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Thethirdeye ha scritto:


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E intanto gli italioti abboccano.......


se fossero pesci sarebbero sempre appesi all'amo [;)]


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MessaggioInviato: 20/04/2014, 22:38 
Su Libero di venerdì 18 aprile,compare un articolo diFrancesco De Dominicisintitolato “Molto,peggio dell’Imu,la Tasi si mangia gli 80 euro”.
E’ quanto da tempo sosteniamo (vedere in giugno,il pagamento prima rata….guarda caso,dopo le europeee..) e che ci fa piacere altri abbiano rilevato.
Qui di seguito,le altre frottole del DEF


I numeri falsi del DEF

Tutti sanno che il valore del DEF è assai relativo. Cifre che vengono proiettate a cinque anni, ma che vengono poi riviste – in genere assai pesantemente – ogni sei mesi. Del resto è ben noto come le previsioni economiche siano normalmente assai meno attendibili di quelle meteorologiche.

Tuttavia quei numerini, benché così volatili, qualcosa ci dicono. Ma quelli dell’edizione aprile 2014, targata Renzi-Padoan, sembrano davvero scritti sulla sabbia. Vediamo il perché, procedendo per punti.

1. La crescita

Nel comunicato diffuso dal governo si legge che: «Si proietta una crescita del PIL dello 0,8 per cento per l’anno in corso, con un graduale avvicinamento al 2,0 per cento nei prossimi anni».
A parte il fatto che un +0,8%, dopo una caduta del Pil di 9 punti dall’inizio della crisi, è solo un modesto rimbalzino fisiologico che nulla fa sperare per il futuro, è realistica la previsione del governo? Lo vedremo, ma intanto Fmi ed Ue prevedono un +0,6%. Siamo agli zerovirgola, d’accordo, ma visto che in ogni caso di zerovirgola si tratta anche questa differenza va segnalata.

Il comunicato parla poi, per gli anni a venire, di «avvicinamento al 2,0%», ma in realtà la tabella del DEF immagina la seguente progressione: +1,3% nel 2015, +1,6% nel 2016, +1,8% nel 2017, +1,9% nel 2018. Un’evoluzione lenta quanto inarrestabile. Già, ma quanto credibile? Se noi andiamo a leggere i DEF del passato scopriamo che il trucco è sempre il solito, e consiste nell’ammettere (ma mai fino in fondo) la defaillance del presente, abbellendo sistematicamente i dati attesi per gli anni futuri, in base alla nota legge che «prima o poi tutto finirà per il meglio».
Giusto per fare un esempio, è in base a questo criterio che il DEF 2011 prevedeva un +1,3% per il 2012 ed un +1,5% per il 2013, anni poi rivelatisi invece di profonda recessione.

Al di là del fisiologico rimbalzino, cosa autorizza a pensare ad un’inversione di tendenza riguardo alla crescita? Niente. O, peggio, delle ipotesi meramente ideologiche, senza alcun riscontro scientifico. Che le cose stiano così ci viene confermato da alcune proiezioni contenute nel DEF e messe in evidenza dal Sole 24 Ore del 9 aprile.
Secondo queste proiezioni, la «Riforma del mercato del lavoro» (alias precarizzazione estrema) varrebbe un incremento di Pil dello 0,8% al 2018; mentre un analogo incremento verrebbe determinato dalle «Liberalizzazioni e semplificazioni», e si potrebbe continuare con simili amenità. Qui, per brevità, mi sono limitato a citare il dato al 2018, ma valori in crescita progressiva sono indicati già a partire dal 2014.

Ora, è ormai un quarto di secolo che si liberalizza e si precarizza, ed in questo periodo la tendenza alla crisi non ha fatto altro che accentuarsi, fino ad esplodere violentemente nel 2008. Perché mai questa volta, invece, liberalizzazioni e precarizzazione – al di là della loro negatività sociale, che non ha bisogno di troppi commenti – dovrebbero compiere il miracolo?

Non solo, così come si sovrastimano gli effetti di queste misure, si sottostima invece l’effetto negativo della politica dei tagli alla spesa pubblica sul Pil. Un impatto che si vorrebbe contenuto tra -0,2 e -0,3%. E’ credibile tutto ciò quando si dichiara di voler arrivare a tagli di spesa di 32 miliardi di euro (pari al 2% del Pil) nel 2016?
Ovviamente no, ma chissenefrega, che l’importante è portare a casa la pelle alle europee.

2. La piena accettazione dei vincoli europei

Com’era prevedibile, Padoan non ha fallito la sua missione, ed – almeno sulla carta – a Bruxelles arriveranno numeri perfettamente allineati con la tabella di marcia imposta dal Fiscal compact. Così, giusto per ribadire che da parte europea non c’è nessun allentamento dei vincoli, e che da parte italiana c’è il solito «obbedisco» di sempre.

Quanto sia credibile questo percorso di rientro del debito è un altro discorso, che vedremo più avanti. Sta di fatto, però, che il percorso rigorista viene accettato in pieno, come ci dicono i numeri che seguono.
Il rapporto debito/Pil, al 132,6% nel 2013, viene previsto ancora in aumento (134,9%) nel 2014, ma dal prossimo anno dovrebbe iniziare a scendere con velocità supersonica fino al 120,5% annunciato per il 2018. Una picchiata in linea con la tempistica di rientro del Fiscal Compact.

Idem per quel che concerne il famoso 3% nel rapporto deficit/Pil. Era questo il vincolo che Renzi faceva intendere di voler sfidare, ma le visite a Bruxelles, Berlino, e perfino nella Parigi dell’inadempiente ma politicamente decotto Hollande, hanno vivamente sconsigliato al berluschino fiorentino di insistere su quel tasto.
Evidentemente, l’annuncio di quello strappo altro non era che una delle tante sparate del bomba, ma di questo eravamo già certi.
Ecco allora il suo piano, che anziché essere di sfondamento è invece di mesto rientro.
Secondo il DEF al -3,0% del 2013, dovrebbe seguire un – 2,6% nel 2014, fino ad arrivare progressivamente addirittura al segno più (+0,3%) nel 2018.

3. Come verrà rispettato il Fiscal compact?

Eccoci allora arrivati al punto più interessante. Tanto più che il bomba ha già dichiarato che non vi saranno altre manovre. Ah no? E come li fa tornare i conti, con la bacchetta magica?
In realtà Renzi, probabilmente per la fretta che lo contraddistingue, non ha avuto modo di completare la frase, perché altrimenti avrebbe certamente detto che non vi saranno altre manovre… fino al 25 maggio, naturalmente.

Tra tutte le leggende, quella sul “Fiscal compact? No problem” è una delle più assurde.
A rilanciarla ci ha pensato Padoan, che ha affermato che basterà «ottenere una crescita nominale del 3%, di cui un 1% di aumento del Pil e un 2% di aumento dell’inflazione, e la ghigliottina ci sarebbe risparmiata, perché il debito si ridurrebbe in automatico per il solo effetto della crescita del Prodotto lordo».
(M. Giannini, La Repubblica del 9 aprile)

Semplice no? Peccato che la crescita sia sotto l’1% e l’inflazione vada dirigendosi verso lo zero.
E già solo per questo i conti non tornano. Ma non è questo il peggio. Il peggio, che è anche naturalmente il non detto, è che questo simpatico meccanismo di «rientro automatico» (a proposito, ma come mai il fior fiore dei bocconiani al governo non ci ha mai pensato prima?) si basa su un altro punto fermo, un numerino apparentemente innocente quanto foriero di nuovi pesantissimi sacrifici.

Abbiamo già visto il “virtuoso” rientro (sulla carta, beninteso) del deficit dal -3,0% del 2013 al +0,3% del Pil nel 2018. Si tratta di un recupero di 3,3 punti percentuali di Pil, pari all’incirca a 54 miliardi. Una massa di denaro che, se calcolata sull’avanzo primario, si ridurrebbe a circa 45 miliardi, in virtù della minor spesa prevista per gli interessi.

E qui dobbiamo aprire una parentesi. Siccome – soprattutto per gli effetti del Quantitative easing americano - il peso degli interessi è diminuito negli ultimi tempi, il governo si spinge a prevederne un ulteriore calo nei prossimi anni (dal 5,3% sul Pil del 2013 al 4,7% nel 2018). Calcolo abbastanza azzardato, non solo perché nuove crisi finanziarie sono assai probabili, non solo perché il Quantitative easing europeo (ammesso che si faccia) andrà probabilmente a dirigersi verso titoli del sistema bancario piuttosto che verso i bond del debito pubblico, ma soprattutto perché se si auspica una ripresa dell’inflazione essa andrà sì ad incrementare il Pil nominale, ma giocoforza aumenterà nella stessa misura i tassi sui titoli pubblici di nuova emissione.

Dunque, abbiamo visto che anche nella migliore delle ipotesiserviranno almeno 45 miliardi all’anno di tagli e/o nuove tasse. Ne serviranno certamente di più, perché la crescita sarà più bassa ed i tassi di interesse prevedibilmente più alti, ma anche volendo accettare la stima dei 45 miliardi – ovviamente non esplicitata nel DEF, ma facilmente ricavabile dai numeri lì esposti -, la domanda è: dove li prenderanno?

4. Da dove verrà questa montagna di denaro?

Come ognuno avrà ben capito entrano qui in gioco i tagli di spesa: addirittura 32 miliardi al 2016. Ma i tagli alla spesa non sono affatto una piacevolezza come si vorrebbe far credere mettendo all’asta le auto blu su e-bay. Essi andranno a colpire in primo luogo la sanità (comparto dove si concentra il grosso dell’acquisto di beni), il welfare (pensioni di invalidità), nonché il pubblico impiego, non solo tagliando i salari, ma diminuendo drasticamente il numero degli occupati. Che è poi un modo assai singolare di ridurre la disoccupazione sotto il 10%, come da un’altra recente sparata del bomba.

Ma anche prescindendo da queste considerazioni sociali – per noi ovviamente del tutto imprescindibili – resta il fatto che non solol’obiettivo di 32 miliardi è assolutamente irrealistico, ma che il governo (sempre nel DEF) dichiara di volerlo destinare alla riduzione del «cuneo fiscale», dunque con un effetto sui conti pubblici pari a zero.
Naturalmente, solo il tempo ci dirà come andranno le cose, ma se i tagli verranno destinati all’aggiustamento dei conti salterebbe quella riduzione fiscale che, nelle dichiarazioni del duo Renzi-Padoan, dovrebbe essere uno dei fattori della mitica crescita. Dunque, ancora una volta, i conti non tornano.

Conclusioni (quando i nodi verranno al pettine)

La conclusione di questa breve disamina del DEF è assai semplice: il bomba mente sapendo di mentire.
I suoi sono numeri scritti sulla sabbia. Ma questa, ammettiamolo, non è una notizia. La notizia è che i suoi spazi di manovra sono gli stessi di chi l’ha preceduto. Lui è solo un venditore più bravo. Qualità non secondaria, come riconosce Fabrizio Forquet nel suo editoriale di commento sul Sole 24 Ore, laddove dice assai esplicitamente che Renzi è sì un populista alla ricerca di un facile consenso, ma che il blocco dominante non può farne a meno, perché senza consenso (vedi Monti e Letta) non sarebbe possibile portare in porto le (contro)riforme che interessano a lorsignori.

I quali gridano evviva per un DEF truffaldino, che mette i numeri che piacciono all’Europa, senza dire con quali misure raggiungerli per non dispiacere gli elettori. Un trucco che verrà ben presto svelato.

E quando, tra qualche mese, i nodi verranno al pettine, quando insomma si dovrà discutere della prossima Legge di stabilità, il renzismo mostrerà appieno il suo straordinario vuoto strategico. Nel frattempo però, con uno straordinario sostegno mediatico, il bomba proverà ad incassare un buon risultato alle europee.
Che il boccone elettorale gli vada di traverso!

PS - A proposito di populismo (quello vero). L’organo degli “anti-populisti”, cioè La Repubblica, così titolava ieri a proposito del DEF:«Stangata su banche e manager».
Attendiamo un’ondata di suicidi di banchieri e manager di Stato, in caso opposto le scuse del direttore del giornale Ezio Mauro o, meglio ancora, del sig. De Benedetti, tessera n° 1 del Pd.
I disoccupati, che stanno veramente pagando la crisi, anche per le politiche sostenute da quel giornale e da quel partito, gradirebbero almeno di non essere presi in giro

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http://www.stampalibera.com/?p=72215


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MessaggioInviato: 21/04/2014, 19:00 
Oltre un milione di famiglie è senza reddito da lavoro. Tutti i componenti 'attivi' che partecipano al mercato del lavoro sono disoccupati. E' quanto emerge da dati Istat sul 2013. Nel dettaglio si tratta di 1 milione 130 mila nuclei, tra i quali quasi mezzo milione (491 mila) corrisponde a coppie con figli, mentre 213 mila sono monogenitore.

Il numero delle famiglie dove tutte le forze lavoro sono in cerca di occupazione risulta in crescita del 18,3% rispetto al 2012 (+175 mila in termini assoluti). E nel confronto con 2 anni prima il rialzo supera il 50%, attestandosi precisamente al 56,5%. Si tratta quindi di 'case' dove non circola denaro, ovvero risorse che abbiano come fonte il lavoro. Magari possono contare su redditi da capitale, come le rendite da affitto, o da indennità di disoccupazione, o ancora da redditi da pensione, di cui beneficiano membri della famiglia ormai ritiratisi dal lavoro attivo.

http://www.ansa.it/sito/notizie/economi ... 26df9.html

.... ma matteo anzike' appasionarsi a spot elettoralistici,sarebbe magari + opportuno che siconcentrase su tale problema...........................


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MessaggioInviato: 22/04/2014, 18:53 
Austerity, la tragedia infinita dei suicidi Nel 2013 uno ogni due giorni e mezzo

Sono state complessivamente 149 le persone che si sono tolte la vita. Soprattutto imprenditori e disoccupati. Nel 2012 i casi registrati erano stati 89

http://www.informarexresistere.fr/2014/ ... i-e-mezzo/

...e i mezzi informativi ne parlano solo quando tirati x i capelli...............[:(!]


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MessaggioInviato: 22/04/2014, 23:31 
Trovo positivo il fatto che Renzi voglia declassificare i "segreti" di stato.Vedremo quali verità "sconvolgenti" emergeranno da questi file.Riguardo all'aumento di 80 euro in busta paga,non commento.Vedremo:Maggio non è poi così lontano!



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MessaggioInviato: 23/04/2014, 00:11 
Renzie e Repubblica senza pudore




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"Dopo gli 80 euro, il job act per una vita da precario e altre promesse da imbonitore, Renzi dilaga perfino nel cuore nero dell’Italia: quello delle stragi senza colpevoli. "Abbiamo deciso - rivela a Repubblica - di desecretare gli atti delle principale vicende che hanno colpito il nostro Paese e trasferirli all'Archivio di Stato. Per essere chiari: tutti i documenti delle stragi di Piazza Fontana, dell'Italicum o della bomba di Bologna. Lo faremo nelle prossime settimane". Repubblica subito titola - slap slap - "Via il segreto dalle stragi"e tutti ci cascano.
Ma "il golpista" del PD non sa di cosa sta parlando e meno che mai lo sa Repubblica: infatti il segreto di stato non è opponibile - per legge! - nelle inchieste sulle stragi. Non esistono carte riguardanti le stragi che siano state negate ai magistrati.


Quelle di cui parla Renzi sono tutte arrivate nelle mani dei Pm nell'ultimo ventennio e, pur svelando qualcosa di importante, non hanno certo portato alla verità. I colpevoli non sono stati trovati, anzi nell'ultimo processo per la strage di Brescia - che ha attinto a piene mani e liberamente agli archivi dei servizi e della Presidenza del Consiglio - gli indagati sono stati assolti. Mentre Piazza Fontana è ormai un caso chiuso e nulla al momento fa pensare ad una riapertura. E buona parte sono state acquisite dalle commissioni parlamentari di inchiesta ma poi messe in scatola e basterebbe rendere pubbliche quelle senza annunci falsi e roboanti. Le carte di cui parla Renzi sono quindi desecretate e in molti casi già consultabili.
Insomma siamo alla solita cinica televendita per dire "qualcosa di sinistra".


Ovviamente il segreto di Stato esiste, ed è stato opposto - recentemente - nel processo per il rapimento di Abu Omar, uno degli ultimi esempi di servilismo e di svendita dell'interesse nazionale. Sono proprio carte di questo tenore a rimanere "intangibili": i documenti Nato, quelli che parlano di accordi sulle basi militari, della presenza di testate atomiche in Italia, di interessi stranieri nel Paese o anche le carte che riguardano il Quirinale. E molte altre carte chissà dove sono finite: magari in qualche archivio parallelo, come quello scoperto da Aldo Giannuli sulla Circonvallazione Appia a Roma nel 1997, mentre al Viminale regnava Giorgio Napolitano. Lo Stato Italiano non ha infatti una mappa dei suoi archivi: altro che carte fantasma, noi abbiamo interi archivi fantasma, che nessuno sa dove siano e cosa contengano.


Complimenti quindi al premier e a Repubblica, che promettono di pubblicare solo ciò che è già pubblico da anni. D’altronde, il cinismo non ha limiti quando si tratta di qualche voto in più. Ronald Reagan pur di farsi eleggere promise di rivelare la verità sugli UFO, e Berlusconi garantì la cura del cancro. I venerabili maestri del giovane Renzie." Nicola Biondo




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MessaggioInviato: 23/04/2014, 17:15 
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AleBon ha scritto:

Trovo positivo il fatto che Renzi voglia declassificare i "segreti" di stato.Vedremo quali verità "sconvolgenti" emergeranno da questi file.Riguardo all'aumento di 80 euro in busta paga,non commento.Vedremo:Maggio non è poi così lontano!


la solita boutade elettoralistica del renzie,come spiega perfettamente il commento di artisal...................[;)]


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ubatuba ha scritto:

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AleBon ha scritto:

Trovo positivo il fatto che Renzi voglia declassificare i "segreti" di stato.Vedremo quali verità "sconvolgenti" emergeranno da questi file.Riguardo all'aumento di 80 euro in busta paga,non commento.Vedremo:Maggio non è poi così lontano!


la solita boutade elettoralistica del renzie,come spiega perfettamente il commento di artisal...................[;)]


sembra tutto uo spot..
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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 23/04/2014, 22:06 
E' il solito governo già visto da vent'anni a questa parte...
Il governo degli annunci e del polverone....che cambia
senza nulla cambiare.
La cui operatività non è la risoluzione del debito pubblico
nè la riduzione delle tasse...tanto meno dell'evasione fiscale
e della disoccupazione ecc ecc.
Il conseguente discorso poi delle risorse annunciate che mancano
è davvero scandaloso....
spudoratamente si fa uso del solito giochino delle tre carte...
...che paese [xx(]


Ultima modifica di utente3892 il 23/04/2014, 22:45, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 24/04/2014, 00:52 
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mik.300 ha scritto:

Cita:
ubatuba ha scritto:

Cita:
AleBon ha scritto:

Trovo positivo il fatto che Renzi voglia declassificare i "segreti" di stato.Vedremo quali verità "sconvolgenti" emergeranno da questi file.Riguardo all'aumento di 80 euro in busta paga,non commento.Vedremo:Maggio non è poi così lontano!


la solita boutade elettoralistica del renzie,come spiega perfettamente il commento di artisal................... [;)]


sembra tutto uo spot..
non è una cosa seria..



Quoto. [;)]

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in effetti e' tutto uno spot,ha la capacita',come di dice,di bucare lo schermo e ne approfitta,e sai in quanti abboccano [;)]


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MessaggioInviato: 25/04/2014, 10:08 
Cita:
AleBon ha scritto:

Trovo positivo il fatto che Renzi voglia declassificare i "segreti" di stato.Vedremo quali verità "sconvolgenti" emergeranno da questi file.Riguardo all'aumento di 80 euro in busta paga,non commento.Vedremo:Maggio non è poi così lontano!


ma mi pare di aver letto
che saranno sempre i servizi
a redigere ciò che andrà
pubblicato o meno..
ergo..............................................



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Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 25/04/2014, 13:43 
Il nostro Mr Bean, non aveva detto che avrebbe provveduto SUBITO al pagamento dei debiti della pubblica amministrazione? Da 70 Miliardi è passato a 30. Da trenta è passato a 7. Ma non è che la cosa finisce a tarallucci e vino in stile "Slot Machine"? [:D]

ITALICUM: la legge elettorale, messa a punto insieme al pupazzone Silvio, è stata realizzata per sconfiggere il M5S. Bene... ora non se ne parla più. Come mai? Non sarà che quella stessa legge, alla luce dei sondaggi di oggi che parlano del M5S al 26/27 %, oggi potrebbe penalizzare proprio PDL e PDmenoL??? [:D]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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..ma non aveva pure detto che bimensilmente avrebbe fatto una riforma??????? evidente che il renzie prende come annualita'plutone.................[:246]


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Renzie aveva detto tante cose, tante ne dirà ancora (figuriamoci).

Eh si........ è tutto uno spot.






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