Coscienza collettiva, precognizione e poteri della nostra mente.Video della puntata di Voyager del 25/12/08 sulla coscienza collettiva e gli esperimenti del PEAR (Princeton Engineering Anomalies Research), che adesso si e' trasformato in ICRL (International Consciousness Research Laboratories)
http://www.icrl.org
Il video non e' disponibile in streaming, ma lo potete scaricare da qui:
http://www.teschio.net/foto/LaForzaDellaNostraMenteLQ.zipGrafico relativo ai generatori di numeri casuali durante l'attentato dell' 11 settembre 2001:

Grafico prima e durante l'insediamento di Obama alla Casa Bianca:

Quel picco sul grafico e' come se tirando 450 volte una monetina fosse uscito sempre testa o sempre croce.
Introduzione alla meccanica quantistica:Una rivoluzione scientifica e filosofica passata sotto silenzio.
di Tiziano Cantalupi
Le grandi rivoluzioni della scienza sono spesso seguite da sconvolgimenti in campo filosofico e sociale. Le tesi di Copernico, ad esempio, il quale sostenne che la Terra non occupava il centro dell’universo, innescarono un processo di sgretolamento di dogmi religiosi e filosofici che cambiarono profondamente la società europea degli inizi del Rinascimento. La teoria evoluzionistica di Darwin (secoli dopo), con la distruzione della credenza in uno stato biologico speciale degli esseri umani, produsse effetti simili. Le teorie di Einstein infine, con l’affermazione che "tutto è relativo", diedero una spallata definitiva ad un certo modo, "assolutistico", di intendere la scienza e la vita.
Con questi presupposti, desta notevole stupore che la più grande rivoluzione scientifica di tutti i tempi sia passata per lo più inosservata agli occhi del grosso pubblico. E questo non già perché le sue implicazioni abbiano scarso interesse, ma perché queste implicazioni sono talmente sconvolgenti da risultare quasi incredibili persino per gli stessi scienziati che le concepirono. La rivoluzione di cui si sta parlando si è consumata, nella sua fase più "cruenta", durante i primi trenta anni del ventesimo secolo ed è conosciuta col nome di Teoria Quantistica o Meccanica Quantistica.
Nata come tentativo di spiegare la fisica delle particelle elementari, la Teoria Quantistica in seguito crebbe sino ad incorporare gran parte della microfisica e parte della macrofisica. Oggi fra alterne vicende può dirsi (nella sua versione ortodossa) universalmente accettata.
Sebbene attualmente nessuno dubiti della sua efficacia pratica ci sono ancora ampie schiere di studiosi che ne mettono in discussione le conseguenze, specie quando queste conseguenze vengono estese alla natura della realtà.
Fondamenti della meccanica quantistica :
- Non esiste una realtà obiettiva della materia, ma solo una realtà di volta in volta creata dalle "osservazioni" dell’uomo.
- Le dinamiche fondamentali del micromondo sono caratterizzate dall'acausalità.
- E’ possibile che, in determinate condizioni, la materia possa "comunicare a distanza" o possa "scaturire" dal nulla.
- Lo stato oggettivo della materia, è caratterizzato da una sovrapposizione di più stati.
La conclusione più sconvolgente che si può trarre da quanto sino ad ora affermato è senza dubbio quella che asserisce che la realtà è tale solo se è presente l’uomo con le sue "osservazioni" ; con i suoi esperimenti. A differenza delle precedenti rivoluzioni scientifiche, le quali avevano confinato l’umanità ai margini dell’universo, la Teoria Quantistica riporta l’uomo ("l’osservatore") al centro della scena. Alcuni eminenti scienziati si sono spinti a ipotizzare che la Teoria dei Quanti abbia perfino risolto l’enigma del rapporto tra Mente e Materia, asserendo che l’introduzione nei processi di misura quantistica dell’osservazione umana è un passo fondamentale per il costruirsi della realtà.
Articolo completo:
http://www.geocities.com/capecanaveral/hangar/6929/Mqfull.htmlLa dimostrazione scientifica dei cosiddetti “poteri paranormali”.Per comprendere che tipo di esperienze scientifiche permettono di dimostrare senza ombra di dubbia l’influenza della mente sulla realtà fisica, la comunicazione telepatica, la precognizione, bisogna avere almeno un’idea di cosa siano la statistica; per comprendere invece quali teorie scientifiche potrebbero giustificarle, occorre familiarizzare con alcuni elementi della fisica quantistica, essere a conoscenza delle scoperte più recenti della biologia e della genetica, e bisogna pure avere la mente aperta alle più avanzate speculazioni nel campo della fisica teorica.
Iniziamo con la statistica e coi generatori di numeri casuali. Senza entrare nel dettaglio tecnico di come siano costruiti, possiamo limitarci a sapere che esistono generatori elettronici di numeri casuali che sono stati testati sperimentalmente, ovvero che in assenza di influenze esterne ci possono fornire in maniera del tutto casuale un numero all’interno di una gamma assegnata. Per testare la possibilità della nostra mente/coscienza di influenzare la realtà fisica spesso si lavora con generatori di numeri casuali che possono fornire solo il numero 0 oppure il numero 1.
La statistica insegna che se provo a fare 4 estrazioni di numeri scelti casualmente fra 0 ed 1 ho una certa probabilità di ottenere 3 volte 0 ed una volta 1. Ciò porterebbe ad un risultato percentuale del 75% di 0contro il 25% di 1; basta un manuale di quinta liceo per verificare con le regole del calcolo combinatorio che la probabilità di ottenere un simile risultato in 4 estrazioni successive è pari a 0,25. Ciò significa che su 4 serie di estrazioni di 4 numeri ci si aspetta di ottenere una serie con tali risultati. La probabilità di ottenere 2 volte 0 e 2 volte 1 (50% di estrazioni per ognuno dei numeri) è invece pari a 0,375. La probabilità di ottenere un 75% di 0 nelle estrazioni è appena una volta e mezzo minore di quella di ottenere il 50% di 0 ed il 50% di 1.
La cosa cambia drasticamente se noi facciamo un esperimento con 40 estrazioni. In tal caso la probabilità di ottenere 30 volte 0 e 10 volte 1, ovvero il 75% di 0 ed il 25% di 1 è 162 volte minore della probabilità di ottenere 20 volte 0 e 20 volte 1. La probabilità di ottenere quel fatidico 75% tende a diventare sempre più piccola rispetto alla probabilità di un’equa distribuzione dei risultati, fino a quando per una sequenza di 100 estrazioni un tale avvenimento può giudicarsi pressoché impossibile.
Similmente si può verificare (è un po’ più lungo e noioso ma il tipo di calcolo è sempre lo stesso) che su una serie di 100, 200 o 1000 estrazioni è molto difficile ottenere il 52%, il 53%, o il 54% di uno o dell’altro risultato: se il numero di estrazioni è molto elevato è quasi impossibile che la percentuale di 1 e di 0 differisca dal 50% per più di una cifra decimale.
Ed eccoci al dunque: sono stati fatti migliaia di esperimenti in cui si è chiesto a delle persone di influenzare con la propria mente i generatori di numeri casuali in maniera tale che essi dessero più 0 o più 1 del normale. I generatori di numeri erano stati precedentemente testati e si era verificata la loro perfetta funzionalità: in assenza di influenze esterne producono sempre il 50% di 0 ed il 50% di 1, eppure in presenza di persone che con la propria intenzione si sforzano di alterare i risultati ci riescono in maniera tale da ottenere risultati appunto del 52%, il 53%, o il 54% di uno dei due numeri. La probabilità che per caso si ottengano continuamente simili risultati è data dal prodotto delle (già basse) probabilità che in un singolo esperimento ci sia una simile deviazione dal 50%; il risultato dell’analisi cumulativa di tutti gli esperimenti fatti al riguardo mostra che la probabilità di ottenere per caso quei risultati è dell’ordine di 10 elevato a meno 50, ovvero è espressa da un numero con 49 zeri dopo la virgola: 0,00000000000000000000000000000000000000000000000001 per intenderci.
Molti degli esperimenti di questo tipo sono stati condotto nella prestigiosa Università di Princeton all’interno del progetto PEAR (Princeton Engineering Anomalies Research) e alcuni di questi risultati sono stati pubblicati su prestigiose riviste di fisica, vedi ad esempio Radin D.I., Nelson R., Evidence for Consciouness-Related Effects in Random Physical Systems, Foundations of Physics, 1989, 19, 1499-1514.
Una Commissione del Congresso degli Stati Uniti nel 1995 ha richiesto a degli esperti di effettuare uno per verificare l’utilità dei finanziamenti governativi alle ricerche sul paranormale (alcune delle quali effettuate presso il prestigioso Stanford Research Institute). Entrambi gli esperti hanno dichiarati che c’è una fortissima evidenza statistica che dimostra l’esistenza di certi fenomeni, in particolare Jessica Utts sostiene che: usando i criteri di giudizio normalmente utilizzati in ogni altro campo scientifico, è assolutamente provata l’esistenza dei poteri psichici dal momento che i risultati si sono dimostrati riproducibili in esperimenti ben congegnati.
Che dire allora di certe organizzazioni pseudo-scientifiche che dicono di indagare sul paranormale con la finalità più o meno dichiarata di negarne l’esistenza? Possiamo ancora credere che siano in buona fede, dopo avere scoperto che esistono tanti esperimenti scientifici rigorosamente controllati che provano la realtà del cosiddetto paranormale, e che persino le nostre esperienze quotidiane provano l’esistenza di percezioni extra-sensoriali? Basti pensare che esperimenti di questo tipo sono stati convalidati ad esempio dal premio Nobel per la fisica Brian Josephson e che i membri del CICAP e delle organizzazioni consimili (come il CSICOP) non sanno fare altro che dire che Josephson è un “nobel decaduto”. Non potendo contestare la realtà dei fatti provano a screditare coloro i quali dicono le cose come stanno.
Non è un caso allora che il CICAP si sia impegnato direttamente per “dimostrare” che le scie chimiche non esistono. Organizzazione per nulla attendibile il CICAP quando pontifica dell’inesistenza del paranormale, ovvero quando si occupa dei fenomeni per i quali l’organizzazione è sorta, come volete che sia attendibile quando nega le scie chimiche, soprattutto per bocca di persone che ammettono testualmente “io non sono un fisico, non sono un meteorologo, non sono un esperto aeronautico, non sono un chimico” e poi scrivono articoli su riviste “scientifiche” come Focus?.
Ma la mole di dati sull’esistenza dei fenomeni paranormali non si limita certo a quelli appena menzionati ed in realtà non potrei citarli tutti senza scrivere un’enciclopedia. Chi volesse approfondire può leggere ad esempio i seguenti tre libri, l’ultimo dei quali cerca di dare anche alcune indicazioni per permetterci di utilizzare al meglio (e con finalità positive) i nostri poteri mentali: La mente estesa di R Sheldrake (ed Urra), Il campo di punto zero di Lynne McTaggart, La scienza dell’intenzione di Lynne McTaggart.
Certo, questo ed altri esperimenti pongono numerosi quesiti di ordine psicologico, scientifico e filosofico. La mente il cui intento fosse diretto con precisione potrebbe conoscere il passato come il futuro? Il futuro è già scritto? Esiste il destino? Il futuro è delineato con precisione o ne sono delineate solo le linee guida? Se possiamo preconizzare il futuro allora cose succede: leggiamo il libro del destino così come sarà o leggiamo su un libro quello che dovrebbe essere il destino più probabile? La cognizione (almeno per somme linee) del futuro può servire ad influenzarlo oppure il destino si avvera ugualmente nonostante i nostri tentativi di cambiarlo? [non mi chiedete delle risposte precise, le sto cercando anche io, anche se dai miei studi in materia mi sembra di potere dedurre che il destino non sia del tutto definito]
Ma pensate ad un persona che sente un dolore al ginocchio come se avesse urtato, e che sente tale dolore mentre è seduta o distesa sul letto (che non ha quindi urtato da nessuna parte); non è un dolore intercostale attribuibile a cause fisiologiche, ma è un dolore inspiegabile dal punto di vista della medicina e della biologia ortodossa. Se poi si scopre che nello stesso istante un’altra persona ad essa collegata (per amicizia o parentela) ha preso una botta al ginocchio, la coincidenza è tale che non può essere spiegata da nessun fenomeno casuale (il caso non si può tirare in ballo, con buona pace degli esponenti del CICAP e di organizzazioni simili) mentre la logica vuole che si spieghi il fenomeno in base ad un fenomeno di causalità (la botta al ginocchio alla persona X è causa del dolore al ginocchio della persona Y) e quindi considerando la realtà della sincronicità, della condivisione istantanea delle emozioni e delle sensazioni.
Che dire allora di certe organizzazioni pseudo-scientifiche che dicono di indagare sul paranormale con la finalità più o meno dichiarata di negarne l’esistenza? Possiamo ancora credere che siano in buona fede, dopo avere scoperto che esistono tanti esperimenti scientifici rigorosamente controllati che provano la realtà del cosiddetto paranormale, e che persino le nostre esperienze quotidiane provano l’esistenza di facoltà ESP?
E come mai queste organizzazioni si preoccupano tanto di negare l’esistenza degli UFO (che poi di per sé non vuol dire necessariamente velivoli alieni, ma velivoli non identificati), l’esistenza del paranormale, l’esistenza delle civiltà antidiluviane, le scie chimiche, continuando a negare, negare, negare, fino a rasentare il ridicolo? Forse perché tutte queste cose sono fin troppo vere ma troppo scomode per l’apparato di potere? (eccezion fatta per gli UFO e gli alieni che di recente sono stati “riabilitati” dal potere con la pubblicazione di numerosi “X files” da parte del governo britannico e francese, nonché con la dichiarazione di mons. Bagnasco sull’esistenza di civiltà extraterrestri; questa repentina e simultanea inversione repentina di rotta da parte del potere puzza di bruciato, sembra proprio ci sia sotto qualcosa di subdolo).
Il lungo articolo completo può essere letto qui:
http://scienzamarcia.altervista.org/app6.htmlOgnuno e' libero di trarre le conclusioni che vuole, le mie sono che la coscienza collettiva e i fenomeni paranormali esistono e possono essere spiegati dalla meccanica quantistica. Ovviamente non e' mia intenzione far cambiare idea a chi e' scettico sull'argomento, quindi i negazionisti possono tranquillamente astenersi dal dire che non e' vero nulla, perché da parte mia non c'e' nessuna volontà di accendere un inutile diatriba.