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 Oggetto del messaggio: Akakor, civiltà nascosta
MessaggioInviato: 01/05/2012, 21:48 
Ho trovato in rete questo articolo su questa città perduta nel cuore della foresta amazzonica.

E' la prima volta che ne sento parlare, per cui sarei interessato a condividere le vostre impressioni per capire se si tratta di qualcosa di concreto o meno.

Cita:
Akakor, civiltà nascosta

Il libro del giornalista tedesco Karl Brugger rivela una storia incredibile. Antichissime città perdute nel cuore delle foreste brasiliane custodiscono segreti legati alla discesa di esseri di altri mondi

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Gli alleati eletti
L’avventura del giornalista tedesco Karl Brugger ha inizio in un bar di Manaus, Brasile, il 3 Marzo 1972. La lunga permanenza nelle foreste amazzoniche e la profonda conoscenza delle tradizioni indios gli permettono di entrare in contatto con Tatunca Nara, ultimo capo della sconosciuta tribù degli alleati eletti, gli Ugha Mongulala.

Foresta dell’Amazzonia, custode degli antichi segreti di Akakor Il racconto che segue, conservato nei libri sacri della Cronaca di Akakor, noti come Il Libro del Giaguaro, Il Libro dell’Aquila, Il Libro della Formica e Il Libro del Serpente d’Acqua, segna per sempre la sua vita.

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Karl Brugger

Nel 13.000 a.C. brillanti navi dorate scesero nelle giungle lussureggianti del Sudamerica, guidate da maestosi stranieri con la carnagione bianca, il volto contornato dalla barba, folta chioma nera con riflessi blu, sei dita alle mani e ai piedi. Il ricordo della loro discesa permane imperituro nella memoria dei nativi.

Dissero di provenire da Schwerta, una costellazione lontanissima con innumerevoli pianeti, che incrocia la Terra ogni 6.000 anni. Sconosciuta la tecnologia in loro possesso: pietre magiche per guardare ovunque nel mondo, arnesi che scagliano fulmini e incidono le rocce, la capacità di aprire il corpo dei malati senza toccarlo.

Con infinito amore donarono agli indios il lume della civiltà e gettarono le basi di un impero vastissimo che comprendeva Akakor, la fortezza imprendibile di pietra, nella vallata sui monti al confine tra Perù e Brasile, Akanis in Messico e Akahim in Venezuela, le grandiose città di Humbaya e Patite in Bolivia, Emin sul Grande Fiume e Cadira, e maestosi luoghi sacri: Salazare, Tiahuanaco e Manoa sull’altopiano a sud.


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Tatunca Nara


Sotto Akakor, una rete vastissima di 13 città sotterranee, nascoste alla vista degli intrusi, come arterie invisibili percorrono le millenarie foreste brasiliane. La loro pianta riproduce fedelmente Schwerta, la dimora cosmica degli Antichi Padri. Una luce innaturale le illumina all’interno, mentre un ingegnoso complesso di canalizzazioni porta aria e acqua sin nelle sue profondità.

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Il potente dominio, che contava sotto di sé 362 milioni di individui, durò tremila anni quando nell’Ora Zero, il 10.481 a.C., gli Antichi Padri ripresero la via del cielo con la promessa di ritornare.Il capo Tatunka Nara La Terra parve piangere per la loro scomparsa e 13 anni dopo un’immane catastrofe si abbatté sul pianeta e sconvolse il suo aspetto, seminando ovunque morte e desolazione. Gli uomini persero la fede negli Dei, degenerando e commettendo azioni crudeli nei millenni a venire. Seguì un seconda catastrofe. Una stella gigantesca dalla coda rossa impattò la Terra, provocando un immane diluvio.

Secondo le parole dei Sacerdoti: “Quando la disperazione avesse raggiunto il culmine, i Primi Maestri sarebbero tornati”. E nel 3.166 a.C. ricomparvero le navi d’oro. Lhasa, il “Sublime”, regnò ad Akakor e suo fratello Samon volò sul Nilo per fondare un secondo impero, le terre sudamericane, che regolarmente visitava, a bordo di immense navi.

Vari reperti scoperti dagli archeologi confermano la presenza egiziana in Sudamerica, come la “Roccia delle Scritture” che l’antropologo George Hunt Williamson rinvenne sulle Ande nel 1957, istoriata da geroglifici simili a quelli egizi, venerata dai nativi locali e collegata alla discesa di antenati spaziali che dimoravano nel Gran Paititi.

Il principe di Akakor governò con saggezza riorganizzando l’impero distrutto ed eresse nuove città come Manu, Samoa, Kin, in Bolivia e Machu Picchu in Perù. Trecento anni rimase sulla Terra finchè un giorno si diresse sulla montagna della Luna, sopra le Ande e disparve nel cielo in un fuoco. Partenza che riecheggia moltissimo quella di Quetzalcoatl, divinità messicana.

Akakor si svela

Millenni di guerre contro le tribù nemiche videro Akakor cadere e risorgere più volte, stringendo anche alleanze con stirpi straniere giunte da lontano. Le tradizioni Ugha Mongulala parlavano di popolazioni bianche come i Goti che visitarono le loro terre. A riconferma delle antiche cronache medievali nelle quali navi vichinghe partite all’esplorazione di mondi lontani, dopo un naufragio, approdarono sulle coste del Sudamerica. Nella sierra di Yvytyruzu, in Paraguay, l’archeologo Jacques de Mahieu ha scoperto un masso pieno di caratteri runici, disegni dei drakkar, le navi vichinghe, e di un uomo barbuto con armatura. Oggi, le popolazioni di quei territori sono di pelle bianca, hanno torace sviluppato e barba.

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Altra immagine di Tatunca Nara

Ma un evento ancor più strano, preconizzato nelle antiche scritture degli Antenati Divini, è l’arrivo ad Akakor di 2.000 soldati tedeschi. Il Führer aveva abbracciato le idee della società segreta Thule (dal nome di un luogo al Polo Nord abitato dalla civiltà degli Iperborei) gruppo esoterico incaricatosi di custodire le conoscenze perdute. L’esistenza di una razza antichissima che viveva in cavità sotterranee stimolò la sua curiosità, spingendolo a inviare numerose spedizioni in tutto il globo per accertare la veridicità dei suoi studi occulti.

Il contingente tedesco partito da Marsiglia verso l’Inghilterra nel 1941 a bordo di un sottomarino era ignaro della destinazione e dello scopo della missione: prendere contatto con la “tribù degli alleati eletti”.
Un resoconto di viaggio del navigatore greco Pitea di Massalia, nel IV sec a.C., il De Oceano, narra la partenza da Massalia, l’antica Marsiglia, per giungere alla mitica Thule ubicata nei ghiacci remoti nel lontano Nord. Molto probabilmente la città francese custodisce segreti esoterici noti ai nazisti da lungo tempo.

La permanenza dei soldati portò all’unione tra i due popoli, i quali ancora oggi vivono in numero di trentamila ad Akakor inferiore, come pure sono abitate le città di Boda e Kish sotto di essa e la poderosa Akahim.

Il patrimonio degli Dei

Il Tempio del Sole di Akakor, vigilato da guardie armate, custodisce mappe segrete vergate dagli Antichi Padri che mostrano il cosmo di millenni prima, con altre lune, un’isola perduta ad Ovest e una terra nell’Oceano, inghiottite dai flutti nel corso di un’epica battaglia stellare, tra due progenie di Dei, le cui conseguenze investirono persino i pianeti Marte e Venere. I documenti raccontano inoltre che i Signori del Cielo portarono l’uomo da un pianeta all’altro fino a giungere sulla Terra.

Il teorico nazista Hörbiger aveva postulato l’esistenza di varie lune nelle ere perdute della Terra; inoltre le mappe si ricollegano ai disegni del ricercatore britannico David Davenport sulle rotte stellari dei Vimana indiani verso il nostro pianeta (Cfr. F. Terzi, Notiziario UFO, Giugno ‘98). Fedeli ai desideri dei Primi Maestri, i sacerdoti raccolsero tutto il sapere e la storia della tribù Eletta in libri poi custoditi in una sala scolpita nella roccia all’interno delle dimore sotterranee.

Nello stesso luogo gli enigmatici disegni dei Padri Divini sono incisi in verde ed azzurro su di un materiale sconosciuto. Disegni che né l’acqua né il fuoco riescono a distruggere. Nei sotterranei giacciono anche armi simili a quelle dei tedeschi appartenute agli Dei, l’astronave di Lhasa, un cilindro di metallo ignoto che volava senz’ali, e un veicolo anfibio che attraversava le montagne.

Tatunca Nara in persona vide una sala rischiarata da una luminosità azzurrina che mostrava in animazione sospesa quattro persone, tra cui una donna, con sei dita alle mani e ai piedi, entro contenitori di cristallo pieni di liquido.Scrittura dei padri di Schwerta Molti si chiedono se questa misteriosa città sotterranea non sia solamente frutto di un racconto fantasioso.

Il ricercatore italiano Antonio Filangeri ha verificato le credenziali di Karl Brugger direttamente dal fratello Benno, nel corso di un suo viaggio a Monaco negli anni ‘50, ottenendo nuove informazioni.

Benno rivelò che dopo la morte di Karl, colpito in circostanze misteriose da una pallottola nel 1984, il Consolato Tedesco aveva perquisito l’appartamento di Karl a Rio de Janeiro confiscando tutta la documentazione relativa alla spedizione di Akakor. In seguito, le casse con gli incartamenti furono oggetto di diversi tentativi di furto. Inspiegabilmente il Console di Rio venne trasferito in Costa d’Avorio con i documenti al seguito.

Parte del materiale scomparve poi misteriosamente quando giunse in Germania su richiesta di Benno.

Un alone di mistero sembrava aleggiare attorno ad Akakor.

Quando Tatunca Nara avviò delle trattative con alti ufficiali bianchi per fermare lo sterminio indiscriminato degli indios, che prosegue tuttora indisturbato da parte delle autorità, ebbe modo di affidare alcuni scritti degli Dei al vescovo Grotti che dopo aver spedito i documenti in Vaticano, perì in un incidente aereo.

Coincidenze? Tatunca Nara, profondamente disgustato dalla civiltà dei barbari bianchi, con le loro feroci contraddizioni, afferma con orgoglio: “Noi siamo uomini liberi del Sole e della Luce. Noi non vogliamo gravare il nostro cuore del peso della loro fede errata e bugiarda”. Con pazienza attende il ritorno degli Dei. O forse gli Dei, nascosti ad Akakor, attendono con pazienza che gli uomini tornino a loro stessi.


Nell'articolo si riscontrano riferimenti a un pianeta con un orbita millenaria (Nibiru?), una progenie spaziale (Anunnaki?), un grande regno antidiluviano che si estendeva dalle ande (Machu Picchu, Tihuanaco fino alle coste amazzoniche sull'Atlantico), un cataclisma circa 11.000 anni fa (Diluvio Universale) e una 'Rinascita' 5000 anni fa, coerentemente con quanto descritto anche nei miti mesopotamici, Bibbia compresa, e con quanto sostenuto nelle mie ricerche.

Altrettanto il tutto mi sembra molto romanzato e non avendo altre fonti per confrontarmi faccio fatica a valutarne la veridicità, fermo restando che nella zona sappiamo essere presente la Cueva de Los Tayos.

Che ne pensate?



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MessaggioInviato: 02/05/2012, 12:51 
La mia vocina mi dice che ciò che erroneamente si attribuisce alla Terra come evento di cataclisma globale alias "diluvio universale" (singolo o multiplo ?) ha in realtà interessato la "prima Terra" ovvero il primo pianeta abitato da una porzione di civiltà extraterrestre che per motivi conosciuti solo ad alcuni oggi intraprese un lungo viaggio partendo da un sistema stellare lontano da quello solare.
Ed il primo pianeta abitato non fu (milioni di anni or sono ovvero quanto basta ad aver totalmente alterato la memoria della progenie umana che da quella protoumanità discende) la Terra ma Marte.
La fatidica epoca situata intorno al 10/11000 a.c coincide con la data del grande abbandono...del grande esodo verso la seconda patria in questo sistema stellare...la Terra.
Ecco perché in moltissimi monumenti c'è la simbiosi tra l'epoca suddetta, tra Marte e le stelle.
Ed indovina un poco dove è la "tecnologica arca" che servì allo scopo ?
Si hai proprio indovinato...è ciò che costituisce la famosa Ararat anomaly...non un barcone di legno e pece ma ben altro...e sulla Terra oggi un gruppo oscuro di persone si è riappropriato della vera storia della specie umana...non autoctona della Terra...
Atlantide, Lemuria in questo contesto sono solo due nomi per i due primi insediamenti sulla Terra...
Uno di questi, Atlantide sicuramente giace con le sue meraviglie eretiche sotto la terra dei pinguini.
Ma ovviamente nessun documentarista né scrittore oserà mai tanto...
Sono anche sicuro che sulla Terra oggi esistono due grandi sottoinsiemi di ciò che definiamo umanità...uno discende più direttamente dalla protoumanità proveniente da Marte e l'altro discende dall'opera di costruzione genetica di un essere ibrido tra "Lei" e le creature più evolute sviluppate sulla Terra.
In tutto questo discorso si innesta sicuramente anche una correlazione tra il sapere e le conoscenze esoteriche e le più oscure società segrete...che se ci fai caso guardano sempre alle stelle ed a Marte come nostra origine.
Grazie.

Marco71.



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MessaggioInviato: 02/05/2012, 12:59 
Qui un'altro articolo.
E' di Marzo Zagni, uno dei massimi esperti del nazismo esoterico in Italia.
Ti consiglio di seguire il suo blog (http://edmundkiss-zama.blogspot.it). Per le tue ricerche è sicuramente essenziale.




I MISTERI DI AKAKOR E TATUNCA NARA

Con l’uscita alla fine del 2005 in Germania del dvd film/documentario “Das Geheimnis des Tatunca Nara“, - Il segreto di Tatunca Nara - , del regista televisivo Wolfgang Brög , si è ritenuto assolutamente necessario fornire ai lettori del blog una serie di nuovi ed importanti aggiornamenti, insieme con altre valide fonti ( vedi bibliografia di base a fine articolo ) su tutto il problema della “ Leggenda di Akakor “ , che ormai non si può più risolvere con la pura e semplice semplice lettura dell’affascinante saggio di Karl Brugger , tradotto in Italia e pubblicato per la prima volta nel 1996 da Sissy Filangieri di Candida Gonzaga, già moglie del conte Antonio Filangieri, grande personaggio ed esploratore del Brasile negli Anni’ 50, seguace delle gesta del Colonnello Fawcett, e purtroppo deceduto pochi anni or sono dopo una lunga e grave malattia.
Ovviamente non tutti i nostri lettori saranno a conoscenza nei dettagli di tutta questa intricata storia e così, abbiamo deciso nel corso di questo articolo di fornire comunque una conoscenza elementare sufficiente perché ognuno possa trarre le sue conclusioni personali.
Per quanto mi riguarda, ormai da 25 anni appassionato ricercatore dei misteri dell’archeologia del Sud America ed anche esploratore esperto di alcune zone dell’Amazzonia, mi sono del tutto convinto che all’interno di quelle foreste giacciono ancora insepolti alcuni incredibili segreti che uniscono come in un filo indissolubile la preistoria più antica di quel vero e proprio inferno verde con altri fatti misteriosi ed inquietanti che fanno pure parte della nostra storia più drammatica e recente.
Uno dei più importanti anelli di questa lunghissima catena di misteri e reticenze potrebbe probabilmente essere proprio l’esperienza di vita di Tatunca Nara, l’indio meticcio tedesco autoproclamatosi capo della segreta tribù degli Ugha Mongulala alla fine degli anni ’60, scoperto a Manaus all’inizio degli anni ‘70 dal giornalista investigativo Karl Brugger e che oggi vive abbastanza tranquillamente con la moglie, la dottoressa Anita Nara a Barcelos, lungo il Rio Negro – a nord Ovest di Manaus – località che, guarda caso, si trova proprio a Sud di una zona ancora semi-inesplorata tra il Brasile ed il Venezuela, dove pare esistano antiche piramidi sommerse dalla vegetazione e città perdute, chiamate Akahim e Manoa.
Al di fuori di questo fatto, diversi suoi detrattori sono convinti per esempio che egli sia un tedesco bavarese, tale Günther Hauck, nato nel 1941 in Germania, emigrato all’inizio degli anni ’60 in Brasile dove appena giunto si diede alla macchia, cambiando identità e rifugiandosi in un primo tempo vicino a Manaus.
Nel 1968 era in ogni caso diventato famoso per aver salvato coraggiosamente la vita di alcuni ufficiali dell’esercito brasiliano che erano caduti con il loro piccolo aereo in piena foresta amazzonica brasiliana, a Sud di Manaus.
Ma questo non è l’unico problema che si vuole qui affrontare.
Per esempio, ci si è pure resi conto di come molte situazioni misteriose e veri e propri gialli irrisolti ( che coinvolgono anche la scomparsa di diversi esploratori,) si siano verificati in varie zone del Sud America amazzonico più profondo, come la zona della Sierra Parima, della Madre de Dios peruviana, del Mato Grosso o del nord Brasile e che ci siano sempre stati molti problemi connessi tra i misteri archeologici più complessi, la presenza continua di UFO in Amazzonia e sulle Ande con l’utilizzo di tecnologie segrete e l’assoluta volontà di alcune persone dal passato non certo cristallino di rimanere nell’anonimato più totale.
Vediamo quindi di fare un riassunto di tutta questa intricata vicenda di “ Akakor “ partendo però da un punto di vista di analisi abbastanza diverso dall’usuale.
Michael Bar Zohar, un agente del Servizio segreto Israeliano ora deceduto, (l’Italia aveva già conosciuto il suo libro “ La caccia agli scienziati nazisti “, per Longanesi ed. negli anni ‘60), era uscito nel 1968 con un libro pubblicato in Inglese dalla casa editrice Arthur Baker Limited, dal Titolo “The Avengers“ , in cui il concetto principale era che lo spostamento dei rifugiati nazisti era avvenuto anche per mezzo della copertura delle strutture commerciali delle nuove aziende tedesche post-belliche sparse in tutto il mondo .
Appellandosi a delle fonti americane CIA egli sosteneva che ormai si erano installate in molti paesi del Mondo più di 700 aziende tedesche in luoghi come la Svizzera, il Portogallo, la Turchia e l’Argentina, solo per fare degli esempi.
Tutto questo era già iniziato, diceva l’autore, molto presto , già a partire dal 1943, con dei grossi investimenti ed insediamenti abitativi per fabbriche e linee di produzione e ricerca semi-clandestine a partire dall’Africa del Nord e poi per tutto il Sud America.
Tra le altre cose, una delle principali fonti di indagine giornalistica su tutte queste presunte zone di appoggio in Sud America era stata una persona che in realtà, tra le altre cose, aveva sempre pensato che per esempio Adolf Hitler non si fosse suicidato nel Bunker di Berlino, ma che fosse scappato in Sud america (probabilmente in Argentina) con diversi altri gerarchi nazisti, (tra cui Hans Kammler ed Heinrich Müller): il coraggioso corrispondente dell’ARD radio-televisiva tedesca ( Allgemeiner Deutscher Rundfunk ) Karl Brugger.
Brugger, a partire dal 1970, dopo alcune prime indagini in Argentina, si trovava in pianta stabile a Belem, una moderna città di circa 600.000 abitanti, che si trova in piena Amazzonia brasiliana.
Da dove si trovava a Belem egli si era recato per alcuni giorni a Manaus, uno di quegli insediamenti ( ora è una città molto più grande) che si trovavano in piena foresta e che allora si potevano raggiungere solo per via fluviale (oggi si raggiunge soprattutto in aereo).
Qui egli venne a sapere dell’esistenza e conobbe amichevolmente poi un uomo di nome Tatunka Nara, mezzo tedesco e mezzo indigeno a suo dire, che disse di essere il capo della stirpe della Tribù nascosta degli Ugha Mongulala e che gli raccontò la storia fantastica e segreta del primo popolo della foresta che si chiamava “ La cronaca di Akakor “ .
Questo popolo, da tempi immemorabili, era entrato in contatto con un antico “ popolo delle stelle “, gli Schwerta ( Le Spade ) che nel 12000 a.C. circa era sceso sulla Terra per aiutare la specie umana ad uscire dalla barbarie e per aiutarli a sopravvivere ad un enorme cataclisma che si sarebbe verificato certamente sulla Terra nel giro di pochi secoli, cosa che di fatto avvenne.
Questi extraterrestri se ne erano poi andati ma, un giorno, avevano detto, essi sarebbero tornati.
Inoltre, cosa che interessava molto a Brugger, si trovava conferma dalle parole di Tatunca di una segretissima spedizione di 2000 militari SS e personale di intelligence tedesca del servizio di sicurezza SD che, a partire dal 1942 fino al 1945 si erano stabiliti nell’Amazzonia brasiliana e addirittura nella città perduta di Akakor, appunto, per stabilire una quinta colonna segreta nazista in Sud America durante la Guerra Mondiale.
In un primo tempo Brugger, che aveva registrato tutte le interviste su di un nastro magnetico, pensò che tutta questa storia fosse solo una finzione , però cominciò lentamente a fare delle ricerche , ed a credere alla storia.
Su questo terreno fece allora una offerta a Tatunca Nara e cioè di accompagnarlo ad Akakor , la capitale semi-sotterranea di questo popolo indigeno .
Egli voleva vedere tutte queste cose incredibili di cui gli aveva parlato Tatunca e poi lanciare la clamorosa notizia in tutto il mondo .
Tatunca Nara, un fotografo brasiliano ingaggiato per l’occasione, e Karl Brugger lasciarono Manaus alla fine di settembre del 1972.
In un primo momento era stato stabilito di navigare lungo il corso del Rio Purus con un battello fluviale , e poi dirigersi con una canoa con motore fuoribordo verso le sorgenti del Rio Yaco, che si trova sul confine tra Brasile e Perù, tra il Dipartimento brasiliano di Acre e la Madre de Dios peruviana .
Dopo si sarebbero stabiliti dei piani di marcia in foresta in direzione dei primi promontori delle Ande per poter raggiungere la città perduta di Akakor che pertanto dovrebbe essere in Perù, nel Dipartimento Madre de Dios, parzialmente esplorato in una mia spedizione dell’anno 2000 alla ricerca della città perduta del Paititi.
La spedizione di Brugger doveva durare circa 6 settimane .
All’inizio tutto andò bene e si era molto ottimisti, ma solo pochi giorni prima di raggiungere Akakor ci fu un grave incidente: il 13 ottobre 1972 la canoa si rovesciò con la perdita di quasi tutto il materiale della spedizione e Brugger fu costretto a tornare indietro contro il volere di Tatunca che invece voleva proseguire a tutti i costi per tornare dalla sua gente e farli conoscere a Brugger.
E così si divisero, Tatunca verso Akakor , Brugger ed il suo compagno di viaggio di ritorno verso Manaus.
Non si incontrarono mai più.
Nel 1976 Brugger, dopo un periodo di riflessione ed indecisione, si convinse a far pubblicare in Brasile ed in Germania il suo libro sulla “Cronaca di Akakor“, saggio che scatenò un’ondata di polemiche e di discussioni infinite in campo storico, archeologico e di cronaca occulta della Seconda Guerra Mondiale .
Sicuramente qualche terribile segreto doveva per forza essere uscito allo scoperto a causa di quel libro perché Brugger, improvvisamente, venne ucciso a fucilate il 2 gennaio 1984 per strada a Rio de Janeiro , praticamente sulla porta di casa.
Sulla sua morte fino ad ora ci sono state solo supposizioni, compreso un presunto coinvolgimento dello stesso Tatunca in questo omicidio, però mai dimostrato, coinvolgimento cui io personalmente non ho mai creduto.
Ma noi finalmente forse abbiamo trovato infine una risposta plausibile per alcuni di questi misteri.
Secondo alcune informazioni trapelate recentemente dalla Germania Karl Brugger era entrato in contatto con la “Rete dei vecchi Camerati“ , un gruppo influente di supporto per chi era scappato dalla Germania alla fine della Guerra.
Tramite un espediente uno scrittore tedesco, Karl Heinz Zunneck, aveva ricevuto delle valide indicazioni ad Unterlagen, e qui vi aveva trovato una strana connessione con un programma segreto tedesco di ricerca atomica, che già durante la Seconda Guerra Mondiale era stato avviato con un test positivo in Turingia , di cui era stata data una precisa testimonianza da un suo informatore, tale Hans Rittermann.
Tutto questo si poteva mettere in stretta correlazione con un avvenimento accaduto nella zona tra Ohrdruf / Arnstadt e Jonastal, a causa di un gruppo di persone che avevano fatto delle ricerche intensive negli anni ’60 e che avevano lavorato in un impianto segreto di alta tecnologia tedesco.
Uno di questi esperimenti era stato reso segretissimo perché alla fine aveva avuto a che fare con una Energia ancora sconosciuta di valenza aereonautica,così dal dover essere totalmente tolto dalla normale standardizzazione degli esperimenti ( cioè totalmente secretato ) .
Da quello che si sa anche il Ministero degli Affari Segreti della allora DDR ( la famosa Stasi ) era a conoscenza dell’esistenza di questo impianto di ricerca.
Cosa importante inoltre, Rittermann riportava i nomi di alcune delle persone che per le loro private indagini in quest’area di ricerca investigativa avevano trovato tempo dopo una fine violenta, e fra questi nomi vi era anche quello del giornalista Karl Brugger !
Leggiamo una delle sue confidenze prese dal saggio di Zunneck:
“Ci sono alcuni, tra i molti, cui la scienza tedesca non ha fatto niente di buono. Così infatti è successo nel campo delle ricerche segrete dove c’era qualcuno che diceva di avere in mano delle buone informazioni, tanto da dare la propria vita.
Così è successo al dr. Werner Wolf, morto per un incidente a Heidenholz nel 1968, e così il dr. Paul Enke della DDR che ebbe un incidente in località “La Capanna Rossa“ presso Arnstadt, passato poi come un infarto cardiaco, e Karl Brugger ( radio federale tedesca ) assassinato in Sud America, dove proprio in quel periodo era sulle tracce di alcuni ex- camerati in Argentina : lui utilizzava ad Arnstadt il nome fittizio di Bürger “.
Così i risultati delle ricerche di Rittermann mettevano in risalto anche delle prove di veri e propri assassinii verificatisi in Turingia, e da altre dichiarazioni di Rittermann risultavano pure delle nuove scoperte sulla storia di Karl Brugger , e cioè che lui era stato sulle tracce dei membri della “ Rete dei vecchi Camerati “ in Argentina ed in Brasile , in un modo molto serio e convincente, sicuramente troppo.
E così tutto questo era successo perché, proprio nel periodo della morte di Brugger, egli aveva scoperto che certamente nel Mato Grosso ( Brasile ) esisteva un punto di appoggio segreto per le SS fuggite in Sud america.
Come possiamo facilmente arguire, la confluenza di notizie della duplice inchiesta (una palese, l’altra occulta) in corso di Brugger era lampante: da una parte vi era un personaggio misterioso come il capo Tatunca Nara che aveva accennato a Brugger di città perdute sotterranee in Amazzonia e di militari tedeschi giunti dall’Europa che vi si erano nascosti con la fine della Guerra, dall’altro avevamo una coincidenza con la via di fuga dei nazisti verso il Sud America e la lotta per il possesso di una tecnologia segreta energetica utile alla fabbricazione di nuovi apparecchi volanti ( gli UFO ? ).
Insomma c’era materiale sufficiente per precipitarsi in Brasile e cercare con ogni mezzo di mettersi in contatto con Tatunca Nara per cercare di carpire i suoi segreti. Così la troupe televisiva tedesca autrice del Dvd che ho citato andò varie volte ad intervistarlo negli ultimi anni a Barcelos .
Ma al di là di tutto questo Tatunca Nara è una grande guida amazzonica, per quello che abbiamo potuto sapere e giustamente egli cerca di fare i propri affari nel suo campo di lavoro specifico, inoltre non c’è dubbio che lui sia un grande esperto della vita in foresta e di come si dia da fare nel portare in giro alcuni occidentali con molta voglia di avventura.
Ma pur essendo ormai risolto il mistero di dove viva oggigiorno Tatunca Nara, molti altri ne rimangono, e cercheremo appena possibile di darvi altre notizie in merito.
Per esempio: che dire dei tedeschi “irriducibili “ nascosti ad Akakor alla stregua di quegli ultimi giapponesi scovati nelle foreste asiatiche nei primi anni ’70? Tatunca rispose nel suo libro dicendo che, facendo seguito ad una specie di “guerra di confine” tra il Brasile ed il Perù per la delimitazione dei rispettivi dipartimenti nazionali di Acre e di Madre de Dios, essi si dispersero in altre città sotterranee antidiluviane, tra cui Akahim. Questo sarebbe uno dei motivi per cui lui stesso si è spostato da una zona a Sud Ovest del Brasile in un’altra (Barcelos) in posizione decisamente Nord Brasile.
Tatunca sarebbe così sempre un “guardiano“ di un’altra città perduta dei Mogulalas ( Akahim, appunto ), che si trova molto più a Nord di dove lui abita. Proprio da quelle parti (Alto Rio Negro) erano state scoperte da foto aeree del 1979 un’altra serie di misteriose piramidi coperte dalla vegetazione – come quelle di Paratoari/Pantiacolla in Perù – delle quali si era occupato per un breve tempo anche Erik von Daniken. L’esploratore americano John Reed tentò di raggiungerle senza successo, accompagnato per un tratto dallo stesso Tatunca, ma poi scomparve misteriosamente. La stessa sorte toccò alla tedesca Christine Heuser ed allo svizzero Herbert Wanners negli anni ’80. In queste sparizioni Tatunca Nara non ha nessuna responsabilità, piuttosto si ritiene che dietro tutti questi misteri amazzonici ci siano ben altri interessi, di natura tecnologica, archeologica e politica, che qualcuno vuole difendere a tutti i costi.

Bibliografia di Base
Wolfgang Brög- Das Geheimnis des Tatunca Nara – DVD , Sam Production , Germania, 2005.
Karl Brugger – Cronaca di Akakor-, Mediterranee , Roma, 1996.
Marco Zagni- L’Impero Amazzonico-, MIR , Firenze 2002.
Karl Heinz Zunneck & Heiner Gehring- Flugscheiben über Neuschwabenland -, Kopp Verlag, Germania, 2005.
Wolfgang Siebenhaar- Die Wahrheit über die Chronik von Akakor – Kopp Verlag, Germania, 2005.


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MessaggioInviato: 02/05/2012, 16:50 
cari amici,
Cita:
E' la prima volta che ne sento parlare

invece a me "suonava" qualcosa di familiare, e dopo ricerca in rete,
mi sono ricordato che tempo fa(sei mesi?) avevo acquistato il libro. [xx(]

Karl Brugger – Cronaca di Akakor-, Mediterranee , Roma, 1996.

l'ho "ripescato", era ancora "incelofanato" [xx(] [xx(] [xx(]

ciao
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Da quello che avevo letto il mito di akakor si basa su un falso perchè di fatto se ne parlava solo in un testo di ambigua origine tra l'altro.



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c'era già anche
http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ ... ms=,akakor
ciao
mauro



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MessaggioInviato: 06/05/2012, 09:11 
Da notare che la foto che compare all'inizio del post si direbbe una scena di Indiana Jones... io comunque sono sempre stato scettico al riguardo, anche perché "Akakor" sembra un nome inventato di fantasia, sulla falsariga di nomi indonesiani o indocinesi, non certo amazzonici....


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"La Cronaca di Akakor"

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Tutto inizia quando nei primi decenni del 1900, nel Sud America, scoppia “la guerra del caucciù” tra i governi del Perù e Bolivia. Questi chiedono l’intervento dell’Inghilterra, perché invii un esperto per fissare i confini tra le due nazioni. L’Inghilterra vi destina il colonnello Percy Fawcett, esperto coloniale e cartografo della Società Cartografica Britannica. Appassionato esploratore e cultore delle civiltà del passato, raccoglie dagli Indios delle varie tribù, tradizioni orali e leggende stupefacenti.

Lo studio accurato che il colonnello ha fatto di tutto il materiale raccolto, lo porta alla conclusione che tutti i miti testimoniano l’origine divina di tutti quei popoli. Viene in possesso, inoltre, d’indicazioni e strani racconti su enormi abbandonate e misteriose città, che lo portano a viaggiare in lungo e in largo della giungla del Sud America, sino quando, a Rio, ebbe modo di consultare il Manoscritto dei Bandeirantes, conservato nel Museo locale dell’Indio; ispirato dal documento decide di intraprendere una spedizione nel Mato Grosso alla ricerca della fantastica città perduta. Tenta più volte senza successo, sino a quando Fawcett e' sicuro di avere in mano le indicazioni decisive e l’orientamento esatto per la rivoluzionaria scoperta. Parte con pochi uomini fidati, ma la sua marcia viene seguita sino alla metà del percorso da lui previsto, poi scompare nella foresta vergine e di lui non si sa più nulla. Era il 1925.

Fawcett al ritorno dalla prima infruttuosa spedizione, lascia molti appunti, che poi il figlio Brian pubblica. In tali appunti il colonnello espone diversi dati, che sono sufficienti a capire in quale direzione svolse le sue ricerche e con quale tribù di Indios sia venuto in contatto. Suo figlio Brian organizza la ricerca del padre con l’aereo in diverse zone dell'area segnata dal padre, dove si ferma per chiedere notizie agli Indios... senza trovare niente. Le sue ricerche si concludono con l’affermazione che il padre era un visionario e che civiltà antiche non esistono. Questa dichiarazione strana, dopo tutti le ricerche fatte è insolita; Fawcett difficilmente era un visionario, aveva molti anni di esperienza nell’interno del continente sud-americano, ed era uomo di fiducia della National Geografic Society.

Infatti... La scomparsa misteriosa di Fawcett attira una fondamentale figura nella ricerca della città perduta: KARL BRUGGER, giornalista e ricercatore tedesco, stabilito in Brasile dopo l'incontro con una dottoressa brasiliana. Karl, conosce un capo tribù degli Indios TATUNCA NARA, che racconta la storia incredibile del suo popolo, eredi degli dei, e delle loro incredibili città megalitiche nel cuore della giungla, e di quelle sotterranee ereditate sempre da loro. Karl ascolta e registra l’incredibile storia su 10 nastri. Dopo un po’ di tempo, andando grazie al suo lavoro, ad incontrare diverse personalità nelle strutture di punta della società brasiliana, si rende conto che tutti conoscevano Tatunca Nara e che la sua storia e' reale, e poteva essere verificata.

Dopo due anni incontra nuovamente il capo degli indios e decide di andare insieme a lui per vedere la città perduta e quella sotterranea del popolo di Tatunca. Nel frattempo, Karl pubblica un libro dove parla dell' incredibile storia che gli fu raccontata; adesso, finalmente, è sul punto di vedere con i suoi occhi quello che aveva ascoltato, ma mentre prepara la sua definitiva spedizione per raggiungere AKAKOR, la città perduta, insieme con Tatunca Nara, viene ucciso a Rio de Janeiro. Altre persone, che per loro sfortuna, si interessarono al lavoro di Karl, morirono "fortuitamente" e, tutto il materiale raccolto dallo scrittore, venne sequestrato.

Troppi morti e tante stranezze in questa storia. Il libro originale in italiano, che comprai circa vent'anni fa ed ormai fuori catalogo, e' qui, nelle mie mani; sono dell'idea che questi siano i tempi giusti per riparlarne; il racconto e' interessantissimo ed appassionante, e molti di voi che lo leggeranno sapranno cogliere collegamenti con tantissime altre leggende e mitologie; il primo collegamento lo farò io, perché cronologicamente parlando, e' l'ultimo che si possa fare: e' notizia di pochissimo tempo fa, ed e' stata data da una prestigiosa rivista inglese di archeologia, ebbene, dopo accurate analisi di foto satellitari dell'Amazzonia, e' stata rilevata, senza possibilità di equivoco, la presenza di enormi strutture geometriche, a malapena emergenti dalla fittissima vegetazione, in luoghi remotissimi, non ancora raggiunti dalla cosiddetta "civiltà". Molti altri missionari e conquistadores, dissero le stesse cose in passato... ma adesso, ci sono le prove!

LA CRONACA DI AKAKOR, e' stato scritto su legno, poi su pelle e successivamente su pergamena, conservata dai sacerdoti, come la più importante eredità. Il Vescovo Grotti e' stato l'unico bianco a vedere l'originale, ma venne ucciso, e, secondo Tatunca Nara, gli appunti da lui presi sono stati trafugati dal Vaticano. Il libro abbraccia il tempo della colonizzazione degli dei, fino a giungere alla nostra epoca. Eccoci, ora siamo pronti a cavalcare il remoto passato, ed a scoprire l'origine del popolo degli UGHA MONGULALA, e, forse, anche del NOSTRO. "Questa e' la storia dei servitori eletti. In principio c'era il caos. Gli uomini vivevano come animali allo stato brado e senza leggi, senza lavorare la terra, senza coprire la loro nudità. I segreti della natura erano a loro sconosciuti. Vivevano in piccoli gruppi in caverne e grotte, come il caso li aveva uniti, e camminavano carponi. Poi giunsero gli Dei. Essi portarono la Luce."

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(disegno di Erika Ajovalasit)

La Cronaca di Akakor comincia nell'ora Zero, quando gli Dei ci abbandonarono. A quei tempi Ina, il primo principe degli Ugha Mongulala, decise di far mettere per iscritto tutti gli avvenimenti della vita della nostra gente, “con chiara scrittura ed in buona lingua”. I Primi Maestri arrivarono nel 13.000 A.C. Secondo la cronologia dei bianchi, apparvero all'improvviso nel cielo brillanti navi d'oro, e ci rimasero fino al 10.481 A.C. anno della loro partenza. Gli stranieri ci dissero che la loro patria si chiamava Schwerta, un mondo lontano nelle profondità del cosmo: un immenso impero, formato da mondi numerosi come i granelli di polvere di una strada. Ogni 6.000 anni i due mondi, il nostro ed il loro, si incontrano.

Vennero sulla Terra 130 famiglie, e ci riconobbero come fratelli. Divisero ogni frutto della terra, ci insegnarono le loro leggi, anche se gli uomini facevano resistenza come bimbi ostinati. Per questo loro amore verso di noi, per quello che dovettero sopportare per colpa degli uomini, pazientemente e senza stancarsi per insegnarci, noi li veneriamo come i nostri portatori di luce. I nostri artigiani riprodussero i signori di Schwerta: corpo esile, simili agli uomini, tratti del viso molto delicati, pelle bianca capelli neri con riflessi blu, gli uomini portavano una folta barba, ed erano fatti di carne come noi; ma avevano un segno divino, 6 dita alle mani ed ai piedi. Tra tutti i popoli gli Dei, scelsero delle famiglie elette, ed ammesse a vivere con loro, ad essere servitori ed alleati, e ad essi insegnarono il loro testamento; essi sono gli Ugha Mongulala, ossia la “tribù degli alleati eletti” nella lingua dei bianchi. E noi siamo come loro, alti, occhi a mandorla, naso aquilino, folta capigliatura nero-blu, ma noi abbiamo solo 5 dita. Gli Dei, tracciarono canali, strade, seminarono piante nuove, allevarono animali.

Akakor la capitale, fu edificata 14.000 anni fa dai nostri antenati, sotto la guida dei Maestri; aka significa fortezza, kor il numero 2. Akanis, la numero uno si trovava in Messico, ed Akakim la numero 3 venne edificata circa 7.000 anni dopo. Akakor si trovava in una valle dell'altopiano sulle montagna alla frontiera di Brasile e Peru; per tre quarti era protetta da roccia, sul quarto verso est, si apriva una vasta pianura, che declinava dolcemente verso la giungla della foresta. Tutta la città era circondata da un muro di pietre, nel quale si aprivano 13 porte molto strette. La pianta di Akakor era rettangolare, due strade principali s'incrociavano e dividevano la città in 4 parti, al centro vi era un tempio rivolto ad est. Altre città vengono nominate nella Cronaca: Humbaya e Patite in Bolivia, Emin e Cadira in Venezuela. Tutte queste vennero distrutte 13 anni dopo la partenza degli Dei, da un immane catastrofe. I nostri antichi padri costruirono altre tre città: Salazare, Tiahuanaco, e Manoa, queste furono le residenze terrene dei Primi Maestri e zone proibite.

In ognuna di esse si ergeva una grande piramide a gradini, con una larga scala, ed in cima una piattaforma, dove gli Dei celebravano riti a noi sconosciuti. Con i miei occhi ho visto solo Salazare: dista 8 giorni da Manaus sul grande fiume, e tutti i palazzi e templi sono coperti dalla vegetazione. Esiste una tribù che vive prevalentemente sugli alberi che uccide chiunque vi si avvicini, io potei avvicinarmi essendo la mia tribù anticamente legata alla loro. Queste città sono un mistero: testimoniano una scienza ed un sapere superiori, del tutto incomprensibile all'uomo d'oggi. Per gli Dei le piramidi erano abitazioni e simboli della vita e della morte, del sole della luce e della vita. I Primi Maestri ci hanno insegnato che esiste un “luogo spazio” tra la vita e la morte, tra la vita ed il nulla, che appartiene ad un'altra dimensione. Per loro le piramidi erano un mezzo per raggiungere la seconda vita.

Ora Akakor è distrutta secondo mio ordine, approvato dal Consiglio Supremo, e dai sacerdoti; era troppo visibile per i bianchi barbari. Così abbiamo rinunciato alla nostra capitale per rifugiarci nell'ultimo regalo fattoci dagli Dei, 13 città sotterranee nascoste sotto le Ande. Sono disposte a formare una costellazione. Akakor, la principale, è la copia della città distrutta da noi; vi sono gallerie larghe come 5 persone allineate, che collegano le città, Budu, Kisch, Boda, Gudi, Tanum, Sanga, Riono, Kos, Aman, Tat e Sikon, tutte illuminate con luce artificiale tranne Mu, la più piccola delle 13, che possiede condotti fino alla superficie, che convogliano la luce naturale ad un enorme specchio, con la funzione di spargere la luce del sole ovunque. Tutte le città hanno acqua corrente che sgorga dalle montagne, con piccole canalizzazioni che provvedono a rifornire ogni singola abitazione. L'aria per respirare esce dalle pareti. Le entrate in superficie sono nascoste accuratamente, chiudibili accuratamente con portali in pietra, in caso di pericolo. Nessuno sa nulla sulla edificazione di queste dimore sotterranee. Esse hanno resistito per migliaia d'anni, all'attacco di tribù selvagge e all'avanzare dei barbari bianchi, che risalivano il Grande Fiume in numero infinito, come formiche. Secondo le profezie dei nostri sacerdoti alla fine scopriranno Akakor, e li troveranno la loro immagine. Allora il cerchio si chiuderà.

Così è scritto: “Da Akakor regnarono gli Dei. Regnarono sugli uomini e sulla Terra. Avevano navi che solcavano il cielo più veloci degli uccelli. Avevano pietre magiche per guardare in lontananza. Si potevano vedere città, fiumi, colline, laghi. Tutto quanto accadeva sulla Terra e nel Cielo, poteva essere visto in quelle pietre. Ma la cosa più meravigliosa erano le abitazioni sotterranee, e gli Dei le consegnarono ai loro servitori eletti come ultimo testamento, perché i Primi Maestri sono del loro medesimo sangue e del medesimo padre.”

Fonti:
http://ambraguerrucci.blogspot.it/2012/ ... -i-di.html
http://ambraguerrucci.blogspot.it/2012/ ... ii-di.html


Possiamo pertanto annoverare Akakor come colonia di Atlantide in sud-america al pari di ciò che fu in Nord-Europa la regione del Doggerland e in medio-oriente quell'impero il cui centro politico giaceva sulle sponde del bacino del Mar Nero antidiluviano da cui ebbero poi origine le città di Gobekli Tepe, Kisiltepe e successivamente la Rinascita perpetrata dalla civiltà sumera?

Ulteriori fonti:
http://ufoplanet.ufoforum.it/headlines/ ... LO_ID=9429
http://ufoplanet.ufoforum.it/headlines/ ... LO_ID=9519



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MessaggioInviato: 05/08/2012, 18:35 
Doggerland
caro Atlanticus vedi anche l'Oera Linda dicui se ne era parlato nel precedente foru, e di cui una traduzione in italiano nel sito di un utente
del nostro forum.

http://www.misteromania.it/Oera_linda/libro.html
ciao
mauro


Ultima modifica di mauro il 05/08/2012, 18:37, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 05/08/2012, 20:26 
è incredibile come tutti i miti siano pressoché identici, possibile che questo non ha mai fatto venire strani pruriti agli archeologi o a chi studia queste cose per diventare una archeologo o uno storico? Mah



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MessaggioInviato: 06/08/2012, 17:08 
argòmento molto interessante



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IL MIO SITO SPACEART:
http://thesky.freeforumzone.leonardo.it ... 1&f=183131

Inoltre,un ottimo sito per scrivere quello che volete!

http://www.scrivendo.it

eheheh....la verità prima o poi viene a galla no?!
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MessaggioInviato: 22/09/2012, 16:04 
Da molto tempo, forse da troppo, le leggende riguardo la possibile esistenza di antichi tunnel e di misteriose città sotterranee continuano a persistere da quando i problemi posti dall’archeologia di frontiera esplorativa hanno toccato anche le regioni più remote del Sud America e del Brasile.

Nel 1998 ed in seguito l’anno successivo mi incontrai con Timothy Paterson, anziano esploratore inglese del Brasile e soprattutto pronipote di quel famoso Colonnello Fawcett, l’Indiana Jones del 20esimo secolo per eccellenza, il ricercatore delle colonie di Atlantide in Brasile scomparso nella zona dell’Alto Rio Xingu nel lontano 1925, durante le ultime fasi di una famosa e drammatica esplorazione nata per trovare una città perduta antichissima , Matalir, soprannominata da Fawcett stesso la “ Perduta Zeta “.
Paterson , pur affetto a quel tempo da una grave malattia ( è scomparso infatti nel 2004 ) , ritrovò nel sottoscritto , così mi disse, quel “ sacro fuoco “ che da sempre colpisce chi come lui, come suo zio, come innumerevoli altri romantici esploratori sentono da sempre qualcosa che li spinge a dirigersi nelle zone più remote della Terra in una perenne “ cerca “ di qualche cosa di antico, di perduto , di vitale, che la nostra umanità ha perduto e che ancora non ritrova.

Tra le varie cose parlammo così del mistero dell’esistenza di questi antichissimi tunnels che da tempo immemorabile percorrono le viscere della Terra e del Sud America in particolare .

Paterson mi confermava assolutamente della loro esistenza tra le Ande e la foresta amazzonica brasiliana, tra il Venezuela , l’Equador ed il Perù, fino alla Bolivia, all’Argentina ed il Cile…

Suo zio Percy Fawcett lo aveva saputo addirittura dall’inizio del 1900, da chi tra il Brasile ed il Perù ricordava ancora dove erano gli accessi , a volte presenti sulle Ande, altre volte nel pieno della foresta.

Erano senz’altro la strada maestra per giungere addirittura a quelle mitiche “ perdute città sotterranee “ di cui si cominciò ad avvertire la possibile presenza proprio negli anni Venti e Trenta, un periodo avventuroso e formidabile per il Brasile , dove le più antiche leggende , i trucchi delle spie internazionali e delle grandi Potenze di allora si mischiavano in un gioco inestricabile .

L’archeologia misteriosa ed i giochi dei servizi segreti delle potenze occidentali si erano sempre intrecciati in Brasile , e soprattutto allora, negli anni ’30 e durante la Guerra Mondiale gli Stati Uniti , la Gran Bretagna e la Germania nazista avevano laggiù le proprie spie, i propri avventurieri , i propri ricercatori pronti a carpirsi i reperti e le informazioni più stupefacenti.

Timothy Paterson mi riferì che la scomparsa di suo zio Percy Fawcett fu un incredibile shock per la Gran Bretagna , la quale allora cominciò ad inviare dei suoi agenti, mischiati a frotte di giornalisti, per cercare di capire se veramente l’intrepido colonnello era scomparso o piuttosto era stato eliminato per aver scoperto qualche straordinario segreto. Uno di questi poteva essere stato l’argomento legato ai tunnel e le città sotterranee : Fawcett poteva essere stato rapito e segregato sottoterra da qualche tribù misteriosa …

Ma anche i nazisti erano all’erta : dalla fine degli anni Venti e per tutti gli anni Trenta e anche oltre , mi disse Timothy , la Germania nazista inviò ricercatori, esploratori ed agenti in Brasile, in Perù , in Bolivia, sulle tracce dei più antichi miti del Sud America , dei resti di Atlantide, alla ricerca di tunnels e città sotterranee : “ Ci fu anche una spedizione segretissima dell’organizzazione “ Ahnenerbe “, nel 1942 , dopo che il Brasile , forzato dagli USA, aveva dichiarato guerra alla Germania . Cercarono le città sotterranee in Brasile ed in Perù, luoghi che emanano un potere quasi magico , come avevano già fatto in Tibet anni prima. Queste città esistono , ne sono certo , e forse sono ancora abitate. Nel dopoguerra il mio amico tedesco Udo Oscar Luckner trovò in Brasile alcuni di questi accessi , ma morì prima di rivelare il suo segreto “.

Non dobbiamo dimenticare che proprio in quello stesso anno 1942, il Presidente degli Stati Uniti Roosevelt riceveva in un incontro privato i coniugi Lamb, avventurieri ed esploratori americani, che avevano scoperto nel Chiapas Messicano una tribù perduta di strani uomini pericolosissimi, a guardia di accessi di una perduta città sotterranea in Messico…sono reportage storici , riconosciuti ma dei cui sviluppi non si è saputo ovviamente più nulla.

Nel periodo 1996 –2000, proprio nel periodo in cui i miei viaggi ed esplorazioni in Sud America furono molto intensi, mi misi in contatto con l’anziano esploratore Antonio Filangieri di Candida Gonzaga, un nobile molto in gamba (deceduto purtroppo pochi anni fa) che negli anni ’50 si era fatto onore in Brasile sulle orme delle ricerche del Colonnello Fawcett.

Egli stesso personalmente mi rivelò che, oltre ad essere sicuro dell’esistenza della “ Misteriosa Zeta “ nel Mato Grosso si era interessato moltissimo al mistero della città sotterranea di “Akakor“ presente probabilmente nello stato brasiliano di Acre .

Infatti fece pubblicare in Italia , grazie alla traduzione fatta da sua moglie Sissy, il saggio del giornalista Karl Brugger ( assassinato nel 1984 in Brasile ) sulle vicende , i rapporti , e le ricerche di questi sulle tracce di una misteriosa città sotterranea, Akakor appunto, già scoperta da una segreta missione nazista nei primi anni ’40.

Il conte Filangieri mi confermò che Akakor era una realtà, una città sotterranea in piena Amazzonia, e ancora abitata .
Proprio in una mia spedizione alla ricerca della perduta città peruviana del Paititi , alcuni nativi mi dissero che , al confine con il Brasile , esisteva una città “ segreta “, abitata da almeno 5.000 persone.

Tratto da: http://edmundkiss-zama.blogspot.it/2012 ... asile.html


Ultima modifica di Atlanticus81 il 22/09/2012, 16:06, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 01/11/2012, 12:46 
Indizi su Akakor o sui suoi discendenti...

Un’antica civiltà amazzonica

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(Phil Harris, Wikipedia)

Il professore dell’Università della Florida Augusto Oyuela-Caycedo crede che un’antica, avanzata società popolasse una volta l’Amazzonia.

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Il bacino dell’Amazzonia

Le prove a sostegno di questa teoria non sono per la verità molto solide. Quella principale è costituita dalle analisi della ‘terra preta‘, un tipo di terra scura molto fertile trovata in grandi quantità nel bacino amazzonico: inizialmente si pensava che si fosse originata da paludi o depositi di cenere vulcanica, ma secondo studi più accurati è invece il risultato di “un accumulo di terra con materia organica, carbone bruciato a basse temperature e cenere di fuochi”, dice Oyuela-Caycedo.

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A sinistra, un oxisol povero povero di nutrienti; a destra, un oxisol transformato in terra preta



Un’altra prova sarebbero le concentrazioni di alberi da frutta nei siti archeologici e nelle aree circostanti, “frutto delle azioni umane”. Nella mappa qui sotto ne sono segnati alcuni.

Immagine
(JUAN FORERO, ALICIA PARLAPIANO AND GENE THORP/THE WASHINGTON POST)

Critica verso la teoria di una società/civiltà amazzonica è Betty J. Meggers, direttrice del Latin American Archaeology Program allo Smithsonian Institution. Il fatto di trovare tracce di occupazione nella foresta, dice, non implica necessariamente l’esistenza di una complessa civiltà composta da milioni di persone. Anche perchè sennò bisognerebbe chiedersi che fine fecero tutte quelle persone e perchè oggi gli unici abitanti della zona siano piccole tribù nomadi.

In risposta a questi quesiti Oyuela-Caycedo e altri studiosi dicono che questa società crollò a causa delle malattie portate dagli europei.

Fonti - Washington Post, Discovery e per l’Italia Il Fatto Storico del 22 Settembre 2010 ed Antikitera.net

http://www.tanogabo.it/antica_amazzonia ... 8.facebook


A questo punto mi chiedo seriamente se all'interno dell'intricata foresta amazzonica non ci siano sepolti segreti indicibili e siti paleoarcheologici della massima importanza.

A parte il discorso di Akakor ci sono elementi che possano consolidare questa ipotesi... che so:
- profezie
- narrazioni mitologiche/testi sacri
- canalizzazioni (penso ad Odearea'n)

Forse i siti limitrofi al lago Titicaca come, Puma Punku, non sono che le propaggini orientali di un enorme impero, forse una delle colonie di Atlantide...


Ultima modifica di Atlanticus81 il 01/11/2012, 12:51, modificato 1 volta in totale.


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di sicuro il sub america è l'anello mancante della preistoria umana, e di sicuro non si tratta di preistoria canonica ^_^ Pagherei per partecipare ad una spedizione esplorativa in quelle zone ma a quanto leggo molti finiscono ammazzati, coincidenza? :|



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Nel seguente post, tratto da un articolo di Lissoni,

http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=259563

ed inserito nella discussione incentrata sulla "Sconfitta della Rinascita Enkilita" vi è scritto

Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

...

Solo in pochi si salvano, secondo il testo sumero: il biblico Noè, al quale il dio Enki (Ea in accadico, El in ebraico) comanda: "Uomo di Shuruppak, figlio di Ubaratutu, abbatti la tua casa, costruisci una nave, abbandona la ricchezza, salva la vita! Porta nella nave ogni sorta di semi della vita. Della nave che costruirai siano ben calcolate le misure".

E così nella Genesi: "Fabbricati una tevah (=cassa, arca) di legno di gopher; nell'arca farai delle camere e la spalmerai dentro e fuori di pece", consiglia Yahweh a Noè, quello stesso Yahweh che decide di salvarsi salendo a sua volta a bordo dell'arca, come rivela il verso - spesso prudentemente "dimenticato" - 7,16 della Genesi: "(Salpata l'arca) Yahweh chiuse la porta dietro di sé" (ovvero, entrò nella nave per ultimo, dopo gli uomini e gli animali, e chiuse la porta prima della partenza).

Ma si salvarono anche diversi alieni. I testi ebraici Genesi Rabba, Hadar, Da'at Huqqat, Nidda e Zebahim riportano: "Alcuni spiriti erranti entrarono anch'essi nell'arca e vennero salvati. Una coppia di mostri, i Reem, troppo grandi per entrare in una cabina, sopravvissero egualmente perché nuotarono dietro alla barca, e così pure il gigante Og.

Per gratitudine Og giurò che sarebbe diventato lo schiavo di Noè ma, sebbene Noè lo nutrisse generosamente attraverso un boccaporto, riprese più tardi al via del mare".



Mi è allora venuta l'idea che Og (chissà chi o cosa era) si diresse verso il Sud America, verso Akakor, ex colonia di Atlantide, dalle cui ceneri nacquero le diverse culture mesoamericane.

Così, come Gobekli Tepe e Kisiltepe furono il punto di partenza per la Rinascita in mesopotamia, guidata dai Sumeri, Akakor lo fu per il sudamerica di Olmechi, Toltechi, Maya e Inca.



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