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MessaggioInviato: 27/01/2013, 19:29 
Di certo non possiamo pensare che da un giorno all'altro tutto si sistemi come per magia. Ma certamente finchè il potere rimane nelle mani dei soliti noti non possiamo neanche pensare che succeda.

Iniziamo a togliere il potere dalle loro mani e facciamo un passo per volta.

Un saggio indiano diceva "L'elefante si mangia un pezzo per volta" metafora che anche qualcosa di impossibile come mangiare un elefante si può affrontare appunto, un passo alla volta.



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io sono molto ma molto pessimista -_-



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MessaggioInviato: 28/01/2013, 15:26 
cari amici,

Mali: l’ipocrisia europea messa a nudo dall’on. belga Laurent Louis
27 gennaio 2013 327 views No Comment
Laurent Louis è colui che aveva a suo tempo denunciato la rete pedofila in Belgio e letto la lettera di Anonymous sulla riapertura del caso Dutroux, insabbiata dalle autorità belghe ed aveva per questo subito un attacco mediatico senza precedenti…

Ecco il suo intervento.

Grazie Signor Presidente. Signori Ministri, Cari Colleghi. E’ proprio vero che il Belgio è il paese del surrealismo! Apprendiamo infatti stamane dalla stampa che l’esercito belga è incapace di sgominare quei pochi elementi islamici radicali esistenti nel suo seno, che non si possono licenziare per mancanza di mezzi giuridici sufficienti ma che, in cambio, decidiamo di aiutare la Francia nella lotta contro il terrorismo tra virgolette, offrendo un aiuto logistico, per l’operazione in Mali.

Che cosa non faremmo per lottare contro il terrorismo al di là delle frontiere ! Spero solo che non mandiamo quei famosi soldati belgi islamici per l’operazione antiterrorismo nel Mali! Lo dico ironico anche se quello che sta succedendo nel mondo non mi fa affatto ridere, perché i dirigenti dei paesi occidentali ci stanno trattando come degli imbecilli con l’aiuto e il sostegno della stampa che è diventata un organo di propaganda dei poteri istituiti.

Ovunque nel mondo, le destabilizzazioni di regime e gli interventi militari diventano sempre più frequenti, la guerra preventiva diventa la norma e in nome della democrazia e della lotta contro il terrorismo, oggi i nostri paesi si arrogano il diritto di calpestano la sovranità di paesi indipendenti e si rovesciano regimi legittimi. E’ stato prima il caso dell’Iraq, la guerra della menzogna americana, poi l’Afghanistan, l’Egitto, la Libia dove grazie alle vostre decisioni il nostro paese ha partecipato in prima linea in crimini contro l’umanità, per rovesciare, ogni volta, regimi moderati o progressisti, e sostituirli con regimi islamici di cui la prima volontà, ironia della sorte, fu quella di imporre la shariah.

Lo stesso dicasi per la Siria dove il Belgio finanzia vergognosamente le armi dei ribelli islamici che stanno tentando di rovesciare Bashar Al Assad.

Ed è così che in piena crisi economica, mentre un numero crescente di belgi ha difficoltà a pagare la casa, ad alimentarsi, a riscaldarsi e a curarsi – eh si sento già l’epiteto ‘cattivo populista’ che pioverà su di me – ebbene il nostro ministro degli Esteri ha deciso di offrire ai ribelli 9 milioni di euro!

E naturalmente ci faranno credere che sono soldi che serviranno per scopi umanitari, l’ennesima fandonia!

E come vedete il nostro paese non fa altro che partecipare da mesi all’istituzione di regimi islamici in Medio Oriente e Nord Africa.

Per cui quando vogliono farci credere che adesso partiamo in guerra contro il terrorismo in Mali, ebbene fanno ridere i polli.

E’ totalmente falso, perché dietro il pretesto di buone azioni, interveniamo unicamente per difendere interessi finanziari, in una logica totalmente neocolonialista.

Perché non è affatto coerente partire in aiuto alla Francia contro il terrorismo islamico in Mali quando contemporaneamente aiutiamo i ribelli islamici in Siria che auspicano rovesciare Al Assad per imporre la shariah come è già stata imposta in Tunisia e in Libia.

Bisogna veramente smetterla con le fandonie e smetterla di prenderci per degli imbecilli, è giunto in cambio il momento di dire la verità.

Armando i ribelli islamici come gli occidentali avevano fatto precedentemente con Osama Bin Laden, che era l’amico degli americani prima che questi gli siano rivoltati contro, i paesi occidentali ne approfittano per insediare nei paesi conquistati nuove basi militari, favorendo nel contempo le loro aziende nazionali. Tutto molto strategico.

In Iraq, i nostri amici americani hanno arraffato le ricchezze petrolifere del paese. In Afghanistan invece l’oppio e la droga, sempre molto utili per arricchirsi rapidamente.

In Libia, Tunisia, Egitto o Siria, lo scopo era, ed è tuttora, di rovesciare il potere moderato per sostituirli con regimi islamici che molto rapidamente diventeranno imbarazzanti e che riattaccheremo senza vergogna con la scusa di lottare di nuovo contro il terrorismo, o di proteggere Israele.

Quindi i prossimi bersagli sono noti: tra qualche mese scommetto che il nostro sguardo volgerà verso l’Algeria, e poi infine l’Iran.

Se può essere nobile fare la guerra per liberare un popolo da un aggressore esterno, farla per difendere gli interessi USA, o per difendere gli interessi di grosse multinazionali come AREVA, o per metter mano su miniere d’oro, è tutto fuorché nobile e trasforma i nostri paesi in paesi aggressori e criminali.

Nessuno osa dirlo ma poco importa, non rimarrò zitto, anche a costo di essere preso per un nemico del sistema che calpesta i diritti dell’uomo per meri interessi finanziari, geostrategici e neocolonialisti.

Denunciare un regime che calpesta i diritti umani è un dovere e una fierezza per me e scusatemi per la terminologia popolare, ma sinceramente dico fanculo a tutti i cosiddetti benpensanti che siano di destra sinistro o centro, che sono al soldo dei poteri corrotti e che si compiaceranno domani di ridicolizzarmi.

Fanculo ai dirigenti che giocano con le bombe come i bambini in un cortile di scuola, fanculo a chi finge di essere democratico mentre è solo un criminale di bassa lega.

Non ho neanche tanto rispetto per i giornalisti che hanno la faccia tosta di dipingere gli oppositori come degli psicolabili mentre sanno benissimo dentro di loro che hanno perfettamente ragione.

Disprezzo infine al massimo coloro che si prendono per i re del mondo, e che ci dettano le loro leggi, perché io sono per la verità, per la giustizia, delle vittime innocenti di mammona a tutti i costi.

Ed è la ragione per cui ho deciso di oppormi chiaramente a questa risoluzione che manda il nostro paese in sostegno alla Francia nella sua operazione neocoloniale.

Dall’inizio dell’operazione francese è stata organizzata la menzogna.

Ci dicono che la Francia non fa altro che rispondere al SOS lanciato da un presidente maliano, quasi dimenticando che detto presidente non ha la sia pur minima legittimità e che è stato messo al potere per garantire la transizione in seguito al golpe del mese di marzo 2012.

Chi ha sostenuto quel golpe? Chi ne è all’origine? Per chi lavora questo presidente della transizione? Ecco la prima fandonia…

Il presidente francese Hollande ha la faccia tosta di dichiarare di fare questa guerra per contrastare i jihadisti che minacciano – oddio !! non sia mai!! – il territorio francese ed europeo!! Ma che orrenda fandonia!!

Riprendendo questo argomento ufficiale e approfittandone contemporaneamente per terrorizzare la popolazione, aumentando il livello di allarme terroristico, attuando il piano VIGIPIRATI, i nostri dirigenti e i mass media fanno mostra di una sfacciataggine inaudita.

Come si può sognare di sostenere questo argomento mentre Francia e Belgio hanno finanziato e armato i jihadisti in Libia e che gli stessi paesi stanno attualmente sostenendo gli stessi jihadisti in Siria, con un pretesto che non serve ad altro che ad occultare i fini strategici ed economici.

I nostri paesi non temono neanche più l’incoerenza, poiché si fa di tutto per nasconderla. Eppure l’incoerenza è palese: non è domani che vedrete un cittadino del Mali venire in Europa a commettere un attentato. No! A meno che… non se ne crei uno per giustificare meglio ancora l’intervento militare…

Dopo tutto non abbiamo forse già creato l’11 settembre per giustificare l’arresto arbitrario, l’invasione, la tortura e il massacro di innocenti popolazioni? Pertanto creare un terrorismo maliano non dovrebbe essere così difficile per i nostri dirigenti sanguinari.

Altro pretesto per giustificare ultimamente questi interventi militari è la difesa dei diritti dell’uomo.

Ahahah! Argomento utilizzato a tutt’oggi per giustificare la guerra in Mali. Dobbiamo agire perché altrimenti i cattivi jihadisti imporranno la shariah, lapidando le donne e tagliando la mano ai ladri. Intento nobile e salvatore ma allora perché mai i nostri paesi hanno partecipato all’istituzione in Tunisia e Libia di regimi islamici che hanno deciso di imporre proprio la shariah in paesi dove fino a poco tempo prima vigevano regimi moderni e progressisti??

Vi invito a chiedere ai giovani rivoluzionari in Tunisia se sono contenti della situazione adesso. Quanta ipocrisia!

L’obiettivo della guerra in Mali è chiarissimo e visto che nessuno ne parla, ve lo dico io.

L’obiettivo è di contrastare la Cina e consentire al nostro alleato americano di mantenere la sua presenza in Medio Oriente e Nord Africa. E’ ciò che ispira queste operazioni neocoloniali.

E vedrete che quando si sarà conclusa l’operazione militare, la Francia conserverà le sue basi militari in Mali che serviranno anche agli americani e nel contempo – è così che succede sempre in questi casi – le multinazionali occidentali strapperanno contratti miliardari, privando in tal modo i paesi ricolonizzati delle loro ricchezze e materie prime.

Per essere chiari: i primi beneficiari dell’operazione militare saranno i padroni e gli azionisti del colosso francese AREVA che da anni tenta di ottenere la concessione di una miniera di uranio a Falea, un comune di 18000 abitanti situato a 350 km da Bamako.

E qualcosina mi dice che tra non molto AREVA potrà finalmente sfruttare quella miniera…

E’ solo un’impressione…:)

Quindi è fuori discussione che io partecipi a questo colonialismo minerario dei tempi moderni e per chi dubita dei miei argomenti lo invito a informarsi sulle risorse del Mali, grande produttore d’oro che solo da poco tempo è stato designato come paese dall’ambiente di classe mondiale per lo sfruttamento dell’uranio, guada caso!, un passo ulteriore verso la guerra contro l’Iran, è chiarissimo.

Perciò, per non cadere nella trappola di menzogne che ci tendono, ho deciso di votare contro questa risoluzione sul Mali e così facendo dimostro coerenza visto che non ho mai votato precedentemente per l’intervento criminale in Libia né quello in Siria, profilandomi così come l’unico deputato favorevole alla non ingerenza e alla lotta contro gli interessi occulti.

Penso quindi che sia giunto il momento di porre fine alla nostra partecipazione all’ONU e alla NATO e di uscire dall’UE se questa Europa, invece di essere garanzia di pace, diventa un’arma di aggressione e di destabilizzazione di paesi sovrani nelle mani di interessi finanziari e non già umanisti.

Per ultimo, non posso che incoraggiare il nostro governo a ricordare al presidente Hollande gli obblighi risultanti dalla Convenzione di Ginevra in materia di rispetto dei prigionieri di guerra.

Mi sono sentito scandalizzato al sentire in tv dalla bocca del presidente francese che la sua intenzione era di distruggere, ripeto “distruggere”, i terroristi islamici.

Per nulla al mondo vorrei che le qualifiche utilizzate per gli oppositori al regime del Mali – è sempre pratico parlare oggi di terrorismo islamico! – siano usate per aggirare gli obblighi degli stati democratici in materia di rispetto dei dritti dei prigionieri di guerra.

Ci aspettiamo siffatto rispetto dalla Patria dei Diritti dell’Uomo [ahahahahahah! NdTr]

Per concludere, mi sia permesso di ribadire la superficialità con cui decidiamo di partire in guerra. Innanzitutto il governo che agisce senza chiedere il minimo consenso al parlamento, eppure ne avrebbe il diritto, dicono, poi lo stesso governo invia materiale e uomini in Mali, e quando il parlamento reagisce a posteriori, succede che come oggi è rappresentato solo da un terzo dei membri. Per non parlare dei deputati francofoni…

E’ una superficialità colpevole che non mi stupisce più di tanto provenendo da un parlamento fantoccio sottoposto ai diktat dei partiti politici.

(Traduzione a cura di Nicoletta Forcheri)

dahttp://www.iconicon.it/blog/2013/01/m ... ent-louis/

ciao
mauro


Ultima modifica di mauro il 28/01/2013, 15:29, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 02/02/2013, 01:03 
Gran bel discorso ma del tutto inutile purtroppo



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MessaggioInviato: 23/04/2013, 12:48 
Un'autobomba è esplosa davanti all'ambasciata francese a Tripoli, ferendo due addetti alla sicurezza francesi e causando gravi danni. Un attentato definito da Parigi un «atto terroristico». Secondo la testimonianza degli abitanti del quartiere residenziale di Gargaresh, dove si trova la sede diplomatica francese, «una forte esplosione è stata sentita alle sette di questa mattina».

LA CONDANNA DEL GOVERNO LIBICO - La deflagrazione ha distrutto altre due vetture che erano parcheggiate vicino alla rappresentanza diplomatica. L'edificio dell'ambasciata di Francia è stato gravemente danneggiato e una parte del muro di cinta è stata distrutta. «Condanniamo con forza questo atto che consideriamo un atto terroristico nei confronti di un paese fratello che ha sostenuto la Libia durante la rivoluzione», ha dichiarato il ministro degli Esteri libico a proposito dell'attentato all'ambasciata francese a Tripoli

http://www.corriere.it/esteri/13_aprile ... a16e.shtml

..magari era di maggiore opportunita'che certe rivoluzioni non fossero mai innnescate,ma purtroppo x nascondere certi aiuti avuti da gheddafy,fu deciso cio' con tutte le conseguenti negative del caso...[:(!]


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MessaggioInviato: 23/04/2013, 12:58 
Cita:
MaxpoweR ha scritto:

Gran bel discorso ma del tutto inutile purtroppo


Tutto inutile... sì... finchè ci saranno troppe persone che, come te, lo riterranno tale... e riterranno impossibile cambiare [:(]

Se in India avessero ritenuto inutili i discorsi di Gandhi sarebbero ancora una colonia inglese.



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MessaggioInviato: 23/04/2013, 14:05 
Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

Cita:
MaxpoweR ha scritto:

Gran bel discorso ma del tutto inutile purtroppo


Tutto inutile... sì... finchè ci saranno troppe persone che, come te, lo riterranno tale... e riterranno impossibile cambiare [:(]

Se in India avessero ritenuto inutili i discorsi di Gandhi sarebbero ancora una colonia inglese.



I paragoni devono essere simili cosa che per la Libia è stata un'altra storia,si deve avere l'accortezza di distinguere,non che;per opportunismo ideologico mettete tutto dentro il Calderone!. [V]


Ultima modifica di bleffort il 23/04/2013, 14:06, modificato 1 volta in totale.

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Algeria: sale tensione sociale, marine usa in Spagna
Pronti a intervenire in caso di sollevazione popolare
27 aprile, 16:41


di Diego Minuti) (ANSAmed) - TUNISI, 27 APR - Le tensioni sociali che, ormai da mesi, lacerano l'Algeria inquietano le potenze occidentali tanto che gli Stati Uniti hanno deciso di dispiegare, in una base spagnola, una task-force composta da 500 marines e otto aerei pronti ad intervenire nel caso la situazione si tramutasse in una sollevazione popolare. Lo scrive, nell'edizione odierna, il quotidiano arabofono online Al Quds al Arabi, edito a Londra e solitamente molto informato sulle vicende dei Paesi del Nord Africa. La notizia, molto particolareggiata, riferisce che il contingente dei marines e gli otto aerei di supporto saranno, nei tempi piu' brevi imposti dalla logistica, nella base andalusa di Moron de la Frontera, da dove, nel giro di nemmeno un'ora, potrebbero raggiungere l'Algeria per garantire l'evacuazione dei residenti occidentali o anche per ''altro''.

Un dispiegamento che avrebbe avuto l'avallo del premier spagnolo Mariano Rajoy, cui la richiesta sarebbe giunta dal Dipartimento di Stato americano. Trovano, quindi, conferma i timori sulla situazione interna algerina, agitata da proteste ormai quotidiane alimentate soprattutto dai giovani disoccupati che, a migliaia, scendono in strada ogni giorno mettendo sotto accusa la mancanza di azioni del governo mirate a risolvere una volta per tutte la solo condizione. La rabbia dei ragazzi algerini sta montando soprattutto da quando le cronache delle ultime settimane stanno mettendo crudamente in luce il reticolo di corruzione che ormai avvolge il Paese nelle sue strutture pubbliche (coma la potente e ricchissima Sonatrach, che guida il settore energetico), travolte da scandali di corruttela a ripetizione che mettono sotto accusa soprattutto una classe dirigente che sembra non sapere resistere alla propria rapacita'. Sono soprattutto le regioni del sud a guidare quella che ormai e' ad un passo dal divenire una rivolta popolare perche' si sentono, non a torto, trascurate a favore di quelle rivierasche che hanno, ma e' solo un esempio, le migliori strutture scolastiche ed universitarie e, quindi, garantiscono maggiori probabilita' a coloro che le frequentano di ottenere il lavoro. Lo Stato, davanti alla violenza delle proteste, sembra non reagire con la dovuta determinazione, se non con misure-tampone come la decisa assunzione di 6.000 giovani del sud nei ranghi della sicurezza pubblica. Poca cosa davanti ad una rabbia che spesso si traduce in atti di guerriglia urbana, con municipi e sedi delle Province - terminali locali del potere centrale - prese d'assalto, saccheggiate ed incendiate.

(ANSAmed)

Source: Algeria: sale tensione sociale... Spagna - Cronaca - ANSAMed.it



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MessaggioInviato: 29/04/2013, 13:34 
nella giornata di ieri i ministeri degli esteri e dell'interno libici sono stati assaltati x diverse ore da uomini armati,e questo sarebbe il nuovo ordine instaurato in libia da francia gb,il tutto lascia alquanto perplessi [;)]


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MessaggioInviato: 29/04/2013, 13:38 
Cita:
Wolframio ha scritto:


Algeria: sale tensione sociale, marine usa in Spagna
Pronti a intervenire in caso di sollevazione popolare
27 aprile, 16:41


di Diego Minuti) (ANSAmed) - TUNISI, 27 APR - Le tensioni sociali che, ormai da mesi, lacerano l'Algeria inquietano le potenze occidentali tanto che gli Stati Uniti hanno deciso di dispiegare, in una base spagnola, una task-force composta da 500 marines e otto aerei pronti ad intervenire nel caso la situazione si tramutasse in una sollevazione popolare. Lo scrive, nell'edizione odierna, il quotidiano arabofono online Al Quds al Arabi, edito a Londra e solitamente molto informato sulle vicende dei Paesi del Nord Africa. La notizia, molto particolareggiata, riferisce che il contingente dei marines e gli otto aerei di supporto saranno, nei tempi piu' brevi imposti dalla logistica, nella base andalusa di Moron de la Frontera, da dove, nel giro di nemmeno un'ora, potrebbero raggiungere l'Algeria per garantire l'evacuazione dei residenti occidentali o anche per ''altro''.

Un dispiegamento che avrebbe avuto l'avallo del premier spagnolo Mariano Rajoy, cui la richiesta sarebbe giunta dal Dipartimento di Stato americano. Trovano, quindi, conferma i timori sulla situazione interna algerina, agitata da proteste ormai quotidiane alimentate soprattutto dai giovani disoccupati che, a migliaia, scendono in strada ogni giorno mettendo sotto accusa la mancanza di azioni del governo mirate a risolvere una volta per tutte la solo condizione. La rabbia dei ragazzi algerini sta montando soprattutto da quando le cronache delle ultime settimane stanno mettendo crudamente in luce il reticolo di corruzione che ormai avvolge il Paese nelle sue strutture pubbliche (coma la potente e ricchissima Sonatrach, che guida il settore energetico), travolte da scandali di corruttela a ripetizione che mettono sotto accusa soprattutto una classe dirigente che sembra non sapere resistere alla propria rapacita'. Sono soprattutto le regioni del sud a guidare quella che ormai e' ad un passo dal divenire una rivolta popolare perche' si sentono, non a torto, trascurate a favore di quelle rivierasche che hanno, ma e' solo un esempio, le migliori strutture scolastiche ed universitarie e, quindi, garantiscono maggiori probabilita' a coloro che le frequentano di ottenere il lavoro. Lo Stato, davanti alla violenza delle proteste, sembra non reagire con la dovuta determinazione, se non con misure-tampone come la decisa assunzione di 6.000 giovani del sud nei ranghi della sicurezza pubblica. Poca cosa davanti ad una rabbia che spesso si traduce in atti di guerriglia urbana, con municipi e sedi delle Province - terminali locali del potere centrale - prese d'assalto, saccheggiate ed incendiate.

(ANSAmed)

Source: Algeria: sale tensione sociale... Spagna - Cronaca - ANSAMed.it


ma io leggo di notizie
allucinanti

ma gliela chiesto qualcuno
ai marines di intervenire?


cioè succede una sommossa
da qualche parte
e loro entrano, fanno, disfano..

ma io sono esterrefatto..
roba da pazzi..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 07/05/2013, 23:37 
La liberazione’ della Libia è stata in realtà un’invasione condotta da forze speciali statunitensi ed era parte di una filosofia simile a quella che Bush aveva per l’invasione dell’Iraq

La Libia è ancora un paese? Un’unità geografica ex coloniale, forse sì. Ma poco più: non c’è un apparato statale, nessuna autorità diversa da quella di qualche leader tribale. Si aggiunga a ciò, non c’è sicurezza. In questi giorni a Tripoli l’accerchiamento degli edifici di vari ministeri da parte delle milizie dimostra solamente il fatto che un altro stato arabo nazionale è stato distrutto, per la grande gioia dei neoconservatori che sopravvivono negli Stati Uniti i quali non hanno sicuramente imparato nulla dall’invasione dell’Iraq nel 2003.


Tratto da: La disastrosa situazione libica | Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/2013/ ... z2Se3BOabj


la situazione libica attuale e' semplicemente disastrosa,non esiste piu' uno stato,le varie entita' corrono ognuna x propio conto favorendo lo smantellamento dello stato,in tanti entita'di nessun peso che orbiteranno attorno ai loro protettori......[:(!]


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MessaggioInviato: 08/05/2013, 09:11 
Perché la polizia americana sta acquistando milioni di proiettili e migliaia di blindati?


I funzionari del Dipartimento per la Sicurezza Interna (DHS) hanno ripetutamente negato di aver intrapreso operazioni di stoccaggio di munizioni, ma Associated Press sostiene che l’agenzia programma l’acquisto di oltre 1,6 miliardi di munizioni nel corso dei prossimi quattro o cinque anni, e ha già acquistato 360.000 proiettili a punta cava e 1,5 miliardi di munizioni nel 2012.

DHS sostiene che lo faccia per risparmiare, ma gli esperti hanno sottolineato che i proiettili a punta cava costano quasi il doppio ed esplodono al momento dell’impatto per procurare il massimo danno. Ciò ha spinto alcuni a chiedersi quale uso ne vogliano fare [sparare ai cittadini armati? NdR].
L’acquisto di 1,6 miliardi di munizioni fornirebbe al DHS i mezzi per combattere l’equivalente di una guerra in Iraq lunga 24 anni [evidentemente sanno che i cittadini americani sono un osso più duro dei vietcong: altrimenti perché le forze dell’ordine statunitensi avrebbero stabilito che ogni poliziotto deve avere 6 volte più munizioni di quelle che il Pentagono assegna ad ogni soldato americano?]. I membri del Congresso affermano che DHS si è ripetutamente rifiutato di spiegare le ragioni di un tale massiccio acquisto di munizioni.
http://rt.com/usa/dhs-ammo-investigatio ... itano-645/
Contemporaneamente la stessa agenzia sta acquistando migliaia di blindati

http://www.forbes.com/sites/larrybell/2 ... -vehicles/


POSSIBILE SPIEGAZIONE DELL’INCETTA DI MUNIZIONI: Una maggioranza di stati americani non ratificherà mai un emendamento costituzionale che limiti il secondo emendamento. Inoltre, la maggior parte delle disposizioni sul diritto di possedere armi non è federale, dipende dalle scelte dei singoli stati. Anche se venisse a mancare il secondo emendamento, questi stati elaborerebbero i loro specifici emendamenti. Il che significa che si rischia un’altra guerra di secessione (la prima per il possesso degli schiavi, la seconda per il possesso di armi semiautomatiche).
La verità è che, senza l’uso della forza, recuperare le armi è impossibile.
Ci sono centinaia di migliaia (milioni?) di americani che difenderanno anche con la vita ogni tentativo di violare quello che considerano un diritto inalienabile, indipendentemente da quanto ragionevoli siano le norme di legge che si intendono approvare ed attuare. Molti di questi cittadini sono ex-militari o comunque persone molto ben addestrate a sparare. Hanno già ucciso e lo rifaranno. Sarebbe (sarà?) un bagno di sangue terribile, molto più grave di quello si desidera evitare. Stiamo parlando di assalti a stazioni di polizia, famiglie trincerate in case o interi quartieri e paesi barricati, attentati con esplosivi.
Sappiamo di cosa sono capaci le milizie patriottiche americane:
http://it.wikipedia.org/wiki/Attentato_di_Oklahoma_City
Nessun governo federale statunitense potrà mai controllare la circolazione di armi semiautomatiche senza scontrarsi con questi miliziani e con quegli stati a maggioranza repubblicana che continueranno a tutelare il “diritto” dei loro cittadini a detenere le armi che vogliono.
Il che significa legge marziale e cittadinanza terrorizzata da continui scontri aperti tra governativi ed antigovernativi e quindi disposta a rinunciare a una gran parte dei suoi diritti civili in nome della sicurezza e della Guerra al Terrore interno. Saranno i cittadini americani ad esigere la fine della democrazia in America.
http://versounmondonuovo.wordpress.com/ ... ati-uniti/

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MessaggioInviato: 11/05/2013, 21:13 
sabato 11 maggio 2013

Il potere mondiale teme il risveglio delle coscienze

http://socialismonazionale.wordpress...cienza-civile/

Immagine

L’inquietante personaggio che con le sue dichiarazioni ha aperto il dibattito sull’argomento che andremo a trattare, si chiama Zbigniew Brzezinski, un accademico ed esperto di politica internazionale (immigrato dalla Polonia negli Stati Uniti alla fine della seconda guerra mondiale) che ha collaborato con i vari governi americani e che soprattutto risulta essere il fondatore, insieme a David Rockefeller ed Henry Kissinger, della potente “Commissione Trilaterale”.
La sua linea di pensiero ha sempre denotato delle tendenze tipicamente globalizzanti e miranti all’egemonia di un “unico governo mondiale finanziario” ; non a caso nel 1956 scrisse assieme a Carl J. Friedrich “Totalitarian Dictatorship and Autocracy” ove, oltre a vari punti standard legati alla sua idea di totalitarismo globale, innescava anche l’anelito a cambiare e condizionare le “coscienze individuali” al fine di massificarle.

Durante un suo recente discorso tenuto in Polonia alla presenza di rappresentanti elìtari lo scorso 26 Novembre, Brzezinski (peraltro anche ex Consigliere per la Sicurezza Nazionale statunitense e massimo rappresentante del “nuovo ordine mondiale”) ha sottolineato l’esigenza del “dover condizionare i popoli” mediante quello che i romani chiamavano “ludi et circenses” al fine di soffocare quello che si sta manifestando, ovvero un movimento mondiale delle coscienze collettive “risvegliate” che secondo il suo parere è ormai fuori controllo; radio, televisione ed internet pianificati dal Sistema per finalità di condizionamento globale, in realtà “hanno generato nel contempo un risveglio di massa universale della coscienza civile e politica” di tutti quegli individui consapevoli impegnati a farsi promotori delle istanze a tutela dei Popoli.

Brzezinski ha dichiarato ai presenti: ”la Resistenza Collettiva Sveglia e motivata da profonda Coscienza Civile, rappresentata da porzioni di popoli storicamente risentiti dal dominio esterno, sta dimostrando di essere difficile da sopprimere…Un simile tipo di resistenza sarà di notevole ostacolo per l’imposizione di un nuovo ordine mondiale e per il tentativo degli stati uniti di controllare le collettività mediante la manipolazione tecnologica e digitale…L’era digitale avrebbe comportato la comparsa graduale di una società più controllata. Una tale società sarebbe stata dominata da un elìte, scevra da valori tradizionali. Sarebbe stato possibile esercitare una sorveglianza quasi continua su tutti i cittadini e mantenere file completi ed aggiornati contenenti anche le informazioni più personali. Questi file in tempo reale sarebbero risutlati accessibili alle Autorità”…

In effetti la preoccupazione di Brzezinski deriva dalla riflessione che il “risveglio spontaneo di una coscienza civile di massa” rappresenterebbe un inesplorato spazio da tradurre in termini geopolitici che i “poteri forti” sarebbe difficile da codificare, conquistare e controllare, rappresenterebbe la fine dell’Era Geopolitica influenzata dagli hardware e farebbe spazio ad una nuova Era Psicopolitica; si osserverebbe il declino del sistema del tecnologismo e l’affermazione del sistema della comunicazione attiva. L’accademico, senza compiacimento, ha dovuto ammettere che questo “risveglio civile” non si imporrebbe con le rivoluzioni, le sommosse, gli scioperi ma con “eventi della comunicazione” ovvero l’eco generato dalla comunicazione libera e consapevole che paralizza i poteri costringendo l’oppressore a modificare la sua politica fino a farla divenire un’altra, sconvolgendo tutta la sua rete di certezze con il tam tam di informazioni che corre tra la collettività risvegliata. Tale inaspettata dinamica verrebbe a rappresentare un ostacolo enorme per il progetto di un governo egemone mondiale.

Davanti ad una simile contingenza, anche il peso delle dinamiche repressive militari sta dovendo rivedere le sue “precedenti logistiche”; un tempo era più facile controllare un milione di persone che ucciderne fisicamente lo stesso milione…oggi è infinitamente più facile uccidere un milione di persone che controllarle tutte.

La rivolta globale che si è andata a propagare in molteplici territori, si sostanzia in una reazione contro la dittatura usurocratica finanziaria, la negazione dei diritti, la brutalità della polizia e la repressione politica che ha visto il potere spostato su “entità tecniche e finanziarie”.

Il progetto di “democratizzazione” tanto millantato dalle Forze di Potere Occidentali che auspica un falso mito di “stato democratico” (con tanto di elezioni multipartitiche fittizie , attività della società civile opportunamente propagandate , falsa indipendenza dei media), in realtà mantiene il tutto sotto l’egemonia della Banca Mondiale, il FMI, le multinazionali e le organizzazioni di potere quali Bilderberg, Aspen, Commissione Trilaterale.

Naturalmente un simile Potere egemone, capitalista e globalizzante, vede come nemici quegli Stati che agiscono per autodeterminare la propria Identità, la propria Forza e la propria Cultura; la gerarchia usurocratica internazionale esige invece la gregarietà, la dipendenza, la debolezza e l’evaporazione del patrimonio e della cultura, in modo tale da poter fagocitare ogni Nazione all’interno dell’inquietante governo mondiale.

Questo attivismo civile sta generando un moto nella ricerca di dignità personale, di tutela nei confronti di culture e di opportunità economiche, che possano consentire l’autodeterminazione di ogni Popolo.

Nascerà l’Era della Psicopolitica, movimentata dalla comunicazione attiva contrapposta a quella che il potere continuerà ad usare per il condizionamento delle masse. Sicuramente “i poteri” tenteranno ostruzionismi vari sulle comunicazioni web o troveranno il sistema di controllare la sostanza delle argomentazioni; ma il risveglio delle collettività proseguirà imperterrito il suo corso inserendo nuove modalità e linguaggi legati soprattutto al terreno dei Valori, degli Ideali e di una “Umana Umanità”.

…” La Parola potrà essere diffusa oppure custodita nell’Anima e nella Mente fino al momento in cui sarà opportuno svelarla; il Pensiero Vivo non potrà mai essere rinchiuso, neanche dietro a mille cancelli”…

Lupo di Selva

Source: TERRA REAL TIME: Il potere mon...e il risveglio delle coscienze


Ultima modifica di Wolframio il 11/05/2013, 21:14, modificato 1 volta in totale.


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