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U.F.O.
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 Oggetto del messaggio: Ucraina. E' guerra civile!
MessaggioInviato: 24/01/2014, 20:25 
Avrei un favore da chiedere, a chi sentirà sia giusto farmelo dopo aver letto questo Topic.

Il favore è: NON SIATE PIGRI. CONDIVIDETE !!!


Detto questo, vengo al punto.


Immagine

Una mia amica sta vivendo attimi terribili. Lei è dell'Ucraina. Laggiù si sta GIA' combattendo una guerra che ha, da molti giorni, i connotati dei più aspri scontri greci di recente memoria. Ancor di più, come violenza delle forze di polizia e dell'esercito, di quanto fece la crisi greca.
Molto di più, purtroppo.

I suoi parenti sono laggiù.
Fratelli, genitori, cugini...amici...conoscenti...
Stanno combattendo per una libertà violata, violentata e ora presa a proiettili in faccia.
Morti, feriti gravi e gravissimi, soprusi "per legge", che, in totale violazione della Costituzione Ucraina e dei più fondamentali diritti umani, stanno da giorni letteralmente incendiando il cuore della capitale, Kiev.

Da una parte, il popolo.
Che chiede semplicemente il rispetto delle libertà basilari di sovranità degli Ucraini, della Carta Costituzionale e del lungo ed agognato percorso che ha svuotato le tasche degli Ucraini anche in nome di un'Europa da raggiungere ad ogni costo.

Dall'altra parte, i poteri dispotici.
Gli interessi Russi.
Le armi.

A questa protesta forte e sacrosanta di un buon numero di Ucraini, le autorità, per mano delle forze di sicurezza hanno risposto con tragica violenza in palese violazione dei diritti umani.

Vorrei chiedervi, quindi, di spendere un po' del vostro tempo a leggere il resoconto che i manifestanti Ucraini vorrebbero divulgare. Contro la censura quasi totale, che relega le news dall'ex granaio sovietico dopo le notizie sullo sfumato scambio Vucinic - Guarin...[:(]

Una volta finito, se credete sia giusto farlo, per cortesia, condividete nei social e nei forum o blog dove foste presenti...e datemi una mano a tenere "alto" questo thread.

Un grazie a tutti, sin da subito.

Per condividere direttamente su Facebook, se avete un profilo attivo, potete farlo andando sul profilo di Julia , a questo indirizzo:

https://www.facebook.com/julia.malega

Oppure sul mio profilo:

https://www.facebook.com/lucaef?ref=ts&fref=ts

La notizia, su entrambi i profili, è la prima che trovate.

Cita:
La sintesi dell'accaduto in Ukraina - Julia Malega

Ieri su Facebook mi è arrivata la richiesta dal gruppo ucraino del “Boycott al partito governativo” di scrivere la verità riguardo quello che sta accadendo in Ucraina, perché molti mass media stranieri stanno trasmettendo disinformazione (O non informando quasi per niente [NdR]) e i cittadini ucraini sono preoccupati per il modo in quale la Russia sta cercando di screditare la lotta del popolo ucraino per la sua libertà agli occhi di tutto mondo.
Questa la sintesi dell’accaduto, per la gente che non sa veramente cos’è successo.

21 novembre – la data del’inizio delle proteste, quando il governo ucraino ha sospeso un accordo di associazione economica con l’Unione europea.
I protestanti (maggiormente gli studenti) sono usciti sulla piazza principale di Kyiv, chiamata Piazza della Indipendenza (in ucraino Maidan Nezalezhnosti, che ha dato il nome al intero movimento “Euromaidan”), a protestare contro la decisione del governo.
Hanno scelto di essere con l’Europa invece di continuare di fatto a far parte di un “Impero russo”.
Ma la vera rivoluzione e le numerose proteste sono scoppiate dopo il 30 Novembre, quando di notte le forze speciali chiamate “Berkut” (nome di un uccello predatore) hanno sloggiato violentemente i protestanti pacifici; per la maggior parte ragazzi di 17-22 anni.

Non c’era molta informazione, ma alcune persone sono state picchiate alla morte.
“Berkut” non è la polizia regolare.
Queste forze sono state create per assicurare l’ordine pubblico e, nei tempi dell’attuale presidente, per soffocare le manifestazioni .
A quel punto non si trattava più di accordo con l’Europa, ma la gente era scocciata dell’accaduto e ha iniziato il movimento contro il presidente, la corruzione, i soprusi della polizia e tutta l’ingiustizia, che ha inghiottito l’Ucraina soprattutto negli ultimi anni.
La piazza (maidan) in capitale è diventata il centro della rivoluzione. Qua fino a oggi arrivano i cittadini di tutta l’Ucraina.
Qualche volta “Berkut” ha cercato di cacciare via i protestanti, dopo di che loro hanno iniziato a costruire le barricate ed organizzare i gruppi di difesa, composti da maschi, che stanno sorvegliando l’ordine in tutta la piazza.
I rivoluzionari hanno occupato il palazzo del comune di Kyiv, dove adesso si trova il centro organizzativo. I manifestanti, che vivono in piazza hanno un grande appoggio da parte dei cittadini, soprattutto gli abitanti di Kyiv. Vengono riforniti di cibo, medicine, vestiti caldi, legna per scaldarsi.
A volte c’erano file di persone che volevano donare soldi per i protestanti.
Il presidente scappa: prima va visitare la Cina poi va ad un incontro con Putin, dove firma documenti, che fino ad oggi nessuno sa al 100% cosa riguardino.
Nello stesso tempo la gente si organizza anche con un movimento di macchine e va a fare manifestazioni pacifiche vicino alle case dove abitano il presidente, primo ministro, ministro della polizia etc.
Il governo non poteva fare nulla con questa folla, perciò quando i suoi metodi sporchi (catturare e mettere in carceri i manifestanti, minacciare le persone bruciando le loro macchine e case, picchiare i giornalisti etc.) non hanno avuto nessun effetto, ha deciso di usurpare il paese.

[u]Il 16 gennaio

...sono stati “votati” (con mani alzate che nessuno ha contato) le leggi che danno potere senza limiti a governatori, giudici, polizia e tappano le bocche a tutti gli altri, mass media inclusi.
[/u]
A questo punto ogni consapevole cittadino si rende conto, che la Costituzione di Ucraina è stata ignorata e sta arrivando la dittatura …
Le nuovi leggi devono entrare in vigore il 22 gennaio, così il 19 l’opposizione politica, rappresentata da 3 leader, richiama tutti i cittadini per l’ultima volta a venire sul “Maidan” per protestare e chiedere le dimissioni di questo governo criminale.
Centinaia di migliaia di persone per l’ennesima volta escono sulla piazza, ma i “leaders” continuano a parlare, non proponendo niente di concreto. Per peggiorare le cose, loro non danno alcuna possibilità di parola ai leaders dei protestanti della piazza, e persino arrivano a chiamare ogni persona che vuole combattere: provocatori.
La gente è stufa dei discorsi, ognuno si rende conto dell’urgenza di fare qualcosa, altrimenti il regime non risparmierà nessuno. Così il Settore Destro (movimento di cittadini nazionalisti) decide di andare verso il palazzo del Parlamento a chiedere di cancellare le leggi approvate, ma vengono bloccati dai poliziotti e iniziano gli scontri (che continuano fino a oggi). Nonostante la reazione negativa dell’opposizione, questi “violenti dimostranti” hanno avuto ampio appoggio dal popolo. Adesso ogni maschio sveglio è pronto a combattere.
Per adesso ci sono parecchie vittime, centinaia di ferriti; alcuni sono rimasti senza occhi (perche il “Berkut” spara in faccia alla gente con pallottole di gomma), alcuni senza braccia (a causa delle esplosioni delle bombe speciali lanciate da parte di polizia – loro attaccano alle bombe stordenti pezzi metallici per colpire gravemente le persone). La polizia sta poi sorvegliando gli ospedali per catturare ogni ferito arrivato dalla piazza e portarlo via (e non necessariamente in carcere) . Ma non pensate che tra queste vittime ci siano solo “maschi violenti”, ci sono giornalisti, personale medico e perfino le donne! Dal 22 gennaio infine ci sono anche morti, colpiti da pallottole vere. E’ guerra. E il primo ministro quel giorno è andato a Svizzera per raccontare … che la situazione nel paese è normale.
Ma la cosa più spaventosa è quello che succede fuori di Maidan. Uno dopo l’altro spariscono le persone. Alcuni sono stati trovati torturati e uccisi. Alcuni miracolosamente sopravvissuti stanno raccontando le cose che fanno pensare come siano stati fortunati quelli che sono morti “solo” per un colpo di pallottola. Questi racconti non sono i prodotti di scrittori di libri gialli e non si tratta di cose accadute più di mezzo secolo fa compiute da fascisti, nazisti o comunisti, no, tutto sta accadendo adesso, qua vicino e ci sono video e foto. Ieri in Internet è comparsa l’informazione che in Ucraina ci solo circa 4000 persone al servizio del “Berkut”, mentre in giro ce ne sono circa 8000. C’è una versione che in Ucraina stanno operando le forze speciali della Russia. “Berkut” sono animali, non umani: catturano la gente, gli levano tutti i vestiti, li forzano a cantare l’inno ucraino mentre li picchiano di brutto (ad un ragazzo di 17 anni hanno accoltellato il sedere), gli versano addosso l’acqua (adesso la temperature sono almeno -10 !) e perfino gli fanno foto … per memoria e divertimento! Ci sono le regioni in Ucraina, dove la gente ha bloccato i loro squadroni per non farli arrivare a Kyiv.
Il governo paga poi una somma ridicola a certe persone per andare in giro nelle città, per picchiare la gente per le strade e distruggere le macchine. Ma molti cittadini che si sono organizzati in squadre per catturare questi imbecilli. Nel combattimento contro questa gentaglia e il regime si sono infine uniti quasi tutti i ultras delle squadre di calcio di tutta l’Ucraina inclusa la Crimea, nonostante il fatto che alcuni siano grandi nemici tra di loro.
Oltre tutto la Russia fino a oggi sta commentando la situazione in Ucraina affermando che le proteste sono state organizzate è finanziate da Stati Uniti ed Europa. I loro mezzi di informazione presentano i protestanti come fascisti che stanno massacrando la buona e indifesa polizia.
Ma è il popolo che è indifeso; giudici e la polizia sono i cani del regime e le armi sono nelle loro mani.
Intanto gli osservatori esteri vengono qua, parlano, tornano a casa e ci chiedono (al popolo) di cercare di risolvere la situazione pacificamente negoziando con il governo. E cosi per due mesi. Persino oggi, dopo tutte le informazioni e le evidenze di ignoro dei diritti umani, confermati da giornalisti stranieri che si trovano in Ucraina, i rappresentanti dell’U.E. non sono pronti a usare le sanzioni contro questi criminali. Dicono che bisogna ancora verificare. Ma lo sapete perché? Per soldi.
Perché molti dei criminali ucraini hanno attività in E.U., hanno conti sostanziosi nelle banche e tutte le vacanze le passano a ovest in posti di lusso. Ma soprattutto perché tutti sono legati con la Russia da forti interessi economici e la Russia ha detto chiaramente all’Europa di tenersi fuori.
Gli Stati Uniti hanno applicato sanzioni individuali ad alcuni, ma il problema è che hanno colpito solo gli ultimi della catena degli ordini mentre i pezzi più importanti non sono stati toccati.
C’è da domandarsi poi se esista veramente il Comitato internazionale dei diritti umani? Da parte loro … silenzio assoluto!
Ieri sera è iniziato il movimento per occupare le sedi comunali regionali in tutto paese. Oggi nelle mani del popolo ci sono 6 comuni (di totale 24), quasi tutti ad ovest, purtroppo nella città al centro di Ucraina, dove ho passato la mia infanzia, la gente dopo essere entrata nell’ufficio è stata cacciata via e violentemente picchiata da poliziotti, alcuni sono stati arrestati.
Questi giorni spesso vedo gli articoli che parlano della divisione dell’Ucraina per Est ed Ovest, i governativi di Crimea stanno dichiarando la loro voglia di separarsi dall’Ucraina. Divisione del paese è solo un sogno di Mosca, soprattutto perché gli piacerebbe annettere la Crimea alle sue terre. Ma per maggior parte di ucraini questi dichiarazioni non hanno nessun senso, perché il loro problema non è est o ovest, ma liberarsi dei criminali che hanno usurpato il potere nella nostra patria. [size=125]Purtroppo siamo ancora lontani dalla vittoria, perché ci sono molte persone che se ne fregano di quello che sta succedendo, e l’indifferenza umana è veramente un suicidio per la società
[/size].



Teniamo alta l'attenzione sulla gravissima situazione Ucraina.
Per come stanno andando "le cose", potrebbe toccare prima o poi anche a noi, la stessa situazione. Facciamolo ALMENO per questo...

Grazie a tutti per l'attenzione.

NON SIATE PIGRI...DIFFONDETE.
Qui non stiamo parlando di "ipotesi più o meno probabili", teorie complottistiche o questioni complicate di cui fidarsi o non fidarsi senza matematica certezza.

Si sta GIA' combattendo una guerra civile a due passi da casa nostra, e noi quasi non lo sappiamo!!!



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MessaggioInviato: 24/01/2014, 21:57 
Siamo sicuri che i poteri dispotici siano quelli russi? Io non credo proprio



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MessaggioInviato: 24/01/2014, 22:42 
L'unica cosa di cui sono certo è che a rimetterci è sempre la gente comune, strumentalizzata da sporchi giochi di potere che vedono in questo caso in ballo gli interessi degli USA (veicolati dalla UE) da un lato e della Russia dall'altro.

E da questo lato si comprende il ruolo della UE nello scacchiere geopolitico statunitense, quello di essere avamposto, cavallo di troia per veicolare gli interessi USA contro la Russia, ma forse ancor di più contro la Cina...

Migliaia di anni e nessuno ha imparato nulla e continuiamo a farci strumentalizzare come pedine, quando dovremmo avere pari dignità dei giocatori...

[:(]



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MessaggioInviato: 24/01/2014, 22:52 
la Russia sta cercando di screditare la lotta del popolo ucraino per la sua libertà agli occhi di tutto mondo.



Ma che libertà? Non riesco a capire di che libertà ci si riferisce. Forse la libertà di scelta tra la peste ed il colera ?.
Sarò pessimista ma non vedo vie d'uscita.



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MessaggioInviato: 24/01/2014, 22:56 
Cita:
MaxpoweR ha scritto:

Siamo sicuri che i poteri dispotici siano quelli russi? Io non credo proprio


Max, il dispotico, è il governo Ucraino, in questo momento.

Non ho precisato una cosa importante.

Julia è una ragazza seria, laureata, tosta e moglie di uno dei miei migliori amici. Un uomo che conosco e frequento con costanza da 30 anni.
Io ho, seppur marginalmente, toccato con mano il come stanno andando le cose in questi giorni. Per quel poco che riesco a "tirargli fuori", è sinceramente preoccupato per la situazione che mi ha descritto a grandi linee ma esaurientemente. Una persona laureata con 110 e lode, attiva in politica e moooolto sopra la media come livello di "pura intelligenza e logica di pensiero".

Posso comprendere che la cosa non sia altrettanto compresa nella sua gravità da chi non ha questo legame seppur molto indiretto con gente coinvolta direttamente.

Posso sbilanciarmi e metterci la faccia dicendo che la censura sta filtrando praticamente tutto.
Dopo aver letto il post di Julia su Facebook, ho cercato qualcosa in rete.
C'è pochissimo, e quel poco che filtra, lo fa per vie piuttosto traverse e poco "visibili"..ma a Kiev sono ad un passo dalle barricate, e alcune foto che si trovano in rete, che non credo possano essere tutta "propaganda rivoluzionaria", sono davvero esplicative.

Non è facile, ma qualcosa si trova. E quel qualcosa, dice che se ne sta parlando, nei media italiani (quelli di cui posso confrontare in maniera credibile anche a me stesso) praticamente ZERO!

Sul fatto che i Russi siano tra i "migliori" giocatori sporchi d'ogni epoca...non credo ci siano dubbi...spero.



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MessaggioInviato: 24/01/2014, 23:06 
Il governo ucraino più che essere dispotico credo sia solo fantoccio e burattino di un potere ancora superiore... un po' come accade in Italia e presso molti altri governi occidentali...

[8]



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MessaggioInviato: 24/01/2014, 23:20 
Cita:
Wolframio ha scritto:

la Russia sta cercando di screditare la lotta del popolo ucraino per la sua libertà agli occhi di tutto mondo.



Ma che libertà? Non riesco a capire di che libertà ci si riferisce. Forse la libertà di scelta tra la peste ed il colera ?.
Sarò pessimista ma non vedo vie d'uscita.



Ne riparliamo tra qualche giorno, quando, come purtroppo prevedo, ricorreranno alla legge marziale e forse al coprifuoco.
Stai parlando di 45 milioni di persone, Wolf.
45 abbondanti, considerando la non totale affidabilità dei censimenti in uno Stato che sappiamo non essere tra i più ricchi al mondo, almeno per quanto riguarda la ricchezza diffusa a tutte le fasce sociali.
Non credo sia un'attribuzione corretta da dare ad un popolo che sta lottando per diritti violati che "qua giù da noi" nemmeno immaginiamo si possa arrivare a sfiorare. Figuriamoci "lassù da te". Credo non sia facile, in questi casi, capire quale sia la disperazione di un popolo che vede nello scendere in piazza ed affrontare "squadre paramilitari" l'unico modo rimasto per salvaguardare il proprio diritto ad una vita almeno decorosa.

Perchè laggiù, conquistare una vita decorosa e tutt'altra fatica rispetto che qui da noi. Questo, senza essere sul posto, probabilmente si fatica ancor più di quanto si creda, ad immaginarlo nel "dettaglio della situazione" e nella sua "complicatezza di regime".

Poche volte ho sperato di sbagliarmi come ora, ma la vedo tutt'altro che bene, se prosegue così.[:(]



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MessaggioInviato: 24/01/2014, 23:32 
Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

Il governo ucraino più che essere dispotico credo sia solo fantoccio e burattino di un potere ancora superiore... un po' come accade in Italia e presso molti altri governi occidentali...

[8]


Cercherò di aggiornare velocemente su quanto trovassi di nuovo, in rete.

Teniamo anche conto che la lingua cirillica non facilità la diffusione delle notizie sui siti occidentali.

Per quanto riguarda il governo fantoccio...non ho nulla da aggiungere. Hai detto tu, esattamente come stanno le cose.
Burattini in mano a Putin e Oligarchi Riuniti, forse ancor più di quanto crede già fortemente quella che, posso solo immaginare. sia la maggior parte della popolazione.



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MessaggioInviato: 24/01/2014, 23:40 
Da quando Putin ha fermato la guerra alla Siria tanto "cercata" dagli americani, USA ed Europa hanno fatto di tutto per andare contro Putin.
Adesso l'occidente sta usando l'Ukraina come metodo per farla pagare a Putin, non perchè l'Europa vuol portare diritti in Ukraina.
E' solo uno squallido gioco di potere per distruggere una regione che fino ad adesso è sempre stata sotto l'influenza Russa.
Infatti vedrete, europa e stati uniti stanno già minacciando sanzioni contro il governo filo-russo.
Vogliono farla pagare, a quel Putin che ha fermato la guerra in medioriente...


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MessaggioInviato: 24/01/2014, 23:54 
Che cosa sta veramente accadendo in Ucraina

Immagine

In apparenza, sembrerebbe di trovarsi di fronte a una protesta spontanea di quella parte di popolo ucraino che aspira a integrarsi con l’Europa. Tuttavia, molti tra i manifestanti, se non si fosse aperto il contenzioso con l’Ue, avrebbero trovato un’ altra scusa per scendere in strada. Il peggioramento della situazione era inevitabile. Lo sfondo e le cause sono molto più profonde del semplice “movente europeista”.

La società ucraina, 20 anni dopo la proclamazione dell’indipendenza, rimane profondamente spaccata: in relazione al colpo di stato del 1991e la restaurazione del capitalismo, rispetto agli eventi e personaggi del passato, rispetto all’orientamento della politica estera dell’Ucraina, rispetto ai valori della civiltà slava orientale e della civiltà occidentale, per motivazioni linguistiche. E, naturalmente, la frattura è il risultato della formazione nella nostra società dopo il colpo di stato antisocialista del 1991, di una struttura sociale fortemente polarizzata e per redditi e livelli di vita, con una stratificazione sempre più profonda.

E’ vero che c’è ancora un carattere di classe chiaramente definito nella coscienza popolare di questa contraddizione. Allo stesso tempo, assistiamo a una lotta tra la borghesia e la nuova classe di proprietari terrieri latifondisti nata sotto il sole di quel colpo e che si è impadronita del potere politico ed economico nel paese, che lotta per quelle imprese e settori ancora di proprietà dello Stato, per la ripartizione della proprietà che è stata già privatizzata e per l’accesso a questa “mangiatoia” statale: alle leve del potere che operano affinché tale potere si trasformi in proprietà. In quanto alla relazione sociale di classe, i gruppi rivaleggianti sono frutto dello stesso albero e le differenze andrebbero cercate nel livello di avarizia, aggressività e demagogia populista. L’ attuale aggravamento della situazione politica viene determinato dal fatto che nelle elezioni parlamentari del 2012 in Ucraina, nessuna delle parti in conflitto ha ottenuto il suo obiettivo. I regionali, che aspiravano a conquistare la maggioranza costituzionale nel parlamento (300 seggi), non possono contare neanche sulla maggioranza semplice. Nemmeno la cosiddetta “opposizione”, ha raggiunto la maggioranza. Ma nelle regioni occidentali del paese (innanzitutto a Lvov, Ternopil, Ivano-Frankovskaya), le forze nazionaliste hanno in pratica instaurato i loro governi, rifiutandosi di rispondere alle disposizioni provenienti dal centro, con l’aspirazione di imporre la loro visione nazional-sciovinista e russofoba a tutto il paese. Il governo sta chiaramente perdendo anche la capitale. La Rada d’Ucraina (il parlamento) si vede inabilitata ad assumere le funzioni accordate dalla Costituzione.

Le sue sessioni plenarie vengono ad ogni momento interrotte dall’”opposizione”, boicottate, trasformando il parlamento in un organismo incapace di legiferare. La situazione si aggrava maggiormente per il fatto che nel parlamento è entrata una forza apertamente neonazista, il partito “Svoboda”, che fino a non molto tempo fa si autodefiniva social-nazionalista. A questo si è unito “Batkivschina” e il partito “UDAR” di Klichko, creando alla Rada un’opposizione unita nazionalista di destra, il cui nucleo ideologico è rappresentato da Svoboda. Una figura conosciuta dentro “Batkivschina”, come Tomenko, in uno slancio di sincerità qualificò il gruppo come “OMON (celerini) dell’opposizione”. Ora tutti abbiamo potuto vedere di che razza di “OMON” si trattava. In Ucraina si è creata una minaccia reale di fascistizzazione della vita sociale. Dopo le elezioni parlamentari, l’opposizione ha dimostrato di non volersi fermare fino a quando riuscirà a impadronirsi di tutto il potere.

Con la logica del “tanto peggio tanto meglio”, gli oppositori hanno scelto la direzione che porta alla provocazione, alla destabilizzazione della situazione e al malcontento nella società. Come si può parlare di spontaneità negli atti di protesta, quando tutto era già perfettamente organizzato nel dettaglio? Dalla periferia, soprattutto dalle regioni occidentali, si sono portate nella capitale migliaia di persone. Subito sono iniziati ad emergere i “comandanti in campo”, con galloni ed esperienza dal Maidán del 2004. Avevano pronte una gran quantità di tende militari da campo, predisposta la logistica del cibo, del riscaldamento, dei posti dove passare la notte. Tutti i dettagli erano stati ponderati, perfino la creazione di un servizio legale e l’avviamento di una milizia interna. Nei luoghi dove sorgevano situazioni conflittuali, “al momento giusto” apparivano puntualmente i giornalisti e le telecamere…

Si intravede chiaramente una mano esperta in questo copione della provocazione. Ma sarebbe impossibile comprendere in profondità l’essenza reale di questa lotta di oggi, senza fare i conti con il fattore esterno. Gli avvenimenti in Ucraina si stanno sviluppando in condizioni di acutizzazione delle contraddizioni permanenti tra occidente e Russia, confronto che non è sparito con la caduta dall’URSS, né con la restaurazione del capitalismo nello spazio post-sovietico. Gli sforzi occidentali sono indirizzati a strappare l’Ucraina dalla Russia a qualunque prezzo, a ostacolare il suo avvicinamento. Non è mancata la quinta colonna, una parte della quale fu coltivata già nel sottosuolo del PCUS.

Gli USA e i loro alleati sono molto determinati a ostacolare a ogni costo il rinascimento, sotto qualsiasi forma, dell’unione delle antiche repubbliche che componevano l’URSS, e l’adesione dell’Ucraina in quell’unione. Stanno chiaramente spingendo l’Ucraina verso la NATO. Già nel novembre del 1996 in una risoluzione di entrambe le camere del Congresso nordamericano, la risoluzione nº 120, in sostegno all’indipendenza dell’Ucraina, erano molto chiare le direttrici lungo le quali avrebbero dovuto attestarsi il presidente, il governo e il parlamento dell’Ucraina indipendente. Il leader del Partito delle Regioni, Janukovich, eletto Presidente nel 2009, ha ricevuto l’appoggio della maggioranza degli elettori principalmente per le sue promesse di recuperare i rapporti di buon vicinato con la Russia, di ristabilire lo status di lingua ufficiale per il russo, di fronteggiare l’aggressivo nazional-sciovinismo e di impedire che Ucraina fosse trascinata verso la NATO. Questi impegni sono stati fissati negli accordi col blocco di sinistra, il cui soggetto principale era il Partito Comunista. In pratica, è successo che si è posto il regime “yuschenkista senza Yuschenko”, quando l’integrazione europea si è trasformata nell’asse principale della politica estera e interna dell’Ucraina, passando per la firma dell’accordo di associazione e la zona di libero commercio con l’Unione Europea.

Le parole del governo “biancazzurro” diventarono: “L’Europa è la nostra casa, la Russia il nostro vicino. L’Unione Economica Euroasiatica non è la nostra scelta”. Si ripeteva insistentemente che non si può parlare dell’entrata dell’Ucraina nell’Unione Doganale. Si intensificava la cooperazione con la NATO. Il Partito Comunista ha sin dall’inizio sostenuto che in una questione di tale rilevanza come la scelta dell’orientamento dell’integrazione esterna, si dovesse tenere conto dell’opinione del popolo mediante la celebrazione di un referendum nazionale. Il governo si è mostrato apertamente contrario a queste proposte, ignorando le considerazioni dei vari specialisti ed esperti indipendenti. Il governo ha violato sfacciatamente la Costituzione e la legge sulla convocazione di un referendum. Nonostante tutti gli ostacoli frapposti, i comunisti sono riusciti a raccogliere più di tre milioni e mezzo di firme in appoggio al referendum.

Il lavoro per la raccolta firme era accompagnato da un’attiva spiegazione delle conseguenze catastrofiche per il nostro paese con l’entrata nell’Unione Europea. Man mano che si conoscevano i dettagli del progetto di accordo di associazione e della zona di libero commercio con l’UE, si faceva chiara la minaccia frontale per la sicurezza nazionale dell’Ucraina. Nella società è cominciata a crescere la preoccupazione. Sono incominciate a sentirsi voci discordanti provenienti del mondo imprenditoriale, direttori di imprese che vedono nella firma dell’accordo di associazione l’inizio di una drastica caduta della produzione, con un notevole aumento della disoccupazione nel paese. Come risultato il governo si vide obbligato – mancando pochi giorni al vertice di Vilnius in cui era previsto si ratificasse l’accordo -, a prendere la decisione di fermare il processo di integrazione europea.

L’Occidente ha avviato così immediatamente lo scenario di destabilizzazione della situazione in Ucraina. Alla sua realizzazione hanno preso parte attiva senatori e alti funzionari del Dipartimento di Stato USA, ministri e presidenti di una serie di paesi europei, con ampia esperienza nell’esecuzione di “rivoluzioni colorate”, e gente di questo stile. Costoro cominciarono a intromettersi sfacciatamente nelle questioni interne del paese, chiamando apertamente a lottare contro il governo legittimo.

Tuttavia, né da parte del Presidente, né del governo, né del ministero degli Esteri di Ucraina ci fu una sola voce di condanna davanti a tanta evidente violazione delle norme del diritto internazionale. Non può sorprenderci che il tratto che meglio caratterizza l’attuale situazione nel paese sia la perdita di fiducia verso tutti gli organi del governo e della società. Lo riflette in modo convincente l’indagine sociologica che annualmente realizza l’Istituto di sociologia dell’Accademia Nazionale di Scienze. L’inchiesta è stata condotta nel luglio 2013, prima delle massicce azioni di protesta. Negli ultimi tre anni l’indice di fiducia verso il presidente Janukóvich è sceso dal 30,8 al 10,9%, riducendosi di due terzi. Mai si era prodotta una tale caduta della fiducia verso un presidente durante il suo mandato.

Si fidano della Rada solo il 4,6% degli intervistati, rispetto al 14,2% di tre anni fa. Nel Consiglio dei ministri ucraino confida un 8,1% (era il 19,6%), negli organi di potere locali il 13,8% (era il 17,9%). Negli ultimi 10-15 anni gli organi di governo non avevano avuto un livello tanto basso di fiducia tra la popolazione. Nella polizia, a luglio, prima degli incidenti, mostravano la loro fiducia assoluta solo l’0,8% degli intervistati, nel ministero di Giustizia uno 0,9%. Negli ultimi dieci anni non si era mai avuto un livello tanto basso di fiducia nei partiti politici (6,6%), sindacati (15%), banche, compagnie di assicurazione, direttori delle imprese statali, imprenditori privati. Non c’erano mai state prima un totale scetticismo e sfiducia come ora nella società ucraina. Ma i motivi di ciò sono più che sufficienti.

Il peggioramento della situazione nell’economia e nella sfera finanziaria, la crescita della disoccupazione, la povertà generalizzata, una stratificazione sociale sempre più profonda, l’impossibilità per migliaia di persone di soddisfare le loro necessità vitali più stringenti, la sostanziale liquidazione della sanità e dell’istruzione gratuite, l’impossibilità in molti casi di ottenere negli organismi di governo la difesa dei diritti legali, livelli di corruzione senza precedenti che provocano inesorabilmente un assoluto scontento della maggior parte della cittadinanza. Tutto questo si è trasformato in premessa oggettiva alla massiccia partecipazione dei cittadini ai recenti atti di protesta.

Ma ad approfittare di ciò, è stata l’opposizione nazionalista di destra, filo-occidentale e aggressiva. Sullo stato d’animo che prevale nella società, parlano ben chiaro i dati degli studi sociologici. L’82,7% degli intervistati considera che il governo non risolve o prende unicamente misure di facciata sulle questioni dell’incremento del livello di benessere della popolazione e la riduzione della disuguaglianza sociale. Più del 68% si dice convinto che il governo non difende gli interessi nazionali, né rinforza l’unità e la concordia nella società. Il 42,5% è convinto che la giustizia ucraina sia al servizio di coloro che possono pagare. Un 49,1% pensa lo stesso della polizia, e un 55,5% dei giudici. Secondo quasi un quinto dei partecipanti allo studio, i corpi di sicurezza servono il presidente, gli altri dirigenti degli organi di potere, ma non il popolo.

Tre quarti dei cittadini intervistati considerano impossibile il controllo della società sull’azione degli organi di governo. E’ raddoppiata rispetto al 2010 la percentuale di quelli che ritengono che in Ucraina la gente non possa esprimere liberamente le sue opinioni politiche (era 12,2%, ora è il 28%). Come negli anni precedenti, un 44% considera che l’Ucraina non ha bisogno di un sistema pluripartitico. Il 45,1% non vede tra gli attuali partiti politici e movimenti esistenti nel paese a chi possa essere affidato il governo della nazione. Il 48,7% considera che nel paese non ci sono leader politici capaci di dirigere efficacemente lo Stato (nel 2010 era il 30,3%), mentre il 28,3% non ha potuto o voluto rispondere a questa domanda. Il 50,5% dei partecipanti allo studio qualifica come insoddisfacente la loro attuale situazione nella società, mentre quasi un terzo non ha saputo cosa rispondere. Uno su quattro si pone nei due scalini più bassi della scala sociale (di sette scalini), si considera un rifiuto sociale. Secondo i dati dello studio, la gente non si lamenta solo di non potere adattarsi alle nuove realtà della vita, ma anche di non riuscire ad alimentarsi come gli piacerebbe, di non avere un’abitazione adeguata, di non godere del proprio tempo libero e delle ferie, ecc. Questo lo pensa tra un terzo e la metà degli intervistati. Solo l’11,1% pensa che nel paese “non va tutto così male” e che “si può vivere”.

Mentre quasi un terzo degli intervistati dice che è impossibile continuare a sopportare una situazione tanto dura. Secondo i dati dello studio, la gente teme innanzitutto una salita dei prezzi (79,6%), la disoccupazione (78,1%), il non potere riscuotere i salari, le pensioni, i sussidi (75,4%), la crescita della delinquenza (49,3%), la propagazione di infezioni pericolose per la vita (36,6%), la chiusura delle imprese (36,4%), la fame (29,8%), la mancanza di riscaldamento nelle abitazioni (28,4%), i disordini di strada (18,6%), l’instaurazione di una dittatura nel paese (18,3%).

L’Ucraina non si è convertita in uno Stato sociale, né democratico né di diritto. Almeno, questo è ciò che pensa tra la metà e i due terzi dei partecipanti allo studio. Segnalando che oggigiorno non esistono oramai quei valori morali che si insegnavano all’epoca sovietica (uguaglianza sociale, collettivismo, mutuo aiuto e altri) il 48% dichiara che non accetta il sistema di valori che si è cercato di imporre in Ucraina dopo il golpe del 1991 (il predominio della proprietà privata, la smania di arricchimento personale, l’individualismo, ecc). Sulla situazione politica nel paese, il 57,8% la definisce tesa, uno su cinque come esplosiva. Il 42,5% dichiara che è necessario protestare attivamente contro il peggioramento delle condizioni di vita.

Tuttavia il governo non si mostra inquieto davanti all’incremento di queste allarmanti tendenze nello stato d’animo della società. La natura di quella condotta bisognerebbe cercarla nel carattere stesso del regime al governo. Tutti i presidenti e membri dei governi che hanno retto le redini dell’Ucraina durante gli ultimi venti anni, l’hanno fatto esprimendo gli interessi del capitale oligarchico-criminale e traditore della patria. Non cessa di essere significativo il fatto che i principali miliardari ucraini, dopo che i rappresentanti dei circoli occidentali hanno fatto con loro un “lavoro educativo”, mostrassero pubblicamente a gran velocità il loro appoggio alle “aspirazioni europee dell’Ucraina”.

Alla memoria sovviene il monito di Lenin per cui la borghesia tradirà la patria e sarà disposta a qualunque crimine, pur di imporre il suo potere sul popolo e preservare i suoi benefici. Sembra che niente abbiano imparato dai risultati di questo civettare con le forze ultranazionaliste di destra, compresi i neofascisti di Svoboda. La presidenza di Janukóvich è stata segnata per una “interpretazione libera” della Costituzione e delle leggi, per la concentrazione nelle mani del Capo dello Stato di enormi prerogative e l’instaurazione pratica nel paese di un regime autoritario che esprime gli interessi di un limitato circolo di oligarchi a cui ci si riferisce come “la famiglia.”

Anche la politica delle nomine del regime ha mostrato un carattere distruttivo. Durante l’epoca di Yúschenko, si sponsorizzavano i “cari amici” per le alte cariche, mentre col governo attuale si promuovono i suoi (principalmente di Donetsk). Da ciò deriva una corruzione senza precedenti a tutti i livelli degli organismi statali. E’ diventata una moda un fenomeno tanto vergognoso, come il pagamento per la lealtà e la sottomissione davanti a quelli che ripartiscono le cariche, le onorificenze statali o i galloni di generale. Nei servizi di sicurezza ucraini, durante questi anni di indipendenza si sono succeduti dodici dirigenti. La metà di loro non sono stati in carica nemmeno due anni, benché cinque facessero in tempo a raggiungere il rango di generale. Per il ministero dell’Interno sono passati dieci ministri, sei dei quali in carica nemmeno per un anno. Il ministero di Sviluppo economico e del commercio (la sua denominazione ha subito innumerabili cambiamenti), è diretto oggi dal ministro numero 21. Ed il ministero delle Finanze dal ministro numero 11.

Nel governo non ci sono praticamente figure con autorità rispettate e conosciute dalla società, capaci di avere la propria posizione e difendere conseguentemente i loro principi. Per quanto riguarda l’ambiente presidenziale, a volte si ha l’impressione che, a parte le ubbidienti “banderuole” di turno, ci siano anche “talpe” mal dissimulate, gente che lavora per screditare il capo dello Stato.

Praticamente, il governo ha ceduto alla “opposizione” lo spazio informativo. Perfino i mezzi di informazione dello Stato (canali televisivi, stazioni radiofoniche, pubblicazioni scritte), in questa situazione, sembra che lavorino più per favorire un colpo di stato. C’è qualcosa però in cui governo e opposizione coincidono, e cioè nell’agitare l’isteria anticomunista e screditare il passato sovietico. Ma allo stesso tempo il governo rimane chiaramente indietro rispetto alla “opposizione”, in quella spinta, in quell’attività, in quel sapere influire sullo stato d’animo della gente, nella capacità di organizzare azioni di massa. L’attuale governo sembra non volere assolutamente ascoltare la voce del popolo, né tenere conto delle conclusioni e proposte degli esperti.

Oggi il nostro paese deve pagare per la fallita politica economica e sociale dell’attuale governo e dei governi precedenti, per l’inadempimento delle promesse pre-elettorali, per quell’incapacità e rinuncia a volere tenere in conto, nell’attività pratica, dei rischi delle decisioni adottate e degli accordi raggiunti, specialmente di quelli che hanno rilevanza strategica. “Maidán due”, non è che un prodotto di alcune riforme non ponderate (riforma delle pensioni, della sanità, ecc.) che hanno significato il peggioramento della situazione di milioni di persone. È il prezzo per adottare uno stile di governo autoritario e un atteggiamento sdegnoso verso la legalità. “Maidán due” è la conseguenza della perdita di fiducia del governo tra il popolo.

La situazione nel paese è molto complicata. Al governo si affronta un avversario aggressivo, organizzato e apertamente appoggiato dall’occidente. Questa “opposizione” è capeggiata da gente che in assoluto incarna il ruolo di leader nazionale. Ma tuttavia sono pericolosamente carichi di quella smania di potere che fa si che non si trattengano davanti a nulla pur di riuscire nei loro obiettivi. Il loro arrivo al potere significherebbe lo stabilimento nel paese di un regime di tipo fascista.

I suoi primi passi sarebbero la proibizione del Partito Comunista, l’eliminazione della legge che sta alla base della politica interna ed estera e il carattere neutrale del corso di politica estera, di non appartenenza a nessun blocco; l’inclusione dell’Ucraina nella NATO, la denuncia degli accordi di Járkov, l’espulsione della flotta della Federazione della Russia dalla parte ucraina del Mar Nero, lo stabilimento di un’ideologia nazionale sciovinista come ideologia dello Stato, con tutte le conseguenze che derivano da ciò. Ora il compito principale è spiegare alla gente tutti i pericoli racchiusi nella minaccia di sviluppo degli avvenimenti. Gli studi sociologici dimostrano che una parte significativa della popolazione ucraina si trova in opposizione rispetto all’attuale ordine socioeconomico, cioè al capitalismo.

La gente comincia a ragionare su quanto si è perso con la liquidazione del socialismo, e quello che ha portato loro questo capitalismo tanto lodato. La maggioranza dei nostri concittadini finiscono con l’avversare un modello economico in cui domina la proprietà privata. I cittadini ucraini si mostrano reticenti a privatizzare la terra, puntano al rafforzamento del ruolo dello Stato nella regolazione delle relazioni socioeconomiche. Il 41,3% degli intervistati si è mostrato sostenitore della complementarietà del settore statale con quello privato, mentre il 27,2% è per il ritorno alla pianificazione dell’economia sulla base del controllo statale assoluto.

http://www.signoraggio.it/che-cosa-sta- ... n-ucraina/



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MessaggioInviato: 25/01/2014, 00:27 
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AgenteSegreto000 ha scritto:

Da quando Putin ha fermato la guerra alla Siria tanto "cercata" dagli americani, USA ed Europa hanno fatto di tutto per andare contro Putin.
Adesso l'occidente sta usando l'Ukraina come metodo per farla pagare a Putin, non perchè l'Europa vuol portare diritti in Ukraina.
E' solo uno squallido gioco di potere per distruggere una regione che fino ad adesso è sempre stata sotto l'influenza Russa.
Infatti vedrete, europa e stati uniti stanno già minacciando sanzioni contro il governo filo-russo.
Vogliono farla pagare, a quel Putin che ha fermato la guerra in medioriente...


Quando viene praticamente stracciata in faccia la Costituzione ai cittadini, credo che sia la cosa giusta da fare. Semmai NON HANNO ANCORA.
Non certo "STANNO GIA' ":
IMHO.

Qui alcuni dettagli e foto su cui non posso esprimermi in termini d'assoluta veridicità.
Il blogger è un Fisico delle Alte Energie, di Kiev.
Vive ad Amburgo.

http://www.slideshare.net/NazarBartosik/what-is-really-happening-in-ukraine

In questa immagine, i numeri degli scontri del 21 e 22.

Immagine

Ufficiali, tratti da rapporti ONG e dai pochissimi report giornalistici "spinti" che hanno passato la cortina di censura, da quanto leggo su due siti in cirillico.
Indirizzi che non posto perchè PIENI RASI di virus e "identificatori di indirizzi".
Mi stavano letteralmente impazzendo due antivirus che ho sul pc.
Malware Bytes Pro finora ha rilevato una serie lunghissima di tentativi di intrusione nel mio pc, a cadenza di pochi secondi l'uno dall'altro, e con modalità diverse l'uno dall'altro, da quello che vedo nei codici.
Mi sa che vi saluto per un po' che devo pulire il gioiellino [;)]


Se vi servisse:

Parole chiave sui motori di ricerca, che a me hanno dato qualche risultato: real time Kyiv, versus Berkutz (Con la z finale o al suo posto...altre consonanti. Non tutte, of course [;)]) E ogni tipo di estensione .jpg che possa contenere la parola Kyiv , può esser una foto degli scontri.
Ne ho trovate una decina, ma non le ho verificate, per ora. Quindi anche per quelle, posticipo l'eventuale inserimento.
Comunque...fuoco, carcasse bruciate di automobili ovunque, e un gran numero di foto di gente sanguinolenta.
Se non è censura questa.

Qualcuno di voi ha visto per adesso qualche immagine realmente preoccupante, nei telegiornali o sui quotidiani Italiani?!?!



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MessaggioInviato: 25/01/2014, 00:47 
in TV ne parlano e ne parlano anche tanto, gli "europeisti" che protestano hanno fatto cose che in Italia non avrebbero mai permesso, così tanto per dire.
Diciamo che hanno costruito barricate, armati di spranghe di metallo, scudi e caschi, in Italia sarebbero stati arrestati tutti come "terroristi sovversivi"...
In TV poi fanno i servizi TG sempre e solo a favore dei "protestanti europeisti" altro che censura, e non manca mai la frase anti-Putin del giornalista fazioso...
Ma quale ricatto russo del GAS (come dicono nei TG), l'Ucraina ha un prezzo ribassato rispetto ad altri clienti del gas russo, e ha un grosso debito di gas non pagato alla Russia...









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RigelDiOrione ha scritto:

Cita:
AgenteSegreto000 ha scritto:

Da quando Putin ha fermato la guerra alla Siria tanto "cercata" dagli americani, USA ed Europa hanno fatto di tutto per andare contro Putin.
Adesso l'occidente sta usando l'Ukraina come metodo per farla pagare a Putin, non perchè l'Europa vuol portare diritti in Ukraina.
E' solo uno squallido gioco di potere per distruggere una regione che fino ad adesso è sempre stata sotto l'influenza Russa.
Infatti vedrete, europa e stati uniti stanno già minacciando sanzioni contro il governo filo-russo.
Vogliono farla pagare, a quel Putin che ha fermato la guerra in medioriente...


Quando viene praticamente stracciata in faccia la Costituzione ai cittadini, credo che sia la cosa giusta da fare. Semmai NON HANNO ANCORA.
Non certo "STANNO GIA' ":
IMHO.



Non sono d'accordo... gli USA dovrebbero imparare un po' a farsi i cavoli loro. Il tutto è una manovra per portare l'Ucraina nella NATO.

E non è nemmeno una novità tutto sommato.

Ucraina: tra Eurasia e Occidente - A cura di Stefano Vernole

“Sarà molto più difficile che [la Russia] accetti l’ingresso dell’Ucraina nella NATO, in quanto ciò equivarrebbe a riconoscere che il suo destino non è più organicamente legato a Mosca… E se la Russia sarà disposta ad accettare questo nuovo stato di cose, ciò significherà che anch’essa sarà davvero propensa a divenire parte integrante dell’Europa, anziché scegliere una solitaria vocazione eurasiatica(1)”.

“La sovranità dell’Ucraina rappresenta per la geopolitica russa un fenomeno a tal punto pernicioso che, in linea di principio, può facilmente innescare un conflitto armato. L’Ucraina, come Stato autonomo e non privo di qualche ambizione territoriale, costituisce un enorme pericolo per tutta l’Eurasia. Sotto il profilo strategico l’Ucraina non deve essere che una proiezione di Mosca verso Sud e verso Occidente(2)”.

“I risultati delle elezioni non possono essere accettati come legittimi(3)”.

“Il presidente russo Vladimir Putin si congratula con il vincitore delle elezioni Victor Yanukovic(4)”.

Se qualcuno non capisse le reali motivazioni del tam tam mediatico di questi giorni sulle elezioni ucraine, dovrebbe forse correre a leggere il noto saggio di Zbigniew Brzezinski, “La grande scacchiera”, dove l’ex consigliere per la sicurezza nazionale statunitense avverte dell’importanza della posta in gioco.

Queste le sue considerazioni più interessanti: “L’Ucraina assumeva un’importanza decisiva. La crescente propensione degli Stati Uniti ad assegnare un’alta priorità ai rapporti con questo Paese e ad aiutarlo a difendere la sua nuova indipendenza veniva visto da molti a Mosca – filo-occidentali compresi – come una politica contraria all’interesse vitale della Russia a reintegrare col tempo l’Ucraina nel suo campo: un obiettivo che rimane ancora un articolo di fede per molti esponenti dell’élite politica russa …

Tra il 2005 e il 2010, l’Ucraina, specie se avrà fatto progressi significativi sulla via delle riforme, assumendo sempre un carattere di Stato centroeuropeo, dovrebbe essere pronta ad avviare seri negoziati sia con l’U.E. sia con la NATO … L’indipendenza dell’Ucraina ha privato inoltre la Russia della sua posizione dominante sul Mar Nero, dove Odessa costituiva un avamposto strategico per gli scambi con il Mediterraneo e il più vasto mondo.

La perdita dell’Ucraina ha avuto anche enormi conseguenze geopolitiche, poiché ha drasticamente limitato le opzioni geostrategiche della Russia. Anche senza i Paesi Baltici e la Polonia, una Russia che avesse conservato il controllo sull’Ucraina poteva ancora cercare di fungere da guida di un impero eurasiatico risoluto, dove Mosca avrebbe dominato i non slavi del Sud e nel Sud-Est dell’Ex Unione Sovietica(5)”.

Ubi maior minor cessat, si sarebbe detto in altri tempi, senonchè riteniamo doveroso svolgere alcuni considerazioni su quello che sta succedendo in Ucraina, dove le elezioni presidenziali hanno visto la vittoria del candidato filo-russo Victor Yanukovic sul candidato filo-occidentale Victor Yushenko, affermazione subito contestata dall’opposizione spalleggiata da OCSE, NATO, Casa Bianca e mass media atlantisti.

I sondaggi che subito dopo il voto attribuivano il successo a Yushenko e la repentina calata in piazza dei suoi sostenitori, fanno innanzitutto pensare a un complotto ben organizzato dagli apparati spionistici mondialisti, alfine di mettere in difficoltà il neoeletto Yanukovic e il suo padrino di Mosca, Vladimir Putin, vero obiettivo della manovra destabilizzante.

Chiunque abbia la pazienza di ascoltare e leggere i commenti delle tv e della stampa occidentale sulla situazione ucraina non può che giungere a due conclusioni:

1) la vittoria è stata scippata a Yushenko grazie a brogli clamorosi e la stragrande maggioranza della popolazione lo appoggia nelle sue rivendicazioni;

2) l’obiettivo di Putin è quello di annettere antidemocraticamente l’Ucraina alla Russia al fine di ricreare una sorta di Impero zarista o Unione Sovietica.

Se sul secondo punto le citazioni sopra riportate sono sufficientemente esplicative, sul primo è invece doverosa un’analisi di controinformazione, visto che le numerose manifestazioni di sostegno a Yanukovic sembrano essere state “oscurate” dai mass media nostrani.

Appare prematuro ora fare previsioni sulla possibile evoluzione della crisi, fermo restando che l’eventuale degenerazione della disputa elettorale (soluzione militare, spaccatura del paese …) ricade tutta sulle spalle dell’Occidente, pronto ad appoggiare o a contestare i risultati delle urne esclusivamente in funzione del proprio interesse contingente (Algeria docet).

Subito dopo l’indipendenza concessa da Mosca nei primi anni Novanta, la classe dirigente ucraina fece tutto il possibile per lasciarsi alle spalle gli stretti legami culturali, economici e religiosi che la legavano alla Russia, ma per vari motivi ottenne scarsi risultati.

Iniziamo col ricordare che almeno ¼ della popolazione dell’Ucraina è russa o russofona, specie nelle regioni orientali di Doneck e Dnepetrovsk, che sono anche le più ricche e industrializzate, così come nei territori costieri sul Mar Nero (conquistati dall’Impero zarista nel XVIII secolo) vi è una predominanza linguistica russa.
Secondo un censimento del 1989, i russi in Ucraina sono il 67,9% nella regione di Doneck, il 65,5% in quella di Lugan, il 50,1% in quella di Charkov, il 53,4% in quella di Zaporoz e il 67% tra gli abitanti della Crimea.

Risultano perciò vani i tentativi governativi d’ imporre l’ucraino come lingua di Stato, di considerare nell’ambito della scuola media la letteratura russa come straniera e di sottolineare grazie all’uso dei mass media le peculiarità della cultura ucraina.

I russi che abitano in Ucraina non si sentono una minoranza etnica e tantomeno sono percepiti come tali dagli stessi ucraini, se si fa eccezione per le regioni occidentali del paese.

Sondaggi condotti nel 1999, dimostrano che il 61% degli abitanti dell’Ucraina hanno una percezione positiva della Russia, più di 1/3 di essi desidererebbe vivere con i russi in unico Stato e la maggioranza assoluta si dice favorevole a frontiere con Mosca del tutto trasparenti, vale a dire senza controlli doganali o richieste di visto(6).

La situazione più complicata è sicuramente quella dei russi di Crimea, che rifiutano ogni forma di ucrainizzazione e tendono piuttosto alla creazione di una loro forma di autonomia, sia per la passata politica di Kiev sia per le pretese avanzate dai tatari che rivendicano le loro terre di origine e vorrebbero trasformare la regione in un’entità statale poggiante sulla propria eredità culturale.

Qui i russi hanno creato non solo propri organi di stampa quotidiani e periodici, ma anche partiti politici, perciò un’eventuale inasprimento della contrapposizione potrebbe creare conseguenze pericolose.

Anche sotto il profilo religioso i risultati ottenuti dagli indipendentisti non sono così lusinghieri, malgrado lo sforzo congiunto della dirigenza ucraina e dell’uniatismo cattolico(7).

Già dal 1990, il Patriarcato di Mosca ha concesso alle proprie diocesi e parrocchie sul territorio ucraino lo status di chiesa autonoma, il che presuppone la piena sovranità nelle questioni riguardanti la vita interna e l’ambito amministrativo e finanziario.

Tuttavia, dal momento stesso in cui l’Ucraina ha avuto la propria indipendenza statuale, una parte dei vescovi della Chiesa ortodossa ucraina – sostenuta dai politici locali – ha sollevato più volte il problema dell’autocefalia, cioè della piena autonomia canonica dal Patriarcato russo.

Sono così sorte nel 1993 tre chiese ortodosse reciprocamente ostili: la Chiesa ortodossa ucraina (UPC-MP) sotto la giurisdizione di Mosca, che resta ancora alla fine degli anni novanta nettamente la maggiore organizzazione religiosa del paese con 7.986 parrocchie; la Chiesa ortodossa ucraina del Patriarcato di Kiev (UPC-KP), alla quale appartengono 2.187 parrocchie e la Chiesa ortodossa ucraina autocefala (UAPC) che di parrocchie ne conta 1.026(8).

Per ritornare invece a un quadro più strettamente geopolitico, occorre ricordare che se per la Russia la perdita dell’Ucraina era stata assai grave per ragioni strettamente economiche, Kiev dipendeva completamente da Mosca per le sue forniture di petrolio e gas naturale.

Senza l’Ucraina, la Russia non solo perde le sue terre più fertili, ma anche i tradizionali sbocchi portuali di Odessa, Mariupol e Ilicevsk, nonché quelli della Crimea.

Inizialmente il governo moscovita aveva perciò deciso di sviluppare un asse alternativo, Pietroburgo-Mosca-Voronez-Rostov-Novorrosijsk che, contribuendo al declino dei porti ucraini, aveva aumentato l’attrazione delle regione orientali e russofone dell’Ucraina verso di esso.

Il compromesso, firmato nel 1997, prevedeva che la Russia affittasse per 20 anni le infrastrutture portuali all’Ucraina, in parziale pagamento dell’immenso debito energetico che Kiev stava accumulando verso Mosca, mentre la quasi totalità delle unità della flotta rimanevano in mano russa(9) : ricordiamo che nella rada di Sebastopoli la flotta sovietica aveva le sue basi migliori.

Gradatamente i legami economici tra le due nazioni hanno ripreso a tornare forti.

Dalle statistiche emerge che nel 1997 i paesi aderenti alla CSI hanno investito nell’economia russa 55,6 miliardi di rubli, di essi 26,2 sono dell’Ucraina (47,1% del volume complessivo) e malgrado una lieve discesa nel 1998 (6,2 miliardi pari al 23,4% degli investimenti totali operati dai paesi della CSI), ancora nel 1999 l’Ucraina riceve dalla Russia il 40% delle sue importazioni, mentre quest’ultima continua a sua volta ad essere il principale importatore della produzione di Kiev(10).
L’ultimo sgarbo arriva perciò nel 1999, quando l’Ucraina si segnala come il membro più attivo del GUUAM (Georgia, Ucraina, Uzbekistan, Azerbajdzan e Moldavia), un blocco che intende fare da contrappeso geopolitico all’influenza della Russia nello spazio postsovietico.

Ad esso segue la virata operata dallo stesso presidente ucraino Leonid Kuchma, che rilancia la cooperazione con Mosca in vari settori.

Prima con la firma di un accordo per la riunificazione delle reti elettriche dei due paesi, poi garantendo l’acquisto da parte della Lukoil (la maggiore compagnia petrolifera russa) di quote della raffineria di Odessa(11), infine con la sottoscrizione di un rilevante pacchetto di accordi intergovernativi fra i quali spicca un’intesa per il transito del gas per un periodo di 15 anni(12).

Si deve perciò concludere che gran parte delle suggestioni instillate dall’opinione pubblica mondialista in questi giorni non sono veritiere e a riprova segnaliamo l’atteggiamento prudente mantenuto dai vari capi di governo europei (Chirac e Schroeder in testa) sull’esito delle elezioni, a dispetto dell’arrogante aggressione condotta dagli sgherri atlantisti Barroso e Solana.

La decisa opzione strategico-militare adottata proprio recentemente da Vladimir Putin(13) lascia ben sperare sulla possibile evoluzione della crisi ucraina, malgrado le forti pressioni diplomatiche statunitensi e la cecità dei burocrati di Bruxelles, autori di una politica europea evidentemente suicida nel suo supino adeguarsi alle logiche di Washington.

Per Mosca, d’altronde, potrebbe essere l’ultimo treno utile, prima di essere definitivamente inghiottita dall’espansione occidentalista.

Stefano Vernole - Tratto da http://www.eurasia-rivista.org

[i]Note
(1) Zbigniew Brzezinski, “La grande scacchiera”, Milano, 1998, p. 165.
(2) Aleksandr Dugin, citato in Vladimir A. Kolosov, “La collocazione geopolitica della Russia”, Torino, 2001, p. 17.
(3) Dichiarazione di Colin Powell, Segretario di Stato USA, riportate dall’ANSA il 24/11/2004.
(4) Notizia riportata dall’ANSA il 25/11/2004.
(5) Brzezinski, op. cit., pp. 117-127-141-142.
(6) Kolosov, op. cit., p. 324.
(7) Per comprendere il ruolo dell’Uniatismo in Ucraina, bisogna ricordare che nel XVI secolo, nel quadro della Controriforma, la Chiesa cattolica – appoggiata dalle potenze dell’epoca come Austria e Polonia – tentò di sottrarre intere regioni all’ Ortodossia. Il meccanismo era molto semplice; in cambio di vantaggi materiali concessi dagli Stati cattolici, i fedeli dovevano riconoscere l’autorità di Roma, pur conservando la totalità delle loro tradizioni, dei loro costumi, riti e rituali, cfr. Francois Thual, “Geopolitica dell’Ortodossia”, Milano, 1995, p. 95. Significativo in questo momento della crisi ucraina, l’arrivo a Kiev di Lech Walesa …
(8) Kolosov, op. cit., p. 201.
(9) Aldo Ferrari in Autori Vari, “Il grande Medio Oriente”, Milano, 2002, p. 74.
(10) Kolosov, op. cit., p. 324
(11) La Lukoil sta peraltro valutando anche la possibilità di acquistare la raffineria di Cherson, in Crimea, cfr. Aldo Ferrari, ibidem.
(12) Fabrizio Vielmini, ibidem, p. 235.
(13) cfr. Giulietto Chiesa, “Torna la superpotenza russa e non è un bluff”, http://www.lastampa.it, 24/11/2004. Il nuovo missile antiportaerei costruito dai russi, sarebbe stato venduto oltre che all’Iran anche alla Cina, cfr. Maurizio Blondet, su http://www.effedieffe.com.

http://www.disinformazione.it/ucraina.htm

La responsabilità di tutto questo casino è, ancora una volta, di chi gioca e specula sulla pelle del popolo per biechi fini di potere controllo e dominio.

Sia ciò targato con stelle e strisce o con falce e martello.

[V]



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MessaggioInviato: 25/01/2014, 00:53 
Cita:
AgenteSegreto000 ha scritto:

in TV ne parlano e ne parlano anche tanto, gli "europeisti" che protestano hanno fatto cose che in Italia non avrebbero mai permesso, così tanto per dire.

Diciamo che hanno costruito barricate, armati di spranghe di metallo, scudi e caschi, in Italia sarebbero stati arrestati tutti come "terroristi sovversivi"...

In TV poi fanno i servizi TG sempre e solo a favore dei "protestanti europeisti" altro che censura, e non manca mai la frase anti-Putin del giornalista fazioso...

Ma quale ricatto russo del GAS (come dicono nei TG), l'Ucraina ha un prezzo ribassato rispetto ad altri clienti del gas russo, e ha un grosso debito di gas non pagato alla Russia...


Infatti... il ricatto del GAS è quello che la UE non vuole.. o meglio è quello che gli USA non vogliono che la Russia possa imporre alla UE quando la UE servirà agli USA per la guerra finale contro la Cina.

E per questo gli serve l'Ucraina e le regioni del Caucaso!!!

[:(!]



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MessaggioInviato: 25/01/2014, 01:07 
Alla faccia della censura, il canale Russia Today, canale ALL NEWS Russo che trasmette anche in lingua Inglese in tutto il mondo e via internet, mette su youtube una copertura di 7 ORE di video della protesta in Ukraina!

Trasmesso in streaming dal vivo il 22/gen/2014
Kiev war zone: Mass riots in Ukraine on January 22



http://www.youtube.com/watch?v=5V_Utg-xFes

RT (Russia Today) is a global news network broadcasting from Moscow and Washington studios. RT is the first news channel to break the 1 billion YouTube views benchmark.

'Highly militarized rioters attempt to start civil war in Ukraine' ( http://www.youtube.com/watch?v=uMvzIEDYFBs )


Maidan Battlefield: 2 rioters dead, 200+ policemen injured over 5 days of violence ( http://www.youtube.com/watch?v=wBrKBAJ3duc )


Ultima modifica di AgenteSegreto000 il 25/01/2014, 01:13, modificato 1 volta in totale.

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