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 Oggetto del messaggio: La prima manipolazione genetica della razza umana
MessaggioInviato: 28/10/2013, 16:47 
Un saluto a tutti... [:)]

Mi piacerebbe poter approfondire insieme a voi un aspetto specifico della cosiddetta
"manipolazione genetica della razza umana" (di presunta natura esogena)
di cui si parla spesso e di cui è possibile trovare traccia anche in altri topics del Forum.

Apro in questo caso un topic specifico, in quanto vorrei trovare degli elementi
scientifici (ma non solo) in grado di corroborare o semmai confutare, qualora possibile,
la tesi di un "essere extradimensionale" di nome Ramtha, il quale ci fornisce in questo
caso una data ben precisa e... perchè no, ci fornisce uno spunto per approfondire il tema.

Dèi (Gods). Gli Dèi sono esseri tecnologicamente avanzati provenienti da altri
sistemi stellari e arrivati sulla terra 455.000 anni fa. Quegli Dèi hanno manipolato
geneticamente la razza umana mescolando il nostro DNA con il loro e modificandolo.
Sono responsabili dell'evoluzione della corteccia cerebrale ed hanno sottomesso la
razza umana utilizzandola come manodopera. La veridicità di questi eventi è provata
dalle tavole e dai manufatti sumerici. Questo termine è usato anche per descrivere la
vera identità dell'umanità, gli Dèi dimenticati (Ramtha).


Io comincio con un'immagine.....

(cliccare per ingrandire)

Immagine

...e con uno studio specifico riguardante l'evoluzione
dell'Homo heidelbergensis realizzato da:

1) Giorgio Manzi insegna paleoantropologia presso
il Dipartimento di biologia ambientale
dell’Università «La Sapienza» di Roma, dove dirige
il Museo di antropologia «Giuseppe Sergi».

2) Fabio Di Vincenzo, naturalista e paleontologo,
membro dell’Istituto italiano di paleontologia umana,
sta completando il dottorato in biologia animale
all’Università «La Sapienza» di Roma.

Questo il link:

L’ultimo antenato
http://snipurl.com/282th3d


In sostanza, il quesito è il seguente:

Che cosa è successo esattamente 455.000 anni fa?
Cosa ha scoperto sino ad oggi la Scienza relativamente a questo preciso periodo?

Grazie a tutti [:I]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 28/10/2013, 18:35 
Glaciazione Mindel

Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Glaciazione_Mindel

Mindel è il nome della seconda glaciazione in Europa avvenuta nel Pleistocene, il primo periodo dell'era Quaternaria, in cui si verificò un abbassamento generale della temperatura ed una ulteriore espansione dei ghiacciai nell'attuale zona temperata.

Questa seconda glaciazione iniziò 455.000 anni fa e durò fino a 300.000 anni fa, e fu seguita poi da un secondo periodo interglaciale che durò circa 250.000 anni.



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MessaggioInviato: 28/10/2013, 22:20 
Molto bene TTE. Sono felice che tu abbia aperto questo thread!!!

[:D]

Oltretutto come sapete il tema in oggetto mi interessa moltissimo ed è uno dei capisaldi della mia ricerca.

Io sono convinto che qualcosa di misterioso e segreto accadde in quel lontanissimo tempo.

Voglio andare a recuperare il materiale prodotto nel corso dei miei precedenti lavori per trovare qualcosa di utile.

Io sono altresì convinto che ramtha abbia perfettamente ragione anche in ordine temporale rivelando qualcosa di molto importante. Ovvero l'intervento esterno nella nostra origine come genere homo sapiens. Che poi è precisamente quello che viene descritto in diversi testi sacri e miti cosmogonici.

Ma al di là dei miti e delle leggende secondo me le prove vanno cercate all'interno di due ambiti scientifici e principalmente:
- antropologia
- genetica


Anche perchè sono convinto che se riuscissimo a ripercorrere il cammino del genere homo senza 'buchi' riusciremmo a comprendere meglio anche la storia delle civiltà prediluviane (atlantide) qualsiasi sia stato il loro livello tecnologico.

Collegato a questo discorso ricordo che la teoria out-of-africa sta prendendo sempre più piede ed è possibile che a fronte della prima manipolazione genetica citata da sitchin e da ramtha ci siano stati poi ulteriori incroci tra gli homo e gli 'dei' (anunnaki).

I nephilim (vigilanti) potrebbero essere proprio questi incroci, i cro-magnon, i neanderthal, mentre i sapiens sarebbero riconducibili al ceppo negroide, cro-magnon potrebbero essere i biondi in europa così come biondi erano i viracocha e gli yahweh....

Discorso lungo... Pensate la sincronicità (jung insegna)... Sto preparando un articolo e un convegno in cui sono coinvolti proprio questi discorsi!!!

[;)]

Ora, dopo questo lungo cappello introduttivo vorrei presentare alcune prove genetiche partendo dalla ricerca di K.Pollard descritta in questo articolo (che riprende il mio "Il seme degli dei"...)

http://portalemisteri.altervista.org/bl ... degli-dei/

La Pollard, nella sua ricerca pubblicata sulla rivista Le Scienze nell'Agosto del 2009 segue una serie di studi sul genoma umano andando a identificare quali siano quelle sequenze genetiche che ci distinguono dal resto dei primati.

La cosa sorprendente è che appunto, ciò che ci rende umani, NON SONO sono nuovi geni comparsi nella nostra specie ma, al contrario, l’assenza di alcune sequenze del DNA, delezioni e mutazioni.

Le principali mutazioni sono a livello dei seguenti tronchi:
- HAR1 e HAR2
- AMY1
- MAD1L1
- WNK1
- FOXP2 (che tra l'altro coinvolge anche il discorso Starchild... ma questa è un'altra storia)

Per le specifiche vi rimando all'articolo.

Non si esclude la possibilità che ciò possa avvenire 'naturalmente', quindi senza per forza di cose implicare una azione esogena, ma certamente non può avvenire in un lasso di tempo così ridotto come viene registrato nell'evoluzione del genere homo.

Per esempio il cavallo in 55 milioni di anni ha modificato leggermente (e sottolineo leggermente) la propria struttura fisica, il proprio volume cerebrale e di conseguenza le proprie ‘abilità’, come può l’uomo in un periodo dieci volte inferiore aver modificato drasticamente la propria struttura, aumentato notevolmente il proprio volume cerebrale e di conseguenza le proprie capacità di modificare l’ambiente esterno a proprio favore? Così come il cavallo pensiamo a tutti gli altri primati, uguali a loro stessi da milioni di anni – tutti eccetto l’uomo.

Già questo di per sè, il ridotto tempo in cui tutto questo si è realizzato, se non è una prova sufficiente, di certo è un grosso indizio a favore di una MANIPOLAZIONE GENETICA ESOGENA DELLA RAZZA UMANA volta a realizzare una razza nuova di Homo.

RH negativo, aplogruppo X, caratteri fenotipici attribuiti da tutte le culture preistoriche e dalle prime civiltà urbane all'aristocrazia e alla divinità (penso agli occhi azzurri e/o ai capelli biondi/rossi).

Alcune rapide letture in attesa di approfondimenti ulteriori

http://zaro41.wordpress.com/2011/01/16/ ... netiche-1/

Molte risposte, sono certe, stanno proprio nel DNA... nel nostro... e nel loro...

[;)]



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MessaggioInviato: 29/10/2013, 00:58 
Cita:
Eva mitocondriale

Una comparazione del DNA mitocondriale di appartenenti alla specie umana di diverse etnie e regioni, suggerisce che tutte queste sequenze di DNA si siano evolute molecolarmente dalla sequenza di un antenato comune. In base all'assunto che un individuo erediti i mitocondri solo dalla propria madre, questa scoperta implica che tutti gli esseri umani abbiano una linea di discendenza femminile che deriva da una donna che i ricercatori hanno soprannominato Eva mitocondriale. Basandosi sulla tecnica dell'orologio molecolare che mette in correlazione il passare del tempo con la deriva genetica osservata, si ritiene che Eva sia vissuta circa 200.000 anni fa. La filogenia suggerisce che sia vissuta in Africa.


Dunque con il dovuto grado di approssimazione (do per scontato che non si siano analizzati i dna di tutti gli esseri umani, quindi magari ci saranno altre EVA ^_^) possiamo affermare senza poter essere contraddetti che noi siamo tutti appartenenti alla stessa famiglia (nel senso stretto del termine) e nello specifico siamo tutti "fratelli" (cosa che sappiamo da sempre in quanto cristiani, ma magari questa è una reminiscenza più antica fatta propria, chissà).

Tutti i miliardi di esseri umani oggi presenti discendono da una sola donna di razza Sapiens Sapiens vissuta 250mila anni fa. Ciò non vuol dire che prima non ci fossero nostri simili (o forse si?) ma che l'unica ad aver mantenuto una linea evolutiva è la nostra EVA. sarebbe molto interessante capir perchè solo lei ha dato vita ad un progenie così duratura.

Cita:
Anche se prende il nome dall'Eva biblica, l'Eva mitocondriale non era l'unica femmina umana del suo tempo: fino a 20.000 individui della sua specie potrebbero aver vissuto nel suo tempo; solo Eva però avrebbe prodotto una linea ininterrotta di figlie ancora esistente. Come risultato, solo i suoi mitocondri avrebbero discendenti nelle cellule degli esseri umani viventi. Eva sarebbe perciò l'unica femmina della sua generazione dalla quale tutte le persone viventi discendono attraverso le loro linee materne.
In altre parole Eva mitocondriale sarebbe il più recente antenato mitocondriale di tutti gli esseri umani viventi, ma, naturalmente, sua madre, sua nonna, e così via, erano anch'esse parte di questa linea materna.
L'Eva mitocondriale degli esseri umani viventi attualmente non era probabilmente la stessa Eva mitocondriale degli esseri umani che vissero migliaia di anni fa, o che vivranno tra qualche migliaio di anni[1].
Si noti che Eva non deve essere necessariamente il nostro più recente antenato comune.


Leggete bene queste righe, a me fanno venire in mente una cosa abbastanza ovvia.

Poniamo il caso di voler mettere su un allevamento di galline.

Compro una gallina (O ME LA PRODUCO IN LABORATORIO), compor un gallo e gli faccio fare festa. Nascono tante belle gallinelle, le quali si accoppieranno con un altro gallo. Nascono le figlie della prima nidiata e così via. Dopo 10 anni decido che le galline così come sono non mi piacciono più e decido di produrre galline uguali, solo che di colore verde. Dunque compro un'altra gallina in laboratorio inserisco il gene del pigmento verde e metto a "sfornare" uova.

Passano 100 anni, un archeologo scopre il mio allevamento e cercando di capire cosa stessi allevando analizza i ritrovamenti.

Trova tanti resti di galline normali ed analizzandone il DNA dice: bene, queste galline discendono tutte da un'unica gallina vissuta 110 anni fa.
Poi trova i resti delle galline verdi, ne analizza il DNA e constata che queste galline verdi hanno un antenato comune diverso dal precedente risalente a 100 anni prima, il quale differisce per un solo gene che le rende verdi

Conclusione: le galline tra 110 e 100 anni fa hanno subito una mutazione genetica che ne ha modificato la specie quindi dovrà esserci una gallina intermedia di transizione ^_^

Io invece la vedo diversamente, ecco come:

Chi di dovere arriva sulla terra, per motivi che esulano da questo post, mette mano alle specie autoctone cercando di creare, per motivi che esulano da questo post, una specie adatta ai propri bisogni.

Trova sulla terra un essere simile a lui in cui poter impiantare il proprio patrimonio genetico (i famosi giganti, che magari sono i veri TERRESTRI?), ne modifica e li usa per farne quello che vogliono. Cambiano le necessità, il prodotto va migliorato, si prende un nuovo "stampo" e nei vari eden sparsi in giro per il mondo part la produzione dei nuovi modelli di sapiens e così via fino ad arrivare ll'ultima catena produttiva, noi, di cui EVA è il soggetto base, il modello, la prima gallina dell'allevamento.

Quanti eden potevano esserci? 1,10,1000? Quindi quante EVA mitocondriali potevano esserci? E soprattutto in tutti gli eden si usava lo stesso modello?

Cita:
L'Eva mitocondriale degli esseri umani viventi attualmente non era probabilmente la stessa Eva mitocondriale degli esseri umani che vissero migliaia di anni fa, o che vivranno tra qualche migliaio di anni[1].


!

Cita:
Atlanticus81 scrive:
La Pollard, nella sua ricerca pubblicata sulla rivista Le Scienze nell'Agosto del 2009 segue una serie di studi sul genoma umano andando a identificare quali siano quelle sequenze genetiche che ci distinguono dal resto dei primati.

La cosa sorprendente è che appunto, ciò che ci rende umani, NON SONO sono nuovi geni comparsi nella nostra specie ma, al contrario, l’assenza di alcune sequenze del DNA, delezioni e mutazioni.

Le principali mutazioni sono a livello dei seguenti tronchi:
- HAR1 e HAR2
- AMY1
- MAD1L1
- WNK1
- FOXP2 (che tra l'altro coinvolge anche il discorso Starchild... ma questa è un'altra storia)

Per le specifiche vi rimando all'articolo.


Di questi geni HAR ne parla anche Biglino spesso nelle sue conferenze citando proprio questi studi :)

Ciò che siamo è scritto nel nostro DNA ed anche da dove veniamo e come siamo stati messi su. Basta accettare la verità e non camuffarla con astruse teorie o ricerche infinite di anelli mancanti che mai si troveranno perchè anche chi cerca sa che non POSSONO ESSERCI.


Ultima modifica di MaxpoweR il 29/10/2013, 01:09, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 29/10/2013, 09:37 
Per contribuire a questa discussione mi avete fatto scovare un articolo...e che articolo...ne metto solo una piccola parte secondo me "illuminante"...

Cita:
Souls can only incarnate into bodies with DNA responsive to and compatible with that soul.

cut

Human races are each predisposed to incarnations of ancient races of aliens, and the culture and prejudices of ancient aliens show up in the archetypes of modern cultures, because today's humans are these ancient aliens. Pure races of humans can contain only the souls of the alien race who designed them, but due to cross-racial breeding over past generations, the dilution of distinction between races has resulted in a good sized minority of each race having the capability of bearing the souls of any of several alien races.

cut

Since abductees are reincarnations of different alien groups, if one's abductors are of an alien race hostile to that of his alien lineage, then he is indeed likely to be treated with hostility.
But just as abductors might despise the origin of their abductees' souls, so do we as humans have contempt, envy, or hatred of other races, though it is subconscious in our case and can be overcome by social conditioning. Anti-Semitism and racism in general are societal effects of our racial memories.
Not every aspect of cultures is determined by ancestral archetypes buried deep in our minds, but the unique characteristics of a culture are flavored with the memories and customs of our ancient alien selves.
Fonte:http://www.bibliotecapleyades.net/vida_alien/alien_abductionabductees08.htm


P.S. La teoria della manipolazione aliena per creare gli schiavi da far lavorare nelle miniere d'oro è stata diffusa prima da Sitchin e adesso da un noto "traduttore"...e io non mi fido per niente nè dell'uno nè dell'altro da quando ho visto questo video per il primo, e le amicizie del secondo su facebook...:


Ultima modifica di Angel_ il 29/10/2013, 09:39, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 30/10/2013, 22:07 
Cita:
Angel_ ha scritto:

Per contribuire a questa discussione mi avete fatto scovare un articolo...e che articolo...ne metto solo una piccola parte secondo me "illuminante"...

Cita:
Souls can only incarnate into bodies with DNA responsive to and compatible with that soul.

cut

Human races are each predisposed to incarnations of ancient races of aliens, and the culture and prejudices of ancient aliens show up in the archetypes of modern cultures, because today's humans are these ancient aliens. Pure races of humans can contain only the souls of the alien race who designed them, but due to cross-racial breeding over past generations, the dilution of distinction between races has resulted in a good sized minority of each race having the capability of bearing the souls of any of several alien races.

cut

Since abductees are reincarnations of different alien groups, if one's abductors are of an alien race hostile to that of his alien lineage, then he is indeed likely to be treated with hostility.
But just as abductors might despise the origin of their abductees' souls, so do we as humans have contempt, envy, or hatred of other races, though it is subconscious in our case and can be overcome by social conditioning. Anti-Semitism and racism in general are societal effects of our racial memories.
Not every aspect of cultures is determined by ancestral archetypes buried deep in our minds, but the unique characteristics of a culture are flavored with the memories and customs of our ancient alien selves.
Fonte:http://www.bibliotecapleyades.net/vida_alien/alien_abductionabductees08.htm


P.S. La teoria della manipolazione aliena per creare gli schiavi da far lavorare nelle miniere d'oro è stata diffusa prima da Sitchin e adesso da un noto "traduttore"...e io non mi fido per niente nè dell'uno nè dell'altro da quando ho visto questo video per il primo, e le amicizie del secondo su facebook...:




Eppure sono state trovate tracce di antiche miniere nello Zimbabwe con datazione di 100.000anni [8]..devo ritrovare il link [:p]


Ultima modifica di shighella il 30/10/2013, 22:09, modificato 1 volta in totale.


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Cita:
shighella ha scritto:
Eppure sono state trovate tracce di antiche miniere nello Zimbabwe con datazione di 100.000anni [8]..devo ritrovare il link [:p]

In effetti, pure nell'articolo da me postato si prende in considerazione l'ipotesi delle miniere, però in luce diversa da quello che diceva Sitchin...come se lui avesse detto solo una parte della storia...
E' però un argomento delicato...molto delicato... [8]



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MessaggioInviato: 01/11/2013, 16:17 
Porto alla vostra attenzione il seguente articolo tratto da

http://www.ilnavigatorecurioso.it/2013/ ... -pensasse/

Credo calzi a pennello con la volontà di TTE di trovare elementi scientifici a supporto o a confutazione della tesi, a me cara, di un intervento esterno nel nostro patrimonio genetico.

L’antenato comune dei Neanderthal e dell’uomo moderno è più antico di quanto si pensasse

Nessuna delle specie indicate come possibile ultimo antenato comune tra l'uomo moderno e l'uomo di Neanderthal aveva una morfologia dentale corrispondente a quella che dovrebbe caratterizzarlo. Il risultato, ottenuto dall'esame di oltre 1200 reperti fossili, indicherebbe che la divergenza fra le due specie risale ad almeno un milione di anni fa, in contrasto con le stime ottenute in base alle indagini biomolecolari.

Immagine

La divergenza fra le linee evolutive che hanno condotto all’uomo di Neanderthal e all’uomo moderno risalirebbe ad almeno un milione di anni fa, un’epoca decisamente anteriore a quella indicata dalle più accreditate stime ottenute sulla base dell’evoluzione del cranio (fra i 300.000 e i 400.000 anni fa) o delle indagini biomolecolari (circa 500.000 anni fa).

L’indicazione viene da una ricerca (la seconda ricerca pubblicata nel giro di pochi giorni a mettere in discussione le attuali ricostruzioni dell’albero filogenetico dell’umanità) condotta da paleoantropologi della George Washington University, del Konrad Lorenz Institut per l’evoluzione e la ricerca cognitiva ad Altenberg, in Austria, della Indiana University e del consorzio universitario spagnolo per lo studio dei fossili del sito di Atapuerca, in Spagna, che firmano un articolo su Proceedings of the National Academy of Sciences.

Lo studio si basa sull’esame di circa 1200 molari e premolari fossili appartenenti a 13 gruppi di ominidi, con particolare attenzione a quelli provenienti dai siti spagnoli di Atapuerca, sui quali sono state effettuate analisi morfometriche e statistiche allo scopo di ricostruire la morfologia dentale più plausibile dell’ultimo antenato comune all’uomo di Neanderthal e uomo moderno.

E’ così emerso, con un’alta affidabilità statistica, che nessuna delle specie candidate a questo ruolo (come Homo heidelbergensis, H. erectus e H. antecessor) ha una morfologia dentale corrispondente a quella che ci si aspetterebbe nell’ultimo antenato comune.

“I nostri risultati richiamano l’attenzione sulle forti discrepanze tra le stime molecolari e paleontologiche del tempo di divergenza tra Neanderthal e umani moderni”, spiega Aida Gómez Robles, prima firmataria dell’articolo. “Queste discrepanze non possono essere semplicemente ignorate, ma devono essere riconciliate in qualche modo”.

Discendiamo tutti da un’unica specie? Il cranio della rivoluzione

“Al di là del risultato specifico, che ha come sempre bisogno di ulteriori conferme, l’aspetto più interessante della ricerca è che sulla base della morfologia dei denti si possono ottenere delle proiezioni verso un passato per molti versi ancora oscuro, e che finora si potevano ottenere solo sulla base di dati genetici” ha commentato a Le Scienze Giorgio Manzi, docente di paleoantropologia all’Università di Roma La Sapienza, che non ha partecipato alla ricerca.

“Inoltre, si conferma che è fra un milione e mezzo milione di anni che si gioca una partita decisiva per la nostra specie in Africa e per i Neanderthal in Europa”.

http://www.ilnavigatorecurioso.it/2013/ ... -pensasse/



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MessaggioInviato: 01/11/2013, 16:26 
Come ho scritto nel mio post "L'Occhio Azzurro di Horus" partendo dall'osservazione delle caratteristiche geno-fenotipiche degli aplogruppi umani (studi scientifici)

Io sono giunto a pensare che, pur facendo parte tutti del genere Homo, abbiamo avuto origini diverse e che i diversi rami fenotipici (o aplogruppi) si siano poi mischiati in una sorta di società multi-razziale durante l'epoca di Atlantide con i discendenti degli "Antichi Dei" portatori di genotipo diverso (Alieno? Atlantideo?) visti come divinità in virtù delle loro tecnologie/capacità avanzate.

Non sto parlando di razze secondo i tradizionali canoni. Sto parlando di eredità genetiche, alberi genealogici che hanno avuto origine da diversi punti di partenza e dove, per qualche motivo, alcune caratteristiche fisiche (occhi azzurri+capelli biondi oppure occhi verdi+capelli rossi) rappresentavano un elemento identificativo di coloro che appartenevano a delle stirpi divine.

Come nel caso di Viracocha in Perù presso gli Inca appartenente a una stirpe di una razza divina di uomini bianchi con i capelli rossi e con la barba.

I punti di partenza genealogici possono essere

L'Homo Heidelbergensis (H.Erectus) da cui ha avuto origine il fenotipo negroide e gli aplogruppi ad esso collegati.

Il Neanderthal da cui ha avuto origine il fenotipo del rutilismo (capelli rossi e pelle chiara) tratto fenotipico dominante degli abitanti della paleo-Europa. Fenotipo che ragionevolmente mi fa pensare agli individui selezionati per portare la civiltà nel mondo dopo il Diluvio, gli Enkiliti, gli Elohim.

Il Cro-Magnon, biondo con gli occhi azzurri, antagonisti dei Neanderthal, da sempre, guardiamo alle caratteristiche di fisiche di Esaù e Giacobbe.

L'"incrocio" tra tutti questi fenotipi nel corso dei millenni ha portato all'uomo moderno con la diversità di caratteristiche evidenziata dai numerosissimi rami genetici chiamati aplogruppi.

Coloro i quali hanno preservato il proprio patrimonio genetico ancestrale, oggi come ieri, governa il mondo.

Il restante 99% dei Sapiens oggi è un insieme di tutte queste caratteristiche, un po' Neanderthal, un po' Cro-Magnon, un po' Heidelbergensis Erectus...

http://www.progettoatlanticus.net/2013/ ... horus.html



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Risalire l'albero genealogico-antropologico del genere homo significa ottenere finalmente la risposta sulle nostre origini e alla ipotesi di Ramtha citata da TTE nel post iniziale che poi è la stessa di Sitchin e la stessa presentata nella stragrande maggioranza della cosmogonia.

Cita:
... Gli Dèi sono esseri tecnologicamente avanzati provenienti da altri sistemi stellari e arrivati sulla terra 455.000 anni fa. Quegli Dèi hanno manipolato geneticamente la razza umana mescolando il nostro DNA con il loro e modificandolo. Sono responsabili dell'evoluzione della corteccia cerebrale ed hanno sottomesso la razza umana utilizzandola come manodopera. La veridicità di questi eventi è provata dalle tavole e dai manufatti sumerici. Questo termine è usato anche per descrivere la vera identità dell'umanità, gli Dèi dimenticati...


Per arrivare a 455.000 anni fa credo sia necessario partire da tempi più recenti e andare a ritroso. Muoviamoci nell'ambito della antropologia con un occhio sempre alla tabella delle ere glaciali (Wurm e Mindel in particolare) - Partiamo, come suggerito da TTE dalle ricerche scientifiche affrontandole però con la mente... "aperta"...

[:D]

Lo studio dei fossili ritrovati in Africa, Europa e Asia, rivela che nel corso degli ultimi 10 mila anni gli esseri umani si sono "ristretti". Lo testimoniano anche le armi, gli strumenti musicali, gli oggetti di uso comune. Per quasi 200 mila anni, dai primi Sapiens sino all'apparizione dei Sapiens Sapiens, gli uomini hanno mantenuto dimensioni superiori a quelle attuali. Erano più massicci e muscolosi. Tra i 35 e i 20 mila anni fa, i Cro-Magnon avevano stature da "cestisti" e un cranio più grande del nostro del 10 per cento. Avevano anche un'attaccatura della spalla molto più robusta che di certo conferiva loro una forza notevolissima. Da lì a poco è iniziata una progressiva riduzione dell'altezza e della capacità cranica. Al termine dell'era glaciale si è manifestato il definitivo crollo dimensionale.

LE DIMENSIONI DELL'UOMO NEL PALEOLITICO

Lo studio dei fossili ritrovati in Africa, Europa e Asia, rivela che nel corso degli ultimi 10 mila anni gli esseri umani si sono "ristretti". Lo testimoniano anche le armi, gli strumenti musicali, gli oggetti di uso comune. Per quasi 200 mila anni, dai primi Sapiens sino all'apparizione dei Sapiens Sapiens, gli uomini hanno mantenuto dimensioni superiori a quelle attuali. Erano più massicci e muscolosi. Tra i 35 e i 20 mila anni fa, i Cro-Magnon avevano stature da "cestisti" e un cranio più grande del nostro del 10 per cento. Avevano anche un'attaccatura della spalla molto più robusta che di certo conferiva loro una forza notevolissima. Da lì a poco è iniziata una progressiva riduzione dell'altezza e della capacità cranica. Al termine dell'era glaciale si è manifestato il definitivo crollo dimensionale.

Immagine

Immagine
comparazioni craniche tra cro-magnon, neanderthal e uomo moderno

L’uomo di Cro-Magnon, 35 mila anni fa, era più possente di qualunque decatleta moderno. E così più in generale l’Homo Sapiens. Poi ci siamo ristretti. È successo tutto negli ultimi 10 mila anni. Anche il cervello si è ridotto del 10%. La stessa percentuale dello scheletro e dei muscoli.

http://www.lastampa.it/2011/06/13/scien ... agina.html

Qualcosa che ha a che fare con le leggende dei "giganti" e dei Nephilim biblici?

http://www.heos.it/Scienze_13/0400052_N ... veloci.htm

Gli scienziati britannici hanno analizzato i dati dei reperti fossili di 32 esseri umani anatomicamente moderni e 13 Neanderthal vissuti tra 27.000 e 75.000 anni fa, in Europa e nel Vicino Oriente.

In un sottogruppo di questi fossili, hanno scoperto che i Neanderthal avevano orbite molto più grandi, e quindi gli occhi, rispetto agli esseri umani moderni. I ricercatori hanno calcolato la dimensione standard dei cervelli fossili per la massa corporea e la elaborazione visiva.

Precedenti ricerche da parte degli scienziati di Oxford avevano rilevato che alcune aree del cervello di esseri umani moderni che vivevano a latitudini più alte si erano evolute in modo autonomo per far fronte ai bassi livelli di luce. Questo ultimo studio suggerisce pertanto che i Neanderthal probabilmente si sono evoluti in Europa, mentre gli esseri umani contemporanei si sono evoluti in latitudini inferiori come in Africa.

http://sci.tech-archive.net/Archive/sci ... 00477.html

Attendo le vostre considerazioni al riguardo!



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Cita:
MaxpoweR ha scritto:

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Come i lupi. I cani ora sono molto più piccoli.


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Mi permetto di rilanciare questo importante thread, rimasto ahimè accantonato da un po'di giorni con il seguente articolo.

Che l'uomo sia un ibrido ormai anche la scienza lo riconosce... solo che, per non citare le teorie "ufologiche", propone ipotesi forse ancor più assurde di quelle che vogliono evitare come la peste.

Ad ogni modo credo che questo Eugene McCarthy non sia andato molto lontano. Basta sostituire i suini con gli Anunnaki/Elohim e facciamo bingo.

[:o)]

"L'uomo è un incrocio tra scimpanzé e maiale": l'ipotesi shock dello scienziato McCarthy
Secondo l'esperto di ibridazione avremmo molti tratti in comune coi primati, ma anche molti diversi. E parecchie similitudini coi suini nella pelle e negli organi


SIAMO un po' scimpanzé e un po' suini, originati con un processo di ibridazione in un momento imprecisato della storia umana. Questo il parere di Eugene McCarthy della University of Georgia, uno dei più autorevoli esperti mondiali in ibridazione animale. Che si chiede, sul suo sito: "Siamo ibridi?". La risposta ancora non c'è ma gli indizi sono molti, secondo il ricercatore.

Secondo lo scienziato, la specie umana sarebbe cominciata da un incrocio fra un suino maschio e una femmina di scimpanzè. Una tesi che sembrerebbe alquanto improbabile, ma a sostenerne l'impianto ci sono alcuni dati rilevanti. Ad esempio, mentre gli umani hanno molte caratteristiche in comune con gli scimpanzè, c'è anche un numero molto grande di caratteristiche distintive che non si trovano negli altri primati.

Queste caratteristiche, secondo lo studioso, sono molto probabilmente il risultato di un'origine ibrida in qualche punto della storia evoluzionistica umana. Ma poi ad arricchire il quadro arriva l'elemento suino. McCarthy suggerisce che un animale possiede tutti i tratti che distinguono gli umani dai loro primati cugini, ed è il maiale.

Come si legge sul suo sito Macroevolution, oltre alle caratteristiche più evidenti, come pelle senza peli e uno spesso strato di grasso sottocutaneo, ci sono altri segni di similitudine con i maiali nella struttura della pelle e degli organi. A proposito dell'infertilità degli ibridi, McCarthy spiega che non tutti gli ibridi sono sterili, e in molti casi gli animali ibridi sono capaci di accoppiarsi con animali della specie dei genitori e, dopo molte generazioni, potrebbero anche accoppiarsi fra loro.

http://www.repubblica.it/scienze/2013/1 ... ef=HRLV-11

E ciò potrebbe significare anche un'altra cosa... che il suino stesso sia un incrocio tra genetica Anunnaka e un altra specie 'autoctona' del pianeta atto a fornire alla creatura Uomo, anch'essa ibrida, di che sfamarsi con massima resa... Infatti ricordiamo che del suino non si butta via nulla.

Già nel mio blog avevo inoltre fatto menzione di come potrebbero esserci stati interventi di ingegneria genetica alle origini della "Rivoluzione Agricola".

E' stato scoperto che il frumento, una delle piante fondamentali per l'alimentazione umana e all'origine della rivoluzione agricola neolitica, è il risultato di una fusione di ben tre piante diverse, due graminacee e una pianta erbacea, ciascuna delle quali aveva già i suoi geni.

http://www.progettoatlanticus.net/2013/ ... otata.html



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E se chi di dovere oltre ad usare parte del loro corredo genetico avesse usato anche parte di quello suino?Magari per prelevare "geni già pronti" atti a fornire determinate qualità alla neonata specie. Una sorta di assemblaggio, avrebbe senso...



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Mi piace questa tua idea... forse i suini di 300.000 anni fa avevano qualcosa che poteva tornare utile al "Progetto Homo"...

[;)]



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