Barionu, devo assolutamente leggere quel tuo racconto!!!
Io ADORO le storie di vampiri!
Mi aspetto un link al documento pdf/word.
![Occhiolino [;)]](./images/smilies/UF/icon_smile_wink.gif)
Rubina, concordo perfettamente con te!!
Byrus, a questo punto urge rispondere alla tua interessantissima e acutissima domanda.
Che io in altri termini mi ero già posto e cui ho provato a dare una risposta.
Spero di riuscire ad essere più sintetico stavolta - lo meritate, siete eccezionali.
La
domanda per includere tutta la questione - e suggerire la risposta - si potrebbe
riformulare così:
Perchè la figura del vampiro, rimasta immutata immagine di terrore soprannaturale, OGGI è cambiata?Per
il solo motivo per cui cambiano i miti: perchè è
cambiata la cultura, l' ideologia, il sistema di valori della
società.
Quella figura,
nata al pari di tutte le figure mostruose per esorcizzare antiche paure ataviche dell' Uomo antico, ora che
passati i millenni l' Uomo si è maggiormente civilizzato, evoluto culturalmente, ideologicamente, e nei nostri tempi moderni questo è equivalso ad abbracciare una
visione razionalista dell' Universo, basata sulla
Scienza e sul
Progresso - i
miti dell' Uomo Moderno.
Una visione del mondo - weltanshaung in tedesco -
che non lascia più spazio a demoni e simili.
Per cui, perfettamente consci come ci insegnano che
i mostri non esistono, a differenza dell' uomo antico che li credeva reali quanto lui e ne era terrorizzato, noi sappiamo che nessun mostro assetato di sangue ci potrà realmente apparire innanzi - e l' antica paura diventa il motore delle emozioni che proviamo al cinema a divertirci. Solo la nostra parte inconscia continua ad esserne impressionata, e difatti la potenza dell' inconscio si fa ben sentire spesso con incubi, una volta impressionati, ma al mattino, sereni per il fatto che sono solo storielle, ci ridiamo su.
Quindi in definitiva la prima conseguenza da tenere a mente è questa:
queste creature ci appaiono ora innocue, buone solo a farci prendere un bello spavento - voluto, dato che andiamo al cinema e paghiamo il biglietto apposta per vedere il film e prenderci una bella scarica di adrenalina - la qual cosa è dimostrata essere come una droga naturale prodotta dal cervello, ecco perchè ci teniamo a inseguire quella sensazione di.... brivido.
Ed essendo innocue,
il loro ruolo originario di spauracchi decade, giocoforza.
Ma
come ogni mito, che corrisponde ad un
archetipo presente nell'
inconscio umano,
simbolo, esso
è immortale ed
esaurita una veste ne indossa una nuova.
Tutti i simboli infatti, come è noto a chi li studia,
si trasformano e perdurano.
E così anche
il mito del vampiro sopravvive indossando una nuova veste.
NON più quella di cieco terrore, ma di
Altro dall' Uomo, affascinante come ogni ipotetica creatura intelligente diversa da noi.
Con in più, una
enorme eredità, di elementi davvero stuzzicanti per la fantasia umana.
Il vampiro è
immortale, è
eternamente giovane - incarna cioè
due delle massime aspirazioni impossibili del genere umano.
Se
prima rappresentava la paura della morte, ora appare come una possibilità di salvezza da essa, e dall' incessante disfacimento del corpo, così crudelmente privato prestissimo nella nostra specie della grazia e bellezza e vigore.
Basta un bel morso, e via,
si diventa immortali, un addio alla grigia e squallida vita da umani, con tutte le sue umiliazioni, e un benvenuto ad una
nuova vita, stavolta
infinita, in cui non si è costretti a inghiottire bocconi amari per un capetto d' ufficio, ma anzi
si è potenti oltre ogni limite umano, e non si è più vittima dei soprusi, ma esseri predatori.
E chi l' ha detto che i vampiri non possono girare di giorno?
Re-inventiamo il mito, ed ecco che nei film moderni i vampiri spesso girano alla luce del sole, senza problemi, mischiandosi tra gli umani, divenendo proprietari di ricchezze immense, che potremo
godere per l' eternità sempre giovani e belli, senza temere mai la morte.
Dove è
la fregatura?
La fregatura c' è sempre. Anche i vampiri devono nutrirsi per vivere. E
i vampiri si nutrono di sangue.
Ma
basta un' ultima storpiatura dell' originale et voilà, arriva il
vampiro etico, che si nutre solo di animali.
Niente crisi di coscienza per il moderno Dorian Grey, nessuna necessità di uccidere.
In definitiva è evidente come
i vampiri sono stati utilizzati come canovaccio da cui partire
per creare un alter-ego dell' uomo con tutte le prerogative che un uomo - o una donna -
vorrebbe avere: bellezza e giovinezza ed eleganza, ricchezza, e la possibilità di godere di queste per sempre. Senza mai invecchiare o morire.
E
senza rinunciare a nulla, ormai.
Il sangue - ma si può optare per quello animale, in fondo non è così diverso dal mangiare carne -
rimane ormai l' ultimo baluardo del mito originario.
Un baluardo che però
non crollerà, perchè una volta tolto quello, della figura originale
del vampiro non rimarrebbe più nulla e allora alla parola "vampiro" potremmo tranquillamente sostituire "superuomo" o simile.
Insomma,
l' ultimissima re-invenzione del mito del vampiro è il figlio dell'
edonismo dell' uomo moderno, del suo stile di vita epicureo, da un lato,
e dalla tremenda consapevolezza di come tutto questo finisce presto e dall'
impossibile desiderio di un' alternativa.
E proprio perchè lo riconosce impossibile,
l' unica evasione è la fantasia.
E questo spiega perchè
proprio il vampiro sia la figura che è stata
maggiormente trasformata dall' uomo, poichè
più simile ad esso.
Completato questo escursus su come si è trasformata la figura del vampiro
negli ultimi tempi, permettetemi di
esprimere un giudizio.
ODIO Twilight.
NON mi piace per niente la deriva piagnucolona che i vampiri di Twilight incarnano.
Mille volte meglio il Lestath di Anne Rice ne "La Regina dei Dannati" e del suo immortale (parola che capita giusto a fagiolo) "Intervista col vampiro".
Buono anche Underworld, discreto UltraViolet (come avrete intuito sono un fan del genere).
Le storie di vampiri mi sono sempre piaciute - e quando dico sempre, intendo fin da piccolo.
E mi dispiace vedere la figura del vampiro storpiata a uso e consumo di un pubblico di adolescenti in delirio per dei modelli seminudi che hanno trasformato una delle creature più affascinanti nate dalla fantasia umana in un fenomeno da telenovela. Non so nemmeno chi sia l' autrice di tale crimine, ma se dipendesse da me sarebbe perseguito e punito.
So però per certo che se oggi questa è la prima ad aver fatto una cosa del genere, e quindi avendo trovato mercato libero ha fatto un gran successo, so che domani rimarrà un sotto-sottogenere, riservato come lo è a quel genere di pubblico da lì non esce, perchè sono storie concepite proprio per quel genere di pubblico - adolescente femminile - e che al di fuori di esso non ha seguito. Chiunque con un minimo di conoscenza del cinema preferisce titoli seri, e se interessato davvero al genere vampiri come il sottoscritto, preferirà mille altri titoli di valore tra cui scegliere.
Direi che l' evoluzione del Vampiro nella cinematografia moderna ha il suo culmine in film come i già citati "La Regina dei Dannati" o "Underworld" o "Blade", che mantenendo intatta la natura predatrice del vampiro, lo rendono una creautura più "terrena" e non più demoniaca. Questo è per me il traguardo migliore raggiunto finora.
Saluti,
Aztlan