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 Oggetto del messaggio: Jack Horner: ecco come ricostruirò i dinosauri
MessaggioInviato: 04/06/2012, 11:54 
Intervista a Jack Horner: ecco come ricostruirò i dinosauri
http://www.ilsole24ore.com/art/tecnolog ... d=AbB5brkF
di Paolo Magliocco



Che cosa ne direste di mettervi un dinosauro nel giardino? O magari di tenerlo in casa, allevandolo come un animale da compagnia? Se siete di quelli che coltivano una passione per i dominatori del Giurassico (e del Triassico) e pensate che la fantasia di Michael Crichton e Steven Spielberg di riportarli in vita in mezzo a noi non sia un folle sogno cinematografico, ma a una cosa che vorreste vedere con i vostri occhi, be', avete l'uomo che fa per voi. Jack Horner, di professione paleontologo alla Montana State University, già collaboratore di Spielberg per la saga di Jurassic Park, è convinto che ce la farà prima di quando potreste aspettarvi.

In un modo che in realtà non ha niente a che fare con l'idea che tutti abbiamo in mente, ossia di recuperare il Dna di uno di questi animali preistorici e poi utilizzarlo per dare origine a un nuovo individuo come si fa nelle tecniche più avanzate di inseminazione artificiale. Questo non sarà possibile, ammette. Ma la strada per riportare il giurassico in mezzo a noi potrebbe essere persino più semplice. Horner lo scrive chiaramente nel suo ultimo libro, intitolato senza troppi giri di parole "Come costruire un dinosauro" (Pearson editore), appena pubblicato in Italia. E lo ripete con chiarezza ancora maggiore se provate a chiederglielo direttamente. Ospite in Italia degli appuntamenti di Meet the Media Guru a Milano, prima di fare tappa anche a Parma e Firenze, Horner è un omone grande e grosso dalla risata fragorosa che non fatichereste troppo ad immaginare in una spedizione nella giungla o alle prese con il ritrovamento delle gigantesche ossa di un T-rex, e che invece vedreste meno facilmente in un laboratorio di genetica curvo su microscopi e provette. Invece, partito anni fa dai lavori di scavo sul campo delle ossa dei dinosauri con cui si è guadagnato fama mondiale nella comunità scientifica, è proprio nei laboratori di genetica che Horner sta mettendo a punto il modo per restituirci i rettili estinti 65 milioni di anni fa. Facendo inorridire buona parte della stessa comunità scientifica, ma facendo sognare grandi e piccoli di tutto il pianeta.



Professor Horner, lei è sicuro di riuscire a ricostruire un dinosauro?
Assolutamente!


E in che modo pensa di riuscirci?
Be', la prima cosa da sapere è che gli uccelli viventi sono dei dinosauri. Quindi i dinosauri in realtà li abbiamo già. Solo che non assomigliano molto ai dinosauri che noi abbiamo in mente e allora dobbiamo modificare il loro aspetto. Perché i dinosauri hanno una coda lunga e gli uccelli no, hanno zampe anteriori con tre dita e non ali, hanno i denti mentre gli uccelli non li hanno.

Lei vuol dire che nel Dna di un pollo o di un qualunque altro uccello ci sono già tutte le istruzioni per far crescere un dinosauro?
Esatto. D'altra parte, basta guardare l'embrione di un uccello per vedere che la coda sarebbe lunga, solo che poi qualche comando genetico in qualche modo la distrugge e fa sì che la coda risulti corta quando l'animale si forma completamente e nasce. L'embrione ha tre dita, che poi però si fondono per fare posto all'ala, e così via. Dipende da geni che noi chiamiamo "ancestrali".

E come farete a riattivare queste istruzioni, questi geni?
Attiveremo e disattiveremo i geni nei singoli individui, imparando sempre di più quali debbano essere alterati. E poi in prospettiva potremmo anche arrivare a individui capaci di trasmettere le loro caratteristiche. Oggi sappiamo già come far crescere i denti in un uccello e potremmo far nascere un uccello con i denti, se volessimo. Ma non ci basta. Prima vogliamo aggiungere altre caratteristiche. Appunto una coda lunga e una zampa con tre dita. Al momento pensiamo a questi tre geni per arrivare a creare un "pollosauro".

Ma quanti geni bisognerà modificare e gestire per poter vedere davvero un dinosauro?
Ottima domanda, ma è difficile dirlo. Però con questi tre geni possiamo per lo meno arrivare a fare un animale che assomigli molto a un dinosauro.

Quanto tempo ci vorrà per ottenere questo risultato?
Per essere prudente direi vent'anni. Ma forse prima.

Senta, ma come è nata questa idea di ricostruire un dinosauro?
E' stato quando collaboravo alla realizzazione di Jurassic Park e ho visto le persone che lavoravano per costruire i modelli, molto realistici, e allora ho pensato che poteva essere interessante avere un dinosauro vero.

Quindi è Jurassic Park che l'ha ispirata.
Sì, è così, è Jurassic Park che mi ha ispirato!

Ma perché lo sta facendo?
Per fare contenti i bambini, soprattutto. Penso che sarebbero felici di avere un dinosauro.

Sa che molti scienziati non sono d'accordo con un'idea simile.
Non so, non mi interesso molto degli scienziati. I bambini sono il pubblico migliore. E poi quello che stiamo facendo non è resuscitare i dinosauri del passato, in realtà, ma le loro caratteristiche, il modo in cui erano fatti.

Ma costruire un dinosauro è il vero scopo delle sue ricerche o c'è dell'altro?
Io voglio costruire un dinosauro. Poi queste ricerche potranno anche aiutarci in molti modi.

Per esempio?
Ci sono molte malattie genetiche che potremmo imparare a controllare e curare attivando o disattivando alcuni geni nell'embrione. È un metodo che si può applicare anche nell'uomo. Solo che è molto più divertente studiarlo come sto facendo io.



[:D] [:D] [:D]



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MessaggioInviato: 04/06/2012, 15:43 
MHAAAAA!!!!!! [8)]



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MessaggioInviato: 09/06/2012, 18:29 
"Il mio sarà un pollo-sauro con l’anima del T-Rex"
Ecco come apparirà la creatura in parte pollo e in parte dinosauro creata dal paleontologo americano Jack Horner
gabriele beccaria


Immagine


Jack Horner è un personaggio speciale. Quando osserva un pollo, intravede un dinosauro. E dietro il suo cortocircuito visivo c’è un progetto provocatorio: riavvolgere al contrario il film dell’evoluzione, scagliando il presente nel passato remoto.

Per convincere gli scettici sta realizzando una serie di ricerche d’avanguardia (insegna alla Montana State University ed è considerato uno dei maggiori paleontologi al mondo), ma, oltre ai corposi testi per riviste specializzate, intrisi di genetica e biologia, si diverte a raccontarsi ai non esperti: ha scritto un saggio divulgativo («Come costruire un dinosauro», edito da Pearson) e ha parlato al Museo di Storia Naturale di Milano, ospite di «Meet the media guru», un ciclo di incontri con i protagonisti della scienza e dell’innovazione.

Professore, lei sogna di realizzare il «dino-chicken», un pollo che contiene alcune caratteristiche delle creature del Giurassico: è partito dalla considerazione che in ogni Genoma sia racchiuso un archivio biologico.
«Il mio scopo non è portare in vita un dinosauro specifico, semmai quello di riportare alla luce una serie di elementi primitivi che contraddistinguevano i dinosauri stessi».

E quali sono?
«I tre principali sono la ricomparsa della coda, la ri-trasformazione delle ali in zampe e il ritorno dei denti. Il metodo per ottenerli è riattivare geni che oggi sono spenti. E lo possiamo fare perché - come rivelano molte prove - gli uccelli derivano dai dinosauri».

A che punto siete con gli esperimenti?
«Abbiamo già fatto crescere i denti in un pollo».

Quanti geni dovrete manipolare?
«Tre. Tre soltanto».

Alla fine come sarà questo animale chimerico? Un piccolo mostro?
«Sarà un “dino-chicken”, appunto, con caratteristiche di entrambe le specie».

Quando lo vedremo?
«Io penso già entro quattro anni».

A chi la critica e solleva dubbi che cosa risponde?
«Che ci sono critici ovunque e che accanto a ogni esperimente c’è sempre qualcuno che si dichiara contrario. Ma non vedo problemi etici. Non c’è nulla di sbagliato: abbiamo già alterato altri animali e altre piante e con risultati anche più bizzarri».

Ha pensato al dopo? Che cosa farà con la nuova creatura?
«Quell’esemplare rappresenterà la prima generazione, la più semplice da ottenere. Poi ne arriverà una seconda, a partire dagli embrioni, alterando il Dna. E così avremo una serie di caratteristiche dei dinosauri più marcate».

E il traguardo finale? Ne sapremo di più sui mitici Velociraptor e T-Rex?
«No e non credo che sia l’obiettivo. Le conoscenze su queste creature estinte non cambierà molto. Piuttosto, già entro un decennio, grazie alle nostre ricerche, avremo accumulato un grande patrimonio di conoscenze genetiche che potranno rivelarsi utili in tanti settori diversi».

Anche in quelli medici?
«Naturalmente. E’ ciò che avviene ogni volta che si studiano i meccanismi del Dna».


Lei deve la sua fama anche come consulente di «Jurassic Park», uno dei classici di Steven Spielberg: pensa che un giorno si riuscirà a ricreare un vero dinosauro a partire dal Dna originale?
«No, quella di “Jurassic Park” è fantascienza».

Per sempre?
«Per sempre, purtroppo».


http://www3.lastampa.it/scienza/sezioni ... tp/457187/



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