in rete ho trovato questo interessante articolo
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Chilbolton e l'Arecibo Reply: risposta aliena oppure debunking terrestre?
(di Enrico Baccarini)
La fenomenologia dei Crop Circles ci affascina da decenni attraverso migliaia di disegni apparsi nei campi di tutto il mondo. Disegni che nel corso degli anni hanno aumentato la propria complessità in maniera esponenziale sino a diventare dei veri rompicapi per gli studiosi.
Ma forse adesso qualcosa è cambiato.
I ricercatori sono ancora incerti sui reali significati di un disegno apparso questa estate, ma concordano quasi tutti nel ritenerlo genuino. Il 19 Agosto scorso un campo di grano, ai margini del radiotelescopio di Chilbolton nello Hampshire (Inghilterra del Sud) ha visto manifestarsi nell’arco di una notte un crop circle inconsueto e diverso da quelli osservati sino ad oggi. Differente nella forma (rettangolare anziché circolare), il nuovo disegno è stato affiancato ad un altro, apparso due giorni prima, in cui era stato raffigurato un volto umanoide. Gli studiosi non si sono resi subito conto di quanto avevano scoperto. Solo successivamente alle prime osservazioni aeree il disegno ha iniziato a prendere forma ai loro occhi. E ciò che si è prospettato loro era strabiliante e quasi incredibile. Infatti il disegno era una copia, quasi esatta, del messaggio, destinato a civiltà extraterrestri, trasmesso il 16 novembre 1974 dal radiotelescopio di Arecibo a Puerto Rico verso la Costellazione di Ercole. Schiere di curiosi si sono così precipitate nel campo per poter osservare con i propri occhi quella che è subito apparsa come la possibile risposta ad un messaggio inviato 27 anni prima dal nostro pianeta verso gli spazi interstellari. Tra gli studiosi che si sono precipitati nel campo troviamo Paul Vigay, uno tra i massimi studiosi inglesi di crop circles. Vigay ha sottoposto ad accurate analisi e verifiche sia il campo che il messaggio impressovi, riuscendo a ricavare dei dati estremamente significativi. Ciò che ha maggiormente strabiliato questo ricercatore sono state nove specifiche differenze tra il disegno nel campo ed il messaggio originale inviato da Arecibo agli Alieni. Analisi ulteriori, in loco, hanno poi permesso, con un’altissima probabilità, di escludere che i due disegni rinvenuti fossero l’opera di qualche burlone o mistificatore. Il volto e l’Arecibo Reply, come è stato definito il secondo disegno, pur essendo comparsi a distanza di un paio di giorni, sono stati realizzati con una tale complessità e perizia da poter escludere quasi del tutto qualsiasi intervento umano. In entrambi i casi, infatti, i disegni sono stati realizzati nell’arco di una notte ed in condizioni estremamente proibitive. Realizzare tale disegni in poche ore, ha detto Vigay, sarebbe come costruire un grattacielo in meno di una settimana. Queste, ed altre verifiche, hanno indubbiamente fornito ai ricercatori e ai dilettanti accorsi nella zona maggiori stimoli per capire cosa si potesse celare dietro l’insolita immagine impressa nelle messi. Le prime verifiche non tardarono ad arrivare. Colin Andrews, ricercatore britannico di fama mondiale e ingegnere elettronico, da oltre trent’anni è in cerca di una spiegazione al misterioso fenomeno dei crop circles. Andrews è residente negli Stati Uniti, e appena avuta notizia dell’agroglifo di Chilbolton si è recato immediatamente nell’Inghilterra del Sud. Le prime analisi condotte hanno sortito dati molto interessanti. Tra le prime investigazioni che Andrews intraprese ci fu l’intervista al direttore del locale radiotelescopio, il Dr. Darcy Ladd, che escluse immediatamente l’intervento di mistificatori nella zona. Il campo in cui si è manifestato l’agroglifo è infatti recintato e di difficile accesso, ed eventuali infrazioni sarebbero state sicuramente visibili. Il radiotelescopio è inoltre dotato di numerose telecamere puntate anche in direzione del campo, ma nessuna di esse – come ha specificato il Dr. Ladd – ha registrato attività anomale in quei giorni e nei precedenti. Purtroppo, specifica ulteriormente il direttore del radiotelescopio, tali telecamere non sono dotate di filtri per visione notturna, ma sarebbe stato altrettanto arduo operare a tale vicinanza senza provocare un pur minimo allarme nell’adiacente struttura. Continuando nell’intervista, Andrews apprese dati significativi per poter escludere possibili interventi umani e l’apparizione di velivoli militari o di altro tipo, se si escludono i voli di linea ad alta quota. Il ricercatore ha più volte specificato, nel rapporto preliminare riguardante questo caso, che se ci trovassimo di fronte all’opera mistificatoria di qualche burlone saremmo di fronte “all’operato del più bravo truffatore della storia”. Le tecniche utilizzate dagli human circlesmakers, ovvero i creatori di falsi cerchi nel grano, sono ormai conosciute e facilmente identificabili dagli esperti. Solo un addestratissimo gruppo di falsari, composto presumibilmente da non meno di una decina di persone, avrebbe forse potuto realizzare i disegni di Chilbolton, ma rimangono pur sempre inspiebabili alcune connotazioni che non permettono una comprensione totale del fenomeno. Come è infatti possibile, anche se con una decina e più di persone, realizzare un disegno di tale complessità senza provocare sospetti nell’adiacente radiotelescopio? E come è possibile realizzare tale agroglifo senza aver effettuato “esercitazioni” precedenti? In questo ultimo caso dovremmo pensare a delle prove in altri campi, che sarebbero sicuramente risaltate all’osservazione di passanti o di velivoli che fossero passati nella zona. La particolarità di questo agroglifo consiste soprattutto nella sua mancanza di omogeneità con i precedenti. Eravamo in effetti stati abituati a vedere prevalentemente formazioni di tipo circolare, in altri casi spiraliformi, ma mai di tipo rettangolare. La creatività dei possibili realizzatori del disegno di Chilbolton sarebbe allora stata veramente straordinaria. Come abbiamo detto precedentemente un crop circle del genere avrebbe richiesto molta pratica a monte, se considerassimo una sua pur non impossibile matrice mistificatoria come reale. All’interno della stessa formazione sono poi stati trovati quasi un migliaio di angoli retti, che nel caso sarebbero stati disegnati di notte e con l’assenza quasi totale di luci, se escludiamo quella lunare. Il Dr. Richard Hoagland e il Dr. Michael Bara, dell’Enterprise Mission, hanno calcolato che la probabilità per eventuali mistificatori di non commettere errori, e quindi di disporre gli oltre 800 angoli retti senza commettere nessun tipo di imprecisione (piegature sbagliate, imperfezioni nelle piegature, etc.) corrisponde a 2x10-8, quindi una probabilità su circa duecento milioni! Ulteriori studi hanno permesso di calcolare il tempo approssimativo che 5-6 persone avrebbero impiegato per la realizzazione dell’agroglifo. Tenendo in considerazione una vasta gamma di variabili, Hoagland e Bara hanno stimato in almeno circa 31 ore il tempo necessario per la realizzazione di un tale disegno. Ma i dati non finiscono qui. Lo stesso team di persone che avesse voluto creare tale disegno avrebbe dovuto impiegare un’ottima fonte di luce artificiale, nonché l’utilizzo di walkie-talkie. Utilizzando la sola luce lunare le probabilità di realizzazione scendono quasi zero. La formula finale ottenuta per stimare la effettiva probabilità di un eventuale creazione terrestre corrisponde così a 7x10-11, cioè due probabilità su dieci miliardi! Accettando l’idea che tale agroglifo sia di matrice terrestre, dovremmo allora ipotizzare che per la sua realizzazione siano stati impiegati visori notturni e tecniche sofisticatissime e molto particolari, differenti da tutte quelle precedentemente rilevate in falsi noti.. Chi è che sarebbe disposto ad impegnare soldi, tempo e fatica per un’opera tanto complessa? Forse qualcuno potrà sempre esserci, ma non pensiamo possa essere questo il caso.