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Thethirdeye ha scritto:


Al Grande Bluff della Lotta al Contante
si risponde con un Big Bang (3 Gennaio 2013)


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http://www.rischiocalcolato.it/2012/12/ ... -2013.html

Guest Post da Il Grande Bluff di Stefano Bassi


[wbf] …il passaggio alla moneta elettronica ha un solo grande vincitore:le banche….
Prendiamo alcuni dati di partenza:
1) 100€ … trasformati in impulsi digitali.
2) Le commissioni “normali” che ciascun negoziante paga al sistema bancario per l’utilizzo di un POS, la macchinetta che legge i bancomat e le carte di credito….
…..facciamo una media di 0,8% per transazione.
Cosa succede ai nostri 100€ dopo 100 transazioni?
Al 100esimo passaggio i 100€ sono diventati 44,79,
le banche si sono prese 55,21€ sui 100€ iniziali
Bene signore e signori, eccovi calati nel magico mondo della lotta al contante per distruggere l’evasione fiscale e le mafie.
Dopo solo 100 passaggi ad un POS le banche hanno requisito all’economia il 55,21% della ricchezza iniziale immessa nel sistema per transazioni attravereso i POS.



Premesso che siamo +/- tutti d'accordo che con l'eliminazione tout court del contante non si elimina la grande evasione (ma intanto si elimina la micro evasione, cioè quella diffusa capillarmente nel nostro paese, quindi meglio di nulla)..

Detto ciò, questa battaglia contro l'obbligo di accettazione (accettazione e non di utilizzo) di pagamento con moneta elettronica , è condotta in parte per motivi ideologici da chi ha anche tutto da guadagnarci, come i 'compratori', i cittadini insomma, ma è una battaglia ingaggiata soprattutto dai liberi professionisti, commercianti e piccoli artigiani in primis.

Vuoi per non dover pagare le odiose commissioni forzatamente(ma i servizi si pagano, perchè un esercente che accetta le carte conclude più affari rispetto a coloro che accettano solo contanti. Altrimenti non si doterebbero di POS).
Vuoi anche per poter fatturare in nero, questo non dimentichiamolo mai (la microevasione capillare di cui sopra), per tutti quegli esercenti e liberi professionisti tradizionalmente sprovvisti di POS rispetto ad altri loro colleghi.

Beninteso che nel caso divenisse obbligatorio per l'esercente l'accettazione del pagamento con moneta elettronica, si dovrebbe rinegoziare il canone di affitto dei POS e delle commissioni bancarie.,

Quindi io sono favorevolissimo a obbligare gli esercenti di munirsi di POS e accettare pagamenti anche per piccoli importi, lasciando ovviamente libertà di scelta all'acquirente sul metodo di pagamento (contanti o carte elettroniche o altri metodi rintracciabili).

Quindi voglio dire , attenzione a non condurre una battaglia ideologica facendo inconsapevolmente il gioco di coloro che contribuiscono alla microevasione capillare (che nel suo insieme rappresenta una bella cifra in miliardi di euro).

Nota a margine: non ho capito l'esempio nel quale si spiega che le banche intascherebbero ben 55,21€ sui 100€ iniziali dopo 100 passaggi, cioè il 55% e rotti del capitale iniziale..mi sfugge qualcosa..

Nel senso che dopo 100 passaggi da 100 euro (per semplicità eseguiti presso il medesimo esercente) , la cifra totale incassata è di 10mila euro.
Quindi l'esercente paga 55,21 euro di commissioni su 10mila euro incassati...e non su 100 euro
o mi sfugge qualcosa ?


p.s: anzi, in teoria , molto più semplicemente se la transazione media fosse dello 0.8% dopo 100 transazioni da 100 euro, su un totale di 10mila euro alle banche andrebbero 80 euro.


Ultima modifica di rmnd il 18/01/2013, 09:09, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 18/01/2013, 09:42 
ora il post non è + modificabile ma tornando sull'esempio precedente è sbagliato volutamente o ingenuamente l'impostazione.

L'esempio precedente è applicabile per esempio a un correntista che ha sul proprio conto 100 euro senza mai svolgere una sola operazione.
Se le commissioni annuali della banca sul conto corrente fossero dello 0.8% , allora dopo 100 anni il correntista si ritroverebbe il conto quasi dimezzato.

Nella realtà invece il conto si dimezza molto più rapidamente vuoi le commissioni più alte, vuoi per le tasse governative senza contare la perdita del valore di acquisto a causa dell'inflazione.

Quindi preoccupiamoci delle cose reali e non di difendere il diritto agli esercenti di evadere grazie ai pagamenti in contanti o di lamentarsi nel pagare come da esempio sopra 80 miseri euro (esclusi canoni e altre tasse ovviamente) di commissioni su 10mila euro d'incassi nel caso si utilizzi il POS....

o no?



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MessaggioInviato: 21/01/2013, 00:25 
L’ELIMINAZIONE DEL CONTANTE COME MORTE CIVILE

DI FABIOFLOS
rischiocalcolato.it

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http://www.altrainformazione.it/wp/2013 ... te-civile/

Facciamo un caso pratico, semplice, di economia reale e spicciola: pensiamo ad un piccolo negoziante nel 2010 ha avuto qualche problema finanziario.
Immaginiamo che questo minimo imprenditore abbia compiuto un peccato mortale: non abbia onorato un assegno e sia stato protestato. Magari non abbia subito pignoramenti, magari abbia subito dopo pagato la cifra dovuta, ma , per motivi finanziari, non sia stato in grado, per una singola volta, di farvi fronte.
Non pensiate sia un caso raro: le norme introdotte tramite Basilea 2 hanno tolto buona parte del potere discrezionale dei direttori di banca che, sino a qualche anno fa, sanavano queste posizioni particolari. Questo imprenditore si vedrà cancellare la possibilità di fare assegni, talvolta si vedrà il conto chiuso una volta sanato il piccolo debito bancario. Inoltre tutte le forme di credito gli verranno precluse: niente carte di credito o di debito.
Se questo imprenditore non potesse far fronte ai pagamenti con i contanti sarebbe costretto a cessare la propria attività, per quanto economicamente valida, e si troverebbe letteralmente disoccupato, senza poter provvedere un reddito per la sua famiglia. Pensate sia un caso estremo ed isolato? VI SBAGLIATE. Nella personale esperienza di chi scrive una percentuale fra il 5 ed il 10% dei piccoli negozianti si trova in questa situazione, tanto che è stato necessario redigere un testo standard di manleva per chi riceve i pagamenti in contanti oltre i 1000 euro.
Già questi imprenditori quindi sono degli oggettivi fuorilegge. Cosa succederebbe se , come desiderato da qualche politico, si abbassasse la soglia di uso del contante sino a renderlo oggettivamente fuorilegge ?
Il denaro elettronico è nelle mani delle banche, e se noi non avessimo dei buoni rapporti con le stesse ? Se ci fossimo macchiati in passato del terribile peccato di aver emesso un assegno scoperto, o di non aver onorato il conto di una carta di credito? Rischieremmo di essere tagliati fuori dal mercato bancario e del credito postale, che non si comporta in modo diverso. Quindi, senza denaro contante, saremmo tagliati fuori dalla possibilità di poter acquistare e vendere ogni prodotto, anche il cibo. Si sarebbe costretti a mendicare, oppure a ricorrere a sotterfugi, come fanno già alcuni ora, per poter utilizzare la carta di credito dei figli o dei parenti.
Fino alla prima metà del secolo scorso esisteva l’istituto della “Morte civile”: quando una persona era condannata all’ergastolo veniva considerata morta per gli effetti del diritto civile, in quanto scompariva dal consesso umano, per cui venivano eseguite tutte le disposizioni ereditarie come se la persona fosse fisicamente morta.
L’introduzione della moneta elettronica nelle mani del sistema bancario e postale, come fortemente desiderato da alcuni Soloni nostrani, avrebbe come effetto la creazione di “Morti civili”, autentici zombi giuridici, incapaci di svolgere alcun negozio che non sia l’unilaterale Testamento. Vi sembra questa una situazione degna di un paese civile , degna del rispetto dei diritti umani, oppure creiamo un mondo a classi, in cui esiste una classe di manager pubblici, autentici Bramini, iper retribuita, super garantita e super protetta dal sistema bancario, ed al fondo della scala esistono i paria, gli intoccabili, che non possono far altro che morire, possibilmente lontano dai privilegiati ? Ed, ironia della sorte, chi vuole questa divisione ? La cosiddetta parte “Progressista” della politica.
Vi lascio con una citazione, dall’Apocalisse di San Giovanni:
“Nessuno poteva comprare o vendere se non portava il marchio, cioè il nome della bestia o il numero che corrisponde al suo nome.” (13.17) .
Prepariamoci ad un mondo in cui nessuno potrà più comprare o vendere se non porterà in numero o il nome della Bestia Bancaria.

Fabioflos
Fonte: http://www.rischiocalcolato.it
Link: http://www.rischiocalcolato.it/2013/01/ ... ntale.html



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MessaggioInviato: 30/01/2013, 14:28 
CONTANTE LIBERO : BOLOGNA 10 FEBBRAIO 2013

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=bi1Oy7EypV8[/BBvideo]

Domenica 10 febbraio 2013, ore 14.00, allo ZanHotel, Via Saliceto 8 Bentivoglio (BO).

Contante Libero, sito ed iniziativa sorti con il preciso scopo di sostenere il legittimo utilizzo del denaro contante, terrà il giorno 10 febbraio, dalle ore 14.00 alle ore 19.00 presso lo ZanHotel, Via Saliceto 8 Bentivoglio (BO), la grande Convention per il Contante Libero, per questo evento sono a disposizione 1001 posti a sedere.

Comunicheremo quanto prima il programma dell’evento e l’elenco completo dei blog partecipanti all’iniziativa. L’evento è gratuito, per prenotarsi è necessario mandare una mail a contanteliberobologna@gmail.com indicando:

-NOME
-COGNOME
-RECAPITO TELEFONICO
-BLOG DI RIFERIMENTO

Fonte: http://www.vocidallastrada.com/2013/01/ ... -2013.html



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MessaggioInviato: 30/01/2013, 15:07 
Ok, d'accordo come nei post precedenti, che la scelta del pagamento elettronico o in contantideve restare una scelta..ma è anche vero che dovrebbe tradursi in un obbligo per l'esercente...detto questo siamo almeno d'accordo che esistono dei punti 'obliqui' di tale iniziativa?

primo, dov'è l'urgenza? è una questione principalmente italiana, non europea e tantomeno internazionale. quindi allo stato dell'arte difficilmente, anzi impossibile da attuarsi.

secondo, anche si si attuasse, e a questo punto , lo si attuerebbe a livello quantomeno in area euro, mi dici cosa potrebberp mai fare questi di 'contantelibero' per opporvisi?

terzo: hai letto il decalogo di contante libero (e qui i punti 'obliqui')?

http://www.contantelibero.it/documenti/10-punti-per-il-contante-libero/

ti riporto quelli molto 'obliqui':

Cita:
4- Eliminare o limitare il CONTANTE significa colpire un MEZZO di pagamento semplice, efficace, poco costoso e uguale per tutti.

Affidarsi ai canali elettronici significa altresì dover sottostare al pagamento di commissioni ad ogni atto di pagamento. 100 euro in contanti dopo 100 passaggi di mano sono sempre 100 euro. 1[color=blue]00 euro elettronici dopo 100 passaggi sono diventati 45 euro. 55 euro sono “svaniti” per finire in mano a Banche&affini
.[/color]

mi sembra di aver chiarito che questa è una bufala falsa e tendenziosa
Che senso ha applicare il tasso d'interesse composto a 100 euro per 100 passaggi? Mi sembra di aver chiarito che in realtà la cifra è di 10mila euro...un negoziante che già oggi accetta il pagamento elettronico per scelta, su un guadagno di 10mila euro con carta , 80 euro (e non 55, perchè non ha senso applicare il tasso composto) euro vanno alle banche. Cioè sempre quello 0,8% stimato inizialmente nell'esempio riportato da 'rischio calcolato'..


Cita:
5- Eliminare o limitare il CONTANTE significa perdere la proprietà diretta e MATERIALE dei propri risparmi che diventano virtuali, sotto la tutela ed il controllo di terzi. E’ pertanto possibile, con un semplice click, impedirci di accedere alla nostra liquidità o di prelevare i nostri risparmi, che appartengono solo a noi ed a nessun altro. In tempi di Grande Crisi e di rischio Default questo punto è quanto mai vitale ed importante.

Quanti di noi hanno un conto in un istituto di credito? quanti di noi hanno la maggior parte dei risparmi depositati e solo una piccola parte di liquidi?
è già così 'de facto' con o senza obbligo del contante elettronico.

Cita:
7- Eliminare o limitare il CONTANTE è contro la natura dell’uomo: otterrai solo un fiorente mercato nero.

questa poi è una contraddizione in termini. E come lo alimenti il mercato nero senza contante?

Cita:
8- Eliminare o limitare il CONTANTE come misura di Lotta all’Evasione è un’assurdità che nasconde i veri scopi dei promotori di questa “crociata”: il contante è un MEZZO ad ampia diffusione che solo marginalmente viene usato in modo illegale. La vera evasione passa attraverso ben altri canali, quasi tutti elettronici e sotto il controllo delle banche.

vero ma usato come alibi per giustificare la campagna a difesa del contante per altri fini.
Col contante evadono tutti. Con la carta invece i piccoli medi evasori, esercenti, liberi professionisti vari , non possono più evadere.

Quindi il contante sia libero, ma rendiamo obbligatorio l'accettazione del pagamento con carta di credito anche per piccoli importi. Dev'essere il cliente e non il venditore a decidere il metodo di pagamento.


ah mi raccomando, contribuite tutti all'iniziativa di ContanteLibero

Cita:


"pecunia electronica non olet"
[}:)]


Ultima modifica di rmnd il 30/01/2013, 15:12, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 30/01/2013, 16:36 
Cita:
7- Eliminare o limitare il CONTANTE è contro la natura dell’uomo: otterrai solo un fiorente mercato nero.

questa poi è una contraddizione in termini. E come lo alimenti il mercato nero senza contante?


No non è una contraddizione, perchè a questo punto si favorisce il baratto, che avviene in una certa percentuale sottoforma di scambio di prestazioni o scambio di moneta alternativa non controllata dallo stato.
Se te lo dico io che sono un libero professionista ci devi credere perchè ho già ricevuto proposte di pagamento da parte di clienti facenti parte del circuito della monteta alternativa ed alcuni miei fornitori accetterebbero da me anche questa moneta. Siccome a me piace la grana frusciante non è detto che se arrivasse anche da noi una simile idiozia di legge, che accetterei di buon grado la moneta alternativa.

Qui c'è uno dei tanti esempi italiani:
http://monetalternativa.blogspot.ch/p/domande.html

Gli altri punti non li discuto nemmeno perchè è da una vita che l'evasione fiscale la si fà spostando numeri e merci seduti davanti ad un computer.
Solo per dirti che ho già visto qualche anno fà, merce varia proveniente dalla Germania transitare sul treno verso l'Italia e ritornare in Germania sui TIR. Probabilmente per fregare l'imposizione iva.
Il classico personaggio,pollo che si fà anche beccare, che valica il confine con la valigia piena di soldi è solo la punta dell'iceberg.


Caro mio se si vuole combattere l'evasione fiscale bisogna far si che non si costringa la gente ad evadere per sopravvivere.
In Svizzera per esempio il problema dell'evasione non esiste, domandiamoci perchè e non dirmi che è una questione culturale o che evadono da furbi.

Lo scopo unico dell'abolizione del contante è mascherato sottoforma di lotta all'evasione, ma lo scopo è ben altro.


Ultima modifica di Wolframio il 30/01/2013, 16:48, modificato 1 volta in totale.


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Cita:
Wolframio ha scritto:
Caro mio se si vuole combattere l'evasione fiscale bisogna far si che non si costringa la gente ad evadere per sopravvivere. In Svizzera per esempio il problema dell'evasione non esiste, domandiamoci perchè e non dirmi che è una questione culturale o che evadono da furbi.

Quoto.
Cita:
è da una vita che l'evasione fiscale la si fà spostando numeri e merci seduti davanti ad un computer

Straquoto e aggiungo: poichè i signori che vogliono queste leggi, questo lo sanno molto
bene, cosa si nasconde realmente dietro questa ossessione per il contante?



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Thethirdeye ha scritto:

bene, cosa si nasconde realmente dietro questa ossessione per il contante?

domanda, (pur beninteso che la libertà di scelta di pagamento deve essere preservata almeno fin quando i costumi della società non saranno profondamente cambiati a livello globale)

Ma scusa, tu quanto contante usi?
il mio portafoglio è molto leggero. Una carta di credito e un bancomat.
Solo qualche moneta o banconota di piccolo taglio per ricaricare la chiavetta della macchina del caffè ...ma se si potesse ricaricare con carta sarebbe molto più comodo (e si abbatterebbe di colpo l'evasione fiscale che inevitabilmente esiste nella 'mafia' dei distributori automatici di bibite e snacks...)

Col passare degli anni, quello del contante libero penso diventerà sempre più un falso problema..perchè la società adotterà sempre più sovente e in modo spontaneo l'uso dei pagamenti elettronici..


Sulla onestà fiscale Svizzera non saprei. Sicuramente le pagano più che da noi, volenti o nolenti, ma riporto questa notizia così come trovata senza commenti non avendo idea di come le cose funzionino in CH, ma dall'articolo sembra che non vi siano studi di settore aggiornati...

Cita:
http://www.ticinolive.ch/2012/08/20/gli-svizzeri-evasori-fiscali-da-18-miliardi-di-franchi-lanno/


...In uno studio del 2006, i professori di economia Lars P. Feld e Bruno S. Frey concludono che il 23.5% del Pil elvetico non viene dichiarato alle imposte. Applicando il tasso al reddito medio delle economie domestiche, calcolato dall’Ufficio federale di statistica, si ottiene una cifra di 17.6 miliardi di franchi....


Ultima modifica di rmnd il 31/01/2013, 10:29, modificato 1 volta in totale.


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Cita:
rmnd ha scritto:

Sulla onestà fiscale Svizzera non saprei. Sicuramente le pagano più che da noi, volenti o nolenti, ma riporto questa notizia così come trovata senza commenti non avendo idea di come le cose funzionino in CH, ma dall'articolo sembra che non vi siano studi di settore aggiornati...

Cita:
http://www.ticinolive.ch/2012/08/20/gli-svizzeri-evasori-fiscali-da-18-miliardi-di-franchi-lanno/


...In uno studio del 2006, i professori di economia Lars P. Feld e Bruno S. Frey concludono che il 23.5% del Pil elvetico non viene dichiarato alle imposte. Applicando il tasso al reddito medio delle economie domestiche, calcolato dall’Ufficio federale di statistica, si ottiene una cifra di 17.6 miliardi di franchi....





Questo studio del 2006 si basava su dati tra il 1988 ed il 1996 e la Consigliera nazionale socialista con questi dati aveva depositato nel 2010 una interpellanza presso il Consiglio Federale.

2 mesi dopo il Consiglio Federale risponde: (qui sotto ne mostro un estratto essenziale e conclusivo)

Cita:
Sostanzialmente è ipotizzabile che negli anni Novanta, la fiorente controversia in merito al segreto bancario e ai fondi neri abbia giocato un ruolo nella percezione della sottrazione d'imposta e esercitato un influsso negativo sull'etica fiscale dei contribuenti. Studi empirici evidenziano che l'etica fiscale è tanto più elevata, quanto più il contribuente si sente rispettato dalle autorità fiscali. Un aspetto importante per un atteggiamento rispettoso è l'entità della condanna dei reati. In quest'ottica, piccoli o grandi reati dovrebbero essere trattati in modo differenziato. Condanne indulgenti per piccoli reati e condanne pesanti per grossi reati potrebbero rafforzare l'etica fiscale (Feld & Frey 2007, pag. 109).

3. La qualità istituzionale e politica di un Paese influisce sensibilmente sull'etica fiscale. Un ruolo molto importante lo rivestono al riguardo le competenze fiscali decentralizzate e le possibilità di partecipazione fondate sulla democrazia diretta. Più i contribuenti sono partecipi alla politica in materia di entrate e uscite, più essi sono disposti a contribuire al loro finanziamento.Una politica finanziaria e fiscale ragionevole e prevedibile con ripercussioni positive sull'etica fiscale comprende i seguenti punti:

- semplificazione del sistema fiscale, preferibilmente nella forma di un ampliamento della base di calcolo e diminuzione delle aliquote d'imposta;

- perseguimento di un carico fiscale basso per le persone fisiche;

- promozione di una concorrenza fiscale nazionale equa e regolata;

- politica finanziaria prudente con finanze pubbliche equilibrate sull'arco di un ciclo congiunturale, abbattimento del debito e verifica regolare dell'attività statale;

- rinuncia a amnistie fiscali;

- sforzi permanenti delle autorità fiscali per migliorare l'"orientamento alla clientela".


Con questo non voglio dire che siamo un popolo di stinchi di santo, ma l'approccio delle nostre autorità verso il cittadino è molto diverso dal vostro.

Dallo studio è emerso che non sono stati dichiarati al fisco 18 miliardi di franchi l’anno, ma per questo non si è avviata una caccia repressiva all'evasore. Ci si è limitati solo ad evidenziare i probabili motivi che hanno portato alcuni cittadini ad abbassare il proprio livello di etica fiscale.

Ecco perchè a me personalmente non viene la voglia di evadere il fisco.
Grazie al rispetto che hanno le istituzioni per il cittadino innanzitutto. [:)]. Cosa che a molti paesi oberrati dall'evasione fiscale manca.


Ultima modifica di Wolframio il 31/01/2013, 12:07, modificato 1 volta in totale.


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La vera evasione fiscale è… multinazionale


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di Federico Cenci

Non tutti in Italia sanno dell’esistenza di un numero telefonico anti-evasione, il 117. Eppure, recenti inchieste giornalistiche hanno rivelato che molti nostri connazionali lo conoscono e come, giacché lo compongono spesso. Contestualmente all’attuazione di una massiccia campagna governativa di lotta all’evasione fiscale, infatti, le chiamate effettuate a questo centralino gestito dalla Guardia di Finanza sono lievitate in modo esponenziale. Nel 2012 l’incremento, con quasi 24mila chiamate, è stato del 228%.

La nuova psicosi degli italiani: la lotta all’evasione

Ma che tipo di denunce passano attraverso questa sorta di “spy-line” tutta italiana? Per esempio questa: il vicino di casa che, pur con un lavoro a basso reddito, si crogiola in qualche lusso. Oppure quest’altra: il barista che non rilascia lo scontrino per l’acquisto di cornetto e latte macchiato. I media che riportano la notizia non hanno dubbi: l’aumento di segnalazioni al 117 racconta di un senso civico finalmente manifestatosi in seno allo storicamente negligente popolo italiano. Ecco la dimostrazione di quanto efficace sia stato instillare – attraverso sinistri spot televisivi e terroristiche dichiarazioni dei tecnocrati – il seme dell’odio anti-evasori.

Evade più il barista o la multinazionale?

Lo sdegno verso il barista e il vicino di casa, tuttavia, rappresenta il lato più meschino della lotta all’evasione. Del resto, il denaro contante, quello che passa per le mani del piccolo commerciante, è solo una parte infinitesimale rispetto a quello virtuale. È dunque logico pensare che le maggiori falle d’evasione si concentrino laddove circola quest’ultimo. Ovvero, nei paraggi delle industrie multinazionali. Esperte in trucchi contabili atti ad eludere gli ispettori fiscali dei vari Paesi in cui esse operano.

Uno degli espedienti più usati a tal fine dalle multinazionali è quello di creare anzitutto una complicata rete di società affiliate, consociate e reti di vendita a livello internazionale. La seconda fase consiste poi nello spostamento dei costi nei Paesi dove la tassazione è maggiore – dunque imprese in rosso che in un determinato Paese non pagheranno tasse – portando invece gli utili in tutti quei Paesi dove il regime di tassazione è vicino, se non prossimo, allo zero. Se si pensa che il 60% del commercio mondiale passa ormai per questi monopolisti internazionali (dato dell’Osce, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico), si può immaginare il volume di evasione fiscale che le grandi aziende causano ai danni delle casse degli Stati.

L’Osce e le misure contro i grandi evasori

Mentre gli italiani si preoccupano della furbizia del barista o delle ricchezze sospette del vicino, altrove, finalmente, sembra che qualcuno si stia accorgendo del reale problema. Il quotidiano francese Le F igaro annuncia che la stessa Osce è intenzionata a promuovere iniziative tese a smantellare questa complessa rete anti-fisco messa a punto dalle lobby multinazionali. Il 15-16 febbraio prossimo, a Mosca, durante la riunione del G20, l’Organizzazione presenterà un piano che prevede la cooperazione di diversi Stati per trovare il modo di bloccare gli enormi meccanismi di elusione di questo tipo.

E il governo italiano aiuta banche e multinazionali

Un segnale positivo. O, se non altro, più rassicurante di quanto sta avvenendo in Italia, dove raffiche di imposte vengono gettate sui contribuenti e le grinfie di una mai così solerte Guardia di Finanza puntano i piccoli esercizi commerciali. La nascita del Redditometro, poi, fa già avvertire ai cittadini nuove gelide folate del fiato di Equitalia sul collo.

Questa spietata operazione anti-evasori ordita dal governo Monti, tuttavia, è come una piccola rete che impiglia i pesci piccoli e lascia sfuggire gli squali della finanza. Basti pensare che la regolamentazione dell’elusione fiscale (tecnicamente chiamata anche “abuso di diritto“), introdotta dal governo nel Disegno di legge di delega fiscale, contiene alcune misure che in molti non hanno esitato a definire “un regalo a banche e multinazionali che evadono”. Oltre all’esistenza di una sorta di “condono” delle operazioni finanziarie sospette poste in essere finora, si esclude espressamente la rilevanza penale nei confronti di comportamenti ascrivibili in fattispecie abusive. L’articolo 6 del Ddl in sostanza introduce ai fini penali un discrimine tra i grandi contribuenti e tutti gli altri.

La “mela morsicata” elude il Fisco

La lista delle multinazionali, o delle grandi banche, che traggono beneficio da questa depenalizzazione nei confronti del loro truffaldino modus operandi è troppo lunga. Almeno un’azienda val la pena citarla però: la Apple, che, secondo gli esperti fiscali internazionali, nel 2011 ha pagato la miseria – si fa per dire – di 130milioni di dollari rispetto ai 13miliardi dichiarati.
Forse, quei 24mila italiani delatori, prima di compilare il numero 117, se proprio avessero voluto individuare la sorgente prima e preminente dell’evasione, avrebbero dovuto rivolgere uno sguardo non ai tasti, ma alla mela morsicata che campeggia sul loro telefonino.

Fonte: Oltrelacoltre

Source: La vera evasione fiscale è… multinazionale



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MessaggioInviato: 31/01/2013, 22:18 
il libero professionista evade? va bene , sono pragmatico e penso che allo stato meno soldi arrivino
meglio sia.

Ma come le tasse sono un patto tra cittadino e istituzioni (Patto sempre violato dalle istituzioni), così l'evasione del libero professionista è un patto tra lui e il cliente.

il libero professionista non rilascia fattura o scontrino? perfetto? ma il vantaggio deve essere reciproco, offrendo al cliente uno sconto pari all'IVA evasa.
Per il libero professionista sarà sempre un guadagno poichè potrà dichiarare un reddito sempre inferiore al valore reale.

Per le multinazionali il discorso penso sia anche un altro...le multinazionali 'minacciano' o ricattano i governi di andarsene e aprire altrove lasciando a spasso migliaia di dipendenti.

Come fare quindi per ridurre il ricatto delle multinazionali ? adottare un sistema fiscale omogeneo in tutta Europa per esempio.


Ultima modifica di rmnd il 31/01/2013, 22:50, modificato 1 volta in totale.


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Il paese piu tassato d'Europa

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Probabilmente evadere le tasse a questo punto è da considerarsi legittima difesa, altro che reato. [xx(]



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MessaggioInviato: 01/02/2013, 20:55 
Cita:
Wolframio ha scritto:

Il paese piu tassato d'Europa

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Probabilmente evadere le tasse a questo punto è da considerarsi legittima difesa, altro che reato. [xx(]




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"Ora lo capite perchè il centrosinistra vuole abolire il contante?"

Prelievo forzoso (rapina) sui conti correnti dei cittadini di Cipro. Anzi, l' il FMI avrebbe chiesto addirittura una tassa del 40%. Tutto per l'oligarchia dei banchieri. Ma in Italia possiamo stare davvero tranquilli? L'opinione di Paolo Cardenà

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http://www.wallstreetitalia.com/article ... tante.aspx

di: Paolo Cardenà

ROMA (WSI) - L'Unione Europea, approvando il salvataggio delle banche cipriote, aveva preteso un prelievo forzoso (rapina) sui conti correnti dei cittadini di Cipro. Come noto, il prelievo sarebbe dovuto essere del 6.75% sulle somme inferiori ai 100 mila euro, e di quasi il 10% su quelle superiori a tale giacenza. Secondo le notizie che si apprendono, in quella sede, il FMI avrebbe chiesto addirittura una tassa del 40%, ma con franchigie più elevate.

Tali misure sarebbero dovute essere approvate dal Parlamento cipriota, ma la libertà ha prevalso sull'oligarchia dei banchieri e sulla tirannia europeista.

Il Parlamento cipriota ha respinto al mittente la proposta della tassa rapina, riaffermando la sovranità del popolo che, troppo spesso, in questa Europa, sembra sfuggire ai suoi gerarchi. Cipro ha avuto il coraggio di dissentire, e ha deciso che il suo popolo non debba essere vittima di un esproprio di quel genere per pagare il conto alle Banche tedesche esposte su quelle cipriote, guarda caso, per lo stesso importo del gettito preventivato di 5, 8 miliardi di euro.

In un quadro del genere, in attesa di capire come evolverà la situazione cipriota, cerchiamo di comprendere cosa potrebbe accadere in Italia se dovessero esse introdotte misure di contrasto all'utilizzo del denaro contante.

Ciò che sta accadendo a Cipro ci insegna una cosa molto semplice, ossia che il tabù dell'inviolabilità e del rispetto dei risparmi e dei sacrifici di una vita, almeno nel contesto dell'Europa meridionale, è stato violato, è stato abbattuto, definitivamente.

A nulla possono valere eventuali rassicurazioni, smentite, o peggio, passi indietro. Le autorità europee si sono dimostrate del tutto inaffidabili. L'insegnamento che ci deriva dal caso Cipro, è che chi ha dei risparmi depositati presso qualsiasi banca dei Paesi in difficoltà, potrebbe rischiare di perderli, almeno in parte.

Sarebbe perfino ingenuo pensare che l'esproprio potrebbe riguardare solo i conti correnti, poiché ogni genere di attività potrebbe essere colpita, più o meno pesantemente, anche se con differenti livelli di difficoltà. Difficoltà certamente ovviabili, se si intende ottenere un determinato risultato, che poi sarebbe quello di rendere solvibili banche e Stati.

La linea di demarcazione tra debito e credito, di colpo, sembra essere divenuta più sottile, pallida, quasi inesistente. E' chiaro che al debito di un soggetto, corrisponde il credito di un'altro di un altro soggetto. E per rendere solvibile il debitore, non c'è nulla di più agevole che compensare posizioni a debito con quelle a credito.

Ed il gioco è fatto: il debitore è stato reso solvibile e il creditore è stato espropriato. Bella l'economia di mercato, vero?
Peccato che questo valga solo per le banche e per gli Stati; non per i cittadini comuni che poi sarebbero quelli a cui l'esproprio è rivolto.

Nel contesto Italiano esiste una vulgata popolare, capeggiata da Bersani, secondo la quale, in nome della lotta all'evasione fiscale, si dovrebbe abbassare la soglia all'utilizzo del denaro contante oppure eliminarlo del tutto.

Questo, è addirittura riproposto in uno degli otto punti che dovrebbero essere quelli ispiratori l'azione del prossimo governo a guida Bersani (?). Tant'è che tra i provvedimenti da adottare, si legge: "Misure per la tracciabilità e la fedeltà fiscale".


Tradotto significa: abbassamento della soglia di utilizzo del denaro contante (o completa eliminazione). Già in diversi articoli abbiamo trattato l'argomento e qui ci limitiamo solo ad esporre alcune considerazioni. Bersani pretende che il denaro contante sia depositato in banca. Ciò significa che chi ha uno stipendio, ad esempio, dovrà riceverlo obbligatoriamente in banca. Così come ogni sostanza contante, di cui si dispone, dovrà essere depositata in banca, e da lì spesa attraverso la moneta elettronica.

Di colpo, grazie ad un atto normativo, il cittadino verrebbe privato, oltre che di questa forma di libertà, anche dell'unica forma di dissenso a sua disposizione nei confronti del sistema bancario. Per contro, le banche verrebbero graziate in quello che per loro costituisce il vero e proprio incubo: la corsa agli sportelli.

A quel punto, essendo il denaro smaterializzato e sostituito con un algoritmo astratto e intangibile, ne deriva che se non esiste moneta contante da scambiare e da prelevare, viene meno anche il pericolo che la popolazione possa chiedere la restituzione di ciò che non esiste. E' evidente, e le banche festeggiano.

Il sistema bancario deterrebbe in deposito la maggior parte della ricchezza del paese. Deterrebbe in custodia i vostri investimenti in titoli, azioni, obbligazioni, i preziosi custoditi in cassette di sicurezza, e ora anche il denaro che, obbligatoriamente, deve essere depositato sul conto corrente.

Siccome le pretese impositive dello Stato si fondano su imponibili di cui lo Stato stesso ne dovrebbe conoscere le dimensioni e la collocazione, se ne deriva che lo Stato non potrebbe tassare ciò che non conosce, come ad esempio il denaro contante che voi custodite a casa, almeno fino a questo momento.

Il pericolo è proprio quello di essere obbligati, tramite un provvedimento di legge, a privarsi dell'utilizzo del contante, per rendere la macchina coercitiva del fisco ancora più efficiente, funzionale, perfetta e micidiale.

Tra poche settimane, le banche italiane dovranno trasmettere all'anagrafe tributaria tutte le movimentazioni dei nostri conti correnti. Lo stato, con un semplice click, potrà conoscere in tempo reale ogni vostra ricchezza: sia la sua collocazione, che la sua dimensione complessiva.

Ricchezza incrementata, ovviamente, dai depositi di denaro contante che, oltre a far aumentare la base imponibile da colpire con un'eventuale imposizione patrimoniale, offre allo Stato la garanzia del buon esito della sua pretesa tributaria.

Quindi, in questo caso, avrebbe a sua completa disposizione ogni forma di ricchezza, e potrebbe tassare, confiscare ed espropriare, ogni importo a suo piacimento, desiderio e necessità, sia per salvare chi tale ricchezza la detiene in deposito (le banche), sia per salvare se stesso e i privilegi del manipolo di gerarchi da un eventuale bancarotta.

Anzi, questo pericolo è quantomai reale e percepibile al punto che lo stesso Bersani non nasconde affatto il desiderio di applicare un'imposta patrimoniale.

Volete un esempio su cosa potrebbe fare lo stato con il vostro patrimonio? Bene, basta prendere ad esempio Cipro. La cosa più semplice da fare è proprio quella di aggredire il deposito sui conti correnti.

Sono sostanze disponibili e quindi per definizione idonee ad essere immediatamente trasferite, dal conto corrente alle casse dello stato. E poi se lo Stato è fortunato e a voi vi dice male, sul conto corrente potrebbe anche trovare un saldo particolarmente elevato derivante dal mutuo che la vostra banca magari vi ha accreditato qualche giorno prima per comprare la vostra casa o finanziare la vostra attività. Quindi un "extragettito" per lo Stato, una maggiore rapina per voi, su dei patrimoni a debito che dovrete rimborsare alla banca.

La cosa vi sorprende? Nel 1992, con la patrimoniale di Amato, è accaduto proprio questo. Aziende e famiglie di sono viste confiscare ricchezza su delle somme derivanti da un finanziamento concesso dalla banca e temporaneamente depositato sul conto corrente bancario. Vi sembra giusto?

Volete un'altro esempio? Eccovi serviti. Bersani, ad esempio, come dicevamo, non nasconde affatto l'idea che sarebbe favorevole ad un'imposta patrimoniale sui grandi patrimoni, intendendo per tali, quelli oltre 1.5 milioni di euro.

A parte il fatto che egli non fornisce chiarimenti su cosa debba intendersi per patrimonio, ossia se si dovranno considerare beni immobili, mobili, investimenti, aziende ecc., come già dicevamo in un precedente articolo, il sospetto è che, quando si accorgeranno che il gettito derivante da un'imposizione patrimoniale a quei livelli sarà molto ridotto, probabilmente, abbasseranno di molto il livello di patrimonio dal quale far scattare l'imposizione al fine di aumentare la base imponibile.

Solo per citare un esempio, qualora dovesse essere tassato il patrimonio immobiliare, non è detto che il contribuente abbia disponibili gli importi per adempiere all'obbligazione tributaria. Ecco quindi che il fisco potrebbe aggredire il conto corrente dove si detengono, per obbligo normativo, anche le risorse indispensabili per il sostentamento dei propri congiunti, lasciando a pancia vuota tutta la famiglia. Ma la carrellata di casi e gli aspetti inquietanti di una simile coercizione della libertà individuale è ancora lunga, fitta ,se non interminabile. Si potrebbe andare avanti per ore, ma non cambierebbe affatto il risultato.

La banca, concludendo, diverrebbe una gigantesca camera di compensazione, ossia soggetto giuridico al servizio (più di quanto lo sia oggi) dello Stato per espropriare ricchezza: ossia il presente e il futuro di liberi ed onesti cittadini.



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