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 Oggetto del messaggio: Gli esseri esadattili di Akakor
MessaggioInviato: 09/12/2009, 17:56 
Gli esseri esadattili di Akakor

Zret ha scritto:

Akakor è una città ricordata nei miti di alcune tribù brasiliane, gli Ugha-Mongulala, i Dacca e gli Haiscia. Il giornalista Karl Brugger, entrato in contatto nel 1972 con queste etnie amazzoniche, riferì per la prima volta le loro saghe che abbracciano il periodo dalla creazione del mondo ai nostri giorni. Le leggende ricordano scintillanti vascelli scese dal cielo sulla terra, accompagnate ad suoni fragorosi e da fiamme, e di potenti visitatori venuti da un sistema stellare chiamato Schwerta. Questi visitatori portarono agli uomini le loro conoscenze e si allontanarono prima che si abbattesse un cataclisma.





Brugger collocò Akakor tra Brasile e Perù, nelle profondità della selva amazzonica, presso le sorgenti del Purus, uno degli affluenti del Rio delle Amazzoni.

Secondo Tatunca Nara, sovrano degli Ugha-Mongulala, Akakor avrebbe prosperato fin dal XII millennio a.C., e da Akakor sarebbe originata la cultura di Tiahuanaco e la cultura Inca. Inoltre Tatunca Nara riferì a Brugger che un gruppo di S.S. aveva raggiunto in sommergibile Akakor alla fine della seconda guerra mondiale: i Tedeschi si integrarono nella vita della tribù.

Brugger scrisse di aver viaggiato nell'alto Purus insieme a Tatunca Nara, ma non di aver mai raggiunto la mitica Akakor. La sua canoa si rovesciò e, persi viveri e medicinali, non se la sentì di proseguire a piedi.

Scrive Dino Vitagliano nell'articolo intitolato Il regno di Akakor: "Nel 13.000 a.C. brillanti navi dorate scesero nelle giungle lussureggianti del Sud America guidate da maestosi stranieri con la carnagione bianca, il volto contornato dalla barba, folta chioma nera con riflessi blu, sei dita alle mani e ai piedi. Affermarono di provenire da Schwerta, una costellazione lontanissima con innumerevoli pianeti, che incrocia la Terra ogni 6.000 anni. Sconosciuta la tecnologia in loro possesso: pietre magiche per guardare ovunque nel mondo, arnesi che scagliano fulmini e incidono le rocce, la capacità di aprire il corpo dei malati senza toccarlo.

Con infinito amore donarono agli Indios il lume della civiltà e gettarono le basi di un impero vastissimo che comprendeva Akakor, l’imprendibile fortezza di pietra nella vallata sui monti al confine tra Perù e Brasile, Akanis in Messico e Akahim in Venezuela, le grandiose città di Humbaya e Patite in Bolivia, Cadira, Emin sul Grande Fiume e maestosi luoghi sacri: Salazare, Tiahuanaco e Manoa sull’altopiano a sud.

Sotto Akakor, una rete vastissima di tredici città sotterranee, nascoste alla vista degli intrusi, come arterie invisibili percorrono le millenarie foreste brasiliane. La loro pianta riproduce fedelmente Schwerta, la dimora cosmica degli Antichi Padri. Una luce innaturale le illumina all'interno, mentre un ingegnoso complesso di canalizzazioni porta aria ed acqua sin nelle sue profondità.

Il potente dominio, che contava sotto di sé trecentosessantadue milioni di individui, durò tremila anni quando nell'Ora Zero, il 10.481 a.C., gli Antichi Padri ripresero la via del cielo con la promessa di ritornare".

Si tratta di una tradizione notevole e che si correla a varie notizie ed ipotesi inerenti alla paleontologia, alla paleoastronautica ed all'ufologia: in primo luogo i viaggiatori delle stelle erano esadattili (si ricordino testimonianze analoghe circa questo particolare anatomico). Il toponimo Akakor evoca la città cambogiana Angkor, i cui magnifici templi sono disposti in modo da riprodurre la costellazione del Drago.

Tra i vari autori, in particolar modo, è stato Timothy Good in Base Terra a soffermarsi su una comunità di visitatori che si nasconderebbero nella foresta pluviale brasiliana. Qui nel 1964 l'uomo d'affari tedesco Ludwig F. Pallmann, stando alla sua testimonianza, incontrò dei sedicenti extraterrestri provenienti dal pianeta Itibi Ra. Pallmann fu condotto in una piantagione a sud ovest di Iquitos, vicino al confine peruviano con il Brasile, dove gli abitanti di Itibi Ra si sarebbero insediati nel 1946 per dedicarsi a ricerche sulla flora e ad esperimenti di ibridazione. Di questi cosmonauti Pallmann descrive le mani: "Non hanno unghie e la carne particolarmente rosea, sottile e morbida arriva fino all'estremità di ciascun dito. [...] Sembra che siano in grado di analizzare il suono e forse anche di sentire attraverso i nervi sensori delle punte delle loro dita. Più tardi, ebbi anche la certezza che usano le dita come noi usiamo la lingua, per assaggiare ed esplorare, specialmente quando svolgono lavori di ricerca biologica". E’ una "fotografia" molto accurata delle mani, ma l’autore non nota l’esadattilia, evidentemente perché i suoi ospiti non avevano mani con sei dita. Eppure esiste forse un collegamento tra gli ufonauti stanziatisi recentemente nell’Amazzonia e gli antichi uomini delle stelle.

Infatti, stando a Pallmann, "gli alieni avevano localizzato i resti di un’immensa città dimenticata da tempo immemorabile a cui fu dato il nome di Linislam, sepolta sotto uno strato di undici metri di vegetazione tropicale. Laggiù, all’interno di un tempio, scoprirono un enorme simbolo precolombiano che, a quanto dissero, dimostrava che migliaia di anni prima un’altra civiltà extraterrestre era sbarcata per prima sulla Terra. Xiti (donna proveniente da Itibi Ra, n.d.r.) mostrò a Pallmann un simbolo analogo su uno dei pannelli di controllo dell’astronave". (T. Good, op. cit.. p. 433)

Pallmann dunque, con il suo incredibile resoconto, sembra suffragare le leggende riguardanti Akakor, sebbene non si sappia se egli fosse a conoscenza delle tradizioni relative alla fantastica città che non è l’unica struttura sotterranea costruita da misteriose creature di cui si favoleggia.

Meravigliosi insediamenti ipogei scavati da esseri di altri mondi, si troverebbero anche negli Stati Uniti, nelle Isole Salomone, in Romania, in Tibet etc.

Fonti:

K. Brugger, La cronaca di Akakor: mito e saga di un antico popolo dell’Amazzonia, Roma, 1996
T. Good, Base Terra, Milano, 1998
L. Pallmann, Cancer planet mission, London, 1970
G. Pastore, Akakor, un mondo sotterraneo in Amazzonia, 2006
Id., Dei del cielo, Dei della terra, 2006
E. Perrucchietti, P. Battistel, Basi aliene in Romania, in X Times, n. 9, luglio 2009
D, Vitagliano, Il regno di Akakor, 2006
U.F.O., il dizionario enciclopedico, a cura di R. Malini, Firenze-Milano, 2005 s.v. Akakor

Fonte: http://zret.blogspot.com/


http://avalonra.altervista.org/index.ph ... 1248287296



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MessaggioInviato: 09/12/2009, 18:26 
Ciao,
le fonti bibliografiche sono testi ufologici, nessuno di etnografia che comprovi l'esistenza di popolazioni indigene del bacino amazzonico che si chiamino Ugha-Mongulala, Dacca e Haiscia. Citare leggende di popolazioni scomparse, o peggio mai esistite, non depone a favore della credibilità delle stesse.



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MessaggioInviato: 09/12/2009, 18:38 
Ciao Walter, ultimamente stavo leggendo qualcosa sui miti andini e precolombiani e anche per me queste leggende risultano del tutto nuove ^_^...Volevo vedere se qualcuno aveva qualche riscontro e togliermi il dubbio [;)]



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MessaggioInviato: 09/12/2009, 20:56 
E' difficile trovare fonti etnografiche, si potrebbero cercare.


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MessaggioInviato: 10/12/2009, 09:43 
Ciao, qui ci sono le popolazioni indigene del Brasile:
http://it.wikipedia.org/wiki/Popoli_ind ... el_Brasile
Per maggiori chiarimenti:
http://www.funai.gov.br/
naturalmente le tre citate non sono elencate.
Saluti



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MessaggioInviato: 10/12/2009, 10:26 
Cita:
Walter Kovacs ha scritto:

Ciao, qui ci sono le popolazioni indigene del Brasile:
http://it.wikipedia.org/wiki/Popoli_ind ... el_Brasile
Per maggiori chiarimenti:
http://www.funai.gov.br/
naturalmente le tre citate non sono elencate.
Saluti


Beh.... il fatto che non siano citate, dovrebbe spingerci a fare ricerche ulteriori. Chissà perchè, quando si parla di "strane civiltà" (in linea generale) le notizie sono sempre frammentarie e incomplete....



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MessaggioInviato: 10/12/2009, 21:30 
Cita:
Thethirdeye ha scritto:

Cita:
Walter Kovacs ha scritto:

Ciao, qui ci sono le popolazioni indigene del Brasile:
http://it.wikipedia.org/wiki/Popoli_ind ... el_Brasile
Per maggiori chiarimenti:
http://www.funai.gov.br/
naturalmente le tre citate non sono elencate.
Saluti


Beh.... il fatto che non siano citate, dovrebbe spingerci a fare ricerche ulteriori. Chissà perchè, quando si parla di "strane civiltà" (in linea generale) le notizie sono sempre frammentarie e incomplete....


Butto là un'ipotesi, che non ne esclude altre possibili: penso che una delle cause della frammentarietà delle notizie riguardo certe culture è dovuto anche allo spaventoso provincialismo xenofobo della cultura italiana.
La prova? Provate a digitare il nome di certe etnie remote o scomparse o comunque considerate minoritarie e poco importanti, prima in italiano, e poi in altre lingue.
Io ho provato a farlo con i Guanches e con gli Hopi. In lingua inglese e spagnola ho trovato moltissime informazioni, e così in molte altre lingue. Invece in italiano non ho trovato quasi niente, se non appunto notizie frammentarie e incomplete... se non nulle!
Perché? Perché in Italia ciò che succede lontano viene ritenuto un argomento per intellettuali e specialisti.... il mondo esterno viene ritenuto poco importante....


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MessaggioInviato: 10/12/2009, 21:52 
Enkidu, hai ben analizzato il tema, tra l'altro sui Guanci si trova pochissimo, perché essendo discendenti degli atlantidei, si cerca di offuscare [:(] il tutto.

Ciao


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MessaggioInviato: 11/12/2009, 18:53 
cari amici,
effettivamente per avere notizie "supplementari"
occrre andare su siti in inglese o altre lingue.[:(]
Tuttavia nel caso specifico , anche i siti non in italiano , fanno praticamente tutti riferimento a Karl Brugger e al suo libro
http://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/ ... akakor.php
ovvero quanto ha trascritto ,dettogli daTatunca Nara
di cui
http://en.wikipedia.org/wTatunca Naraiki/Tatunca_Nara
ciao
mauro



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MessaggioInviato: 28/12/2012, 10:02 
Cita:
Messaggio di Blissenobiarella

Gli esseri esadattili di Akakor

Zret ha scritto:

Akakor è una città ricordata nei miti di alcune tribù brasiliane, gli Ugha-Mongulala, i Dacca e gli Haiscia. Il giornalista Karl Brugger, entrato in contatto nel 1972 con queste etnie amazzoniche, riferì per la prima volta le loro saghe che abbracciano il periodo dalla creazione del mondo ai nostri giorni. Le leggende ricordano scintillanti vascelli scese dal cielo sulla terra, accompagnate ad suoni fragorosi e da fiamme, e di potenti visitatori venuti da un sistema stellare chiamato Schwerta. Questi visitatori portarono agli uomini le loro conoscenze e si allontanarono prima che si abbattesse un cataclisma.



Riporto questo topic alla ribalta.
Sarebbe interessante un approfondimento ulteriore..... [;)]



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MessaggioInviato: 28/12/2012, 10:38 
Qualche approfondimento qui [:)]

http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=12728

Siccome ho visto che il mio thread è successivo a quello di Bliss, che ne dite se uniamo il tutto in un unico topic per non disperdere informazioni? Per me è indifferente su quale continuare, solo vorrei evitare di perdere la visibilità dei contributi dei vari utenti inseriti nel topic che verrà chiuso...



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