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 Oggetto del messaggio: ALIENI E DIO - visioni dell'universo a confronto
MessaggioInviato: 15/01/2014, 00:50 
ALIENI E DIO – visioni dell’ universo a confronto

Il ruolo e la cifra del loro apporto di conoscenza alla nostra visione della realtà universale, si limita a questo ruolo di osservatori, per vari motivi interessati alle vicende della Terra, o si sovrappone o sostituisce a quello di “rapitori-sperimentatori” o anche, alla rivendicazione di un proprio ruolo di creatori della nostra razza o alla premura di vederci in pace nel rispetto della natura e della vita in genere?

In che misura l’incompleta eppur sterminata mole di rapporti, ci ha mostrato, o ci suggerisce, aspetti rivelatori di una realtà che riguarda il nostro individuale destino? E questo aldilà di contatti, a volte ammonitori, a volte inspiegabili, a volte a sfondo complottistico, a volte terrorizzanti, a volte utilitaristici e succubi, a volte infine, estatici per le fugaci meraviglie mostrateci… in cosa accresce la nostra percezione dell’universo e della probabilità di un Creatore?

Mi chiedo e vi chiedo insomma se civiltà, che potrebbero giungere anche a miliardi di anni di evoluzione più che della nostra (considerando le galassie del profondo cielo ed i calcoli sui tempi di possibile sviluppo biofisico, mi chiedo se queste civiltà o alcune di esse non abbiano una profonda consapevolezza della propria struttura psicofisica e del loro ulteriore destino e se e perché, non coincidano con le nostre concezioni perlopiù afferenti una struttura spirituale che ci spinge alla Conoscenza ed all’evoluzione, con tutti i relativi concetti di uguaglianza, solidarietà e amore che noi abbiamo sviluppato per quanto poco esercitati.

Manifestano essi, la percezione di una divinità creatrice? Parrebbe in alcuni casi di sì ma vi sono, mi pare, razze con diverse visioni fino all’agnosticismo e questa non unicità di fondo, riesce complicato conciliarla con quello straordinario grado di civiltà avanzata che, tutte le razze aliene supposte, sembrano possedere, per l’assioma secondo il quale una civiltà non potrebbe sopravvivere a lungo, fino a vari milioni di anni, senza aver prima raggiunto un generale equilibrio dei componenti, fondato su conoscenza e cooperazione, per non dire di principi etici che, se basati sul principio dell’Amore, dovrebbero pur essere universali.

E non sembra che così sempre sia….


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MessaggioInviato: 15/01/2014, 10:56 
A proposito di Religione, ripropongo un articolo da me trascritto un po di tempo fa ...



SID PADRICK

Il 30 gennaio 1965 Padrick passò apparentemente due ore a bordo di una nave spaziale sconosciuta. Padrick è un tecnico di radio e televisori, che lavora a Selva Beach (Warsonville), sulla costa del pacifico, circa 120 chilometri a Sud di San Francisco. Passeggiando sulla spiaggia, non lontano da casa sua, verso le 2 del mattino, egli afferma di aver sentito improvvisamente un sibilo simile a quello di un aereo a reazione e di aver scorto nella notte i contorni di un immenso apparecchio di 15 metri di diametro e circa 10 di altezza. La forma del veicolo richiamava realmente quella di due piatti rovesciati l’uno contro l’altro. In preda al panico, Padrick si mise a correre, ma sentì una voce provveniente dall’apparecchio: “Non abbia paura, non siamo ostili”. Tentando di fuggire, sentì la voce ripetere il messaggio: “Non vi vogliamo alcun male”. Poi la voce lo invitò a salire a bordo. Padrick si fermò, pietrificato. Tornò lentamente sui propri passi, vide una porta aperta e salì a bordo. La porta si chiuse dietro di lui. L’abitacolo era grande all’incirca 2 metri per 2. Un’altra porta scorrevole si aprì e Padrick penetrò nella stanza. Un uomo l’aspettava. La somiglianza di quest’uomo con noi stessa – disse il testimone – era incredibile. Portava una tuta da volo che gli aderiva al corpo e parlava l’inglese alla perfezione. L’uomo appariva stupito come il testimone. Quest’ultimo ebbe l’impressione che l’apparecchio si fosse spostato durante il suo soggiorno a bordo, perché più tardi ebbe il permesso di fare un breve girò e notò che il paesaggio era cambiato. Si trovava in una regione montuosa. Ma non percepì alcun movimento. Il veicolo comprendeva quattordici scompartimenti su due piano collegati con un ascensore. A bordo c’erano otto uomini e una donna. Tutti portavano la stessa tuta azzurra. Ma solo quello di cui aveva sentito la voce gli rivolse la parola. Padrick afferma di aver visto una quantità di quadri di comando estremamente complicati. Gli occupanti, tutti affaccendati, gli diedero appena un’occhiata quando entrò. Gli venne mostrata un’enorme lente, sulla quale Padrick riuscì a vedere un oggetto di forma allungata, il vascello di navigazione (vascello-madre) che si trovava in quel momento nello spazio. L’uomo gli spiegò che provenivano da un pianeta situtato a parecchi anni luce nello spazio. Dopo aver ricevuto la promessa di un nuovo incontro, Padrick fu rilasciato, discese dal veicolo alle 4 del mattino e rientrò a casa.
Nell’edizione di marzo-aprile 1965 del giornale “The little listening post” venne riportata una lunga intervista con il testimone. Il colloquio fu registrato su nastro magnetico. Padrick fu sottoposto al fuoco incrociato delle domande poste dai suoi interlocutori: le sue risposte furono immediate, dirette, chiare e precise. Le indagini condotte sul suo conto presso la gente del luogo rivelarono che era tenuto in considerazione da tutti. Vi presenteremo ora dei brani tratti dalla registrazione di quella intervista. Tutte le parole, le espressioni, sono quelle del testimone Padrick. Lasciamo giudicare al lettore.

Perché i visitatori dello spazion vengono qui?

“Sono qui in missione d’esplorazione e d’osservazione. Hanno detto di voler ritornare per delle osservazioni supplementari. Credo che osservino soprattutto la gente. Non hanno fatto alcuna allusione al governo, alla politica o al nostro avvenire. Mi hanno dato l’impressione di voler prendere contatto in futuro con un maggior numenro di persone. Dicono di aver avuto dei contatti con un intero gruppo di persone due mesi fa in Nuova Zelanda.”

Da dove vengono?

“ Il mio interlocutore mi disse che venivano da un pianeta più lontano di un altro che noi osserviamo gia, ma che non osserviamo loro stessi. Non ha detto che non siamo riusciti ad osservarli, ma piuttosto che non li abbiamo osservati. Io penso che questo pianeta si trovi nel nostro sistema solare.

Chi c’era a bordo?

“Gente come voi e me. Non dobbiamo aver paura di loro. Credo che non siano ne angeli ne robot. Non si dedicano ad attività che mettono in pericolo le nostre vite. Dopo questo contatto con loro, ne sono assolutamente certo.”

Qual’era l’aspetto di questi esseri?

“Erano tutti alti circa metri 1,75 – 1,78. Il loro peso era sui 68 – 70 chilogrammi. Tutti hanno capelli corti, tranne la donna che li porta pettinati all’indietro e nascosti nella tuta. Non siamo entrati nella stanza che lei occupava, ma siamo passati davanti alla porta aperta. L’ho quindi vista solo per un istante. Era molto bella. Penso che la loro età sia sui 25 – 30 anni. Sembravano vivaci, energici e intelligenti. Tutti avevano capelli castano e la pelle molto chiara. Il loro viso era simile al nostro ma più affilato verso il bass: mento e naso appuntiti. Gli occhi sono uguali ai nostri.”

Com’erano vestiti?

“Portavano tutti una tuta a due pezzi aderente al corpo, azzurra, quasi bianca (lo stesso colore della parete), apparentemente non c’erano bottoni o cerniere. Le scarpe, una specie di stivali, sembravano tutt’uno con la tuta. Erano dotate di suole e di tacchi. Questa gente si muoveva a passi felpati su un tappeto che sembrava di gomma. Il colletto della tuta aveva una decorazione molto graziosa. Terminava a V sul davanti e portava una specie di nastro i cui colori non somigliavano per niente a quelli che conosco. Erano molto più belli dei colori che conosco.”

L’uomo parlava bene l’inglese?

“ Non sembrava uno straniero. Parlava un inglese perfetto. Credo che essi riescano ad adattarso a qualunque condizione. Tuttavia mi ha confidato che lui era il solo dei nove occupanti a parlare l’inglese.”

C’è stata telepatia nei vostri contatti a bordo?
“Dopo oguna delle mie domande l’uomo osservava una pausa di circa 25 – 30 secondi. Forse riceveva delle istruzioni telepatiche prima di rispondere. Suppongo che i membri dell’equipaggio comunicassero per telepatia, perché non li ho mai sentitit discutere tra loro.”

Quali furono le reazioni degli altri occupanti?

“Mi diedero un occhiata quando entrai nel loro compartimento ma non interruppero il lavoro, come se la mia visita non li riguardasse.”

I dettagli dell’interno dell’apparecchio?

“Il pavimento, le pareti e il soffitto avevano la stessa apparenza (bianco-azzurro pallido). Le stanze non avevano angoli. Tutto era arrotondato. L’illuminazione indiretta sembrava emanata dalle pareti: non c’erano lampade. In altre parole, tutto era illuminato.”

C’erano dei pannelli di strumenti?

“Ogni compartimento comprendeva dei quadri di strumenti disposti suòòa parete. In alcuni locali ce n’erano quattro o cinque, in altri quindici o venti. Ma si assomigliavano tutti, benchè fossero molto differenti dai nostri. Sembravano amovibili, ma non ho potuto avvicinarmi. Nella prima stanza dove eravamo entrati volli avvicinarmi ad una parete, ma il mio ospite fece un gesto per impedirmelo. Non mi disse la ragione e io non gliela domandai. Ho visto dei contrassegni scorrere sugli strumenti, qualcosa che mi ricordava il nastro delle telescriventi, con dei punti e delle linee che si spostavano da sinistra a destra. Non c’erano degli schermi come quelli dei nostri oscilloscopi. Per contro, c’erano delle specie di manometri senza divisioni sui quadranti. Il mio ospite mi fece notare che i quadranti s’illuminavano soltanto in servizio.”

L’apparecchio era controllato da un’altra nave spaziale?

"Sono stato messo davanti a un enorme lente che doveva costituire soltanto una parte di un sistema ottico d’osservazione. La riproduzione delle immagini aveva un effetto tridimensionale. Quella che la mia guida mi fece osservare era l’immagine dei quello che egli chiamò vascello di navigazione (non pronunciò mai le parole vascello-madre). Benchè fossero le 2,45 o le 3 del mattino, la nave era illuminata dal sole, nonostante che in quel momento essa fosse molto lontana dalla terra, forse 1500 chilometri o più. Non ho ntoato alcuna iscrizione, alcun oblò sulla nave spaziale, la cui forma richiamava quella di un sigaro. Era impossibile calcolarne le dimensioni. Era circondata da una specie di nebbiolina o di alone, malgrado la limpidezza dell’atmosfera. Dal momento che lasciai l’aparecchio, non la potei scorgere a occhio nudo. Non l’ho più vista dopo il decollo dell’apparecchio. Mi hanno assicurato, dopo le misure fatte, che qulle navi erano lunghe da 2 a 2,5 chilometri. L’uomo mi disse in seguito che l’apparecchio attingeva tutta la sua energia dal vascello di navigazione, che lo guidava interamente nello spazio. Ne ho concluso che lo strumento complicato di cui disponeva l’equipaggio seviva soltanto all’osservazione.”

E il volo sulla regione montagnosa?

“Dopo una sosta, l’astronauta mi spiegò che il loro apparecchio si era spostato ed era parcheggiato su un vasto terreno per campeggio di roulottes, non utilizzato in inverno. “Qui non ci potranno vedere”, aggiunse. Non ho la minima idea del luogo dove ci trovavamo: in seguito ricevetti parecchie informazionicon la descrizione delle zone di campeggio esistenti nella regione. Una sola corrisponde a quella descritta dall’astronauta: si trova a circa 260 chilometri da casa mia!”

Ha toccato la superficie esterna dell’apparecchio?

“ Dopo l’atterraggio tra le montagne, l’uomo mi ordinò di uscire in modo da rendermi conto che non stavo sognando. Lasciai dunque da solo l’apparecchiio e ci girai attorno. Mo sembrò fatto di un materiale non metallico, ma molto duro. Il solo prodotto analogo che conosco è il plexiglas. Quello dell’apparecchio era lucido fino all’inverosimile.L’astronauta non mi proibì di toccarlo e io non risentii di alcun effetto particolare, ne in quel momento ne più tardi. Mi infilai sotto l’apparecchio e guardai i supporti sui quali poggiava. Cercai di scoprire dei segni d’immatricolazione o delle iscrizioni, ma non c’era niente.”

Le fotografie delle loro città?

“L’astronauta mi mostrò una foto e disse: “Ecco da dove veniamo”. Quella foto mostrava degli edifici sullo sfondo, a forma di falce di luna. Si vedevano delle finestre, ma non posso affermarre di non aver mai visto una fotografia cosi strana. La disposizione degli edifici non aveva niente a che vedere con i nostri. Lontani gli uni dagli altri, la disposizione tra i seguenti osservava una distanza ancora superiore rispetto a quella tra gli edifici precedenti. Si immaginavano delle strade in lontananza. In primo piano c’erano degli alberi e dei cespugli; la foto era molto chiare si vedevano i più piccoli dettagli.”

Come vivono a casa loro?

“L’astronauta mi disse: “Come sapete, noi non abbiamo malattie, delitti, vizi, polizia. Non abbiamo scuole. I bambini apprendono un mestiere fin dalla più tenera infanzia. A causa della lunga durata della nostra vita, abbiamo un rigoroso controllo delle nascite. Non abbiamo denaro. Viviamo assolutamente uniti”.”

Il vostro incontro faceva parte di un piano premeditato?

“Certo. E questo piano ha un aspetto religioso o spirituale. L’astronauta mi condusse nella “camera delle consultazioni”, una specie di cappella all’interno della qual l’armonia dei colori cosi bella che sono stato li li per svenire. E’ impossibile descriverla. Occupavano la stanza otto sedie, uno sgabello e quello che mi parve essere un altare. “desidera invocare la divinità suprema?” mi domandò. Di nuovo mi sentii svenire. Non sapevo che fare. “Noi ne abbiamo una” gli risposi, “e la chiamiamo Dio. Stiamo parlando della stesssa cosa?” “Non ce n’è una sola”, disse lui. Mi inginocchiai cosi sullo sgabellino e disse la mia solita preghiera. Ho 45 anni e non ho mai sentio la presenza dell’Essere supremo come in quella notte.”

Ha avuto la sensazione di essere sottoposto a un influsso elettrico?

“No, era una sensazione molto eccitatne, qualcosa che verametne elevata.”

L’astronauta era più una guida spirituale che un uomo di scienza?

“ Non credo di poterlo considerare come uno scienziato, cenchè il livello scientifico di qulle persone sia evidente. Ma i loro legami con la divintà suprema hanno un significato molto più profondo delle loro conoscenze tecniche. Si potrebbe dire che per loro religione e scienza fanno un tutt’uno."


Il tempo e le distanze?

“Si calcolano in termini di “luci”. Quando gli domandai a quale velocità viaggasserò nello spazio, mi spiegò che quella velocità era limitata soltanto da un’altra alla quale essi potevano spostare la loro fonte di energia. Aggiunse che l’apparecchio nel quale mi trovavo non era spinto da energia sua propria ma da quella che gli era trasmessa dal fascio di un raggio di luce o di una fonte di luce da loro conosciuta.”

Prenderanno contatti con il governo?

“No, per il momento. A detta dell’astronauta ora non desiderano contatti ufficiali. Ma io penso più alle autorità militari che al governo. Gli ho domandato se avevano gia tentato di prendere contatto con il governo o con le autorità militari. La sua rispostà fu negativa. “Forse vi posso essere utile per stabilire questo contatto”, continuai. Risposta: “No, la vostra nazione e tutte le nazioni vogliono aggredire un oggetto sconosciuto senza ragione, soltanto per distruggerlo”. Le parole “senza ragione” significarono che essi non sono mai venuti armati tra noi e che non c’è alcuna ragione per attaccarli e distruggerli. Ma noi conosciamo il nostro atteggiamento: eliminare tutto ciò che non possiamo identificare.”

E’ stata notata da parte dell’UFO una certa ostilità?

“L’Air Force e altri organi inquirenti credono all’esistenza di apparecchi ostili. L’astronauta mi ha assicurato che non era il caso che l’apparecchio a bordo del quel mi trovavo non aveva mai
sostenuto il fuoco di nessino. Ma si era sparato su delle navi spaziali. Gli ho domandato se erano gia stati impegnati in combattimento. Mi ha risposto: “Si, ma non con l’obbiettivo di distruggere, di distruggerci”. Dopo questa allusione, ho l’impressione che noi siamo più vulnerabili di loro. Io non penso che il fatto che noi cerchiamo di abbatterli causi loro la minima preoccupazione.”

Come possiamo stabilire un contatto con loro?

“Noi non possiamo pretendere di controllarli, pertanto non possiamo stabilire alcun contatto. Soltanto loro possono desiderare di farlo. Alla mia richiesta di sapere se avrei potuto, come radioamatore, comunicare con loro, mi ha risposto di no. I loro sistemo di comunicazione ci sono sconosciuti, ma cionondimeno essi ci ascoltano. Suppongo che essi comunichino per mezzo di raggi luminosi o magnetici.”

Ha delle foto o una prova tangibile?

“Non avevo la macchina fotografica con me. Non ho pensato di chiedere il permesso di portar via qualcosa. Fu una tale sorpresa, un tale colpo, che non ho pensato a nulla.”

E il suo interrogatorio di tre ore da parte dell’Air Force?

“Mi hanno chiesto un resoconto corcostanziato. Ho raccontato loro esattamente quello che è successo. Erano i primi ad ascoltarmi. Mi dissero di non parlare in pubblico di taluni dettagli. Per quanto mi riguarda, tutto poteva essere rivelato. Non vedo perché si debba nascondere qualcosa. Mi si chiese di non dire che gli extraterrestri non aveveno denaro, di non rivelare niente sul genere e le dimensioni dell’apparecchio, perché quello avrrebbe potuto voler dire, agli occhi del pubblico, che l’Air Force non fa il suo dovere. Ho risposto loro che non c’era alcun motivo di preoccupazione.”

L’Air Force ha divulgato informazioni che confermano o che riguardano la sua esperienza?

“Si, all’epoca. Ma io non insisto. Non tento più di provare quello che è accadutto. Mi si creda o no, m’importa poco. Ma io dico che l’Air Force ci crede. Ha indagato parecchie volte nella regione. Gli inquirenti vennero qui poco tempo dopo l’avvenimento ed ebbero la prova assoluta che un apparecchio era atterrato gia prima del fatto e dopo.”

Ci sono ancora altri dettagli che l’Air Force voleva mettere a tacere?

“Si, qualcuno: i mezzi di comunicazione e la fonte d’energia. Anche il nome dell’astronauta. Mi hanno detto di non ripetere mai quel nome, perché non voleva dire niente. L’astronauta mi aveva detto: “Può chiamarmi Xeno”. Questo non era necessariamente il suo nome. L’ho chiamato Zeno o Zeeno, ma era proprio Xeno. Secondo il dizionario vuol dire “straniero””.

Si metteranno ancora in contatto con lei?

“Si, siamo d’accordo. Ma il prossimo incontro sarà per mia, non per loro scelta. Il segnale sarà dato dall’esecuzione di un atto convenuto tra noi. Essi mi osserveranno.”

Qual è il senso di questo incontro?

“Per me ha molto più significato di una semplice visita di extraterrestri. Mi sono sentito trasformato, elevato molto al di sopra di tutto quello che porima avrei potuto immaginare.


(Ripresi dal volume: "Contatti UFO" , De vecchi ed.)


http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ ... ichpage=58



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U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
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MessaggioInviato: 15/01/2014, 12:00 
Grazie, Ufologo! Sei davvero una miniera, nn conoscevo questo caso...tanto bello quanto gratificante, a tal punto che penso sia prototipo di ciò che ci piacerebbe sia sempre così la realtà aliena nelle sue manifestazioni, direi :appagante e tranquillizzante.
Questo caso contiene termini cui accennavo nel mio post deducibili dalle nostre istanze logiche e culturali: iperevoluzione tecnologica commista a quella etica e spirituale.

La casistica fin troppo vasta però, propone situazioni molto diverse; pur tra le possibili fantasie dei testimoni, il loro numero, statisticamente, lascia pensare ci siano fondi di verità in quelle manifestazioni molto più inquietanti...
Vedi, anche nella miracolistica cristiana sono presenti elementi di minaccia e pene, di inviti a fare e non fare, di atti di mero fideismo, con tratti a volte occultistici e tenebrosi...tutte cose che lasciano pensare a forzature e contenuti coercitivi (come dogmi),che mal si conciliano con una realtà universale con leggi e principi anche fisici che sono alla base di una colossale macchina creatrice aperta all'indagine, alla scoperta infinita di sistemi e sottosistemi fisici e biologici (peraltro connessi) nell'infitamente piccolo e nell'infinitamente grande. Una sequela di porte d'accesso che schiudono prospettive dimensionali e nessi di causa-effetto ininterrotti e coerenti.
Questa Realtà vista così, pare un libro aperto sul tavolo della Conoscenza, sia in ordine fisico che metafisico, suggerendo la possibilità di tutto poter indagare, avendone gli opportuni mezzi; una realtàin cui i campi,le dimensioni si sovrappongono dal fisico al parafisico senza soluzione di continuità, in un possibile panorama di leggi e non di caos indeterministico. E per tutto ciò, lasciano dubbi, perplessità e agnosticismo.

Tutta questa mia pappardella per dire che diffido di ciò che mi pone degli stop all'indagine, mi minaccia di sanzioni e mi propone soggezioni esistenziali di qualunque tipo... eppure.... eppure parrebbe che così non è dalle tante testimonianze in cui predominano contattismi rivelatori solo di soggezioni culturali e angosce psichiche.
Nella possibile enormità di civiltà aliene può, deve esserci differenziazione di forme e contenuti, certamente, ma vedo,leggo differenziazioni con forti accenni di turbamenti psichici di tipo umano, di visioni da incubo, senza speranze di felicità o almeno pace interiore per noi umani, tali che non riesco a conciliare in un complessivo quadro logico.

Grazie Ufologo.


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MessaggioInviato: 15/01/2014, 12:11 
Io credo che le diverse risultanze degli incontri e dei contatti con alieni e/o extraterrestri dipendano in larga parte dal fatto che ci sono diverse entità/soggetti caratterizzate da peculiari e differenti scopi/interessi nei nostri confronti.

Mi permetto di suggerirti questo mio articolo chiedendoti un tuo parere al riguardo.

http://ufoplanet.ufoforum.it/headlines/ ... O_ID=10078

Penso che sia coerente con la questione "Alieni e Dio"

[;)]



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MessaggioInviato: 15/01/2014, 17:29 
Altro che coerente, caro Atlanticus, è molto di più: lo svilupo teorico di tutta la fenomenologia parasensoriale che ci coinvolge, in paricolare nella seconda parte incui esponi l'elaborazione teoretica del progetto "Atlanticus"; la prima parte è un sintetico ma accurato preambolo alla fenomenologia UFO che ogni neofita dovrebbe leggere per inquadrare l'argomento.

Il bello è, che non è l'unica coincidenza di questo mio ingresso in questo Forum, è che l'avevo letto tre giorni fa, insieme ad alcuni topic di Ufoforum e molto altro disponibile in Rete, prima che mi registrassi qui!

Dunque, la molteplicità dei piani esistenziali e degli universi, spiegati con l'interazione dei recenti modelli fisici quantorelativistici e della realtà akasica generata da culture teosofiche e spiritualiste, più o meno recenti, soddisfa molti dei punti critici che ci creano dubbi e perplessità.

Vorrei ricordare, al proposito di parallelismi e visioni incrociate della questione, che il tema della realtà akasica fu molto dettagliatamente rappresentato nel corso delle sedute medianiche del "Cerchio Firenze 77", leggibile in uno dei numerosi volumi editi da Mediterranee e sul sito-forum dello stesso, gestito da studiosi che ne hanno raccolto l'eredità. Preciso ancheche ilCerchio, unitamente alla fenomenologia dell'Entità A del Centro Italiano di Parapsicologia di Napoli (Raporto dalla Dimensione X ed altri, ed Medit.), unitamente al caso Simbol, vissutoda V.Hugo e riportatoin italiano nel '99 dal De Simone (ed Medit.), costituiscono i casi di comunicazione medianica ad elevato contenuto interpretativo della Realtà, più complessi e affascinanti di tutta la letteratura medianica.

Ciò detto caro Atlanticus, considerato che mi manca la facilità e la semplicità espositiva, mi fermo qui per non appesantire oltremodo il thread, rimandando riflessioni sul portato del "progetto Atlanticus" che ti coinvolge in prima persona e che può dare un contributo interpretativo mi auguro risolutivo.


Ultima modifica di zakmck il 16/01/2014, 00:28, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 15/01/2014, 17:34 
Scusatemi ma editando il testo ho fatto casino... diciamo che è stata una botta di megalomania "testicolare"... [:(] se pò dì? [V]


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MessaggioInviato: 15/01/2014, 17:52 
Non ti preoccupare, sono certo che i mod interverranno per ripristinare il formato.

[:D]

Sono altresì estremamente felice e quasi imbarazzato per le belle parole da te spese nei confronti del mio lavoro di ricerca per le quali ti ringrazio.

Sono certo ci ritroveremo a parlare di questi temi molto presto!

[:)]



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MessaggioInviato: 16/01/2014, 00:14 
Non so s conoscete questo testo:

http://www.angelismarriti.it/presenzeal ... rvista.htm

Se ci mettiamo anche le dichiarazioni di Mons.Loris Capovilla dell'incontro a CastelGandolfo di PapaGiovanni con l'Alieno, mon manca niente e nessuno.. anzi sì: l'autorità cinese, almeno finché qcuno non ce ne parlerà.

Troppo? Sembrerebbe tutto detto, rivelato, spiegato a parte differenze e contraddizioni..... Un mio Maestro diceva: "se a valle trovi una frana,a monte, almeno un sassolino l'ha causata", mi chiedo se l'obiettivo oggi sia di discernere e ricucire le porzioni di verità, o mettere in cantina tutto e proseguire l'osservazione,alla ricerca della prova provata, definitiva, inoppugnabile.

Ora, senza attendersi una conferenza stampa in mondovisione di Asthar Scheran, la sfida intellettuale sulla comprensione del fatto ufologico, dev'essere accettata chiamando in causa tutti gli approcci psichici, metafisici e puramente fisici, in cui però anche l'elemento soggettivo ossia la singola testimonianza deve avere il suo peso e dignità documentaria.

Parafrasando un dire politico di questi giorni, forse dovremmo tornare a ragionare, indagare più sui fatti che sui titoli; sembra infatti che possediamo moltissimi tasselli del grande ordito mondiale che sottende al fenomeno UFO:Governi, Servizi, Chiesa, Forze Armate, media e disinformazione,basi segrete, cooperazioni ecc ecc

Tutto risulterebbe rivelato almeno a grandi linee... ma loro, in realtà chi sono, cosa vediamo davvero, cosa cercano, in cosa credono, cosa significano per l'umanità terrestre?

Dovremmo tornare a indagare su noi stessi, nella soggettività profonda di noi fruitori di queste manifestazioni. E allora dobbiamo renderci conto che l'occhio umano non ha lo stesso grado di vista in tutti noi, alcuni soggetti dispongono di uno spettro di visione ampio come un diaframma fotografico che s'apre alla massima apertura in circostanze imprevedibili; la natura vibratoria della materia ci consente di pensare che certe frequenze possano andare in risonanza, bloccandosi e interferire così con altre nature vibratorie, per istanti o minuti e consentire l'accesso casuale su altri piani.

Un pò come il sensitivo che, di norma, nn può determinare lo scatto del proprio obiettivo PSI, specie nei casi di più autentica facoltà. E allora si mostra impreparato, sorpreso egli stesso, confuso nel disordine che gli deriva da connessioni causa-effetto mai considerate, spesso appare un testimone poco suffragabile se non inattendibile. Ma è come chiedere ad un artista la prova d'essere proprio lui autore di quell'opera, con fare galileano gli si richiede di ripetere l'opera... ma non sarà mai uguale all'altra e il buon investigatore riterrà di dubitare del fatto.

Ciò che più fa ridere nelle testimonianze dell'insolito, è l'assurdità, l'illogicità di situazioni osservate dal testimone che proprio allora, al di fuori di fonti esterne si trova a produrre un evento che riguarda lui e solo lui,senza attingere a risorse fantastiche e dalla superficie psichica. E' indubbiamente il nostro profondo, invece, che vive e raccoglie certe informazioni e sulle modalità di questa raccolta credo, ci sia il nocciolo non necessariamente assoluto, magari relativo eppur reale.


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Cita:
luciano cuomo ha scritto:

Non so s conoscete questo testo:

http://www.angelismarriti.it/presenzeal ... rvista.htm


http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=6603



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MessaggioInviato: 16/01/2014, 10:52 
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Dovremmo tornare a indagare su noi stessi, nella soggettività profonda di noi fruitori di queste manifestazioni.


Ultimamente, sto rivalutando molto questa soggettività. Anche se non sempre può spiegare tutto, a meno che non si tiri in ballo anche l'inconscio e le parti di noi più imperscrutabili.

Non sempre le esperienze sono dettate da ciò in cui crediamo ma forse da un certo grado di apertura, seppur inconscia, verso certi argomenti può favorirne la manifestazione sul nostro piano di consapevolezza.

Alla fine, stringi stringi, tutto è energia.



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MessaggioInviato: 16/01/2014, 11:46 
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Hannah ha scritto:

Cita:
Dovremmo tornare a indagare su noi stessi, nella soggettività profonda di noi fruitori di queste manifestazioni.


Ultimamente, sto rivalutando molto questa soggettività. Anche se non sempre può spiegare tutto, a meno che non si tiri in ballo anche l'inconscio e le parti di noi più imperscrutabili.

Non sempre le esperienze sono dettate da ciò in cui crediamo ma forse da un certo grado di apertura, seppur inconscia, verso certi argomenti può favorirne la manifestazione sul nostro piano di consapevolezza.

Alla fine, stringi stringi, tutto è energia.




Corretto, almeno dal mio punto di vista.

Secondo me una maggiore capacità di introspezione e di connessione con il profondo anche attraverso la meditazione e la concentrazione, apre la porta a un mondo 'parallelo' popolato da quelle entità cui associamo il nome di 'alieni'... quelli che chiamo 'alieni metafisici'.

Altre modalità di accesso possono essere per esempio la DMT.

L'apertura di porte verso l'altro mondo è biunivoca; noi possiamo accedervi momentaneamente, loro possono calarsi nel mondo materiale e interagire con esso e con noi con finalità diverse a seconda di chi ci fa visita.

[;)]

Ciò non esclude extra-terrestri 'dadi e bulloni' i quali magari compiono anch'essi questo stesso nostro percorso introspettivo per collegarsi a piani differenti di realtà e di percezione sensoriale.

Gli Anunnaki (o chi per essi) appartengono a mio parere a questa seconda tipologia di esseri.

Ma allora chi appartiene alla prima?

Esseri che nel tempo abbiamo associato ad angeli, esseri di luce, esseri spirituali?! Forse, ma nemmeno questi sono dal mio punto di vista associabili a DIO.

Ma allora potremmo azzardare quasi un seguente percorso di evoluzione nell'interpretazione di DIO.

1.
Nell'antichità erano esseri tecnologicamente avanzati ad essere visti come divinità da popoli quali sumeri, egizi, mesoamericani, etc.etc... esseri forse superstiti di epoche prediluviane. Atlantidei. Umani? Marziani? Extraterrestri? Non lo so, ma io li immagino senzienti materiali, ovvero esattamente come noi.

2.
In tempi più recenti sono diventati gli esseri spirituali a venire associati al rango di divinità, positive o negative (demoni) da parte degli esseri umani, a seconda della cultura di riferimento. Abitanti del mondo metafisico, immateriali, ma ancora lontani dalla concezione di DIO.

3.
Domani forse ci renderemo conto che DIO non è nient'altro che l'energia stessa che muove l'Universo, ad un piano ancora superiore rispetto al fisico e al metafisico. Un piano prettamente informativo, noto forse agli antichi come 'registro akashico'

Questa sommaria descrizione è riassunta in uno schema... spero sufficientemente chiaro... pubblicato sul mio blog di cui fornisco di seguito il link.

http://www.mediafire.com/view/?weh6pdux2pq79hp



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MessaggioInviato: 16/01/2014, 13:50 
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Hannah ha scritto:


Alla fine, stringi stringi, tutto è energia.



[:264]

Cita:
"Questo è un libro sull’Essere.Su come l’Essere appaia ai nostri occhi, spezzettato in tanti frammenti.Sulla fatica che molti di questi piccoli frammenti, che chiamiamo Uomo,fanno per cercare di ricomporre l’Unità. E anche dell’inutilità di questi sforzi.Giacchè la frammentazione è solo apparente,una sorta di velo di Maya. L’Essere,l’Unità,pervade l’intero Universo; forse dire Universo equivale a dire Essere. L’Essere si presenta ai nostri occhi come energia (vale la pena di ricordare l’equivalenza massa-energia,secondo la quale la materia altro non è che energia in una forma particolare.E=mc^2),e come tale è in ogni luogo. Ogni cosa si forma per mezzo dell’energia (Logos?) e all’energia ritorna ed è energia.L’energia è la fonte,la sorgente,di ogni informazione,codificata secondo opportune leggi che piano piano stiamo scoprendo.Basti pensare a tutte le informazioni che ricaviamo sulla struttura dell’Universo visibile per il tramite dei raggi di luce; o anche misurando, ove questo sia possibile,la materia. Abbiamo così realizzato la formula tanto cara ai nostri catechismi: Dio (l’Energia) è in ogni luogo,è onnipotente, è onnisciente.Il titolo del libro è dunque appropriato. In quanto materia,ovvero energia sotto altre spoglie,anche noi uomini (e non solo noi,ma anche tutti gli esseri viventi e le cose che ci circondano) facciamo parte dell’Essere,o,forse,siamo l’Essere e lo abbiamo dimenticato. A queste conclusioni erano già giunti nell’antichità gli gnostici,non importa di quale setta.Il tratto comune delle loro dottrine era la persistenza in ogni essere umano di una scintilla di energia divina che tenta ripetutamente di ricongiungersi con la sorgente primigenia.Questa scintilla divina non è che un nome dato da antichi uomini all’energia".
Fonte: Estratto della prefazione,a cura del Prof.Massimiliano Chitvic (fisico) del libro "Dio=mc2 Oltre l'Universo olografico" di Fausto Intilla.


Una anteprima incompleta del libro:
http://books.google.it/books?id=OYGWgcP ... &q&f=false

Aggiungo un "libricino" gratuito interessante...e illuminante...
http://www.noipensiamopositivo.com/app/ ... 1300442174


Ultima modifica di Angel_ il 16/01/2014, 14:06, modificato 1 volta in totale.


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Hannah ha scritto:

Cita:
Alla fine, stringi stringi, tutto è energia.




e si propaga nel tempo e nello spazio .


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