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 Oggetto del messaggio: Anunnaki, Elohim ed Arcangeli
MessaggioInviato: 24/02/2013, 12:21 
Nel corso del lavoro portato avanti dal nostro Progetto di lavoro abbiamo approfondito le figure dei Player riconducibili alle fazioni politiche degli Anunnaki sorte successivamente all’idea di Enki di creare quella nuova creatura frutto di ibridazione tra una specie autoctona, l’Homo Erectus, e gli Anunnaki stessi.

Fu così, grazie a un’opera di ingegneria genetica avanzata che comparì sulla scena del pianeta l’Homo Sapiens, avente come scopo quello di servire gli “dei” così come sostenuto tra gli altri nelle teorie del ricercatore italiano Biagio Russo e nei precedenti lavori di Atlanticus: “Manipolazioni genetiche all’alba del genere umano” presentato a Milano il 30/09/2012 e l’articolo “Il Seme degli Dei” entrambi scaricabili gratuitamente dal sito.

Tornando agli Anunnaki e al loro esperimento fin da subito si distinsero due specifiche fazioni con visioni totalmente antitetiche nei confronti della nuova creatura.

Da un lato i seguaci di Enlil che vedevano l’uomo come semplice strumento di lavoro in rispetto dello scopo per il quale era stato creato e che al tempo stesso temevano l’acquisizione da parte di questo di determinate conoscenze. Basti solo pensare alla reazione degli Elohim quando il “serpente” permise ad Adamo ed Eva di cogliere quel frutto.

Dall’altro i seguaci di Enki, desiderosi di fornire all’umanità quegli strumenti utili per evolversi socialmente, tecnologicamente e spiritualmente; strumenti allegoricamente rappresentati dal biblico frutto della conoscenza e dal cabalistico frutto dell’albero della Vita.

Immagine

Certi commentatori osservano come l'Albero della Vita sia un adattamento ebraico di simboli già presenti presso diversi popoli antichi: in effetti, ritroviamo in Egitto il sicomoro sacro come pure il Djed, che giocano un ruolo importante nell’esoterismo egizio. Altri Alberi della Vita esistevano ad esempio nella tradizione mesopotamica di Elam con potenti risonanze cosmogoniche. Sotto nomi diversi una stessa percezione si è installata in differenti culture: l’Albero della Vita si chiama l'A#347;vattha in India, l'Albero Bo o la ficus religiosa dei Buddhisti, il Frassino, Yggdrasil dei popoli nordici, l’Asherah originale degli Assiri, il Java-Aleim (Jahva Alhim declinato in ebraico nel seguito) della tradizione cabalistica caldea.

Nella cabala lo schema dell’Albero della Vita è composto, tra le altre cose, da dieci Sephirot, ovvero i dieci “strumenti” di Dio i cui nomi sono descritti nello schema riportato sopra, ognuna delle quali era dominata da uno degli Arcangeli.

La tradizione iconografica cristiana così come anche certe correnti spirituali new age ci hanno abituato a immaginare gli angeli come esseri spirituali, incorporei, che interagiscono benevolmente proteggendoci, ispirandoci e aiutandoci nelle scelte di tutti i giorni. Niente di più sbagliato se invece andiamo a osservare l’etimologia e l’origine della parola “angelo” e alla descrizione che si fa di essi nella Bibbia stessa.

Il termine "angelo" ha origine dal latino angelus, a sua volta derivato dal greco ánghelos, attestato nel dialetto miceneo nel XIV/XII secolo a.C. come akero, con il significato di inviato, messaggero; e, come messaggero degli Dei, il termine "angelo" appare per la prima volta nelle credenze religiose della Civiltà classica anche se fin dalla cultura religiosa dell'area mesopotamica sono state elaborate credenze sugli angeli, qui indicati con il termine “sukkal” (o sukol), che ritroveremo nei successivi monoteismi. Anche nelle culture mesopotamiche infatti il ruolo dell'angelo è quello di messaggero-inviato del dio: il sukkal di Marduk è, ad esempio, Nabu, quello di Anu è Papsukkal mentre quello di Inanna è Mummu.

Ed è proprio come inviati, messaggeri degli Elohim, che gli angeli annunciano ad Abramo che avrà un figlio così come sono due angeli, due Malakim, ad arrivare a Sodoma per consegnare a Lot il messaggio dell’imminente distruzione della città. Ma in questi come in molti altri casi citati nella Bibbia, gli angeli non si manifestano come entità spirituali, ma come veri e propri esseri in carne ed ossa dotati di fisicità e di quelle stesse passioni proprie degli uomini.

Non voglio con ciò negare la possibilità dell’esistenza di entità spirituali benevole abitanti un livello metafisico a noi non direttamente percepibile; semplicemente voglio affermare che gli angeli, i malakim descritti nella Bibbia non hanno nulla a che vedere con questo ‘mondo astrale’ considerato che di sovente vengono rappresentati nell’atto di mangiare, di bere e comunque di interagire a livello fisico con il mondo materiale in cui si muovono.

Concentriamoci ora sulla figura dell’Arcangelo, ovvero il livello gerarchicamente superiore all’angelo; Arcangelo che, come abbiamo citato prima, sovrintende la propria Sephirot. Gli Arcangeli più famosi sono l’Arcangelo Gabriele, l’Arcangelo Raffaele e a loro ulteriormente superiore, l’Arcangelo Michele; accanto ad essi si affiancano diversi Arcangeli minori: Raziel, Uriel, Amitiel, Samael, Camael… raggruppati in modo diverso a seconda delle diverse tradizioni, tutti comunque accomunati dalla sillaba finale “El” che li ricollega alla schiera degli Elohim.

ImmagineI tre Arcangeli maggiori, si noti Michele (nel mezzo) che nell’iconografia classica caccia Lucifero dalla schiera celeste

Già, i nostri Elohim della Bibbia, ovvero quegli “Antichi dei” di un tempo dimenticato, creatori di un Uomo a loro immagine e somiglianza, e divisi ‘politicamente’ tra due fazioni, gli Enkiliti e gli Enliliti facenti parte del pantheon di divinità sumere capeggiato da Anu e dai suoi due figli Enki ed Enlil e da altre divinità le quali governavano, centinaia di migliaia di anni fa, sul popolo degli Anunnaki.

E come esercitavano il loro potere? Proprio attraverso le gerarchie angeliche, equivalenti ai nostri ministri e funzionari pubblici in carica presso le istituzioni Anunnake al servizio dell’Elohim, oggi diremmo, ‘al governo’.

Sulla base della traslitterazione dei nomi originali degli Arcangeli e delle descrizioni che vengono loro attribuite dalla tradizione giudaico-cristiana (ma anche alcune citazioni coraniche) abbiamo così: Ra-Pha-El (Raffaele) un ipotetico funzionario del ministero di un ipotetico ministero della salute ante-litteram, Mi-Ka-El (Michele), apparentemente un importante funzionario militare, e Kha-Vir-El (Gabriele) forse dedito alle istituzioni collegate al mondo delle informazioni, delle comunicazioni, oggi diremmo dei media, considerato nel mondo contemporaneo, e non per caso, l’angelo protettore delle comunicazioni (radio, cinema, televisione), dei postini, degli ambasciatori, dei giornalai, dei corrieri, dei radioamatori, delle unità dell'Esercito Italiano appartenenti all'Arma delle Trasmissioni e, in generale, di chiunque "porta notizie" (cit.da Wikipedia).

In qualità di funzionari essi non avevano compiti politici o di governo e per questo non vengono mai annoverati nel pantheon degli Elohim. Il loro ruolo era quello di semplici esecutori del volere “divino” dei loro superiori, gli “antichi dei” Elohim governatori di un tempo dimenticato dalla nostra storia. Ora Enki o un suo fedele, ora Enlil o uno dei suoi seguaci, almeno fino alla lotta intestina al mondo Anunnako tra i due fratelli e allo scisma che ne derivò durante il quale il testo biblico narra della cacciata da parte dell’Arcangelo Michele di Lucifero e della schiera dei suoi fedelissimi che da quel momento verranno definiti “Angeli Caduti” o “Vigilanti” nel libro di Enoch.

I Vigilanti, erano come i Malakim, gli Angeli, messageri divini al servizio di Dio, ma "caduti in disgrazia", ovvero scacciati dal ministro della guerra Enlilita Mi-ka-El, che si aggiravano sulla terra in carne ed ossa. L'antica letteratura giudaica attribuisce ai Vigilanti specifici tratti somatici: molto alti, di pelle bianca, capelli bianchi lanosi, carnagione arrossata, occhi penetranti e volti di serpente; i testi mesopotamici ed altri racconti mediorientali sembrano confermare arricchendo le citazioni con "razze di giganti" e confermando che le divinità, antenate della civiltà, erano anch'essi di statura "gigante".

Dal libro di Enoch si racconta che i Vigilanti ribelli rivelarono all'uomo i segreti proibiti del cielo. Azazel "insegnò agli uomini a fare spade, coltelli, scudi e corazze e fece conoscere all'uomo l'arte di lavorare i metalli". Altri Vigilanti sono accusati di aver addestrato i mortali in campi scientifici, quali l'astronomia e la geografia, l'arte di abbellire il corpo, addirittura di "abortire".

Penemu, infine, istruì l'uomo sull'uso di "inchiostro e carta". Caratteri estremi e qualità sorprendenti, dunque, che, forse nulla hanno a che fare con la competenza di un "messaggero celeste" ma che sembrano riguardare più l'azione di una razza molto progredita che trasmette parte dei suoi segreti ad una cultura meno evoluta.

I resti umani trovati in Iraq, nelle tombe egizie, nei templi Maya, hanno mostrato che individui di alta statura e dotati di lunghe teste rappresentavano l'aristocrazia, la classe dominante delle primitive culture. Autori come Eric von Daniken e Zecharia Sitchin teorizzano che i Vigilanti avessero un'origine extraterrestre.

Immagine
Raffigurazione di un Vigilante ricostruita da Billie Walker John sulla base delle descrizioni del libro di Enoch

Ma la vita per i messaggeri degli dei non fu semplice, dopo lo scisma degli Anunnaki, avvenuto centinaia di migliaia di anni fa essi dovettero assistere e servire a un nuovo momento epocale nella storia dell’umanità. Il Diluvio Universale, la distruzione della civiltà di Atlantide promossa dagli Enkiliti e la successiva “Rinascita” di cui abbiamo parlato più volte nel nostro blog, durante la quale furono assegnati ad alcuni Elohim i territori in cui, in virtù del patto sancito da Enlil, si sarebbe dovuta organizzare la ripartenza della società umana azzerata dalla repentina fine della glaciazione di Wurm e dai conseguenti sconvolgimenti globali ricordati come Diluvio Universale.

C’è chi ottenne l’Egitto, chi l’Europa continentale, chi le regioni della valle dell’Indo e chi il mesoamerica con le rispettive popolazioni. Ma ci fu chi non ricevette nulla… e decise di prenderselo, per sempre.

Quell’Elohim si chiamava Yahweh! E come descritto nell’articolo “La Sconfitta della Rinascita” esso selezionò un gruppo di persone della famiglia di Abramo e scelse per loro una regione intermedia tra l’Egitto e le valli dei fiumi Tigri ed Eufrate, da dove muovere battaglia per la conquista dell’intero pianeta attraverso il “suo” popolo prescelto con il quale assoggettare tutte le terre e tutti i popoli della Terra in segno di disprezzo verso coloro che gli negarono un ruolo pari a quello degli altri Elohim.

Possiamo allora definire Yahweh come l’esponente più importante dell’ala più oltranzista degli Enliliti. E con ciò ci ricolleghiamo alle tre figure più volte ricordate nelle ricerche e nelle teorie prodotte dal Progetto Atlanticus:

- Player A: Enliliti, timorosi della possibilità dello sviluppo dell’Uomo, orientati alla ‘beata ignoranza’

- Player B: Enkiliti, fiduciosi e benevolenti nei confronti dell’umanità

- Player C: Enliliti oltranzisti, o metaforicamente definiti Rettiliani, dediti al dominio

Fu a questo punto che gli stessi Arcangeli decisero di iniziare a giocare un ruolo determinante nel tentativo di riportare un po’ di ordine non più come meri esecutori di ordini. Se in un primo momento essi si limitarono a svolgere i compiti assegnati loro dall’Elohim di turno riscontriamo a un certo punto della storia una sorta di ribellione degli Arcangeli enliliti Mi-Ka-El e Kha-Vir-El verso il loro nuovo sovrano ‘terrestre’ Yahweh. Il primo ritornò ad appoggiare la causa del Player A, ovvero degli Enliliti, mentre il secondo, Gabriele, apparentemente sposò la causa del Player B. Fu infatti quest’ultimo a comunicare la nascita di uno dei più grandi esponenti del Player B: Gesù Cristo.

La battaglia tra i tre Player continua e come gli Elohim stanno ancora giocando la loro partita così anche gli Arcangeli stanno svolgendo il loro eterno compito di messaggeri/funzionari degli Elohim.



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MessaggioInviato: 24/02/2013, 18:24 
Cita:
Basti solo pensare alla reazione degli Elohim quando il “serpente” permise ad Adamo ed Eva di cogliere quel frutto.


Più che il frutto, tendo ad essere d'accordo con quanto "tradotto" da Biglino e cioè che il dio dell'eden (luogo recintato e protetto, forse l'avamposto di Yahweh sulla terra) presa coscienza della scoperta dell'uomo di potersi riprodurre da solo si sia leggermente incavolato ^_^ C'è un intero capito dedicato alla trattazione della figura dei 2 alberi"importanti" presenti nell'eden e la bibbia stessa fa confusione nel parlarne. (se vuoi cerco di scannerizzare almeno quella parte se può esserti utile)


Per quanto riguarda le figure angeliche e gli arcangeli nei testi di biglino è spiegato in maniera penso inconfutabile che queste figure così come le conosciamo non hanno nulla a che vedere con ciò che è scritto nell'antico testamento. Gli stessi Cherubini in realtà sono degli oggetti meccanici. Su uno di essi addirittura Yahweh sale (il termine specifico è salire in groppa come se si cavalcasse) per andare a salvare davide che era in difficoltà, il quale davide per contattare Yahweh usa uno strumento molto particolare l'EFOD ^_^ Gli angeli sono ben lungi dall'essere le figure angeliche che conosciamo, essi generano timore reverenziale, si è fortunati ad uscire vivi da un incotnro con loro, quando Mosè (se non erro) passa per caso vicino un doppio accampamento militare evede a guardia di questi degli angeli se la svigna senza battere ciglio. Questi esseri sono facilmente riconosibili ma non per questo sembrano avere poteri straordinari (hanno però OGGETTI straordinari), tutt'altro, si stancano, hanno bisogno di cibo, si impolverano e possono essere aggrediti.

Potrei postarti miriadi di episodi ed informazioni ma ci metterei una vita per scannerizzare tutte le pagine dei tre libri in cui biglino traduce i passi biblici in cui si parla di angeli ed arcangeli...

I cherubini in realtà sarebbero delle sorte di navette per gli spostamenti veloci i quali poi si possono ricongiungere al Kevod. Dai testi biblici è tutto straordinariamente chiaro, se non hai preso visione di questi testi TI consiglio di farlo. Io leggendo le tue teorie e poi leggendo i testi di biglino ho trovano delle convergenze straordinarie. Tutto assume una logica molto concreta e si regge da solo senza nessun tipo di igochetto ideologico o interpretativo.



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MessaggioInviato: 11/04/2013, 19:53 
ANGELI, DEI O DEMONI
di Mauro Paoletti

Col nome di Angeli, dal greco Angelos, vengono definiti i "figli di Dio", i Ben Elohim. Noti come i caduti, i Refaim o Rafaim, gli Enalim o Enim, ovvero i giganti. I Malakim, ossia i messaggeri, gli esseri chiamati Sukkali che il dio assiro-babilonese Anu aveva al suo servizio.

Agli assiro-babilonesi si attribuisce l’origine dei nomi degli angeli, in particolare quelli dei Cherubini e dei Serafini e, se pensiamo che gli ebrei furono deportati a Babilonia, ove rimasero per un lungo periodo, è inevitabile desumere che assimilarono molti usi e costumi da questa civiltà.

Il Kemot, il "Libro dei Nomi" contiene l’elenco dei settantadue angeli che stanno intorno al trono di Dio; nomi determinati a seconda dei quattro punti cardinali. Il settantadue è un numero precessionale (vedi articolo: "la Costellazione del Drago riprodotta ad Angkor") che si ritrova nella scala vista in sogno da Giacobbe composta appunto da settantadue gradini. E in eguale numero erano i discepoli scelti da Gesù e gli anziani della Sinagoga.

Gli angeli, raggruppati in nove cori, a loro volta suddivisi in otto gerarchie, presiedono l’arco zodiacale di 360°, diviso in sezioni di cinque gradi, corrispondenti ognuna a un periodo di cinque giorni; ogni angelo domina un periodo. Inoltre, sempre riguardo al numero precessionale, è da notare che i nomi degli angeli sono formati da tre versetti del 14° capitolo dell’Esodo e ogni versetto è composto da settantadue lettere.

Come per ogni cosa esiste anche l’opposto, per ogni angelo di luce esiste quello oscuro, dello stesso ordine e grado; quindi abbiamo altri settantadue nomi assegnati a entità portatrici di sofferenze.

Secondo alcuni studiosi che hanno rivisitato la visione di Ezechiele, nella versione originale la descrizione degli angeli corrisponderebbe alla raffigurazione dei Caribù, i Cherubini Assiri, esseri con la testa umana, il corpo di leone, le zampe di toro e le ali d’aquila.

Isaia parla di Serafini, il cui nome deriva da Saraph, che significa "bruciare, ardere", come esseri di fuoco.

Nello zoroastrismo si contemplano gli Amesha Spensa, figure simili agli angeli; gli "immortali benefici" dei quali circondavano il dio Ahura Mazda. Il Corano cita gli angeli ben 88 volte e i più importanti sono Mikail e Jibril (Gabriele).

Nella mitologia vedica troviamo gli spiriti benefici di natura angelica denominati Deva, i "risplendenti". I Grandi Deva vengono chiamati Chohan e i Grandi Chohan prendono il nome di Maha Chohan, al di sopra di loro i Dhyan Chohan, i "messaggeri". Questi sono gli esseri menzionati anche da Madame Helena Blawatsky, nota scrittrice di dottrine esoteriche, con l’appellativo di Dyani.

I testi biblici riportano che ben duecento "veglianti" scesero sul Monte Hermon (fra Libia e Libano) guidati da Semyaza. Un certo Yequn, figlio di un angelo, portò all'errore i figli di Dio quando si accoppiarono con le figlie degli uomini e generarono i giganti.

Leggendo la versione slava di Enoch apprendiamo la storia di Lamech, che nel vedere il piccolo Noè, sospetta che non sia suo figlio: "...sono convinto che il bimbo sia stato concepito con il seme di un vegliante e che egli appartenga alla stirpe dei giganti..." Il vocabolo "vegliante" corrisponde a Neter - colui che osserva - termine con il quale gli egiziani chiamavano Dèi; Neter è anche il vero significato di Shumer, il punto in cui sembra approdarono gli Dei i cui figli generarono, insieme alle figlie degli uomini, i giganti.

Nel testo ebraico originale non vi è scritto "vegliante" ma "Nephilim", lo stesso vocabolo che compare nel sesto capitolo della genesi. Nei giorni precedenti il diluvio, la terra ospitava i Nephilim, i Potenti; definiti dai Sumeri "il popolo delle Navi Volanti"; il "popolo degli Shem", veicolo con il quale si poteva ascendere alla dimora degli Dèi, la cui forma ricordava la "camera celeste", la pietra conica, il "Ben-ben", conservato a Eliopoli (Egitto), oggetto di pellegrinaggio e, come raffigurato nel tempio di Meroe, di forma piramidale, con il quale gli Dèi giunsero sul pianeta. Nel capitolo XI della Genesi ebraica si legge che gli uomini cercarono d'innalzare uno Shem nella terra di Shinar, ovvero Sumer (Mesopotamia meridionale); chiamata anche Tilmun, il luogo dei missili. La terra ove si diresse Gilgamesh, l'eroe della omonima epopea; il punto dal quale il Dio Utu-Shamash, comandante del campo, ascendeva alla volta celeste con le sue "aquile" (altro nome degli Shem).

Nel libro dell'Esodo, Dio ricorda ai Figli di Israele: "Io vi ho condotto a me sulle ali delle aquile". Shem non significa solo "nome", ma anche "razzo"; quindi il "popolo degli Shem", può significare "il popolo che ha un nome", oppure "il popolo dei razzi", cioè i Nephilim.

Quest’ultimo è un vocabolo derivante dalla radice semitica "NFL" (n-ph-l), "venire gettato giù"; quindi "quelli gettati sulla terra". La caduta degli angeli in seguito ad una guerra del cielo combattuta fra le schiere dell’arcangelo Michele e quelle del Grande Drago, l’antico serpente, che fu sconfitto e gettato sulla terra con tutti i suoi angeli, è menzionata anche sui rotoli del Qumram: "I custodi del cielo caddero a causa della loro ribellione" o, come riportato nel Documento di Damasco perché "non osservavano più i comandamenti di Dio".

Nella mitologia, sia occidentale sia orientale, si identificano negli angeli caduti i Re provenienti dal cielo che governarono l’umanità nei primi albori. L’Egitto e la Mesopotamia contemplano proprio "re divini" scesi dal cielo per governare la Terra nel così detto "primo tempo".

Gli angeli caduti, i "Malachim" del Vecchio Testamento, gli "emissari" che portavano i messaggi ed eseguivano i comandi divini, sono i "Veglianti" scesi sul monte Hermon guidati da Semyase col compito di istruire gli uomini.

Nel trecentosessantacinquesimo anno della sua vita, Enoch, riceve la visita di due uomini "così alti che non si sono mai visti in terra; con i volti luminosi come soli, gli occhi ardenti, labbra mosse come da un fuoco. Con abiti che sembrano di piume e i piedi color porpora, provvisti di ali più luccicanti dell'oro. (…) mi posero sulle loro ali e mi condussero su di una nube, la quale, prodigio, cominciò a muoversi".

Dal racconto emerge che per ben trecento anni circa gli angeli vissero insieme agli uomini, o quanto meno si presentavano loro sovente. Per quale ragione allora, un giorno abbandonarono il pianeta e gli uomini al loro destino? E ci poniamo altre domande. Cosa significa in effetti "porre qualcuno sulle ali"? La "nube che si muoveva" cosa era in realtà, come si formava; serviva a nascondere qualcosa? Un fenomeno ricorrente nei testi sacri che ricorda in modo impressionante i fenomeni ufologici.

E viaggiando sulla "nube" Enoch passa attraverso i sette cieli fornendo un’accurata descrizione di ciò che osserva.. "Al primo cielo duecento angeli muovevano le stelle (...) al terzo vidi il giardino del paradiso con l'albero della vita vigilato da trecento gloriosissimi angeli. Qui il luogo del giusto e il posto terribile".

Al quarto cielo osservò le milizie del Signore. Uomini armati? Con quale tipo di armi? Nella Bibbia Iddio viene chiamato "il Signore degli eserciti". Al sesto vi erano stuoli di angeli che studiavano il corso degli astri e al settimo dimoravano gli angeli più sublimi. Poi ad un certo punto del racconto lascia la "nube viaggiante" e l'arcangelo Gabriele che lo conduce alla presenza di Dio.

Giunge fino ai confini a nord della terra e visita il "giardino di ogni giustizia", ove si trova l'Albero della Conoscenza, custodito dall'angelo Zotiel. Afferma di essere stato portato alla fonte della vita e alla "casa della fiamma". Una costruzione con i muri di cristallo avvolta da fiumi di fuoco e un grande cerchio che le gira intorno. I testi Tibetani parlano di una città ove dimoravano gli Dèi, Sudarsuma, ubicata nel cielo circondata e difesa da sette cerchi dorati.

Anche i Veda parlano di questa stupenda città edificata nel cielo da Gandharva.

Il soffitto della casa che vide Enoch era simile al cielo costellato di stelle. Vi erano fiammeggianti Cherubini ovunque. Al di là di questa, un altra dimora, più grande della prima, innalzata "con vampe di fiamme". All'interno, su di un trono simile al cristallo, ruote fulgenti come il sole e i Cherubini che aleggiavano.

Enoch afferma di essere arrivato al termine dei cieli e della terra, là dove esiste una voragine, un abisso scuro ricettacolo di ogni vuoto. Ma è sufficiente una "nube viaggiante" per arrivare a tanto? Può darsi, ma dipende certamente dal tipo.

Gli angeli riempiono le pagine del Vecchio Testamento divisi in Serafini, Arcangeli, Troni, Dominazioni, Podestà e Cherubini dal "flammeo gladio" - un fascio vibrante e luminoso che poteva colpire ovunque - a guardia del Paradiso Terrestre. Quale tipo di spada usò l'angelo che sterminò in una sola notte l'esercito di Sennacherib composto da ben 185.000 uomini? Angeli o addestrati guerrieri quelli che intervengono nella battaglia fra Maccabeo e Timoteo, scagliando dardi e fulmini? "Io sono il Principe dell'esercito del Signore" dice l'angelo che appare a Giosuè.

Angeli che a bordo di "carri di fuoco" sono gli artefici di "Abduction", come nel caso di Enoch, Elia e Zacaria. E si fanno maestri nello spiegare le cose strane viste dai rapiti nei loro viaggi.

Zaccaria vide "libri a forma di rotolo" lunghi dieci metri solcare il cielo; carri volanti trainati da cavalli colorati che uscivano da "montagne di bronzo". Giacobbe vide la scala con la quale gli angeli salivano e scendevano dal cielo. Egli lottò, addirittura contro uno di loro per una notte intera, senza fare la fine dei soldati di Sennacherib; fatto davvero inspiegabile. L'arcangelo Gabriele pilota la giumenta "Elborak" con la quale Maometto percorre, con la velocità del fulmine, l'immensità dello spazio, visitando le sfere celesti e i sette cieli.

Come già accennato, gli angeli sono i protagonisti della "battaglia del cielo", storia comune a molte civiltà, dai Greci agli Ariani, che tratta della caduta dei "Logoi" nell'abisso delle Tenebre e condannati a reincarnarsi su questa terra.

Il rotolo "1 Q M", ove 1Q sta per Qumran Prima grotta e M per Milhamah, cioè Guerra, è un testo poco conosciuto chiamato "la guerra dei Figli della Luce contro i Figli delle Tenebre", noto come "Regola della Guerra". Si compone di 19 righe, di cui l'ultima mutilata, diviso in cinque sezioni, acquistato dall'Università Ebraica nel 1947. I membri del gruppo detti "Figli della Luce" rappresentano le forze del Bene e lotteranno contro i "Figli delle Tenebre", che comprendono i pagani chiamati Futili; essi sono sia gli scellerati, sia gli Ebrei che non hanno aderito alla Comunità. Nella battaglia i figli della Luce vinceranno tre volte e tre volte perderanno. La settima volta interverrà Dio che darà la vittoria ai figli della luce. Il testo è importante per la sua terminologia militare sconosciuta prima della scoperta del rotolo. La datazione difficile è fra il 110 e il 70 a.C.

Esiste anche un 4 Q 385-390 Deutero Ezechiele con frammenti della "regola della Guerra", documento di Damasco, pubblicato solo in parte. Vi è in merito anche uno scritto esoterico scritto da destra a sinistra, ma con lettere orientate da sinistra a destra; inoltre un altro testo con caratteri mistico gnostici è stato accostato a quella letteratura mistica ebraica che va sotto il nome di Merkabah, cioè il nome del "carro celeste di Ezechiele".

La guerra del cielo la troviamo anche del Rig Veda ove emergono gli Asura, figli del primo Soffio Creatore, identificati con gli angeli Caduti della Chiesa Cristiana. Gli asura erano parte dello Spirito Supremo, alleati di Soma e degradati a potenze avverse o Demoni. Fra di loro gli Ushana, cioè la "legione del Pianeta Venere" (lucifero per i cattolici); i Danava e i Daitya, i demoni e i giganti della Bibbia, progenie dei figli di Dio e delle figlie degli uomini. Vi erano i Naga, sarpa o serpenti, ovvero i Serafini - Sarapa e uguale a fuoco ardente - e ritroviamo il fuoco di Enoch.

Abbiamo il drago volante che lotta; Ariman che si circonda di fuoco cercando di conquistare i cieli, ma Ahura Mazda scende "dal cielo solido dove dimora" e interviene in aiuto dei "cieli che ruotano". In tal modo i sette Saravah con le loro stelle combattono e vincono Ariman che precipita nella valle del Dolore.

Molte le versioni della Battaglia del Cielo, ma i Deva (gli Dèi) risulteranno vincitori sugli Asura ( i titani nemici degli Dèi) e si assicureranno un settore del cielo, guidati dal Dio Indra alla testa di un esercito personale formato dai Marut che venivano raffigurati con lampi e tuoni.

Indra, l'uccisore dell'Asura Vrita, era il Signore degli Eserciti che possedeva carri muniti di un fuoco capace di abbattere tutto quello che si trovava sul loro cammino. Alcuni potevano perfino volare e in battaglia sterminava i nemici che, raccontano le cronache, cercavano scampo nella famosa Città delle Tre Alture. Il Dio scendeva spesso sulla terra camuffato per non farsi riconoscere con lo scopo di sedurre le figlie degli uomini. Era definito "nato sopra le nuvole", quindi non di questa terra. Il signore degli Dèi col nome di Devapat, o il signore del paradiso col nome di Svarahpat.

Interessante la storia divulgata dai testi Brahmana: gli Asura proposero ai Deva un trattato di pace concedendo ai Deva quel pezzo di cielo e di terra che avrebbero percorso in soli "tre passi". I Deva scelsero come loro paladino un nano di nome "Vishnu", detto , guarda caso, "Vamana"; il quale, in soli tre passi, riuscì a percorrere il cielo, la terra e lo spazio intermedio. Cosa possedeva per riuscire in tale impresa? Non si può fare a meno di collegare il nome ai "Vimana" che percorrevano i cieli dell'India.

Fra l'altro gli assembramenti angelici in cielo erano ricorrenti e la gente non si stupiva più di tanto. La Bibbia dedica poche righe ad un fenomeno che, ai giorni nostri, avrebbe riempito le cronache, con notevole risonanza, per lungo tempo: si narra che per quaranta giorni e notti, si accalcarono e sfilarono nel cielo cavalieri in assetto di guerra con le loro armature lucenti sotto gli occhi degli abitanti di Gerusalemme. È difficile immaginare cavalli sospesi in aria, cavalieri armati camminare sulle nuvole. Era "l'esercito del Signore"? Con quali mezzi rimanevano sospesi a mezz'aria?

Nel 70 a.C. si videro altre "armate angeliche" adunarsi in cielo quando, 37 anni dopo la Crocifissione di Cristo, Dio decise di abbandonare il "popolo eletto". È scritto che prima del calar del sole si videro in tutta la regione, sospesi in aria, carri e falangi armate che irrompevano attraverso le nubi e circondavano la città. I sacerdoti del tempio interno affermarono che dopo aver avvertito una forte scossa, una voce "collettiva" disse: "Noi ce ne partiamo da qua" (guerra giudaica VI, 5).

Di "angelico" traspare poco. Erano per caso i carri che atterravano a Hark Karkom, ove recentemente sono state trovate piattaforme rialzate che presentano pietre "fuse" in conseguenza dell’esposizione ad un elevato calore?

Dal 70 a.C. le visioni angeliche divennero singole non più collettive. Comunque all'opera degli Angeli si attribuisce la traslazione della S. Casa di Maria, da Nazareth a Loreto.

È l'angelo Moroni che spinse Joseph Smith a fondare il movimento dei "Mormoni".

Di angeli ha parlato l'entità Mariana delle apparizioni di Bayside definendoli "entità infernali" a bordo di Ufo.

In effetti qualche dubbio nasce rivisitando i nomi delle entità contattate nelle contemporanee segnalazioni di abduction e confrontandoli con i nomi degli esseri divini che caddero sulla terra segnalati in alcuni antichi testi, fra i quali il libro di Enoch. Astar non è altro che Astaroth, Affa è l'angelo della Morte Af, un demone è Orthon che si è rivelato a Adamski. Abbiamo Apol , cioè Apollion; e Semiase, con il quale Maier dice di essere stato in contatto, è il nome del capo dei 200 veglianti del Monte Hermon. Troviamo Dhanne equivalente a Danae la venusiana, e da Venere arriva anche "fratel Bocco"; l'altro nome di Venere è Lucifero, il Drago rosso, il Portatore di Luce.

Somiglia alla visione "manichea" menzionata nell’apocrifo "Il libro di Giovanni evangelista" del tardo medioevo, nel quale si sostiene che l’uomo è una creazione del diavolo e che le anime sono angeli decaduti che entrano nella materia per continuare la loro diabolica opera di corruzione. "Il Signore ne ebbe compassione e concesse una tregua a lui e a tutti quelli che gli erano insieme, per ciò che volesse compiere, entro sette giorni. (…) creò l’uomo a sua somiglianza, comandando ad un angelo del terzo cielo di entrare in quel corpo di fango. Ne prese un poco e fece un altro corpo, in forma di donna, e comandò ad un angelo del secondo cielo di entrare nel corpo della donna. (…) egli comandò loro di compiere atti carnali nei corpi di fango; ma non erano capaci di peccare. Allora creò un paradiso e vi portò l’uomo e la donna. Fatto portare un albero lo piantò in mezzo al giardino, e così l’astuto demonio nascose il suo stratagemma. (…) I diavolo entrò in un serpente e sedusse l’angelo che era nella forma della donna e sfogò la sua lussuria con Eva, sotto l’aspetto di serpente. Poi versò il veleno della sua lussuria su Adamo, e questa generò i figli del serpente e del diavolo, fino alla fine del mondo".

In conclusione, angeli, dèi o demoni, ci visitano, ci studiano, ci controllano. C’è chi afferma vivano in mezzo a noi.

Sembra comunque accertato che "veglino" e "sorveglino" dal Regno dei Cieli, dall'Eden, dal Wahalalla, dalla Grande Prateria terra dei sogni.

Forse una "Dreamland" nota come "Area 51"?

http://www.edicolaweb.net/edic014a.htm



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MessaggioInviato: 12/04/2013, 16:47 
Cita:
In conclusione, angeli, dèi o demoni, ci visitano, ci studiano, ci controllano. C’è chi afferma vivano in mezzo a noi.

Sembra comunque accertato che "veglino" e "sorveglino" dal Regno dei Cieli, dall'Eden, dal Wahalalla, dalla Grande Prateria terra dei sogni.

Forse una "Dreamland" nota come "Area 51"?


Da queste sedi celesti escluderei l'Eden, visto che era un luogo fisico ben preciso della terra. comunque è impossibile non prendere atto che queste figure seguono ed influenzano (influenzavano?) l'uomo da quando ha messo piede sulla terra, e forse anche da prima, e che tale presenza costante sia documentata ovunque con le stesse caratteristiche principali. Chi o Cosa fossero è difficile dirlo, ciò che è semplice dirlo è che sicuramente non erano angeli e\o demoni intesi come lo vuol fare l'iconografia classica religiosa. Secondo me per analizzare bene questi fatti bisogna prescindere da una visione teologica e valutare gli eventi e soprattutto come si comportano queste "figure" che vi prendono parte. Da quello si capisce tutto perfettamente :)



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Cita:
MaxpoweR ha scritto:

Cita:
In conclusione, angeli, dèi o demoni, ci visitano, ci studiano, ci controllano. C’è chi afferma vivano in mezzo a noi.

Sembra comunque accertato che "veglino" e "sorveglino" dal Regno dei Cieli, dall'Eden, dal Wahalalla, dalla Grande Prateria terra dei sogni.

Forse una "Dreamland" nota come "Area 51"?


Da queste sedi celesti escluderei l'Eden...



Quoto, ho riportato per intero l'articolo per onestà intellettuale, ma condivido l'idea di Max.



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Tratto da "Gli Anelli Mancanti" di Ines Curzio

"C'erano sulla Terra i Giganti a quei tempi - e anche dopo quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi dell'antichità, uomini famosi." (Genesi 6,4)

Quante volte ho letto e riletto questa frase. Quante volte mi sono chiesta quale fosse l'interpretazione di tutto il passo della Genesi.

Mi è sempre stato detto che si tratta di un linguaggio metaforico, che attraverso figure allegoriche, in poche semplici parole, racchiude la storia dell'uomo, la creazione del mondo e della vita. Sono sempre stata convinta però che tali parole non siano state scritte per rimanere per sempre oscure, ma che al contrario il nostro compito sia quello di cercarne il significato intrinseco, il quale può diventare sempre più chiaro nella misura in cui la nostra consapevolezza e la nostra forza spirituale vadano crescendo di pari passo con la ricerca di quella "verità" capace di spiegare le parole senza rinnegare, ma al contrario, confermando la fede che ci spinge verso tale ricerca.

Iniziando questa mia personale analisi mi sono meravigliata di quante ipotesi interpretative fossero state fatte da parte di studiosi appartenenti ad ogni branca: scientifica o umanistica, semplici curiosi o "addetti ai lavori", credenti e non credenti. Nessuna però cercava di analizzare e spiegare il passo parola per parola. Ho avuto più volte l'impressione che nelle ipotesi formulate si tendesse ad adattare le parole della Genesi alla spiegazione fornita e quindi all'interpretazione desunta, non a trovare una spiegazione più o meno plausibile per ogni singola parola.

Nei vari tentativi di interpretazione si incontra chi pone l'Eden a Est sulla Terra, chi cerca di dare coordinate ancora più precise all'Albero della Conoscenza.

Chi sostiene che Caino e tutta la sua stirpe è indicata col nome di Giganti e quindi tale termine si riferisca ad essa.

Chi assicura che i "figli di Dio" sono Angeli caduti, semidèi o entità semi-divine giunte in Terra per accoppiarsi con le donne, o in altre versioni con i Giganti (evento che avrebbe scatenato l'ira divina che portò poi al diluvio).

Chi afferma che i Giganti siano i nostri creatori, o comunque esseri superiori da cui discendiamo e quindi la Bibbia non ha alcun valore religioso, ma è totalmente da reinterpretare in chiave atea.

Chi ancora individua nei "Giganti" gli "eroi del passato, uomini famosi", e si divide ulteriormente fra chi associa il termine gigante al significato ideologico di qualcosa di eroico, ma pur sempre umano.

Chi invece è convinto si tratti di un'altra razza, ormai estinta, cui appartenevano tali eroi: Noè, Mosè e via dicendo.

Si potrebbe ancora continuare con la lunga sequela di interpretazioni su chi fossero i nostri progenitori al tempo in cui "gli uomini abitavano in Terra con gli dèi" (2), individuati ancora una volta nei Giganti.

Ma dunque questi Giganti sono uomini o dèi? Sono esseri reali o mitologici? Sono davvero gli eroi del passato? E come mai allora Mosè e Davide, solo per citare due esempi dall'Antico Testamento, nel corso delle loro imprese dettate dalla volontà divina, dovettero uccidere rispettivamente Og e Golia, malvagi Giganti, ultimi di un'antica stirpe estinta?

Questi e mille altri interrogativi nascono leggendo le multiformi interpretazioni fin qui raccolte.

Una mia convinzione è sempre stata che, poiché la Bibbia adopera un linguaggio alle volte allegorico, alle volte sintetico, ogni parola a noi giunta sia stata collocata con precisione e usata intenzionalmente, ognuna con un proprio significato tale da racchiudere in ciascuna parola un tassello della storia; quindi difficilmente due parole possono indicare lo stesso elemento, lo stesso individuo, lo stesso evento.

Partendo da questa riflessione rileggiamo assieme il passo più discusso da cui si muovono le più fantasiose interpretazioni della Genesi.

Sono qui riportate in due versioni: Diodati e C.E.I.

Cita:
"Or avvenne che, quando gli uomini cominciarono a moltiplicar sopra la Terra, e che furono loro nate delle figliuole. I figliuoli di Dio, veggendo che le figliuole degli uomini erano belle, si presero per mogli quelle che si scelsero d'infra tutte. (...) In quel tempo i Giganti erano in su la Terra, e furono anche dappoi, quando i figliuoli di Dio entrarono dalle figliuole degli uomini ed esse partorirono loro dè figliuoli. Costoro son quegli uomini possenti, i quali già anticamente erano uomini famosi."


Cita:
"Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla Terra e nacquero loro figlie, i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli quante ne vollero. (...) C'erano sulla Terra i Giganti a quei tempi - e anche dopo - quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi dell'antichità, uomini famosi."


In questo estratto ci troviamo di fronte a tre soggetti principali e distinti: gli Uomini, i Figli di Dio, i Giganti.

La Bibbia, come anche i Vangeli, non temono ripetizioni o ridondanze linguistiche, quindi se i Giganti fossero stati uomini non sarebbero stati usati termini separati. Lo stesso dicasi se i Figli di Dio fossero stati uomini, o fossero stati i Giganti stessi.

In ciascuna delle interpretazioni precedentemente citate, per giungere alla spiegazione del passo, si creano inevitabilmente degli accavallamenti fra un termine e l'altro, come fossero sinonimi fra loro, cosa che a mio parere non soddisfa i criteri con cui generalmente sono usate le parole e le frasi nel racconto biblico.

Nasce quindi una domanda che vuole essere in fondo anche una provocazione: perché non cercare di capire chi sono questi tre distinti soggetti, alla luce di quei reperti storici e archeologici che tutt'oggi rappresentano un mistero, senza avere la pretesa di dare delle risposte certe, ma semplicemente cercando di unire il sapere di tanti popoli sulla Terra?

Perché non pensare che la ricerca di tale unione possa aiutarci a trovare quella consapevolezza che costituisce la coscienza universale in grado di spiegare, o almeno di avvicinarci, alla comprensione dell'origine di tutti noi, esseri umani, che abitiamo la Terra?

Note:
2. Si veda ad esempio "Il codice delle Piramidi" di Horst Bergmann e Frank Rothe - Newton & Compton editori, Roma.


http://www.edicolaweb.net/libr255c.htm

Osserviamo da questa rapida introduzione un punto importante che dovremmo approfondire e che sarà oggetto di ricerca da parte del Progetto Atlanticus nei prossimi mesi, ovvero l'ipotizzato scontro tra Elohim da una parte e Giganti/Titani dall'altra descritto non solo nella Bibbia (l'elohim yahweh contro gli anakiti in palestina) ma anche nei miti della gigantomachia greco-romana, celtica e mesoamericana.

Ci stiamo forse riferendo a due fazioni intestine al pantheon degli Elohim/Anunnaki sopravvissuti al diluvio? Forse lo scontro, a un certo punto della storia tra i figli degli dei Elohim da una parte e i Nephilim dall'altra, colpevoli di stare insegnando agli uomini troppe cose?

Elohim descritti praticamente sempre come diafani, dalla pelle chiarissima e dagli occhi color del cielo spesso accompagnati da capelli biondi se non addirittura bianchi contro i Nephilim, discendenti di Atlantide e orientati all'Enkilismo, caratterizzati dal fenomeno fenotipico del rutilismo...

E' come se avessimo individuato molti tasselli del mosaico, ora bisogna trovare la chiave per farli incastrare correttamente fra di loro...

Vi va di aiutarmi a raccogliere materiale che faccia riferimento a questo "scontro di civiltà" a questa guerra 'intestina' al pantheon divino che ha condizionato in maniera significativa la storia intera del genere umano?

[:D]


Ultima modifica di Atlanticus81 il 29/11/2013, 14:12, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 30/11/2013, 03:06 
Cita:
Una mia convinzione è sempre stata che, poiché la Bibbia adopera un linguaggio alle volte allegorico, alle volte sintetico, ogni parola a noi giunta sia stata collocata con precisione e usata intenzionalmente, ognuna con un proprio significato tale da racchiudere in ciascuna parola un tassello della storia; quindi difficilmente due parole possono indicare lo stesso elemento, lo stesso individuo, lo stesso evento.


Secondo me questo presupposto è sbagliato, o per meglio dire è troppo semplicistico. O la bibbia è un libro allegorico e quindi SONO TUTTE ALLEGORIE oppure descrive fatti e racconti che vanno presi così come sono. Perché affermare che è "ALLE VOLTE ALLEGORICO" significa voler fare col testo ciò che si vuole. Se è ALLE VOLTE ALLEGORICO non sapendo la chiave di lettura giusta possiamo considerare allegoria quello che vogliamo e quindi affibbiargli il senso che vogliamo, per pura discrezione. Ed a mio avviso questo è il metodo che ha portato la bibbia ad essere il libro di propaganda che conosciamo. A mio avviso il metodo migliore è essere coerenti. Se è un libro allegorico allora nessuno può conosce il reale significato di quelle allegorie perchè non vi è nessun testo che le spiega e dunque ognuno ci può vedere ciò che vuole e farne quel che vuole il che rende la sua analisi del tutto inutili. Si può invece ritenere che quel testo non sia pura allegoria, ma sia la descrizione di eventi concreti con tutte le sviste e le devianze attribuibili alla mano umana ma che indiscutibilmente in molti casi ha delle evidenti concordanze storiche ed archeologiche in loco.

A io avviso bisogna dare alle parole il loro significato senza ficcarcene di altri e fare in modo che quanto scritto si adatti a ciò che vogliamo veicolare.

Detto questo,

Cita:
"C'erano sulla Terra i Giganti a quei tempi - e anche dopo quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi dell'antichità, uomini famosi." (Genesi 6,4)


da perfetto ignorante io in questa frase non ci vedo nulla di opinabile e penso di essermi fatto una idea precisa del suo significato.

Cita:
C'erano sulla Terra i Giganti a quei tempi - e anche dopo [...]


Questa prima parte a mio avviso è semplicemente un riferimento temporale, che per chi doveva leggere quei testi sarebbe dovuto essere subito chiaro.
E' come se noi dicessimo, quando quel fatto è avvenuto c'era ancora il governo Prodi (se il testo è scritto per noi, con la dovuta approssimazione intuiamo di che periodo si tratta no? :) .
La bibba non è certo stata scritta per essere un libro sacro, era una semplice raccolta di fatti (racconti) destinata a quei popoli stessi i quali dubito avessero la volontà di scrivere un libro SACRO per i posteri -.-

Pensate alla divina commedia ritrovata tra 2mila anni senza nessun testo di supporto, cosa potrebbero mai capire di tutte le allusioni dantesche a persone realmente esistite? Nulla.

Cita:
[...] quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli [...]


Questo è l'evento che si vuole evidenziare; i figli di "dio" che si uniscono con le donne umane e generano figli sangue misto

Cita:
[...] sono questi gli eroi dell'antichità, uomini famosi.


Questa è la conseguenza generata dal'evento; la nascita di questa stirpe dal sangue misto.


Quando sulla terra c'erano già i giganti, gli DEI furbacchioni se la sono spassata e dalle loro epiche gesta di letto sono venuti fuori tanti piccoli sangue misto.

Semplice chiaro e lineare.

Quindi sempre secondo la mai analisi da caprone evinco che si parla di tre distinte entità:

GIGANTI (talmente noti che vengono usati per identificare un periodo preciso, almeno per chi doveva leggere quei libri)
DIO ed i suoi figli (Gli Elohim biblici alla cui testa c'era evidentemente un capo: EL)
Gli uomini famosi: i sangue misto.

A giudicare dalla fine barbina fatta dai giganti, cancellati dalla terra e dalla storia, non dovevano essere molto simpatici agli Elohim i quali li hanno sterminati; si tratta di fatto del primo genocidio di cui si ha traccia, tolti di mezzo a colpi di suppostoni nucleari.

Da queste considerazioni prende corpo la mia teoria in merito: i giganti sono i VERI terrestri, la creta su cui queste "divinità" hanno all'inizio modellato il loro giocattolino (noi) miscelando parte del loro corredo genetico a quello degli autoctoni.
Fatto ciò dovevano per forza di cose avere campo libero e quindi spazzare via i padroni di casa (i giganti che erano la reminiscenza di quei popoli atlantidei e mitici di cui si mormora sempre) già in declino per i fatti loro.

Chiacchiere in libertà, scusate se ho scritto troppe scemenze ^_^


edit:

Cita:
Nell'Antico Testamento si narra della distruzione di questa città e di Gomorra, Adama, Zoar e Zeboim (la cosiddetta Pentapoli), per opera divina, a causa dell'empietà dei suoi abitanti. Secondo la narrazione biblica le cinque città, denominate "città della pianura", erano situate sulla riva del fiume Giordano, a sud di Canaan. La pianura, che sarebbe quindi situata nella zona a nord del Mar Morto, nella Genesi viene paragonata al giardino dell'Eden[1].


se non erro un paio di queste erano abitate da giganti, forse l'ultimo loro enclave. Non per niente le più famose Sodoma e Gomorra vengono distrutte proprio perchè stavano cambiando "alleanza" e ciò mi induce a credere che fosse così anche per le altre.

Cita:
Siracide - Capitolo 16

Maledizione degli empi

[1]Non desiderare una moltitudine di figli buoni a nulla,
non gioire per figli empi.
[2]Se aumentano di numero non gioire,
se sono privi del timore del Signore.
[3]Non confidare su una loro vita lunga
e non fondarti sul loro numero,
poiché è preferibile uno a mille
e morir senza figli che averne degli empi.
[4]La città potrà ripopolarsi per opera di un solo assennato,
mentre la stirpe degli iniqui sarà distrutta.
[5]Il mio occhio ha visto molte simili cose;
il mio orecchio ne ha sentite ancora più gravi.
[6]Nell'assemblea dei peccatori un fuoco si accende,
contro un popolo ribelle è divampata l'ira.
[7]Dio non perdonò agli antichi giganti,
che si erano ribellati per la loro forza.

[8]Non risparmiò i concittadini di Lot,
che egli aveva in orrore per la loro superbia.
[9]Non ebbe pietà di nazioni di perdizione,
che si erano esaltate per i loro peccati.
[10]Così trattò i seicentomila uomini
che sono periti per l'ostinazione del loro cuore.
[11]Ci fosse un solo uomo di dura cervice,
sarebbe strano se restasse impunito,
[12]poiché misericordia e ira sono in Dio,
potente quando perdona e quando riversa l'ira.
[13]Tanto grande la sua misericordia,
quanto grande la sua severità;
egli giudicherà l'uomo secondo le sue opere.
[14]Non sfuggirà il peccatore con la sua rapina,
ma neppure la pazienza del pio sarà delusa.
[15]Egli farà posto a tutta la sua generosità;
ciascuno sarà trattato secondo le sue opere.



Ti lascio questi 2 link in cui sono descritti fatti davvero interessanti in merito ai giganti ed all'odio che gli Elohim e di conseguenza i loro giocattolini umani provavano nei confronti degli stessi.
Abbastanza sfacciata è la PROPAGANDA negativa fatta in questi testi, quasi a voler giustificare la loro distruzione.

Erano i terroristi o gli ebrei (da rinchiudere nei campi di concentramento) di quei tempi evidentemente.

http://digilander.libero.it/bibbiaescienza/gb001.htm

http://alienifranoi.wordpress.com/2012/ ... i-giganti/


Ultima modifica di MaxpoweR il 30/11/2013, 03:23, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 29/12/2013, 23:19 
Accenni sulla tradizione degli angeli caduti

Non molti lo sanno, ma le grandi battaglie tra angeli e diavoli tramandateci dai testi antichi sono almeno due: quella più nota, descritta nell’Apocalisse di Giovanni, dove spiccano i due condottieri avversari, l’arcangelo Michele e Satana (il dragone), e quella meno nota riportata nel Libro di Enoch (“Enoc etiopico”). Poiché la prima già appartiene all’immaginario comune, ci soffermeremo di più sulla seconda. Il Libro di Enoch è, per il Cattolicesimo, un testo apocrifo, cioè non riconosciuto tra i libri canonici. Non è così per i cristiani copti, che lo ricomprendono nel loro canone liturgico.

In esso si narra la discesa dal cielo degli Irin, termine ebraico che sta per Guardiani o Vigilanti, sul monte Hermon in Palestina.

Guidati dal loro capo Semeyaza, erano duecento. Tra i colonnelli di Semeyaza il più potente era Azazel. Questi angeli, cui era demandato il compito di vegliare sull’umanità, decisero di unirsi carnalmente alle donne terresti e di trasmettere un bagaglio di conoscenze ai nostri antenati. Similmente a quanto accadde a Prometeo, essi vennero puniti in quanto non era permesso loro fare nessuna delle cose che fecero. Soprattutto, dalla loro unione con le donne nacquero i Nefilim (o Gibborim), esseri giganteschi che iniziarono a devastare il mondo provocando l’ira divina. Gli angeli rimasti fedeli al Signore calarono dunque in guerra contro i fratelli che si erano mischiati con i mortali. L’arcangelo Raffaele sfidò in singolar tenzone Azazel e lo gettò nelle tenebre del deserto di Dudael, Michele annientò invece Semeyaza e gli altri Vigilanti incatenandoli sotto le colline della terra, fino al giorno del giudizio. Gabriele fu inviato contro i Nefilim. In seguito, Dio mandò il Diluvio per mondare ogni nefandezza. Echi di questi eventi si ritrovano nell’apocrifo Libro dei giubilei, nei Rotoli del Mar Morto e perfino nella Genesi (6;2,4), mentre i Vigilanti sono menzionati in Daniele (4;10,14,20).

Un corpus tradizionale, quello sopra accennato, che individua in primis nella lussuria il peccato angelico, a differenza dell’altra caduta, quella di fatto legata all’Apocalisse, in cui i peccati furono di superbia verso Dio e di invidia verso l’Uomo. Due cadute distinte che, però, non escludono alcuni paralleli: Semeyaza sarebbe Satana e Azazel Lucifero. Contro questa ipotesi sta l’ormai acclarata, dalla dottrina, identità tra Lucifero e Satana, la stessa creatura indicata con nome differente prima e dopo l’aver perduto la gloria (“Portatore di luce” prima, l’”Avversario” dopo). Eppure la stessa tradizione giudeo-cristiana narra che non tutti i Vigilanti si accoppiarono con donne umane: alcuni non peccarono inizialmente ma si rifiutarono poi di punire i propri fratelli, restando neutri durante la battaglia che scaturì per volere divino. Per tale ragione a essi fu imposto un compito faticoso: recuperare e conservare la pietra divelta dalla fronte di Lucifero durante la sua caduta, pietra in seguito lavorata e tramandata ad ordini cavallereschi mortali, meritevoli di tanto oneroso onore. La pietra era il Graal. Ne accenna addirittura René Guénon nel suo Simboli della Scienza sacra (1962) a proposito del lapsit exillis, citato da Wolfram von Eschenbach nel Parzival.

Ecco che s’instaura una relazione tra Vigilanti e Lucifero, fondendo così due storie altrimenti diverse. In ogni caso i “buoni” sono sempre gli arcangeli. La Bibbia cattolica ne cita tre, Michele, Raffaele e Gabriele, ma riporta pure ch’essi erano sette (Tobia 12;15). I testi veterotestamentari apocrifi, nonché altri scritti religiosi, hanno tramandato i nomi degli altri quattro di volta in volta differenti, sì da ricavarne una moltitudine: Uriel, Phanuel, Barachiel, Sealtiel, Raguel, Suriel… Le correnti esoterico-religiose hanno prodotto nei secoli elenchi diversi di angeli a proprio uso e consumo. L’angelologia è una materia vasta e seria che qui si è solamente sfiorata, confidando di aver però stimolato il lettore interessato ad affrontar da sé studi più estesi.

http://mauroscacchi.wordpress.com/2012/ ... a-biblica/


Ultima modifica di Atlanticus81 il 29/12/2013, 23:20, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 05/02/2014, 12:38 
Leggiamo spesso storie che riguardano Enki dove possiamo leggere di come egli possa assumere le sembianze di un serpente o di un toro.

Io credo che più che "trasformarsi" in serpente o toro questi fossero dei simboli, delle effigi, che rappresentassero il dio Enki e la sua corrente.. diciamo "socio-politica", in contrapposizione a quella del fratello, rappresentato invece dal cerchio alato.

Immagine

Un po' come oggi riconosciamo l'asinello e l'elefante come simboli dei partiti repubblicani e democratici USA.

Immagine

Ora, proviamo a pensare al seguente fatto.

Quando Mosè sali sul monte Sinai (per incontrare l'elohim Yahweh) al ritorno trovo il suo popolo ad adorare un vitello d'oro può essere che in sua assenza qualcuno o qualcosa li avesse indotti ad adorare il vitello d'oro che rappresentava Enki?

Ovviamente sarebbe stato uno smacco non indifferente per quel Yahweh che aveva appena 'liberato' il suo popolo, a maggior ragione dopo essere stato escluso proprio da Enki dall'assegnazione di popoli e terre durante l'assemblea degli Elohim subito dopo il diluvio.

Ovviamente la Bibbia tende a denigrare i festanti definendoli come nella più totale perdizione, il che potrebbe essere un modo come un altro per enfatizzare gli aspetti negativi di un evento. Un meccanismo che anche oggi l'informazione prezzolata dal potere tende a utilizzare.

E non solo... Tutta la tauromachia dei millenni a venire assumerebbe quindi un significato diverso diventando un modo per esaltare il conflitto dell'Elohim Yahweh nei confronti dello zio (?) Enki? Un modo per rappresentare la SUA vittoria contro il Toro simbolo di Enki, attraverso il dominio sull'Uomo?

Anche Orione, come avevo evidenziato nel seguente articolo, sembra combattere contro la costellazione del Toro

Il messaggio di Orione
http://ufoplanet.ufoforum.it/headlines/ ... LO_ID=9625

Articolo che chiama in causa anche Aldebaran e Sirio, altre stelle molto presenti nei miti del mondo antico.

La tauromachia (da wikipedia) consiste in un combattimento di uomini contro bovini. Se ne hanno notizie già nel II millennio a.C.; si diffuse anche nella Grecia antica, specie durante i festeggiamenti. Gli animali impiegati sono soprattutto maschi adulti (tori).



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news fresca fresca:
http://corrieredelmattino.altervista.or ... zia-shock/


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Cita:
kenshiro1978 ha scritto:

news fresca fresca:
http://corrieredelmattino.altervista.or ... zia-shock/


Non vorrei mai deluderti... ma temo sia un fake, certamente la foto lo è.

[:(]



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[:(] purtroppo tante notizie in rete sono dei fake...io mi limito a segnalarle poi giudichiamo qui...


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Hai fatto bene infatti! Ma cosa ne pensi del mio intervento su Enki?

[:p]



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Iscritto il: 29/01/2014, 15:34
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MessaggioInviato: 06/02/2014, 12:22 
Guarda,io tanti anni fa avevo letto "il pianeta degli dei" e una ltro paio di libri di sitchin,mi trovo d'accordo sulla tua analisi,la distinzione tra Satana e Lucifero mi è nuova,non avendo mai letto "il libro di Enoch" e non essendo espertissimo di angelologia
Lascerei associato Enki al simbolo del serpente/dragone>Satana: come diceva il compianto sitchin,il simbolo del "dottor" Enki,primo ufficiale medico erano appunto 2 serpenti intrecciati,(la doppia coda del DNA)
Tra l'altro mi viene in mente un'altra ipotesi lanciata da un numero di "Notiziario UFO" di tantissimi anni fa,in cui si associava la figura dell'Inferno che "sta sotto" (scusate la descrizione ma rende bene l'idea [:)] ) ,non inteso come sotto terra,ma nell'emisfero sotto,ossia quello australe,da lì si riallacciavano all'ipotesi dell'atlantide,(retta appunto da Poseidone/Satana/Enki) ubicata nel continente antartico...lì mi riallaccio al mio intervento nell'altro post appunto su atlantide [:)]


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MessaggioInviato: 06/02/2014, 12:44 
Quoto il tuo post, ma rispetto ai contenuti permettimi due "correzioni" [:p] Sono certo mi perdonerai.

Più che Satana, io lo identificherei con Lucifero, in quanto "Satana" mi pare si traduca con "Avversario" e pertanto chiunque può essere un "Satana" a seconda del punto di vista dell'osservatore. Siamo abituati a pensare a "Satana" come NOME, quando invece pare essere un AGGETTIVO.

Corretto invece il ragionamento sul "sotto", ma più che Antartide porgerei l'occhio a quelle città della parte sud-est dell'africa che sembrano risalire a più di 200.000 anni fa e che si sposano bene con la collocazione dell'abzu dei miti sumeri.

http://maps.google.it/maps/ms?ie=UTF8&t ... ffc91722d7

http://www.liutprand.it/articoliMondo.asp?id=282

Forse anche questi link ti potranno interessare [;)]

http://www.progettoatlanticus.net/p/gli-anunnaki.html

http://www.progettoatlanticus.net/2013/ ... miche.html

Con ciò non voglio dire che l'Antartide non c'entri nulla con tutta questa storia anzi... ma collego il suo ruolo più all'epoca dell'età dell'oro atlantidea piuttosto che all'origine dell'uomo.



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