Cita:
Ufologo 555 ha scritto: Finalmnte Monti (i lCyborg) si è rivelato: è un cattocomunnista!
Non avevo nessun dubbio.
premetto , Monti non mi è mai piaciuto, ma sempre meglio il male minore
e di chi le frottole le sa raccontare senza vergogna!!
ma quale cattocomunista!!! chi non la pensa come voi è sempre e solo un comunista...
Monti all'attacco di Berlusconi nelle conferenza di fine anno
Domenica, 23 dicembre 2012 - 13:20:00
IL MONTI PENSIERO IN DIRETTA E IN PILLOLE
monti 500
LE REAZIONI A CALDO
GRILLO: MONTI SI E' SFIDUCIATO SOLO. E' UN ESORCISTA AL CONTRARIO
- "Non c'e' piu' il campo, in cosa scende. Non ha piu' niente. Monti non c'e' più. Fra tre giorni non sapremo neanche chi e', cosa ha fatto. Si e' sfiduciato da solo, non l'ha sfiduciato nessuno. Si e' reso conto di questo, e' andato a casa sua e ha chiesto: 'cosa faccio? E lei gli ha risposto: sfiduciati. E' andato da Napolitano, ha sciolto le Camere e ora vedremo quello che farà". E ancora: "Il problema e' il nostro ex presidente del Consiglio, questo esorcista al contrario che, dopo aver sciolto le Camere se n'e' andato e ci ha lasciato un bel piano politico- finanziario che ho provato a leggere per cercare di capire questo 'Patto di stabilita'', ma e' incredibile".
MARONI, ANNUNCIO DA DC 'FALSONE' PRIMA REPUBBLICA
- "Monti: non mi candido, ma forse si'. Ha imparato da Casini e dai democristiani piu' falsoni della prima Repubblica". Cosi' Roberto Maroni su Twitter.
TREMONTI, PIU' CHE DE GASPERI RICORDA BADOGLIO
- "Nel corso della sua conferenza stampa Monti, in modo infantile, si e' paragonato ad Alcide De Gasperi. Ma, ad esseri seri, piu' che De Gasperi Monti ricorda Badoglio". Lo ha dichiarato l'On. Giulio Tremonti leader della Lista Lavoro e Liberta'
FLI,DIPENDE DA NOI SE CI SARA' QUALCOSA CHE VOGLIA GUIDARE
- "Dipendera' anche da noi se ci sara' qualcosa che a Monti venga la voglia di 'guidare'". Lo scrive su twitter il capogruppo di Fli alla Camera, Benedetto Della Vedova, che si dice anche "grosso modo d'accordo al 100% con Monti".
UE: MONTI, BERLUSCONI ASCOLTATO? MAI STATO VERO - "Per anni, purtroppo, abbiamo avuto un governo in seria, seria difficolta' a fare sentire la sua voce - dice infatti il presidente del Consiglio - e allora capisco che ci sia disappunto perche' adesso le cose vanno diversamente". "Certo che se uno dice he per anni sono stato protagonista dei Consigli europei perche' tutti mi guardavano per ascoltare la mia ultima parola e' normale che gli italiani ci credano, non perche' siano sprovveduti ma perche' non hanno i racconti degli altri e tutti sanno - e' la bacchettata del Professore - che non e' mai stato vero". Monti riconosce con ironia che "la destra ha una fantasia, una fioritura piu' pregevole del centrosinistra" osservando che spesso viene descritto nei confronti della Germania o di Bruxelles "accucciato o, con immagine ancora piu' nobile da Tremonti, a Bruxelles 'a 4 zampe', impeccabile premessa logica dell'affermazione seguente su Caligola che aveva nominato senatore un cavallo che non ricordo se poi voleva diventare anche imperatore...". Insomma, un rosario di attacchi con "immagini carine, fino a un certo punto, e totalmente infondate".
MI CONVERREBBE NON FAR NULLA MA C'E' IMPERATIVO MORALE - "Se il problema fosse quello dei diminutivi o degli accrescitivi ... Mi e' abbastanza chiaro quale sarebbe la mia convenienza e dove mi porta mia coscienza. La prima e' non fare strettamente niente dopo la fine di questo governo. Se sento o non sento il problema di cercare di contribuire a cambiare la cultura politica del Paese, bene, e' un imperativo morale. E' ovvio che questo non e' nel senso della mia convenienza personale".
"Io vicino a Merkel? In Europa scoppiano a ridere"
"Quando ho detto in Europa che in Italia mi accusano di essere troppo vicino alla cancelliera Merkel sono scoppiati a ridere. Sono visto come uno dei pochi che si permette di articolare ragionamenti diversi dalla signora Merkel e a volte questo lascia traccia nelle decisioni. Adesso c'è anche un po' Hollande, prima Sarkozy zero"
'AGENDA MERKEL'? NON C'E' COINCIDENZA DI CONTENUTI - Con Angela Merkel "in comune abbiamo una M. Non considero ne' un complimento ne' una critica che qualcuno chiami la mia agenda 'Agenda Merkel'. E comunque non c'e' affatto coincidenza di contenuti".
Meno tasse è la strada giusta" - "La via maestra è quella della riduzione della spesa pubblica e credo che su quella via occorre andare molto risolutamente per consentire una riduzione della pressione fiscale da concentrare su imprese e lavoro".
CE LA FAREMO CON IL PAREGGIO DI BILANCIO NEL 2013 - "A fronte del fortissimo debito pubblico italiano il settore pubblico ha attivita' molto rilevanti. C'e' anche una posizione finanziaria del settore privato molto attiva. Cio' non toglie che si sono ragioni per volerlo e doverlo far scendere. Il fiscal compact e' un trattato che e' stato firmato, ma riflette semplicemente, sotto questo profilo, cio' che molti mesi prima era stato in un consiglio europeo, prima dell'arrivo dell'attuale governo. Sarebbe stato destabilizzante se lo avessimo rimesso in discussione. Come anche l'obiettivo di pareggio del bilancio entro il 2013. Se la domanda e' se ce la faremo, la risposta e': 'Si', certo'".
"Io non ho la minima idea di come mi regolerei in situazioni che affronterei serenamente come la partecipazione alla campagna elettorale. La storia italiana e' piena di presidenti del consiglio che hanno partecipato a campagne elettorali", ha aggiunto rispondendo alla domanda se sia pronto a fare campagna elettorale per poi fare il premier, "Ma questo non vuol dire nulla su quello che sarebbe il mio atteggiamento. Non lo dico per reticenza".
DUBBI NAPOLITANO SE IN CAMPO? SONO IO CHE CI PARLO... - "Annetto una grande, grandissima importanza all'opinione del Capo dello Stato e, per mia fortuna, vi ho accesso diretto. Certo, in modo piu' autentico dei lodevoli sforzi che fa la stampa nel suo interpretare". E' l'asciutta risposta di Mario Monti a chi gli chiede se non teme che un suo eventuale impegno diretto in politica possa mettere in difficolta' il Colle, garante della terzieta' del Professore all'avvio della sua stagione a Palazzo Chigi. Una riflessione che il Professore chiosa con un sorriso e domandando a propria volta "ho risposto?".
- VENDOLA CONSERVATORE SU LAVORO, E' LUI A PRENDERE DISTANZE - "Nichi Vendola e' sempre una persona che si ascolta e si legge con interesse, ma ha detto di me recentemente che sono un 'liberale conservatore'. Liberale si', ma conservatore, per molti profili, penso che lo sia lui, non per la cura sui temi ambientali ma su quelli del lavoro". Lo dice Mario Monti, rispondendo alla domanda sulla ipotesi che nella maggioranza 'ampia' auspicata per la prossima legislatura ci possa essere anche il leader di Sel. Il premier dimissionario ha aggiunto che "nell'agenda Monti c'e molto 'pink' e molto 'green' ma sui temi del lavoro credo che le forze conservatrici siano altre. La risposta l'ha data ieri lo stesso Vendola, e forse non era la prima volta, chiedendo a Bersani di prendere le distanze dall'agenda Monti".
- IO CONTI IN SVIZZERA? RIDICOLO - "Temi di alta politica, vedo..."Mario Monti replica cosi', nel corso della conferenza stampa di fine anno, al cronista del Fatto che gli chiede della casa di Grilli e delle 'pressioni' sulle scelte del presidente del Consiglio, tirando in ballo anche conti in Svizzera. Entrando nel merito, Monti conferma di avere avuto un chiarimento con il ministro dell'Economia. Quanto alle minacce, spiega Monti che "no, non ne ho avute. Attraverso la stampa ha avuto forme di leggera intimidazione e di leggera lusinga: 'non sara' Presidente della Repubblica, del consiglio, della Commissione Europea... Ovviamente, uno e' condizionato nel senso che vede interessi, e questo e' comprensibile, che spingono in una direzione o nell'altra". Secca la chiusa sui rumors a proposito di conti svizzeri: "E' una cosa che e' stata ripresa solo sul vostro giornale, e la trovo ridicola".
- "A Melfi ho tenuto gli occhi aperti e non ho visto persone fuori dai cancelli... Forse c'e' una pluralita' di cancelli... Io ho visto centinaia e centinaia di lavoratori e lavoratrici visibilmente soddisfatti e rincuorati dalla prospettiva di ripresa dell'impegno Fiat in Italia e in quel luogo in particolare". Lo dice Mario Monti. Il presidente del Consiglio confessa di "non avere per niente apprezzato e trovato del tutto fuori luogo dichiarazioni sindacali o politiche di critica alla presenza del presidente del Consiglio a un evento di forte speranza per l'Italia meridionale. Davvero brutte, quelle dichiarazioni e non dico oltre". "Siamo tutti adulti - riprende - e assistere non e' adesione incondizionata a un modello piuttosto che a un altro di relazioni industriali ma ho visto tre leader sindacali contenti e spero possibile, un giorno in Italia, conciliare la raffinatezza sull'esigenza dei diritti dei lavoratori - rimarca - con la possibilita' di fare investimenti in Italia e non solo in altri Paesi".
"Contenuti e metodo di governo. E credibilita' di intenti. Poi naturalmente su questa base di chiarezza io non avrei nessuna forma di preclusione verso nessuno". Lo ha detto Mario Monti, rispondendo ad una domanda su una sua possibile disponibilita' a collaborare con il Pd dopo le elezioni. "Sono nelle mani di chi deve decidere se mie idee sono convincenti", ha aggiunto, "Se poi c'e' una spinta, a mia volta avrei mani e cervello per decidere chi e' credibile e chi no".
- A CERTE CONDIZIONI PRONTO A PREMIER MA DECIDO IO. "Non saro' comunque candidato ad un particolare collegio, anche dovessi muovermi verso impegno politico. Sono senatore a vita. Se una o piu' forze politiche, con credibile adesione alla mia agenda, manifestasse il proposito di candidarmi a Presidente del Consiglio, valuterei la cosa. A nessuno si puo' impedire di fare questo e a nessuno diverso da me si puo' dare la decisione se io sarei disponibile o no. Verificate tante condizioni, si'. Il che e' diverso da dare il nome ad altri."
"Sono tra coloro che non hanno simpatia per i partiti personali o che sembrino personali. Non ho pensato al mio nome, mi interesserebbe molto di piu' se l'agenda Monti servisse a fare chiarezza e unire gli sforzi. Se qualcuno vorra' richiamarsi a queste idee bene, ma la questione del nome mi sembra minore".
"E' stato detto che ora e' venuta la fase in cui la crescita l'equita' e una politica progressista: non vorrei deludere nessuno, ma io sono d'accordo al 100 per cento su questo". Lo dice Mario Monti dopo aver premesso le istanze del Pd sulla crisi economica. Monti ha citato un "ottimo" articolo dell'Economist, leggendone un passaggio in inglese, secondo cui "politiche radicali di centro sono necessarie per affrontare le diseguaglianze senza danneggiare la crescita". E quindi, ha aggiunto, "la ricetta e' quella di liberalizzazione, concorrenza e sistema fiscale che funziona ma articolato in modo da favorire la distribuzione del reddito senza intaccare gli incentivi a produrre. Mi auguro - ha aggiunto - che da sinistra che per vocazione storica guarda con particolare attenzione a queste dinamiche, ci sia questa evoluzione".
- Destra e sinistra non sono più punti di riferimento
- PRONTO SE RESPONSABILITA' AFFIDATE DA PARLAMENTO
- "Mia agenda aperta a chi ci sta"
"Oltre a tutto cio' che e' stato iniziato dal nostro governo, sulla giustizia occorre un rafforzamento della disciplina del falso in bilancio, un ampliamento della disciplina del voto di scambio, un trattamento della materia della prescrizione, una disciplina sulle intercettazioni e una piu' robusta disciplina sulla prevenzione del conflitto di interessi".
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Doppia citazione per Alcide De Gasperi. Il presidente del Consiglio dimissionario cita infatti la frase della Conferenza di Parigi del '46 ("prendendo la parola in questo consesso mondiale sento che tutto, tranne la vostra personale cortesia, e' contro di me") e l'altrettanto celebre aforisma secondo il quale "un politico guarda alle prossime elezioni, uno statista alle prossime generazioni"
Quanto accaduto nei giorni scorsi al Senato in materia di riforma forense "e' illuminante, ahimé. E' un caso che riteniamo talmente antitetico ad ogni operazione di liberalizzazione e apertura alla concorrenza, che e' la migliore leva per l'equita' e la crescita".
"Il piu' grande costo della politica non e' tanto quello di festini, irriguardosi di ogni dignita', e che determinano lo screditamento della politica quando c'e' invece bisogno del suo rafforzamento, ma le decisioni non prese o quelle prese per interessi di breve periodo".
"Io credo che siano meglio leggi 'ad nationem' che 'ad personam'", dice Mario Monti parlando degli scontri sul comparto giustizia dove, rileva, "abbiamo avuto blocchi non proprio da sinistra".
- La riforma del lavoro e' stata frenata da una componente sindacale, che trova "difficile evolvere". Riferimento alla Cgil.
"Uno dei miei ministri e' diventato ancora piu' famoso proprio a questo tavolo, quella sera del 4 dicembre". Quando Mario Monti parla della riforma del mercato del lavoro evoca le lacrime di Elsa Fornero, nel corso di quella conferenza stampa sui "sacrifici" tenuta un anno fa proprio nella Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dove oggi si tiene la tradizionale conferenza stampa di fine anno del presidente del Consiglio.
- "Se un ministro una volta disse che non tutti gli italiani sono cretini oggi dico che quasi tutti italiani si rendono conto di cio' che viene proposto". Mario Monti non nomina Silvio Berlusconi ma e' facile capire a chi si rivolga quando dice "come si fa a pensare che dopo interventi cosi' pesanti su pensioni, tasse, rinuncia al trattamento economico in settori nevralgici, che la crescita derivasse da questo?". "Immagino - riprende allora - che presto altre conferenze stampa saranno inondate da grafici con una visione gelidamente simultanea di fenomeni economici che daranno la percezione dei fallimenti, peraltro dichiarati, del governo rispetto a 12 mesi fa e vi sara' anche detto che se oggi lo spread e' meta' del 9 novembre cio' e' dovuto per niente alla politica economica italiana ma alle scelte della Bce, dimenticando alcune cose".
Quando si e' iniziato a parlare di Agenda Monti "un consenso piuttosto ampio e' sembrato emergere. Questo ha consentito di spostare il dibattito politico sui contentuti. Abbiamo lavorato in modo piu' sistematico, ed e' stata presa la coscienza che esisteva una agenda Monti". Questa si chiama "Cambiare l'Italia, riformare l'Europa, impegno per un'agenda comune". Si tratta, ha spiegato Monti, di un "primo contributo per una riflessione aperta. Ne segnalo qualche tratto che ne definisce la fisionomia". Sostanzialmente uno: "Non distruggere cio' che e' stato fatto con il sacrificio di tutti. Non sara' sfuggito il forte richiamo del Capo dello Stato alle Alte cariche a no sprecare il lavoro svolto". Invece "per dissiparlo ci sono due modi ultrasicuri". Il primo e' "sottrarsi come singolo paese alle linee guida dell'Europa". Al contrario, occorre "lavorare con pazienza all'interno del paese per presentare al tavolo internazionale un paese sempre piu' credibile". Perche' "a battare i pugni ci si fa male". Il secondo "promettere di togliere l'Imu e di ridurre altre tasse. E reintrodurre il concetto che pagare le tasse e' lasciare che lo Stato ti metta le mani in tasca"
- Italia si sta auto-distruggendo per la bassa natalità
"Senza credibilita' del Paese, alle pacche sulle spalle segue il risolino e segue l'inazione e alla fine la presa ancora meno in considerazione delle esigenze italiane". Sono trasparenti i riferimenti a Berlusconi nelle parole di Monti che subito dopo aggiunge che "presentarsi alle elezioni con una volonta' unilaterale di cambiare le cose dopo le elezioni non contribuisce a un quadro piu' favorevole".
- "Se si toglie l'Imu poi tornerà doppia"
- Sara' presto sul web "su un sito apposito" quella che Mario Monti chiama agenda per un impegno comune, un documento programmatico "per non dissipare il lavoro svolto".
"Esprimo una parola di gratitudine e di sbigottimento nei confronti di Berlusconi. Talora pero' faccio fatica a seguire la linearita' del suo pensiero quando si tratta dell'apprezzamento o del non apprezzamento dell'attivita' del governo. Ieri Berlusconi l'ha definita un disastro, nei giorni prima ho letto dichiarazioni invece lusinghiere. Rimane un quadro di comprensione mentale che a me sfugge e che non poteva costituire base per l'accettazione di una proposta peraltro generosa come quella di prendere la leadership dei moderati".
"Il nostro governo dal primo all'ultimo giorno e' stato ispirato all'imparzialita', nell'interesse del Paese, nei confronti di ciascuna delle tre parti protagonsite ed e' ancora piu' grave ritenere che il governo si sia piegato verso una delle parti, il pd, che non il giudizio sulla cattiva qualita' del suo lavoro".
- "Per noi le parole pesano, quelle in Parlamento pesano ancor piu'. Ne deve essere cosciente chi le pronuncia e chi le ascolta. Credo che nessuno potesse interpretare le dichiarazioni del segretario Alfano" se non come una sostanziale sfiducia "e mi sono quindi recato al Capo dello Stato per trarne le conseguenze".
"Non abbiamo voluto continuare un giorno di piu' anche perche' non avrei voluto si creasse equivoco: non avevamo chiesto noi di governare non e' stato un favore a noi dare numerose fiducie al governo. Se si ritiene che si sia governato male - prosegue - non avrebbe avuto alcun senso continuare a governare. Le espressioni dell'onorevole Alfano si condensano in un giudizio politico pesante, per la negativita' sul 'governo che ha peggiorato le cose' e non entro nel merito, ma e' un giudizio molto severo, e per l'asserzione di cedevolezza verso una delle parti, e questo lo respingo in modo netto"
- Grato alle forze politiche, ai segretari Alfano-Bersani-Casini. Rapporto personale franco, schietto. Lavorando per il bene del Paese"
- "Ringrazio il Capo dello Stato è stata una sua intuizione all'origine di questo governo. Lo ringrazio personalmente e vivamente"
- "Gli italiani possono ora essere cittadini d'Europa a testa alta: siamo usciti da questa pericolosa strettoia senza seguire la via apparentemente facile di aiuti finanziari europei, via che ci veniva suggerita nei primi mesi del nostro Governo".
- "Sono sempre stato convinto che l'Italia avesse in se' tutte le risorse per farcela da sola e cosi' e' avvenuto. Guardando al destino dei Paesi che non ce l'hanno fatta sono convinto che quella che abbiamo seguito e' stata la strada giusta".
"Mi ero presentato qui il 4 dicembre 2011, a pochi giorni dall'insediamento, e vi avevamo illustrato i provvedimenti del Cdm quella domenica, con il quadro periglioso della situazione economico-finanziaria del Paese e gli indirizzi lungo i quali avremmo cercato di far superare l'emergenza".
- "Oggi e' facile dimenticare, e forse da un punto di vista umano e' anche bene che ci si dimentichi della drammaticita' di quei momenti".
"Posso oggi rivelare che nelle mie prime uscite europee come presidente del Consigli italiano, verso la fine di novembre, mi sono trovato in una situazione che mi ha fatto venire in mente le parole di De Gasperi alla Conferenza di Parigi del '46", visto che verso il nostro Paese era "forse a torto cosi' profonda la diffidenza". Resta il fatto che "in un anno, con il concorso delle forze politiche e del Parlamento quell'emergenza e' stata superata".
MONTI PRE CONFERENZA: QUALCOSA MI DICE DI NON RICANDIDARMI -
"Non lo so ancora. Ma dentro di me qualcosa mi dice di no", e' la risposta che Mario Monti da' nel colloquio con Eugenio Scalfari, su Repubblica, quando il fondatore del quotidiano romano gli chiede se scendera' in politica
"Per la sesta volta? Dopo aver visto quali danni ha fatto all'economia italiana e alla credibilita' del Paese?". Il premier risponde cosi' sulla nuova ricandidatura di Silvio Berlusconi. E spiega che tiene a favorire il rafforzamento del centro, spiega tra l'altro, "per fare muro e limitare il riafflusso alla destra populista".