuirebbe a sanare gli squilibri europei, rilanciando crescita e occupazione e diventando veramente la locomotiva d’Europa.


I veri costi della politica
Ma questa soluzione trova due ostacoli politici: uno interno alla Germania, perché dopo aver raccontato per motivi elettoralistici che la colpa è dei meridionali pigri, i politici tedeschi, indipendentemente dal loro colore, non possono proporre ai loro elettori di cooperare coi “cattivi” (anche se i primi a beneficiarne sarebbero proprio i “buoni”); uno esterno alla Germania, perché solo un’azione coordinata dei governi periferici, guidati da quello del paese periferico più importante (che rimane il nostro) potrebbe far ragionare il governo tedesco. Ma il nostro governo precedente aveva la credibilità nulla che la “politica del cucù” gli ha procurato, e quello attuale è incline a seguire la strategia di deflazione proposta dalla Bce. Soluzioni cooperative non sembrano quindi realizzabili, il che mette una seria ipoteca sulla sostenibilità dell’euro. Per chi tiene veramente a mantenere la moneta unica sarebbe allora molto più razionale valutare l’ipotesi di “exit rules”: all'estero se ne parla serenamente. In loro assenza, allo stato attuale l’alternativa più plausibile rimane quella di una disgregazione dell’eurozona, subita e non gestita, con tutti i costi economici e politici che questo comporta.

1 Busetti, F., Forni, L., Harvey, A.e Venditti, F. (2006) “Inflation convergence and divergence within the European Monetary Union”, ECB Working Paper Series, No. 574 (Gennaio).
2 Cesaratto, S., Stirati, A. (2010) “Germany and the European and global crises”, International Journal of Political Economy, 39(4).

Fonti dei dati
Per debito pubblico, inflazione cumulata e differenziali di disoccupazione: World Economic Outlook database, settembre 2011.
Per il debito estero: Lane, P.R., Milesi-Ferretti, G.M., “The External Wealth of Nations Mark II” , Journal of International Economics 73, 223-250, 2007.
Per il saldi commerciali della Germania: CHELEM, vers. 11.0 (marzo 2009).

31/03/2012, 01:49

Chi è che diceva che eravamo solo dei poveri cospirazionisti? [}:)]
Chi è che diceva.... no.... non è vero che Monti fa parte dei "poteri
forti", che tutela gli interessi delle Banche e che ci porterà al collasso? [:(!]

Beh.... il video dura 21 minuti.... buttateli 'sti venti minuti
e cominciate a preoccuparvi per davvero.......




BOOM! 5 MILIARDI L'ANNO PER SALVARE LE BANCHE!
(NEL SILENZIO COMPLETO DEI MEDIA)

La notizia è di quelle che i giornali inseriscono nei trafiletti, come se fosse acqua. Ma un indebitamento di cinque miliardi all'anno per tre anni, più altri 110 sicuri da corrispondersi a insindacabile giudizio di Monti, più chissà quanti altri dai quali non ci si può in alcun modo sottrarre, se fossi un direttore di giornale io la metterei in prima pagina. Lo so, vi avevo detto che erano tre miliardi all'anno per cinque anni, ma la situazione precipita ed hanno bisogno di soldi subito, dei nostri soldi: per cui hanno stretto i tempi.



http://www.byoblu.com/post/2012/03/30/B ... ANCHE.aspx

Nessuno vi ha spiegato cosa è il MES, perché è difficile dirvi che ci indebitiamo di 125 miliardi (ed è solo l'inizio) mentre vi tagliano le pensioni, mentre vi dissanguano con le accise sulla benzine e con l'IMU e mentre studiano il modo di licenziarvi presto e senza chance di reintegro, ma il MES avrebbe dovuto servire -- almeno come paravento -- per salvare gli Stati in difficoltà, appunto, creando quel firewall, termine che oggi va tanto di moda, per evitare che una eventuale crisi si possa propagare di Stato in Stato. E invece ieri il colpo di mano: gli 800 miliardi del nuovo fondo potranno essere utilizzati anche per aiuti alla ricapitalizzazione del sistema bancario europeo [Repubblica di oggi, p.7, piccolo piccolo in fondo all'articolo].

Dunque siamo nella situazione in cui facciamo tagli draconiani allo stato sociale, ma ci affrettiamo a convertire in legge un ordine del giorno che annulla gli effetti dell'azzeramento delle commissioni bancarie (art. 27-bis del decreto sulle liberalizzazioni), dopo la levata di scudi dell'ABI con le finte dimissioni di Giuseppe Mussari e il suo incontro con tutti i gruppi parlamentari per ottenere l'immediato rientro dell'emendamento assassino, che avrebbe significato 10 miliardi di minori entrate per il comparto bancario. Un ordine del giorno accolto in 48 ore e tramutato in legge da Mario Monti in persona, dopo l'avvallo del Presidente della Repubblica che constata "la straordinaria necessità ed urgenza" del provvedimento, quando la maggior parte degli ODG languono in omnia saecula seculorum nei polverosi cassetti di Palazzo Chigi (a proposito: dite a Paola De Micheli, che a L'Ultima Parola del 23 marzo scorso mi aveva detto che un Ordine del Giorno non è che viene convertito in legge "domani mattina", che in effetti la legge firmata dal capo dello Stato è proprio dell'indomani mattina, cioè del 24 marzo 2012).

Non solo, dopo i mille miliardi di liquidità che la BCE ha prestato alle banche ad un tasso simbolico dell'1%, ufficialmente per prestarli alle aziende, e che le banche hanno invece utilizzato per comprare titoli di stato (sono sicuri e rendono il 4,8% di media, ragion per cui le banche italiane ne hanno incamerati ben 310,6 miliardi), lucrando sul nostro indebitamento (altrimenti li avrebbero comprati all1,5%) senza rimettere in moto l'economia reale, oggi scopriamo che stiamo per pagare cinque miliardi all'anno per aiutare la ricapitalizzazione del sistema bancario europeo. E quali sono le banche che più di altre, dopo la decisione dell'EBA, hanno bisogno di ricapitalizzare? Ma quelle italiane, naturalmente. Dunque i 125 miliardi iniziali del MES, dei quali 15 dovremo conferirli subito, non saranno destinati al salvataggio degli stati -- visto che tra l'altro al momento non c'è nessuno stato da salvare -- ma al salvataggio, per esempio, di Monte dei Paschi di Siena che ha chiuso il 2011 con una perdita di 4,67 miliardi.

31/03/2012, 10:21

Thethirdeye ha scritto:

Chi è che diceva che eravamo solo dei poveri cospirazionisti? [}:)]
Chi è che diceva.... no.... non è vero che Monti fa parte dei "poteri
forti", che tutela gli interessi delle Banche e che ci porterà al collasso? [:(!]

Beh.... il video dura 21 minuti.... buttateli 'sti venti minuti
e cominciate a preoccuparvi per davvero.......




BOOM! 5 MILIARDI L'ANNO PER SALVARE LE BANCHE!
(NEL SILENZIO COMPLETO DEI MEDIA)

La notizia è di quelle che i giornali inseriscono nei trafiletti, come se fosse acqua. Ma un indebitamento di cinque miliardi all'anno per tre anni, più altri 110 sicuri da corrispondersi a insindacabile giudizio di Monti, più chissà quanti altri dai quali non ci si può in alcun modo sottrarre, se fossi un direttore di giornale io la metterei in prima pagina. Lo so, vi avevo detto che erano tre miliardi all'anno per cinque anni, ma la situazione precipita ed hanno bisogno di soldi subito, dei nostri soldi: per cui hanno stretto i tempi.



http://www.byoblu.com/post/2012/03/30/B ... ANCHE.aspx

Nessuno vi ha spiegato cosa è il MES, perché è difficile dirvi che ci indebitiamo di 125 miliardi (ed è solo l'inizio) mentre vi tagliano le pensioni, mentre vi dissanguano con le accise sulla benzine e con l'IMU e mentre studiano il modo di licenziarvi presto e senza chance di reintegro, ma il MES avrebbe dovuto servire -- almeno come paravento -- per salvare gli Stati in difficoltà, appunto, creando quel firewall, termine che oggi va tanto di moda, per evitare che una eventuale crisi si possa propagare di Stato in Stato. E invece ieri il colpo di mano: gli 800 miliardi del nuovo fondo potranno essere utilizzati anche per aiuti alla ricapitalizzazione del sistema bancario europeo [Repubblica di oggi, p.7, piccolo piccolo in fondo all'articolo].

Dunque siamo nella situazione in cui facciamo tagli draconiani allo stato sociale, ma ci affrettiamo a convertire in legge un ordine del giorno che annulla gli effetti dell'azzeramento delle commissioni bancarie (art. 27-bis del decreto sulle liberalizzazioni), dopo la levata di scudi dell'ABI con le finte dimissioni di Giuseppe Mussari e il suo incontro con tutti i gruppi parlamentari per ottenere l'immediato rientro dell'emendamento assassino, che avrebbe significato 10 miliardi di minori entrate per il comparto bancario. Un ordine del giorno accolto in 48 ore e tramutato in legge da Mario Monti in persona, dopo l'avvallo del Presidente della Repubblica che constata "la straordinaria necessità ed urgenza" del provvedimento, quando la maggior parte degli ODG languono in omnia saecula seculorum nei polverosi cassetti di Palazzo Chigi (a proposito: dite a Paola De Micheli, che a L'Ultima Parola del 23 marzo scorso mi aveva detto che un Ordine del Giorno non è che viene convertito in legge "domani mattina", che in effetti la legge firmata dal capo dello Stato è proprio dell'indomani mattina, cioè del 24 marzo 2012).

Non solo, dopo i mille miliardi di liquidità che la BCE ha prestato alle banche ad un tasso simbolico dell'1%, ufficialmente per prestarli alle aziende, e che le banche hanno invece utilizzato per comprare titoli di stato (sono sicuri e rendono il 4,8% di media, ragion per cui le banche italiane ne hanno incamerati ben 310,6 miliardi), lucrando sul nostro indebitamento (altrimenti li avrebbero comprati all1,5%) senza rimettere in moto l'economia reale, oggi scopriamo che stiamo per pagare cinque miliardi all'anno per aiutare la ricapitalizzazione del sistema bancario europeo. E quali sono le banche che più di altre, dopo la decisione dell'EBA, hanno bisogno di ricapitalizzare? Ma quelle italiane, naturalmente. Dunque i 125 miliardi iniziali del MES, dei quali 15 dovremo conferirli subito, non saranno destinati al salvataggio degli stati -- visto che tra l'altro al momento non c'è nessuno stato da salvare -- ma al salvataggio, per esempio, di Monte dei Paschi di Siena che ha chiuso il 2011 con una perdita di 4,67 miliardi.



ai pensionati e lavoratori
botte da orbi,
austerità, rigore,
bal bla bla..
alle banche soldi a palate
così che possano continuare a speculare
ica a finanziare imprese e cittadini..
senza NESSUNA CONDIZIONE..
le banche in difficoltà
hanno dimissionato dirigenti
e cambiato politica ??
macchè..

il monte dei paschi di siena ha chiuso
con una perdita di 4,67 miliardi..
come ha fatto ?
speculazioni sbagliate ?
e perchè dobbiamo pagare noi ??

qui si regalano soldi
senza sapere nulla in cambio..

31/03/2012, 12:17

Bliss, io la SPD l'ho sentita dire che la Germania deve smetterla di trattare la Grecia come Paese coloniale e l'Italia e la Spagna come "terroni", ma che anzi deve promuovere una politica europea in cui i Paesi ricchi con disponibilità immediata (come la Germania) devono metter soldi per far sviluppare anche chi (come noi) deve pensare al "risanamento".

Sui dati, non contesto. Posso però chiedermi come mai loro (i tedeschi) sì e noi no. Ricordando che comunque la Germania 10 o 15 anni fa non era esattamente quella di adesso.

TTE, se "complotto" è la politica della destra del taglia e ridimensiona (crisi - manovra correttiva - recessione - manovra correttiva eccetera) sono cospirazionista pure io. Io aspetto ancora le guerre civili, l'imposizione della legge marziale eccetera. O visti i fatti stai passando dal massimalismo al minimalismo?

31/03/2012, 12:47

sezione 9 ha scritto:

Io aspetto ancora le guerre civili, l'imposizione della legge marziale eccetera. O visti i fatti stai passando dal massimalismo al minimalismo?



Sei stramaledettamente male informato.
Te lo ripeto... spero davvero, per tutti noi,
che i tuoi "compagni di partito" non siano
disinformati quanto lo sei tu.

Perchè a quel punto, saremmo davvero esposti,
senza nessun tipo di difesa.......

http://www.iconicon.it/blog/2012/03/leg ... arzo-2012/

31/03/2012, 13:23

sezione 9 ha scritto:

Bliss, io la SPD l'ho sentita dire che la Germania deve smetterla di trattare la Grecia come Paese coloniale e l'Italia e la Spagna come "terroni", ma che anzi deve promuovere una politica europea in cui i Paesi ricchi con disponibilità immediata (come la Germania) devono metter soldi per far sviluppare anche chi (come noi) deve pensare al "risanamento".

Sui dati, non contesto. Posso però chiedermi come mai loro (i tedeschi) sì e noi no. Ricordando che comunque la Germania 10 o 15 anni fa non era esattamente quella di adesso.





Sezione devi andarti a guardare le teorie macroeconomiche di Keynes.
Raccapezzarsi in queste questioni è un po' difficoltoso. Provo a farti un breve riassunto:
In poche parole, finchè le nazioni avevano la moneta sovrana, esisteva un equilibrio dinamico che portava i tassi di inflazione dell'eurozona a convergere automaticamente e impediva che fra le varie nazione venissero a crearsi squilibri tali da generare concorrenza sleale sui mercati. Con il passaggio ad una moneta unica, questo meccanismi di regolazione automatica, viene meno e si creano squilibri che vanno a favore di nazioni che fanno determinate scelte sulle politiche economiche interne. In particolare in Germania è successo che ad un certo punto c'è stato un boom di produzione nell'industria manifatturiera che ha causato quello che viene definito uno shock asimmetrico d'offerta. Normalmente questo avrebbe dovuto comportare una serie di manovre atte a redistribuire il vantaggio del boom dal settore di origine ad altri, aumenti salariali e una conseguente accelerazione dell'inflazione che avrebbe riequilibrato la situazione. Invece le scelte interne alla Germania sono andate in direzione opposta e in mancanza di tassi di cambio, sono gli altri paesi europei che sono costretti sobbarcarsi il compito di riequilibrare cercando di generare inflazione con la conseguenza che la crescita di tutta l'area risulta pesantemente compromessa.

Per approfondire il discorso:
http://www.lavoce.info/articoli/pagina1001966-351.html

31/03/2012, 13:31

Blissenobiarella ha scritto:

sezione 9 ha scritto:

Bliss, io la SPD l'ho sentita dire che la Germania deve smetterla di trattare la Grecia come Paese coloniale e l'Italia e la Spagna come "terroni", ma che anzi deve promuovere una politica europea in cui i Paesi ricchi con disponibilità immediata (come la Germania) devono metter soldi per far sviluppare anche chi (come noi) deve pensare al "risanamento".

Sui dati, non contesto. Posso però chiedermi come mai loro (i tedeschi) sì e noi no. Ricordando che comunque la Germania 10 o 15 anni fa non era esattamente quella di adesso.





Sezione devi andarti a guardare le teorie macroeconomiche di Keynes.
Raccapezzarsi in queste questioni è un po' difficoltoso. Provo a farti un breve riassunto:
In poche parole, finchè le nazioni avevano la moneta sovrana, esisteva un equilibrio dinamico che portava i tassi di inflazione dell'eurozona a convergere automaticamente e impediva che fra le varie nazione venissero a crearsi squilibri tali da generare concorrenza sleale sui mercati. Con il passaggio ad una moneta unica, questo meccanismi di regolazione automatica, viene meno e si creano squilibri che vanno a favore di nazioni che fanno determinate scelte sulle politiche economiche interne. In particolare in Germania è successo che ad un certo punto c'è stato un boom di produzione nell'industria manifatturiera che ha causato quello che viene definito uno shock asimmetrico d'offerta. Normalmente questo avrebbe dovuto comportare una serie di manovre atte a redistribuire il vantaggio del boom dal settore di origine ad altri, aumenti salariali e una conseguente accelerazione dell'inflazione che avrebbe riequilibrato la situazione. Invece le scelte interne alla Germania sono andate in direzione opposta e in mancanza di tassi di cambio, sono gli altri paesi europei che sono costretti sobbarcarsi il compito di riequilibrare cercando di generare inflazione con la conseguenza che la crescita di tutta l'area risulta pesantemente compromessa.

Per approfondire il discorso:
http://www.lavoce.info/articoli/pagina1001966-351.html



Certo... al punto che noi siamo ridotti alla fame e tagliamo a più non posso.... mentre la Germania..... http://www.lettera43.it/economia/macro/ ... 545669.htm
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