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 Oggetto del messaggio: Il metodo del C14 è davvero affidabile?
MessaggioInviato: 24/04/2012, 17:18 
Ho trovato questo articolo, un po' datato per la verità, che parla del metodo del Carbonio 14, comunemente usato per la datazione dei reperti archeologici antichi.

Ho evidenziato in giallo un passo particolare che onestamente pone seri dubbi sulla datazione comunemente accettata dei monumenti quali Stonehenge, le Piramidi, partendo da una ipotesi forte che ho trascritto in fondo al post...

Segue l'articolo:

Cita:
In questo articolo voglio spiegare cos'è la datazione 14c e in che modo può fornire informazioni utili agli studiosi. Il metodo del 14C (carbonio-14), o del radiocarbonio, è un metodo di datazione radiometrica basato sulla misura delle abbondanze relative degli isotopi del carbonio.

Fu ideato e messo a punto tra il 1945 e il 1955 dal chimico statunitense Willard Frank Libby, che per questa scoperta vinse il Premio Nobel nel 1960. Il metodo del 14C permette di datare oggetti di origine organica (resti umani o animali, legno, tessuti, eccetera) fino a tempi dell'ordine di alcune decine di migliaia di anni. È largamente utilizzato in archeologia per la datazione dei reperti. Il carbonio è un elemento chimico fondamentale per la vita e presente in tutte le sostanze organiche. Esso possiede tre isotopi: due stabili (12C e 13C) e uno radioattivo (14C). Quest'ultimo si trasforma per decadimento beta in azoto (14N), con un tempo di dimezzamento medio (o emivita) di 5730 anni. Di conseguenza a lungo andare scomparirebbe, se non venisse continuamente reintegrato.

La produzione di nuovo 14C avviene in natura negli strati alti della troposfera e nella stratosfera, per la cattura di neutroni termici da parte degli atomi di azoto. L'equilibrio dinamico che si instaura tra produzione e decadimento radioattivo mantiene quindi costante la concentrazione di 14C nell'atmosfera (dove è presente principalmente legato all'ossigeno sotto forma di anidride carbonica).

Tutti gli organismi viventi che fanno parte del ciclo del carbonio scambiano continuamente carbonio con l'atmosfera attraverso processi di respirazione (animali) o fotosintesi (vegetali), oppure lo assimilano nutrendosi di altri esseri viventi o sostanze organiche. Di conseguenza finché un organismo è vivo, il rapporto tra la sua concentrazione di 14C e quella degli altri due isotopi si mantiene costante e uguale a quella che si riscontra nell'atmosfera.

Immagine:
Immagine
33,72 KB

Dopo la morte, però, questi processi terminano e l'organismo non scambia più carbonio con l'esterno. Per effetto del decadimento, quindi, la concentrazione di 14C diminuisce in modo regolare. Misurando dunque la quantità di 14C presente nei resti organici, se ne ricava l'età applicando la seguente formula:

[testo mancante]

La misura del 14C si può effettuare con due metodi:

* metodo del contatore proporzionale: con un contatore Geiger o altra apparecchiatura simile si misurano gli elettroni prodotti dal decadimento del 14C nel campione. Questo è stato il primo metodo ad essere impiegato.

* metodo della spettrometria di massa (AMS, Accelerator Mass Spectrometry): utilizzando uno spettrometro di massa si misura direttamente la concentrazione di 14C presente nel campione. Questo metodo è di applicazione più recente, usato a partire dagli anni '70.

Rispetto al metodo del contatore proporzionale, il metodo AMS presenta il vantaggio di poter lavorare con campioni più piccoli (anche di pochi milligrammi) e di fornire un risultato in un tempo molto più breve (si possono misurare decine di campioni al giorno, mentre il contatore proporzionale può richiedere anche alcune settimane per un solo campione). Tuttavia presenta anche lo svantaggio di essere un metodo distruttivo: esso richiede infatti che il campione venga bruciato e ridotto in forma gassosa.

Entrambi questi metodi permettono di ottenere datazioni con un margine di errore tra il 2 e il 5% e fino ad un tempo massimo di circa 50000 anni: per campioni più antichi la concentrazione di 14C è troppo bassa per poter essere misurata con sufficiente accuratezza.

Va tenuto inoltre presente che uno degli assunti fondamentali su cui si basa il metodo del radiocarbonio, cioè che la concentrazione del 14C nell'atmosfera sia costante nel tempo, è vero solo approssimativamente: diversi fattori infatti possono influenzare la produzione di 14C nell'alta atmosfera, dalle variazioni nell'attività solare agli effetti delle eruzioni vulcaniche e, in epoca recente, all'azione dell'uomo.

Gli esperimenti nucleari condotti nella seconda metà del XX secolo hanno infatti rilasciato nell'atmosfera grandi quantità di 14C e di diversi altri isotopi radioattivi, a tal punto che la concentrazione di 14C misurata in reperti moderni è talvolta anche del 50% superiore a quella che si aveva nel 1950, data convenzionalmente scelta come riferimento. Per contro l'uso su larga scala del petrolio e dei suoi derivati ha diffuso nell'atmosfera grandi quantità di carbonio di origine fossile, vecchio di diversi milioni di anni, nel quale la concentrazione di 14C si è ridotta a zero. È perciò stato teorizzato che il metodo del 14C non potrà essere usato in futuro per datare reperti della nostra epoca.

Le variazioni della concentrazione di 14C nel passato sono state studiate principalmente tramite la dendrocronologia: misurando la concentrazione di 14C in resti di alberi di età nota si è ottenuta una curva di calibrazione usando la quale l'età radiocarbonica di un campione (cioè l'età calcolata in base al suo contenuto di 14C) viene corretta per ottenere la presunta età effettiva. L'applicazione di questa calibrazione comporta generalmente un aumento del margine di errore della datazione.

Problematiche rigurardanti la datazione al carbonio 14
Organismi che assumono carbonio di diversa provenienza, per esempio fossile (nel qual caso si ottiene una datazione più antica) restituiscono datazioni completamente sbagliate. Ciò può accadere con il discioglimento di ghiacci antichi o di acque che portano con sé 14C fossile dagli strati del sottosuolo e che poi viene assunto dall'organismo in esame quando è ancora in vita. Anche le già citate variazioni di breve e lungo periodo della concentrazione di 14C nell'atmosfera influenzano la datazione che richiede quindi di essere calibrata tramite il confronto con la dendrocronologia.
Può accadere in archeologia, che la radiodatazione di un campione dia un risultato in disaccordo con la stratigrafia del sito nel quale esso è stato dissotterrato, o con la sua datazione determinata con metodi differenti.

In genere vanno considerate le condizioni ambientali e le caratteristiche del sito da cui si preleva il campione. Tuttavia a volte anche campioni trattati con la massima cautela danno datazioni anomale a causa di variazioni del 14C le cui cause spesso rimangono ignote non potendo ricostruire in modo assoluto le "vicissitudini biologiche" del reperto.

Ad esempio Willi Wölfli, direttore del laboratorio AMS del Politecnico di Zurigo, uno dei massimi specialisti mondiali del campo, ha riportato che per 64 campioni prelevati in siti archeologici egiziani, l'età radiocarbonica differiva da quella determinata in base alla cronologia comunemente accettata della storia egizia in media di 400 anni, e per alcuni campioni fino a 800-1200 anni sia in eccesso che in difetto.

Wölfli commentò questi risultati affermando che nel campo della radiodatazione "una singola data è nessuna data" e che solo in presenza di una serie sufficientemente ampia di date concordanti fra loro e con gli altri dati disponibili una cronologia ricavata con il metodo del 14C può essere ritenuta pienamente attendibile. Pareri simili sono stati espressi da altri specialisti tra i quali Robert Stuckenrath e Richard Burleigh.

Fonte: http://www.invasionealiena.com/scienza/ ... io-14.html

...

e se anche in un lontano passato fosse stato fatto ricorso a un massiccio uso di armi nucleari?!?

Il rilascio nell'atmosfera di grandi quantità di 14C e di diversi altri isotopi radioattivi rischierebbe di falsare la datazione effettuata oggi posticipando anche di migliaia di anni il risultato.

Questo potrebbe dimostrare l'errata datazione di siti archeologici di massima importanza (p.es. Sfinge e piramidi); siti che allora risulterebbero essere anche di decine di migliaia di anni fa e non 'solo' di qualche migliaia di anni fa.

Fosse dimostrato vero il postulato precedente dimostreresti anche il secondo, ovvero il possibile uso di armi nucleari o di qualsiasi altro strumento che abbia 'caricato' l'atmosfera e l'ambiente di isotopi radioattivi quali il C14.

Ecco forse perchè è inaccettabile retrodatare sfinge, piramidi e stonehenge etc.etc.

Perchè se il C14 ha fallito è molto probabile che i nostri lontanissimi antenati già sapessero imbrigliare la forza dell'atomo...



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MessaggioInviato: 24/04/2012, 19:45 
caro Atlanticus,
Cita:
l'errata datazione di siti archeologici di massima importanza (p.es. Sfinge e piramidi);


il metodo del C14 serve per datare reperti organici , quindi niente
piramidi , sfinge ecc semmai le mummie [;)]
In realtà era stato trovato un pezzo di dito umano incastrato tra i blocchi di una piramide ma è risultato avere solo 100 anni, quindi di qualche archeologo o di operaio recente.

ciao
mauro



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MessaggioInviato: 25/04/2012, 23:11 
E' vero che serve per datare esclusivamente reperti organici, ma è altrettanto vero che sulla base di alcune datazioni di reperti organici presso i siti archeologici per analogia lo stesso risultato è stato attribuito anche ai monumenti.

Per esempio Avenbury datato tra il 3400 ed il 2625 a.C. grazie al metodo del carbonio-14 applicato al fossato del sito o ancora il sito di Caral in Perù.. e credo di ricordare anche il più noto Gobekli Tepe.

Altrettanto devo fare mea culpa relativamente alla Sfinge e alle Piramidi data l'impossibilità di procedere a datazione con il suddetto metodo.

[:I]



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MessaggioInviato: 25/04/2012, 23:37 
i reperti su cui viene usato questo metodo non sono mai all'aria aperta, ma sempre sepolti sotto terra o addirittura roccia, quindi nessuna contaminazione è possibile. Quanto a reperti "all'aria aperta", essi sono troppo recenti per essere datati con la necessaria precisione da questo metodo, e se ne adottano altri.



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http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=12550

[8D]


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MessaggioInviato: 29/04/2012, 20:28 
Cita:


?



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MessaggioInviato: 29/04/2012, 22:35 
Salutiamo con gioia e soddisfazione una nuova scoperta che a nostro parere sarà destinata a scuotere dalle fondamenta i tradizionali metodi di datazione applicati dalla Geologia, dalla Paleontologia e dall'Archeologia.
Le datazioni fornite dai radioisotopi Carbonio14, Potassio-Argon e Torio230, considerate per molti anni certe e inconfutabili, tanto da essere ritenute la "prova" per eccellenza in una quantità di ricerche - compreso lo studio di reperti quali la Sindone -, alla luce di questa nuova e importante scoperta risultano in realtà condizionate e falsificate dalla metodologia fino ad oggi comunemente utilizzata. Questo è in sintesi quanto ha dimostrato la dott. Marie Claire van Oosterwyck-Gastuche, una celebre mineralogista belga specializzata in silicati, della quale siamo onorati di ospitare in questa sede un interessantissimo articolo.

ecc ecc


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MessaggioInviato: 07/02/2014, 13:03 
Riporto quanto letto sul sito http://www.noahsark.it/Aspetti%20scientifici.htm relativamente alle più note metodologie di datazione.

Cita:


...

Il C14 non è attendibile per mancanza di stabilità nel tempo. Spesso il risultato ha un tasso di errore del 10% in soli 5000 anni. Assunzioni scientifiche non provabili. Processi di decadimento osservati sul presente. Viene sostenuto che il presente è la chiave per capire il passato. Questa non è scienza empirica poichè non vi è nessuna prova che la situazione atmosferica del passato fosse esattamente uguale al presente. Il Carbonio 14 si forma per collisione dei raggi cosmici ma non sappiamo se vi sia sempre stata costante quantità nel tempo di radiazione cosmica. Minore è la quantità di radiazione minore è la formazione di Radiocarbonio 14.

...

Nel metodo potassio-argo il potassio durante l’esplosione vulcanica dovrebbe espellere gli atomi di argo e azzerare l’orologio. Ma può rimanere una piccolissima percentuale di argo che ne altera totalmente l’attendibilità. Come misurare i secondi con la lancetta delle ore. Lo 0,1% di errore significa un milione di anni!

...



Ma a questo punto non è che anche tutte le macrodatazioni anche delle ere geologiche remote sono semplici supposizioni scientifiche mal supportate da strumenti inadeguati il cui margine di errore è estremamente elevato?!

[8)]



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MessaggioInviato: 08/02/2014, 03:31 
Cita:
Questa non è scienza empirica poichè non vi è nessuna prova che la situazione atmosferica del passato fosse esattamente uguale al presente.


Esatto! Mi sono sempre chiesto da dove provenisse la certezza sulle concentrazioni di carbonio passate e quindi da dove saltassero fuori le costanti usate per i confronti, ora c'è la risposta: DAL NULLA.

Potremmo aver misurato il tempo in maniera del tutto errata per il solito errore di supponenza, e non me ne stupirei nemmeno tanto a dire il vero -_-



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 Oggetto del messaggio: Re: Il metodo del C14 è davvero affidabile?
MessaggioInviato: 04/02/2016, 17:04 
Le datazioni ufficiali sono potenzialmente tutte sbagliate!!!!

Archeologia: la datazione col metodo del carbonio 14 potrebbe essere influenzato dall'aumento di CO2 in atmosfera.

La Sindone di Torino è stata datata correttamente? Secondo una ricerca l'uso del C-14 come metodo di datazione potrebbe comportare errori in seguito all'aumento del carbonio prodotto dai combustibili fossili.

Uno dei metodi più utilizzati per dare un’età ai reperti archeologici è quello del carbonio 14 (che per praticità indicheremo C-14). Ora, secondo una recente ricerca, sembra che questo metodo possa dare risultati ambigui, e forse proprio a causa nostra: per via dell’aumento di anidride carbonica (CO2) in atmosfera dovuta dalla combustione dei combustibili fossili.

La Sindone. È col metodo del C-14 che si sono datate mummie egizie, resti in tombe dell'antica Grecia e reperti organici di ogni genere (ossa, legno, fibre tessili...), compresa quella che probabilmente è ancora oggi la più discussa datazione di ogni tempo, almeno per buona parte dell'umanità: la Sindone.

Mummie e reperti archeologici sono stati quasi tutti datati con il metodo del C-14.

Immagine

Quello che la cristianità considera il sudario di Cristo è stato sottoposto all’esame del carbonio 14 nel 1988: l'analisi sembrò indicare che il reperto risaliva al XIII secolo, non all'epoca in cui visse Gesù Cristo.

Come funziona. Il C-14 è un isotopo (atomo) radioattivo del carbonio il cui nucleo è composto da 6 protoni e 8 neutroni (6+8=14): come tutti gli elementi radioattivi è instabile, ossia si trasforma (decade) in un altro elemento perdendo dei protoni. Altri atomi di carbonio presenti in natura sono il C-12 (stabile, è il 99% del carbonio presente sulla Terra) e il C-13 (meno dell'1%).

Il C-14 è presente, nel ciclo vitale, sempre in percentuale costante rispetto agli altri isotopi del carbonio. Quando il ciclo vitale si interrompe (un essere umano muore, un albero viene tagliato, il cotone raccolto e filato in un tessuto...) l'assorbimento del carbonio si interrompe. Il carbonio stabile resta inalterato, mentre il C-14, instabile, decade e la sua percentuale rispetto agli altri isotopi cambia: si dimezza ogni 5.730 anni.

Il calcolo del rapporto tra i diversi isotopi di carbonio presenti in un reperto permette perciò di datarlo fino a circa 50.000 anni fa, con un margine di errore tra il 2 e il 5%. O almeno così si pensava.

L'utilizzo del carbonio come metodo di datazione funziona per reperti organici fino a circa 50.000 anni fa.

Nel 2100 si sbaglierà di 2000 anni!


Era già noto che l’uso dei combustibili fossili a base di carbonio, come il petrolio e il carbone, fanno aumentare la quantità di carbonio non radioattivo (stabile) nell’atmosfera. E questo falsa il metodo del C-14 perché cambia i rapporti noti tra gli isotopi del carbonio: «È come se si diluisse il carbonio. I risultati non sono più corretti, e gli errori varieranno in base alla quantità di CO2 che immetteremo nell’atmosfera. Se si continuerà come oggi, le datazioni affettuate nel 2100 potrebbero sbagliare anche di 2000 anni», ha spiegato Heather Graven, dell’Imperial College London, autrice dello studio.

La ricercatrice non ha fatto alcun riferimento alle datazioni degli ultimi decenni, ma è possibile i risultati fin qui acquisiti debbano essere messi in discussione. E forse si riaprirà di nuovo anche il discorso sulla Sindone.

http://www.focus.it/scienza/scienze/le- ... c.facebook



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 Oggetto del messaggio: Re: Il metodo del C14 è davvero affidabile?
MessaggioInviato: 04/02/2016, 19:47 
[:305]

Tra l'altro il margine d'errore del 2-5% è altissimo.

un reperto di 5mila anni fa potrebbe essere datato con +\-250 (+\-5%) anni il che magari non è influente, ma su 50mila anni sono 2500 anni (+/-5%)!!! cioè la durata di una civiltà e grossomodo la metà della durata della nostra civiltà!

Spostare indietro o avanti un reperto di 2500 anni LA DIFFERENZA LA FA e come! Come dire che un vaso risalente al 500 A.C. fosse fatto risalire alla nostra epoca... Insomma un ABISSO.



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