L1448-MM, un gigantesco idrante stellarePer tutta la loro esistenza, le stelle non fanno altro che "infuocare" lo spazio circostante, ma nelle prime fasi della loro nascita c'è un periodo, dalla durata incerta, durante il quale producono acqua! La conferma a questo paradossale fenomeno è giunta da una lavoro condotto con il telescopio spaziale infrarosso Herschel da un team europeo di astronomi, i quali hanno puntato lo strumento su un oggetto denominato L1448-MM, distante 750 anni luce dalla Terra.
Si tratta di una protostella, ovvero una stella "in fasce" ai primi stadi della sua condensazione, ancora avvolta dal bozzolo di gas e polveri tipico di quella fase. Penetrando le coltri che avvolgono il nascente astro, Herschel ha rivelato due getti che si irradiano dalle regioni polari della protostella, liberandola dal materiale che eccede il quantitativo massimo che per unità di tempo l'astro è in grado di acquisire dall'ambiente circostante.
E' questo un meccanismo riscontrabile anche altrove nell'universo, su scale molto diverse fra loro, come astri collassati e quasars. In tutti i casi il comune denominatore è quello di eliminare il surplus di materiale attraverso getti polari, anche se al momento non è dato sapere con precisione come e dove questi ultimi prendano origine.
Nella fattispecie, la particolarità di L1448-MM e di tutte le protostelle di massa simile in quella fase evolutiva, è quella di avere getti che producono impressionanti quantità di acqua, che gli astronomi stimano in 100 milioni di volte la portata del Rio delle Amazzoni per ogni secondo!
In realtà i getti sono caratterizzati nella parte più interna da temperature che raggiungono i 100.000 Kelvin e quindi i componenti base dell'acqua, l'idrogeno e l'ossigeno, possono combinarsi solo a grandi distanze dalla protostella, dove i getti si raffreddano. Il processo è agevolato dalla presenza delle polveri del bozzolo, che fungono da catalizzatore.
Proprio l'acqua viene utilizzata come tracciante per seguire il comportamento dei getti. Il team di astronomi impegnati nella ricerca hanno così scoperto che al loro interno vi sono impulsi di più elevata densità che si allontanano dalla protostella a velocità di circa 50 km/s e che durano circa 1 anno. Se l'impulso successivo raggiunge quello emesso in precedenza si genera un'onda shock che può essere interpretata come un "proiettile" di acqua. Oltre all'acqua, Herschel ha rilevato anche altri elementi nei getti, come ad esempio ossidi di silicio e anidride carbonica.
Considerando che la fase dei getti può perdurare per migliaia di anni e forse più, che una protostella esce dal bozzolo non prima di 1 milione di anni (e fino a 10 milioni di anni), e che tutto ciò può interessare la gran parte delle stelle, è facile concludere che molta dell'acqua presente nell'universo può essere sicuramente nata attraverso questo sorprendente fenomeno.
Fonte:
http://ita.astropublishing.com/news2011/June/jun23.htm