Qui si affrontano discussioni su argomenti riguardanti l'Ufologia moderna, ricerche e misteri.
Argomento bloccato

26/12/2009, 18:38

nuvolo ha scritto:

Una piccola precisazione off-topic per Enkidu: riguardo ciò che hai detto dei nostri padri e nonni.
Mio nonno è nato i primi del 900, e da lui ho ereditato tutta la collezione urania, più molti altri libri sull'argomento di scienza e tecnica, storia ecc... era un divoratore di libri, quindi ti quoto, però al 90%
Di mestiere era fattore di un'azienda agricola.



Infatti... non avevo dubbi che ci fossero già un tempo contadini interessati ai temi fantascientifici.... ma siccome non volevo scendere in polemiche troppo approfondite, ho concesso l'idea che negli anni 50 fosse così difficile che un contadino potesse interessarsi di alieni e astronavi....
I miei nonni paterni erano borghesi di origine contadina del Polesine, terra di leggende paurose... mia zia, forse influenzata dall'ambiente, insegnante di scienze, era una patita di Urania fin da ragazza (fine anni 50, appunto), e ha trasmesso in parte a me questa passione, compresa la passione per Lovecraft.
Quindi l'importante per me è far capire che negli anni 50 in Italia i temi fantascientifici non erano affatto "estranei" per il fatto che la fantascienza è nata soprattutto nei paesi anglosassoni.
Ricordiamoci che uno dei primi scrittori di fantascienza nella storia fu un italiano: Giacomo Casanova, che scrisse l'Icosameron....
E' vero che la cultura italiana tende ad essere provinciale e chiusa alle innovazioni provenienti dall'esterno, ma questo riguarda unicamente la cultura "ufficiale", quella degli universitari, dei letterati di vaglia, dei giornali nazionali, non però la cultura "alternativa" e minoritaria, esclusa dai grandi circuiti dei mass media, ma comunque presente e attiva da sempre.
Ultima modifica di Enkidu il 26/12/2009, 18:43, modificato 1 volta in totale.

08/02/2010, 21:23

Scusa se solo adesso comincio a risponderti, ma come anticipato sono stato un po' indaffarato e non mi va di rispondere in modo superficiale alle tue osservazioni; per rispondere in modo decente ho bisogno infatti di un po' di tempo, che naturalmente mi prenderò, anche perché in questo modo è molto più probabile che io impari qualcosa, il che è in definitiva lo scopo per cui sono qui; inoltre per scrivere tutto quello che penso sui vari temi toccati ho bisogno di tempo perché di cose in testa ne ho molte ed infine perché a prescindere dal fatto che si possa o meno essere d'accordo con me ci terrei a farmi capire.
Abbi pazienza quindi se inizio solo adesso a rispondere alle tue primissime osservazioni; col tempo verranno le altre. Comunque io non mi dimentico mai di portare a termine un impegno, quindi stai sicuro che prima o poi risponderò, anche se dovessero passare dei mesi.

Enkidu ha scritto:

Caro Quisquis, E' strano che tu abbia pensato che il mio messaggio fosse specificamente rivolto a te. Era rivolto a tutti quanti. Solo in un punto ho fatto delle allusioni ai tuoi post: quando ho detto che niente impedisce di credere che la storia di Amicizia sia stata ispirata da un certo clima culturale non maggioritario, ma comunque presente nel nostro paese.


Ma infatti il riferimento presente nel tuo messaggio che ho sentito come particolarmente rivolto a me era il tema dei padri e dei nonni visti come contadini arretrati; dato che avevo trattato io della questione ho tenuto a precisare i termini in cui l'avevo intesa. Poi, essendoti tu rivolto a tutti, ti sei necessariamente rivolto implicitamente anche a me anche per quanto riguarda il resto del tuo messaggio e quindi ho sentito e sento naturale rispondere alle tue osservazioni dal mio punto di vista, cosa questa che sono sempre abituato a fare, lasciando agli altri il compito di rispondere dal loro, se lo vogliono; ma non ho mai pensato che il tuo messaggio fosse esclusivamente rivolte a me. Nei miei commenti ad alcune tue citazioni infatti ho anche specificato “se rivolto a me” e anche “ a pormi o a porre”. Nessun problema, comunque.

Enkidu ha scritto:
Certo, i contadini forse non leggevano tutti Urania... ma penso che non poca gente di città lo facesse, dato che anche noi avevamo i nostri bei scrittori di fantascienza che pubblicavano i loro romanzi su Urania.


Non pensavo che ci fosse stata una grande diffusione di questo genere letterario a livello di masse nell’Italia degli anni ’50, ma non ho difficoltà a crederlo, se me lo dite. Io non leggo molti romanzi di fantascienza e non sono un grande conoscitore della storia di questo genere letterario, quindi può essere benissimo che io abbia una percezione limitata dell'intera questione; certamente pur non conoscendo i nostri scrittori di fantascienza degli anni ‘50 non faccio affatto fatica a credere che ci fossero. Ma c’è una cosa che non posso facilmente credere e forse riesco a far capire meglio quello che volevo dire con un semplice “esperimento mentale”:
Immaginiamoci in Italia negli anni ’90; c’è già internet, i telefoni cellulari ed i giovani sono bombardati da una quantità impressionante di film, fumetti, videogiochi dove il tema dell’alieno o comunque i temi fantascientifici la fanno da padrone; fermiamo un qualunque adolescente di un paesino rurale del centro-sud e chiediamogli a bruciapelo: “Sai cos’è il teletrasporto?” e poi “ Sai cos’è un automa biologico?”; io penso che un buon 90% ti saprebbe rispondere, a modo suo ma si sarebbe fatto un’idea (anche se devo dire che durante il servizio militare ho incocciato talvolta con una realtà in certi casi incredibile, al limite dell’analfabetismo, che mai mi sarei immaginato di trovare nell’Italia dei primi anni ‘90); Ripeti lo stesso esperimento nella metà degli anni ’50, nello stesso luogo (che dobbiamo immaginare un po’ come una media di tutti i luoghi simili); difficilmente posso credere che più del 20% o 30% avrebbe nel suo immaginario le risposte che ci attendiamo. Era questo che volevo dire.

Alla prossima,ciao.
Ultima modifica di quisquis il 08/02/2010, 22:18, modificato 1 volta in totale.

09/02/2010, 21:12

Ciao Quisquis,

in un precedente messaggio ti chiedevi:

> Se qualcuno mi potesse dire qual è il valore dell’anodica e soprattutto il motivo dell’uso dell’interruttore gliene sarei grato...

relativamente allo schema dell'oscillatore di potenza a valvole riportato a pagina 333 del libro Contattismi di Massa.

La tensione di lavoro del condensatore elettrolitico sul circuito dell'anodica è di 600 Volt (lo vedi dalla scritta "600 VL"), quindi la tensione anodica (ovvero di lavoro) di questo circuito potrebbe essere stata intorno ai 400 Volt, che non sono certo pochi, e possono già essere decisamente pericolosi per gli esseri umani.

L'interruttore in serie alla resistenza con scritto "10K 5W", serve per far in modo di scaricare rapidamente il condensatore che altrimenti rimarrebbe a lungo carico con questa pericolosa tensione, e veniva normalmente attivato in questo tipo di circuiti prima di andare a metterci le mani.

Ciao,

PaoloG - paolog.webs.com

09/02/2010, 21:53

Ti ringrazio; secondo te perché utilizzare un voltaggio così elevato per un oscillatore di potenza? Che ci doveva fare? E perché la necessità di disporre della possibilità di "acrobazie" nei circuiti di alimentazione? Non vedo lo scopo di questi giochi. E' solo una mia curiosità, niente di più. Ancora grazie per l'aiuto,
Ciao.

09/02/2010, 22:09

Prego, Quisquis.

L'utilizzo di tensioni che oggi (abituati come siamo all'elettronica basata sui semiconduttori) ci sembrano estremamente elevate era dovuto alla tecnologia stessa dei dispositivi attivi utilizzati: i tubi termoionici, o "valvole".

Tali dispositivi per loro natura avevano bisogno di elevati gradienti di potenziale (ovvero elevate tensioni) per poter funzionare, trattandosi di riuscire a far attirare dall'anodo gli elettroni che fuoriuscivano dal filamento incandescente del catodo, e questo nel vuoto pneumatico lasciando per di più spazio sufficiente ad uno o più elettrodi di controllo (griglie).

Per le "acrobazie del circuito di alimentazione", si riferisce al fatto che tale circuito era realizzato in modo molto robusto e che oggi, abituati come siamo a tensioni di alimentazione di qualche Volt e correnti di frazioni di Ampére, suona veramente eclatante: 12 diodi raddrizzatori al silicio e 6 valvole raddrizzatrici non sono una cosa da poco!

D'altronde si tratta di un circuito di potenza, ed a quei tempi e con quei dispositivi quando si diceva di potenza, si intendeva veramente di potenza!

Ciao,

PaoloG - paolog.webs.com

10/02/2010, 17:24

[:D]Come gia qualcuno ha scritto:"tutta questa storia sembra sia stata scritta apposta per NON essere creduta"!
Ultima modifica di ombras il 10/02/2010, 17:26, modificato 1 volta in totale.

10/02/2010, 17:46

Eh si, Ombras, sembra veramente così...

Spero di non tirare fuori cose già note, ma a questo proposito vorrei segnalare l'articolo di Teresa Barbatelli che si trova qui: http://www.spazioevita.com/w56/KENIO.pdf , la quale ha cercato di analizzare la foto del "ragazzone" che si trova alla fine del libro, e ne ha tirato fuori dei risultati interessanti...

Ciao,

PaoloG - paolog.webs.com

10/02/2010, 21:32

Ciao Paolo, vorrei approfittare e farti un'altra domanda: secondo te che potenza si potrebbe gestire ponendo in parallelo due 807 nel terzo circuito?
Grazie,
Ciao.

10/02/2010, 22:16

Ciao Quisquis,

essendo un bel po' che non mi cimento più con le valvole, sono andato a documentarmi in giro per la rete, ed ho trovato questa pagina piuttosto completa sulla 807: http://www.g4nsj.co.uk/valves/807.shtml .

Il terzo circuito a pagina 334 del libro sembra essere un oscillatore di potenza a frequenza non troppo elevata.

In base ai dati nel sito di cui sopra, direi che a occhio e croce due 807 alimentate a 400 V potrebbero pompare in tutto un po' meno di un centinaio Watt, diciamo che un valore verosimile potrebbe essere una ottantina di Watt.

(Devo dire che mi fa un certo effetto, in tempi di microprocessori con clock da vari GHz alimentati a pochi Volt, o di amplificatori a stato solido da decine di GHz, trovarmi a discutere sui tubi termoionici...!)

Ciao Quisquis, e grazie per l'inattesa opportunità di rivangare ricordi di quando ero un po' più giovane.


PaoloG - paolog.webs.com

11/02/2010, 18:15

Molto carina l'analisi della foto complimenti. Forse, volendo completarla, manca una pre-analisi più banale che è quella di una eventuale sovrapposizione.

16/02/2010, 11:15

Ma questo Sammaciccia era un 'santone' laureato?


Immagine

I marziani che s'intromettono nelle trasmissioni radio mi fatto tornare alla mente quell'altro santone di E. Siragusa, che con un modesto ricetrasmettitore cb pretendeva di far credere ricevere messaggi alieni con voce distorta da un semplice effetto echo-riverbero.

...“…Sentenza nei confronti di Sammaciccia Bruno, …M. R., De Carlo Giancarlo…liberi - contumaci imputati del reato di cui agli articoli 110, 640 e 61 n. 5 e 7 c.p. perché -in concorso tra loro il Sammaciccia e la moglie M.R. prospettando capacità taumaturgiche e sovrannaturali, il De Carlo ponendosi come intermediario, – continua il documento - con artifici e raggiri consistiti nel paventare a C. G. e B. M., pericoli di vita e per mali incurabili, profittando dello stato di depressione psicofisica dei C., inducevano in errore quest’ultimo (al quale inoltre prospettavano investimenti remunerativi di denaro) sicché lo stesso C. consegnava al Sammaciccia la complessiva somma di L. 624.000.000 a mezzo assegni bancari tratti sul c/c n. (omissis) del (omissis) intestati anche a persone diverse.

Con effetto di ingiusto ingente profitto per gli imputati e conseguente danno per il C. di rilevante gravità.
In Pescara e Montesilvano tra l’ottobre 1991 ed il marzo 1992”....


...IL Pretore, visti gli artt.533 e 535 c.p.p. dichiara Sammaciccia Bruno, M.R. e De Carlo Giancarlo colpevoli del reato loro ascritto in concorso di attenuanti generiche, su queste ritenute prevalenti le contestate aggravanti e condanna ciascuno alla pena di anni due e mesi sei di reclusione e L. 1.500.000 di multa, oltre che al pagamento delle spese processuali.

Visti gli artt. 538 e segg. C.p.p. condanna i medesimi Sammaciccia Bruno, M.R. e De carlo Giancarlo al risarcimento in solido delle costituite parti civili C. G. e B. M., alle quali assegna intanto una provvisionale provvisoriamente esecutiva di L. 624.000.000, nonché a rifondere a queste le spese del giudizio, che liquida, quanto al C., in complessive L. 2.551.000, di cui L. 2.525.000 per onorario d’avvocato, oltre IVA e CAP e, quanto alla B. in complessive L. 1.842.000, di cui L. 1.790.000 per onorario d’avvocato, oltre IVA e CAP.
Pescara, 5-12-1997”...


...data 11 ottobre 2002 “…La Corte d’Appello in parziale riforma dichiara, ritenuta l’equivalenza tra attenuanti ed aggravanti, n. l. p. per prescrizione….SENTENZA IRREVOCABILE 28/12/2002”...

...E’ vero che la morte cancella tutto. Ma se Breccia non avesse ecceduto nel ribaltare la pizza suppongo che a nessuno sarebbe venuto in mente di rivangare il passato. Io sarei stato il primo a stendere un velo di pietoso silenzio sulla memoria del rappresentate degli alieni. Detto questo, però, credo sia doveroso anche rispettare la memoria di due anziane persone che si rivolsero alla magistratura dopo aver messo nelle mani degli imputati 624 milioni delle vecchie lire, un vero e proprio patrimonio, convinti di essere affetti da una grave patologia che poteva essere curata efficacemente solo da un medico extraterrestre amico di Bruno Sammaciccia.


http://www.pescaraonline.net/scheda_cultura.asp?sk=654

16/02/2010, 11:33

A prescindere dalla realtà o meno della vicenda analizzata, ottima discussione, me l'ero persa ^_^...interessanti soprattutto le riflessioni di quisquis

16/02/2010, 12:04

a questo punto stento a crederci a quest'amicizia:D

16/02/2010, 12:23

non fidatevi di quste sentenze fatte da dipendenti dello stato, ci vuole poco a rovinare una persona e farla passare per truffatore, soprattutto se sa cose scomode. mi riferisco anche a siragusa oltre che al caso amicizia.

16/02/2010, 12:30

ieri a voyager ne hanno parlato
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