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21/05/2012, 10:13

io m ero svegliato circa 2-3 minuti prima..avevo molta sete e per quello avevo chiesto alla fidanzata d passarmi dell acqua...appena steso..m sn scoperto perchè avevo molto caldo e quindi ero vigile..l ho sentito dall inizio...brutta esperienza..lo senti partire piano e subito diventa forte..m aspettavo il peggio..ho subito chiamato la fidanzata che nn se ne era accorta subito..ma quando ha realizzato...nn so chi tremava di piu!!haha!poi divano a vedere se su sky davano notizie e i-phone cn l app dell ingv..!

21/05/2012, 10:27

Volevo segnalare questo articolo letto qui:

http://affaritaliani.libero.it/emilia-r ... oloso.html


Riporto sotto l'articolo, cosa ne pensate ???


terremoto che ha colpito domenica 20 Maggio l’Emilia Romagna e ucciso ben 7 persone era previsto e predibile. Lo rivela un‘intervista fatta al professore Alessandro Martelli, Direttore del Centro Enea di Bologna. L’ingegnere sismico, apprezzato esperto di fama nazionale e non solo, rivela un rischio ulteriore molto più grave che potrebbe adesso colpire il sud



Direttore, era prevedibile il terremoto in Emilia? Ci sono state analisi precedenti?

Si, era stato previsto. Ci sono dei “cosiddetti” strumenti di previsione che sono fatti in diversi Paesi, in Italia li fa l’International Centre for Theoretical Physics (ICTP) e l’Università di Trieste. In base al verificarsi di possibili anomalie nelle tre zone italiane, nord, centro e sud vengono emessi degli allarmi. E’ un po’ come misurare la temperatura corporea e vedere se hai la febbre.



E sono stati emessi allarmi?

Si, in marzo è stato diramato un allarme per la zona nord perché era stato stimato un movimento del terreno di magnitudo maggiore del 5,4. C’erano notevoli probabilità che a nord sarebbe arrivato un terremoto. La regione allarmata era questa anche perché c’erano stati terremoti vicini, nel Garda, nel veronese, poi a Parma. L’algoritmo dell’analisi mostrava che era fortemente probabile.



E come mai nessuno lo sapeva?

Si tratta di metodologie sperimentali. Gli allarmi non vengono divulgati ma comunicati a un gruppo di esperti nazionali . Nella Commissione Grandi Rischi si sapeva, ne abbiamo propria parlato il 4 maggio.



E cosa è stato fatto in proposito per preparare all’evento?

Se ne discusse anche perché questo tipo di analisi non sono accettate da tutti i sismologi. Io posso solo dire che la Commissione Nazionale Grandi Rischi era informata dai primi di marzo.



Sono previste altre scosse in Emilia?

Non si può dire. Ha ragione Gabrielli (Capo del Dipartimento della Protezione Civile, ndr) che bisogna attendere e stare attenti. Ci potrebbero essere solo scosse di assestamento come scosse più forti. Non occorre arrivare a conclusioni senza avere tutti gli elementi.



Ma cosa bisognerebbe fare in questi casi?

Non si possono immediatamente evacuare delle zone per mesi ma di sicuro si può verificare le strutture strategiche, e organizzare la protezione civile, informare la popolazione su come si deve comportare.



Ma che sia andata come è andata… non l’allarma?

Certo! Più del nord adesso però mi preoccupa il sud. Per il nord c’erano stati due studi. Uno allarmava per un eventuale terremoto e l’altro no. Ed è arrivato il terremoto in Emilia. C’è un allarme per il sud più grave in arrivo perché lì sono stati applicati tre modelli di studio. Tutti e tre danno l’allarme rosso. Quindi questo preoccupa oltretutto perché prefigura un eventuali terremoto molto violento.



Ma lei non aveva denunciato tempo fa che in Italia, al sud, esistono stabilimenti industriali potenzialmente soggetti a rischio di incidente rilevante in caso di terremoti?

Si, hanno sostanze potenzialmente pericolose in elevate quantità. Sono impianti chimici, ci sono stabilimenti che contengono serbatoi di gas naturale liquefatto (Liquefied Natural Gas o LNG), altri serbatoi di stoccaggio di grandi dimensioni, rigassificatori…



Ma quel’è il problema tecnico di questi impianti?

Il problema è che le scelte progettuali degli impianti sono state lasciate ai gestori e, generalmente, non è noto, per i diversi stabilimenti, se e quali criteri antisismici siano stati adottati. Poi c’è il rischio da maremoto, evento raro, ma non impossibile (vedi l'incidente di Fukushima, ndr) e che, quando si verifica, è devastante: questo rischio appare del tutto trascurato negli impianti chimici italiani situati in prossimità delle coste, e in aree sismiche come ad esempio a Milazzo o se penso ai serbatoi sferici situati a Priolo-Gargallo, sono alquanto pessimista e preoccupato. Manca In Italia una specifica normativa per la progettazione antisismica degli impianti chimici.

21/05/2012, 11:36

enfida ha scritto:
Si tratta di metodologie sperimentali.


Ecco appunto....

Basta dire questa parolina magica per arrivare alla conclusione che
NESSUNO prenderà in considerazione simili "allarmistiche previsioni".

21/05/2012, 11:50

Thethirdeye ha scritto:

enfida ha scritto:
Si tratta di metodologie sperimentali.


Ecco appunto....

Basta dire questa parolina magica per arrivare alla conclusione che
NESSUNO prenderà in considerazione simili "allarmistiche previsioni".


bene che ci siano queste metodologie sperimentali, perchè si spera sempre che in un futuro non lontano si possa arrivare alla costruzione di un modello previsionale affidabile.
Ma per ora ammesso che la previsione di cui sopra abbia una certa valenza scientifica resta sempre una previsione senza nessuna rilevanza pratica.

Fare una previsione fin da Marzo che prima o poi in una zona dell'Emilia si sarebbe verificato un terremoto di quella portata che valore può avere?
Non specifichi l'epicentro e non specifichi quando. Che valore ha? di che utilità è? zero.

Infatti è lo stesso ricercatore che si smentisce subito dopo rispondendo a questa domanda:

...Sono previste altre scosse in Emilia?

Non si può dire. Ha ragione Gabrielli (Capo del Dipartimento della Protezione Civile, ndr) che bisogna attendere e stare attenti. Ci potrebbero essere solo scosse di assestamento come scosse più forti. Non occorre arrivare a conclusioni senza avere tutti gli elementi....


L'unica parte dell'intervista con la quale concordo è questa

Ma cosa bisognerebbe fare in questi casi?
...Non si possono immediatamente evacuare delle zone per mesi ma di sicuro si può verificare le strutture strategiche, e organizzare la protezione civile, informare la popolazione su come si deve comportare...


In Italia manca la cultura della prevenzione.
Ultima modifica di rmnd il 21/05/2012, 11:51, modificato 1 volta in totale.

21/05/2012, 11:54

E pensare che nel luogo dove è avvenuto il sisma (che non era considerato ad alto rischio) vogliono proprio fare un mega sito di stoccaggio sotterraneo per gas naturale.

Ma cosa bisognerebbe fare in questi casi?
Non si possono immediatamente evacuare delle zone per mesi ma di sicuro si può verificare le strutture strategiche, e organizzare la protezione civile, informare la popolazione su come si deve comportare.


Mi pare che dica cose di buon senso, che andrebbero secondo me applicate periodicamente a prescindere dagli allarmi, il problema è che spesso non si fanno nemmeno queste elementari cose.
Per fortuna in Emilia le cose funzionano abbastanza bene, e una scossa pur forte, non ha prodotto danni rilevanti, anche se purtroppo alcuni sventurati morti. Bisognerebbe capire perché quei capannoni sono crollati, e provvedere per evitare che in futuro possa capitare di nuovo.

21/05/2012, 13:43

In riferimento all'ultimo terremoto in Emilia, come mai fuoriesce acqua e fango dal terreno? [?]
E' la prima volta che sento di questo fenomeno dopo un terremoto....

21/05/2012, 14:59

CRASH3 ha scritto:

In riferimento all'ultimo terremoto in Emilia, come mai fuoriesce acqua e fango dal terreno? [?]
E' la prima volta che sento di questo fenomeno dopo un terremoto....


In effetti è strano. Ma ci sarà una risposta "convenzionale"
anche per questo no?




A proposito di Terremoto in Emilia: ho sentito al tg de LA7 delle 13:30 che c'è una grande novità rispetto al passato circa i fondi statali da devolvere per le eventuali ricostruzioni. E cioè che, dal prossimo terrremoto, NESSUN FONDO statale verrà stanziato.

...... [:I]

Ma saranno i cittadini, con delle assicurazioni specifiche, ad ASSICURARE anche i palazzi storici, oltre che le abitazioni, gli uffici, le industrie etc.

Avete capito?

Quindi non bastano salassi vari, tipo IMU, IMU bis e compagnia cantante. Ora, SE TE LO PUOI PERMETTERE, dovrai sottoscrivere un'assicurazione... soprattutto se abiti in una zona a forte rischio sismico.

Insomma... prima fanno le leggi per le Banche... e ora le fanno pure per le Compagnie di Assicurazioni! E, contemporaneamente, si lavano le mani dai crolli eventuali e da risarcimenti volti alle ricostruzioni dei comuni eventualmente coinvolti.

Ma non è strepitoso tutto ciò? [}:)]


EDIT:
http://www.video.mediaset.it/video/tgco ... danni.html

DIMENTICAVOOO.... aumentereanno le accise sulla benzina per poter far fronte ai danni in Emilia...... [:0]

21/05/2012, 15:02

acqua e fango? dove? O_O ci sono video?

21/05/2012, 15:12

Sirius ha scritto:

acqua e fango? dove? O_O ci sono video?


Video non saprei... qualcuno però ha postato articoli sull'argomento:
http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=227312

21/05/2012, 15:25

http://www.fondazionegiuliani.it/news-d ... rivelatore

21/05/2012, 15:28

Thethirdeye ha scritto:

CRASH3 ha scritto:

In riferimento all'ultimo terremoto in Emilia, come mai fuoriesce acqua e fango dal terreno? [?]
E' la prima volta che sento di questo fenomeno dopo un terremoto....


In effetti è strano. Ma ci sarà una risposta "convenzionale"
anche per questo no?




A proposito di Terremoto in Emilia: ho sentito al tg de LA7 delle 13:30 che c'è una grande novità rispetto al passato circa i fondi statali da devolvere per le eventuali ricostruzioni. E cioè che, dal prossimo terrremoto, NESSUN FONDO statale verrà stanziato.

...... [:I]

Ma saranno i cittadini, con delle assicurazioni specifiche, ad ASSICURARE anche i palazzi storici, oltre che le abitazioni, gli uffici, le industrie etc.

Avete capito?

Quindi non bastano salassi vari, tipo IMU, IMU bis e compagnia cantante. Ora, SE TE LO PUOI PERMETTERE, dovrai sottoscrivere un'assicurazione... soprattutto se abiti in una zona a forte rischio sismico.

Insomma... prima fanno le leggi per le Banche... e ora le fanno pure per le Compagnie di Assicurazioni! E, contemporaneamente, si lavano le mani dai crolli eventuali e da risarcimenti volti alle ricostruzioni dei comuni eventualmente coinvolti.

Ma non è strepitoso tutto ciò? [}:)]


EDIT:
http://www.video.mediaset.it/video/tgco ... danni.html

DIMENTICAVOOO.... aumentereanno le accise sulla benzina per poter far fronte ai danni in Emilia...... [:0]


Il caro salvatore della Patria in pieno stile del tipo copiamo tutto dal mondo anglosassone, stile di vita e modi di fare pavento` questa "soluzione" gia` in occasione delle recenti alluvioni sul versante tirrenico.
In pieno stile yankee...dei quali da piu` piccolo avevo una opinione migliore...oggi ho capito che tutto il peggio del peggio e` concentrato laggiu`.

Marco71.

21/05/2012, 15:34

CRASH3 ha scritto:

In riferimento all'ultimo terremoto in Emilia, come mai fuoriesce acqua e fango dal terreno? [?]
E' la prima volta che sento di questo fenomeno dopo un terremoto....


Se e` quello che temo...siamo messi male e molto...ah gia` ma siamo tutti complottisti.
Altra storia in puro stile complottista che puo` turbare i perturbabili scientisti ed ortodossi e` l`affaire neutrini.
Sai CRASH3...le piattaforme continentali si elevarono anche in occasione di noto cataclisma che interesso`...questo pero` e` complottismo e fantasia ancorche` mito.
Si narra che in un mondo fantastico in orbita intorno ad una stella di nome Rao una civilta` enormemente progredita e non solo scientificamente und tecnologicamente, tergiverso` e si illuse di poter dominare gli eventi fino all`inevitabile.
Solo un "pargolo" si salvo`...ed era figlio di un essere vivente protoumano che sulla sua nuova patria secoli dopo sarebbe stato definito complottista.
Grazie.

Marco71.

21/05/2012, 15:45

Terremoto in Emilia Romagna
Emergenza sismica in Val Padana Stretta nella morsa tra Alpi e Appenini
Gli esperti: il sisma di ieri e quelli degli scorsi mesi sono la conseguenza della compressione tra nord e sud che si crea fra le due zolle del pianeta


Immagine:
Immagine
32,41 KB


La Pianura Padana è prevedibile che continuerà a sussultare e quindi è verosimile che ci saranno altri terremoti intorno al quinto grado della scala Richter



Si sapeva che sarebbe arrivato un forte terremoto al Nord, ma, come sempre in questi casi, non poteva essere previsto quando. L'Africa sta avanzando verso l'Europa. E' questa, secondo i sismologi la causa delle tante scosse di terremoto che si stanno registrando in pianura padana. O meglio, il terremoto e lo sciame sismico che lo ha preceduto e lo seguiranno in queste ore sono la conseguenza della compressione tra nord e sud che si crea fra le due zolle del pianeta. I terremoti più forti della sequenza registrata sono dovuti a un fenomeno di compressione attiva in direzione nord-sud, legato alla spinta dell’Appennino settentrionale verso nord, al di sopra della placca adriatica.


Oltre cento scosse nella notte. Sette morti, 4mila sfollati
Leggi l'approfondimento

L'estensione della zona attiva, confrontata con la magnitudo degli eventi principali, suggerisce - è stato spiegato - che ad essersi attivato sia un sistema di faglie complesso, e non una singola faglia. La sequenza sismica ha interessato la regione padana, già sede di terremoti rilevanti nei mesi passati. In particolare, lo scorso gennaio la zona appenninica di Reggio Emilia e Parma era stata colpita da terremoti di magnitudo 4.9 e 5.4, a distanza di pochissimi giorni. I due terremoti di gennaio, sebbene avvenuti a profondità molto diverse (30 e 60 km) rispetto ai 6-8 km di quelli odierni, sono anch’essi legati ai movimenti della stessa "microplacca adriatica", che negli ultimi mesi ha avuto un’attività piuttosto intensa.



La sequenza sismica di Modena-Ferrara ha interessato un’area a pericolosità medio-bassa della penisola italiana. Lo dicono gli esperti dell’Ingv, che oggi pomeriggio hanno tenuto una conferenza stampa nella sede romana. L’evento più forte è avvenuto alle 4,03 e ha avuto magnitudo Richter (Ml) 5.9 (Mw5.9). La replica più forte è avvenuta alle 15,18, con Ml 5.1 (Mw5.0). Finora sono state localizzate oltre 100 repliche, di cui 6 di magnitudo compresa tra 4 e 5; 27 di magnitudo tra 3 e 4, e oltre 75 di magnitudo inferiore. Le informazioni storiche per l’area sismogenica attivatasi oggi evidenziano un’attività non molto frequente, con alcuni terremoti significativi nelle aree adiacenti. In particolare, un evento sismico che appare simile a quello odierno colpì Ferrara nel 1570, causando danni fino all’ottavo grado Mercalli (MCS). Un altro evento storico di interesse e studiato di recente è quello avvenuto nel 1639 con epicentro nei pressi di Finale Emilia, ove produsse effetti del VII-VIII grado MCS. L’Istituo nazionale di geologia e vulcanologia sta seguendo il fenomeno dalla sala di monitoraggio sismico. Inoltre, alcune squadre di sismologi e geologi sono sul campo per le verifiche degli effetti del terremoto e per installare strumenti che permettano un monitoraggio ancora più dettagliato del fenomeno. Dalla mappa epicentrale aggiornata alle 18,30 emerge che la scossa con magnitudo 5.1 è avvenuta circa 10 km a est del primo, più vicino alla città di Ferrara. L'intera struttura delineata dalle repliche si estende per oltre 30 km in senso est-ovest.

La Pianura Padana è prevedibile che continuerà a sussultare come ha fatto negli ultimi tempi. E quindi terremoti intorno al quinto grado della scala Richter è verosimile che possano ancora verificarsi. Alessandro Martelli, ingegnere sismico e direttore del centro Enea di Bologna, spiega ad affaritaliani.it che il centro Grandi rischi era stato allertato. Martelli aggiunge anche che il prossimo terremoto di forte intensità è previsto al sud.


Libero.it

21/05/2012, 17:55

Ancora



Dinamiche geologiche e terremoti in Italia

I precari equilibri geologici dell'Italia dipendono dalle interazioni dinamiche tra la placca europea e la placca africana, che continuano a collidere sin dalle ere geologiche remote...

di Marisa Grande (synergetic-art.com)

I precari equilibri geologici dell'Italia dipendono dalle interazioni dinamiche tra la placca europea e la placca africana, che continuano a collidere sin dalle ere geologiche remote, durante le quali hanno dato il via all'orogenesi delle catene montuose delle Alpi e degli Appennini. Dal modello elaborato per studiare il comportamento cinematico delle due placche continentali risulta che la quella africana si muove in modo frontale, con un lieve orientamento in direzione nord-est, verso quella euroasiatica, che le oppone resistenza da nord-ovest. Il fronte di separazione interessa longitudinalmente tutto il territorio italico, poiché la placca europea occupa il versante ovest dello stivale e la microzolla adriatica, già propaggine della placca africana, il versante est, la Pianura padana e le Prealpi. La placca europea spinge verso est le zolle tettoniche minori che le appartengono, quali l'iberica e la tirrenica, a causa della spinta che riceve sul suo versante occidentale dall'espansione della dorsale atlantica, che nel suo moto estensivo comprime le placche oceaniche adiacenti, generando terremoti a catena nel mondo.

La placca africana, interessata dalla spinta impressa dal tratto meridionale della stessa dorsale atlantica, mette in moto anche la zolla ionico-adriatica, che corrisponde ad una sua remota propaggine staccatasi dalla placca-madre sette milioni di anni fa. Nella sua estensione verso nord-ovest la zolla adriatica comprime la catena degli Appennini situata ad ovest, la catena delle Alpi Dinariche ad est sul versante orientale dell'Adriatico e, comprendendo tutta la Pianura padana, spinge verso nord l'arco della catena delle Alpi orientali e centrali. Raggiunte la Alpi occidentali, con un movimento che si svolge intorno ad un polo situato nel bacino ligure occidentale, ripiega in direzione sud. Tale rotazione antioraria della zolla adriatica è attiva da due milioni di anni ed è dovuta alla resistenza opposta al suo moto dalla più stabile area continentale europea, che la spinge da nord-ovest. In tal modo l'adriatica finisce per esercitare anch'essa una spinta verso sud-est, agendo proprio nella direzione opposta a quella della placca africana, da cui prende comunque origine il suo moto e imprimendo anche all'Italia il suo moto di rotazione antiorario. La zolla tirrenica, sottoposta alle sollecitazioni provenienti da tutte le direzioni, ammortizza le spinte maggiori attraverso il vulcanismo sottomarino e di superficie che interessa il Tirreno meridionale e che rappresenta la valvola di sfogo dell'energia termica ed elettromagnetica concentrate su di essa.

I vulcani che si aprono in superficie sono collocati sul bordo del territorio italico meridionale, dislocati in un arco di terre emerse che comprende la Sicilia, la Calabria e la Campania. Insieme ai vulcani marini Ustica e Vavilov, quelli continentali formano un sistema ad anello di fuoco in espansione, il cui centro risiede nel vulcano sottomarino Marsili. Il Marsili, con le sue dimensioni di chilometri 70 x 40, corrisponde ad una dorsale che fa assumere al Tirreno le caratteristiche di un oceano. Con il suo orientamento da sud-ovest verso nord-est, il lungo vulcano indica direzione ed entità di scorrimento del Tirreno meridionale, che si espande in misura maggiore rispetto al Tirreno settentrionale. La Sicilia, la Calabria, la Campania, appartenenti alla placca europea e disposte ad arco intorno al bacino tirrenico, sono anche aree sismiche già colpite da terremoti di elevata magnitudo, come quelli di Nicastro nel 1636, di Messina nel 1908 e dell'Irpinia nel 1980. L'Italia centrale rappresenta invece un fronte roccioso alquanto stabile, che oppone resistenza alle spinte e controspinte delle placche grandi e piccole, fino a quando, però, l'accumulo di energia sismica non è tale da provocare le aperture di nuove faglie o da prolungare quelle preesistenti, come la faglia di Paganica, responsabile del terremoto che ha colpito L'Aquila nel 2009.

Il confine tra le due zolle europea e adriatica passa a nord della Pianura Padana, area appartenente alla zolla adriatica e composta dai sedimenti del remoto fondale dell'Oceano Tetide e da quelli alluvionali del Po e dei suoi affluenti. Tale lineamento tettonico, detto Linea Periadriatica, si estende per 1000 chilometri e presenta un sistema di faglie che separano le Alpi centrali dalle Alpi Meridionali. Le Prealpi e le Alpi, pertanto, sono caratterizzate da discontinuità tettonica, con bordi di sottoscorrimento e di estensione e sono incise da numerose faglie. Per questo ultimamente le aree di Parma e di Verona, collocate sul bordo settentrionale e occidentale della Pianura Padana, sono state interessate da una serie di movimenti sismici. Per comprendere la dinamica che genera i terremoti al confine tra le paleocoste dell'Oceano Tetide e un di un lembo del suo antico bacino, oggi occupato dalla Pianura padana e appartenente alla placca adriatica in movimento, è pertanto necessario far ricorso al modello geodinamico delle placche tettoniche, ma per comprendere la sismogenetica è necessario invece far riferimento al modello modulare delle celle geomorfologiche circolari. Basato sul modulo dell'anello di fuoco del Tirreno meridionale, tale modello si sviluppa in un sistema di tipo frattale, regolato da una geometria impressa naturalmente alla litosfera. Il centro di ogni cella da cui s'irradia l'energia sismica è costituito da luoghi composti da minerali buoni conduttori e gli epicentri su cui si scarica quell'energia sono invece i punti periferici della cella, caratterizzati da minerali a limitata conduzione magnetica.

La variabilità di quei luoghi dipende dalla diversa configurazione litica del territorio, composta da sedimenti friabili oppure da materiali rocciosi compatti. Questi possono essere giustapposti in blocchi adiacenti poco o molto resistenti alle spinte sismiche che tendono a frammentarli. A generare l'energia sismica nel versante nord della Pianura padana che interessa il territorio veronese è l'elettromagnetismo proveniente dal sottosuolo nell'area di Monte Baldo, la cui altura bilancia la depressione del bacino lacustre del Garda. Nel versante sud-ovest è quello irradiato dal monte Alpe di Succiso, emerso dal fondo dell'Oceano Tetide, che scarica energia sismica nel territorio ligure e nel parmense, già solcato da numerose faglie. Nel versante di sud-est della Pianura padana è invece il Monte Tezio, che scarica la sua energia sismica sull'area di Forlì, il centro che si affaccia sulla paleocosta sud-orientale dell'Oceano Tetide. Il Monte Tezio è il luogo geo-mitologico che ricorda anche nel nome la sua connessione con l'antico oceano, che scomparve per la compressione dovuta a quel titanico scontro remoto della palcca europea con quella africana, che otto milioni di anni fa la sovrastò generando molte le catene montuose, come i Pirenei, le Alpi italiane e le Alpi Dinariche.

http://www.altrogiornale.org/news.php


RAGAZZI, SCUSATE, MA L'ITALIA E' UNO DEI PAESI PIU' SISMICI AL MONDO (da sempre...) [^]
Ultima modifica di Ufologo 555 il 21/05/2012, 18:11, modificato 1 volta in totale.

21/05/2012, 19:30

CRASH3 ha scritto:

In riferimento all'ultimo terremoto in Emilia, come mai fuoriesce acqua e fango dal terreno? [?]
E' la prima volta che sento di questo fenomeno dopo un terremoto....


potrebbe essere una ipotesi?? [8] [8]

http://www.climalteranti.it/2012/02/14/ ... -fracking/

15.000.000 di litri di acqua per un solo pozzo....per non contare gli addittivi chimici usati durante le trivellazioni!!! [8)] [8)] [8)] [8)]

http://seiaiken.blogspot.it/2012/05/ter ... velle.html


http://unmig.sviluppoeconomico.gov.it/u ... sp?cod=915
http://unmig.sviluppoeconomico.gov.it/u ... p?cod=2921
http://unmig.sviluppoeconomico.gov.it/u ... sp?cod=103
Ultima modifica di gio67 il 21/05/2012, 19:42, modificato 1 volta in totale.
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