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 Oggetto del messaggio: La sonda Rosetta e la "fisica esotica"
MessaggioInviato: 13/11/2009, 09:53 
Cosa porta una sonda ad accellerare misteriosamente?

Rosetta si avvicinerà alla Terra il 13 novembre e offrirà un nuovo spunto per capire cosa realmente succede.

L'anomalia è emersa nel 1990 con la sonda Galileo e il suo "volo" ravvicinato alla Terra per ottenere una spinta dalla gravità del nostro pianeta: guadagnò 3,99 mm per sec in più del previsto. Nel 2005, Rosetta arrivò a 1,8 mm per sec. in più del previsto.

Gli scienziati hanno prodotto varie teorie tra le quali anche una fisica esotica, come modifica della relatività generale di Einstein.

La teoria pubblicata nel 2008 dall'ex scienziato NASA, John Anderson e dal suo team, suggerisce che la rotazione della Terra potrebbe distorcere lo spazio-tempo più di quanto atteso, influenzando così la sonda ma impossibile spiegare come!

Maggiori info: http://www.newscientist.com/article/dn1 ... ysics.html


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MessaggioInviato: 13/11/2009, 18:06 
Immagine
(Immagine, fonte ESA ©2009 MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/RSSD/INTA/UPM/DASP/IDA)


Questa mattina i controllori di missione hanno confermato che la sonda europea Rosetta ha compiuto il suo passaggio ravvicinato con il nostro pianeta. Alle 08:45:40 la navicella è passata sopra l'oceano a sud dell'isola di Java alla velocità di 13,34 Km/sec e ad un'altitudine di 2481 Km.

Il passaggio consentirà alla sonda europea di ricevere una spinta gravitazionale sufficiente per raggiungere nel 2014 la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. Si è trattato del terzo ed ultimo 'swingby' con la Terra. Il prossimo luglio 2010 Rosetta incontrerà l'asteroide Lutetia.

Nel frattempo godiamoci la spettacolare foto catturata ieri dalla sonda, l'immagine della Terra "crescente", registrata dalla OSIRIS Narrow-Angle Camera di Rosetta da una distanza di 633.000 Km. La sua risoluzione è di 12 Km/pixel.

L'immagine è parte di una sequenza di foto riprese dalla sonda ad ogni ora fino a completare una intera rotazione della Terra e che verranno poi montate in un video.

Fonte: http://newsspazio.blogspot.com/2009/11/ ... -e-la.html


Ultima modifica di 2di7 il 13/11/2009, 18:07, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 13/11/2009, 18:34 
Allora, se ho capito bene Rosetta viaggia a 13,34 km al secondo (13.340.000 13 milioni e rotti di mm) e gli scienziati hanno notato che ha fatto 1,8 mm in più ogni secondo;
quindi lo 0,000000134963% in più [8)]...... ci può stare un errorino del genere? [;)]

Riguardo alla foto..... questo pianeta è uno spettacolo [:)]!!.... peccato gli abitanti [:(]

Ha ragione Ufologo quando dice che gli alieni ci stanno alla larga!



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MessaggioInviato: 23/01/2015, 10:57 
Rosetta: la cometa è coperta di molecole organiche

La cometa 67/P Churyumov Gerasimenko è ricca di composti organici presenti negli amminoacidi, i mattoni della vita.




Immagine:
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54,06 KB

La cometa 67/P Churyumov Gerasimenko è scurissima, povera di ghiaccio d'acqua sulla sua superficie ma ricca di composti organici presenti negli amminoacidi, i mattoni della vita. Questi in estrema sintesi i primi risultati sulle proprietà della superficie del nucleo della cometa 67/P, pubblicati in un articolo sull'ultimo numero della rivista Science. Risultati ottenuti grazie ai dati raccolti tra agosto e dicembre 2014 dallo spettrometro a immagini italiano VIRTIS (Visual, Infra-Red and Thermal Imaging Spectrometer) a bordo della sonda Rosetta, dell'Agenzia Spaziale Europea.



I mattoni della vita. La scoperta più rilevante è la presenza di composti organici macromolecolari, osservati sulla totalità della superficie del nucleo di 67/P. Alcuni di questi composti sono assimilabili a polimeri di acidi carbossilici, presenti negli amminoacidi. Amminoacidi sono già stati osservati in materiali cometari e in meteoriti primitive, ma questa è la prima volta che simili composti vengono rilevati direttamente sulla superficie di un nucleo cometario. Inoltre, la copertura globale della superficie lascia supporre che tali composti fossero presenti in abbondanti quantità nel materiale che è stato assemblato fino a formare il nucleo cometario.
«La formazione di tali composti richiede la presenza di ghiacci di elementi molto volatili, come metanolo, metano o monossido di carbonio, che solidificano solo a basse temperature», spiega Capaccioni. «La regione di formazione doveva trovarsi quindi a grande distanza dal Sole nelle prime fasi di formazione del Sistema solare. Ciò fa supporre che ci troviamo effettivamente in presenza di una cometa che contiene al suo interno tracce dei composti primordiali o addirittura precedenti alla formazione del nostro Sistema solare.»



Un'altra sorpresa arriva dalla misura dell'albedo della cometa, ossia la quantità di luce solare riflessa dalla superficie del nucleo, che è solo del 6% (la Luna ha un albedo circa doppio): è dunque uno degli oggetti più scuri del Sistema Solare. Un potere riflettente cosi basso indica che sulla superficie della cometa sono presenti minerali opachi alla radiazione (per esempio solfuri ferrosi) e composti contenenti carbonio. Suggerisce inoltre che la presenza di ghiaccio d'acqua negli strati più superficiali del nucleo è limitata o assente. «Questo non significa che la cometa non sia ricca d'acqua, ma soltanto che i primi strati - un millimetro o poco più di spessore - non contengono ghiaccio», commenta Fabrizio Capaccioni, ricercatore dell'INAF-IAPS di Roma, Principal Investigator di VIRTIS e primo autore dell'articolo su Science. «Ciò è legato alla storia evolutiva recente della cometa: i ripetuti passaggi nelle vicinanze del Sole determinano la sublimazione del ghiaccio dalla superficie».

http://www.focus.it/scienza/spazio/rose ... -organiche



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MessaggioInviato: 23/01/2015, 11:03 
Scurissima, arida e ricca di molecole organiche

La cometa 67/P Churyumov Gerasimenko è scurissima, povera di ghiaccio d’acqua sulla sua superficie, ma ricca di composti organici presenti negli amminoacidi, i ‘mattoni della vita’. Ecco il primo 'colpo d'occhio' del nucleo del corpo celeste, ottenuto grazie alle osservazioni dello spettrometro VIRTIS. Fabrizio Capaccioni (INAF-IAPS), Principal Investigator dello strumento a bordo della sonda europea: «ci troviamo effettivamente in presenza di una cometa che contiene al suo interno tracce dei composti primordiali o addirittura precedenti alla formazione del nostro Sistema solare

La cometa 67/P Churyumov Gerasimenko è scurissima, povera di ghiaccio d’acqua sulla sua superficie, ma ricca di composti organici presenti negli amminoacidi, i ‘mattoni della vita’. Questi in estrema sintesi i primi risultati sulle proprietà della superficie del nucleo della cometa 67/P, pubblicati in un articolo sull’ultimo numero della rivista Science. Risultati ottenuti grazie ai dati raccolti tra agosto e dicembre 2014 dallo spettrometro a immagini italiano VIRTIS (Visual, Infra-Red and Thermal Imaging Spectrometer) a bordo della sonda Rosetta dell’Agenzia Spaziale Europea, ESA. Lo strumento è stato realizzato da un consorzio internazionale italo-franco-tedesco sotto la responsabilità dell’Istituto di Astrofisica e Planetologia Spaziali dell’INAF e con il contributo italiano finanziato dall’ASI, Agenzia Spaziale Italiana.

La prima sorpresa che emerge dallo studio arriva dalla misura dell’albedo della cometa, ossia la quantità di luce solare riflessa dalla superficie del nucleo, che è solo del 6%. Per confronto il nostro satellite naturale, la Luna, possiede un albedo circa doppio. Il valore che possiede 67/P ci fa capire che la cometa è uno degli oggetti più scuri del Sistema solare. Un potere riflettente cosi basso indica che sulla superficie della cometa sono presenti minerali opachi alla radiazione (come ad esempio solfuri ferrosi), ma anche composti contenenti carbonio. Ci dice inoltre che la presenza di ghiaccio d’acqua negli strati più superficiali del nucleo è estremamente limitata o assente. «Questo ovviamente non significa che la cometa non sia ricca d’acqua, ma soltanto che i primi strati (all’incirca di un millimetro o poco più di spessore) non contengono ghiaccio» commenta Fabrizio Capaccioni, ricercatore dell’INAF-IAPS di Roma, Principal Investigator di VIRTIS e primo autore dell’articolo su Science. «Ciò è legato alla storia evolutiva recente della cometa. I ripetuti passaggi nelle vicinanze del Sole determinano la sublimazione del ghiaccio dalla superficie».

La scoperta più rilevante è collegata poi all’individuazio

ne di segnali nella banda dell’infrarosso legati alla presenza di composti organici macromolecolari, osservati sulla totalità della superficie del nucleo di 67/P. Alcuni di questi composti sono assimilabili ad acidi carbossilici, o piuttosto a polimeri di acidi carbossilici, presenti negli amminoacidi. Amminoacidi sono stati osservati già in materiali cometari e in meteoriti primitive, ma questa è la prima volta che simili composti sono stati osservati direttamente sulla superficie di un nucleo cometario. Inoltre, la copertura globale della superficie lascia supporre che tali composti fossero presenti in abbondanti quantità nel materiale che è stato assemblato a formare il nucleo cometario. «La formazione di tali composti richiede la presenza di ghiacci di elementi molto volatili, come ad esempio metanolo, metano o monossido di carbonio, che solidificano solo a basse temperature» spiega Capaccioni. «La loro regione di formazione doveva trovarsi quindi a grandi distanze dal Sole nelle prime fasi di formazione del Sistema solare. Ciò fa quindi supporre che ci troviamo effettivamente in presenza di una cometa che contiene al suo interno tracce dei composti primordiali o addirittura precedenti alla formazione del nostro Sistema solare».

Nel team internazionale di ricercatori che ha condotto lo studio su Science, oltre Fabrizio Capaccioni, fanno parte anche i colleghi dell’INAF Gianrico Filacchione, Maria Cristina De Sanctis, Maria Teresa Capria, Federico Tosi, Priscilla Cerroni, Andrea Raponi, Mauro Ciarniello, Ernesto Palomba, Eleonora Ammannito, Giancarlo Bellucci, Gianfranco Magni, Giuseppe Piccioni, Alessandro Frigeri, Davide Grassi, Andrea Longobardo, Marco Cartacci, Andrea Cicchetti, Stefano Giuppi, Raffaella Noschese e Romolo Politi (tutti dell’INAF-IAPS di Roma), Vito Mennella (INAF-Osservatorio Astronomico di Capodimonte), Gian Paolo Tozzi (INAF-Osservatorio Astrofisico di Arcetri) e Roberto Orosei (INAF-IRA Bologna).


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A sinistra una immagine ottenuta dalla Navigation Camera della missione Rosetta che mostra il nucleo della cometa 67P in una orientazione simile a quella della mappa della “Pendenza Spettrale” (“Spectral Slope” in inglese) mostrata a destra. Tale quantità viene utilizzata per ricavare informazioni sulla composizione e/o sullo stato di alterazione del materiale presente sulla superficie del nucleo. Le minori pendenze (le aree in blu chiaro nella mappa di destra) sono chiaramente visibili nella regione del “neck” (collo) che è quella con il massimo livello di attività (emissione di gas e polveri) osservato fino ad oggi

http://www.media.inaf.it/2015/01/22/scu ... organiche/



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