Cita:
leviatan ha scritto:
Tutto sommato un Gesu’storico ,profondamente ebraico,magari come personaggio marginale,pio,persino incapace di compiere miracoli,condannato a morte dai romani e dai potenti di Gerusalemme potrebbe andare bene a santa madre chiesa,a denti stretti potrebbe persino tollerarlo e tollerare chi lo ipotizza.Ma Gesu-Giovanni di Gamala mai!! Nei confronti di tali assertori la chiesa reagita’ sempre con violenza,e questo puo’ mettere paura perché’e conosciamo benissimo dove l’odio e la violenza di chi difende certi privilegi conduce !!!
E perche tanto odio contro studi come quello su Giovanni di Gamala?
Perche mentre sul primo Gesu’,quello di cui sopra e’ possibile operare metamorfosi e trasformarlo in men che non si dica in profeta,messia e poi servo sofferente e’ facile; col secondo ,ovvero Giovanni di Gamala il giochetto non lo si puo’ proprio fare!!
Da questo punto di vista ,ovvero del Gesu’ rivoluzionario armato,pretendente al trono di Israele lo storico Remo Cacitti , se ho ben interpretato il suo pensiero,non e’ molto lontano!
Lo si comprende leggendo la pag 70 del suo libro Inchiesta Sul Cristianesimo,quando facendo riferimento ad Antiochia I secolo ,e al suffisso latino ianos(cristianos) e non cristei (in greco) come ci si sarebbe aspettato, lasci intendere che tale nome fosse stato messo dai romani per designare un gruppo di reazionari .
Da cio’ il passo e’ breve per concludere l’origine reazionaria e antiromana dell’ispiratore e capo ormai deceduto di questi gruppi,ovvero Gesu’!!
Se cosi’ stanno le cose,caro Barionu;dovremmo concludere che lo storico Cacitti e’ una mente molto piu’ aperta di Mauro Pesce.
Quoto, Leviatan. Osservazione molto pertinente.
Però attenzione a non commettere lo stesso frequente errore che commettono i difensori della gesuanità che io definisco "molle", ossia quel modello ebreo marginale più o meno vicino al Gesù evangelico predicato da santa madre chiesa.
L'errore è di ridurre tutto l'assetto degli studi di Salsi a una reinterpretazione della figura di Gesù come combattente zelota: quello che io definisco il Gesù "duro". Niente di più sbagliato.
Spesso, quando parlo a gente poco ferrata dell'argomento, mi cadono le braccia sentendomi dire:
"allora Gesù era un rivoluzionario?".
- Noooo! -
Il Cristianesimo nacque come religione ebraica riformata, basata su concetti opposti a quelli del messianismo dell'attesa, come religione realmente intrisa di contenuti pacifici, che esortano al perdono e alla tolleranza, ma anche alla sopportazione delle avversità della vita, ivi compresa la sottomissione alla dura lex. Il combattente asmoneo zelota antiromano non è la giusta individuazione del Gesù storico bensì quel personaggio dissabbiato dalla coltre delle falsificazioni, ricucito dei tagli
e ridato alla storia. Una figura che, avendo avuto una sua epopea in un arco limitato di tempo e in una regione limitata dell'impero, meglio si prestò a essere utilizzata per raccontare alcune gesta del costruendo Cristo paolino: il fatto di essere un rabbi, di avere dei seguaci (fratelli-discepoli) che lo seguivano in una missione molto delicata, di sperare e far sperare in un affrancamento degli umili e dei sottomessi, di diventare messia, di morire da eroe sulla croce. Quest'uomo era realmente esistito e le cronache del tempo avevano sicuramente parlato di lui, non sappiamo in che modo, alcune esaltandone le gesta, altre forse in termini di delusione. Comunque sia era stato un uomo in carne ed ossa. La sua esistenza terrena, certa e raccontata, doveva servire a spiazzare tutti gli altri cristianismi in competizione che volevano un salvatore fatto di puro spirito o che dell'uomo avesse solo le apparenze. Ma per far ciò bisognava "potare" tutte le appendici spinose: far sparire i connotati rivoluzionari e mettergli in bocca le sante parole della migliore antica tradizione spiritualista egizia e indo-iranica raccattate qua e là, fatte apparire come inedite e "rivoluzionarie", nel senso nonviolento del termine, come spesso si sente dire.
A presto
I.I.