Aspettando ApophisNel Sistema Solare alcune comete e asteroidi vengono ogni tanto spostati, per così dire, dalla loro orbita grazie all'influenza gravitazionale dei pianeti vicini che li devia verso traiettorie in prossimità dell'orbita terrestre. Questi oggetti vengono chiamati Near-Earth Objects (NEO) e sono composti principalmente da ghiaccio e particelle di polvere, per quanto riguarda le comete che provengono dalle remote regioni più fredde e più esterne del Sistema Solare, e da rocce, per quanto riguarda gli asteroidi, che sono distribuiti invece nelle regioni più calde e più interne del Sistema Solare tra le orbite di Marte e Giove .
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In termini orbitali, i NEO sono di solito oggetti che hanno una distanza al perielio inferiore a 1,3 UA (1UA = 150 milioni di chilometri); poi abbiamo i NEC (Near-Earth Comets) che includono comete con un periodo orbitale di meno di 200 anni; la maggior parte sono NEA (Near-Earth Asteroids) cioè asteroidi che possono essere suddivisi in gruppi (Aten, Apollo, Amor) in funzione della loro distanza dal Sole e del semi-asse maggiore dell'orbita descritta. Tra i vari parametri che definiscono le caratteristiche di un NEO, gli astronomi utilizzano il PHA, dall'inglese Potentially Hazardous Asteroids, ossia asteroidi potenzialmente a rischio, che misura il valore appunto di rischio che ha un asteroide in avvicinamento alla Terra. Per essere più precisi, tutti gli asteroidi che hanno una distanza minima di 0,05 UA o meno, relativa all'intersezione delle orbite, e una magnitudine assoluta uguale a 22 o inferiore, sono considerati potenzialmente a rischio. In altre parole, gli asteroidi che non possono avvicinarsi alla Terra ad una distanza inferiore di 0,05 UA, circa 7,5 milioni di chilometri, o che hanno un diametro inferiore a 150 metri, non sono considerati a rischio. Attualmente, si conoscono più di 1000 asteroidi a rischio. E' importante però sottolineare che il parametro PHA, che indica come abbiamo detto un valore "potenziale" del rischio, non implica necessariamente che l'asteroide avrà una collisione con la Terra, esso ci dà semplicemente delle indicazioni sulla possibilità, o meno, di una tale minaccia.
A proposito dei NEA, di recente alcuni ricercatori della NASA hanno rifatto i calcoli per determinare la traiettoria di un asteroide molto grande. Si tratta di Apophis, scoperto nel mese di Giugno del 2004, denominato con la sigla 99942 Apophis o 2004 MN4. L'asteroide, che ha un diametro di 320 metri, le dimensioni di quasi tre campi di calcio, a quell'epoca suscitò clamore sui media perché i dati iniziali indicavano una probabilità di impatto inferiore al 3% prevista per il mese di Aprile del 2029. I nuovi dati, come afferma Steve Chesley del Jet Propulsion Laboratory (JPL) , escludono una probabilità di impatto con la Terra, o con la Luna, per quella data. Tuttavia, ulteriori stime forniscono una nuova data, il 13 Aprile 2036, sebbene la probabilità di collisione è stata significativamente ridotta da 1 su 45 mila a 4 su 1 milione. Inoltre, è stato calcolato un successivo incontro ravvicinato con la Terra nel 2068 la cui probabilità di impatto è circa 3 su 1 milione.
Ad ogni modo, il 13 Aprile 2029, Apophis passerà a circa 30 mila chilometri dalla superficie terrestre sopra il versante medio atlantico, mostrandosi abbastanza brillante come una stella di 3° magnitudine per cui sarà visibile ad occhio nudo dall'Africa, dall'Europa e dall'Asia. "Incontri alquanto ravvicinati con oggetti di queste dimensioni sono rari e si pensa che avvengano mediamente con intervalli di 1 ogni 1000 anni", dice Jon Giorgini del JPL. Per fare un confronto, i satelliti geo sincroni orbitano ad una distanza di 36 mila chilometri e sebbene l'asteroide si troverà ad una distanza inferiore, si calcola che non causerà alcun danno ai satelliti dato che il suo piano orbitale sarà inclinato di circa 40° rispetto al piano equatoriale terrestre.
Nella domenica di Pasqua del 2036 Apophis si troverà invece ad una distanza di più di 50 milioni di chilometri dalla Terra.
"I nuovi elementi orbitali fanno comunque di Apophis un asteroide che sarà certamente osservato per fare Scienza e non deve essere visto come un oggetto di cui avere paura" dice Don Yeomans , manager del programma NEO al JPL. Appuntamento, dunque, tra vent'anni!
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