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Grigio
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MessaggioInviato: 26/04/2013, 18:07 
Cita:
Werther ha scritto:
La Germania batte già cassa da Letta: "Italiani, pagate e non lamentatevi"
...
Italiani piagnoni - Il solito monito, puntuale arriva dal ministro delle finanze tedesco Wolfang Schauble che già teme il governo italiano e ci dà dei "piagnoni": Wolfang Schauble ha scritto: "Il problema in Italia è l'irritazione dell'economia per i ritardi nel formare un governo.
Scaricare sugli altri i propri problemi è comprensibile umanamente, e per alcuni la Germania è appropriata nel ruolo, ma è una sciocchezza. Molti paesi europei fanno grandi progressi ma non si lamentano ogni giorno e soprattutto non pretendono sempre degli altri la soluzione ai loro problemi, li risolvono da soli".

http://www.liberoquotidiano.it/news/est ... tevi-.html

ho letto ieri questa notizia...
ecco come nella notizia ha macchinato in maniera balorda la situazione politica in Italia un tizzio delle finanze germaniche, tale WolfGang Schauble (nota: ma non si dice Wolfgang piuttosto che Wolfang? boh...)

Cita:
WolfGang Schauble ha enunciato: "Il problema in Italia è l'irritazione dell'economia per i ritardi nel formare un governo.


per lui non esistono le decine di migliaia di imprese chiuse, le famiglie buttate a sopravvivere, la gente disperata che si è uccisa, per costui è l'irritaizone della generica ed impersonale economia, collettiva, il problema...
ha anche messo fuori luogo il fatto di accusare gli altri dei propri problemi, perchè i problemi dell'euro ce li siamo fatti noi...
costui dovrebbe fare un giro in una piazza italiana con la gente sensibile ai problemi creati per vedere che se non arrivano a campare il problema è il loro e non dei debiti creati e pagati a peso di sofferenza umana...
ma un metodo per fargli comprendere la situazione che non ha capito potrebbe figurarsi a base di schiaffi...


Ultima modifica di Zelman il 26/04/2013, 18:21, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 26/04/2013, 19:38 
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Zelman ha scritto:

Cita:
Angel_ ha scritto:

Cita:
Thethirdeye ha scritto:

[quote]Zelman ha scritto:
il link porta ad un articolo del 2005,
quindi non dice cosa oggi Letta pensa e sostiene degli OGM
Vero... ma secondo te, viste le sue "frequentazioni", cosa pensi
che possa pensare Letta degli OGM? E della Monsanto? [:o)]
E' tutta una banda di farabutti che si spalleggiano a vicenda.
Ho trovato la notizia su facebook dove dicevano che erano dichiarazioni del 2005, così sono andato su google e ho trovato conferma...è vero che dal 2005 Letta potrebbe anche aver cambiato idea, ma è anche vero che non c'è traccia in rete di un suo cambiamento di posizione al riguardo... [}:)]

è necessario saperlo, anche se il contorno non cambia: non credo che siano ingenue dichiarazioni pro-bilderberg le sue senza successive conseguenze...
[/quote]
Le conseguenze purtroppo ce le abbiamo già in tavola... [8]

http://scienza.panorama.it/salute/alime ... -degli-Ogm



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MessaggioInviato: 26/04/2013, 20:17 
Cita:
Angel_ ha scritto:
Le conseguenze purtroppo ce le abbiamo già in tavola...[8]
http://scienza.panorama.it/salute/alime ... -degli-Ogm

non sapevo del possibile problema degli OGM a carico della celiachia...
ma questi comunque vogliono fare tutto un mercato con qualunque cosa sia acquistabile-vendibile-che cresce in natura...



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MessaggioInviato: 26/04/2013, 23:11 
http://video.corriere.it/crozza-contro- ... 4855913916

Crozza sarà pure un comico (spesso divertente)... ma leggete le dichiarazioni di Letta...



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PROFILO DI ENRICO LETTA, ALIAS MONTI JUNIOR

Immagine

DI ANDREA ALIPRANDI
comedonchisciotte.org

Fonte: http://www.comedonchisciotte.org
http://www.altrainformazione.it/wp/2013 ... ti-junior/

“Io ce la metterò tutta perché gli italiani non ce la fanno più dei giochetti della politica.”

Enrico Letta
Al di là del volto pulito, dei 47 anni ben portati e dei modi più o meno galanti di Enrico Letta, è bene conoscere alcune cose sul suo passato recente e remoto, per capire che cosa ci riserva il futuro.
Posizioni politiche ed economiche:
- Appoggio incondizionato a Napolitano-Monti, suoi compagni nella loggia segreta (“mega-P2 globale”) Gruppo Bilderberg e nella loggia semi-segreta e super-esclusiva creata da Rockefeller: la Commissione Trilaterale;
- Euro sì. Morire per Maastricht, titolo e sottotitolo del suo libro edito da Laterza ( http://www.ibs.it/code/9788842052487/le ... orire.html); Letta dunque è un eurocrate di lunga data, peraltro poco lungimirante, non avendo avvertito i pericoli dell’area euro; curiosamente, il “giovane” eurocrate Letta ha “trascorso parte dell’infanzia a Strasburgo http://it.wikipedia.org/wiki/Strasburgo dove frequenta la scuola dell’obbligo http://it.wikipedia.org/wiki/Scuola_dell%27obbligo” (dalla sua pagina di Wikipedia);
- Pro austerity di Monti. Letta dice, il 9 ottobre 2012: “Noi abbiamo voluto per primi Monti, caricandoci anche responsabilità non nostre. Noi rivendichiamo la giustezza di quella scelta. La condivisione profonda di quanto è stato compiuto e la necessità di una continuità programmatica nel prossimo governo è sancita, peraltro, dalle conclusioni della Carta d’intenti, ribadite e votate dall’Assemblea di sabato all’unanimità” ( http://www.liberoquotidiano.it/news/109 ... no-stracci–Fassina-Monti-%C3%A8-da-rottamare–Letta-%C3%A8-in-contrasto-col-partito.html );
- Chi critica l’austerity di Monti è cattivo. Per Letta, Fassina con le sue critiche a Monti, compagno di merende di Letta nel Bilderberg e nella Trilaterale, “ha passato il segno” ( http://www.liberoquotidiano.it/news/109 ... no-stracci–Fassina-Monti-%C3%A8-da-rottamare–Letta-%C3%A8-in-contrasto-col-partito.html ); poco importa se oggi Letta si dichiara contrario all’austerity: ha già ampiamente dimostrato di essere ondivago e poco lungimirante.
- La nomina di Mario Monti è stata “un miracolo” (v. sotto, sezione “Amicizie e parentele”, voce Monti);
- Goldman Sachs è coraggiosa. “Goldman Sachs” “sembra avere più coraggio e lucidità di analisi” rispetto a “tanti rappresentanti dei poteri economici italiani che paiono timorosi nei confronti di una prospettiva di centrosinistra” ( http://www.asca.it/news-Pd__E_Letta__da ... 5-POL.html ); NB: Mario Monti e lo zio Gianni Letta sono consiglieri per conto della Goldman Sachs. Goldman Sachs, la più grande banca d’affari statunitense (e del mondo), già nel 2007 è stata al centro di una inchiesta della Procura di Pescara per una frode al fisco per almeno 202 milioni di euro ( http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... e/1629089; http://www.adusbef.it/consultazione.asp?Id=5770& , http://www.adusbef.it/consultazione.asp?Id=5770& ). Goldman Sachs è ritenuta corresponsabile della crisi greca ed è stata additata come responsabile del crollo della lira agli inizi degli anni ’90, “dapprima annunciandone la sopravvalutazione ed indicando nel livello di 1000 lire al marco il tasso di cambio che essa riteneva realistico, poi buttandosi a vendere lire per contribuire a ottenere quel risultato.” ( http://www.movisol.org/draghi4.htm)
- Privatizzazioni selvagge. Privatizzare tutto. Pro bono della Goldman Sachs. Letta annuncia: “È arrivato il momento di cominciare a parlare di privatizzazioni. Penso a Poste, Ferrovie, Eni, Enel, Finmeccanica e alle 20 mila aziende partecipate degli enti locali” ( http://vocialvento.com/2011/07/12/i-repubblichini/ ); anche in questo senso le privatizzazioni di Letta saranno in continuità con i metodi del suo maestro Andreatta e del suo idolo Monti (consigliere per la Goldman), a favore di Goldman Sachs, in combutta con lo zio Gianni e quindi in pieno conflitto di interessi ( http://affaritaliani.libero.it/economia ... quote.html ); in caso di uscita dell’Italia dall’euro, con la conseguente svalutazione, e tramite il suo funzionario Letta, Goldman Sachs potrà acquisire i gioielli nazionali a prezzo molto ribassato. Il sogno di privatizzare l’Enel e altri gioielli nazionali, in parte realizzato, era già di Andreatta ( http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAg ... 184900.php).
- Affidare a Goldman Sachs la valutazione delle partecipazioni statali ad aziende per vedersi ridurre poi drasticamente i bond italiani che aveva in portafoglio. Questo infatti è accaduto con il governo Monti: lui ha affiodato a GS le valutazioni su “Fintecna, Sace e Simest in vista della cessione alla Cdp” e GS ha ridotto del 92% i bond italiani che aveva in portafoglio,” portandoli da 2 miliardi di euro a una misera quota di 155,2 milioni di euro. In pratica, le collusioni di Monti con Goldman Sachs sono controproducenti da ogni punto di vista e anche in prospettiva futura, perché invia un fortissimo segnale di sfiducia agli investitori. Lo stesso, si deve presumere, avverrà con il prossimo governo Napolitano-Letta ( http://www.ilsole24ore.com/art/finanza- ... d=Abtzo0LG ). Del resto appare chiaro a cosa potrebbero essere mirate quelle riduzioni di portafoglio: a una svalutazione di tutto il patrimonio industriale nazionale, che poi verrà acquistato dalla a prezzi di favore dalla stessa Goldman Sachs.
- Smembrare l’ENI. “Terna e Snam Rete Gas scorporata da Eni”: smembrare l’ENI e quindi privatizzarla togliendoci il controllo sulle autentiche fonti di approvvigionamento del gas, utili alla NATO nell’ambito di una strategia di indebolimento della Gazprom e quindi della Federazione Russa, che collaborano strettamente con ENI ( http://vocialvento.com/2011/07/12/i-repubblichini/ ); anche questa operazione sarà probabilmente un bel regalo a Goldman Sachs; lo smembramento e la privatizzazione dell’ENI seguirà il precedente dello smembramento e privatizzazione dell’IRI operata tramite l’intervento di Andreatta, il mentore di Letta. Tramite l’accordo con l’eurocrate Van Miert siglato nel 1993, Andreatta diede il via allo smantellamento dell’IRI, che dai tempi di Mattei era un complesso di aziende statali (regno per lo più di monopoli naturali) fra i più grandi al mondo, che ci era invidiato all’estero “perché era in grado di fare tutto, e moltiplicava ogni lira investita per sei-sette volte” ( http://www.movisol.org/draghi4.htm ).
- Una delle poche iniziative promosse Letta diverse dal duetto austerity/privatizzazioni – ma patrocinata dai soliti Monti e da Goldman Sachs, evidentemente per i profitti che potrà trarne avendoli in gestione – è quella degli “euro project bond quale possibile pilastro della strategia di rilancio della crescita", sostiene Letta. Però questa soluzione è controversa e di difficile applicazione. Contro gli Eurobond si è espresso anche Mario Draghi, secondo il quale non risolverebbero i problemi strutturali di fondo dei singoli paesi, oltre a introdurre problemi di natura giuridica dovuti alla necessità di modificare i trattati ( http://www.libertiamo.it/2010/12/17/eur ... -e-tratto/ ).
Principali appartenenze e affiliazioni:
- Loggia segreta (“mega-P2 globale”) Gruppo Bilderberg, cui ha partecipato nel 2012; fra i pochissimi personaggi italiani che vi appartengono: Mario Monti, membro del suo consiglio direttivo;
- Loggia semi-segreta e super-esclusiva Commissione Trilaterale, creata da Rockefeller; fra i pochissimi politici italiani che vi appartengono, oltre a Vittorio Grilli, i due compagni di Letta, Giorgio Napolitano e Mario Monti;
- Loggia esclusiva “a porte chiuse” Aspen Institute, come recita il loro sito, «Il “metodo Aspen” privilegia il confronto ed il dibattito “a porte chiuse”.» Membri del suo comitato esecutivo italiano, guarda caso, sono, oltre a Enrico e Gianni Letta, Monti, Amato e vari altri; Napolitano non ha mancato di partecipare alle loro iniziative;
- Goldman Sachs, la più grande banca d’affari del mondo (http://www.controlacrisi.org/notizia/Po ... er-il-pd/; vedi anche sotto, voce zio Gianni Letta);
- Dal 1990 collabora con “l’Arel, Agenzia per le Ricerche e le Legislazioni fondata da Nino Andreatta, il più ultraliberista tra i ministri e gli economisti democristiani,” (… http://www.contropiano.org/news-politica/item/16124). Dal 1993 è segretario generale dell’Arel. Andreatta nel 1993 dichiarava quella delle privatizzazioni un’“emergenza nazionale” ( http://archiviostorico.corriere.it/1993 ... 9062.shtml ); conosciamo bene le dichiarazioni di Letta a favore delle privatizzazioni: è probabile dunque che anche con Letta le privatizzazioni diverranno emergenza nazionale, a vantaggio (solo provvisorio) del bilancio e di Goldman Sachs.
- Fondatore del think tank bipartisan Vedrò, che vede fra i numerosi partecipanti l’amico di Monti Corrado Passera, Gianluca Comin, dell’Enel, ed Enrica Minozzi, dell’Eni, due aziende che Letta vuole smembrare e privatizzare ( http://gilioli.blogautore.espresso.repu ... ne-enrico/ ).
- PD. “Il Pd si candida ad essere il country party, il partito dell’Italia” ( http://vocialvento.com/2011/07/12/i-repubblichini/ ).
Amicizie privilegiate e parentele:
- Napolitano, membro, come Letta, della Trilateral Commission e dell’Aspen Institute, e amico degli amici. In fondo è lui che ha appena nominato Presidente del Consiglio il suo compagno di logge Letta. - Mario Monti, il Barone. Monti ha dunque come suo successore il suo compagno di logge ed estimatore Letta. Degno di nota è il cosiddetto “pizzino” di Letta a Monti – suo compagno di associazioni segrete ed esclusive quali il Bilderberg e la Trilateral Commission, e con interessi comuni in Goldman Sachs – un biglietto scambiato in Parlamento, la cui foto, assolutamente autentica, è stata pubblicata dal “Corriere della Sera” il 18 novembre 2011: «Mario, [si notino la confidenzialità e l’informalità, N.d.R.] quando vuoi dimmi forme e modi con cui posso esserti utile dall’esterno. Sia ufficialmente (Bersani mi chiede per es. di interagire sulla questione dei vice) sia riservatamente. Per ora mi sembra tutto un miracolo! E allora i miracoli esistono!» ( http://www.corriere.it/Primo_Piano/Poli ... glio.shtml ); In altre parole: Mario Monti ha ricevuto l’incarico il 16 novembre 2011; subito dopo l’incarico Letta, che lo chiama “Mario” (in amicizia) gli dà il suo appoggio, “sia ufficialmente”, sia “riservatamente” (parola sottolineata da Letta; leggasi: in segreto); poi grida al miracolo per l’incarico al suo amichetto Monti della Trilaterale/Bilderberg/Aspen. Curiosità: nella parte finale della lettera, Letta scrive di aver “tenuto” – contatti? – con Stefano Grassi]. Il riferimento non è facilmente decifrabile ma potrebbe essere a Stefano Grassi, consigliere di Mario Monti, che ha frequentato la stessa università di Letta, conseguendo anch’egli un dottorato di ricerca in diritto presso la Scuola Superiore S. Anna di Pisa e che condivide con Letta attività nell’ambito di istituzioni della Comunità Europea. Mesi fa era scoppiato un mini-scandalo perché Monti avrebbe chiesto il distaccamento di Grassi, in qualità di consigliere per le politiche comunitarie e per le riforme economiche pagato dalla Comunità Europea (con i nostri soldi), per farlo lavorare al suo fianco nella Lista Monti.
- Beniamino Andreatta (1928-2007), il Guru delle Svendite. Economista democristiano ultraliberista, che già favorì la carriera universitaria del suo portaborse Prodi, è stato un vero mentore per Letta. Fra i suoi principali insegnamenti, la ricetta dello spezzatino. Lo spezzatino di colossi industriali nazionali, come l’IRI, che ora Letta vuole applicare a Finmeccanica, ENI eccetera. Andreatta “nel 1992 annunciò che per rientrare dal debito pubblico occorreva “ridurre il reddito delle famiglie italiane di almeno 5milioni di lire””. Andreatta, secondo alcune fonti, sarebbe stato presente sul panfilo Britannia il 2 giugno 1992 nella presunta trattativa segreta fra oligarchi angloamericani (dicesi anche: l’ubiquitaria Goldman Sachs) e membri della classe dirigente italiana per la privatizzazione e la svendita del patrimonio industriale italiano ( http://www.movisol.org/draghi4.htm ). Esistono fonti che suggeriscono che Andreatta avesse come obiettivo la svendita integrale di tutte le quote statali di tutti i patrimoni pubblici. Andreatta, in qualità di neo-ministro degli esteri, accolse subito entusiasticamente la proposta britannica di mandare gli eserciti in Bosnia ( http://www.movisol.org/draghi4.htm ).
- Gianni Letta, lo Zio. Che il caso Letta sia un possibile caso di nepotismo (secondo varie possibili forme di favoritismo) è sotto gli occhi di tutti, ma in queste circostanze è il minore dei mali. Più problematiche sono le affiliazioni dello zio. Dal 18 giugno http://it.wikipedia.org/wiki/18_giugno 2007 http://it.wikipedia.org/wiki/2007 Gianni Letta è “membro dell’advisory board di Goldman Sachs International http://it.wikipedia.org/wiki/Goldman_Sachs con compiti di consulenza strategica per le opportunità di sviluppo degli affari, con focus particolare sull’Italia” ( http://it.wikipedia.org/wiki/Gianni_Letta ). Si noti che un ruolo analogo è stato (è?) rivestito anche da Monti, il compagno di merende di Enrico Letta – che con lui frequenta il Bilderberg e la Trilaterale.
- Pierluigi Bersani, l’amico che non vende più. Bersani, compagno di partito, e coautore di libri con Enrico Letta, nel 1992-1993, ha avuto un ruolo nelle vendite delle industrie di Stato e si è attirato critiche per certi versi simili a quelle che colpivano Andreatta, in merito all’abulia circa le svendite di gioielli industriali italiani. Nerio Nesi, su “Liberazione”, accusò l’allora ministro Bersani accomunandolo ai "bravi funzionari del Tesoro", di cultura monetarista, capaci solo di "vendere e svendere": "È possibile che il responsabile dell’Industria non abbia alcunché da dire sul futuro del secondo gruppo manifatturiero italiano? Faccia sentire la sua voce" ( http://archiviostorico.corriere.it/1997 ... 7286.shtml ). Tuttavia, Bersani il 14 febbraio 2013, pur essendosi dichiarato possibilista su una futura vendita di Finmeccanica, ha anche negato recisamente questa possibilità nel breve periodo, definendola “pazzesca” e quindi assumendo una posizione diametralmente opposta a quella di Letta. Evidentemente questo è uno dei motivi che l’hanno reso persona non grata ai poteri superforti, e quindi a Napolitano che non gli ha concesso incarichi ( http://it.reuters.com/article/topNews/i ... 0920130214 ).
- In sintesi, come lo ha definito L. Pistelli, Enrico Letta è “l’Amato del 2000” perché “è dentro tutti i giochi” (. http://gilioli.blogautore.espresso.repu ... ne-enrico/ ).
Conclusioni
Il problema non è tanto che Letta sarebbe il responsabile di un governo di larghe intese
. Per quanto molti lo ritengano scandaloso, un governo di larghe intese sarebbe pur sempre una situazione migliore di quella reale, perché un inciucio alla luce del sole sarà pur sempre inciucio, ma è meglio di un inciucio segreto; in altri tempi lo si sarebbe chiamato compromesso storico – non che si possano fare paragoni con quello degli anni Settanta, che peraltro vedeva protagonista una classe dirigente di caratura infinitamente superiore a questa. Questa classe che, probabilmente non sapendo quello che ha fatto, con la rielezione di Napolitano ha compiuto il peccato originale dei prossimi sette anni.
Davvero sono stati così ingenui da credere che votando Napolitano avrebbero avuto in cambio qualcosa? Proprio quel Napolitano che “lavorava da tempo” alla sua rielezione, come afferma il deputato del PD Sandro Gozi ( http://www.dagospia.com/rubrica-3/polit ... -54793.htm ).
Ben difficilmente i membri del PD e del PDL otterranno qualcosa, né per sé né per il Paese. Infatti:
- un vero governo di larghe intese probabilmente non ci sarà, eccettuate le intese su questioni secondarie e sul salvataggio di qualche gruppetto di politici da guai giudiziari. Saranno grandi intese di facciata. Le vere intese, quelle sulle questioni fondamentali, saranno prerogativa dei soli compagni di merende di Letta Junior: Letta Senior, Monti, Napolitano, la direzione della Goldman Sachs e della Trilateral Commission e gli altri poteri superforti dietro a questo gruppo.
- Letta è il rappresentante di un Governo Monti 2, per l’austerity, per le privatizzazioni, per lo smembramento e la svendita dei gioielli nazionali, come nel ’92-’94.
- Letta, fino a prova contraria, è Monti Junior, e potrà presto trasformarsi in Andreatta Junior. Questo è espresso per l’ennesima volta a chiare lettere dallo stesso Letta:
“È chiaro – a chi è dotato di buon senso e responsabilità – che qualunque primo ministro si candidi a succedere a Monti dovrà farlo in continuità con Monti stesso.” (9 ottobre 2012, sito di Enrico Letta). Tutto ciò rende assolutamente non credibili i tranquillizzanti proclami dell’ultima ora di Letta contro l’austerità, diffusi anche dal “Financial Times”.
Dunque, Letta, fino a prova contraria, deve essere considerato un nemico del patrimonio pubblico italiano. In altri termini, un nemico della Repubblica.



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"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 27/04/2013, 09:24 
ENRICO LETTA, L'UOMO DEI POTERI FORTI
ALLA GUIDA DEL GOVERNO ITALIANO


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http://www.vocidallastrada.com/2013/04/ ... a-via.html

Il governo di larghe coalizioni ha “finalmente” un premier. Alla fine l’establishment ha scelto Enrico Letta, personaggio d’apparato di gattopardiana memoria, per la serie che tutto cambi perchè nulla cambi. Enrico, ex vice segretario nazionale del Partito Democratico, nipote del pidiellino Gianni Letta, cavallo di razza del sistema potere italiano, da vent’anni, senza far clamore, ai vertici della sinistra elitaria italiana e tra i ranghi dei più conosciuti circoli globalisti.

Di Italo Romano


E’ quello che molti chiamerebbero un uomo della casta, la più fine e sgradevole espressione di quella pseudo sinistra radical chic e politcally correct, asservita ai poteri finanziari e mondialisti, filoamericana, filosionista ed europeista dogmatica. Il nuovo Presidente del Consiglio ha alle spalle un percorso umano e formativo all’insegna del “più Europa”. Dall’infanzia a Strasburgo – dove frequenta la scuola dell’obbligo – alla laurea in Diritto internazionale all’Università di Pisa. Sempre a Pisa consegue il dottorato di ricerca in Diritto delle comunità europee alla Scuola Superiore di studi universitari e di perfezionamento Sant’Anna, fucina italiana di dirigenti di partito, manager e specialisti di ogni sorta.


A 25 anni è presidente dei Giovani del Partito Popolare europeo. Nel 1990 conosce Beniamino Andreatta, uno dei padri dell’euro e padrino politico di Romano Prodi. All’epoca, quando fu ministro del Tesoro, Andreatta scrisse a chiare lettere più volte in riferimento allo “svincolo” tra Banca d’Italia e Tesoro del 1981 (che impedì da allora in poi di finanziare il deficit italiano emettendo moneta):
“…Naturalmente la riduzione del signoraggio monetario e i tassi di interesse positivi in termini reali si tradussero rapidamente in un nuovo grave problema per la politica economica, aumentando il fabbisogno del Tesoro e l’ escalation della crescita del debito rispetto al prodotto nazionale…”. (Il Sole 24 Ore)
Ed ecco spalancarsi le porte del potere. L’arrampicata sociale può iniziare.

Diventa ricercatore dell‘Arel, l’Agenzia di ricerche e legislazione di cui è segretario generale dal 1993. Nello stesso anno il primo contatto con le istituzioni. Segue infatti Andreatta, come capo della sua segreteria, al Ministero degli Esteri, nel governo Ciampi. Proprio Ciampi lo chiama nel 1996 al Ministero del Tesoro come segretario generale del Comitato per l’euro. Dal gennaio 1997 al novembre 1998 è vicesegretario del Partito popolare italiano. Nel novembre del 1998, con il primo governo D’Alema, diventa a 32 anni ministro per le Politiche Comunitarie. È il più giovane ministro della storia repubblicana e batte Andreotti, ministro a 35 anni. Nel 2000 è ministro dell’Industria, Commercio e Artigianato nel secondo governo D’Alema. Incarico che conserva, con il governo Amato, per il quale è anche ministro del Commercio con l’Estero fino al 2001.

Nel 2001 diventa deputato per la prima volta e s’iscrive alla Margherita. Nel giugno 2004 rassegna le dimissioni dalla Camera e, da capolista dell’Ulivo, viene eletto deputato europeo per la circoscrizione Italia Nord-Est. Nella XV Legislatura torna deputato della Repubblica italiana e tra il 17 maggio 2006 e l’8 maggio 2008 è sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri nel governo Prodi. Nel 2007 si candida alla segreteria del neonato Partito democratico ottenendo, con le primarie del 14 ottobre, oltre l’11% dei consensi. Nelle elezioni del 13 e 14 aprile 2008, capolista PD nella Circoscrizione Lombardia 2, viene eletto alla Camera dei Deputati. Poche settimane Walter Veltroni lo chiama a far parte del governo ombra del PD in qualità di responsabile Welfare. Nel 2009, in occasione del Congresso del Partito democratico, decide di appoggiare Pier Luigi Bersani e la mozione che lo sostiene.

Il 9 novembre 2009 – dopo le primarie che eleggono Bersani segretario nazionale – viene nominato dall’Assemblea nazionale, ad amplissima maggioranza, vicesegretario unico del Partito Democratico. Dal 2004 è vicepresidente di Aspen Institute Italia, circolo elitario che riunisce la crema dell’industria italiana, delle banche e delle assicurazioni, della cultura e della politica. Una vera e propria organizzazione di capitali parastatale mascherate di buonismo e falso intellettualismo.

E’ membro della Commissione Trilaterale, think tank non governativo, un gruppo di interesse di orientamento neoliberista fondato nel 1973 da David Rockefeller, presidente della Chase Manhattan Bank, e da alti dirigenti mondiali, i soliti noti, tra cui Henry Kissinger e Zbigniew Brzezinski, la mente del progetto Trilateral. E’ una commissione molto speciale. E’ un triangolo industriale-economico che lega America, Europa e Giappone. Questa organizzazione elitaria riunisce i massimi dirigenti industriali e del commercio per imporre subdolamente un Nuovo Ordine economico.

Inoltre, per la prima volta, il 31 Maggio 2012 a Washington DC, ha partecipato (lista partecipanti) alla riunione annuale del Gruppo Bilderberg. Ennesimo fanatico e conservatore circolo elitario, nato nel 1954, dove vengono decise a tavolino le sorti di intere nazione e continenti. Qui si creano le crisi economiche, militari e sociali. L’unico scopo è raggiungere l’obiettivo finale: il governo mondiale. I leader politici vengono invitati per essere indottrinati a servire la causa, manipolando poi l’opinione pubblica, veicolandola nel modo più “pacifico” possibile.

Ovviamente è tra gli ospiti fissi del Workshop Ambrosetti, “consueto” appuntamento che si tiene ogni anno dal 1975 nella prima settimana di Settembre nella Villa d’Este di Cernobbio, sull’incantevole scenario del lago di Como. L’evento, a cui partecipano i massimi vertici della politica, della finanza e dell’industria internazionale, è organizzato dalla European House – Ambrosetti, gruppo di potere fondato nel 1965 da Alfredo Ambrosetti.
Insomma, che dire, se questa è la sinistra italiana, siamo messi bene. Peccato che gli elettori piddini sono tanto fanatici quanto ignoranti.

Quale sarà il programma di questo governo tecnocrate commissariato dai poteri mondialisti? L’agenda Monti e il documento dei dieci saggi di Giorgio Napolitano.
Ecco alcune dichiarazione rilasciate circa un anno fa da Enrico Letta:

“Dobbiamo lavorare molto sul tema privatizzazioni. Il patrimonio pubblico è ancora enorme. Da una parte bisogna lavorare su una scatola finanziaria che valorizzi il patrimonio pubblico e grazie a questo riesca ad abbattere il debito. Bisogna, poi, cominciare a mettere nel mirino ulteriori privatizzazioni di pezzi di Eni, Enel e Finmeccanica“. Lo spiega ad Affaritaliani.it Enrico Letta, vicesegretario del Pd in una video-intervista al direttore Angelo Maria Perrino al Festival di Lodi.
“Non immediatamente perché il mercato non lo consente“, prosegue l’ex ministro del governo Prodi sempre sul tema privatizzazioni, “ma è possibile farlo perché oggi con la legge sulla golden share, che è vidimata da Bruxelles, possiamo difendere queste aziende da possibili attacchi ostili senza dover per forza avere, come Stato, il 30% di proprietà di quei gruppi. Avevamo già posto in Parlamento alcune cose e sarà uno dei temi del nostro esecutivo quando, mi auguro, gli elettori ci faranno governare, perché non si può più caricare oltremodo sui cittadini il peso del risanamento“.


Ci devono svendere, senza sé e senza ma. Le prime aziende pubbliche ad essere cedute saranno Eni, Enel e Finmeccanica. E non è certo un caso che gli amministratori delegati di Eni ed Enel abbiano preso parte all’incontro annuale del gruppo Bilderberg.
E’ una “naturale” prosecuzione del governo tecnico di Mario Monti. Prepariamoci a politiche di smantellamento sociale lacrime e sangue.

Ironia della sorte domani, 25 Aprile, si dovrebbe festeggiare l’anniversario della Liberazione dell’Italia dal regime nazi-fascista. Ma pensandoci bene, in Italia, liberi non lo siamo mai stati. Dal quel giorno del 1945 siamo una colonia degli Stati Uniti d’America e oggi più che mai siamo sotto il giogo dei poteri internazionali, spogliati di ogni sovranità nazionale e della dignità di popolo.



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MessaggioInviato: 27/04/2013, 10:23 
si puo' affermare che il governo letta e'la continuazione del governo monti.purtroppo,tutti personaggi paracadutati in quanto conformi al volere dei poteri forti europei,ai quali sara'delegato il compito di portare a compimento il volere della grande finanza.........[:(!]


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MessaggioInviato: 27/04/2013, 10:32 
Governo Letta, il piano di Silvio: indulto o senatore a vita
Silvio Berlusconi vuole garanzie sulla giustizia. Pronto a bloccare i suoi processi? Ne parla Ileana Milella su Repubblica

Silvio Berlusconi vuole garanzie sulla giustizia. Questo l'argomento numero uno delle trattative con Enrico Letta, altro che Imu. Secondo Ileana Milella su Repubblica, Berlusconi vorrebbe innanzi tutto la nomina a senatore a vita, che gli permetterebbe l'immunità, e poi un'aminstia o indulto condito con qualche legge o provvedimento che gli evitino il carcere. Per non parlare del fatto che punta a mettere un suo fedelissimo al ministero. Perché il rischio che ci vada veramente, questa volta, c'è: sono a rischio sentenza rapida i processi Mediaset, Ruby, Unipol, De Gregorio.

Lo scambio con Enrico Letta ma anche con Giorgio Napolitano sarebbe questo: io (Berlusconi) vi appoggio un governo di salute pubblica, voi mi tutelate contro la magistratura. Anche perché una condanna o peggio ancora un arresto durante la vita (già non semplice) di questo governo di larghe intese sarebbe una catastrofe. Dopo il ragionamento le richieste: la nomina di senatore a vita, per lui ma anche per Romano Prodi (anche per farla apparire meno "sporca") e un'amnistia o indulto. Le posizioni come si vede sono inconciliabili per ora, visto che in tema di giustizia, il Pd invece chiede la legge anticorruzione, il processo lungo, il falso in bilancio.
Fonte:http://www.cadoinpiedi.it/2013/04/27/governo_letta_il_piano_di_silvio_indulto_o_senatore_a_vita.html


Benissimo...così, se il PD accetta si dà il colpo di grazia finale, se invece rifiuta si va di nuovo alle elezioni e Grillo prende un rovescio di voti...[8D]



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MessaggioInviato: 27/04/2013, 11:48 
Cita:
Angel_ ha scritto:

Governo Letta, il piano di Silvio: indulto o senatore a vita
Silvio Berlusconi vuole garanzie sulla giustizia. Pronto a bloccare i suoi processi? Ne parla Ileana Milella su Repubblica

Silvio Berlusconi vuole garanzie sulla giustizia. Questo l'argomento numero uno delle trattative con Enrico Letta, altro che Imu. Secondo Ileana Milella su Repubblica, Berlusconi vorrebbe innanzi tutto la nomina a senatore a vita, che gli permetterebbe l'immunità, e poi un'aminstia o indulto condito con qualche legge o provvedimento che gli evitino il carcere. Per non parlare del fatto che punta a mettere un suo fedelissimo al ministero. Perché il rischio che ci vada veramente, questa volta, c'è: sono a rischio sentenza rapida i processi Mediaset, Ruby, Unipol, De Gregorio.

Lo scambio con Enrico Letta ma anche con Giorgio Napolitano sarebbe questo: io (Berlusconi) vi appoggio un governo di salute pubblica, voi mi tutelate contro la magistratura. Anche perché una condanna o peggio ancora un arresto durante la vita (già non semplice) di questo governo di larghe intese sarebbe una catastrofe. Dopo il ragionamento le richieste: la nomina di senatore a vita, per lui ma anche per Romano Prodi (anche per farla apparire meno "sporca") e un'amnistia o indulto. Le posizioni come si vede sono inconciliabili per ora, visto che in tema di giustizia, il Pd invece chiede la legge anticorruzione, il processo lungo, il falso in bilancio.
Fonte:http://www.cadoinpiedi.it/2013/04/27/governo_letta_il_piano_di_silvio_indulto_o_senatore_a_vita.html


Benissimo...così, se il PD accetta si dà il colpo di grazia finale, se invece rifiuta si va di nuovo alle elezioni e Grillo prende un rovescio di voti... [8D]



Questo in risposta a chi crede ancora alle favolette. Vero MaxPower? [:o)]

L'unica cosa che interessa al pupazzone, oltre che ai suoi colonnelli, è questa:
salvarsi le chiappette. Altro che IMU, popolo italiano, crisi e compagnia cantante.

La cosa bella è che il PD lo segue a ruota.....

Devono andare tutti a casa questi qui, con le buone o con le cattive.



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Ah se lo dice Ileana Milella allora alzo le mani dhsudsuhdsahuasuh



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Letta al Quirinale alle 15
Berlusconi, dopo incontro, si dice 'fiducioso' su nuovo governo, poi aggiunge: non sarò ministro

Al lavoro di buon mattino, Enrico Letta incontra alla Camera prima Bersani, poi la delegazione del Pdl guidata da Silvio Berlusconi e con Angelino Alfano e l'altro Letta, Gianni. Ultimi colloqui per il presidente incaricato prima di sciogliere la riserva e presentare l'esecutivo, probabilmente oggi stesso. Una nota di Alfano, prima di arrivare a Montecitorio, per dire che non è il Pdl a porre veti su Massimo D'Alema agli Esteri: 'Non è nostra abitudine ingerire in casa altrui. Non si utilizzi il Pdl come pretesto'. Insomma, la decisione sul big democrat è del Pd, non del Pdl. Monti resta fuori dalla squadra di Letta. La Lega deve ancora decidere sulla fiducia.

"Dai giornali le solite mistificazioni. Dal Popolo della Libertà nessun veto a Massimo D'Alema perché non è nostra abitudine ingerire in casa altrui. Non si utilizzi il PDL come pretesto". Lo afferma il segretario del Pdl, Angelino Alfano, in una nota.

Nel colloquio di questa mattina tra il segretario dimissionario del Pd, Pierluigi Bersani, e il premier incaricato Enrico Letta, secondo quanto si apprende Bersani avrebbe chiesto a quest'ultimo, di informare il Pdl che il governo non si fa a tutti i costi.

Silvio Berlusconi ha lasciato Palazzo Chigi al termine dell'incontro, durato circa mezz'ora, con il presidente del Consiglio e leader di Scelta Civica, Mario Monti.

''Sì, sono fiducioso". Silvio Berlusconi rientra a Palazzo Grazioli dopo l'incontro con il premier incaricato Enrico Letta, risponde alle domande dei giornalisti che gli domandano se sia ottimista sul nuovo governo. "Non posso dire molto - risponde- stiamo facendo le cose che si fanno sempre in questa fase". Letta giurerà già oggi? "Sì, penso di sì", risponde.

Non sarò ministro, ha affermato il cavaliere conversando con i giornalisti dopo aver incontrato alla Camera Enrico Letta e Mario Monti a Palazzo Chigi.

E' in corso alla Camera un incontro tra il premier incaricato Enrico Letta, il coordinatore di Scelta Civica Andrea Olivero, il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa, il capogruppo al Senato Mario Mauro, il capogruppo a Montecitorio Lorenzo Dellai.

"Si sta andando verso una soluzione positiva". Così il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa, risponde a chi, dopo l'incontro con Enrico Letta, gli domanda a che punto siano le trattative per il governo. Alla domanda se la riserva potrà essere sciolta entro stasera, Cesa annuisce.

Intanto sembra che il giuramento del governo Letta ci sarà molto probabilmente domani, secondo quanto riferiscono fonti parlamentari che hanno avuto modo di parlare con il presidente del Consiglio incaricato. "Si sta arrivando al nocciolo, probabilmente non si giurerà oggi ma domani solo perché ci sono adempimenti che richiedono tempi precisi".
http://www.ansa.it/web/notizie/postit/s ... 49488.html


Ultima modifica di GIANLUCA1989 il 27/04/2013, 14:06, modificato 1 volta in totale.


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Scommetto in una batteria di ministri attinta a piene mani da Aspen et similari (non tutti chiaro ma un buon 30% me l'aspetto)


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[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=OPhD9_3PLbA[/BBvideo]



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