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Astronave
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 Oggetto del messaggio: BARABBA: la svolta!
MessaggioInviato: 16/06/2009, 19:53 
Il post che segue è stato da me già pubblicato nel forum biblico. Il motivo che mi ha spinto a postarlo anche qui è, come risulta intuitivo dal titolo del messaggio, l'annosa vicenda connessa alla figura di Barabba.

.....................................

Qualcuno ricorderà che intorno a questo argomento, come del resto a molti altri, si era accesso un fiorente dibattito qui nel forum biblico, con prese di posizione abbastanza differenziate.

Come è noto (almeno a quelli che hanno seguito la vicenda), io ho sempre sostenuto (e lo sostengo ancora!) che le figure di Gesù di Nazareth e quella di Gesù Barabba furono esattamente coincidenti e questo per vari motivi, da me ampiamente illustrati.

Tuttavia, vi era un aspetto che io (ma, come me, anche uno stuolo di studiosi laici) davo troppo per scontato: vale a dire il fatto che l'espressione "Bar Abba" (e non Barabba!) volesse significare "figlio del Padre 'celeste' ", cioè di Dio, e questo anche perchè Gesù, ricorrendo però a diversi "modelli" di Padre incarnato nel Figlio, così faceva credere alle sue "pecorelle"! Ovviamente, i giudei suoi contemporanei la pensavano diversamente in merito, ma questa è un'altra storia(*)

Frequentando alcuni forum americani, mi sono trovato di nuovo immerso in un dibattito inerente la stessa questione "Barabba", ed è stato così che ho cominciato a provare qualche dubbio circa il fatto se veramente l'espressione "Bar Abba", sebbene in senso lato, avesse avuto realmente il significato di "figlio di Dio". E' stato così che ho ripensato ad un'osservazione che Elisha aveva fatto in un suo post, relativamente al significato di "Bar Abba". Egli, infatti, sosteneva che era improbabile che tale espressione significasse "figlio di Dio", dal momento che tutti gli israeliti, in quanto appartenenti al popolo 'eletto', sapevano di esserlo! E' evidente, allora, che se ci fosse stato qualcuno che andava dicendo di essere un "Bar Abba", intendendo con ciò di essere un 'figlio di Dio', era come se avesse voluto affermare che tutti gli altri non lo fossero!

Al tempo non diedi molto importanza a questa osservazione, ma in occasione del ripensamento di tutta la questione, non ho potuto fare a meno di notare che c'era della logica nell'osservazione di Elisha. Preso allora da un dubbio "solleticante", ho deciso di ripercorrere alcune tappe delle mie ricerche, ed è stato così che sono riuscito a risolvere l'enigma, che pure era stato ignorato da fior fiore di eruditi prima di me!

La scoperta "senzazionale" è stata quella relativa al fatto che ai tempi di Gesù (ma anche già da diversi secoli prima della sua nascita) vi era in Palestina una classe di fedeli ebraci che definiva sè stessi "benè Abba" (plurale di 'bar Abba', cioè 'figli di Dio'), laddove la parola Abba non aveva alcun riferimento al "Padre" divino, in quanto il riferimento era assolutamente ad una figura umana del lontano passato patriarcale ebraico!

In pratica, non solo Gesù era un "bar Abba", ma lo era anche Giovanni il Battista, Simon Pietro, Giacomo (il minore), Andrea e molti dei vari personaggi strettamente associati a Gesù e a Giovanni il Battista. (tuttavia Gesù, come del resto anche il suo fratello gemello Giuda Tomaso, lo fu solo di adozione, dal momento che per nascita egli non era originario di tale antica comunità)

Ciò che ha contribuito a mettermi sulla buona strada, è stato Eusebio di Cesarea, con la sua "Historia Ecclesiastica". Anche la cosiddetta "Letteratura di Zosimo" mi è stata di grande aiuto nel risolvere tale enigma.

Altri attributi di cui "godevano" gli appartenenti a tale comunità, furono "i Giusti" ed "i Santi"(**). Quest'ultimo attributo è ricorrente nella letteratura di Zosimo, dove, però, va tenuto presente che il riferimento è al significato originario del termine "santi". (v. la nota più in basso)

Vale la pena di rimarcare, a questo punto, che il fatto secondo cui Gesù e Giovanni il Battista (e probabilmente anche altri appartenenti a tale comunità) trascorsero 40 giorni nel deserto (secondo il numero degli anni trascorsi nel deserto da Mosè e dal resto dei fuggitivi) è strettamente connesso alle tradizioni di questa comunità, la quale, per tale motivo, risultò di stretta osservanza mosaica, piuttosto che "abramitica".(***)

Sulla scia di questa importantissima ricerca, ho potuto anche soprire il motivo per cui i giudei del lontano passato chiamassero "nahashim" (serpenti) gli appartenenti a tale comunità. La settà gnostica che derivò da Gesù e che gli scrittori eresiologi di lingua greca chiamarono "ophites", venne indicata sempre come quella dei "nahashim" dalle autorità rabbiniche e, prima di loro, da quelle sacerdotali del tempio di Gerusalemme. Tutto questo perchè anche Gesù, agli occhi dei giudei ortodossi, era stato anch'egli un "nahash", anche se per via "adottiva". In sostanza, tale attributo denigratorio venne coniato diversi secoli prima dell'era cristiana, per denotare gli appartenenti a quella matrice ebraica da cui fiorirà poi il 'nazarenismo'.

Altre scoperte importanti sono state quelle relative al fatto che, quasi sicuramente, l'attributo "cananeo" (Kanaites, secondo i vangeli), associato alla figura di Simone, in realtà in origine fu "cainita" (kainites). Infatti, sia lui che gli appartenenti alla cosiddetta setta dei "cainiti" (secondo i padri eresiologi), erano così spregiativamente indicati dai giudei ortodossi, e questo NON perchè gli appartenenti a tale setta venerassero la figura di Caino (cosa che dovrebbe apparire assurda a chiunque disponga di un briciolo di "grano salis"!), ma per il semplice fatto che questa figura della mitologia ebraica sarebbe stato, secondo la Bibbia, il padre di Enoch/Enosh: figura che, sicuramente, ebbe notevole importanza nel contesto dello gnosticismo giovanneo (cioè relativo a Giovanni il Battista), presso cui Gesù ed altri personaggi furono educati. Va tuttavia fatto rilevare che Gesù, dopo essersi separato dal suo maestro Giovanni per mettersi in "proprio", virò decisamente verso la figura mitologica di Seth, di caratteristiche pressochè analoghe a quelle di Enoch, almeno secondo il mondo kabbalistico ebraico.

Sperando di non essere stato troppo noioso, porgo a tutti un sereno augurio.


Saluti


____________________________

Note:

(*) - vale comunque la pena di ricordare l'atteggiamento di "furiosa" contestazione da parte dei padri "fondatori" e degli apologisti che li seguirono lì da presso, verso la figura di Simon Mago, il quale (seguendo la moda del momento) si dichiarava anch'egli figlio di D-o e, per stessa ammissione dei patristi, eseguiva dei "miracoli" del tutto simili a quelli di Gesù. In sostanza, la presunzione dei padri fondatori era questa: loro si sentivano in pieno diritto di contestare Simon Mago e di denigrarne la figura in tutti i modi possibili, mentre i giudei del tempo non avevano alcun diritto di farlo con Gesù: all'atto pratico una figura speculare a quella di Simon Mago!...Non c'è bisogno di avere il cassetto pieno di lauree e di altri titoli accademici per risolvere la sconcertante assurdità della cosa, che pure trova "inamovibili" e compassati gli attuali apologisti cattolici, i quali quasi si stupiscono che gli altri, come loro, non trovino, assolutamente "normale" la cosa!...

(**) - questo attributo è strettamente connesso con il termine "kadush" (ebraico 'qadosh') che nell'ambiente gnostico aveva il significato di 'santo' ed era applicato alla figura del D-o Sole (cioè Amon-Rha). In pratica, quindi, i "santi" erano 'quelli del D-o Sole'. Secondo indicazioni sparse nella letteratura patristica, sembrerebbe che i cristiani nei primi secoli venissero appellati anche 'santi'. Tuttavia, è abbastanza probabile che tale attributo non venisse applicato ai catto-cristiani ma ai seguaci delle sètte gnostico-gesuane ed a quelle gnostico-giovannee (o giacobite, che era la stessa cosa) Tutto questo dovrebbe rendere chiaro che i 'cristiani' citati nella celebre lettera di Plinio il giovane, e che oggi gli apologisti cattolici esibiscono trionfalmente come prova dell'esistenza stoirca di Gesù, altri non furono che ebioniti gesuani o giovannei, il quali si alzavano presto all'alba e si mettevano a cantare inni rivolti verso il Sole nascente, quasi a supplicarlo di sorgere (aspetto strettamente connesso ad Amon-Rha)

(***) - qualcuno, nel forum biblico, non si è trovato d'accordo con tale distinzione, la quale invece si rende assolutamente indispensabile, dal momento che il Dio di Abramo fu diverso dal Dio di Mosè e "subordinato" a quest'ultimo. In pratica, tale divinità (quella di Abramo) incarnava il concetto del Dio 'costruttore', cioè l' "operaio" (in greco "demiurgo") il quale, secondo quanto si intuisce dalla stessa Bibbia, realizzava materialmente la volontà del Dio supremo (o Logos, in determinate culture, come quella alessandrina). E' proprio a tale figura che, sicuramente, si ispirò il mondo dello gnosticismo gesuano e, prima ancora, quello giovanneo, per modellare la figura del demiurgo che, presso alcune sètte gnostiche (v. Marcione), divenne addirittura un Dio 'malvagio' e per questo identificato con lo stesso Yahweh degli ebrei. (si trattò chiaramente di una mistificazione; forse una distorsione patristica della realtà che riguardava il mondo marcioniano, in quanto Yahweh era proprio l'incarnazione del Dio supremo, cioè il Logos, e questo Marcione non poteva non saperlo!)

Veritas

.



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MessaggioInviato: 17/06/2009, 01:47 
Ciao Veritas ,

vedo che hai già postato molto materiale più che interessante , a cui potrò dedicarmi solo fra un po' ,

i 3d sul 11 settembre mi stanno assorbendo del tutto

Con stima consueta.

zio ot [8D]



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MessaggioInviato: 23/06/2009, 01:17 
Cita:
Yitro ha Kushi ha scritto:

9) Mi spieghi perchè "secondo il mondo kabbalistico ebraico" Enoch e Seth hanno molto in comune???

10) chi sono i patristi????

Siamo seri per cortesia



Ti assicuro che nessuno è più serio di me su tali argomenti.

Chi sono i patristi?... Sono coloro che hanno dato vita alla letteratura patristica. Anche se il termine può far storcere il naso ai "puristi", tuttavia esso è entrato nel "gergo" (verificare, prego)

Il mondo kabbalistico ebraico è il mondo della gnosi ebraica. Secondo antichissime credenze, sia Seth che Enoch/Enosh erano depositari di una conoscenza segreta, pervenuta loro direttamente da D-o. Questa conoscenza (in greco 'gnosis') costituiva la cosiddetta 'verità gnostica' presso le sètte del tipo di quella di Giovanni il Battista.

Per gli gnostici del tempo di Gesù, arrivare a conoscere tale verità, grazie al 'training' impresso dal maestro gnostico (nel caso di Gesù, Giovanni il Battista) ed alle proprie capacità, significava "risorgere dai morti", laddove i 'morti' erano tutti coloro che ancora ignoravano la verità gnostica (ilici e psichici). Gli studiosi che sono addentro nelle conoscenze delle tradizioni e della teosofia gnostica, sanno perfettamente che per gli gnostici l'ignoranza era considerata la 'morte dei viventi'. Coloro che avevano raggiunto il traguardo della conoscenza della verità gnostica, entravano nella categoria degli "spirituali" (o "pneumatici") ed erano anche detti i "Perfetti" (Gesù fu un Perfetto).

Dal momento che i 'perfetti' erano in grado, in virtù della loro 'gnosis', di portare anche gli altri seguaci (appellati gli 'eletti') alla gnosis, e quindi alla salvezza della loro anima (pneuma: da cui 'pneumatici', vale a dire coloro che avevano 'salvato' la loro anima; costoro erano anche detti 'spirtuali'), essi erano anche indicati come SALVATORI. Non è un caso, quindi, che Gesù di Nazareth era definito, di volta in volta, anche 'il Perfetto' ed 'il Salvatore'. Prima di lui, gli stessi attributi erano applicati anche a Giovanni il Battista.

Con l'acquisizione della 'conoscenza', i Perfetti raggiungevano la salvezza ed erano in grado di far si che anche gli altri seguaci (gli eletti) potessero raggiungere la condizione del 'salvato'. Ed è per questo che essi venivano anche detti "Salvatori" (Gesù fu un Salvatore, così come lo fu anche il suo maestro Giovanni il Battista)

Per la cronaca, Gesù 'risorse dai morti' (cioè raggiunse la conoscenza della verità gnostica) intorno al 33. Maria Maddalena (una delle due) a quel tempo fungeva da sacerdotessa (*) della setta guidata da Giovanni il Battista e, come tale, spettava a lei il compito di annunciare al resto dei discepoli l'avvenuta "resurrezione" di Gesù. I vangeli canonici ci dicono che questo è proprio ciò che avvenne, anche se aggiungono che tale evento si ebbe dopo la morte di Gesù sulla croce: EVENTO MAI VERIFICATOSI, dal momento che il Talmud rabbinico ci informa che Gesù venne giustiziato mediante lapidazione. Altre fonti extrarabbiniche confermano indirettamente quanto riportato dal Talmud.

Dalla Pistis Sophia apprendiamo che Gesù rimase ancora 11 anni con i suoi discepoli, dopo la sua "resurrezione": il che significa che intorno al 44-45 egli abbandonò la Palestina. Questo evento è anche ricordato nel vangelo di Giovanni, dove è riportato che Gesù, dopo aver appreso della morte di Giovanni, attraverso i seguaci di quest'ultimo, prese una "barca" e si ritirò in una località desertica.

In realtà non si trattò di una semplice barca, ma di una nave e la località "desertica" fu in realtà una località lontana dalla Palestina. I seguaci di Giovanni, infatti, non andarono semplicimente ad informarlo della morte del loro maestro, ma a minacciarlo duramente, in quanto lo ritennero in qualche modo corresponsabile di ciò che era accaduto al loro amato maestro (non a caso presso i Mandei della Mesopotamia, estremo epigono della setta che 2000 anni fa, circa, venne guidata da Giovanni il Battista, Gesù è considerato un traditore ed un ingannatore). Sia nella letteratura pagana, sia nella letteratura gnostica, vi sono evidenze che confermano che Gesù venne minacciato.

Cita:

8) virò verso Seth????.......



Hai mai sentito parlare della setta dei "sethiani"?

Che la figura di Giovanni il Battista fosse legata a quella mitologica di Enoch/Enosh risulta evidente dalla stessa letteratura mandea, dove Enosh è chiamato "Anosh". In pratica, Giovanni il Battista era ritenuto dai suoi seguaci il "messia" (cioè il 'messia' gnositco, del tutto diverso da quello atteso dall'immaginario comune iudaico-ortodosso)(**), in quanto ritenuto la "reincarnazione" di Enoch.

Questo aspetto era conosciuto dagli evangelisti, i quali mistificarono la "cosa" facendo credere che Giovanni era ritenuto la reincarnazione del profeta Elia, e questo perchè, secondo l'immaginario comune giudaico, il messia atteso sarebbe stato "unto" dal profeta Elia reincarnato.

Dunque, Giovanni il Battista, nell'intenzione dei falsari, era "l'Elia" che avrebbe dovuto "ungere" Gesù: cioè riconoscerlo ufficialmente quale presunto 'messia atteso'. Questo fu uno dei principali motivi che spinsero i falsari a mistificare l'oggetto della reincarnazione concernente Giovanni: non più Enoch/Enosh 'reincarnato', come era ritenuto dai suoi seguaci, ma "Elia", il personaggio biblico che l'immaginario comune giudaico ne aspettava la 'reincarnazione', in quanto dopo di lui era certa la venuta del messia liberatore, il quale doveva essere "unto" proprio da Elia. (nei vangeli canonici Giovanni/Elia 'unge' simbolicamente Gesù il nazareno quale messia 'universale')

Anche Gesù, dopo la sua separazione da Giovanni, era ritenuto dai suoi seguaci un messia, alla stessa stregua del Battista (vale a dire un 'messia gnostico'), in quanto ritenuto la reincarnazione di Seth. Nei vangeli, invece, con il solito dispositivo mistificatorio, si è fatto credere che Gesù fosse stato la reincarnazione di Giovanni il Battista: cosa pazzesca a credervi, dal momento che Giovanni morì quando Gesù era già adulto e non quando egli non era ancora nato, tanto da poterne affermare la presunta reincarnazione!

Comunque, anche se puerilmente mistificata, l'affermazione che Gesù era ritenuto l'incarnazione di "qualcuno" è estremamente importante, in quanto ciò costituisce la prova tangibile che i falsari fondatori erano al corrente del fatto che Gesù, dalla sua cerchia dis eguaci e conoscenti, era ritenuto una "reincarnazione". Senza neppure rendersene conto, gli stessi falsari hanno fornito anche l'evidenza che nel "milieu" gesuano era del tutto naturale la fede nella 'reincarnazione', dal momento che lo stesso Gesù fu un reincarnazionista, a motivo della componente 'pitagorica' della teosofia gnostica da cui proveniva e da cui si era formato psicologicamnete: quella della setta di Giovanni il Battista!

Cita:
7) tutta la questione di Caino e Canaan fai una confusione inenarrabile; i cainiti erano gnostici, non c'entra niente con la dicitura dei Cananei e di Simone il Cananeo. NON C'ENTRA NIENTE se non quando si copiano fonti un pò qui un pò lì come il sale sull'insalata. Enoch e Enosh non sono la stessa persona e il padre di Enoch è Yared.



Mi sembra che tu non abbia ancora afferrato ciò che io ho scritto abbastanza chiaramente (almeno credo). I 'cainiti', citati dai padri eresiologi, facevano riferimento alla figura mitologica di Enoch/Enosh, e questo prima ancora che si formasse una setta gesuana indicata dai padri falsari con il ternime "cainiti". I giudei ortodossi, che disprezzavano gli appartenenti a tale comunità, li definirono per spregio "cainiti", in quanto Enoch/Enosh fu il figlio di Caino.

Simone il "Cananeo", citato dai vangeli canonici, altri non fu che Simon Pietro (Simone lo zelota, detto "Cephas", fu un personaggio totalmente diverso da Simon Pietro). In quanto appartenente alla stessa setta di Giovanni il Battista e di Gesù, anche Simon Pietro fu a sua volta un "cainita": ecco perchè ho scritto che in origine l'attributo oggi presente nei vangeli canonici NON ERA Kanaites (da cui presuntamente "cananeo"), ma Kainites, cioè cainita! Si trattò, qualora non fosse ancora chiaro, di una amena, quanto rozza mistificazione da parte falsaria.

"..Enoch e Enosh non sono la stessa persona e il padre di Enoch è Yared."

da Wikipedia:

Cita:
Enoch

Il primo a portare questo nome, in Genesi 4,17, è il figlio primogenito di Caino, del quale si dice: "Più tardi si mise a costruire una città che chiamò Enoch, dal nome di suo figlio". È probabile che il nome Enoch significhi sacrificio, ed indichi proprio quei sacrifici rituali in cui una vergine o un bambino venivano uccisi sulle fondazioni della nuova città, in modo che il loro fantasma furioso le infestasse e si opponesse a qualunque nemico.

Il secondo a portare questo nome è, in Genesi 5,21-23, il sesto discendente di Adamo lungo la linea di Set (la cosiddetta "grande genealogia dei Setiti" nel capitolo 5 della Genesi). Figlio di Iared, generò a sua volta Matusalemme.



Hai capito adesso come stanno le cose?.

Ci sono eruditi che sostengono che Enoch ed Enosh siano la stessa persona. Prova ne sia il fatto che nella letteratura mandea si trova "Anosh", molto più congruente con Enosh che non con Enoch, sebbene si abbia a che fare con la stessa persona (o, più esattamente, la stessa figura mitologica).

Cita:
6) Nessun "giudeo del lontano passato" (tipica espressione di quando si copia da internet ma non si sa di che epoca si stia parlando) chiamava i Cristiani nahashim (a parte che se ben ricordo è con la chet e non la hey); sai citare una fonte di ciò? No perchè non ne esistono! L'unica cosa vera è che esisteva una setta gnostica egiziana del tardo II secolo con questa nome, ma per data ambiente e idee non aveva nulla a che vedere né con l'ebraismo ortodosso né con il cristianesimo delle origini. Quando poi dici che vi sono fonti relative alle "autorità sacerdotali di Gerusalemme" che parlano di questa setta, guarda la spari grossa. Inoltre il nome non è proprio nachasiym perchè abbiamo solo fonti greche, che parlano piuttosto di naasseni. Ophites è solo una variante del nome nelle fonti eresiologiche cristiane (le fonti sono Ireneo e l'Elenchos dello pseudo-Ippolito, se può interessarti, non "giudei del lontano passato".



"..chiamava i Cristiani nahashim (a parte che se ben ricordo è con la chet e non la hey)"

da Wikipedia:

Cita:
Nahash is a word that in several Semitic languages, means serpent.
It has long been thought to mean serpent in Ancient Hebrew, but it remains under debate.
It has been used as both an epithet and a personal name, to suggest warrior-like abilities.



Comunque, non credo sia il caso di sottilizzare se si sia trattato di una 'chet' o di una 'hey'. So che il mondo apologetico cattolico, nella più pura delle tradizioni "sofistiche", cerca di spostare il dibattito in tale sterile direzione, al fine di dimostrare, secondo le sue aspettative, l'incapacità dell'interlocutore a trattare temi esegetici.

Cita:
6) Nessun "giudeo del lontano passato"...[cut]...chiamava i Cristiani nahashim



E chi ha parlato di cristiani??... Mi sembra che tu stia ragionando come un fondamentalista, mosso più dal fanatismo religioso che da istanze razionali!.. Hai mai sentito parlare del "serpente di bronzo"?...O dei serpenti che nel deserto assalirono gli ebrei?... Prova a dare una ripassata....

"..sai citare una fonte di ciò? No perchè non ne esistono!"

In base a quali criteri sai che non esistono?... Io ho notizie del fatto che una "versione" di questa setta (ma probabilmente la stessa) era ritenuta spregiativamente, dai giudei ortodossi, come adoratrice del serpente (da cui, appunto, 'nahashim')

Tieni presente che Ippolito ci informa che i Naasseni (nahashim in ebraico, 'ophites' in greco) facevano uso del vangelo di Tomaso. Sai dirmi in quale punto di questo vangelo si accenna al presunto serpente adorato dalla setta? E' dunque abbastanza ovvio che l'attributo "Naasseni/Nahashim/Ophites" fu un aggettivo spregiativo, coniato dai giudei ortodossi per spregio verso i componenti di tale setta.

Cita:
"..Inoltre il nome non è proprio nachasiym perchè abbiamo solo fonti greche, che parlano piuttosto di naasseni. Ophites è solo una variante del nome nelle fonti eresiologiche cristiane (le fonti sono Ireneo e l'Elenchos dello pseudo-Ippolito, se può interessarti, non "giudei del lontano passato."



da Wikipedia:

Cita:
Ofiti

Con la denominazione di Ofiti (greco antico: O#966;#953;#962;, "serpente") o Naasseni (ebraico: nâhâsh, "serpente") si individuano tutti i sistemi gnostici, che veneravano il Serpente corruttore di Adamo ed Eva,



Non è necessario masticare spezzatino di volpe per risolvere che il termine "naasseni" non è altro che l'adattamento occidentale dell'ebraico "nahashim", plurale maschile di "nahash", cioè serpente. Qui c'è gente che l'ebraico lo conosce davvero e se sto dicendo una cavolata avranno modo di farmelo notare...Aspettiamo almeno il loro "verdetto".

"..che veneravano il Serpente corruttore di Adamo ed Eva"

Questa spiegazione è 'figlia' di quella che i patristi diedero a suo tempo. Ovviamente si trattò di una spiegazione mistificata, così come mistificato è quasi tutto il contenuto della letteratura neotestamentaria. Coloro che scrissero tali scemenze furono sicuramente di estrazione greca, i quali, non conoscendo i reali antefatti del perchè i giudei ortodossi chiamassero gli appartenenti ad una determinata setta "nahashim", cioè serpenti, si inventarono che costoro fossero adoratori del serpente corruttore di Adamo ed Eva!

Cita:
5) osservanza mosaica piuttosto che abramitica... ma che vuol dire??????????



Vuol dire che l'ebraismo delle origini poggiava su due correnti principali: quella abramitica, a cui erano legate tutte quelle tradizioni, entrate poi nella mitologia biblica, legate all'origine mesopotamica di Abramo; mentre, al contrario, a quella mosaica erano legate tutte quelle tradizioni marcatamente egizie, legate alla figura di Mosè. Nell'ebraismo delle origini, tali correnti vennero "fuse" insieme e ad esse vennero aggiunti anche elementi locali canaanei, di squisita tradizione fenicia (i canaanei erano anche definiti i 'fenici del sud'). Questa è la storia. Molti eruditi israeliani sono oggi pronti ad ammettere che le cose andarono così.

Tuttavia, vi sono anche altri aspetti, chiamiamoli "scottanti", che solo pochi eruditi ebrei sarebbero disposti ad accettare (purtroppo la Bibbia non è solo un testo sacro, ma anche un "affare", visto che oltre un miliardo di persone nel mondo si interessano ad essa, rendendo sempre attuale l'immagine del popolo ebraico, con tutti i possibili ritorni).

Il grande Sigmun Freud, il quale aveva creduto di aver trovato la chiave del mistero circa l'origine dell'ebraismo, aveva esposto le sue conclusioni nel libro "Mosè ed il monoteismo". Tuttavia, egli venne praticamente "radiato" dalla comunità ebraica della diaspora ed apertamente ostracizzato. Questo per dirti che il pensiero laico israelita dovrà fare ancora molta strada, prima di poter riscrivere serenamente la vera storia del popolo ebraico, le sue vere origini, ed accettare come prove ineluttabili certi ritrovamenti archeologici in Israele, i quali mostrano chiaramente quale mistificazione venne fatta ad un certo punto della storia ebraica (v. Giosia ed i suoi "compari"). Si tratta per lo più di preziose conferme, in quanto tale verità è ASSOLUTAMENTE percepibile dalla semplice, ma attenta lettura dei vari passaggi biblici.

Cita:
4) la letteratura di Zosimo in cosa consiste? Sei in grado di citare almeno un titolo preciso di opera facente parte di questa letteratura? Perchè quella che conosco io riflette ambienti monastici molto tardi con qualche vaga reminiscenza di ambienti ebraici. Non vedo l'attinenza con i nostri temi.



Non sai in cosa consiste la letteratura di Zosimo e tuttavia sali in cattedra per dare lezioni agli altri?... Zosimo (o Zozimus) fu un monaco che scrisse un prezioso testo (prezioso per la moderna esegetica) che tratta dei "santi" che vivevano ad oriente, oltre il deserto, vicino ad un fiume che egli chiama "Eumele". Non sono necessari grandi sforzi mentali per risolvere che il fiume in questione era l'Eufrate e che i "santi" altri non furono che i discendenti dei seguaci di Giovanni il Battista (noti, fuori della Palestina, anche con i termini Hemerobattisti, Sampseni, Masbotei, Elcesaiti, Sabei e Mandei) e che in Giudea erano indicati con l'attributo "nasurei" (termine tutt'ora utilizzato dai Mandei della Mesopotamia), probabilmente per distinguerli dai "nazareni", i quali non erano gnostici, o perlomeno non lo erano nel modo in cui lo era Giovanni il Battista e la sua setta, dal momento che tale gnosticismo era intriso di elementi squisitamente ellenici, come ad esempio quelli relativi allo gnosticismo pitagorico.

L'esistenza delle due distinte sètte nazarene è testimoniata da Epifanio. I seguaci di Giovanni il Battista (o almeno la maggior parte di loro) si rifugiarono verso oriente, dopo la morte violenta di Giovanni. Essi, per un certo tempo, stazionarono nelle zone montuose a confine tra la Siria ed il Libano (allora Fenicia), poi, dopo la conquista del potere da parte degli ecclesiastici cattolici (IV secolo) furono costretti a spostarsi sempre più ad oriente, sino ad insediarsi stabilmente presso le zone paludose (le 'marshah') a ridosso del fiume Shatt-el-Arab.

Stessa sorte toccò agli "ebioniti", i quali, dopo la morte di Giovanni, avevano scelto di emigrare in Asia Minore: più specificatamente in Gerapoli di Frigia. Con l'avvento del potere cattolico, essi furono costretti a spostarsi verso oriente, per sfuggire le persecuzioni tese a sterminarli, in quanto portatori di una verità "scomoda". Costoro, come i nasurei/mandei del sud, finirono con l'insediarsi stabilmente ad Harran, dove diverranno noti come "Sabei" (da un termine arabo, "subban", il cui significato è analogo a quello degli Hemerobattisti, Sampseni e Masbotei, vale a dire "coloro che si bagnano quotidianamente").

Dato il forte carisma della figura di Giovanni il Battista presso le comunità mandee e sabee (di origine assolutamente comune), i seguaci di queste sette vennero definiti, dai primi monaci occidentali che ebbero contatti con loro, i "cristiani di S. Giovanni" o "giovanniti"; questo perchè i falsari che diedero origine al culto catto-cristiano fecero credere che Giovanni fosse stato anch'egli un cristiano o quantomeno un precursore del catto-cristianesimo, cosa in realtà assolutamente falsa, dal momento che Giovanni fu un genuino maestro gnostico e che con il cristianesimo non ebbe assolutamente nulla a che fare (come del resto lo stesso Gesù di Nazareth!!!...)

Cita:
3) Dici che Gesù per nascita non era della comunità, cioè arrivi alla conclusione quando manca la premessa, cioè la comunità, che non esiste.



Vedo che sei molto sicuro di te. Chissà quanto avrai studiato per arrivare ad una tale conclusione...

Cita:
2) che Giuda Tomaso sia un gemello di Gesù è favoletta degna della rivista Hera, da giornalismo sensazionalista senza alcun fondamento storico.



Già, Tomaso non era un gemello, era solo un "didymos"... Io penso che, parlando di favole, un "certo" mondo fondamentalista cattolico, che io ho ribattezzato "impropriamente" cattoidolatra, potrebbe offrire esempi a non finire!..

Un fratello di Gesù si chiamava Giuda. Nel vangelo di Tomaso si trova: "Queste sono le parole segrete che Gesù disse a Didimo Giuda Tomaso", rendendo chiaro, a chi è interessato a capire, che si sta parlando di una stessa persona, la quale era indicata con tre "nomi": due attributi, dello stesso significato, vale a dire Didimo e Tomaso, ed un nome vero, cioè Giuda.

Nella letteratura patrisitca si rinvengono echi del fatto che Gesù avesse comunicato a Giuda delle 'cose' segrete. Il termine "Thomas", che si rinviene nei testi greci, non ha alcun significato in tale lingua, dal momento che si tratta della traslitterazione della parola ebraica "Tomà", il cui significato, o almeno quello principale, è "gemello"... Capito l'antifona?....

Frasi come quella che si rinviene nel vangelo di Giovanni, cioè "Tomaso detto Didimo", fanno sbellicare dalle risate chi ha un minimo di "grano salis" ed una buona dose di humour, visto che il significato è "gemello detto gemello" (sic!).

Negli Atti di Tomaso si trova, tanto per ribadire la cosa, che Gesù somigliava a Tomaso come due gocce d'acqua...Sei ancora convinto che a raccontar favole sia io?...Piuttosto dovresti chiederti, se tu fossi animato da genuino ed imparziale spirito di ricerca, e non lasciare che altri "santi" missionari di Dio lo facciano per te, per quale motivo i padri "fondarori" decisero di oscurare tale aspetto della vicenda gesuana, vale a dire che uno dei fratelli di Gesù, nella fattispecie Giuda, era il suo fratello gemello?... Forse perchè in merito agli altri fratelli si poteva sempre dire (e far credere!) che si fosse trattato di "cugini" o di figli che "Giuseppe" avrebbe avuto da un precedente matrimonio, ma che a fronte di un gemello non si sarebbe potuto sapere come giustificare poi la verginità di Maria Vergine?...

Cita:
1) chi dice che esisteva una classe di fedeli ebraici che si chiamavano bar Abba? una fonte? non ce l'hai perchè non è vero.



Te lo dico io. Ma forse, se ti metti a studiare seriamente, potrai scoprirlo da solo!

Mi sbaglierò, tuttavia ho ragione di ritenere che almeno qualcuno degli amici israeliti abbia capito perfettamente a chi mi sto riferendo....

Per tradizione, antichissima, essi si definivano "benè Abba" (singolare 'bar Abba'). La fonte di ciò è nella Bibbia: basta rileggerla con un po' più d'attenzione!


Saluti

_________________________

Note:

(*) - nella tradizione patristica era noto che Maria Maddalena, una principessa, fosse di discendenza sacerdotale e sacerdotessa lei stessa. Ciò non può assolutamente corrispondere alla realtà del giudaismo ortodosso, fortemente maschilista; quindi è evidente che il riferimento a Maria Maddalena, quale sacerdotessa, deve essere inteso per tutt'altro contesto. Lo stretto legame tra la figura della Maddalena ed il mondo di Giovanni il Battista, è ampiamente documentato nella letteratura mandea. Per la cronaca, la Maddalena fu la sacerdotessa della setta di Giovanni il Battista, ed in tale veste confermò che Gesù era 'risorto dai morti', secondo la ben nota concezione teosofica del mondo gnostico, al quale, tanto Gesù che la Maddalena appartennero. Come gli studiosi ben sanno, nella tradizione gnostica l'ignoranza della "verità" (gnostica) era considerata la 'morte dei viventi' e pertanto i 'morti' da cui Gesù sarebbe 'risorto' erano appunto tutti coloro che ancora ignoravano la 'verità'. La 'gnosis' della verità avrebbe fatto anche di loro dei 'risorti'. Gesù venne riconosciuto 'risorto', dal mondo della setta gnostica a cui apparteneva, attorno all'anno 33. I falsari fondatori del culto catto-cristiano associarono a tale evento, puramente simbolico, anche la sua improbabile crocifissione (Gesù morì lapidato dai giudei oltre 30 anni dopo la sua presunta crocifissione)

(**) - questa diversità non venne percepita dalle autorità romane del tempo e ciò provocò la fine di Giovanni il Battista, il quale venne visto come uno dei tanti "messia" che precedentemente avevano cercato di guidare il popolo giudaico alla rivolta. Da notare che i fondatori del culto 'giudeo-cristiano' (85-90) fecero propria questa visione messianica del contesto gnostico giovanneo, dove la figura del 'messia' era intesa come quella del "Salvatore" di anime e non di un capo guerriero, il quale, secondo l'immaginario comune giudaico, avrebbe dovuto condurre il popolo eletto ad affrancarsi dalla dominazione straniera e rifondare il regno davidico: momento di sublime orgoglio nazionale per tutte le generazioni ebraiche, compresa l'attuale.


Veritas

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Veritas, mi consigli qualche libro?



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EddyCage ha scritto:

Veritas, mi consigli qualche libro?

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EddyCage ha scritto:

Veritas, mi consigli qualche libro?



Ciao EddyCage!..Rispondo solo adesso al tuo messaggio in quanto ho avuto problemi con la connessione Internet.

Da quando ho iniziato le mie ricerche, ho letto in modo 'integrale' (o quasi) pochissimi libri, tra cui il 'Vecchio Testamento', il 'Nuovo Testamento', i 'Manoscritti Segreti di Qumran' e qualche altro lavoro minore.

A fianco a tutto ciò, c'e poi una miriade di opere che io ho consultato, più o meno ampiamente (a seconda delle esigenze del momento), grazie al motore interno di ricerca di Windows. Tra queste opere di consultazione vanno ascritte: tutta la letteratura patristica, sia ante che post nicena; varie opere rabbiniche, tra cui il Talmud, le 'Toldoth Yeshu' (o Yeschu), opere kabbalistiche, etc.; gran parte della letteratura mandea riportata da diversi autori, soprattutto dall'ottima ricercatrice Ethel S. in Drower; tutta la letteratura apocrifica, 'eretica' e gnostica, soprattutto quella afferente alla cosiddetta 'Libreria di Nag-Hammadi'; parte della letteratura pagana (con speciale riguardo a Luciano di Samosata) afferente al periodo che vide nascere la figura di Gesù e, successivamente, la realtà catto-cristiana); alcune opere manichee di rilievo; numerosissimi articoli, sparsi su Internet, relativi a fatti salienti e drammatici della quasi bimillenaria e poco edificante storia del clero cattolico, come ad esempio lo sterminio preordinato dell'Ordine dei Templari (per mettere a tacere 'bocche' che sapevano troppo, pericolosamente troppo!), il genocidio del popolo Càtaro, il quale, specularmente a quanto avvenne per i Templari distrutti dopo di loro, sapevano anch'essi troppo, in virtù dell'eredità manichea, dalla cui matrice il popolo 'bogomilo' prima, e quello Càtaro poi sorsero; ed infine anche il Corano, da cui ho potuto 'estrarre' preziosissimi dati, non recuperabili da nessuan'altra fonte, a cagione del fatto che i solerti copisti cristiani si sono "dimenticati" di tramandarli ai posteri!

Da tutto ciò, vale a dire dagli agghiaccianti crimini e genocidi di cui il clero cattolico ha iniziato a macchiarsi le mani sin dal periodo immediatamente a ridosso della morte di Costantino I(*), il mostro diabolico che si impossessò a poco a poco delle redini del potere, guidò per moltissimi secoli le sorti dell'umanità occidentale, secondo uno schema di governo improntato cinicamente e criminalmente al più sordo dei secolarismi tra i più sanguinari (perchè SECOLARE fu la vera origine del culto catto-cristiano). Tutto ciò che ne conseguì venne svolto cinicamente e spesso anche ferocemente, senza nulla indulgere al propagandato 'pietismo cristiano', con cui il cinico e sanguinario clero si riempiva 'graziosamente' la bocca, cucendosi addosso un veste di assoluta esteriorità: quanto bastava (ed anche di più!) per mantenere la condizione di plagio dei 'creduli devoti, anche a fronte di allucinanti contraddizoni rispetto alla tanto sbandierata 'pietà cristiana' (sic!)(**), come ad esempio i massacri di massa ed i genocidi: il tutto al grido autoassolutorio di "Per la Maggiore Gloria di Dio"!

Tutte le volte che in qualche pagina Internet (tra le migliaia e migliaia che ho visitato in oltre 12 anni di ricerche)(***), o nei messaggi inseriti nei forum, individuavo un elemento che ritenevo utile allo scopo, anche se di modesto peso, scatenavo le mie 'febbrili' ricerche nell'area letteraria di competenza, a cui negli ultimi tempi si è aggiunta proficuamente anche quella della letteratura araba, la quale si è interessata al mondo cristiano (autori del X-XI secolo).


Saluti


______________________

Nota:

(*) - il quale, finchè fu in vita, funzionò da 'garante', sia per il mondo cattolico-ortodosso e le 'eresie' ad esso associate, sia per il mondo giudaico e, infine, sia per il mondo pagano, a cui Costantino appartenne sino al punto della sua morte. Egli fu, infatti, un alto esponente dell'ordine mithraico; il PA.PA. per antonomasia: vale il dire il massimo PAter PAtratum dell'intero culto mithraico osservato in tutto l'impero romano dell'epoca. Tutto ciò ha innescato il dubbio in alcuni studiosi, secondo i quali, probabilmente, il celeberrimo Concilio di Nicea del 325 non venne convocato per i soli esponenti catto-cristiani, ma esteso a tutti i rappresentanti delle varie realtà religiose dell'impero e, in primo luogo, quella PAGANA. Tutto ciò scaturisce anche dalla semplice riflessione circa il fatto che non era assolutamente possibile per un culto religioso, a soli 12 anni dall'editto di Milano (313), imporsi come la massima espressione religiosa dell'impero, quando sino al 313 gli adepti catto-cristiani (o catto-ortodossi) erano costretti a vivere nella clandestinità, con drammatica riduzione dei 'ranghi'. A quell'epoca vi erano sparsi in tutto l'impero oltre 3500 mitrei, perlopiù di tipo 'ctonico'. Non ci è voluto molto a capire, da parte degli studiosi, che di sicuro era proprio il culto mithraico ad essere il più diffuso nell'impero, senza contare il fatto che la massima autorità religiosa di tale culto, vale a dire l'imperatore Costantino I (lasciamo perdere il 'grande'!) era al tempo stesso anche la massima e più potente autorità politica di tutto l'impero! Come avrebbe potuto, dunque, il Concilio di Nicea del 325, a fronte di tutto ciò, ridursi ad un concilio per soli esponenti cristiani, quasi che fossero loro la più grande ed unica espressione religiosa di tutto l'impero: COSA ASSOLUTAMENTE FALSA! Neppure è possibile immaginare che l'imperatore Costantino abbia voluto deliberatamente alienarsi il consenso delle potenti caste sacerdotali pagane del momento e, assurdo degli assurdi, addirittura danneggiare il culto, quello mithraico, di cui egli stesso era il massimo rappresentante!! .. Ciò è semplicemente pazzesco il solo pensarlo! E' più che evidente, quindi, che tutto ciò che gli esponenti religiosi cattolici hanno scritto e tramandato riguardo al Concilio di Nicea del 325, è solo frutto di una colossale mistificazione storica, seconda solo alla costruzione sincretica del culto catto-cristiano (140-150). Da tenere presente che il più importante mitreo dell'impero presso cui Costantino, in alcune annuali occasioni, vi svolgeva il suo ruolo di 'maximum Pater Patratum', cioè il sommo sacerdote del culto mithraico, era situato sul colle Vaticano, presso il quale sono state rinvenute inequivocabili testimonianze mithraiche. Non per nulla tale luogo venne 'ereditato' dalla casta sacerdotale cattolica, che intese così seguitarne il ruolo ed il prestigio, sebbene impropriamente, visto che si trattò (Costantino) di un personaggio di indiscutibile caratterizazzione pagana! Anche il cosiddetto 'cappello frigio', tipico delle liturgie mithraiche, continuò ad essere utilizzato dal massimo rappresentante catto-cristiano, a testimonianza della presunta, quanto velleitaria continuità rispetto alla figura di Costantino il 'grande'.. (grande figlio di.....)

(**) - v., ad esempio, la faccenda dell'8 x mille, di cui appena il 18% dell'ammontare dei benefici ricavati con tale entrata, viene messa a disposizione per opere di 'beneficienza', mentre il resto va ad ingozzare il ventre del clero rapace e dell'intero ed immenso popolo 'nepotista'!

(***) - grazie a questa precoce attività di ricerca (praticamente solo alcuni anni dopo che Internet cominciò a prendere seriamente piede anche qui in Italia), ho avuto la preziosissima possibilità di archiviare pagine Web che oggi non esistono più su Internet (per motivi che è abbastanza facile immaginare) e che contengono preziosissimi dati di difficile reperibilità (all'epoca, ovviamente, l'alto clero falsario non aveva ancora pienamente risolto quale micidiale arma fosse Internet e quale reale minaccia si stava per affacciare per il suo 'santo' castello di allucinanti menzogne e di mistificazioni e falsificazioni storiche che vanno ben oltre il semplice contesto letterario, sino ad esondare largamente in quello genuinamente archeologico!


Veritas

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MessaggioInviato: 04/07/2009, 20:56 
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Scrive Veritas:

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Con Hard-Rain il tema è stato già discusso anche nel mio forum. In pratica, il suo orientamento è quello "classico", vale a dire che per lui la parola "Barabba" è relativa ad un vero e proprio nome, in quanto, secondo lui ed anche secondo il parere dei coautori che tu hai citato, all'epoca vi furono personaggi che portavano tale nome.



In linea di massima diciamo che mi colpì molto, quando investigammo l'argomento, la tesi del patronimico. Indubbiamente fu la prima "soluzione" che saltò fuori e che sembrava assolutamente normale anche ad Elisha Qimron, a Yona e ad Avraham. Tengo a precisare comunque che è molto forte - presso gli studiosi - l'ipotesi che l'intero episodio di Barabba come esposto nei vangeli sia di natura redazionale, completamente inventato per tutta una serie di motivi che sarebbe lungo esporre qui e che comunque Veritas conosce bene. In tal caso, saremmo davanti a qualcosa di non vero a priori.... Nulla di storico si celerebbe dietro questo fantomatico "Barabba", ma solo qualcosa di letterario.



Dubito fortemente che quello di Barabba (bar Abba) sia inventato. Non sono molti gli episodi inventati presenti nei vangeli. La maggior parte di loro, in realtà, sono eventi molto propbabilmente storici. Semplicemente, i loro redattori li mistificarono, riportandoli in una maniera che fosse pienamente funzionale ai loro obiettivi.

Tanto per far un esempio, è molto probabile che l'"indemoniato" di "Cafarnao" pronunciò la frase che oggi fa bella mostra di sè nei vangeli. Vediamo di cosa si tratta:

Dal vangelo di Marco:

cap. 1

[21]Andarono a Cafarnao e, entrato proprio di sabato nella sinagoga, Gesù si mise ad insegnare. [22]Ed erano stupiti del suo insegnamento, perché insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi. [23]Allora un uomo che era nella sinagoga, posseduto da uno spirito immondo, si mise a gridare: [24]«Che c'entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il santo di Dio».

Tuttavia, grazie all'archeologia oggi sappiamo, per il modo in cui tutto ciò è riportato, che si tratta di un falso, dal momento che non è MAI esistita una sinagoga a Cafarnao, tantomeno nel I secolo. A questo punto, allora, rimane il dubbio se tale episodio sia stato inventato di sana pianta, oppure esso sia stato semplicemente mistificato inserendolo in modo del tutto estemporaneo nei vangeli, nel punto e nel tempo come esso ancora appare.

Se però si colloca lo stesso nel contesto della Guerra Giudaica, in particolar modo tra gli anni 68-70, allora la probabilità che tale racconto contenga almeno un nocciolo di verità storica, si fa molto alta.

Infatti, nella Guerra Giudaica che oggi noi conosciamo, non appaiono più le figure di Gesù il Capitano e di Gesù il Galileo, presenti invece nell'opera autobiografica di Giuseppe Flavio. Tutto ciò è semplicemente assurdo, visto la rilevanza dei due personaggi!

In particolar modo ciò vale per 'Gesù il Galileo" (lo stesso che 'Gesù il Capitano', vale a dire Gesù di Nazareth!), dal momento che costui si era insediato in Gerusalemme con ben 600 GIOVANI GALILEI ARMATI!. Nelle Toldoth Yeshu è riportato che Gesù, insieme a 310 suoi discepoli, entrò nel tempio e fece "il diavolo a quattro". Un episodio che anche i più giovani catecumeni conoscono bene!

E' sin troppo chiaro che tale evento, sicuramente storico, avvenne durante la permanenza di Gesù nella Gerusalemme assediata dalle legioni di Tito, quando egli era protetto da 600(*) giovani galilei armati (310 per il Talmud) i quali, con la loro presenza, impedivano qualunque reazione da parte sacerdotale. Ed è anche altrettanto chiaro che G. Flavio ne parlò sicuramente, in quanto sarebbe stato assurdo non parlarne, visto che poi egli ne fa menzione nella sua autobiografia, informandoci della presenza di questi "due" personaggi. Morale della favola, le pie mani falsarie espunsero tutto ciò dall'originaria versione della 'Guerra Giudaica', scritta di proprio pugno da G. Flavio, perchè troppo compromettente!

La cosa che appare decisamente sconcertante è che gli studiosi di esegetica e delle origini del cristianesimo abbiano 'sorvolato' disinvoltamente su tale circostanza, vale a dire sulla testimonianza 'incrociata' fornita dal Talmud e da G. Flavio, in merito ad un certo numero di seguaci (circa 600 per Giuseppe Flavio e 310 per il Talmud) presenti in Gerusalemme insieme a Gesù il 'galileo': attributo che ricorre comunemente nella letteratura neotestamentaria!

E' da rilevare, comunque, che Gesù si presentò in Gerusalemme, alla testa dei suoi 600 giovani galilei (v. Domenica delle Palme), sotto mentite spoglie, come aveva fatto altre volte (v. vangelo di Giovanni). Tuttavia, ci fu più di qualcuno che era informato circa la sua vera identità: forse lo stesso (un sacerdote del tempio?) che a 'Cafarnao', secondo i vangeli (quasi sicuramente Gerusalemme), pronunciò le parole: "..Che c'entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il santo di D-o".(**)

Specialmente il passaggio "..Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei" è altamente esplicativo. Attraverso G. Flavio sappiamo che all'interno di Gerusalemme si erano formati due partiti: quello della resa ai romani, al fine di evitare conseguenze più disastrose, e quello di coloro che volevano continuare ad oltranza la guerra, il cui risultato appariva ormai fin troppo scontato! Probabilmente i sostenitori di questa linea erano coloro che, per il ruolo svolto, sapevano di non potersi aspettare alcuna clemenza da parte dei romani. E' dunque assai probabile che Gesù di Nazareth facesse parte di questo secondo gruppo: da qui il "lamento" del personaggio, "..Che c'entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci!"

L'altra parte della frase, "..Io so chi tu sei..", ci conferma invece che per molti Gesù era in "incognito", vale a dire sotto falsa identità: una vera passione per Gesù di Nazareth!... Va da sè che l'identificativo "Gesù Nazareno" è stato messo artificialmente in bocca al personaggio dallo stesso evangelista.


Saluti


__________________________

Nota:

(*) - Quando Giuseppe F., nella sua autobiografia, cita per la prima volta Gesù di Nazareth (Gesù il Capitano) egli parla di 850 uomini armati al suo comando. Questo dato è congruente con quanto affermato da Hierocles (citato da Lattanzio), il quale parla apertamente di Gesù di Nazareth, e non semplicemente di "Gesù il Capitano". Per l'esattezza, Hierocles parla di 900 uomini armati guidati da Gesù. Questa caratteristica "gesuana" durò solo alcuni anni (dal 66-67 al 70, quando egli riuscì a fuggire da Gerusalemme prima che cadesse nelle mani dei soldati di Tito). Tuttavia, ciò fu sufficiente per tracciare un profilo di Gesù estremamente limitato (v. Reimarius, il primo a parlare di Gesù come di un caporibelle combattente), dal momento che la realtà che riguardò il Nazareno fu molto più complessa di quello che si potrebbe immaginare! Prova ne sia il fatto che a tutt'oggi ancora nessuno è riuscito a far emergere dalle "brume" neotestamentarie il VERO Gesù storico! (anche perchè i padri falsari, o padri fondatori, riuscirono a rendere ancora più complessa la sua figura e la sua vicenda umana, attraverso un cumulo di menzogne, di inganni, di distorsioni storiche assolutamente allucinanti!...)

(**) - da tenere presente che l'espressione "santo di D-o" non aveva, per i giudei del tempo, alcun significato trascendentale, dal momento che la setta in cui fiorì Gesù di Nazareth derivò direttamente e strettamente da un'altra setta i cui appartenenti erano appellati anche 'santi', con stretto riferimento al significato originario del termine.


Veritas

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MessaggioInviato: 06/07/2009, 02:43 
Ok, capì, ;) un pò come me
Nuovo TEstamento lo conosco abbastanza bene, il Cornano l ho letto, sinceramente ho pensato che potrebbe essere un libro che si potrebbe benissimo scrivere, non mi ha illuminato molto, anzi. Devo dire che il Nuovo Testamente almeno ha portato novità rispetto al passato... anche se come avrai capito non sono praticante.
Il prox anno dovrei incominciare un corso domenicale di studio sulla Bibbia. Quello che mi ha colpito è che la si studia non esattamente su quello che si dice ma come codice...devo ancora vedere bene, cmnqe credo che lo seguirò, sentirò quello che hanno da dire loro e dirò quello che ho da dire io, e voglio vedere che ne esce fuori.
Sulla kabala una mia amica ebrea mi diceva che in realtà sono solo due le persone al mondo che la conoscono veramente bene, due rabbini che purtroppo non ricordo il nome. Se le ritrovo mi faccio dire i nomi. Credo che la Kabala sia lo studio che può avvicinare di più ai misteri del passato. Sul paganesimo ho letto qualcosa, però se riuscisti ad essere più chiaro su questo argomento mi interesserebbe. Ho letto solo qualcosa sugli etruschi, poi ho estrapolato qualcosa da il mistero di Orione, anche se un libro davvero illuminante è stato Miti e Leggende del Mistero... di Fabio Filippetti. L ho trovato per caso, se lo trovi in giro compralo, dalla copertina credevo che raccontava di fiabe...pensa te... invece è un percorso molto interessante sui simboli che riguardano da sempre la storia dell'uomo. Se hai qualcosa da passare sulla religione sumera quello mi interesserebbe molto, perchè sono fermamente convinto che la mesopotamia sia la culla delle nostre religioni. Anch io come te metto l occhio dove sento qualcosa di interessante ;)!



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MessaggioInviato: 26/10/2009, 22:53 
Cip di lettura.

Più avanti vi esporrò anche la mia tesi, basata sugli studi di Frazer.


zio ot [;)]


Ultima modifica di barionu il 26/10/2009, 22:54, modificato 1 volta in totale.


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