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MessaggioInviato: 22/09/2013, 13:02 
partendo da:
http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichpage=-1&TOPIC_ID=15298&REPLY_ID=301013

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Cita:
[color=blue]La teoria della montagna di ...®
Scritto da Uriel Fanelli
A grande richiesta, mi chiedono di ripostare la "teoria della montagna di ***" dal vecchio blog. Essa risale a qualche anno fa. Eccola qui.

Alcune persone godono nel particolare hobby di fare "debunking". Il debunking e' l'abitudine di dimostrare, punto per punto, che le teorie cospirazioniste ( UFO, HAARP, rettiliani & co) siano false.

Non ho voglia di spiegare che la cosa piu' difficile da dimostrare al mondo sono proprio le verita' piu' semplici, direi quasi gli assiomi, se non fosse che non si dimostrano affatto, ci si limita a constatare che siano assiomi e che siano necessari o presenti , per chi si occupa di matematica inversa.

Quanto piu' vicini siamo alle evidenze ed agli assiomi, quanto piu' complesso sara' dimostrare qualcosa, nella media. I problemi sulle qualita' di base dei numeri sono quelli che, come la congettura di Riemann, resistono di piu' all'assalto intellettuale dei dimostratori.

Allo stesso modo, dimostrare che nessuna industria farmaceutica ci stia irrorando GRATIS di anticoncezionali perche' agli azionisti piace VENDERLI, e' di una complessita immensa; entrerebbero in gioco Peano e Pareto, e come scrive qualcuno tutti mi darebbero immediatamente del fascista.

Il guaio e' un altro: cento milioni di scimmie che battano tasti a casaccio su cento milioni di macchine da scrivere per cento milioni di anni probabilmente scriveranno l'opera magna della letteratura di ogni tempo e luogo.

Il problema e' che produrranno anche una cataclismica, spaventosa, leviatanica , galattica MONTAGNA DI ***.

La proporzione tra le due cose, catastroficamente a favore della *** , e' tale che normalmente si danno le macchine da scrivere in mano a persone delle quali si presume che scriveranno qualcosa di buono.

Il motivo e' molto semplice: se anche le nostre scimmie scrivessero l'opera magna di ogni tempo e di ogni luogo , il tempo necessario a scartare tutte le altre opere sarebbe infame.

Questo e' alla base di quella che io chiamo "la teoria della montagna di ***". Essa dice, in sostanza, che un idiota puo' produrre piu' *** di quanta tu non possa spalarne.

Prendiamo per esempio il famoso motore di Schietti.

Si tratta di una bufala catastrofica; e' vero che i palloncini saliranno in alto, ma per gonfiarli in fondo al cilindro abbiamo usato piu' dell'energia che otterremo.

Questa cosa e' stata fatta presente a schietti, dicendogli che un certo Boyle e un certo Mariotte hanno detto delle cose sensate qualche tempo fa.

Il risultato e' stato che lo schietti se n'e' uscito con un ulteriore delirio "Schietti dimostra falsa la legge di Boyle-Mariotte".

La cosiddetta dimostrazione consiste nell'introdurre ulteriore complessita': una macchina fatta di due componenti e' difficile da falsificare, una macchina composta da stantuffi, leve, ingranaggi, miliardi di circuiti logici, eccetera, e' dialetticamente impossibile da debunkare completamente,perche' mancano le competenze.

Prendiamo per esempio il processore del vostro PC: si potrebbe dire che possa parlare con l'aldila'. Se siamo ciarlatani, intendo. A quel punto arriverebbe un tizio che lavora in Verilog o in VHDL e ci spiegherebbe che niente in un processore parla con l'aldila'.

La risposta del cialtrone a quel punto sara' qualcosa di relativo alla fisica del silicio. Il guaio e' che a quel punto l'esperto di Verilog esaurisce la sua competenza, perche' la parte al silicio gli e' nota solo in parte (quel tanto che serve a scrivere codice eseguibile dall'hardware nei tempi previsti), ma se andiamo allo stato dell'arte ci saranno esperti di fisica della materia che passano la vita sul silicio, e chi ha visto la modellazione matematica di un singolo nucleo di idrogeno (un delirio di operatori hermitiani) sa bene che "l'atomo di Silicio" non e' per nulla una cosa semplice.

In pratica, se facciamo affermazioni riferite allo stato dell'arte ci vorra' un intero team di esperti per contraddirci, a patto di riferirci ad una complessita' abbastanza grande di fenomeni fisici. Non esiste UNA SOLA persona in grado di discutere allo stato dell'arte di una CPU, ci vuole una squadra intera.

Il problema e' che radunare la suddetta squadra ci costera' uno sforzo immenso rispetto a quello che costa al cialtrone affermare di pingare la madonna in persona attraverso la sua vpn.

In pratica , economicamente parlando vinceranno sempre i cialtroni, perche' la competenza costa piu' dell'incompetenza.

Ma c'e' un motivo di tipo umano che mi impedisce di darmi a quest'attivita'. Il fatto, cioe', che queste persone siano arrabbiate.

Oh, non arrabbiate come mi arrabbio io con il cane se mi scava una pianta di susini per seppellirci il pane.

Sono arrabbiate come stile di vita, nel senso adleriano del termine.(1) La rabbia per loro e' una condizione permanente, ontologica, e' un metodo di ricerca: la tal cosa e' vera nella misura in cui pensarla sostiene la mia rabbia.

Poiche' molte delle verita' che sono passate alla storia sono state inizialmente scomode(2), queste persone ritengono che ogni affermazione che suscita rabbia sia scomoda, ergo vera.

Il problema e' che esse non suscitano una vera e propria rabbia, e non sono nella media nemmeno "scomode": si tratta quasi esclusivamente di affermazioni fastidiose. Fastidiose perche' il buon Schietti si ostina ad ammorbare i commenti dei blog di mezzo mondo con la sua parafilosofia.

La strategia di queste persone e' di ammorbare la vita alla gente con la propaganda delle loro idiozie. Poiche' ad un certo punto ricevono una reazione di fastidio, deducono che la loro "verita'" sia "scomoda anziche capire che il problema sta nella loro fastidiosa presenza, e non nella loro scomoda verita'.

Lo scopo e' quello di arrivare ad uno scontro, appunto, rabbioso. E questo e' dovuto molto semplicemente al fatto che , come ho gia' scritto, la rabbia e' la loro condizione esistenziale: rabbia perche' si sentono impotenti di fronte a banche e multinazionali , rabbia perche' non riescono a realizzarsi, rabbia perche' si sentono maltrattati dalla societa', eccetera.

La colpa di tutto questo, ovvero delle loro disgrazie ultime, sta proprio nelle leggende, nei mulini a vento che combattono; e verso i quali rivolgono la loro rabbia. Ma il fatto che la rabbia sia la loro condizione ontologica fa si che essa non sia l'effetto dei mulini a vento,ma la causa.

La loro condizione esistenziale e' di essere arrabbiati, soprattutto, prima di ogni cosa ed a prescindere. Di fatto questi individui si sono aggirati per il mondo , digrignando bile e vomitando odio astioso, con una vocina dentro che chiedeva loro "perche' tanto odio?"

Perche' tanta ingiustificata rabbia?

Improvvisamente arriva il ciarlatano e gli dice: ecco qui, puoi scegliere tra "sono arrabbiato perche' mi nascondono la verita' sull' 11 settembre", "sono arrabbiato perche' ci stanno uccidendo con le scie chimiche", "sono arrabbiato perche' la free energy viene nascosta al mondo", eccetera.

In altre parole, le teorie cospirazioniste sono solo un vestito, una copertura che serve a dare una motivazione apparente per una rabbia che altrimenti non si spiega; Blondet e' arrabbiato perche' come giornalista e' una sega fritta , perche' non ha credito in alcun ambiente giornalistico serio, denunciare il grande complotto degli ebrei gli serve perche' dire "sono arrabbiato perche' la mia carriera di giornalista e' una montagna di letame" suona male, mentre "sono arrabbiato perche' gli ebrei dominano il mondo e vogliono tagliare un pezzo di pisello a tutti" suona meglio: non contiene un'ammissione di implicito fallimento esistenziale.

Ora, qual'e' la realizzazione massima della rabbia? Contrariamente a quanto si pensa,la massima realizzazione e' la sua stessa diffusione; perche' ogni volta che l'arrabbiato vede che qualcuno si arrabbia con lui trae conferma del fatto che fa bene ad arrabbiarsi, e quando qualcuno si arrabbia contro di lui, ha conferma del fatto che le sue teorie sono scomode (quando invece e' la sua presenza ad essere fastidiosa).

Come scriveva Adler in Psicologia Individuale, "il nevrotico trovera' nella propria nevrosi le energie per sostenere la nevrosi stessa, per quante ne siano necessarie".(3)

O, tradotto in soldoni, essi produrranno sempre piu' rabbia di quanta ne possiate sopportare; piu' provocazioni di quanto possiate mantenere la calma, piu' fastidio di quanto possiate tollerare: l'energia libidica a loro disposizione, la grandezza della forza che li spinge in questo processo ha la cardinalita' del continuo.

C'e' un solo modo di neutralizzare questa gente: stabilito che lo scopo principe di queste persone sia di perpetuare e di diffondere lo stato di rabbia "a priori" che produce il loro stato esistenziale , il solo modo di fermarli e' di evitare i contatti con loro.

Essi sono profondamente malati,di una malattia invisibile che si chiama rabbia. Lo scopo ultimo di questa malattia e' il contagio, e nient'altro che il contagio ; non cambierebbe nulla nell'esistenza materiale di queste persone se si scoprisse che la CIA ha demolito le torri gemelle, ne' se si scoprisse che gli USA vogliono sacrificare la quinta flotta alla guerra contro l' Iran come dice Blondet, in entrambi i casi la nostra italianissima esistenza ne sarebbe inficiata assai poco, ne sarebbero inficiati poco i nostri successi ed insuccessi personali, eccetera.

Lo scopo ultimo della rabbia e' propagarsi.

E la sua sconfitta e' il fatto che gli altri abbiano una vita serena, gioiosa, per nulla arrabbiata.

Quindi, caro Schietti, ti dico una cosa: il tuo motore funziona alla perfezione, la free energy e' alla portata di tutti , la pila di Zamboni potrebbe produrre energia gratis per tutti,(4) ma io sono felice cosi'.

E siccome sono felice, non voglio nulla di quanto dici.

E sempre sia lodato iptables.






Uriel

(1)Ok, ok. Ho conosciuto psicologi adleriani capaci di mettere a posto ,in pochi mesi, anni di disastri di apprendisti stregoni. Siccome sono un tecnico, la prima cosa che ho fatto e' stata di ficcare le mani nella scatola , e ho letto un sacco di cose di Adler.

(2) Nella maggior parte dei casi la verita' e' comodissima. Sono salito sulla metro stamattina pensando che mi avrebbe portato qui. Era vero. Sarebbe stato peggio se fosse stato falso, e io sbagliando il senso di marcia mi fossi trovato a Cascina Gobba. In questo caso, la verita' sarebbe comoda mentre la falsita' sarebbe un rompimento di ********.

(3) Adler contestava l'affermazione freudiana secondo la quale la rappresentazione della nevrosi di fronte all'analista fosse uno sfogo energetico, un calo libidico sufficiente a fermarla.

(4) Non lo penso davvero, ma si tratta di un'affermazione che Schietti non puo' contestare, visto che gli da' ragione. La sua rabbia non avra' quindi espressione, e il meccanismo di tossicita' della rabbia sara' fermato.




[/color]



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[^]The best quote ever (2013 Nonsense Award Winner):
«Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Early in the morning!»
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MessaggioInviato: 22/09/2013, 13:37 
Rmnd... io ti avviso..

appena comincerai ad insultare gli utenti di questo Forum
la discussione verrà chiusa. Di fronte ad altre eventuali
manovre in tal senso, verranno intraprese altre misure.



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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ma insomma..
di mitomani bloggari esauriti
è pieno lo sappiamo...

però io a priori ascolto tutti..
(almeno una volta)
anche il cretino..
non si sa mai..

se il cretino mi dice che il silicio
comunica con l'al di là..ok
voglio però sapere come e quando..
non mi accontento della sparata..
che qualunque cretino può fare..

se il ragionamento convince
bene bravo bis
scomodiamo l'a-team
dei ricercatori scientifici

sennò calcio in kulo.

non mi sembra una metodologia tanto
faticosa da perseguire..

comunque il tuo ragionamento (rmnd)
vale anche x i debunker..
anche lì è pieno di cretini.....

a volte
invece di seguire il principio del rasoio di occam..
"la soluzione più facile è quella giusta.."
si intabardano in teorie più assurde
che assurde non sipuò..

c'è un disco volante..
con le lucine,
manovre impossibili, ecc.
il rasoio di occam vorrebbe
si trattasse di un ufo..

lo diceva anche la hack buonananima
"non siamo soli nell'universo.."

invece no..
il debunker cretino comincia il delirio..
fulmini globulari,
interferenze elettromagnetiche,
ecc. ecc. ecc.

mah..


Ultima modifica di mik.300 il 22/09/2013, 14:10, modificato 1 volta in totale.


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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 22/09/2013, 14:48 
Cita:
Thethirdeye ha scritto:


Rmnd... io ti avviso..

appena comincerai ad insultare gli utenti di questo Forum
la discussione verrà chiusa. Di fronte ad altre eventuali
manovre in tal senso, verranno intraprese altre misure.


Non l'ho capita questa precisazione fuori luogo.



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MessaggioInviato: 22/09/2013, 15:11 
http://www.studioafis.it/archives/2332

Cita:
[color=blue]La psicologia del complottismo
“Internet è pieno di persone suggestionabili, ed i complottisti speculano sulle loro paure“

Per iniziare, bisogna chiarire a chi non lo sa cos’è il complottismo e chi sono i “complottisti”.
Sono “persone che credono nelle cospirazioni”, dice Wikipedia. Ma “credere alle cospirazioni” è una generalizzazione.
Il complottista o cospirazionista in realtà è una persona convinta che i maggiori avvenimenti di attualità, politica, storia, economia e scienza siano frutto di un complotto organizzato e gestito da gruppi di controllo del nostro pianeta (a volte citati, altre volte “misteriosi”) che decidono in questo modo i destini ed il futuro della popolazione mondiale.

È chiaro che i complotti esistono (dall’alba dei tempi, l’omicidio di Giulio Cesare fu una cospirazione), hanno scritto pagine di storia, non si tratta quindi di credere che un complotto sia possibile ma che la nostra realtà sia praticamente tutta un complotto.
Prima di accusare di qualsiasi crimine un uomo, un governo, una istituzione religiosa o scientifica bisognerebbe però avere in mano delle prove, almeno dei documenti certi, punti saldi sui quali basare le proprie accuse che, ricordiamolo, sono gravissime.
I teoremi dei complottisti invece sono opere incompiute: nessuna prova, nessuna evidenza documentata, solo supposizioni che trasformano qualsiasi evento in un piano alle spalle della popolazione inconsapevole. Non si tratta quindi di discutere dei problemi che realmente rendono difficile la nostra vita o minano la nostra tranquillità (l’inquinamento, la politica disonesta, la povertà, alla fine non sono “complotti”?) ma di eventi talmente enormi da poter cambiare la storia se fossero reali, ma che nel caso del complottismo non hanno nessuna prova della loro esistenza.
Studiare il complottismo è un utile esercizio psicologico e proprio secondo alcuni psicologi (nonostante la presenza di pochi studi importanti sul problema) la personalità complottista è legata a disturbi di personalità ben precisi.
Essere “complottisti” è uno stato correlato a difficoltà di relazione con il prossimo e ad insicurezza lavorativa (o irrealizzazione professionale) e soprattutto ad uno stato di anomìa (mancanza di norme e regole sociali che controllano il comportamento personale, scatenata spesso da un trauma o da cambiamenti continui della propria condizione personale) questo almeno emergeva da uno studio effettuato nel 1992 da Ted Goerzel su 348 studenti universitari. Il complottista crede a più complotti, non è quasi mai convinto di una sola teoria ma le sposa tutte. È spesso di classe socioeconomica medio-bassa ed il suo credo politico è ininfluente.

Ma c’è di più, si sono scomodati anche sociologi (Lipset and Raab nel 1970) e storici (Groh nel 1987), che hanno determinato che il pensiero cospirativo è tipico di gruppi antisemiti ed autoritari, frequenti sia in Europa che negli Stati Uniti. Secondo il pensiero complottista (e sempre da quello che scrive Groh) il “grande cospiratore” è secondo le epoche rappresentato dagli ebrei, dai comunisti, poi dai capitalisti ed infine dai servizi segreti. I grandi avvenimenti devono avere “grandi esecutori”.
Così le torri gemelle non furono abbattute da un gruppo di fanatici ma da un piano organizzato dal governo americano o Lady Diana non può essere morta per colpa di un autista ubriaco ma per mandato dei servizi segreti inglesi.

Che le teorie complottistiche si fermino davanti ad un ostacolo enorme e deciso è ininfluente (per i complottisti). Tutte le teorie del complotto infatti (tutte, o non si chiamerebbero “teorie”) non hanno una sola prova che ne confermi la plausibilità.
È quello che succede con le medicine alternative: nel momento in cui dimostrassero la loro efficacia, cesserebbero per definizione di essere “alternative” entrando pienamente a far parte del bagaglio medico dell’umanità.
In un processo, un sospettato di reato a carico del quale non si scoprisse una sola prova nonostante decenni di indagini, studi, analisi, verrebbe assolto, senza appello. Le grandi teorie del complotto invece non si assolvono mai, sono sempre vive ed anzi si moltiplicano, crescono, vengono vendute come “assodate” per chi ci crede. Il complottista non è un testimone oculare, non era presente al momento dell’avvenimento che crede “frutto di cospirazione”, si basa su supposizioni, filmati, foto, tutti elementi insufficienti per accusare intere organizzazioni, gruppi, nazioni o governi di crimini efferati.
Osserva sempre Goerzel infatti, che il complottista non si basa su prove di fatto per sostenere le sue teorie ma sulla generalizzazione dei fatti ed ogni nuova cospirazione ne origina un’altra, in un percorso senza fine: se la cospirazione degli americani è stata capace di uccidere il loro amato presidente Kennedy, è “ovvio” che gli stessi americani sono responsabili anche di un’altra cospirazione, quella dell’11 settembre. Non è provata la prima, non è provata la seconda ma in un unico passaggio mentale due grandi avvenimenti diventano due cospirazioni assodate.
Qualcuno ha paragonato questo tipo di logica ad una sorta di effetto Barnum. Chi arriva a credere agli alieni prigionieri nascosti nelle basi militari USA, non può fare a meno di credere a tutto quello che viene dopo (dalle abductions, alle installazioni aliene sulla Luna).
Una delle ultime ricerche sull’argomento è stata preparata da Virem Swami e Rebecca Coles ed ha il titolo “The truth is out there” (La verità è lì fuori) e punta molto sui disturbi paranoici scatenati da eventi personali. Si parla oltretutto del fatto che è ìnsito nell’uomo cercare una spiegazione accettabile anche dove non esiste.
Come accettare che dei terroristi abbiano fatto schiantare degli aeroplani su due grattacieli causando migliaia di vittime? Inaccettabile e ragionevolmente non comprensibile. L’unica spiegazione può essere qualcosa di nascosto, di segreto: un complotto all’insaputa di tutti.

Con la teoria del complotto si tende quindi a spiegare qualsiasi cosa che non si comprende. Il viaggio sulla Luna, sebbene avvenuto decenni fa, resta sempre un traguardo umanamente e scientificamente unico ed eclatante. Non viverlo in prima persona riesce a renderlo quasi come un avvenimento finto, distante ed impossibile e l’unica spiegazione è che si sia trattato di un falso. Prove di questa presunta falsificazione non ne esistono ma esiste gente che SA, basandosi solo su supposizioni personali, che quello sbarco sia in realtà un film girato in studio. Non si tratta di esperti di astronautica o di viaggi lunari ma di semplici “uomini della strada” che formulano teorie così complicate basate su indizi fragilissimi usati a piene mani per diffondere questi dubbi quasi a farlo apposta…o forse proprio per farlo apposta.
Il fatto che la medicina abbia realizzato passi da gigante raddoppiando la nostra aspettativa di vita in pochi decenni rende la sua incapacità di guarire alcune malattie come impossibile, incredibile. Eppure di qualcosa si muore, perché non immaginare un complotto per le malattie cardiovascolari o per l’Alzheimer? In realtà il complotto deve nascere per definizione per spiegare l’avvenimento più grande. Il viaggio sulla Luna per il complotto astronautico, l’assassinio di Kennedy per la cospirazione politica, la cura del cancro per quella medica e…peggio ancora…


“Le teorie di complotto sono popolari perché, non importa di cosa trattano, sono tutte realtà confortevoli, perché sono tutte modelli di semplicità totale. Affermare che “è tutto finto” è molto più rassicurante, definitivo e comodo del sapere che “qualcosa può non andare come crediamo“

L’argomento del complottismo è molto vasto: da semplice “vezzo” per annoiati appassionati di catastrofismo si è talmente diffuso che qualcuno lo considera un “problema sociale”.
Negli Stati Uniti la figura del paranoico complottista è diventata un tormentone. Il “tin foil hat” è il copricapo fatto con un foglio di alluminio per proteggersi dal controllo mentale e dalle influenze nefaste, tipica fissazione dei paranoici più estremi.
Se il paranoico con il cappellino di alluminio è visto come un innocuo pieno di paure e fobie esiste al contrario il paranoico “per interesse”, il professionista che vive di paranoia (in senso professionale) ed alimenta i paranoici in quanto suoi clienti.
Ha tutto l’interesse che la paranoia e la teoria del complotto non venga dimenticata, non passi mai di moda.
Il “guru” complottista non è un giornalista investigativo, non fa “inchieste” scottanti, non lavora per la verità ma vende sciocchezze. Credere che un complottista professionista sia come un giornalista sarebbe come paragonare il New York Times a Novella 2000.
Un vero “ricercatore della verità” (i complottisti amano questa definizione ed il corrispondente in inglese di “truther”) si baserebbe su fatti, documenti, indagini comprovate da riscontri reali e prima di tutto va a cercarli in prima persona o si affida a report attendibili, non si basa sui video di You Tube o su siti internet amatoriali, un “ricercatore” che ricerca su Google è semplicemente un cronista dilettante. Se un medico si aggiornasse sull’enciclopedia medica per la famiglia verrebbe considerato quantomeno irresponsabile.

Un esempio potrebbe essere quello di Wikileaks che da semplice servizio di documentazione giornalistica è diventato un riferimento per l’ufficializzazione di veri e propri crimini governativi o di importanti eventi mai diffusi pubblicamente, tutti documentati e con riscontri certi, difficili da smentire, ufficiali. Questo sarebbe “complottismo” serio, quello che sparge il web di paure e bugie invece è gossip, nè più nè meno. Guardacaso i “complotti svelati” (traffico d’armi, vittime civili in guerre, incidenti mai rivelati, documenti mai pubblicati…) da Wikileaks non vengono smentiti nemmeno dai potenti governi accusati, quelli “svelati” dai complottisti sono smontabili con una semplice analisi superficiale e con il buon senso, soprattutto E naturalmente i complottisti sostegono che Wikileaks faccia parte del complotto perchè…diffonde fatti talmente scottanti che non è possibile dica la verità. È un loop continuo. Se non diffondi una notizia è perchè c’è qualcosa sotto, se la diffondi evidentemente…c’è qualcosa sotto.
E c’è chi in tutto questo ci sguazza.
Tra gadgets, DVD, libri, video e pubblicità un vero e proprio centro commerciale che spazia dalla più incredibile storia degli UFO all’assassinio di Kennedy ed alla fabbricazione di vaccini velenosi. Dall’invasione dei rettiliani alla politica internazionale fino alle teorie pseudoscientifiche più assurde, un giro d’affari ben sviluppato che si nutre della credulità del prossimo e delle menti deboli ed ingenue dei clienti più creduloni. Il complottista fa della disinformazione il proprio lavoro.
Naturalmente il complottista professionista “deve” essere “povero, insediato dai potenti ed amante della verità”, che conosce solo lui ma è talmente perseguitato ed ha svelato verità talmente terribili ed angoscianti che è libero di dirle a tutti diffondendole sul web e pubblica libri e DVD. Ancora più curioso il fatto che il complottista di professione lanci anatemi contro “il grande fratello”, denuncia limitazioni della libertà, annuncia la costruzione di grandi campi di deportazione e per diffondere il suo messaggio utilizza la corrotta televisione e…internet che è il “luogo” più controllato, controllabile e gestibile a distanza del mondo. Come se una spia che dovesse inviare messaggi segreti li pubblicasse sulla bacheca del proprio ufficio.

Dalla rete, ripetuta dovunque e continuamente, il salto al mondo “reale” della bugia è rapidissimo. Una bugia ripetuta all’infinito rischia di apparire verità. Così tante teorie del complotto sbarcano sulla carta stampata, in TV ma anche nei banchi (teoricamente seri) di un parlamento (è successo anche da noi) con interrogazioni parlamentari e commissioni che nascono da informazioni reperite su internet e si autoalimentano, aumentano di dimensioni, le supposizioni diventano indizi, le teorie diventano presunte prove che si moltiplicano, si replicano e toccano gli spazi più reconditi dello scibile umano formando quella che ormai è conosciuta come “la teoria della montagna di **********”: qualsiasi incompetente, anche il più sordido degli ignoranti, sarà capace di produrre molta più spazzatura di quanta se ne possa spalare.

Questa caratteristica del complottismo si può notare in una discussione su questi temi. Il complottista porrà due dubbi, qualcuno li risolve ma il discorso non finisce lì. Subito altri due dubbi, che diventano quattro e toccheranno altri argomenti. Se l’interlocutore avrà avuto abbastanza pazienza e capacità per smontare pure questi ecco che ne appaiono altri otto, poi dieci, infine venti che toccheranno estremità inconcepibili per lo scibile umano. La discussione si chiude con la fisica quantistica, le lobby ed il movimento sionista, secondo gli argomenti trattati.
È un continuo spostamento di paletti: nessuna risposta andrà bene al complottista, lui non cerca risposte le ha già. Disinforma perché non è informato bene o perché vuole disinformare.

Nessuno può escludere che un giorno si possa scoprire che un avvenimento importante sia stato nascosto o falsificato da un governo o da un personaggio storico all’intera popolazione ma finché non esistono prove è inammissibile passare per certe delle supposizioni che lanciano dei sospetti così gravi.
Domani sicuramente scopriremo una cura molto più efficace delle attuali per il cancro ma pensare che esista oggi e che venga nascosta consapevolmente è folle.
E poi basterebbe una considerazione elementare per tagliare ogni fantasia: guadagnerebbe di più il medico (il ricercatore, lo scienziato) che scoprisse la cura del cancro rendendola pubblica o quello che scoprendola la nascondesse all’umanità?
Falsità pretestuose quindi e pure una colpa gravissima: la calunnia.
Il complottismo ha allora come scopo principale la disinformazione e proprio su internet la diffusione di questi teoremi del terrore ha avuto uno sviluppo incredibile. È stato visto ad esempio che il web è molto più fornito di pagine complottistiche che di siti “culturali” e ci si è chiesti quali potessero essere i metodi per limitare l’ondata di ignoranza e di incertezza che causano queste credenze.
Finora si è puntato sull’educazione, sull’informazione di chi utilizza il web ma si è presto notato che si tratta di un mezzo quasi del tutto inefficace. Questo perché i complottisti rifiutano la scienza in toto e soprattutto evitano il concetto di autorità. Se un complottista ha una convinzione riguardante la salute non sarà certo un medico a tranquillizzarlo perché potrebbe essere parte del complotto.
Se un individuo è convinto che i terremoti siano di origine “artificiale”, l’unico modo di informarlo sembrerebbe essere quello di spiegargli i meccanismi dei terremoti ma questo potrebbe non bastargli in quanto egli non accetterà spiegazioni da gente competente in materia in quanto questi farebbero parte del complotto.

Alla ricerca di metodi migliori di informazione alla fine ci si è arresti all’evidenza. Sembra che l’unico modo per bilanciare i danni del complottismo sia il dialogo.
È forse il metodo più complicato (il complottista evita il dialogo) ma è l’unico che sembra portare dei frutti.
Un metodo può essere quello di “accettare” anche le teorie più bizzarre per poi discuterne i punti se possibile serenamente e solo allora poter ritenere compiuta l’opera di corretta informazione.
Ma attenzione nel non cadere nella paranoia opposta.
Esiste la figura del “debunker”, è colui che smonta le teorie di complotto o le bufale e le leggende metropolitane, studiandone e documentandone la falsità.
È un’opera sicuramente meritoria. Decine di blogger (soprattutto) sparsi in tutto il mondo, combattono a suon di documenti, opinioni di esperti, grandi dossier, le credenze disseminate nel web. È un lavoro immane.
Ma accanto ai paladini del buon senso e della ragione il tarlo della paranoia è sempre in agguato: esiste un estremismo anche in questo senso, se il complottista è un “paranoico del male”, esistono “scettici” che rappresentano una sorta di “paranoico del bene”. Nulla che vada contro la logica può essere accettato, a prescindere dagli argomenti. Tutto ciò che afferma un complottista è sciocco, senza appello e senza possibilità di ripensamento, chiusura a riccio davanti ad ogni affermazione che abbia solo l’aria di essere “complottista” e chi va contro è matto o delirante. È un atteggiamento identico a quello complottista ma speculare.

In realtà ogni volta che si legge un’affermazione poco “credibile” è bene documentarsi da varie fonti e cercare di capire chi fornisce le basi più attendibili su quell’argomento. Un elemento fondamentale è la PROVA. Un evento reale è provato.
Questo se non si hanno le capacità o la cultura per studiare personalmente i vari argomenti che ci interessano. L’autorità inoltre (intendo chi si occupa per professione dei vari argomenti) ha il diritto di avere più voce in capitolo per il semplice motivo che con gli argomenti trattati ne ha a che fare ogni giorno, quindi almeno per esperienza. L’abito in questo campo fa quasi sempre il monaco essendo molto improbabile che un “dilettante” abbia più conoscenze ed esperienza di un professionista, non per niente i complottisti si travestono da “esperti” e si definiscono “ricercatori” quasi a darsi un’aria di accademicità che in realtà nemmeno sanno cosa significhi.
Il lavoro di indagine su una bufala, su una teoria di complotto è un lavoro faticoso ma spesso il catastrofista basa le sue parole su un termine decontestualizzato, su una traduzione sbagliata, su un video inguardabile. Costruisce un castello di sabbia che alla prima mareggiata viene cancellato inesorabilmente.

Fonte:

David Icke è uno dei più famosi complottisti della storia, grazie al suo complottismo è diventato ricco e famoso, ed ha scritto ben circa 20.000 pagine di argomenti complottistici.[/color]



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[^]The best quote ever (2013 Nonsense Award Winner):
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MessaggioInviato: 22/09/2013, 15:20 
Ovvio che si Mik.
Siamo (o siamo stati) un po' tutti complottisti a nostro modo e in diversa misura.

Ma ci sono complottisti cronici che hanno lasciato (o non l'hanno mai intrapresa) la via della razionalità e della logica e alcuni di questi ce li troviamo persino in parlamento.

Tu ascolti tutti dici, ma come l'articolo sopra ricordava, un complottista riuscirà a produrre molta più biiip di quanto sia possibile spalarne. Quindi si rischia di venire trascinati in un circolo vizioso che consta alla fine in una grandissima e inutile perdita di tempo e di credibilità.

Cita:
mik.300 ha scritto:

ma insomma..
di mitomani bloggari esauriti
è pieno lo sappiamo...

però io a priori ascolto tutti..
(almeno una volta)
anche il cretino..
non si sa mai..

se il cretino mi dice che il silicio
comunica con l'al di là..ok
voglio però sapere come e quando..
non mi accontento della sparata..
che qualunque cretino può fare..

se il ragionamento convince
bene bravo bis
scomodiamo l'a-team
dei ricercatori scientifici

sennò calcio in kulo.

non mi sembra una metodologia tanto
faticosa da perseguire..

comunque il tuo ragionamento (rmnd)
vale anche x i debunker..
anche lì è pieno di cretini.....

a volte
invece di seguire il principio del rasoio di occam..
"la soluzione più facile è quella giusta.."
si intabardano in teorie più assurde
che assurde non sipuò..

c'è un disco volante..
con le lucine,
manovre impossibili, ecc.
il rasoio di occam vorrebbe
si trattasse di un ufo..

lo diceva anche la hack buonananima
"non siamo soli nell'universo.."

invece no..
il debunker cretino comincia il delirio..
fulmini globulari,
interferenze elettromagnetiche,
ecc. ecc. ecc.

mah..



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MessaggioInviato: 22/09/2013, 17:04 
Cita:
rmnd ha scritto:

Ovvio che si Mik.
Siamo (o siamo stati) un po' tutti complottisti a nostro modo e in diversa misura.

Ma ci sono complottisti cronici che hanno lasciato (o non l'hanno mai intrapresa) la via della razionalità e della logica e alcuni di questi ce li troviamo persino in parlamento.

Tu ascolti tutti dici, ma come l'articolo sopra ricordava, un complottista riuscirà a produrre molta più biiip di quanto sia possibile spalarne. Quindi si rischia di venire trascinati in un circolo vizioso che consta alla fine in una grandissima e inutile perdita di tempo e di credibilità.

Cita:
mik.300 ha scritto:

ma insomma..
di mitomani bloggari esauriti
è pieno lo sappiamo...

però io a priori ascolto tutti..
(almeno una volta)
anche il cretino..
non si sa mai..

se il cretino mi dice che il silicio
comunica con l'al di là..ok
voglio però sapere come e quando..
non mi accontento della sparata..
che qualunque cretino può fare..

se il ragionamento convince
bene bravo bis
scomodiamo l'a-team
dei ricercatori scientifici

sennò calcio in kulo.

non mi sembra una metodologia tanto
faticosa da perseguire..

comunque il tuo ragionamento (rmnd)
vale anche x i debunker..
anche lì è pieno di cretini.....

a volte
invece di seguire il principio del rasoio di occam..
"la soluzione più facile è quella giusta.."
si intabardano in teorie più assurde
che assurde non sipuò..

c'è un disco volante..
con le lucine,
manovre impossibili, ecc.
il rasoio di occam vorrebbe
si trattasse di un ufo..

lo diceva anche la hack buonananima
"non siamo soli nell'universo.."

invece no..
il debunker cretino comincia il delirio..
fulmini globulari,
interferenze elettromagnetiche,
ecc. ecc. ecc.

mah..


ascoltare non vuol dire
prestare attenzione ad aeternum..
se dopo 5 minuti capisco la cretineria
chiudo subito..


più che complottista
direi osservatore/giocatore consapevole..
-> a cà nisciuno è fesso insomma..

di complotti -> strategie,
a volte/spesso poco pulite,
per imporre la propria linea..
è pieno..
chiamatelo lobbysmo
o come volete..

com'era quel detto?
"se uno si mette a ragionare con un cretino
poi la gente non capisce più la differenza.."
quando uno capisce che
l'interlocutore (complottista idiota)
è un cretino non è obbligato
a proseguire il dialogo..



_________________
https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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Cita:
rmnd ha scritto:

... ci sono complottisti cronici che hanno lasciato (o non l'hanno mai intrapresa) la via della razionalità e della logica...


Dipende per te cosa è la via della razionalità e della logica.

Io faccio fatica a considerare razionale e logico lo stato attuale delle cose, per lo meno così come ci viene raccontato.

Se per te sono logiche e razionali le politiche economiche neoliberiste del rigore e dell'austerità che stanno rovinosamente naufragando ovunque trascinando con sé intere nazioni e i loro cittadini non so cos'altro dire.

Se anche ci fossero alcuni "gombloddisti" stai tranquillo che ci sono molte più pecorelle smarrite che vanno dietro ciecamente al capobranco il quale le conduce al mattatoio...

[8]



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MessaggioInviato: 22/09/2013, 18:07 
http://www.studioafis.it/archives/2332


Direi tutto esattamente speculare alla tecnica del perfetto debunker ,

gli stessi temi si possono udare per ambedue : insider e debunker

per quanto riguarda la parola COMPLOTTO

vi ricordo che la nostra civiltà poggia sul più grande complotto di ogni tempo :

l' invenzione di un Gesù Cristo figlio di dio .

ed ecco la teoria della montagna di cacca di cui mi parlano tanto i baciapile cattolici ....

che regolarmente prendiamo a calci nelle palle in almeno 300 topic dove ho scritto sul gesù dei vangeli ....


COMPLOTTO


ovvero definizione sintetica di un complesso che giuridicamente

viene definito :associazione a delinquere .

Associazione a delinquire . ovvero motore traente per un fruppo finalizzato all' acquisizione di potere temporale , in pratica , una banda .

La Storia , tolti tutti gli orpelli ed esegesi , è essenzialmente

in racconto di una lotta tra bande .
NiKlas Luhmann



zio ot [;)]


Ultima modifica di barionu il 22/09/2013, 18:13, modificato 1 volta in totale.


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Purtroppo hai ragione Atlanticus, le pecorelle smarrite sono molte di più dei poveri gomblottisti come.. noi.[8]



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E' da alcuni giorni che è ufficialmente aperta la caccia al complottista. Giornali, Facebook e chi più ne ha più ne metta. Che alcuni complottisti esagerino, è vero. però sappiamo che di complotti e congiure è piena la storia. Oggi i complottisti non possono essere mandati più al rogo né in manicomio e allora si prova a screditare chiunque metta in dubbio la cosiddetta verità ufficiale con il rogo mediatico.



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Questo, postato anche nel thread "Il livello di qualità dell'informazione" può spiegare il perchè è stata aperta la caccia al "gomblottista"

http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=301085

Internet: il NWO non la combatte, la pilota

Nella grande sala consiglio l’atmosfera era quella delle grandi occasioni. Al giovane analista brillante erano stati dati pochi mesi per analizzare, studiare, e risolvere uno dei problemi più scottanti: l‘emergere di una nuova coscienza collettiva che rischiava di mettere in crisi l’ordine mondiale così come era stato concepito da svariate generazioni di illuminati al potere occulto. E, come sempre, queste sono opportunità che non si possono sbagliare: l’esito del’esame poteva aprire le porte ad una veloce carriera verso i vertici o chiudere per sempre ogni prospettiva futura.

Immagine

Fino a quel punto l’esposizione era andata bene. Grafici, dati, sintesi, analisi interessanti. Tutti aspettavano però con ansia la parte finale, quella delle soluzioni, vedere cosa l’analista avrebbe tirato fuori, il famoso coniglio dal cilindro. Così, quando arrivato verso la fine, si capiva che non ci sarebbe stato nessun coup du theatre, il vicepresidente lo interruppe.

- Allora, tutto questo è imbattibile. Non si può fermare. Questa è la sua soluzione? Tre mesi per dirci quello che già sapevamo, o quantomeno per confermarci quello che sospettavamo?

Un qualunque neofita avrebbe tremato, esistato, balbettato di fronte ad un attacco così diretto. Ma il nostro analista era uno con la stoffa, per non dire con le palle, e non indietreggiò di un millimetro.

- Non serve.

- Come non serve? La gente sta scoprendo tutto, le scie chimiche, i vaccini, le bufale dell’AIDS, per non parlare della Luna, del Global Warming, e poi, la più grande di tutte, la creazione di denaro dal nulla, e lei mi dice che non serve? Secondo lei dovremmo stare qui a vedere il nostro impero crollare, pezzo per pezzo, senza fare nulla? – Urlò il vicepresidente.

- Vede, signor Vicepresidente, dobbiamo tenere in conto l’utilità di ogni azione. Le faccio una domanda: quello che la preoccupa è la conoscenza, o le azioni?

- Non capisco, sia più esplicito.

- Faccio un esempio, secondo lei è un problema se si viene a scoprire che il denaro viene creato dal nulla?

- Certo che è un problema, mi prende in giro?

- Ma è un problema la conoscenza in sè, o è un problema perchè questa conoscenza può avere delle conseguenze?

- Conoscenza e conseguenze sono un tutt’uno! - Taglio corto il vicepresidente.

- A volte. Ma a volte no. Paradossalmente, fa più male uno che conosce tutto, ma continua la sua vita come niente fosse, o uno che, anche senza sapere tutto, fa un attentato? Perchè questo è il punto vero.- L’atmosfera si fece più silenziosa, tutti volevano capire dove sarebbe arrivato l’analista, si intuiva che aveva qualcosa di interessante da dire. E infatti, lasciati passare alcuni secondi di pausa (ben studiata), riprese:

- Non dobbiamo fare l’errore di pensare che le persone si comportino sempre e continuamente in modo razionale. Molti sono gli istinti, le necessità immediate, le distrazioni che, a caso o volontariamente, possiamo inserire. E poi non tutte le persone hanno lo stesso livello di coscienza: per uno che capisce tutto, ce ne sono 99 che intuiscono, intravvedono, ma non si fidano di loro stessi, educati come sono stati alla loro inadeguatezza fin da piccoli… insomma: questa “rivoluzione” di Internet ha sì in sè qualche germe di pericolosità, ma non dobbiamo sopravvalutarne la portata. E soprattutto non commettere l’errore di affrontarla di petto: allora sì che sveglieremmo il can che dorme. Esempio: se una mandria di bufali ti sta correndo incontro, se pensi di fermarla ne vieni travolto. La cosa migliore è metterti a correre nella loro stessa direzione, e quando ti raggiungono sali su uno di quelli in testa. Una volta lì, puoi guidarlo a destra o sinistra e pilotare tutta la mandria. L’importante è capire come ragiona e come si comporta la mandria.

- E quindi, in concreto, lei cosa propone? Propone di non far nulla?

- Non dico questo. Dico solo che non bisogna mettersi contro di petto. Dobbiamo, ancora una volta, come sempre abbiamo fatto nei corso della storia, infiltrare, essere dappertutto, a destra e sinistra, con russi e americani, con arabi e israeliani, e controllare tutti i fenomeni dal di dentro. In effetti, a ben pensarci, abbiamo sempre avuto successo così.

- Ripeto: quindi?

- Allora: la stragrande maggioranza della popolazione è stupida e addormentata. Per quelli basta già il pensiero di non arrivare a fine mese, e con un po’ di calcio, e tette e culi, (che non guasta mai) li teniamo impegnati. Panem et circenses. Ovviamente bisogna continuare come abbiamo fatto finora: alimentare le paure e i bisogni in modo che non siano mai a posto, che gli manchi sempre qualcosa. Poi esiste una minoranza, i cosiddetti “intellettuali”, gli impegnati: quelli li distraiamo con la politica. Si perderanno in interminabili discussioni, assemblee di partito, collettivi, comitati, riunioni serali, e anche con quelli il gioco è fatto. E questi sono, a occhio e croce, un decimo degli altri.

- E poi?

- Poi esiste una piccola fascia ancora più ristretta, direi un altro decimo (se non meno) del gruppo precedente, che comincia a capire tutto. Non possiamo farli fuori fisicamente, ma “tenerli fuori” sì: li terremo incollati alla tastiera. Metteremo in giro dei nostri emissari, attivissimi nelle discussioni, riempiranno di commenti i loro blog, a volte diranno qualcosa di giusto ma il più delle volte faranno perder tempo, e questi a furia di rispondere, a furia di ribattere, perderanno un sacco di tempo e resteranno tutto il tempo alla scrivania, convinti di essere i veri rivoluzionari. Avremo disinnescato e neutralizzato anche questi, i più pericolosi. E loro neanche se ne accorgeranno, tutti intenti a rispondere ai nostri troll!

Immagine

Nella sala si fece il silenzio. Era evidente che quello era stato il trampolino di lancio del giovame analista: aveva superato la prova brillantemente.

http://www.stampalibera.com/?p=66711



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MessaggioInviato: 23/09/2013, 00:29 
Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

Cita:
rmnd ha scritto:

... ci sono complottisti cronici che hanno lasciato (o non l'hanno mai intrapresa) la via della razionalità e della logica...


Dipende per te cosa è la via della razionalità e della logica.

Io faccio fatica a considerare razionale e logico lo stato attuale delle cose, per lo meno così come ci viene raccontato.

Se per te sono logiche e razionali le politiche economiche neoliberiste del rigore e dell'austerità che stanno rovinosamente naufragando ovunque trascinando con sé intere nazioni e i loro cittadini non so cos'altro dire.

Se anche ci fossero alcuni "gombloddisti" stai tranquillo che ci sono molte più pecorelle smarrite che vanno dietro ciecamente al capobranco il quale le conduce al mattatoio...

[8]
Secondo me, per chi cerca di capire dove stia la verità, per chi vuole credere agli uni o agli altri, sarebbe giusto tenersi per se le proprie idee e i propri dubbi. Non do la colpa ai complottisti o ai debunker ( intesi come chi le voci le mette in giro ). Sia chiaro, c'è libertà di pensiero e parola, ognuno dice ciò che vuole (senza limitare la libertà degli altri o offenderli), uno può anche sparare cavolate come e quanto vuole e ha pieno diritto di farlo. Per qualsiasi motivo, anche interesse personale. Perché il mondo gira così ed è più che giusto. Ma chi come noi cerca la verità e ha piacere di capire come funziona realmente il mondo, non deve credere a ipotetiche tesi complottistiche o viceversa. Anche io mi sono fatto una mia idea, ma è molto confusa, non ci sono certezze, forse c'è un ordine mondiale che governa tutto e forse è tutto come ci viene mostrato. In realtà una vera idea non ce l'ho perché non ho possibilità di verificarla....è un dubbio, una domanda più che un'idea. Quindi la cosa che mi appare molto strana e che mi fa un po' sorridere, è che ci sono tantissime persone, anche qui sul forum che sono convinte, e dico Convinte con C maiuscola di essere al corrente della verità, che sia l'una o l'altra. Convinte per quale motivo ? Un ragionamento logico non basta. I documenti o le fonti che si trovano sul web o di cui parlano i media sono tutti da verificare. Io mi domando come si fa a crederci per partito preso? Come si fa ad avere tutta questa sicurezza ? Bisogna ricordarsi che la tanto osannata logica, razionalità ed intelligenza si manifesta quando ci poniamo delle domande, quando ci formiamo dei dubbi. Il darsi delle risposte e fermarsi a quelle è purtroppo un sintomo di pigrizia mista con un pizzico di egocentrismo. Difficilmente nella nostra vita riusciremo a darci risposte certe ( a meno che non vogliamo noi che siano tali). Io crederò che esistono gli alieni quando atterreranno nel mio cortile e mi stringeranno la mano. Io spero fortemente che esistano e che ci stiano visitando, con i dati ( tra video, foto, documenti e testimonianze) che posso visionare e che sono gli stessi che visionano tutte le persone, posso solo dire che non ci si cava un ragno dal buco. Non ci sono certezze per poter credere con fermezza che esistano, anche perché l'unica prova reale è quello che vedo con i miei occhi. Lo stesso dicasi per complotti vari e ordini mondiali. Cosa ne so io? Cosa ne sapete voi? Parliamo, parliamo ma alla fine è tutta aria fritta....In conclusione volevo semplicemente dire che l'atteggiamento più logico e razionale possibile è quello di mantenere una posizione neutra , intermedia di costante dubbio. Non pendere di qua o di là. Certo è difficile stare sulle spine, molto più facile dire " no, sono sicuro che è così". Ma dire questo senza certezze ( e parliamoci chiaro, qua nessuno le ha) non fa altro che generare confusione e ignoranza. Bisogna essere maturi e fino a prova contraria credere solo in ciò che si prova sulla propria pelle. Se no va a finire che senza saperlo siamo tutti come i religiosi, crediamo in qualcosa per fede o quasi, loro per la Bibbia e noi per vari fatti, documenti o testimonianze che sentiamo in giro.... [:65]


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MessaggioInviato: 23/09/2013, 00:43 
Più che Troll , cì è un' altra figura da considerare : il

[b]FAKE PERSUADER[/b]


UN nome ?

La superzoccola Attivissimo



zio ot [;)]


Ultima modifica di barionu il 23/09/2013, 00:45, modificato 1 volta in totale.


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http://medbunker.blogspot.com/2010/09/io-complottista-1.html

Cita:
LUNEDÌ 25 OTTOBRE 2010
[color=blue]Io, complottista (I parte)


Credo di essere un complottista. E lo siamo tutti.
Ho riflettuto, mi sono documentato e sono giunto a questa conclusione.
Il complotto totale esiste, non ci sono altre spiegazioni.

Avevo iniziato a scrivere "qualcosa" sul complottismo ma ho trovato tanto materiale e l'articoletto è diventato un "trattato".
Mi scuso quindi per la lunghezza, dividerlo in più parti era quasi inevitabile e così ho fatto. Si tratta di considerazioni che ho raccolto in questi mesi sul "movimento", tanto diffuso sul web, dei teorici del complotto.
Lascerò gli articoli qualche giorno in più proprio per "digerirli" meglio e leggerli con tranquillità.

Per spiegare il mio punto di vista però, bisogna chiarire a chi non lo sa cos'è il complottismo e chi sono i "complottisti".
Sono "persone che credono nelle cospirazioni", dice Wikipedia. Ma "credere alle cospirazioni" è una generalizzazione.
Il complottista o cospirazionista in realtà è una persona convinta che i maggiori avvenimenti di attualità, politica, storia, economia e scienza siano frutto di un complotto organizzato e gestito da gruppi di controllo del nostro pianeta (a volte citati, altre volte "misteriosi") che decidono in questo modo i destini ed il futuro della popolazione mondiale.

È chiaro che i complotti esistono (dall'alba dei tempi, l'omicidio di Giulio Cesare fu una cospirazione), hanno scritto pagine di storia, non si tratta quindi di credere che un complotto sia possibile ma che la nostra realtà sia praticamente tutta un complotto.
Prima di accusare di qualsiasi crimine un uomo, un governo, una istituzione religiosa o scientifica bisognerebbe però avere in mano delle prove, almeno dei documenti certi, punti saldi sui quali basare le proprie accuse che, ricordiamolo, sono gravissime.
I teoremi dei complottisti invece sono opere incompiute: nessuna prova, nessuna evidenza documentata, solo supposizioni che trasformano qualsiasi evento in un piano alle spalle della popolazione inconsapevole. Non si tratta quindi di discutere dei problemi che realmente rendono difficile la nostra vita o minano la nostra tranquillità (l'inquinamento, la politica disonesta, la povertà, alla fine non sono "complotti"?) ma di eventi talmente enormi da poter cambiare la storia se fossero reali, ma che nel caso del complottismo non hanno nessuna prova della loro esistenza.
Studiare il complottismo è un utile esercizio psicologico e proprio secondo alcuni psicologi (nonostante la presenza di pochi studi importanti sul problema) la personalità complottista è legata a disturbi di personalità ben precisi.
Essere "complottisti" è uno stato correlato a difficoltà di relazione con il prossimo e ad insicurezza lavorativa (o irrealizzazione professionale) e soprattutto ad uno stato di anomìa (mancanza di norme e regole sociali che controllano il comportamento personale, scatenata spesso da un trauma o da cambiamenti continui della propria condizione personale) questo almeno emergeva da uno studio effettuato nel 1992 da Ted Goerzel su 348 studenti universitari. Il complottista crede a più complotti, non è quasi mai convinto di una sola teoria ma le sposa tutte. È spesso di classe socioeconomica medio-bassa ed il suo credo politico è ininfluente.

Ma c'è di più, si sono scomodati anche sociologi (Lipset and Raab nel 1970) e storici (Groh nel 1987), che hanno determinato che il pensiero cospirativo è tipico di gruppi antisemiti ed autoritari, frequenti sia in Europa che negli Stati Uniti. Secondo il pensiero complottista (e sempre da quello che scrive Groh) il "grande cospiratore" è secondo le epoche rappresentato dagli ebrei, dai comunisti, poi dai capitalisti ed infine dai servizi segreti. I "grandi avvenimenti" devono avere "grandi esecutori".
Così le torri gemelle non furono abbattute da un gruppo di fanatici ma da un piano organizzato dal governo americano o Lady Diana non può essere morta per colpa di un autista ubriaco ma per mandato dei servizi segreti inglesi.

Che le teorie complottistiche si fermino davanti ad un ostacolo enorme e deciso è ininfluente (per i complottisti). Tutte le teorie del complotto infatti (tutte, o non si chiamerebbero "teorie") non hanno una sola prova che ne confermi la plausibilità.
È quello che succede con le medicine alternative: nel momento in cui dimostrassero la loro efficacia, cesserebbero per definizione di essere "alternative" entrando pienamente a far parte del bagaglio medico dell'umanità.
In un processo, un sospettato di reato a carico del quale non si scoprisse una sola prova nonostante decenni di indagini, studi, analisi, verrebbe assolto, senza appello. Le grandi teorie del complotto invece non si assolvono mai, sono sempre vive ed anzi si moltiplicano, crescono, vengono vendute come "assodate" per chi ci crede. Il complottista non è un testimone oculare, non era presente al momento dell'avvenimento che crede "frutto di cospirazione", si basa su supposizioni, filmati, foto, tutti elementi insufficienti per accusare intere organizzazioni, gruppi, nazioni o governi di crimini efferati.
Osserva sempre Goerzel infatti, che il complottista non si basa su prove di fatto per sostenere le sue teorie ma sulla generalizzazione dei fatti ed ogni nuova cospirazione ne origina un'altra, in un percorso senza fine: se la cospirazione degli americani è stata capace di uccidere il loro amato presidente Kennedy, è "ovvio" che gli stessi americani sono responsabili anche di un'altra cospirazione, quella dell'11 settembre. Non è provata la prima, non è provata la seconda ma in un unico passaggio mentale due grandi avvenimenti diventano due cospirazioni assodate.
Qualcuno ha paragonato questo tipo di logica ad una sorta di effetto Barnum. Chi arriva a credere agli alieni prigionieri nascosti nelle basi militari USA, non può fare a meno di credere a tutto quello che viene dopo (dalle abductions, alle installazioni aliene sulla Luna).
Una delle ultime ricerche sull'argomento è stata preparata da Virem Swami e Rebecca Coles ed ha il titolo "The truth is out there" ("La verità è lì fuori") e punta molto sui disturbi paranoici scatenati da eventi personali. Si parla oltretutto del fatto che è ìnsito nell'uomo cercare una spiegazione accettabile anche dove non esiste.
Come accettare che dei terroristi abbiano fatto schiantare degli aereoplani su due grattacieli causando migliaia di vittime? Inaccettabile e ragionevolmente non comprensibile. L'unica spiegazione può essere qualcosa di nascosto, di segreto: un complotto all'insaputa di tutti.

Con la teoria del complotto si tende quindi a spiegare qualsiasi cosa che non si comprende. Il viaggio sulla Luna, sebbene avvenuto decenni fa, resta sempre un traguardo umanamente e scientificamente unico ed eclatante. Non viverlo in prima persona riesce a renderlo quasi come un avvenimento finto, distante ed impossibile e l'unica spiegazione è che si sia trattato di un falso. Prove di questa presunta falsificazione non ne esistono ma esiste gente che SA, basandosi solo su supposizioni personali, che quello sbarco sia in realtà un film girato in studio. Non si tratta di esperti di astronautica o di viaggi lunari ma di semplici "uomini della strada" che formulano teorie così complicate basate su indizi fragilissimi usati a piene mani per diffondere questi dubbi quasi a farlo apposta... o forse proprio per farlo apposta.
Il fatto che la medicina abbia realizzato passi da gigante raddoppiando la nostra aspettativa di vita in pochi decenni rende la sua incapacità di guarire alcune malattie come impossibile, incredibile. Eppure di qualcosa si muore, perché non immaginare un complotto per le malattie cardiovascolari o per l'Alzheimer? In realtà il complotto deve nascere per definizione per spiegare l'avvenimento più grande. Il viaggio sulla Luna per il complotto astronautico, l'assassinio di Kennedy per la cospirazione politica, la cura del cancro per quella medica e... peggio ancora...


Tutto un complotto

Esistono complotti "innocui" come quelli che riguardano il mondo della musica: Elvis Presley non è morto per un "banale" blocco intestinale ma è vivo e si è rifatto una vita lontana dai riflettori. Lo stesso Jim Morrison (dei Doors), Michael Jackson e Bob Marley, "morti per finta" con lo scopo di chiudere una vita troppo stressante e ricominciarne un'altra più anonima.
Paul Mc Cartney (il cantante dei Beatles) è in realtà un sosia che ha sostituito l'originale morto in un incidente stradale. In realtà anche per tutti questi fatti non esistono né prove né indizi importanti, solo supposizioni spesso fantasiose che servono più a riempire le pagine dei rotocalchi che della storia. Se ci limitassimo a questi si tratterebbe in fondo di una discussione leggera che non danneggerebbe nessuno.
Ma ormai si scende in fatti storici e politici, importanti e drammatici.
Il presidente degli Stati Uniti Kennedy (morto in un attentato a Dallas) fu in realtà vittima di un complotto che coinvolge a seconda di chi parla la CIA, la mafia, il governo americano, chiunque insomma ma non il colpevole identificato dalla giustizia statunitense. Anche qui nessuna prova, nessun indizio schiacciante, solo supposizioni, voci, testimoni improvvisati che di attendibile hanno pochissimo. Non si può credere al capo della CIA perché "deve far parte del complotto" ma si crede ad un detenuto omicida che racconta storie mai provate che giusificherebbero i sospetti della cospirazione. La versione "governativa" deve essere per forza falsa, quella "alternativa" non può che essere vera.

L'attentato alle torri gemelle dell'11 settembre fu un complotto, un "autoattentato" ordito dal governo americano. Prove? Nemmeno una. Ma per il complottista è assodato: andò così, senza nessun dubbio, è evidente. Per lui.

Ma arriviamo all'inverosimile.
L'uomo sulla Luna? Mai andato. Si è trattato in realtà di filmati e foto realizzate in studio, solo per "vincere" la corsa alla Luna che in un periodo di guerra fredda era più importante della conquista di una nazione. Anche qui prove nessuna, solo complicati e risicati argomenti che però non giungono a nessuna conclusione se non a quella di insinuare, dubitare, sospettare. Fino a scoprire che per alcuni la Luna non è nemmeno un satellite del nostro pianeta, è un'astronave aliena messa in orbita migliaia di anni fa e nel nostro sistema solare le astronavi aliene, gigantesche, sono decine, sempre in giro per sorvegliarci.
La Terra gira attorno al Sole? Ma non dite sciocchezze. La verità ce l'hanno nascosta per secoli. La Terra è al centro dell'universo e tutto l'universo gira attorno a lei. C'è pure una società che si riunisce per studiare gli ultimi sviluppi di questa realtà così spaventosa. La società, fortemente cattolica, si chiama Galileo was wrong (Galileo aveva torto), naturalmente.
Esistono siti che parlano di fantomatiche società segrete e gruppi che compiono efferati crimini sotto i nostri occhi: l'attore Roberto Benigni coinvolto nei delitti del mostro di Firenze? C'è chi lo sostiene. Umberto Eco a capo della Rosa Rossa società segreta che pratica sacrifici umani ed uccide senza pietà? C'è chi lo ha scritto.
Poi l'apoteosi.
Il "NWO" che sta per New World Order, ovvero nuovo ordine mondiale. Una forma di governo totalitaria e centralizzata che governa il mondo intero, controlla la popolazione e concentra il potere in un gruppo ristretto (e segreto, perché non è che si sappia chi ordisce queste trame, sono segrete...) infischiandosene dei diritti umani e civili.

C'è chi lo scrive e chi ci crede, senza una prova naturalmente.
Così intanto si insinua un dubbio, un sospetto, infondato ma scritto nero su bianco, si diffonde una calunnia...
Ecco, insinuare il dubbio su tutto, nulla è come sembra.

Il metodo più tipico per "contagiare" il prossimo con il virus del complottismo è proprio questo, creare ad arte dei dubbi, sfruttare la scarsa preparazione in certi argomenti, toccare i tasti giusti approfittando della pigrizia di chi abbiamo di fronte che solo molto difficilmente andrà a verificare la veridicità delle affermazioni.
Basta pochissimo, a volte una frase.
Se entro in una discussione e mi rivolgo a qualcuno che parla delle vaccinazioni dei propri figli, mi basterà chiedere con gentilezza: "Scusate il disturbo ma vorrei approfittare della vostra cortesia: qualcuno sa come posso disintossicare mio figlio dall'ultima vaccinazione fatta ieri?"

Non ho lanciato accuse, non ho parlato di fantomatici "uomini in nero" che vaccinano la popolazione ma ho fatto una domanda camuffando un'affermazione come se questa fosse scontata, consolidata. Il lettore attento chiederà lumi: "Perché dovresti disintossicarlo, il vaccino non intossica..." quello meno attento e se vogliamo pure quello più ansioso registrerà l'informazione: "I vaccini sono tossici allora, chissà come ci si disintossica...".
E chi volesse approfondire? Beh, basterà puntare il dito verso le "innumerevoli morti da vaccino" o i "tantissimi danni da vaccino" tanto chi vuoi che vada a controllare scoprendo che non esistono "innumerevoli" morti da vaccino e nemmeno tutti questi danni e quelli che ci sono, fortunatamente, sono raramente gravi ed in ogni caso previsti ufficialmente dalle statistiche. Ed il complottista particolarmente sfortunato che trovasse sulla sua strada quello testardo che chiede almeno un esempio di morte da vaccino? C'è sempre la scappatoia del "gravissimo shock anafilattico successo l'anno scorso in Canada". Il testardo, se è veramente tale, osserverà che lo shock anafilattico può essere provocato anche da un alimento, dalla puntura di un'ape, da un profumo, da qualsiasi cosa, eppure nessuno fa crociate contro le api o raccoglie firme contro le grigliate di aragosta. Non resta che l'attacco frontale: "le morti di cancro causate dalla lobby di Big Pharma".
Che c'entrano le morti di cancro con i vaccini? Nulla, ma serve a chiudere la discussione, davanti a Big Pharma non c'è argomento che tenga.

Questa è una tecnica di marketing ben conosciuta.

La "demolizione dell'avversario" si chiama FUD (Fear, Uncertainty and Doubt, paura, incertezza e dubbio): insinuare il dubbio, creare panico, incertezza sulle "certezze" ufficiali: la medicina non è così sicura, il governo non vuole il nostro bene, il vaccino è tossico, i poliziotti sono violenti, i magistrati sono corrotti, gli alimenti sono avvelenati, l'aria che respiriamo pure. In pratica: non fidarsi di niente e nessuno. Il complottista non si fida nemmeno dell'altro complottista: potrebbe essere un infiltrato!
Persino le scie degli aerei, le scie bianche di vapore che da sempre solcano il cielo al passaggio di aereoplani (chi non le ricorda quando da bambino si seguivano nel cielo trasformandosi nella nostra fantasia in figure immaginarie?).
Ebbene oggi ci sono gruppi di persone che si dicono convinte (ma convinte seriamente) che queste scie siano veleni sparsi consapevolmente da chi ci vuole avvelenare e controllare. Le chiamano "scie chimiche" e nell'ossessione sono cascati anche politici ed amministratori. Non si parla dell'eventuale inquinamento causato dal continuo passaggio di aerei sulla nostra testa ma di un consapevole avvelenamento della popolazione progettato da chissà chi e con un metodo assolutamente inverosimile.
Assieme a queste scie, oltre a composti chimici di tutti i tipi, sono sparsi nell'aria batteri, virus e... piccoli animaletti robotici dotati di batteria che si infilerebbero sotto la nostra pelle percorrendola dalla mattina alla sera causando una malattia, il Morgellons che avremmo contratto tutti, inconsapevolmente.
Prove di questo avvelenamento planetario? Nessuna, come al solito. Lo dice qualcuno su internet ed il gruppo di cospirazionisti è bello e pronto.
Si formano comitati, gruppi di cittadini allarmati, notizie sul giornale.
C'è gente che dice di stare tutta la mattina con gli occhi al cielo per controllare la situazione, altri che riprendono ogni aereo che passa, altri ancora che controllano con i radar quali e quanti aerei sorvolano la propria zona. Follia isolata, paranoia pura, si potrebbe pensare, eppure queste idee sono finite anche in televisione, nei giornali e persino nel nostro parlamento con delle interrogazioni ufficiali e questo è un sintomo di ignoranza imperante: anche i giornalisti e chi dovrebbe per cultura saper distinguere una bufala da una realtà non è preparato a farlo. Se chi ci governa porta in discussione delle vere e proprie sciocchezze invece di discutere di problemi reali, percorriamo la strada della superstizione e della caccia alle streghe senza alcun ritegno.
E nell'attesa di scie chimiche velenose ecco spuntare un UFO perché sembra esserci un nesso tra scie chimiche ed UFO. Ma anche con i vaccini (perché le scie spargono virus ma anche vaccini) e quindi con Big Pharma, con le cure per il cancro, l'11 settembre e così via.
Perché ogni complotto è totale, si autoalimenta e non si spegne mai diffondendosi con un circolo infinito.
Si raggiungono vette di contraddizione spinta: le scie spargono virus ma anche vaccini, servono a far piovere ma anche a provocare siccità, dissolvono le nuvole ma le creano nello stesso momento. Fanno tutto ed il contrario di tutto e se si chiedono prove la risposta è: "basta guardare il cielo". Tutto normale, il complottista non si chiede se quelle contraddizioni dimostrino l'inconsistenza di certe teorie, fa parte dell'ideale da difendere ad ogni costo e chi prova a contraddire queste teorie viene incluso in una lista di nomi: sono i "disinformatori" coloro che tramano nell'ombra, che negano la realtà. Le liste sono (naturalmente) infinite e comprendono giornalisti, scienziati, tecnici, personaggi della TV, quasi sempre all'oscuro della loro appartenenza al "club dei disinformatori" fino ad inconsapevoli cittadini colpevoli di aver detto che non credono a queste fandonie, una sorta di lista di proscrizione di "persone sospette". A queste persone, oltre all'accusa di far parte di un grande disegno contro l'umanità, anche insulti pesantissimi, l'augurio di gravi malattie e delle peggiori sofferenze possibili, sono liti "virtuali", scavolottate digitali.

I complotti riguardano qualsiasi evento umano, come ho scritto.
Barack Obama in realtà sarebbe un rettiliano, un ibrido uomo-rettile o in alternativa un infiltrato.

Il presidente degli Stati Uniti sarebbe anche un agente CIA in incognito ed il suo vero nome sarebbe Barry Soetoro.
Poi i cerchi nel grano che sono creati dagli alieni (o da misteriose armi militari), sempre gli alieni che però sono custoditi in basi segrete americane (la famosa Area 51), la fine del mondo nel 2012, il pianeta X (o Nibiru) che presto si scontrerà con il nostro, i terremoti non sono naturali e non lo sono neppure gli uragani, le piogge e la nebbia. Nulla è un fenomeno casuale o una coincidenza, è tutto "provocato" da qualcuno.

Questo ed altro (ogni attentato, ogni aereo che precipita ed ogni evento della quotidianità, è visto in chiave complottista) nell'agenda del complottista modello. Di tutti questi avvenimenti, neanche a dirlo di nuovo nessuna prova, nessun indizio importante... come per le altre vicende.
E la solita risposta: prove? Basta guardare la perfezione di un cerchio nel grano per capire che è opera di alieni.



In medicina il grande complotto è quello delle case farmaceutiche che conoscerebbero cure definitive per malattie gravissime (il cancro...) ma non le diffondono per non perdere introiti miliardari (come se fossero costrette a regalarle, queste cure segrete...). Nulla conta se il complotto delle multinazionali presupporrebbe complicità da parte di tutti i medici del mondo, dei ricercatori, degli informatori scientifici, scienziati, biologi, niente, il complotto è più forte di milioni di persone al mondo e schiaccia tutti noi che ne siamo solo vittime. Il problema sarebbe capire chi resterebbe a fare da carnefice, visto che il complotto totale coinvolgerebbe la maggioranza della popolazione mondiale come organizzatrice: prove? Una? Qualcuna? No, zero.

Intendiamoci, la maggioranza di quelli che si dicono "complottisti" sono solo persone con cultura scadente, che colmano le loro lacune con la fantasia ma non è possibile giudicare tutto il fenomeno solo con l'ignoranza.


da xkcd.com

In alcuni casi infatti il complottismo copre una vera e propria personalità patologica o almeno borderline (ai limiti della patologia). Senza generalizzare, il complottista convinto è probabilmente affetto da disturbi di personalità.
È fondamentale capire di chi stiamo parlando. Esistono "complottisti professionisti" che spargono allarmi e diffondono "verità" ma che hanno in realtà il solo scopo di trovare clienti per la propria attività commerciale. Questi non sono "paranoici" ma semplicemente furbi venditori.
Chi invece sta male all'idea di essere controllato dal "nuovo ordine mondiale" o perché tra qualche mese la Terra sarà invasa da rettili alieni ha probabilmente alcuni lati della personalità da rivedere.
Vedremo quali, nella prossima parte dell'articolo.[/color]



_________________
[^]The best quote ever (2013 Nonsense Award Winner):
«Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Early in the morning!»
© Anonymous/The Irish Rovers
http://tuttiicriminidegliimmigrati.com/
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