Qui altri riferimenti che potrebbero essere utili alla ricerca.... MAGICO TIBETFonte: http://www.croponline.org/tibetmisterioso.htmPassando alla presenza di ipotetici extraterrestri nel passato, vediamo che il Tibet è ricchissimo di riferimenti a queste creature. Se potessimo compilare una casistica dei paesi più visitati da extraterrestri nel passato il Tibet sarebbe sicuramente al primo posto. Libri, leggende e riferimenti religiosi ci fanno pensare alla presenza di antichi extraterrestri scambiati per dèi, che sarebbero potuti diventare addirittura capi e fondatori di religioni. La testimonianza ci viene dal testi tibetani, in particolare dal Kanjnr, che per pagine e pagine ci racconta di dèi di fuoco arrivare su luci abbaglianti o conchiglie volanti arrivare su nubi dense attorniate da luci misteriose. La mole di questi testi sarebbe impressionante visto che si tratterebbe di 1083 opere e solo il Tanjur consisterebbe di 225 libri. Non si parla soltanto dell’arrivo di esseri misteriosi ma anche dell’instaurazione, come abbiamo detto pocanzi, di veri e propri imperi sanciti da alleanze che potremmo definire cosmiche.
Due leggende molto speciali chiarirebbero quanto stiamo dicendo. La prima narra di un ragazzo dal capo deformato che sposò la figlia di un dio dimorante nelle regioni celesti, scendendo di tanto in tanto sulla Terra sotto forma d’anatra splendente. A che cosa vuole alludere la storia? Alla presenza di extraterrestri nell’universo che a un certo punto si unirono con gli umani creando importanti dinastie? È possibile, e il Tibet con i suoi misteri ci richiama a tempi immemorabili in cui potenti monarchie spaziali si installavano sul territorio.
Il noto autore Walter Raymond Drake, nell’esplorare le tracce che richiamavano a una presenza di antichi extraterrestri nelle terre asiatiche, ci racconta di una favola tibetana che richiama a realtà sconosciute e a potenti imperi di cui oggi non si sa più nulla. Vediamo come si esprime Drake a riguardo:
“Una colorita fiaba tibetana descrive Sudarsoma, la città di trentatrè dei, che sorgeva nello spazio, circondata da sette cerchia di mura d’oro…una meraviglia architettonica scintillante d’oro, argento, berillio e cristallo, dove le divinità avrebbero posseduto il potere della materializzazione, traendo dagli alberi tutto quanto desideravano… Dopo aver conquistato il mondo intero, il re Mandhotar sarebbe stato spinto dalla brama di potere a sottomettere anche il cielo, ma la sua sfrenata ambizione lo avrebbe condotto a perdere tutto, anche la vita. Ora, mentre Mandhotar si trovava nello spazio, la città di trentatrè dèi sarebbe stata attaccata dagli Asura, i quali , dopo una dura battaglia combattuta con armi incredibili, vennero sconfitti e ricacciati nello spazio.”
Il Tibet delle origini poi ci racconta chiaramente di monarchi potenti dotati tuttavia di caratteristiche che li fanno apparire come dei viaggiatori giunti sulla Terra in chissà quale modo, pronti a conquistare il potere locale vista la loro superiorità, non solo tecnologica ma anche biologica. Si racconta infatti del primo monarca conosciuto con il misterioso nome di Shipuye, di cui si ignora l’origine. Si parla dei “sette troni divini”e delle “due alte creature” (Peter Kolosimo, in Non è terrestre ci fa notare un parallelismo con leggende vietnamite, greche, giapponesi ,egizie ed indiane che ci accennano a periodi ancestrali in cui ci furono monarchie divine) seguite poi dai “quattro potenti”, dai “sei regnanti saggi” e dagli “otto monarchi del mondo” per giungere poi al primo monarca tibetano, di cui è registrata la vita e le opere, conosciuto come Nami Sontson, che durante il VII sec. creò un forte impero in Oriente.
Chi erano, escludendo quindi l’ultimo monarca dotato di caratteristiche totalmente umane, i misteriosi esseri che diedero vita a questi favolosi imperi? A che epoca risalirebbero questi mitici regni? Perchè si è persa ogni traccia di questi imperi e dei loro governanti? Si tratta solo di opere di fantasia oppure gli antichi testi tibetani ci raccontano la verità?
Le tracce della presenza di esseri più evoluti o di civiltà potenti non finisce qua. Infatti nello stato del Yunnan, esattamente tra i fondali del lago Tungfling, sono stati ritrovate piramidi enigmatiche di cui non si conosce l’origine, e che fa sospettare ci sia lo zampino di ipotetici abitanti di Mu. È possibile che il luogo fu visitato da esseri di altri mondi visto il ritrovamento di strani geroglifici su un isola del lago citato. Questi geroglifici rappresenterebbero esseri a bordo di navicelle, reggenti strane trombe. I geroglifici risalirebbero a 45.000 anni fa. È forse la cronaca di antichi sbarchi di alieni? È possibile e possiamo pensare che i geroglifici possano anche rappresentare gli abitanti di Mu che giungono in Tibet con astronavi.. Chi era il popolo che giunse in quest'angolo del mondo millenni or sono?
Secondo il prof. Chi-Pen-Lao, furono antichi astronauti. Giunsero sulla Terra. Ciò sarebbe comprovato dal ritrovamento sulle montagne Nimu di un antica popolazioni di uomini alti 130 cm. Stando a lui ed altri studiosi questi piccoli uomini sarebbero i diretti discendenti di antichi visitatori cosmici, rappresentati nelle caverne e sulle montagne che numerose circondano queste zone. Nelle montagne di Bayan Kara Ula sono stati ritrovate misteriose tombe contenenti esseri dagli enormi crani e affiancati da dischi circoncentrici. Non si sa di chi fossero quegli scheletri, ma ricordandoci del caso della lamaseria di Thuerin in Mongolia è probabile che si trattasse di esseri di altri mondi. I dischi contenevano geroglifici che riportavano una verità sconcertante. Vediamo cosa ci dicono:
“Da un pianeta lontano 12.000 anni luce giunsero un giorno delle astronavi. Atterrarono in Tibet con gran fragore, dieci volte, sino al sorgere del Sole. Gli uomini, le donne ed i bambini (terrestri) si rifugiarono nelle caverne. Questi viaggiatori vennero chiamati Dropa o Kham. Infine gli Umani compresero, dai segni e dal comportamento, che i visitatori venuti dal cielo avevano intenti pacifici e i Dropa poterono avvicinarli".
È possibile quindi che uomini di altri mondi abbiano visitato il Tibet di molti millenni or sono. Le tracce sono molto chiare a tal riguardo. Forse il Tibet è stato solo uno dei tanti paesi che subirono l’influenza di antichi visitatori cosmici.
La presenza di qualche potente civiltà di origine ovviamente non umana ci viene anche da Lobsang Rampa, famoso lama tibetano autore di libri sui segreti del Tibet. Durante la sua vecchiaia avrebbe scoperto una misteriosa grotta con magnifici oggetti di una civiltà superiore e molto antica. Vediamo cosa ci dice in proposito:
“…ero con altri tre Lama e stavamo esplorando alcune catene montuose tra le più remote, allo scopo di scoprire la causa di un forte boato udito qualche settimana prima. Perlustrando le vette circostanti, individuammo una grande crepa molto profonda che immetteva in una caverna degli antichi. Penetrammo tutti e quattro nella crepa e dopo alcuni metri notammo che una debole luce argentea, mai vista prima, illuminava un'ampia ed enorme sala, come se la montagna fosse vuota. Mentre avanzavamo constatammo con grande stupore che la luce argentea illuminava anche degli apparecchi e altri meccanismi strani. Alcuni di questi si trovavano dentro dei contenitori di vetro, mentre altri si potevano toccare. Così cominciammo tutti a ispezionare questi strani macchinari e l'immensa sala, attraversando porte che si aprivano e si chiudevano automaticamente, mentre le apparecchiature sembravano illuminarsi o entrare in azione al nostro passaggio. In una di queste macchine si trovava uno schermo (molto simile ad un odierno televisore), dove il gruppo poteva rivedere, registrati, alcuni episodi di vita della civiltà perduta degli 'antichi'. Questo è quello che vedemmo e sentimmo. Una civiltà evoluta, esistita migliaia e migliaia di anni fa, che poteva volare nel cielo e costruiva apparecchi che imprimevano pensieri nella mente di altre persone. Possedevano armi atomiche e infatti una di queste esplose e distrusse quasi tutto il mondo. Alcuni continenti sprofondarono sotto le acque ed altri ne emersero".
È chiaro che il lama venne a conoscenza di qualcosa decisamente enigmatico, ma come si deve considerato tale ritrovamento? Reale? Si tratta forse di veicoli degli antichi abitanti di Mu che si sistemarono in Tibet? Il riferimento alla civiltà degli antichi e all'avanzata tecnologia ci fanno davvero credere che qualcosa del genere possa essere successo. L'autore tibetano, raccontando la sua biografia, ci fa credere che il Tibet in passato possa essere stato una fiorente colonia di un antico impero antidiluviano. Infatti egli cita la presenza nel Tibet di uomini alti più di due metri e dagli occhi chiari; il padre era solito raccontargli di un'antica età dell’oro dove gli dèi camminavano con gli esseri umani e dove questi ultimi possedevano il terzo occhio, che erano solito sfruttare per visualizzare il vero carattere delle persone. Gli uomini di due metri e dagli occhi chiari, e il mito dell’età dell’oro, ci portano da un lato a credere che ci fu una qualche civiltà antidiluviana (Mu?) e da un altro lato che i suoi discendenti si aggirino ancora per il Tibet. Gli abitanti di Mu erano spesso descritti come alti e dai capelli chiari e quindi se ammettiamo una loro emigrazione in Tibet è possibile che i loro discendenti siano presenti ancora nel paese delle nevi.
Cosa possiamo dire del terzo occhio? La leggenda allude chiaramente a un tempo mitico in cui tutti gli uomini lo possedevano e sappiamo che nelle lamaserie, esistono degli iniziati, come Lobsang Rampa, che ricevono l’apertura del terzo occhio. Forse i gruppi di monaci promulgano un tipo di religione il cui scopo era quello di tornare all’antico culto? Sappiamo che le statue del Buddha sono soventi essere rappresentate con questo terzo occhio. Forse il Buddhismo non è che il proseguimento di un’antica religione esistita durante il regno dei signori di Mu in Tibet. Tutto può essere, e potremmo anche ipotizzare che le lamaserie furono portate a un livello tecnologico tale da consentire ad alcuni di loro i viaggi interstellari, come alcune leggende tibetane ci farebbero credere. Forse ebbero modo di imbattersi in esseri cosmici il cui contatto fu mantenuto utilizzando apposite tecniche telepatiche, che a questo punto possono essere tanto originarie di un’antica civiltà situate in queste zone quanto acquisite in seguito al contatto con esseri di altri mondi.
Abbiamo tracciato essenzialmente e in breve i misteri del Tibet e siamo venuti a conoscenza che civiltà aliene e presunte civiltà antidiluviane possano essersi installate lì. Purtroppo la complicatezza, la confusione e la lontananza nel tempo di certe tracce spaziali non ci chiariscono le idee di cosa realmente sia successo nel Tibet. In un giorno non lontano forse saremo in grado di capire tutti i segreti di questa regione ed avere un quadro chiaro di come fosse la realtà all’epoca. E studiando il Tibet, potremo anche far luce su tutti i segreti che avvolgono il passato della Terra.PASQUALE ARCIUOLO BIBLIOGRAFIA: R.A Stein, La Civiltà Tibetana, Torino 1998; G.Tucci, Le religioni del Tibet, Roma 1976; Theodore Illion, In Secret Tibet, Darkness Over Tibet; L. Austine Waddell, Lhasa and Its Mysteries - Expedition Record of 1903-1904; David Hatcher Childress, Lost Cities of China, Central Asia & India; Alec Maclellan, Lost World of Agharti, The - The Mystery of Vril Power, Henning Haslund, Men and Gods in Mongolia; Walter Raymond Drake, Gods and Spacemen in the ancient East; Lana Cantrell, Greatest Story Never Told, The - Evidence of the Fall of Man from a Higher Civilization in Antiquity; Reinhold Messner, My Quest for the Yeti - Confronting the Himalayas' Deepest Mystery; David H. Lewis, Mysteries of the Pyramid; Albert Churchward, Origin and Evolution of Religion; Robert M. Schoch, PhD, Robert Aquinas McNally, Voyages of the Pyramid Builders - The True Origins of the Pyramids From Lost Egypt to Ancient America; Peter Harvey, Introduzione al buddhismo. Insegnamenti, storia e pratiche; Klaus K. Klostermeier, Buddhismo. Una introduzione; A. Santoro, L'immagine antropomorfa del Buddha nell'arte del Gandhara, Paramita, 1987; A. Santoro, La vita del Buddha nell’antica arte dell’Asia, Paramita; A. Santoro, Lo stupa: origine e simbologia, Paramita; A. Santoro, I bodhisattva nell’arte gandharica, Palamita; Peter Kolosimo, Non è terrestre, Arnoldo Mondatori Editore.
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_________________ "…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)
"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo
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