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 Oggetto del messaggio: L'oro: il metallo degli dei
MessaggioInviato: 19/02/2012, 00:35 
L'oro è noto e molto apprezzato dagli umani fin dalla preistoria. Molto probabilmente è stato il primo metallo mai usato dalla specie umana addirittura anche prima del rame, per la manifattura di ornamenti, gioielli e rituali.

L'utilizzo di oro a scopi ornamentali viene menzionato nei testi egizi già fino dal faraone Den, della I dinastia, 5000 anni fa. L'Egitto e la Nubia avevano infatti risorse tali da renderli i maggiori produttori d'oro rispetto alla maggior parte delle civiltà della storia antica. L’oro, specialmente nel periodo di formazione dello stato egizio, ebbe sia un ruolo politico che economico: fu infatti uno degli elementi all’origine della divinizzazione del faraone e della nascita delle città.

L'oro viene spesso menzionato nell'Antico Testamento. La parte sudorientale del Mar Nero è famosa per le sue miniere d'oro, sfruttate fin dai tempi di Mida: questo oro fu fondamentale per l'inizio di quella che fu probabilmente la prima emissione di monete metalliche in Lidia, fra il 643 a.C. e il 630 a.C.

Mi sono sempre chiesto perchè, tra tanti elementi, gli antichi popoli scelsero proprio l'oro come metallo idoneo per la fabbricazione di gioielli, monili o ornamenti per i loro edifici di cui esisteva già un fiorente commercio 6000 anni fa.

Certamente per la sua duttilità e per la sua facilità di lavorazione, certamente per il suo colore e splendore, associabile al sole.

Ma perchè associare l'oro agli dei? Perchè metterselo addosso "per somigliare agli dei" come facevano i popoli mesoamericani o i faraoni egizi per giustificare la loro divinazione, ovvero la loro vicinanza all'elemento divino?

Se osserviamo alle sue applicazioni ci rendiamo conto che l'oro come elemento è più utile a una civiltà con un tasso tecnologico avanzato come il nostro più che ai nostri antenati di 6000 anni fa.

L'oro è un ottimo conduttore di elettricità, inferiore solo al rame e all'argento, e non viene intaccato né dall'aria né dalla maggior parte dei reagenti chimici.

Svolge funzioni critiche in molti computer, apparecchi per telecomunicazioni, motori jet e numerose applicazioni industriali; trova ampio uso come materiale di rivestimento delle superfici di contatti elettrici, per garantirne la resistenza alla corrosione nel tempo.

L'oro è usato come rivestimento protettivo di molti satelliti artificiali, data la sua elevata capacità di riflettere sia la luce visibile che quella infrarossa.

L'oro colloidale viene utilizzato in un particolare tipo di elettroforesi, una metodica di diagnostica medica o per la realizzazione di otturazioni e ponti in odontoiatria.

In sospensione colloidale, trova impiego nella pittura delle ceramiche ed è oggetto di studio per applicazioni biologiche e mediche; l'aurotiomaleato di disodio è un farmaco per la cura dell'artrite reumatoide.

L'isotopo radioattivo 198Au (emivita: 2,7 giorni) è usato in alcune terapie anti-tumorali; nelle indagini a microscopio:
l'oro è usato per rivestire campioni biologici da osservare sotto un microscopio elettronico a scansione.

In ambito fotografico l'acido cloroaurico trova uso in fotografia per far virare l'immagine prodotta dai sali d'argento.

Tutte applicazioni ovviamente sconosciute ai nostri antenati... o forse no?

Potrebbe essere l'utilizzo dell'oro nell'antichità una forma di devozione dei nostri lontani antenati nei confronti di coloro che essi ritenevano come delle divinità? Antichi astronauti, creatori di una civiltà precedente alla nostra che, consci delle numerose applicazioni dell'oro nell'industria elettronica e aerospaziale e non solo, procedevano all'estrazione e all'utilizzo del metallo per i loro apparecchi tecnologicamente avanzati.

Sitchin, nella sua visionaria interpretazione, considerava l'oro elemento fondamentale per gli Anunnaki per conservare l'atmosfera di Nibiru. Più semplicemente è più probabile che questi antichi astronauti (non necessariamente gli Anunnaki di Sitchin) utilizzassero già l'oro per gli stessi scopi che lo utilizziamo noi, estraendolo dai primi giacimenti minerari terrestri:
- circuiti integrati per robotica e elettronica
- industria aeronautica e aerospaziale
- medicina
- altri scopi a noi non noti

Successivamente, i popoli antichi, memori dell'importanza che l'oro rivestiva nella società degli antichi astronauti alieni, presero a modello l'utilizzo dell'oro nella loro società, ovviamente senza poterlo applicare a un'industria tecnologicamente avanzata, rimase strumento di ornamento e potere rappresentativo di appartenenza al divino, ma senza alcun valore intrinseco... tanto è vero che in mesoamerica l'oro non veniva utilizzato nemmeno come merce di scambio

Solo in occidente l'oro divenne parte integrante del processo che porterà alla monetizzazione e alla moneta d'oro (o legata ad esso) come merce di scambio.



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MessaggioInviato: 19/02/2012, 18:12 
Come ragionamento fila. Infatti non si spiega proprio perché questa necessità di estrarre oro fin dai primi tempi dell'apparizione(*) dell'uomo sulla terra. La tua è una teoria che ho sempre pensato e condiviso.


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MessaggioInviato: 21/02/2012, 23:34 
Ti dirò di più. L'uomo iniziò a estrarre l'oro circa 6000 anni fa. Anche se quando esisteva il baratto, le comunità primitive sapevano bene che il valore di un oggetto era dato dal tempo socialmente necessario per produrlo o per conservarlo il più possibile inalterato. Questo a prescindere dal valore soggettivo (affettivo ecc.) che uno poteva dare a questo o quel bene.

Una comunità non poteva aver bisogno di un bene che fosse del tutto assente al proprio interno, poiché, in tal caso, non ne avrebbe sentita alcuna esigenza. La comunità poteva aver bisogno di qualcosa che scarseggiava e di cui conosceva bene tutte le caratteristiche (qualità, tipologia, valore d'uso ecc.). Questo bene non poteva essere qualcosa di assolutamente indispensabile alla propria riproduzione, ma sempre qualcosa la cui importanza era relativa.

Ma allora a cosa serviva e perchè veniva riconosciuta tanta importanza all'oro e chi lo possedeva veniva considerata persona importante, vicina agli dei?

Gli studiosi concordano sul fatto che tanto gli Incas quanto gli Atzechi non usavano l’oro per scopi monetari, né gli attribuivano un valore commerciale. Il commercio era senz’altro sviluppato, ma si trattava più che altro una forma di baratto; le tasse consistevano in prestazioni e servizi occasionali, dal momento che l’uso del denaro era assolutamente sconosciuto. Per quanto riguarda gli utensili e le armi, gli Aztechi si trovavano ancora all’età della pietra, eppure sapevano lavorare perfettamente l’oro.

Non usavano l'oro come moneta, ma solo come ornamento. Però all'arrivo degli spagnoli, scambiati per divinità, gli aztechi si affrettarono a consegnare loro tutto l'oro possibile.

gli Egizi ritenevano che "la carne degli dei" fosse d'oro e le ossa di elettro, cioè d'oro bianco. L'oro serviva anche all'aristocrazia faraonica per far costruire da abili artigiani collane, braccialetti, anelli, pendenti che indossavano in vita e che avevano poi la cura di far deporre nella tomba per poterne disporre nell'Aldilà. Così l'oro, faticosamente estratto dal buio delle miniere, tornava ancora sotto terra nel buio delle tombe.
All'oro usato in gioielleria si aggiungeva anche l'oro donato dai Faraoni ai sacerdoti, indispensabile ai templi e ai santuari per la celebrazione delle cerimonie giornaliere: vasi rituali e statue di culto. Alcuni grandi santuari erano proprietari non solo di estesi terreni
agricoli ma anche di miniere aurifere.

Nei templi le pareti di intere stanze erano rivestite di foglie d'oro e il pavimento di certe sale era cosparso di pezzetti dell'immortale metallo.
La punta degli obelischi, il "pyramìdion" (la cuspide piramidale), era coperto d' oro massiccio che all'alba rifletteva i raggi del sole appena spuntato sopra l'orizzonte a simboleggiare la rinascita della vita. Uno spettacolo certamente stupefacente per gli abitanti dei villaggi ancora immersi nel buio che vedevano svettare sopra di loro gli obelischi (pesanti centinaia di tonnellate e che potevano superare i30 m d'altezza) dalla cui cima si irradiava una morbida luce dorata.

Inoltre gli orafi egizi erano talmente abili da riuscire a laminare l'oro in sottilissimi fogli (che non superavano i 0,01 millimetri di spessore, quello di una cartina di sigarette), con cui venivano rivestiti troni, mobili e molti altri oggetti come poggiatesta, archi, e le più svariate suppellettili.

Sempre in egitto per creare oggetti magici l’oro era il materiale preferito dagli antichi egizi: simbolo della luce solare era considerato il cibo degli dei e secondo il culto egizio questo metallo aveva la capacità di trasformare il defunto dallo stato umano a quello divino.

Dall’alba dei tempi gli uomini sono ammaliati da leggende che narrano di luoghi che custodiscono dei tesori nascosti.
L’uomo sembra quasi che “sia programmato geneticamente” per “amare l’oro”.

Oggi più che mai si suppone che l’oro, questo pregiato metallo, sia un’ancestrale connessione fra l’Homo Sapiens e le stelle.



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MessaggioInviato: 04/03/2012, 21:28 
Per le sue caratteristiche fisico-chimiche l'oro assume rilevante importanza in diversi campi.

L'utilizzo dell'oro nell'hardware e più precisamente nei microprocessori di nostri computer è soltanto forse il più conosciuto degli utilizzi moderni di questo metallo. Nell’Era dell’Elettronica viene usato praticamente in tutto, in microprocessori, calcolatrici tascabili, lavatrici, televisori, missili e navette spaziali. Nel campo dell’elettronica l’oro è utilizzato per rivestire i contatti. I contatti sono placcati elettronicamente con uno strato molto sottile di oro, usando cianuro di potassio. La produzione per la placcatura costituisce circa il 70% della domanda di oro nell’industria elettronica, ovvero circa 13.8 milioni di once annualmente.

L’altro grande ruolo dell’oro nell’industria dell’elettronica è relativo ai semiconduttori. Un sottile filo metallico d'oro viene usato per connettere parti come transitor o circuiti integrati, e nelle tavole dei circuiti stampati per collegare i componenti. Il filo metallico collante rappresenta uno dei più specializzati usi dell’oro, ed è necessario che sia puro al 99.999% con un diametro di un centesimo di millimetro. Il Giappone e gli Stati Uniti sono i più grandi utenti industriali di oro, costituendo rispettivamente il 45% e il 30% del suo uso industriale In realtà i settori innovativi nei quali si sta utilizzando l'oro sono molti e per la maggioranza ancora sconosciuti a chi non opera nel settore.

In medicina è stato già da molto tempo uitlizzato per alcuni strumenti chirurgici e nella medicina tradizionale cinese per aghi usati in agopuntura, oggi in ambito medico viene utilizzato l'oro colloidale pare che sia efficace per alleviare il dolore e il gonfiore causato da artrite, reumatismi, borsite e tendinite, usato anche per placare il bisogno di assumere alcol, per disturbi digestivi, problemi circolatori, depressione, obesità e ustioni. Si ritiene che sia molto efficace per ringiovanire le ghiandole, nel prolungare la vita e migliorare le funzioni cerebrali. in un particolare tipo di elettroforesi ed in odontoiatria (ponti).

Nuove tecniche per la diagnosi preventiva stanno sperimentando minuscole barrette d'oro immesse nel flusso sanguigno che permettano di illuminare fino a 60 volte le immagini che vengano poi rivelate da un laser attraverso la pelle, questa tecnica potrebbe consentire di superare le barriere che impediscono di usare la luce per analizzare i vasi sanguigni e i tessuti sottostanti.

L'oro è centrale per i viaggi nello spazio sicuro, in modo che sia la domanda è, ovviamente, cresciuto come l'industria spaziale è. Anche nei viaggi nello spazio l'oro ha avuto un ruolo centrale dove altre ad essere stato usato per placcature e la fabbricazione di celle per combustibile è stato utilizzato in fogli per fare scudo alle radiazioni e al calore del sole in modo da rendere più sicuri i viaggi spaziali.

Allora possiamo dare un significato diverso ai miti dell' "Età dell'oro" poichè se ci riferiamo a una civiltà antidiluviana, identificabile in Atlantide, tecnologicamente avanzata, possiamo certamente concludere l'importanza che il giallo metallo potesse rivestire per la loro società:

età del rame = gli uomini utilizzavano il rame
età del bronzo = gli uomini scoprono la lavorazione del bronzo
età del ferro = gli uomini iniziano a produrre utensili di ferro

ma allora?

età dell'oro = gli antidiluviani (uomini?, semi-dei?, alieni?) utilizzavano oro per le loro applicazioni

Tutto questo accadeva prima del diluvio universale, ovvero 12000 anni fa.



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MessaggioInviato: 04/03/2012, 21:53 
Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

Ma allora a cosa serviva e perchè veniva riconosciuta tanta importanza all'oro e chi lo possedeva veniva considerata persona importante, vicina agli dei?



Nelle tradizioni alchemiche sia d'occidente che di oriente questo metallo assume una grande rilevanza, non per il suo valore commerciale, ma perché collegato sia alla longevità del corpo fisico sia alla realizzazione di stati superiori di coscienza.
Però il rapporto è invertito rispetto a quello che si potrebbe pensare oggi; non è cioè il metallo che causa il guadagno interiore, ma è la realizzazione interiore che causa il metallo.
Per cui, nell'alchimia occidentale, la possibilità di realizzare fisicamente la pietra (o polvere) filosofale dipende dal grado di realizzazione interiore dell'alchimista; in sostanza si crea un binomio biofisica (nell'uomo) - reazioni nucleari di trasmutazione (all'esterno dell'uomo).
Nell'alchimia indù invece, dove l'accento cade principalmente sulla longevità, l'equivalente indù dell'elixir di lunga vita prima di essere ingerito deve essere in grado di trasmutare fisicamente il mercurio in oro, altrimenti, in questa visione delle cose, non funziona.
In entrambi i casi si profila un legame stretto tra biofisica umana, stati di coscienza umani e fisica della materia.
In questo senso l'affermazione che l'uomo sembra aver scritto nei suoi geni "l'amore per l'oro" potrebbe avere un significato più profondo di quello che sembra; per cui la comune avidità di oro potrebbe essere la forma degradata e depotenziata di un istinto più alto e profondo.
Ancora, l'associazione dell'oro agli Dei in questa prospettiva si capisce più facilmente: superiori stati di coscienza e longevità fisica, ergo libertà interiore unita a salute e bellezza esteriori.



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MessaggioInviato: 04/03/2012, 22:47 


E se l'alchimia fosse stata l'equivalente della nostra scienza, del nostro metodo scientifico, per la civiltà Atlantidea durante l'età dell'oro?

Oggi = metodo scientifico
Atlantide = metodo alchemico-scientifico

Ho pensato questo poiché l'alchimia è l'insieme di elementi che attualmente associamo a campi di studi diversi:

(studi scientifici)
- chimica
- fisica
- medicina
- metallurgia
- ...

(studi non scientifici)
- astrologia
- arte
- misticismo
- religione
- ...

Forse il nostro limite di esseri umani sta proprio nel non riuscire a 'mettere insieme' le ricerche di queste aree.

Forse proprio attraverso lo studio integrato di tutte queste discipline possiamo aspirare al ritorno al livello tecnologico/spirituale dei nostri antenati antidiluviani e raggiungere quello stato 'divino' ricercato dagli alchimisti con il termine "trasmutazione".

l'oro, assume allora una valenza simbolico-spirituale oltre che applicazione pratica nella tecnologia perduta di Atlantide, tecnologia ricercata forse dagli alchimisti.



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MessaggioInviato: 05/03/2012, 01:17 
scusate ma dopo le vostre approfondite considerazioni vorrei porre alcune domande e dubbi...

intanto si sa che la civiltà Atlantidea è tramontata, sommersa dalle acque, e sebbene il fatto religioso diffuso testimonii di una malvagità della civiltà che fu sommersa dal diluvio (presumo che fosse Atlantide)
nondimeno risulta che la "magia" praticata da quelle civiltà o perlomeno una specie di energia psichica (e materiale) declinata, diversamente dall'oggettività scientifica astratta dei giorni nostri,
fu appunto castrata nella civiltà che emerse dopo il diluvio,

nondimeno la nostra scienza moderna, apparentemente in conflitto con la religione, mi pare prenda origine da Cartesio (il quale separò proprio corpo e mente, creando le premesse per uno sfacelo più organizzato [:o)] )

in un video che ho visto un'astronauta, mi pare fosse Buzz Aldrin, rifletteva su Cartesio come se fosse il suo diffuso assunto (res cogitans e res extensa, separare il pensiero dal corpo) un modo per evitare l ' Inquisizione e il declinare mente e cosa estesa come separati e quindi non suscettibili di Inquisizione,
... cioè siamo finiti da una padella non (letteralmente) nella brace... ma in una padella molto, molto più larga... [:o)] [:o)]

io ci vedo questa "dialettica" negativa che si è svolta da Atlantide ad oggi...

inoltre mi chiedo ANCHE... che l'oro deve essere raro non solo nel nostro pianeta ma anche nel sistema solare...
gli ANNUNAKI non potevano cercarlo con più profitto altrove?
può davvero essere che negli altri pianeti o negli asteroidi ci sia meno oro di quanto sia già raro nel nostro pianeta?
mah...

altra cosa...
in Medicina Ayurvedica si riesce a fare dei rimedi medici che rendono non tossico il mercurio*
tra l'altro in molti ritrovati e rimedi si trova, come scoria, sembra... leggendo quanto quisquis aggiungi... adesso mi spiego diversamente quello che prima pensavo, ovvero che fosse stato un modo per testare l'interiorità di qualcuno che si deve curare (mettendoci il mercurio!)...
*ma esiste come rimedio, non quindi come eminente procedimento "interiore" che il mercurio diventa, trattato, non tossico: se ne può vedere la testimonianza (31' 55'') nel documentario-film: "Ayurveda - The Art of Being" di Pan Nalin (2001)
su youtube si trova, allorchè un maestro medico si mette sulla lingua del mercurio e lo inghiotte, avendo prima preso una preparazione, tale "Rasa Kattu" per dimostrarne l'efficacia.... senza la quale sarebbe morto intossicato...)

l' Ayurveda comunque (di cui uso diversi rimedi) io ritengo che discenda da un sapere medico di altri tempi, orientativamente della civiltà Atlantidea, se non prima ancora... e realmente mette in comunicazione i fatti oggettivi della natura, per esempio gli elementi, con la vita e la psiche dell'uomo...


Ultima modifica di Zelman il 05/03/2012, 02:04, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 05/03/2012, 18:42 
Cita:
Zelman ha scritto:

fu appunto castrata nella civiltà che emerse dopo il diluvio,



Non so se l'alchimia sia di origine Atlantidea o meno (posto che Atlantide sia esistita veramente; l'alchimia sicuramente sì), ma è certo che alchimisti in Europa sono esistiti fino a tempi relativamente recenti, di sicuro fino alla fine del 18esimo secolo, almeno. In oriente sicuramente fino alla metà del ventesimo secolo, come dimostra un interessante episodio occorso pubblicamente poco dopo l'indipendenza dell'India.

Quindi non parlerei di vera castrazione, non radicalizzerei la contrapposizione (che pure esiste, senza dubbio); si tratta di due punti di vista diversi. La scienza moderna si muove in un certo ambito ed ha il suo valore, l'alchimia si muove in un ambito molto diverso ed oggi è andata perduta del tutto, forse.


Quanto ad ipotetici alieni in cerca di oro, come ho già detto in altre discussioni io sono convinto che un'ipotetica civiltà in grado di manipolare la gravità gli elementi se li fa da sé, non ha bisogno di scavarli; e se proprio li dovesse scavare, lo farebbe con macchine molto più efficienti dei poveri minatori terrestri che oggi lavorano in condizioni decisamente poco umane (a causa di altri terrestri, non certo di alieni).

Sicuramente c'è una connessione stretta tra alchimia indù e medicina ayurvedica, così come c'è una connessione tra medicina ermetica ed alchimia, così come c'è una connessione tra alchimia cinese e medicina tradizionale cinese; si tratta di applicazioni sorelle nate da una medesima cultura. L'ambito però è differente.



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ovviamente io non posso dire, a proposito dell'alchimia, se sia o meno di origine Atlantidea
mi riferivo piuttosto all' Ayurveda in un ambito in cui la conoscenza della natura e la coniugazione della coscienza come in Ayurveda, ho supposto che sia stata possibile in epoca Atlantidea
(se Atlantide è esistita come civiltà sviluppata non ne ho la certezza tranne i diversi indizi di civiltà/e scomparsa/e sotto gli occhi di tutti....)

riguardo alla castrazione mi riferivo al fatto che la naturalità è stata -scissa- dalla mente e dalla scienza attuale...
mentre nell'Ayurveda sono integrate...

non ho nulla contro l'alchimia, ma ho letto che quanto è stato tramandato è stato appositamente ingarbugliato...
quanto all'episodio dopo l'indipendenza dell'India ho letto di un episodio di trasmutazione in oro di qualcosa...

quanto alla creazione di elementi da parte di una civiltà avanzata come una capace di manipolare la gravità non vorrei che fosse come con alcune sostanze naturali...
si è acquisito che pur a parità di molecola, creata e quella naturale,
quella naturale ha subito un altro percorso ed ha delle "memorie" di passaggi molecolari attraverso cui è passata,
tale che non hanno identica efficacia (si è visto per le vitamine...)

cioè non basta creare la molecola -finale-,
bisogna vedere COME è stata creata,

ma questo credo appartenga a molecole complesse
specialmente in ambito biologico,

non a semplici atomi e molecole come quelle di oro

comunque gli Annunaki potranno pur averlo ottenuto da miniere sparse nel sistema solare... perchè sono venuti qui a trattare e fare perfino la fatica di creare umani ibridi per recuperare l'oro?
mah... deve essere raro o difficile da ottenere...

inoltre anch'io mi sono chiesto quale sia il suo valore assoluto, in fondo è SOLO inattaccabile dagli acidi, e stabile come mezzo di scambio, il mercurio però... lo danneggia, ma ha la proprietà della RARITA'

rarità che se viene meno potrebbe mettere in alterazione l'economia terrestre occidentale, fino a negare infine il valore di ambedue, oro ed economia, economia a cui piace tenere legati popoli facendo prendere il posto dell'oro da carta monetaria stampata (sembra dal nulla: questione del signoraggio...)

sull'alchimia è affascinante quanto si legge a proposito di Nicolas Flamel e a proposito del misteriosissimo "Libro di Abramo l'Ebreo"...


Ultima modifica di Zelman il 05/03/2012, 23:48, modificato 1 volta in totale.


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Cita:
Zelman ha scritto:
sull'alchimia è affascinante quanto si legge a proposito di Nicolas Flamel e a proposito del misteriosissimo "Libro di Abramo l'Ebreo"...


Grazie per l'interessante contributo, specialmente sull'introduzione del tema oro-economia-carta moneta-signoraggio, tema molto importante peraltro citato anche nei miei studi di ricerca quale modalità di dominio dell'intero pianeta da parte di una elite.

Puoi per favore fornire ulteriori dettagli relativamente al lavoro di Nicolas Flamel e sul Libro di Abramo l'Ebreo? Quali sarebbero le conclusioni in esso descritte?

Grazie in anticipo!



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Atlanticus sto tornando ora dal lavoro per questo ti rispondo ora.

La "conclusione" che so di Nicolas Flamel e sul libro è di dominio pubblico..., ovvero nulla di come sia riuscito a trasformare piombo in oro,

resta che fosse un libraio nell' Antica Parigi del 1400, e la sua casa è l'edificio più vecchio della città, adesso sede di un hotel, ma con incisioni nei pilastri esterni...
da libraio... diventò all'improvviso molto ricco e costruì e restaurò chiese, case di ricovero, ospedali, credo ben più della dote di sua moglie, tale Pernelle, che fu vedova di due mariti precedenti
lui sopravvisse alla moglie
si dice che sia diventato immortale a causa della pietra filosofale o della sostanza che sarebbe riuscito a produrre seguendo, dopo una intera vita di studi e approfondimenti, quanto scritto nel famoso "Libro di Abramo l'Ebreo", da qualche parte ho letto che Abramo -l'Ebreo- fosse stato un sacerdote erudito su saperi di un sapere alchemico esoterico di una civiltà precedente, qualcuno dice che fosse stato il famoso Ermete Trismegisto o comunque un iniziato che preferì morire piuttosto che rivelare ad avidi operai come ottenere l'oro...
... del libro ebbe prima l' indicazione di un Angelo in sogno e poco dopo si presentò un venditore alla sua bottega che lui acquistò immediatamente, libro di perduta tradizione alchemica, ricercato da tante persone e mai trovato prima, rilegato e scritto in caratteri incomprensibili con immagini (di cui 7 fondamentali per il procedimento) mai viste prima, con colori anch'essi non usi in un libro), che gli fu in parte spiegato da un maestro ebreo che andò a cercare in Spagna e portò con sè a Parigi (dopo la conversione del maestro, in quanto non poteva entrare un ebreo a Parigi a quei tempi) ma che morì di una misteriosa malattia poco dopo,
Flamel dopo qualche anno riuscì a diventare ricco, ma usò questa ricchezza come ho detto prima
alla sua presunta morte e dopo che alcuni soldati del re cercarono molto dopo in casa sua non fu trovata alcuna indicazione e nemmeno il libro (forse tramandato in famiglia) praticamente la sua casa fu svuotata e scavarono anche nei muri, scoperchiarono la sua tomba ma il corpo non vi si trovò,
si dice che fosse riuscito ad effettuare la trasformazione interiore, insieme alla moglie, e che si trovi in India e ogni 20 anni abbia fatto delle riunioni con altri saggi
comunque si può trovare quanto di questa storia
al seguente

http://www.duepassinelmistero.com/Nicolas%20Flamel.htm

riguardo al libro, si trovano immagini cercando -I geroglifici di Flamel-

EDIT: le immagini che si trovano mi pare non sono una copia ma riproduzioni sulla descrizione data da Flamel


Ultima modifica di Zelman il 06/03/2012, 20:43, modificato 1 volta in totale.


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Grazie mille!

[:16]



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cari amici,
in questo pdf
http://www.cazzanti.net/archivi/letture ... Flamel.pdf

ciao
mauro



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MessaggioInviato: 07/03/2012, 22:33 
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Zelman ha scritto:

comunque gli Annunaki potranno pur averlo ottenuto da miniere sparse nel sistema solare... perchè sono venuti qui a trattare e fare perfino la fatica di creare umani ibridi per recuperare l'oro?
mah... deve essere raro o difficile da ottenere...

Già, come domanda non è male, alla bassa gravità di un asteroide è meno dispendiosa l'estrazione di minerali se consideriamo una civiltà presumibilmente tanto avanzata.



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mauro ha scritto:

cari amici,
in questo pdf
http://www.cazzanti.net/archivi/letture ... Flamel.pdf

questo testo lo trovai anch'io tempo fa non ricordo dove,
certo quando dice che bisogna cuocere il mercurio, l'operazione mi risulta quantomeno pericolosa, non so se sia più di un linguaggio simbolico...


Ultima modifica di Zelman il 08/03/2012, 06:57, modificato 1 volta in totale.


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