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MessaggioInviato: 06/11/2012, 14:16 
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Thethirdeye ha scritto:


SPETTACOLARE intervento di Alberto Bagnai sull'Euro
e sull'approccio degli italiani in merito alla faccenda Europa....



Da vedere e da divulgare...... [:p]



Bagnai incazzato è uno spettacolo [:D]



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« Nel regno di chi cerca la verità non esiste nessuna autorità umana. Colui che tenta di recitarvi la parte di sovrano avrà a che fare con la risata degli dei » (Albert Einstein)

« Non dubitate che un piccolo gruppo di cittadini coscienti e risoluti non possa cambiare il mondo. In fondo è cosi che è sempre andata »
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MessaggioInviato: 06/11/2012, 15:06 
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Blissenobiarella ha scritto:

Cita:
Thethirdeye ha scritto:


SPETTACOLARE intervento di Alberto Bagnai sull'Euro
e sull'approccio degli italiani in merito alla faccenda Europa....



Da vedere e da divulgare...... [:p]



Bagnai incazzato è uno spettacolo [:D]

Bagnai è fortissimo.. ma della figura barbina fatta dal rappresentante dei PD?
Ne vogliamo parlare? [:255]

Completamente incompetente..... e sono gentile.... [:D]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 06/11/2012, 15:18 
Grillo lancia referendum su Italia fuori dall' euro

06 novembre, 15:13

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 47999.html

REFERENDUM PER DECIDERE SE ITALIA FUORI DA EURO "La decisione di rimanere nell'euro spetta ai cittadini italiani attraverso un referendum, questa è la mia posizione. Io ritengo che l'Italia non possa permettersi l'euro, ma devono essere gli italiani a deciderlo e non un gruppo di oligarchi o Beppe Grillo". E' quanto si spiega nel blog di Beppe Grillo in una sorta di decalogo che spiega il punto di vista del movimento su alcuni punti controversi.



[:280] [:280] [:280]



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MessaggioInviato: 30/11/2012, 11:26 
Segnalato da Ubatuba....

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http://memmt.info/site/wp-content/uploa ... rriere.pdf



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MessaggioInviato: 30/11/2012, 13:09 
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Thethirdeye ha scritto:


Grillo lancia referendum su Italia fuori dall' euro

06 novembre, 15:13

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 47999.html

REFERENDUM PER DECIDERE SE ITALIA FUORI DA EURO "La decisione di rimanere nell'euro spetta ai cittadini italiani attraverso un referendum, questa è la mia posizione. Io ritengo che l'Italia non possa permettersi l'euro, ma devono essere gli italiani a deciderlo e non un gruppo di oligarchi o Beppe Grillo". E' quanto si spiega nel blog di Beppe Grillo in una sorta di decalogo che spiega il punto di vista del movimento su alcuni punti controversi.


[:280] [:280] [:280]



Grillo o è ignorante o vi prende per il c...
Penso siano vere entrambe le cose.

Il referendum sull'euro è incostituzionale oltre che inapplicabile

Inapplicabile perchè non esiste legge dello stato che contempli l'introduzione dell'euro come moneta sovrana, ma bensì l'introduzione dell'euro è stabilito da un trattato europeo.
Quindi non si può abrograre la legge, perchè la legge non esiste.

Il referendum dev'essere a livello europeo, ma i singoli articoli (introduzione dell'euro per esempio) non possono essere abrogati. Lo devono essere tutti nel loro insieme, l'intero pacchetto insomma, quello che regolamenta l'intero assetto dell'unione.

Infine se mai vi fosse una legge italiana sull'euro non sarebbe soggetta a referendum abrogativo per L'articolo 75 della nostra costituzione.

http://www.senato.it/1025?sezione=127&articolo_numero_articolo=75
Non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio [cfr. art. 81], di amnistia e di indulto [cfr. art. 79], di autorizzazione a ratificare trattati internazionali [cfr. art. 80].


Ultima modifica di rmnd il 30/11/2012, 13:43, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 30/11/2012, 14:10 
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rmnd ha scritto:

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Thethirdeye ha scritto:


Grillo lancia referendum su Italia fuori dall' euro

06 novembre, 15:13

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 47999.html

REFERENDUM PER DECIDERE SE ITALIA FUORI DA EURO "La decisione di rimanere nell'euro spetta ai cittadini italiani attraverso un referendum, questa è la mia posizione. Io ritengo che l'Italia non possa permettersi l'euro, ma devono essere gli italiani a deciderlo e non un gruppo di oligarchi o Beppe Grillo". E' quanto si spiega nel blog di Beppe Grillo in una sorta di decalogo che spiega il punto di vista del movimento su alcuni punti controversi.


[:280] [:280] [:280]



Grillo o è ignorante o vi prende per il c...
Penso siano vere entrambe le cose.

Il referendum sull'euro è incostituzionale oltre che inapplicabile

Inapplicabile perchè non esiste legge dello stato che contempli l'introduzione dell'euro come moneta sovrana, ma bensì l'introduzione dell'euro è stabilito da un trattato europeo.
Quindi non si può abrograre la legge, perchè la legge non esiste.

Il referendum dev'essere a livello europeo, ma i singoli articoli (introduzione dell'euro per esempio) non possono essere abrogati. Lo devono essere tutti nel loro insieme, l'intero pacchetto insomma, quello che regolamenta l'intero assetto dell'unione.

Infine se mai vi fosse una legge italiana sull'euro non sarebbe soggetta a referendum abrogativo per L'articolo 75 della nostra costituzione.

http://www.senato.it/1025?sezione=127&articolo_numero_articolo=75
Non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio [cfr. art. 81], di amnistia e di indulto [cfr. art. 79], di autorizzazione a ratificare trattati internazionali [cfr. art. 80].


E certo..... la cosa l'hanno blindata ben benino.

Ma ciò non toglie che sia giusto, visti i sacrifici richiesti per avere NULLA in cambio,
che siano i cittadini ad esprimersi e a decidere del loro futuro.

L'Elite, non può fare quello che vuole rmnd.....

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183,65 KB

I sacrifici richiesti per questa PSEUDO UNIONE sono parte integrante
di un contratto unilaterale con i cittadini europei.

E questo, in democrazia, non va bene per niente.



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MessaggioInviato: 30/11/2012, 14:58 
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Thethirdeye ha scritto:


E certo..... la cosa l'hanno blindata ben benino.

Ma ciò non toglie che sia giusto, visti i sacrifici richiesti per avere NULLA in cambio,
che siano i cittadini ad esprimersi e a decidere del loro futuro.



Si è giusto ma quel tipo di referendum in Italia non è fattibile.
Non contesto il merito ma il metodo.
Grillo in questo caso (e non solo in questo caso) ha fatto pura demagogia.



_________________
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MessaggioInviato: 08/12/2012, 13:30 
Kirchner mette la museruola alla finanza speculativa



- di Filippo Ghira -


L’Argentina ha incassato in meno di una settimana due vittorie all’insegna della difesa della propria sovranità economica e dell’indipendenza nazionale. La prima di tipo giudiziario e l’altra più politica consistente in una iniziativa legislativa che riveste un grande significato per il Paese sudamericano che con Cristina Kirchner sta rinnovando tutti i grandi temi della tradizione peronista e che per questo si è attirata la piena ostilità della finanza Usa e del suo maggiordomo alla Casa Bianca.


La corte d’appello di New York ha bloccato l’attuazione della sentenza emessa la settimana scorsa dal giudice federale,Thomas Griesa, con la quale si intimava a Buenos Aires di pagare 1,33 miliardi di dollari ai detentori dei titoli che avevano respinto le due ristrutturazioni del debito nazionale nel 2005 e 2010, a seguito della bancarotta dichiarata dal governo argentino nel 2001. Detentori che, detto per inciso, sono esclusivamente fondi speculativi Usa che avevano presentato ricorso al tribunale di New York per ottenere il rimborso al valore nominale pieno di quei titoli in bancarotta e che essi avevano acquistato ad una cifra oscillante tra i 20 e i 25 centesimi per dollaro.
Una bella pretesa quella dei banditi di Wall Street ma che evidentemente ha trovato in un tribunale federale un altro bandito togato pronto a sostenerla. Griesa aveva stabilito che l’Argentina depositasse entro il 15 dicembre in un fondo di garanzia quei 1,3 miliardi di dollari pretesi dagli speculatori. La data nella quale l’Argentina dovrà pagare 3,3 miliardi agli obbligazionisti che hanno invece accettato le ristrutturazioni per una cifra tra il 60 e l’85%. Il giudice aveva infatti minacciato di bloccare questa seconda operazione, peraltro solo sul territorio Usa, il che avrebbe comportato quella che in gergo viene chiamata “bancarotta tecnica”.
La corte d’appello ha invece dato tempo fino al 27 febbraio al governo Kirchner di preparare una adeguata difesa che non potrà che dimostrare l’assurdità delle pretese dei criminali in livrea di Wall Street. Allo stesso tempo potranno essere rimborsati gli obbligazionisti che hanno accettato la ristrutturazione del debito. Non è un caso poi che la sentenza del giudice Griesa avesse seguito di pochi giorni il declassamento di ben cinque gradini dei titoli di Stato argentini da parte delle agenzie di rating Usa e l’aumento da 1.000 a 4.200 punti base delle quotazioni dei Cds (Credit default swaps) a 5 anni sul debito argentino, quei derivati che proteggono dal rischio di bancarotta.
La seconda vittoria ottenuta non dal governo della signora Kirchner ma dall’Argentina nel suo complesso consiste nella approvazione di una Legge al Senato che è diventata immediatamente operativa. Essa considera “immorale e illegale” qualunque forma di speculazione finanziaria sui mercati internazionali che sia basata sui derivati. Ma non solo: abolisce la possibilità tecnica delle speculazioni finanziarie in Borsa perché toglie alle banche e alle istituzioni finanziarie che operano in Argentina la possibilità di muoversi in maniera autonoma sul Mercato. L’economia torna in tal modo sotto il controllo del Parlamento e del governo visto che la legge stabilisce che la finanza resta e deve essere il braccio operativo dell’economia alla quale deve essere subalterna e che deve essere sottoposta al completo controllo dello Stato centrale in tutte le sue attività.
Di conseguenza le banche e le finanziarie internazionali potranno andare in Borsa o sui mercati dei capitali con l’unico obiettivo di investire subito i soldi così rastrellati per l’apertura di crediti agevolati alle medie e piccole imprese, per investire in industrie nazionali e assumere nuovo personale. Combattere la disoccupazione giovanile resta infatti la priorità assoluta in campo politico, economico e sociale. Altrimenti, ha spiegato Cristina Kirchner, banche e società estere possono anche andare a investire in Europa dove li accoglieranno a braccia aperte. Le banche ordinarie, ha spiegato il Presidente argentino, devono occuparsi di investire i soldi dei correntisti nell’economia reale, quella delle merci, e non quella della carta straccia. Lo Stato garantisce ogni tipo di risparmio e ogni forma di investimento, purché si riferisca all’economia reale. Chi vuole investire soldi nella finanza speculativa lo fa a proprio rischio e pericolo attraverso “banche speciali” che dovranno esporre un avvertimento alla clientela, nel quale si avverte che non esiste nessuna garanzia nazionale su tali operazioni.


Fonte: Rinascita

Tratto da: Kirchner mette la museruola alla finanza speculativa | Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/2012/ ... z2ESlBxEVF

http://www.informarexresistere.fr/2012/ ... z2ESk1FKRA


chissa' x quale motivo queste notizie ci vengono nascoste dalla grande informazione.......................................................[;)]


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MessaggioInviato: 08/12/2012, 13:35 
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rmnd ha scritto:

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Thethirdeye ha scritto:


E certo..... la cosa l'hanno blindata ben benino.

Ma ciò non toglie che sia giusto, visti i sacrifici richiesti per avere NULLA in cambio,
che siano i cittadini ad esprimersi e a decidere del loro futuro.



Si è giusto ma quel tipo di referendum in Italia non è fattibile.
Non contesto il merito ma il metodo.
Grillo in questo caso (e non solo in questo caso) ha fatto pura demagogia.



Verissimo !!!!! Il problema non sono le idee ma la loro fattibilità.
La Lega ha sempre osteggiato l' euro pur essendo cosciente su come fosse improponibile un referendum. Prendiamola come una provocazione per risvegliare le menti sopite.
Purtroppo siamo in mano ai poteri forti. L' errore è stato entrare nella moneta unica, adesso siamo prigionieri del sistema e sarà difficile uscirne.



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MessaggioInviato: 13/12/2012, 12:25 
Ecco la ricetta degli inglesi: "L'Italia esca dall'euro, è il suo unico problema"

Il quotidiano conservatore 'The telegraph': se c'è un paese nell'Ue che trarrebbe beneficio dal lasciare la moneta unica, è il nostro

http://www.liberoquotidiano.it/news/eco ... lema-.html


..solo una pletora di politicanti,che non sarebbero capaci manco di raccogliere i rifiuti,non riescono a capire [:(!]


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MessaggioInviato: 13/12/2012, 15:17 
Cita:
greenwarrior ha scritto:
L' errore è stato entrare nella moneta unica

Su questo non c'è dubbio.

Cita:
adesso siamo prigionieri del sistema e sarà difficile uscirne.

Difficile sì, impossibile no. Altrimenti si fa il gioco di Monti, dell'Europa
e di tutti i politici leccazerbini che vorrebbero certi personaggi ai vertici.



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MessaggioInviato: 25/12/2012, 22:13 
ECCO PERCHE' L'ITALIA USCIRA' DALL'€URO



Le elezioni prossime e il nostro futuro visto da un economista inglese


Di Ambrose Evans-Pritchard

Un aglosassone fuori dal coro. Mentre Financial Times e Wall Street Journal, hanno fatto un endorsement per un Monti-Bis, Evans-Pritchard la pensa all'opposto, spiegando perché l'Italia dovrebbe applicare una terapia opposta a quella suicida di Monti.
In termini pro capite l'Italia è una nazione più ricca della Germania , con circa 9 trilioni (9mila miliardi) di ricchezza privata. Ha il più grande avanzo primario di bilancio del blocco G7. Il suo debito combinato pubblico e privato ammonta al 265% del PIL, inferiore a quello in Francia, Olanda, Regno Unito, Stati Uniti o Giappone.Per l'indice del Fondo monetario internazionale il punteggio dell'Italia è il migliore per "sostenibilità a lungo termine del debito" tra i principali paesi industrializzati, proprio perché, sotto Berlusconi, ha riformato per tempo la struttura del sistema pensionistico.«Hanno un vivace settore delle esportazioni, e un avanzo primario. Se c'è un paese dell'eurozona che potrebbe trarre beneficio dall'abbandonare l'euro e ripristinare la competitività, è ovviamente l'Italia», ha detto Andrew Roberts di RBS.

«I numeri parlano da soli. Pensiamo che nel 2013, non si tratterà di sapere quali paesi saranno costretti a lasciare l'euro, ma chi sceglierà di andarsene».

Uno studio basato sulla "teoria dei giochi" condotto da Bank of America ha concluso che l'Italia guadagnerebbe più di altri membri dell'UEM sganciandosi e ripristinando il controllo sovrano sulle sue leve politiche.
La sua posizione patrimoniale sull'estero è vicina all'equilibrio, in netto contrasto con la Spagna e Portogallo (entrambi in deficit per oltre 90% del PIL). L'avanzo primario implica che può lasciare l'eurozona in qualsiasi momento lo desideri senza dover affrontare una crisi di finanziamento.
Un tasso di risparmio elevato significa che qualsiasi shock del tasso di interesse dopo il ritorno alla lira sarebbe rifluirebbe nell'economia attraverso maggiori pagamenti a obbligazionisti italiani —spesso ci si dimentica che in l'Italia i tassi reali erano molto più bassi sotto la Banca d'Italia.
Roma possiede una serie di carte vincenti. Il grande ostacolo è il premier Mario Monti, installato a capo di una squadra di tecnocrati grazie al golpe del novembre del 2011 voluto dal cancelliere tedesco Angela Merkel e dalla Banca centrale europea —tra gli applausi dei media e della classe politica europea.
Monti potrebbe essere uno dei grandi gentlemen d'Europa, ma è anche un sommo sacerdote del progetto UE e, in Italia, un promotore decisivo dell'adesione all'euro. Prima se ne va, prima l'Italia può fermare la diapositiva in depressione cronica.
I mercati sono, ovviamente, inorriditi che si dimetta una volta approvata la legge di bilancio 2013, aprendo la porta al caos politico all'inizio del prossimo anno. I rendimenti sui 10 anni del debito italiano, lunedì sono cresciuti di 30 punti base. «L'armistizio è durato 13 mesi. Ora la guerra continua. Il mondo ci guarda con incredulità», ha scritto il Corriere della Sera.
Il rischio immediato per gli investitori obbligazionari sta nel Parlamento fratturato, con la possibilità "25%" della vittoria da parte delle forze euroscettiche, cioè Berlusconi, la Lega Nord e il comico Beppe Grillo, dato nei sondaggi vicino 18% . «Siamo condannati se non vi sarà chiara maggioranza in parlamento», ha detto il prof. Giuseppe Ragusa dell'università Luis Guido Carli di Roma.
Qualsiasi risultato del genere lascerebbe i mercati obbligazionari palesemente esposti come lo erano nel luglio scorso, durante l'ultimo spasimo della crisi del debito in Europa. Roma avrebbe ancora meno probabilità di richiedere un salvataggio e firmare un "Memorandum" rinunciando alla sovranità fiscale [precondizione prevista dal Fiscal compact affinché entri in azione la BCE per tenere a bada i rendimenti dei titoli italiani. Ndt].
Tutti quegli investitori che dopo la promessa di Mario Draghi che la Bce avrebbe fatto tutto il possibile per salvare l'eurozona si sono riesposti sul debito italiano (e quello spagnolo), potrebbero scoprire che Draghi non in grado di tenere fede alla sua promessa. Le sue mani sono legate dalla politica. I detentori dei titoli italiani non possono non essere preoccupati. Ma gli interessi della democrazia italiana e quelli creditori stranieri non sono più allineati. Le politiche deflazionistiche stile anni '30 imposte da Berlino e Bruxelles hanno spinto il paese in un vortice greco. la Confindustria ha detto che la nazione è ridotta in macerie.
Gli ultimi dati confermano che la produzione industriale in Italia è in caduta libera, giù del 6.2% rispetto all'ottobre di un anno prima. «Abbiamo visto, negli ultimi 12 mesi, un crollo completo del settore privato», ha detto Dario Perkins, del Lombard Street Research. «La fiducia delle imprese è tornata ai livelli dei momenti più bui della crisi finanziaria. La fiducia dei consumatori è la più bassa di sempre. Berlusconi ha ragione a dire che l'austerità è stata un completo disastro».
I consumi sono è scesi del 4.8% anche a causa della stretta fiscale. «Questi numeri non hanno precedenti. Il rischio per il 2013 è che la caduta sarà ancora peggiore», ha detto il presidente di Confcommercio.
Le origini di questa crisi risalgono a metà degli anni '90, quando il marco e la lira sono stati inchiodati per sempre ad un tasso di cambio fisso. L' Italia aveva la Scala mobile salariale ed era abituata all'inflazione. Le vecchie abitudini sono dure a morire.L'Italia ha così perduto progressivamante dal 30% al 40% di competitività del lavoro rispetto alla Germania. Il surplus commerciale storico con la Germania è diventato un grande deficit strutturale.
Il danno ormai è fatto. Non è possibile riportare indietro le lancette dell'orologio. Eppure, questo è esattamente ciò che le élite politiche dell'Ue stanno cercando di fare con l'austerità e la drastica "svalutazione interna".Tale politica può funzionare in una piccola economia aperta come quella irlandese, con alti ingranaggi commerciali. In Italia significa replicare l'esperienza della Gran Bretagna dopo che Winston Churchill fece tornare la sterlina all'ancoraggio all'oro tornando così al tasso sopravvalutato del 1925. Come Keynes disse acidamente, i salari sono condannati a scendere. Gl inglesi pagarono con gli stenti i cinque anni successivi. L'effetto principale di questa politica è quello di portare alle stelle il tasso di disoccupazione. Il tasso di disoccupazione giovanile in Italia è 36.5% e va aumentando.
Il commissario Monti, con la stretta fiscale, si è mangiato quest'anno di 3.2% del Pil, tre volte la dose terapeutica. Non vi è alcuna ragione economica per farlo. L'Italia ha avuto un budget vicino al saldo primario nel corso degli ultimi sei anni. È stato, sotto Berlusconi, un raro esempio di rettitudine.
L'avanzo primario raggiungerà 3.6% del PIL quest'anno e 4.9% l'anno prossimo. Non si potrebbe essere più virtuosi. Eppure il dolore è stato più dannoso che inutile. L'inasprimento fiscale stesso ha spinto debito pubblico in Italia da un equilibrio stabile in zona di pericolo. Il FMI dice che il debito sta crescendo molto più velocemente di prima, saltando da 120% dello scorso anno a 126% di quest'anno per salire al128% nel 2013.
L'economia ha subito una contrazione per cinque trimestri consecutivi. Citigroup dice che questa non si riprenderà fino al 2017. Sarebbe straordinario se gli elettori italiani tollerassero questa debacle per lungo tempo, nonostante Pier Luigi Bersani vincerà le elezioni con un centro-sinistra pro-euro. I dati dell'indagine del Trust PEW mostrano che solo il 30% ora pensano che l'euro è stato un "buona cosa".
Il coro in favore dell'uscita dell'eurozona è stato silenziato dopo la promessa di salvezza di Draghi. Cinque mesi dopo, è chiaro che la crisi è più profonda è ancora purulenta. Le voci sono di nuovo sempre più forti.
Berlusconi gioca maliziosamente con il tema, un giorno accenna alla sua "pazza idea" di autorizzare la Banca d'Italia a stampare euro con aria di sfida, il successivo dicendo "non è una bestemmia dire di lasciare l'euro".
Il suo linguaggio ha avuto toni più duri questa settimana. «L'Italia è sull'orlo del baratro. Non posso permettere che il mio paese si immerga in una spirale senza fine recessione."Oggi la situazione è molto peggio di un anno fa, quando ho lasciato il governo. Abbiamo milioni di disoccupati, il debito è in aumento, le imprese stanno chiudendo, le aziende stanno crollando, e il mercato delle auto è distrutto. Non possiamo continuare ad andare avanti in questo modo. "Infatti non si può.

http://blog.libero.it/terrapagana/view. ... =389490443

meglio tardi che mai,sarebbe la cosa piu' opportuna,almeno i sacrifici potrebbero essere fatti x noi medesimi,ma purtroppo x una cosa simile occorre la materia prima:POLITICI CAPACI [;)]


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Secondo me, basterebbe volerlo; il POPOLO cosa ci sta a fare ...? [^]



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U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
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MessaggioInviato: 26/12/2012, 13:35 
ubatuba non lasceranno che l'italia esca dalla moneta unica,monti è qui per impedire questo,e se come prossimo governo avremo il pd delle banche certo che daranno fede all'agenda monti.


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MessaggioInviato: 26/12/2012, 15:36 
Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

Secondo me, basterebbe volerlo; il POPOLO cosa ci sta a fare ...? [^]


Appunto.... chiediamo un referendum popolare per chiedere SE
gli italiani sono disposti a morire (di fame) per questa Europa del menga.

Non ci vuole mica tanto eh?

Il vero problema è un altro: e cioè che l'Euro e l'Europa, sono istituzioni
che sono state accuratamente blindate (dai soliti noti).

Il referendum sull'Euro? 'Un'idiozia'
Enzo Cannizzaro, ordinario di diritto Ue, spiega perché votare
per restare o meno con l'euro è impossibile

http://economia.panorama.it/euro/refere ... cannizzaro



_________________
"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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