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 Oggetto del messaggio: EVANESCENZA DEL GESU' "STORICO" NEL II SEC. D.C.
MessaggioInviato: 31/12/2009, 13:43 
Lo storico cristiano "di corte" Eusebio, vissuto tra III e IV secolo d.C., riporta che secondo un autore cristiano del II secolo d.C., Egesippo, la caduta di Gerusalemme e la rovina del Tempio costituirebbero punizione divina per l'uccisione di Giacomo il Giusto, cioè di quello che i cristiani considerarono poi come un fratello carnale di Gesù (per parte di madre, s'intende, non essendo attribuita la paternità di Gesù come essere umano ad un altro uomo: dogma della verginità di Maria).

Com'è possibile che un fatto epocale, per il popolo ebraico, come la conquista, il saccheggio e la distruzione di Gerusalemme nel 70 d.C. fosse attribuito da cristiani del secondo secolo d.C. non all'uccisione di Gesù, ma a quella di Giacomo?

Una delle risposte che è stata fornita è che, all'epoca, certamente anteriore ad Egesippo, nella quale nacque il punto di vista secondo il quale la distruzione di Gerusalemme era da considerarsi come una punizione divina per l'uccisione di Giacomo il Giusto da parte degli Ebrei, ancora non era si era affermata la figura di un Gesù "storico" e della sua crocifissione, altrimenti la distruzione di Gerusalemme sarebbe stata senz'altro interpretata, come poi in effetti fu interpretata da parte cristiana, come punizione divina per l'uccisione di Gesù.

(Cfr. Earl Doherty, "The Jesus Puzzle", 1999, pag. 221).

fonte>>> http://blog.libero.it/LAFINEDEITEMPI/7735649.html

domandina:
Giacomo il giusto è la\una chiave di volta che ci permette di capire il Gesù storico???



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MessaggioInviato: 31/12/2009, 17:08 
Cita:
Messaggio di peppe

Lo storico cristiano "di corte" Eusebio, vissuto tra III e IV secolo d.C., riporta che secondo un autore cristiano del II secolo d.C., Egesippo, la caduta di Gerusalemme e la rovina del Tempio costituirebbero punizione divina per l'uccisione di Giacomo il Giusto, cioè di quello che i cristiani considerarono poi come un fratello carnale di Gesù (per parte di madre, s'intende, non essendo attribuita la paternità di Gesù come essere umano ad un altro uomo: dogma della verginità di Maria).

Com'è possibile che un fatto epocale, per il popolo ebraico, come la conquista, il saccheggio e la distruzione di Gerusalemme nel 70 d.C. fosse attribuito da cristiani del secondo secolo d.C. non all'uccisione di Gesù, ma a quella di Giacomo?

Una delle risposte che è stata fornita è che, all'epoca, certamente anteriore ad Egesippo, nella quale nacque il punto di vista secondo il quale la distruzione di Gerusalemme era da considerarsi come una punizione divina per l'uccisione di Giacomo il Giusto da parte degli Ebrei, ancora non era si era affermata la figura di un Gesù "storico" e della sua crocifissione, altrimenti la distruzione di Gerusalemme sarebbe stata senz'altro interpretata, come poi in effetti fu interpretata da parte cristiana, come punizione divina per l'uccisione di Gesù.

(Cfr. Earl Doherty, "The Jesus Puzzle", 1999, pag. 221).

fonte>>> http://blog.libero.it/LAFINEDEITEMPI/7735649.html

domandina:
Giacomo il giusto è la\una chiave di volta che ci permette di capire il Gesù storico???



Ciao Peppe!

".. costituirebbero punizione divina per l'uccisione di Giacomo il Giusto.."

Questo passaggio mi ha fatto ricordare che in Origene, almeno mi sembra di ricordare (ma dovrei ricontrollare), vi è descritto qualcosa di analogo. Non solo, ma egli addirittura si 'cruccia' del fatto che Giuseppe Flavio abbia presuntamente ipotizzato che la caduta della città fosse connessa alla morte violenta di Giacomo, quando, almeno per Origene (sic!) sarebbe stato più 'logico' e più 'giusto' collegarla alla crocifissione di Gesù, di sicuro 'più' importante (secondo lui) del fratello Giacomo!... Evindentemente Origene ignorava (o fingeva di ignorare!) che Giuseppe Flavio sapeva perfettamente come era morto Gesù e che la sua esecuzione era ritenuta del tutto giusta dal punto di vista giudaico: e quindi anche di Giuseppe Flavio, il quale FU e RIMASE sempre un giudeo!

Ora, dal momento che gran parte dell'erudizione ufficiale ritiene che Origene, quasi sicuramente, aveva accesso alle copie della versione originale delle opere di Giuseppe Flavio, è altamente probabile che il passaggio relativo a Giacomo il Giusto possa essere stato veramente scritto da Giuseppe Flavio.


"..Giacomo il giusto è la\una chiave di volta che ci permette di capire il Gesù storico??? "

Giacomo il Giusto (o il 'minore', in quanto il più piccolo tra i fratelli) fu un fratellastro di Gesù, figlio della stessa madre ma di padre diverso. La 'spudorata' menzogna secondo la quale egli fu l'erede di Gesù nella guida della 'sua' chiesa, servì a mascherare un' "imbarazzante" verità!.. Infatti, Giacomo fu l'erede di Giovanni il Battista nella guida della 'chiesa di Gerusalemme' (vale a dire l'insieme dei superstiti della setta di Giovanni).

Dopo la morte violenta del Battista, i suoi seguaci ripararono presso Giacomo il Giusto, il quale divenne la guida carismatica della setta ebionita di Gerusalemme (e di quella nata, per diaspora, in Gerapoli di Frigia), chiamata 'pomposamente' e truffaldinamente 'chiesa di Gerusalemme', facendo intendere spudoratamente che vi fosse una qualche connessione tra questa setta e la chiesa catto-cristiana, nata a Roma intorno al 140-150 e quindi vari decenni dopo la morte di Giacomo (62).

Da non dimenticare che Gesù stesso, nel vangelo di Tomaso, esorta i suoi discepoli a 'riparare' presso suo fratello Giacomo, "per il quale il cielo e la terra vennero creati": a tangibile testimonianza dell'importanza e grande notorietà che Giacomo godeva presso lo stesso tessuto sociale giudaico di Gerusalemme. (normalmente in contrapposizione con quello nazareno-nasureo, per via della diversa interpretazione della Legge mosaica)

Altro elemento notevole da rilevare, è che la figura di Giacomo, malgrado l'indiscussa notorietà di cui egli godeva ai suoi tempi, è totalmente ignorata dal Talmud e dalle altre opere rabbiniche, a testimonianza del processo di rimozione dalla memoria storica del popolo giudaico operata dalle autorità rabbiniche, sia nei nei riguardi dei nazareni, sia nei riguardi dei 'nasurei' di Giovanni il B., sia dei 'giudeo-cristiani' (chiamati genericamente 'minim'), sia di qualunque altra setta che potesse costituire fonte di 'imbarazzo' per l'apparato religioso giudaico. Anche la mancata citazione di Nazareth è un 'prodotto' di tale processo di rimozione storica, a testimonianza che gli 'scheletri' nell'armadio NON sono solo appannaggio del comparto catto-cristiano!...


Saluti


Veritas
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MessaggioInviato: 01/01/2010, 11:54 
Sante parole Veritas,sante parole !!
Ma non solo,vedi Paolo,per esempio,attacca in modo chiaro e diretto Giacomo e la sua setta,cosa che non avrebbe fatto se il "suo Gesu'" fosse stato davvero il fratello di Giacomo;non avrebbe mai e poi mai messo in discussione l'autorita del suo successore.
Evidentemente il Gesu' di Paolo e' tutt'altra cosa,sicuramente un personaggio mai esistito e che alberga solo nella sua povera mente malata.
Probabilmente il Gesu' fratello di Giacomo,se fosse mai esistito,doveva essere un personaggio sicuramente disprezzato dalla stesso G. Flavio,visto che e' lo stesso Origene ad informarci che lo storico ebreo nella migliore delle ipotesi non lo considerava affatto un Messia.
Purtroppo la parte dell'opera di Flavio relativa ai giudizi su Gesu' e' stata sicuramente rimossa e non possiamo saperne di piu'.
Si ,sono daccordo che Giacomo pote' essere il successore del Battista piu' di quanto pote' essere quello di Gesu',e sono altrettanto convinto che il Battista fu un personaggio sicuramente "superiore"rispetto a Gesu'.Sono convinto persino che lo stesso Magnificat fu recitato da Elisabetta e non da Maria,ma questa e' un'altra storia.
Relativamente agli scheletri condivido in pieno la tua analisi.

Un saluto


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MessaggioInviato: 02/01/2010, 11:56 
Cita:
leviatan ha scritto:

Sante parole Veritas,sante parole !!
Ma non solo, vedi Paolo, per esempio, attacca in modo chiaro e diretto Giacomo e la sua setta, cosa che non avrebbe fatto se il "suo Gesu'" fosse stato davvero il fratello di Giacomo; non avrebbe mai e poi mai messo in discussione l'autorita del suo successore.
Evidentemente il Gesu' di Paolo e' tutt'altra cosa, sicuramente un personaggio mai esistito e che alberga solo nella sua povera mente malata.
Probabilmente il Gesu' fratello di Giacomo,se fosse mai esistito,doveva essere un personaggio sicuramente disprezzato dalla stesso G. Flavio,visto che e' lo stesso Origene ad informarci che lo storico ebreo nella migliore delle ipotesi non lo considerava affatto un Messia.
Purtroppo la parte dell'opera di Flavio relativa ai giudizi su Gesu' e' stata sicuramente rimossa e non possiamo saperne di piu'.
Si ,sono daccordo che Giacomo pote' essere il successore del Battista piu' di quanto pote' essere quello di Gesu',e sono altrettanto convinto che il Battista fu un personaggio sicuramente "superiore"rispetto a Gesu'.Sono convinto persino che lo stesso Magnificat fu recitato da Elisabetta e non da Maria,ma questa e' un'altra storia.
Relativamente agli scheletri condivido in pieno la tua analisi.

Un saluto



Paolo, chiunque egli sia stato nella realtà, fu un 'gesuano' ed è quindi normale la sua contrapposizione agli ebioniti guidati da Giacomo il Giusto: sia quelli della 'casa madre' di Gerusalemme, sia quelli di Gerapoli, nella provincia romana della Frigia.

Giacomo, come ho affermato più volte, fu effettivamente un fratello di Gesù: per l'esattezza un fratellastro, figli della stessa madre ma di padre diverso. La contrapposizione tra i seguaci gesuani ed i giacobiti ha origine ai tempi di Giovanni il Battista, quando Gesù decise di abbandonare la sua setta per mettersi in 'proprio'. Da ciò scaturirono rivalità che finiranno per ripercuotersi fatalmente anche nelle sètte, giacobite e gesuane, che si costituiranno nel II secolo.

In Gerapoli di Frigia, in cui ai tempi di Giacomo si era formata una setta ebionita con riferimenti stretti alla figura di Giacomo di Gerusalemme, fratellastro di Gesù, con la predicazione 'paolina' (v. gli Atti degli Apostoli) si ebbe la scissione della setta originaria. In seguito a ciò si ebbero ebioniti 'gesuani', vale a dire coloro che accettarono la predicazione di Paolo e si sottoposero al nuovo 'modello' di battesimo (imposizione delle mani per il 'trasferimento' dello Spirito Santo), ed ebioniti 'giacobiti' (o giovanniti), i quali continuarono a mantenersi fedeli all'insegnamento originario impartito da Giovanni il Battista e continuato da Giacomo il Giusto.

Malgrado la testimonianza di Eusebio e di Abdia di Babilonia, circa l'esistenza di due distinte sètte ebionite, ancora oggi, assurdamente, l'erudizione ufficiale continua a fare riferimento ad una sola setta, registrando però 'inspiegabilmente' alcune sconcertanti inconguenze, le quali si riassorbirebbero immediamente se si accettasse, come sarebbe logico, il fatto ineludibile dell'esistenza di due diverse sètte ebionite!

"..Evidentemente il Gesu' di Paolo e' tutt'altra cosa, sicuramente un personaggio mai esistito e che alberga solo nella sua povera mente malata."

Con queste premesse non si va da nessuna parte. La circostanza secondo cui il Gesù di Paolo appare 'diverso' (o, perlomeno, sembrerebbe tale) dipende unicamente dal fatto che, come esposto sopra, i giacobiti-giovanniti di Giacomo NON facevano assolutamente riferimento alla figura di Gesù, ma a quella di Giovanni il Battista!

Non solo, ma la loro posizione nei confronti del Nazareno fu fortemente critica, come appare ancora oggi negli scritti dei Mandei, estremo epigono di quella che 2.000 anni fa fu la setta guidata da Giovanni il Battista (vale a dire la setta dei 'nasurei').

In tali scritti Gesù è definito un 'traditore': il che è tutto dire!... Se Gesù fosse stato un carattere inventato, come sostenuto da alcuni pseudo esegeti, per quale motivo i Mandei avrebbero dovuto scrivere tali cose?... Per quale motivo i Mandei avrebbero dovuto inventarsi anche loro un'inesistente Gesù, come sostenuto dai citati esegeti?...Tutto ciò è assurdo e privo di senso!...

Non per nulla l'erudizione ufficiale, quella con la 'e' maisucola, si disinteressa totalmente dell'anacronistica teoria che vorrebbe quella di Gesù una figura antistorica, inventata a 'tavolino'! I riscontri che si hanno nella letteratura rabbinica (Talmud ed altro), cira la figura di Gesù e di sua madre, sono evidenze tangibili, le quali non si possono 'liquidare' anch'esse come invenzioni!.. Tutto questo destituisce i 'negazionsiti' di qualunque credibilità.

"...doveva essere un personaggio sicuramente disprezzato dalla stesso G. Flavio.."

Non credo che Giuseppe Flavio disprezzò Gesù. Infatti, non solo egli lo conobbe di persona, ma quasi sicuramente fu lo stesso Giuseppe, nel suo incontro con Gesù a Sepphoris, a convincere il Nazareno, diventato un capobandito (v. Lattanzio-Hierocles), ad unirsi al fronte della ribellione antiromana, che portò alla prima guerra giudaica: quella del 66-70.

Tra l'altro, anche se la cosa potrebbe stupire, Giuseppe era moralmente debitore nei confronti di Gesù, per una favore ricevuto da quest'ultimo mentre si trovava a Roma. Il fatto che Giuseppe, come riportato da Origene, non credeva che Gesù fosse il Messia (smentendo così clamorosamente il falso 'testimonium flavianum'), non vuol dire affatto che egli odiasse il Nazareno!

"..Sono convinto persino che lo stesso Magnificat fu recitato da Elisabetta e non da Maria.."

Questo fu un mero inserimento redazionale, teso a dare, insieme a tanti altri aspetti, un imprinting 'celebrativo' di sapore trascendentale all'intera vicenda evangelica. I riferimenti di Maria, quando diede alla luce i suoi due gemelli (Gesù e Giuda 'Tomaso'), erano assolutamente di natura 'pagana'.

Il fatto stesso del luogo del parto, una grotta, il quale non fu scelto a cagione dell'urgenza del momento, ma da una precisa scelta di Maria Vergine, fatta diverso tempo prima del parto, la dice lunga sui riferimenti teologici pagani della Vergine. (nelle grotte, simboli ctonici del ventre della Grande Madre Terra, naccquero diversi eroi mitologici del passato).

Per quanto possa apparire strano, l'abside delle varie chiese e cattedrali non è altro che una reminiscenza simbolica della grotta in cui avvenne il parto della Vergine (ed anche della sua 'annunciazione), anche se alcuni autori cercano di far risalire tutto ciò a certi ambienti della Roma pagana, in cui si svolgevano i principali momenti della vita quotidiana delle famiglie patrizie, ed in cui, successivamente, si svolsero le prime ricorrenze celebrative del nuovo culto catto-cristiano.


Saluti ed auguri di Buon Anno.


Veritas

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MessaggioInviato: 02/01/2010, 15:23 
Carissimo Leviatan

Dopo aver letto il tuo: ““Ma non solo, vedi Paolo, per esempio, attacca in modo chiaro e diretto Giacomo e la sua setta,………””
Ho Provato a riunire questi dati. Da Filostrato; Apollonio era chiamato anche “Apollo”o“Paulus” in Latino. (Questo non è altro che il Paolo, fattoci conoscere da Marcione, “l’agnostico”.
Poi abbiamo; Giacomo, fratello di Gesù, che era [soprannominato Cristo], alias: Gesù, figlio di Damneo. Le sacre penne, dopo aver effettuato il taglia e cuci su Flavio, ci danno un Giacomo il Minore. Certo, è minore perche era più giovane, anzi mooooooltissimo più giovane. Il primo era stato crocifisso nel 44, il mooooooltissimo minore nel 62-64 ancora viveva, malgrado Ananus.
Mi piacerebbe conoscere quali attacchi-fatiche hanno dovuto affrontare le penne di piccione per amalgamare questi due soggetti, Apollonio detto “PAULUS” di Marcione e Il mooooooltissimo minore Giacomo fratello di Gesù, “soprannominato” figlio di Damneo.
Eh!!, le penne, le penne, quante ne hanno S-combinate.

Saluti Cecco


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