Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]




Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 19 messaggi ]  Vai alla pagina 1, 2  Prossimo
Autore Messaggio

Marziano
Marziano

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 1173
Iscritto il: 30/03/2011, 19:03
Località:
 Oggetto del messaggio: Simboli
MessaggioInviato: 30/05/2011, 00:55 
In questo topic si discutera della simbologia e dei suoi significati. Alcune spiegazioni potrebbero dare "fastidio" ad alcune persone, ma chiedo e PRETENDO che si lasci parlare e spiegare, sempre ovviamente nel rispetto altrui e non lasciandosi andare ad escandescenze perchè la cosa non è come crediamo e non ci piace.
Non saranno ammessi insulti e parolacce di nessun genere.
Voglio una discussione pulita!
Spero sia chiaro.


Il vostro mod preferito ( [:246] ) Sheenky



_________________
"Ti avverto, chiunque tu sia. Oh tu che desideri sondare gli arcani della Natura, se non riuscirai a trovare dentro te stesso ciò che cerchi non potrai trovarlo nemmeno fuori. Se ignori le meraviglie della tua casa, come pretendi di trovare altre meraviglie? In te si trova occulto il Tesoro degli Dei.
Oh Uomo, conosci te stesso e conoscerai l’Universo e gli Dei" - Oracolo di Delfi
Top
 Profilo  
 

U.F.O.
U.F.O.

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 241
Iscritto il: 15/04/2011, 19:12
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 30/05/2011, 12:44 
Benissimo!!!!!!!!!!!!!!!!
Quando si inizia?!?!?!?
;-)


Top
 Profilo  
 

Essere Interdimensionale
Essere Interdimensionale

Avatar utente

Connesso


Messaggi: 9364
Iscritto il: 03/12/2008, 18:42
Località: romagnano sesia
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 30/05/2011, 18:15 
cari amicim,
un sito con un infinità di simboli

http://www.symbols.com/

ciao
mauro



_________________
sono lo scuro della città di Jaffa
Top
 Profilo  
 

Ufetto
Ufetto

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 123
Iscritto il: 21/04/2011, 19:39
Località: Cucciago
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 03/06/2011, 00:21 
Ecco un simbolo: l'AQUILEGIA Alpina (nota volgarmente anche come Colombina o in francese "Ancholie")

Immagine:
Immagine
12,27 KB

...è presente in un'infinità di quadri.

Qua trovate alcune interpretazioni:
http://www.elicriso.it/it/linguaggio_fiori/aquilegia/

Oggi ero a Pavia a vedere la mostra sui Leonardeschi...grandissimi! Mi hanno risparmiato la strada fino a SanPietroburgo.
Tra le opere provenienti dall'Hermitage c'era anche questa, attribuita a Francesco Melzi (?!):


Immagine:
Immagine
188,41 KB


Raffigura la dea romana Flora.
Dipinto ricco di simboli... stretta nella mano sinistra potete ammirare proprio l'Aquilegia.


Ultima modifica di shemsu_hor il 03/06/2011, 01:03, modificato 1 volta in totale.

Top
 Profilo  
 

U.F.O.
U.F.O.

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 241
Iscritto il: 15/04/2011, 19:12
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 03/06/2011, 14:43 
Simbolo di androginia per Leonardo, ripresa dal Durer, che ne fa un parallelismo interessantissimo con il fior di Loto ...

Immagine:
Immagine
129,51 KB

http://www.facebook.com/l.php?u=http%3A ... ra&h=46944

Ma questo porta a una infinità di correlazioni identiche, cui ognuno di voi potrà accedere scatenando la propria ricerca...

Meditate, gente, meditate... ;-))


Ultima modifica di Riccardo Magnani il 03/06/2011, 14:48, modificato 1 volta in totale.

Top
 Profilo  
 

Essere Interdimensionale
Essere Interdimensionale

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 7289
Iscritto il: 11/07/2009, 14:28
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 19/04/2014, 17:55 
Qualcuno di voi ha mai visto questo simbolo?

Immagine:
Immagine
2,18 KB



_________________
"Sei quello che sei, anche se non lo sai..."
Angeldark
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 13684
Iscritto il: 05/12/2008, 22:49
Località: Laveno Mombello (Va)
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 19/04/2014, 19:11 
Il Triskell: simbologia e magia

Immagine:
Immagine
5,09 KB

Il triskel destrorso o solare, simbolo cosmogonico celticoIl Triskel che è possibile trovare trascritto anche come triskell, triskèle , triscèle, trisquelle, triskellion, è un simbolo antico e molto diffuso in ogni epoca, lo si ritrova pressoché ovunque nelle sue diverse versioni e interpretazioni grafiche benché sia senza dubbio l'Europa la sua terra di elezione e, forse, di origine. Esso consiste fondamentalmente di tre segmenti lineari identici, semplicemente piegati o come spirale, con una estremità in comune a formare un vortice destrorso o sinistrorso, quasi evocativo delle moderne espressioni grafiche della matematica frattale e che suggerisce un chiaro senso di rotazione attorno ad un asse centrale.

Simbolo della regione SiciliaIl termine viene fatto risalire normalmente al greco "#964;#961;#953;#963;#954;#949;#955;#951;#962;", "triskélès" che significa "a tre gambe". Difatti lo si ritrova sovente rappresentato da tre gambe piegate che possono essere nude o diversamente armate, come ad esempio nel simbolo della regione Sicilia, di sicura origine precristiana, o sulla bandiera dell'Isola di Mann che con buone probabilità fu adottato intorno all' XI sec. d. C. a partire proprio da quello siciliano.

In Europa si trovano sue rappresentazioni a partire dall'epoca di La Tène, nel IV sec. a. C., forse come evoluzione culturale della spirale, diffusissima fin dal neolitico.

Il significato principale del Triskel è piuttosto oscuro, ma è comunque evidente che presso le popolazioni celtiche e in termini di simbolismo assoluto rappresenti nella sua versione destrorsa la stilizzazione del movimento del sole, quindi una sorta di "ruota solare" che ci riporta al dio irlandese Dagda, connotandosi perciò come simbolo positivo accanto alla svastica indoeuropea.

Considerata però l'importanza del numero 3 presso le popolazioni celtiche è evidente che il triskel può simbolizzare, e probabilmente simbolizza, molteplici aspetti di questa cultura, sia materiali che spirituali, fino a diventarne a ragione il simbolo principale e ad essere utilizzato oggi per indicare la cultura celtica con le sue infinite manifestazioni.

La simbologia ternaria da esso rappresentata, contestualizzata alla cultura celtica, si presta a numerose interpretazioni: i tre momenti del movimento del sole, alba, zenith e tramonto; la triplice composizione del cosmo secondo la tradizione celtica, fuoco, terra e acqua (che rappresenta anche l'aria allo stato liquido); il tempo stesso come passato, presente e futuro; oppure, benché molto più tardivo come significato, la triplice composizione dell'uomo alchemico composto da spirito, anima e corpo (mercurio, zolfo e sale).

Ma il triskel può anche schematizzare la triplice composizione della società celtica, tipicamente indoeuropea, con le sue tre classi: quella guerriera, quella sacerdotale e quella produttiva.

In ambiti mitologici il Triskel viene associato alla Dea Brigit, triplice divinità panceltica, ma anche al principio maschile rappresentato dalle divinità irlandesi Ogma, Lugh e Dagda o al principio femminile guerriero con le dee Macha, Morrigan e Boadb.
E poi ancora al principio femminile inteso dagli aspetti di vergine, madre e sterile anziana.

La trinità cattolica.Il cristianesimo irlandese non riuscì a impossessarsi completamente del simbolo, nonostante San Patrizio, patrono di questa nazione, si dice lo utilizzasse per spiegare la trinità cattolica.
Esso venne allora rielaborato trasformandolo in uno dei nodi celtici più conosciuti.

Il neodruidismo del XVII sec. riveste il Triskel di nuovi significati interpretandolo come la rappresentazione dei "tre cerchi della manifestazione": Ceugant, il Mondo dell'Assoluto; Gwynwydd, il Mondo Spirituale dell'Aldilà e Abred, Mondo Umano; naturalmente questo simbolo si adatta perfettamente anche a tutta la cosmogonia bardica in genere e non per ultimo alla struttura delle celebri Triadi Bardiche. Questa moderna religione ritiene che l'orientamento delle braccia della triskel non abbia alcun significato particolare, ma simbolizzi semplicemente il movimento spiraliforme che è proprio di ogni corpo presente in questa dimensione, e di conseguenza questo simbolo rappresenterebbe l'intero cosmo.

Curiosa è l'interpretazione del Triskel che veniva offerta dai maestri Athrawon, che fino a pochi anni fa poteva ancora essere raccolta dalla bocca di qualche anziano delle regioni atlantiche della Francia, per i quali questo simbolo rappresenta e contiene tutti i principi sapienziali della loro tradizione la cui cosmogonia, a sua volta sintetizzata in un Triskel, sembra anticipare di secoli le moderne teorie sull'universo olografico.

La sua versione sinistrorsa lo identificherebbe come un potente talismano contro la stregoneria e il malocchio, forse a causa del principio di chiusura opposto a quello di apertura della versione destrorsa, con tale funzione è infatti ancora oggi utilizzato soprattutto in diverse zone della penisola iberica. Questa stessa versione è però nella maggior parte dei casi connotata sinistramente in quanto speculare a quella solare, luminosa e vitale.

Infine nella versione sinistrorsa, a partire dagli anni '20 del secolo scorso, lo si ritrova spesso anche in sostituzione al "Gwenn ha Du", bandiera della Bretagna, la regione nord occidentale della Francia



_________________
Nutrirsi di fantasia, ingrassa la mente.

Immagine
Top
 Profilo  
 

Rettiloide
Rettiloide

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 3353
Iscritto il: 09/07/2012, 10:56
Località: Arcadia
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 22/04/2014, 09:12 
http://www.shekelesh.it/index.php?optio ... 01&lang=it

Immagine

Cita:
Trinacria: il Femminino Sacro e il sole dei Siculo-sicani

di Monica Casalini

La Trinacria è certamente uno dei simboli più italici e nel nostro paese è conosciuto praticamente da tutti. Almeno a livello visivo. L'immagine in sé è molto semplice anche se la sua valenza simbolica è decisamente complessa.

Il disegno parte dal centro con un viso di donna attorniato da quattro serpenti; dietro la testa spicca un paio d'ali e il tutto è contornato da tre gambe piegate che sembrano formare una spirale; infine, dall'attaccatura della gambe spuntano spighe di grano. Siamo abituati a vederlo sullo sfondo giallo/rosso della bandiera siciliana, tuttavia esso non nasce affatto come simbolo della Sicilia...

Ma prima vediamo cosa rappresenta esattamente.
Simbologia arcana

Il volto è quello della Gorgone Medusa, una delle tre figlie di Forco e Ceto, due mostri marini, l'unica a non essere immortale. Nella mitologia classica si racconta che per aver offeso Atena con la propria vanità fu trasformata dalla stessa in una donna con i capelli di serpe e lo sguardo pietrificante. Tuttavia ogni mito classico trae origini da tradizioni molto più antiche e qui siamo chiaramente di fronte al culto della Grande Madre, nell'accezione di Dea dei Serpenti. Quest'ultima appare in tutte le culture antiche quale personificazione del potere creativo e rigenerativo femminile della Dea arcaica, nonché Potnia Theron*, sciamana e donna di sapere. Un culto vastissimo che per millenni ha dominato indiscutibilmente ogni angolo del mondo.

La trasformazione degenerativa da Dea a Mostro è avvenuta lentamente, ma inesorabilmente, per mano di un patriarcato che sin da subito operò una vera e propria campagna denigratoria ai danni della donna, troppo potente all'epoca poiché detentrice del potere massimo: quello temporale.

Si è così assistito ad una costante caduta dal trono delle divinità femminili a pari passo con la perdita di privilegi di cui la donna godeva; fino ad arrivare al periodo più buio della storia: la demonizzazione ad opera della Chiesa Cattolica durante il Medio Evo. Non a caso Medusa, fra le tre sorelle di cui è Regina, rappresenta la perversione intellettuale: nel processo esecrante si voleva innanzi tutto colpire la conoscenza, che al tempo era solo misterica e appannaggio femminile (non per motivi dittatoriali da parte della donna, sia ben chiaro, bensì perché le donne sin dal paleolitico erano state considerate le detentrici della vita - grazie al parto - e quindi dei culti correlati al ciclo mestruale in connessione con la Luna e le maree).

Quello che è certo, comunque, è che sullo stemma c'è proprio Medusa, in quanto figura molto sentita in tutto il mediterraneo e in particolar modo nella zona sicula.

Anche le ali fanno parte della sua iconografia infatti si racconta che ogni Gorgone avesse le ali d'oro. Questo attributo è proviene dall'idea di regalità celeste, propria di ogni Grande Dea. Sono tantissime le dee-Regine che nei millenni compaiono alate, come ad esempio Iside, Nike, Iris, Vanth, Lilith, Astarte e tutte le Dee che hanno a che fare con la padronanza dei mondi, più specificamente con il mondo terreno e quello ultraterreno. Medusa, così come altre, era anche sovrana degli Inferi.

Infine lo sguardo che impietrisce. Si tratta ancora una volta di una peculiarità prettamente divina che determina l'immane grandezza e lo splendore di una dea o di un dio, la cui potenza è talmente forte che il solo guardarli negli occhi può (a seconda della religione): accecare, impietrire, polverizzare, uccidere... Ancora oggi gli insegnamenti cattolici raccontano che lo sguardo di Dio potrebbe accecare chiunque volesse incrociarlo, tanto è il suo fulgore.

Veniamo ora alle tre gambe che contraddistinguono la Trinacria in sé. Esse sono l'attributo che genera il nome stesso del simbolo: Trinacria deriva dal greco treis (tre) e àkra (promontori), in riferimento ai tre angoli della Sicilia, in senso orario: Capo Lilibéo ad ovest, Capo Peloro a nord-est e Capo Pachino a sud-est. Ma il primo riferimento scritto alla forma triangolare della Sicilia fu fatto da Omero che nell'Odissea la chiama Thrinakie, cioè "forma tridentata"; solo più tardi acquisì il nome odierno. Quello che è certo è che le tre gambe indicano tre luoghi e in tarda età il collegamento era semplice da fare: piede = camminare = luogo.

Ma anticamente le tre gambe della Dea erano il simbolo di qualcos'altro, un richiamo atavico alla sacra unione ierogamica e al culto solare. D'altronde è dalle gambe che nascono le spighe di grano che indicano la straordinaria fertilità di quelle terre... e c'è da scommettere che nessun altro posto, se non l'interno delle gambe di donna, sia più indicato a far germogliare tale fertilità.
Tre volte perfetta

Vediamo il motivo della posizione piegata delle gambe. Innanzi tutto non è un caso che la Trinacria sia così simile al Triskell (detto anche triskelion, triscele e nella variante triquetra) e il significato primo - a parte quelli pratici - è il Tre Sacro, ovvero il numero perfetto, quello che mantiene in equilibrio tutti i mondi e l'Universo stesso. Il TRE rappresenta il 2 femminile in unione con l'uno maschile; rappresenta anche le tre tappe della vita, le tre fasi lunari, e quindi si porta dietro tutta la lunga storia delle divinità trine: Hecate, Brigit, le Moire, fino ad arrivare alle tre Marie e alla Santissima Trinità di Dio. La stessa Dea è triplice e possiede gli aspetti di Vergine, Madre e Crona. Il numero TRE ci accompagna sin dagli arbori della vita, poiché maschio e femmina insieme danno vita al terzo elemento della famiglia nell'equazione dell'1-1-1. Il tre volte perfetto.

Il Triskell, di suo, si origina dalle tre spirali (il nome viene da tri = tre e askell = ali), che già di loro sono attributo classico della Dea, ma in questo caso sembrano essere congiunte ierogamicamente, come se le due inferiori richiamassero le gambe aperte della Dea in unione alla spirale superiore che rappresenterebbe il fallo maschile. Lo metto al condizionale e aggiungo (per i puristi che stanno già fremendo) che ci sono molte interpretazioni in questo senso e che persino la funzione del fallo maschile in età remota veniva espletata autonomamente dalla Dea: ella era il Tutto, maschile/femminile insieme perciò non aveva bisogno di una controparte maschile atta alla generazione. E' per questo motivo che torniamo un passo indietro ai serpenti che pur avendo anche una connotazione maschile, essi sono mutevoli e rigeneranti così come lo è la Dea, perciò diventano anch'essi simbolo dell'androginia della Dea stessa.
Da Creta alla Sicilia

Il Triskell è comunemente pensato come un simbolo celtico, proprio dell'Irlanda e di tutta la mitologia nordica. In parte è così, ma esso deriva proprio da quello che oggi conosciamo come Trinacria e non il contrario. Torniamo per un momento ad Omero: egli ci racconta che Minosse partì da Creta all'inseguimento di Dedalo e sbarcò quindi in Sicilia.

Perciò ci suggerisce che il simbolo potrebbe essere arrivato grazie al popolo Minoico-miceneo. E in effetti sono storicamente noti i rapporti tra Creta e Sicilia, dunque tale ipotesi è più che probabile. La conferma però è arrivata solo nel 1962 quando nella zona di Agrigento, a seguito di alcuni lavori, venne rinvenuto un vaso in ceramica al cui interno vi era una Trinacria, ma priva di gorgòneion. Il reperto risaliva al VII secolo a.C. ed è quindi il più antico mai ritrovato con questa precisa forma.

Un disegno semplice costituito da un cerchio con un viso abbozzato da cui spuntano tre gambe veniva utilizzato anche in Medioriente accanto alla figura del dio fenicio Baal, così come attestato da una stele in cui il dio è sormontato da tale simbolo in comunione con la luna.

E quindi lecito supporre che la Trinacria nasca come simbolo religioso connesso al culto solare. In effetti non è difficile vederci un sole con i raggi, soprattutto quando raffigurato accanto alla Luna. Fra l'altro, nella suddetta stele, si vede Baal che tiene in mano quello che può sembrare un simbolo fallico, ovvero un ramo da cui spuntano due foglie. Questa immagine ci restituisce quindi un dio-paredro della Dea, un dio vegetativo connesso al cambio stagionale (e quindi di nuovo al Sole), infatti Baal era anche un dio triplice che rappresentava la primavera, l'estate e l'inverno.

Il ramo che tiene in mano è inoltre determinante per l'idea di fertilità, poiché il bastone è legato all'Elemento Fuoco (maschile) che insieme al suo opposto femminile (l'Acqua) dà vita alla vita. Ancora oggi nelle nostre carte da gioco italiane l'Asso di Bastoni è un ramo da cui spuntano foglie e fiori ed è collegato al Fuoco. Mentre l'Acqua è rappresentata dal seme di Coppe. E dov'è la coppa nella Stele? Facile: è la Luna, che scolpita come una falce all'in su, ha la forma perfetta di un calice (ovvero l'utero femminile).

Ancora oggi in Sicilia è tradizionale un biscotto molto particolare fatto a forma di ramo spiralico pieno di gemme. Insomma, il pezzi di un puzzle che vanno a posto da soli.
Dalla Sicilia al Nord Europa

Gli scambi commerciali che interessarono i popoli mediterranei con quelli del nord Europa sono attestati da diversi reperti e documenti storici. La somiglianza nelle caratteristiche di alcune divinità e negli stessi nomi di feste religiose tra gli uni e gli altri popoli forniscono la testimonianza di un vivo e ricco avvicendamento di idee, allegorie, culti e tutto ciò che fa parte degli usi e costumi delle varie popolazioni.

Ecco quindi che, ancora in epoca molto antica, la Trinacria passa dalle calde acque mediterranee a quelle gelide dei mari del nord. Cambia un po' il nome e il disegno si fa più stilizzato, ma la sostanza rimane la stessa: il Triskell divine anche lì il simbolo indiscusso della triplice manifestazione della Dea Madre, in tutte le sue forme. E' anche un emblema solare e il suo potere si esprime nei Tre Cerchi dell’essere o della manifestazione: Ceugant, il Mondo dell’Assoluto; Gwynwydd, il Mondo Spirituale dell’Aldilà e Abred, il Mondo Umano o della Prova. E ancora in Abred esso esplica i tre aspetti del mondo materiale: la Terra, l’Acqua e il Cielo, che con il loro movimento spiralico generano il quarto Elemento, cioè il Fuoco, simboleggiato dal cerchio che racchiude il Triskell stesso.

Nel 1072 i Normanni si spinsero giù per lo stivale italico fino ad arrivare in Sicilia. E quando fecero ritorno a casa, con loro portavano anche l'ormai nota e consolidata Trinacria. Gli abitanti dell'isola di Man ne furono evidentemente affascinati, poiché la scelsero come simbolo della loro terra in sostituzione a quello che avevano avuto per centinaia di anni: un vascello di origine scandinava. Ed è facile capire perché: sull'isola, sin da tempo immemore, si celebravano rituali in occasione del solstizio estivo in cui gli Elementi Acqua e Fuoco la fanno da padroni. Basti pensare poi alle nostre tradizioni popolari legate alla festa di San Giovanni; a tal proposito va detto che la cittadina di Man sorta sul luogo delle antiche cerimonie pagane oggi si chiama St. John.

Recentemente il Triskell è stato ripreso anche nello stemma della Provincia di Monza e Brianza; quest'ultima trae il suo nome dal termine celtico brig (= altura) in riferimento alla conformazione della zona. L'epiteto della dea Brigit che abbiamo visto all'inizio è proprio "l'altissima" e il Triskell era uno dei suoi simboli divini che rappresentavano le sue tre caratteristiche principali: custode del Fuoco Sacro, dispensatrice della Luce della Conoscenza e patrona di Arti e Mestieri (oltre al fatto che lei stessa era tre dee-sorelle in una).
Il Sole Divino e la ruota del tempo

Un passo della Divina Commedia di Dante Alighieri recita così:

"E la bella Trinacria, che caliga
tra Pachino e Peloro, sopra 'l golfo
che riceve da Euro maggior briga,
non per Tifeo ma per nascente solfo..."

Pachino e Peloro sono i due promontori ad est che per primi ricevono la luce del Sole, che Dante chiama "solfo" ovvero lo zolfo, il minerale giallo comunemente accostato al Sole. Inoltre sembra che il vaso ritrovato presso Agrigento fosse sfuggito da una stipe votiva annessa ad una sorgente sulfurea sacra. Perciò di nuovo riferimenti all'Acqua e al Fuoco.

I motivi per cui la Trinacria è legata al nostro astro splendente sono molteplici e uno in particolare è degno di nota: la svastica. A parte il brevissimo periodo in cui fu adottata da Hitler per i suoi distorti propositi, essa è, come ben sappiamo, il simbolo solare per eccellenza: è la croce uncinata che da sempre rappresenta i raggi del Sole e la loro potenza, o meglio la loro "vibrazione" come il tratto a zig-zag suggerisce. La svastica (così come la croce solare di cui è sinonimo) è presente in tutto il mondo da Oriente ad Occidente e tocca più o meno tutti i popoli e le culture.

Gli studiosi concordano sul fatto che Triskell/Trinacria e Svastica/Croce-cerchiata sono due diversi modi per indicare lo stesso concetto, quello del culto solare.

Esiste un dipinto mesoamericano che raffigura il dio Yacatecuhtli nell'atto di portare una croce sulle spalle, proprio come le più conosciute rappresentazioni di Gesù. Tale croce sta a simboleggiare le quattro stagioni; ebbene sui quattro cardini della stessa ci sono altrettante impronte di piede... il che ci riporta ai piedi della Trinacria. Ecco quindi un altro collegamento tra Trinacria e svastica/croce solare. Ora la domanda è: perché piedi e gambe insieme ad un simbolo solare? Io suggerisco l'ipotesi che sci si riferisca all'avanzare del tempo, ovvero al cammino del Sole che comporta il cambio stagionale.
Dal Nord Europa al resto del mondo

I simboli sono archetipi, perciò è innata la loro natura a manifestarsi in tutto il mondo e in tutte le epoche seppur con significati apparentemente diversi. E così, dovendomi rinfrescare in una torrida giornata durante un soggiorno a Singapore, vidi la Trinacria spuntare dall'etichetta di un'acqua prodotta in zona. Si chiama Three Legs (tre gambe) ed è una specie di acqua medicale specifica per quando si ha molto caldo. Acqua... Fuoco... nell'eterno con-fondersi degli opposti. Singapore è un'isola che in passato fu particolarmente appetibile data la sua posizione geografica favorevole agli scambia via mare. Ecco perché è da sempre il porto più importante dell'Asia. Per molto tempo fu una colonia inglese e rimase tale fino al 1966; è facile quindi capire come mai la Triskell-Trinacria sia finita fin laggiù. D'altronde... ha buoni piedi!

In un paesino estone di appena 200 anime chiamato Karja vi è una particolare chiesa-fortezza intitolata a Santa Caterina. Si tratta di una costruzione risalente al 1200 ed è rinomata in tutto il mondo per i suoi bizzarri affreschi pieni di simboli esoterici ed ermetici. Uno in particolare interessa la nostra ricerca ed è quello di una Trinacria con tre gambe, disegnate diversamente, al centro delle quali vi è un triangolo bianco con all'interno un ulteriore triangolo rosso. E' un chiaro riferimento ai genitali femminili - su questo non c'è dubbio - tuttavia sarebbe interessante capire come sia arrivata in Estonia e soprattutto perché sia stata dipinta in una chiesa. Il disegno è inoltre contornato da decine di stelle a otto punte, ovvero la stilizzazione della Ruota dell'Anno, una specie di "calendario" con le otto festività antiche (pagane) più importanti: i Solstizi, gli Equinozi e i 4 Sabba Maggiori. Un vero rompicapo.

Infine una vera curiosità. La bandiera della Repubblica di Inguscezia (in Russia) raffigura probabilemnte uno dei primissimi disegni stilizzati della Trinacria: un cerchio da cui spuntano tre piccoli ganci. Non è ben chiara l'origine specifica della scelta, ma sono più che convinta che il colore rosso del simbolo centrale non sia affatto una coincidenza.
Conclusioni

Tanti sono gli aspetti manifesti o meno della Trinacria; un emblema che sembra avere più gambe del dovuto quasi a voler simboleggiare la folla di persone che si sono inchinate di fronte a Lei sin dalla notte dei tempi, in tutto il mondo. E anche la sua stessa storia, così ricca di avvenimenti, sembra volerci spronare ad andare avanti nonostante tutto, nonostante lo scorrere inesorabile del tempo. Come se volesse dirci "Avanti! Gambe in spalla!".

* NOTA
Potnia Theron kai Phyton significa letteramente "Potente Signora delle belve e delle piante" e il termine si utilizza per indicare parte del culto del Femminino Sacro in cui la Divinità era vista come una donna libera e selvaggia, madre e vergine al cntempo, sovrana e sacerdotessa. Le Dee che appartengono a questo genere sono parecchie, ma basti ricordare: Artemide, Cybele, Inanna, ecc...

Crediti

http://www.lereviviscenze.com/il%20Triskele.htm
http://www.grifasi-sicilia.com/trinacria.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Medusa_%28mitologia%29
http://it.wikipedia.org/wiki/Isola_di_Sicilia
http://it.wikipedia.org/wiki/Triscele
http://it.wikipedia.org/wiki/Triquetra
http://it.wikipedia.org/wiki/Inguscezia
http://www.ninniradicini.it/articoli/tr ... icilia.htm
http://www.csssstrinakria.org/trinacria.htm
http://istitutoartecatania.myblog.it/ar ... edusa.html



_________________
" La Giustizia del Padre
è lenta ed Inesorabile. "
Eugenio Siragusa
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Lo Storico dai mille nomiLo Storico dai mille nomi

Non connesso


Messaggi: 16367
Iscritto il: 01/10/2009, 21:02
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 03/12/2014, 10:19 
TRA SPIRALI, LABIRINTI E DANZE SACRE

C’è un simbolo antichissimo che accompagna l’uomo da sempre. Esso accomuna moltissimi popoli che, teoricamente, non dovrebbero avere avuto contatti tra di loro. Il simbolo è quello della spirale e della sua evoluzione in labirinto. Lo troviamo in forma più o meno evoluta in tutti i continenti in sculture, bassorilievi, petroglifi, dipinti etcc.. Dovunque esistono miti e leggende, favole, architetture e giardini che fanno riferimento e questo simbolo.

Immagine

Le rappresentazioni dei labirinti in tutto il mondo presentano da sempre una struttura omogenea contenente un cammino a spirale che porta fino al centro.
La forma di base è una croce circoscritta in un cerchio, generata dal movimento intorno al centro. La croce simboleggia la terra , il cerchio è il simbolo del sole dell’universo, del macrocosmo.

Immagine

Una teoria molto accreditata lega l’immagine della spirale al culto della Dea Madre che rappresenta il mondo sotterraneo. Le grotte sono i luoghi di culto della dea e la spirale rappresenterebbe anche il mondo sotterraneo. Le caverne sono viste come le viscere della dea, in particolare l’utero con le sue capacità riproduttive e per analogia la spirale rappresenterebbe le viscere umane. A sostegno di questa versione però non ci sono dei riscontri tangibili e si tratta piuttosto di una collegamento legato al fatto che entrambi questi simboli sono stati riscontrati in varie culture sparse in giro per il mondo, che non avevano tra loro legami spiegabili. Resta il fatto che questo simbolo (o simboli) devono rappresentare qualche cosa di importante e da approfondire perché la loro diffusione geografica e quella temporale sono i sintomi di qualche cosa che non siamo fino ad oggi è riusciti a decifrare.

Immagine

l labirinto è un archetipo molto importante e rappresenta il viaggio iniziatico, l’evoluzione dell’uomo, la discesa agli inferi e la ricerca della conoscenza. E’ Il percorso all’interno della dea, all’interno dell’utero per giungere all’origine della vita, all’unità primordiale all’origine del Tutto. Nella mitologia e nella letteratura antica la “ discesa agli inferi “è un motivo ricorrente . Tra i viaggi più celebri ricordiamo il viaggio di Persefone, rapita da Ade e trattenuta negli Inferi, il viaggio senza ritorno di Euridice, l’amata sposa di Orfeo. Nell’Ade scendono Teseo, Eracle e persino Dioniso che si cala nell’Oltretomba per ritrovare la propria identità divina. Anche Ulisse scende nell’Ade per apprendere quale destino lo aspetta. Ulisse mortale scende negli inferi, vivo di una nuova vita, rinato dopo l’esperienza concessa a pochi. Alcuni secoli prima questa sorte era toccata a Innana la Signora del Cielo e a Gilgamesh, l’eroe babilonese che combattee contro Khubaba mostruoso gigante con la testa di toro e il volto formato da viscere. Le viscere sono collegate al concetto di labirinto, e non a caso in alcune tecniche divinatorie il responso favorevole o meno dipende dai rigiri delle budella.

Nel mito di Teseo e il minotauro Il “cuore” del labirinto assomiglia ad un utero materno “rigeneratore” e il filo di Arianna ad un cordone ombelicale. Il minotauro è un embrione , un germoglio nel ventre della madre, un ombra inquietante con cui ciascuno è chiamato a confrontarsi. Il ritorno alla luce rappresenta una nuova nascita.

Immagine

Il termine labyrinthos è greco (si è ipotizzato che l’etimo del termine labirinto sia lo stesso del termine labra, che in greco significa nascondiglio), ma ha sicuramente origini più antiche. In epoca più recente il termine labirinto viene associato ai termini latini labor intus, che significa “lavoro interiore” infatti rappresenta il lungo e difficile cammino dell’iniziato alla ricerca continua del “centro“, dell’ asse cosmico che corrisponde a una sacra geografia interiore. I primi testi che parlando di labirinti sono di autori come Erodoto, Strabone, Diodoro e Plinio il vecchio. Tuttavia, l’età del labirinto e le sue origini non sono chiare infatti ne troviamo traccia dal caucaso all’india fino in Indonesia. In forme alterate anche in Polinesia e in tempi moderni presso gli Indiani del nord del Messico fino al Mato Grosso. Uno dei primi labirinti costruiti dall’uomo di cui si abbia notizie fu quello del Lago di Deride nel Fayuum. Erodoto, autore del 5° secolo a.C., afferma che al suo tempo il labirinto era antico già di 1300 anni e così lo descrive scrive nella sua opera:

Cita:
«Ed io ho visto; è superiore a qualsiasi cosa si possa dire in merito; già le piramidi sono al di sopra di ogni possibile descrizione, ma il Labirinto vince il confronto anche con le piramidi».


Immagine

Il biblista Flavio Barbiero esprime l’avviso che proprio in quel labirinto Mosè avesse partecipato alla sua cerimonia di iniziazione. Nel mito greco il labirinto è una prigione da cui non si può fuggire come il dedalo di Minosse, nell’Eneide nasconde l’entrata dell’Ade. L’arte tantrica vede nel labirinto l’aspetto mentale dello spirito (e l’immagine appunto ricorda il cervello umano).

L’antico dedalo egizio riflette la struttura dell’universo.

Gli indiani D’America pensano che sia il passaggio da cui emersero ed entrarono nel mondo i loro antenati.

Nell’antico calendario di Tiahuanaco come quello di Cnosso si ricollega la struttura del labirinto a quella del tempo.

Immagine

In India il labirinto è collegato alla tradizione del Mandala. In questo caso lo Yogi costruisce il labirinto come un novello Dedalo, e poi come Teseo lo decodifica e lo usa per sfuggire alla sua prigionia dall’illusione del Maya. Per l’uomo medioevale il labirinto rappresenta la via di un pellegrinaggio. Proprio per questo in numerosissime chiese d’Europa (praticamente in tutte le cattedrali gotiche) si trovano svariate rappresentazioni di labirinti raffigurate sulle pareti o sul pavimento.
Qui di seguito il tracciato del labirinto posto nel lato più piccolo della cattedrale di Lucca dedicata a San Martino difficile da scoprire.E’ volutamente nascosto quasi a sottolineare il suo enigmatico simbolismo. E’ accompagnato da una scritta: ” Questo è il labirinto costruito da Dedalo cretese dal quale nessuno che vi entrò potè uscire, eccetto Teseo aiutato dal filo d’Arianna.”

Immagine

l simbolo del labirinto, legato alla figura di Salomone si trova anche raffigurato sul frontespizio di alcuni manoscritti alchimici e fa parte delle tradizioni magiche attribuite a Salomone. Il passaggio attraverso il labirinto è definito dagli esoteristi “spirale della vita”, e simboleggia il passaggio dalle tenebre alla luce . Ed è proprio all'interno dei labirinti che gli antichi collocavano quei santuari ove si svolgevano le cerimonie di iniziazione. Chi entra nel labirinto è in cammino per la sua destinazione finale: il centro il nucleo del suo essere. L’uomo in cammino nel labirinto si avvicina al centro per esserne poi allontanato subendo cosiì un processo di maturazione, nel corso del quale viene messa alla prova la sua volontà e perseveranza. All’interno dello spazio chiuso del labirinto, cioè in se stesso, si possono conciliare la croce dell’uomo terrestre e il cerchio dell’eternità.

Forse il più noto percorso iniziatico che utilizza l’archetipo della spirale è Il viaggio di Dante nella Divina Commedia. Si tratta di un viaggio a spirale dove i gironi sono dei cerchi concentrici e Dante passa da un cerchio più largo a quello più stretto. Dante racconta che si aggiungono strade sbagliate per confondere chi non è degno e per occultare la strada come nella selva oscura che è equivalente ad un dedalo. All’interno della selva non a caso la diritta via è smarrita. Dante trova finalmente la via guidata da Virgilio e si ha il passaggio dal dedalo al labirinto e dal labirinto alla spirale, perché il percorso di Dante può essere considerato spiraliforme. L’evoluzione o meglio l’involuzione è stata da spirale a labirinto e per tornare al centro si deve passare dal labirinto alla spirale ovvero il passaggio inverso, all’interno del labirinto bisogna trovare la via diritta.
Il ricordo di una vita privilegiata, di una strada maestra che permetta di giungere al cuore dell’uomo.I problemi della vita appaiono spesso all’uomo comune come un intricato labirinto, nel quale è difficile imboccare la giusta direzione, se non dopo aver compiuto molti tentativi ed errori ed averne pagato le conseguenze. Se si potessero però vedere le cose da altri punti di vista, ad esempio salendo di una piccola altura, il labirinto rivelerebbe subito la sua ingannevole struttura, e sarebbe molto più facile trovare l’uscita.

Immagine

Il labirinto si presenta come una rete di meandri apparentemente senza fine, almeno fino a quando non si comprende che tutto ciò porta ad uno scopo e si riconosce l’unico cammino che conduce al centro. Nel labirinto il cammino termina al centro. Dunque il labirinto è la via interiore che bisogna trovare e percorrere fino al centro. Per trovarla occorre uscire dagli stereotipi della comune percezione. L’uomo non iniziato, ancora completamente chiuso nei propri schemi mentali, è intrappolato in un labirinto, ed incapace di vedere il percorso. L’iniziato gradualmente può riuscire ad elevarsi e vedere la strada in maniera più chiara riuscendo a trovare la via verso il centro.

Collegate al labirinto troviamo le danze sacrali. Ogni danza antica aveva carattere ritualistico. Si parla delle danze di Teseo anche nell’Iliade. Queste danze sarebbero la rappresentazione da parte dell’eroe ateniese e dei fanciulli che erano con lui della storia, della celebrazione della vittoria all’uscita dal labirinto. I danzatori si tenevano per mano o tenevano un filo (vedi filo di Arianna) e ondeggiavano lungo linee sinuose, avvolgendosi come una spirale e svolgendosi in linea retta rappresentavano l’entrata e l’uscita dal dedalo.

Immagine

Iniziavano dalla sinistra (male) verso destra (bene). La danza è anche detta “ danza delle gru” forse ad indicare il volo verso l’alto (libertà) o i movimenti degli uccelli. Il tema della danza sacra è molto vasto si trova nei pellerossa, nelle Antille, tra i Maya, in Cina, in India, in Africa (Zulu) . Tutte le danze nel mondo antico erano sacrali, e ancora oggi di queste danze resta il ricordo in danze siciliane (il missionari), presso i pellerossa e nelle danze funebri in Corsica.

Nei riti praticati dagli sciamani si usa spesso il ballo per raggiungere la trance per poter parlare con gli spiriti. Si può ipotizzare che siano esistiti tipi di ballo che seguivano il percorso della spirale per raggiungere la trance ballando lungo la spirale in tondo. Un po’ come i Dervisci che ballano freneticamente roteando su se stessi, ma aggiungendo un movimento di avvicinamento al centro.

Il ballo verso il centro rappresenta il viaggio verso il centro occulto dell’uomo, all’interno delle viscere, nel cuore, centro spirituale dell’uomo che lo pone in contatto con la divinità. Come nelle moderne scuole di ballo sul pavimento sono disegnati i passi da eseguire, così la spirale poteva servire agli sciamani per eseguire i loro balli e giungere alla trance.

La trance sciamanica è un modo per comunicare con l’oltremondano e può essere considerato una sorta di viaggio. La spirale rappresenta il mondo sotterraneo proprio perché rappresenta le viscere, ed il ballo lungo la spirale è una sorta di viaggio verso il mondo inferno per poi ri-“uscire” a “riveder le stelle”. Nella penisola salentina, in Puglia esistevano fino a pochi decenni fa il fenomeno delle tarantolate ovvero di donne che pizzicate da un fantomatico ragno, la tarantola, sono percorse da spasmi che le costringono a un ballo irrefrenabile che spesso termina nei pressi di un luogo sacro. Nonostante le spiegazioni sociologiche è evidente il legame con i culti della Dea Madre perché il ragno è un animale sacro alla dea ed il ballo non che può che essere il ricordo di un rito sciamanico che prevedeva il ballo e la musica per ottenere la trance come succede tuttora in alcune popolazioni o nel caso dei Dervisci già citato.

Il fascino del labirinto non ha lasciato indifferenti neanche gli studiosi e scrittori moderni, da Jung a Kafka a Youce, da Roussel a Borges fino ad Eco e Calvino che hanno riconosciuto nel dedalo un’immagine efficace per descrivere il mondo.

Cita:
Nel labirinto non ci si perde. Nel labirinto ci si trova. Nel labirinto non si incontra il minotauro. Nel labirinto si incontra se stessi.
Kern


Cita:
http://altrogiornale.org/tra-spirali-labirinti-e-danze-sacre/


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 10377
Iscritto il: 01/11/2011, 19:28
Località: Astana
 Oggetto del messaggio: Re: Simboli
MessaggioInviato: 15/03/2016, 20:06 
Immagine

Qualcuno sà dirmi se questo è un simbolo esoterico, magia, o altro?

Un amico, che per ragioni di privacy lo chiamerò "pippo", ha trovato nel cassetto in ufficio questo disegno con sul retro la scritta "limitare pippo".

Sembra il disegno di una mummia con un lucchetto.
Nella fretta ha scansionato il disegno incompleto, l'originale sarebbe un cerchio completo.



_________________
“El saòn no’l sa gnente, l’inteligente el sa poco, l’ignorante el sa tanto, el mona el sa tuto!”
Top
 Profilo  
 

Astronave
Astronave

Non connesso


Messaggi: 507
Iscritto il: 25/07/2015, 22:07
Località: Emilia Romagna
 Oggetto del messaggio: Re: Simboli
MessaggioInviato: 15/03/2016, 21:09 
Sinceramente io non ho mai visto nulla di simile, ma qui c'è un interessante libro sull'argomento (di quasi 1400 pagine) che si può leggere gratuitamente ed è scaricabile , magari può aiutare.. http://www.esoterismoemisteri.com/files ... terico.pdf


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 10377
Iscritto il: 01/11/2011, 19:28
Località: Astana
 Oggetto del messaggio: Re: Simboli
MessaggioInviato: 15/03/2016, 22:02 
Ti ringrazio ma leggo già troppa documentazione tecnica e scartoffie varie nelle ore lavorative e non mi và proprio di leggermi 1400 pagine extra per cercare il significato di uno scarabocchio che in letteratura magari non esiste. :-)



_________________
“El saòn no’l sa gnente, l’inteligente el sa poco, l’ignorante el sa tanto, el mona el sa tuto!”
Top
 Profilo  
 

Essere Interdimensionale
Essere Interdimensionale

Avatar utente

Connesso


Messaggi: 9364
Iscritto il: 03/12/2008, 18:42
Località: romagnano sesia
 Oggetto del messaggio: Re: Simboli
MessaggioInviato: 16/03/2016, 14:03 
caro Wolframio,
in questo sito
http://www.symbols.com/
puoi chiedere informazioni alla comunità
http://www.symbols.com/what-is-this-symbol.php

ciao
mauro



_________________
sono lo scuro della città di Jaffa
Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 22325
Iscritto il: 08/07/2012, 15:33
 Oggetto del messaggio: Re: Simboli
MessaggioInviato: 16/03/2016, 14:09 
Facci sapere, sono curioso e la cosa è anche un pò inquietante sembra la trama di un film horror; tu saresti il protagonista che starebbe inconsapevolmente infilandosi in un mare di guai hahaah



_________________
la prima religione nasce quando la prima scimmia, guardando il sole, dice all'altra scimmia: "LUI mi ha detto che TU devi dare A ME la tua banana. (cit.)
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 10377
Iscritto il: 01/11/2011, 19:28
Località: Astana
 Oggetto del messaggio: Re: Simboli
MessaggioInviato: 16/03/2016, 21:04 
Grazie Mauro del link. :-)

Intanto ho trovato qualcosa che simbolicamente potrebbe avere lo stesso significato.

Immagine Immagine

Sarà una fattura, sarà una coincidenza, ma di fatto questo mio amico ha avuto un ictus ed attualmente sua moglie è in chemioterapia.

Personalmente io non credo che le fatture abbiano effetto, ma questo fatto mi fà riflettere.



_________________
“El saòn no’l sa gnente, l’inteligente el sa poco, l’ignorante el sa tanto, el mona el sa tuto!”
Top
 Profilo  
 
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 19 messaggi ]  Vai alla pagina 1, 2  Prossimo

Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
Oggi è 19/04/2024, 10:53
© 2015 UfoPlanet di Ufoforum.it, © RMcGirr83.org