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morpheus85 ha scritto:

ma è vero che a ottobre si schianta una cometa?


....qualke informazione + dettagliata???? [;)]


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MessaggioInviato: 11/03/2014, 14:26 
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morpheus85 ha scritto:

ma è vero che a ottobre si schianta una cometa?


http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=14551



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MessaggioInviato: 20/03/2014, 08:32 
Mentre il rover Curiosity continua la sua ricerca di materiale organico sulla superficie di Marte, sulla Terra gli scienziati lavorano per mettere insieme i pezzi del puzzle geologico della storia di Marte, per comprendere se c'è mai stata vita o se c'è ancora la possibilità di trovarla. Una novità importante arriva dallo studio di Siobhan Wilson, della Monash University, che ha collaborato con l'Università dell'Indiana ad uno studio sui cristalli ricchi di acqua sulla superficie di Marte, che potrebbero produrre acqua e nutrienti in micro-spazi racchiusi nelle rocce. "Alcuni tipi di minerali salini che si trovano nel suolo marziano possono dissolversi nell'atmosfera se questa è abbastanza umida, questo è lo stesso processo che porta il sale da tavolo ad appiccicarsi durante i giorni estivi" ha spiegato Siobhan, che ha lavorato insieme a David Bish, della Università dell'Indiana.



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Vene minerali nel terreno davanti a Curiosity, nella Moonlight Valley. Credit: NASA/JPL/Caltech-MSSS

Questo processo produce piccolissimi e sottili fili d'acqua che portano ad una serie di reazioni con altri minerali, chiamati smettiti, che a loro volta rilasciano alcuni nutrienti essenziali per la vita. Questi minerali sono già stati trovati in zone come il Cratere Gale, che attualmente viene esplorato dal rover Curiosity. Siobhan ha spiegato che queste reazioni sono generalmente invisibili all'occhio nudo ma potrebbero avvenire su base giornaliera vicino alla superficie marziana. Potrebbero essere state delle ultime oasi di salvezza, ricche di nutrienti, per i microbi marziani sopravvissuti durante l'epoca in cui Marte diventava sempre più arida, fino ad arrivare alle sue attuali condizioni.

"L'acqua ed i minerali sono necessari alla vita sulla Terra e potrebbero giocare un ruolo importantissimo nella biologia di altri pianeti come Marte. Sapere dove l'acqua potrebbe essere accessibile oggi potrebbe aiutarci con la ricerca di vita oltre la Terra", ha spiegato la ricercatrice.

http://freshscience.org.au/2013/crystal ... fe-on-mars

http://www.link2universe.net/2014-03-19 ... organismi/


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MessaggioInviato: 21/03/2014, 10:24 
serie di recenti foto di curiosity

http://www.link2universe.net/2014-03-20 ... -da-marte/


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MessaggioInviato: 22/03/2014, 12:12 
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A destra, un nuovo canalone compare rispetto alla fotografia della stessa regione (in Terra Sirenum), ottenuta 3 anni prima. Credit: NASA/JPL-Caltech/Univ. of Arizona

Marte può sembrare un pianeta ormai morto e senza attività, ma se si guarda attentamente si possono vedere ancora molti cambiamenti geologici, anche su breve termine! Un esempio è la formazione di nuovi canaloni, come quello ripreso qui. La sonda Mars Reconnaissance Orbiter, della NASA, ha fotografato lo stesso posto sia nel Novembre 2010 che nel Maggio 2013, e nell'arco di questi tre anni si è formato questo nuovo profondo canalone. E' molto suggestivo perché è facile pensare all'acqua come colpevole (abituati come siamo alla geologia terrestre). Ma gli scienziati della NASA sottolineano che probabilmente il fenomeno responsabile della sua formazione è un'altro.

Ogni inverno, le temperature scendono così tanto su Marte che l'anidride carbonica nell'atmosfera passa dalla forma gassosa alla forma solida, accumulandosi come ghiaccio sulla superficie e tra le piccole crepe presenti. Questo tipo di ghiaccio viene spesso usato anche sulla Terra dove viene chiamato "ghiaccio secco". Durante i mesi di primavera però, quando il Sole torna a brillare più forte, il ghiaccio sublima e torna direttamente alla fase gassosa. Questo fenomeno può essere relativamente violento, e ripetuto nel tempo può allargare le crepe in cui si forma e creare cadute di massi. In altre parti di Marte provoca persino geyser stagionali.

http://www.jpl.nasa.gov/news/news.php?release=2014-086

http://www.link2universe.net/2014-03-20 ... dellacqua/

....ma nonostante noi consideriamo marte morto geologicamente,fosse invece ancora parzialmente attivo??????????????' [;)]


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MessaggioInviato: 07/04/2014, 18:13 
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Primo piano dei cambiamenti climatici nella regione chiamata "Città Inca" osservata qui con la camera HiRISE a bordo del Mars Reconnaissance Orbiter. Credit: NASA

Durante l'inverno, le temperature su Marte possono facilmente scendere sotto i -70°C ed è così freddo che l'anidride carbonica presente nell'atmosfera e nel suolo ghiaccia e diventa quello che qui sulla Terra conosciamo comunemente come ghiaccio secco che si accumula in mezzo alle dune di sabbia.
Quando poi le temperature diventano un po' più alte, durante la primavera, il ghiaccio sublima è diventa subito gas. Questo violento processo sposta molta della sabbia basaltica più scura viene spostata e gettata nell'aria. Il vento poi fa il resto spostando la polvere scura e creando lunghe code.

In funzione della morfologia della zona, il Sole riscalderà in momenti diversi le varie parti della superficie e quindi questa polvere non verrà dispersa tutta nello stesso momento. Ogni volta che succederà però, il vento potrà aver cambiato dirrezione, e questo lo si può notare dalle direzioni diverse delle code.



Quella che vedete sopra è un'immagine panoramica ottenuta dalla camera HiRISE a bordo della sonda Mars Reconnaissance Orbiter.
La regione osservata si chiama "Inca City" ed è stata battezzata così da un gruppo di astronomi della missione Viking che videro per la prima volta le vaste strutture di dune ghaicciate presenti nella zona e pensarono che somigliassero quasi ad una mappa archeologica di un'antica città inca. Ovviamente nessuno intendeva che davvero lo era, ma con il tempo, come per la faccia su Marte, anche per questa zona sono nati moltissimi miti e teorie del comploto assurde.


[img][IMG]http://i.imgur.com/6gdlAJR.jpg[/img][/img]

Mappa della posizione della regione chiamata "Città Inca", ottenuta dalla camera ad infrarossi Themis a bordo dell'orbiter Mars Odyssey, della NASA. Credit: NASA/JPL

[img][IMG]http://i.imgur.com/1dgDl9I.jpg[/img][/img]

Fratture in placche di ghiaccio su Marte. Credit: NASA/JPL/HiRISE/University of Arizona

Gli scienziati stanno monitorando con la camera HiRISE i cambiamenti stagionali che avvengono in questa zona per meglio comprendere il clima di Marte e come le dune si spostano con il tempo.

Credit: NASA/JPL-Caltech/MRO/HiRISE

Musica: "Frost Walts" di Kevin MacLeod

http://www.link2universe.net/2014-04-07 ... -su-marte/


Ultima modifica di ubatuba il 07/04/2014, 18:20, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 14/04/2014, 15:25 
Continuano le indagini per capire davvero la storia di questo incredibile e complesso mondo che abbiamo come vicino planetario. Sappiamo che è fluita molta acqua su Marte, ma non sappiamo per quanto tempo o se le condizioni erano giuste perché ci fosse la stabilità necessaria per l'emergenza di una chimica prebiotica abbastanza complessa da portare alla vita. Negli ultimi anni abbiamo fatto enormi passi in avanti, ed affascinante vedere quanto ogni nuovo indizio che troviamo può aprire nuove porte verso quello che è stato Marte nel passato. Secondo una nuova analisi di quanto sappiamo adesso, l'atmosfera di Marte potrebbe non essere mai stata molto abbastanza spessa da mantenere temperature stabili sulla superficie del pianeta, tanto da mantener l'acqua liquida per molto tempo. E' possibile che i segni che vediamo dello scorrere violento dell'acqua sulla superficie siano in realtà segni di episodi geologici e non segni di un'era calda nel passato del pianeta.

Edwin Kite, geologo planetario della Princeton University, ha pubblicato una nuova ricerca in cui spiega che la risposta sta nel guardare ai crateri su Marte. Grazie alle campagne a lunga durata di mappatura ad alta risoluzione della superficie del pianeta, è possibile ora farsi un'idea della storia di impatti su Marte. Kite spiega che se il pianeta avesse avuto un'atmosfera spessa per molto tempo, questa avrebbe distrutti gli asteroidi più piccoli prima che potessero colpire la superficie. ma i ricercatori hanno catalogato (grazie ai dati del Mars Reconnaissance Orbiter), oltre 300 crateri su una superficie di 84.000 km vicino all'equatore del pianeta, che risale in media a 3.6 miliardi di anni fa. 10% di questi crateri avevano un diametro di 50 metri o meno, e circa 10% erano resti di crateri di 21 metri o meno.

"Non è tanto la grandezza dei crateri piccoli che è fondamentale, ma la distribuzione delle grandezze in tutta la popolazione" ha fatto notare Kite, che ha poi spiegato come hanno usato simulazioni computerizzate per calcolare anche altri fattori per migliorare l'analisi, come l'angolo da cui gli asteroidi sono arrivati.

Secondo le analisi, la pressione dell'atmosfera marziana antica, sulla superficie del pianeta, era non più di 150 volte il suo attuale valore. Questo significa che lo densità era meno di 1/3 di quanto servirebbe per mantenere liquida l'acqua su Marte, spiega Sanjoy Som, astrobiologo del Blue Marble Space Institute, California.
Concorda anche James Head, geologo planetario della Brown University: "Si tratta di una ricerca eccellente e concorda con precedenti studi che suggeriscono che Marte nel suo antico passato era un pianeta freddo."
"E' chiaro che Marte era più umida, ma non è chiaro come o se era più calda" ha aggiunto Som.

Secondo Kite ed il suo team, la risposta più probabile è che Marte è stata calda solo occasionalmente. Alcune periodiche variazioni nell'inclinazione dell'asse di rotazione possono aver riscaldato maggiormente il pianeta, fornendo temporaneamente anche un'atmosfera più densa anche grazie alle eruzioni vulcaniche. Lo stesso poteva succede localmente grazie ad impatti grandi di asteroidi.

Questi eventi potrebbero aver mantenuto Marte abbastanza calda per qualche decennio o magari secolo, ma non di più. Secondo uno studio precedente, per esempio, l'impatto di un asteroide di 200 km, avrebbe creato una pressione atmosferica tale da mantenere l'acqua liquida per almeno un secolo.

Questa pubblicazione avrà sicuramente molte implicazioni per la ricerca della vita passata su Marte, e anche su come cercare le nicchie periodicamente abitabili sparse su Marte nel suo antico passato.

http://www.nature.com/news/ancient-mars ... er-1.15042

http://www.link2universe.net/2014-04-14 ... a-a-lungo/

..ma e' mai possibile che nonostante le innumerevoli missioni sul pianeta rosso,si propongono solo teorie senza alcuna certezza?????????????????' [;)]


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Depositi brillanti all'interno delle fratture sul fondale del Bacino Ladon, su Marte. Credit: MRO/NASA/JPL/University of Arizona

Che su Marte ci sia stata tanta acqua un tempo è ormai chiaro, ma resta da scoprire quanta esattamente, per quanto tempo, in che forma e composizione chimica, e che fine ha fatto. Uno delle principali ricerche in questo senso viene svolta dall'orbiter MRO (Mars Reconnaissance Orbiter), della NASA, che con la camera HiRISE sta mappando in altissima risoluzione la morfologia della superficie per trovare segni geologici della passata influenza dell'acqua. E' un po' come leggere antichissimi documenti e comporre pezzo dopo pezzo un misterioso puzzle. In quest'immagine vediamo una serie di depositi stratificati molto intrigante perché di colore chiaro. Si tratta di depositi minerali in un canale che scorre sul fondo del bacino di Ladon.

C’è una grande sistema di canali che affluisce nel bacino--chiamato Ladon Valles--e gli scienziati credono che questo bacino possa essere stato riempito di acqua prima della formazione di un altro canale a nord che l’ha drenato. L’esposizione di questi sedimenti stratificati e dai toni chiari offrono indizi sull’ambiente che è esistito dentro al bacino di Ladon quando l’acqua si raccolse e ha depositato questi sedimenti.

Simili indizi vengono esplorati altrove dal rover Curiosity, che sta cercando di capire com'era e che fine ha fatto l'acqua che inondava il Cratere Gale.

http://hirise.lpl.arizona.edu/
http://www.link2universe.net/2014-04-24 ... ino-ladon/


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Polvere spinta dal vento dal bordo di un cratere marziano, nella pianura vulcanica a est di Pavonis Mons. Notate le diverse tonalità scure. Indicano com'è cambiata la direzione del vento. Le tracce più scure sono le più recenti. La polvere scura (ricca di basalti), viene sollevata dalla sublimazione del ghiaccio di anidride carbonica che si deposita sul bordo del cratere durante l'inverno. Il passaggio violento da solido a gas può creare cedimenti nel terreno e muovere molta povere nelle vicinanze, che poi viene dispersa dal vento. Ma ad ogni evento, il vento batte in una direzione leggermente diversa.
Foto ottenuta dalla sonda Mars Odyssey.

da link2universefacebook


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Al centro dell'immagine potete notare un cratere grande circa 48.5 metri. E' comparso nel 2012 sulla superficie di Marte, insieme a diverse frane nelle vicinanze ed una serie di crateri più piccoli che vedete raccolti sotto il cratere grande. Credit: NASA/HiRISE/CTX

Normalmente pensiamo ai crateri d'impatto come strutture geologicamente molto antiche e generalmente lo sono, data la rarità degli impatti. Ma ogni tanto, qualche asteroide riesce ad arrivare a colpire la superficie. Sulla Terra è più raro per via della più densa atmosfera che ferma molti più frammenti. Su Marte invece capita più spesso, e gli scienziati che usano la sonda Mars Reconnaissance Orbiter, della NASA, ne hanno già trovati diversi esempi negli anni. Ma di tutti, questo che è stato scoperto solo poche settimane fa è sicuramente il più grande e spettacolare. Tutto è iniziato quando uno scienziato ha notato in alcune immagini meteorologiche di Marte, ottenute con la camera MARCI (Mars Color Imager), una macchia scura di 8 km circa, che prima non c'era.

Cercando tra le immagini passate, è stato possibile scoprire che la macchia non c'era il 27 Marzo 2012, ma compariva il 28 Marzo 2012. La scoperta è stata fatta il 20 Marzo 2014 e successivamente, nei primi dell'Aprile 2014, la camera HiRISE è stata puntata verso la regione per ottenere una vista in alta risoluzione del nuovo cratere:



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prima e dopo il 27/28 Marzo 2012. Comparsa di un cratere su Marte. Credit: NASA



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Immagine ottenuta dalla camera HiRISE a bordo della sonda MRO, prima e dopo la comparsa del cratere. Credit: NASA/JPL/University of Arizona

Non è la prima volta che si intravedono siti di esplosioni grandi su Marte, causate dall'impatto di meteore, ma generalmente non si riesce a vedere direttamente il cratere che si è formato, in quanto la maggior parte dei crateri da impatto recenti sono grandi solo qualche metro.



Qui entra in gioco la HiRISE con la sua altissima risoluzione spaziale: la nostra fotocamera è stata in grado di mostrare i dettagli più fini della superficie all’interno della zona di impatto. Il più grande dei crateri recenti appare di forma leggermente asimmetrica e misura 49 metri per 44, e costituisce il cratere di nuova formazione più grande mai rilevato fino ad oggi dalla HiRISE. Sia l’immagine di HiRISE che quella della Context Camera mostrano anche numerosi, piccoli smottamenti recenti all’interno della zona dell’urto esplosivo.

Tutte queste osservazioni coordinate dimostrano come i diversi team che operano sulla stessa sonda spaziale possano lavorare insieme per esaminare le caratteristiche più interessanti in maggiore dettaglio.

http://mars.nasa.gov/mro/multimedia/ima ... ageID=6257

http://www.link2universe.net/2014-05-23 ... more-23191


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MessaggioInviato: 03/06/2014, 11:44 


Il video mostra il lancio del nuovo scudo prototipo IRVE-3 per lo sviluppo dello scudo termico gonfiabile che la NASA sta progettando per il futuro dell'esplorazione planetaria su Marte. Questo rivoluzionario design che prevede un cono ad anelli con un materiale altamente resistente al calore ma gonfiabile, permetterà di portare sul pianeta rosso pesi molto più grandi di adesso.


x ora la nasa sogna.....si spera che il sogno diventi realta' [;)]


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Foto di una grande caverna fotografata sulla superficie di Marte, da HiRISE: pic.twitter.com/vB88Fh3sLp


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https://twitter.com/Link2Universe/statu ... 0189228032


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MessaggioInviato: 21/07/2014, 18:39 
semplice curiosita'......................

Il grafico mostra quanto fino ad ora hanno percorso i vari rover che abbiamo mandato sulla superficie di altri mondi. Anche se su Marte cominciamo ad aver fatto diversi km, la strada per battere i rover lunari è ancora lunga! Dovrebbe però essere alla portata di Opportunity! acciacchi vari permettendo nei prossimi due anni potrebbe diventare il rover più longevo e con più "asfalto sotto le ruote" di tutti i tempi!




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Marte dall'HubbleLa Nasa sta studiando la possibilita’ di mandare satelliti commerciali in orbita intorno al pianeta rosso. Secondo i media americani, il progetto, in fase ideativa, fa parte del nuovo impulso della Agenzia spaziale americana che punta al passo da gigante di far sbarcare astronauti sul pianeta. Gli esperti ritengono che fra breve le varie agenzie di ricerca avranno bisogno di una “capacita’ di comunicazione” con Marte al momento inesistente. “Guardando al futuro, dobbiamo seriamente considerare la possibilita’ della commercializzazione a privati dei servizi di comunicazione da e con Marte”, ha detto Lisa May, direttrice delle esplorazioni su Marte della Nasa. Si tratterebbe di un network di satelliti finanziati privatamente che potrebbe sfruttare la nuova generazione di collegamenti di dati tramite laser, in grado potenzialmente di trasmettere informazioni a Terra ad una velocita’ centinaia di volte piu’ elevata che con le tipiche connessioni a banda larga. La Nasa ha gia’ due satelliti a scopi scientifici orbitanti intorno a Marte e in autunno arrivera’ un terzo satellite europeo.

http://www.meteoweb.eu/2014/07/spazio-n ... te/303628/
tante idee.......ma poca capacita'....................[;)]


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