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MessaggioInviato: 17/08/2011, 14:00 
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Ma horus poteva volare..


holocron non mi sembra che il tuo intervento porti un contributo alla discussione.
Cosa vuoi dire?



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MessaggioInviato: 17/08/2011, 19:00 
Pier Tulip, per leggere il tuo libro bisogna acquistarlo, e non ho ne i fondi ne il tempo per farlo, ma se ho capito bene il succo del discorso e' che Gesu' e' un personaggio inventato preso in prestito da altri testi sacri piu' antichi.
Se e' cosi, sappi che concordo pienamente ed e' l'idea che mi sono fatto non come studioso archeologico, ma prendendo spunto dalle ricerche fatte da altri.
Ne abbiamo parlato anche nell'altro 3AD sulla resurrezione di Gesu'.
Infatti basta pensare che la storia raccontata dai vangeli, anche da quelli apocrifi, il tema principale che si evince e' palesemente una copia di altri testi sacri piu' antichi e se coincidono quindi molti punti, questo basta a far capire che e' tutto un bel romanzo manipolato e trascritto da diversi scrittori che hanno preso spunto da altri testi.

Molti non crederanno mai a cio', questo perche' per loro Gesu' rappresenta DIO, ma DIO esiste e non ha bisogno di un rappresentante inviato sulla terra a far credere di essere l'unico figlio quando poi i testi dicono che siamo tutti figli di DIO, c'e' del contraddittorio o mi sbaglio?



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MessaggioInviato: 17/08/2011, 21:24 
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Pier Tulip ha scritto:

Cita:
Ma horus poteva volare..


holocron non mi sembra che il tuo intervento porti un contributo alla discussione.
Cosa vuoi dire?


Vabbè, in parte era ironia (horus viene rappresentato come un falco, perciò poteva "volare") e in parte sul significato che horus, che dio veniva considerato, potesse non essere umano e perciò disponesse della possibilità di "volare" con un suo probabile aeromobile..



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MessaggioInviato: 17/08/2011, 21:56 
Vrillion capisco le tue remore a comprare un libro di uno sconosciuto, senza nome e curriculum, che dice di aver svelato la vera storia di Gesù dopo i migliaia di tentativi infruttuosi di ben più accreditati studiosi; non lo comprerei nemmeno io.
Putroppo non posso regalare le copie né svelare in questo forum il fulcro delle mie considerazioni, interpretazioni e prove.
Il mio scopo non è vendere, semplicemente, il libro, in quanto per mantenere basso il prezzo finale non ci guadagno proprio niente (Ho dovuto toglierlo dalla laFeltrinelli perchè col prezzo fissato ci rimettevo), ma solo quello di avere notorietà, di far circolare il libro e, fondamentalmente, verificare se viene accettato.
Naturalmente io sono fermamente convinto della validità delle mie argomentazioni, ma mi occorre una verifica.
Il libro è articolato in modo tale che tutte le argomentazioni riportate attraverso i vari capitoli creano un substrato per poter accettare la tesi. Per descrivere adeguatamente questa tesi dovrei quindi riportare buona parte del libro.
Troverai comunque molti indizi nei miei interventi nel 3d su Cristo e Mitra.
Per suscitare la tua curiosità dirò che ho individuato nei vangeli elementi mitici e allegorici che da soli dovrebbero essere già sufficienti ad annullare il catechismo cristiano. I seguenti argomenti trovano tutti una decodifica allegorica:
L’equivalenza di Gesù e Giovanni Battista con ...
La nascita
L’inizio della predicazione
I 40 giorni nel deserto
Gesù cammina sulle acque
L’entrata a Gerusalemme
Il tempo della Parusia
La stanza per la cena in Marco
La cena pasquale
Barabba
I due ladroni
La lancia nel costato, e, naturalmente,
La morte e la risurrezione

Ho detto solo sciocchezze? Aspetto il contraddittorio del forum.

Tralascio di parlare dell'identificazione del Cristo storico, che, essendo particolarmente dirompente, può essere accettata solo dopo aver letto tutto il libro.

E, per rimanere in tema con questa discussione, ho svelato anche il mito di Iside, Osiride e Horus.

Questo per chiarire che quanto da te ipotizzato sul mio lavoro non è propriamente corretto.


Ultima modifica di Pier Tulip il 17/08/2011, 22:12, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 17/08/2011, 23:50 
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Allora , il Prof . Valla , dall' aspetto molto professionale e rassicurante ( per i chirichetti 8 x mille ) è in realtà un emerito volpino farabutto dispensatore di bufale , e molte volte l' abbiamo già preso in castagna .

Attenzione ! Anche questa sezione , oltre al Cristo Storico , sta salendo di livello , quindi , anche qui dovremo andare a fondo della questione .

Intanto leggete attentamente :


http://cristianesimoprimitivo.forumfree.it/?t=35904443



zio ot [;)]


Ultima modifica di barionu il 17/08/2011, 23:53, modificato 1 volta in totale.


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Prof. Valla: sembra la brutta copia del "grecista ridens", almeno dall'aspetto. [}:)] [}:)] [}:)]



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Cit. Pier: Ho detto solo sciocchezze? Aspetto il contraddittorio del forum.

Avessi detto qualche sciocchezza, almeno era qualcosa. Ma non ti accorgi che non hai detto niente??
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OSIRIDE CHRONOCRATOR



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Rituale di resurrezione di Dioniso-Helios a Roma, riconducibile al culto di Osiride
II-III secolo d.C.

Nel versante sud-orientale del santuario sul Gianicolo, nella proprietà Wurts (Villa Sciarpa, ingresso sull’attuale via Dandolo) durante due campagne di scavi, 1906 e 1908-1909, intraprese da Paul Gauckler coadiuvato da Georges Nicole e Gaston Darier, è stato rinvenuto, nel comparto orientale, un percorso che, a partire da una sala ottagonale, portava i fedeli in due stanze pentagonali.

Al centro della prima, sotto il piano triangolare equilatero di un vano monumentale, sepolto in una nicchia, si è avuto il successivo ritrovamento di un idolo mummiforme di bronzo dorato, alto 47 cm., con gli occhi aperti e avvolto da un velo che lo ricopre sin sul capo lasciandone le orecchie scoperte.

Attorno al corpo si avvolge un serpente a sette spire che emerge con la testa sul capo dell’idolo che, al momento del ritrovamento, era ricoperto da offerte votive: uova, frutta e semi.(1).

Datato tra il II e l’inizio del III secolo d.C. l’idolo si ricollega ai culti misterici che a Roma testimoniavano la sopravvivenza di rituali di carattere sincretistico di ascendenza orientale.

Di incerta valutazione è l’identità dell’idolo, attribuito infine a una figura assimilabile a Dioniso-Helios. Tuttavia, noi vogliamo qui precisare che alcune caratteristiche ne rimandano l’identificazione all’iconografia di Osiride Chronocrator, la cui emersione mistica sui cicli del tempo, posto in relazione con il numero di sette vocali di origine gnostica

( alfa, epsilon , eta , iota, omicron , upsilon ,omega )

e loro permutazioni, usate per evocare il nome del dio, è definita proprio nelle sette spire di quel serpente che lo avvolge e lo supera sul capo e dal pertinente rituale di vivificazione di cui tra breve diremo.


Per gli antichi sacerdoti egizi, infatti, la funzione del serpente è quella di manifestare e vivificare l’energia divina; anche in arabo il serpente è denominato el-hayyah, similmente alla parola vita el-hayât. Entrambe derivano dalla stessa radice ebraica hay, che vuol dire: “Il Vivificante”(2)

Il divenire ciclico, rappresentato dal serpente a sette spire, si qualifica nel suo significato soteriologico e cosmologico quando si accerti che -come in analoghe raffigurazioni”(3)- l’idolo sia posto, quando eretto, su una sfera simboleggiante il Cosmo.

Anche le uova si riconducono alla dottrina della rinascita di matrice orientale: in alcune tombe della Beozia si sono scoperte delle figure di Dioniso-Helios, che porta un uovo nella mano, promessa di ritorno alla vita.

Plutarco riporta la dottrina secondo la quale le sessanta uova deposte dal coccodrillo all’atto della cova sono riconducibili alla “prima unità di misura impiegata nello studio dell’astronomia”(4) in riferimento al ciclo sessagenario nei calcoli egizi. Lo splendore del sole, riprodotto sull’idolo con il rivestimento del bronzo,

ci riporta alla luce mistica del risorto: la veste stessa che avvolge l’idolo ripropone la veste di Osiride. Il cui colore, contrapposto a quello variegato delle vesti di Iside, sempre come riferisce Plutarco: “è uno solo: quello della luce”(5). Per questo egli continua: “una volta sola viene usata la veste di Osiride, e poi subito è riposta e custodita come reliquia segreta e intoccabile”(6).

Da questa veste, mistica placenta, avvolto nel tempo del serpente, l’idolo emerge con il volto parzialmente scoperto, visibili gli occhi aperti, le orecchie:

da lì potevano giungere le invocazioni dei postulanti, che si assimilavano al ciclico risorgere del dio in accordo alle dottrine che segnatamente riconoscevano nei numeri otto, cinque e tre, riportate dalle strutture del monumento in cui il dio giaceva nel riposo, le basi della dottrina cosmologica del rinnovamento temporale e in concordanza delle quali, durante feste assegnate, i postulanti traevano fuori del ripostiglio segreto l’idolo per venerarlo.


Così attesta Firmico Materno:


Una certa notte un simulacro è collocato in una posizione supina su di una lettiga e viene pianto con dei lamenti regolati secondo cadenze. Poi, saziatisi di queste false cerimonie di lutto, viene introdotto un lume. Allora da un sacerdote viene unta la gola di tutti quelli che piangevano ai quali, unti, il sacerdote mormora con questo lento sussurro: “Non temete, iniziati del dio che è stato salvato; infatti per noi ci sarà salvezza dai mali”.

Un idolo seppellisci, un idolo piangi, un idolo tiri fuori dalla tomba e, sventurato, ti rallegri per quello che tu hai fatto! Tu liberi il tuo dio, tu componi le sue membra di pietra che giacciono, tu rimetti in piedi un sasso insensibile. Che il tuo dio ti ringrazi, ti remuneri con pari doni, voglia che tu sia partecipe della sua stessa divinità. Come lui muore tu possa morire, come lui vivere tu possa vivere”(7)





Abbiamo fornito una sufficiente documentazione che giustifichi i rituali che, benché avversati dall’apologeta cristiano, sono da lui testimoniati, non nella speranza in un al di là di matrice escatologica, ma in una adesione personale con il dio e con la sua rinascita foriera di salvezza terrena, perseguita da questi ultimi fedeli, unti, alla gola, da dove provenivano le formule, particolare che ci sembra far eco al rito d’Apertura della bocca, di matrice egizia, rinnovato dagli ultimi iniziati al culto di Osiride nella Roma del III secolo dopo Cristo.

- Tratto dal libro "L'occhio della Fenice" di Umberto Capotummino - Sekhem Editore



NOTE

1.Roma, Museo Nazionale Romano alle Terme di Diocleziano, inv.60919

2.R. Guenon, Simboli della Scienza Sacra, p. 129. Milano,1975

3.Arezzo, Idolo di divinità orientale, Museo Archeologico Nazionale “Gaio Cilnio Mecenate”, inv.90450

4.Plutarco, Iside e Osiride, cap. 75

5.Ibidem, cap.77

6.Ibidem, cap.77

7.Firmico Materno, De errore profanarum religionum. (Trad. E. Sanzi)


Ultima modifica di barionu il 25/08/2011, 23:38, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 26/08/2011, 00:20 
Piano Zio Ot
il tuo ultimo post è troppo avanzato.
Prima stabiliamo i collegamenti e poi entriamo nei dettagli.
Per i dettagli, ovvero i contenuti della dottrina e i riti, io prevedo un'altra ricerca che sarà enormemente più difficile da portare a compimento.
Allo stato di questa discussione, nel passo presentato non vedo nessun collegamento Horus-Gesù.



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