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Marziano
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MessaggioInviato: 12/07/2014, 19:14 
ecco mi è capitato di leggere questo, che poi riporterò, ed ho pensato, se i non vedenti dalla nascita sognano come noi, nel senso che "vedono" quello che non vedono fisicamente...non è che nel dormire si spostano in un mondo parallelo dove vedono? Intanto gli scienziati non sanno ancora dare spiegazioni, quindi anche questa ipotesi potrebbe essere valida [:o)]


Dell'interrogativo riguardante le modalità in cui sognano le persone non vedenti se ne sono occupati i ricercatori del Laboratorio del Sonno della Facoltà di Medicina dell’Università di Lisbona; gli studiosi sono giunti a una curiosa e inaspettata conclusione stabilendo che i sogni che animano il sonno delle persone non vedenti dalla nascita… Sono uguali ai nostri!

Lo studio dell’università portoghese ha integrato i precedenti studi in materia, che trattavano l’argomento dal punto di vista psicologico, con altri metodi di analisi. I ricercatori, in effetti, hanno utilizzato strumenti di misurazione dell’attività onirica sia qualitativi che quantitativi, arrivando a scoprire che i non vedenti, nei loro sogni, visualizzano le immagini proprio come noi, seppur non ne abbiano mai avuto esperienza.

Helder Bértolo, biofisico responsabile dello studio, afferma che come per i vedenti, anche nella fase REM del sonno dei non vedenti ad attivarsi sia la corteccia visuale occipitale, ovvero quella parte del cervello in cui arrivano le immagini. Questo starebbe a significare che anche nei ciechi l'attività onirica è visuale.

Altra "prova" del carattere visuale dei sogni dei soggetti non vedenti dalla nascita è scaturita, sempre nello stesso studio, dalla cosiddetta analisi grafica dei disegni sui sogni realizzati dai volontari (sia ciechi che non) realizzati al risveglio. I ricercatori spiegano che, prendendo come esempio il disegno della figura umana, tra vedenti e non vedenti l'analisi grafica mostra come su ben 51 linee di identificazione grafica, l'unico elemento discordante lo si ritrova nella parte delle orecchie, che i non vedenti disegnano nettamente più grandi (probabilmente perché toccate nel processo di riconoscimento di una persona).

Appurato che i non vedenti sognano esattamente come i vedenti, è normale porsi un'altra domanda: come fanno i ciechi a vedere (seppur in sogno) cose che non hanno in realtà mai visto? La comunità scientifica, per ora, fa solo ipotesi. Si pensa, infatti, che le immagini possano generarsi dalla "cooperazione" tra l'attività della corteccia visuale con l'attività degli altri organi sensoriali, quali tatto, udito, olfatto e gusto. Non è poi escluso, però, che l'essere umano possieda una sorta di banca dati di immagini "innate", utilizzate per preservare la specie.

Pubblicata su "Cognitive Brain Research", la ricerca del laboratorio del sonno dell'Università di Lisbona è stata premiata al congresso della Società Europea di ricerca sul sonno.



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MessaggioInviato: 12/07/2014, 22:12 
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donnacinzia ha scritto:

ecco mi è capitato di leggere questo, che poi riporterò, ed ho pensato, se i non vedenti dalla nascita sognano come noi, nel senso che "vedono" quello che non vedono fisicamente...non è che nel dormire si spostano in un mondo parallelo dove vedono? Intanto gli scienziati non sanno ancora dare spiegazioni, quindi anche questa ipotesi potrebbe essere valida [:o)]


Dell'interrogativo riguardante le modalità in cui sognano le persone non vedenti se ne sono occupati i ricercatori del Laboratorio del Sonno della Facoltà di Medicina dell’Università di Lisbona; gli studiosi sono giunti a una curiosa e inaspettata conclusione stabilendo che i sogni che animano il sonno delle persone non vedenti dalla nascita… Sono uguali ai nostri!

Lo studio dell’università portoghese ha integrato i precedenti studi in materia, che trattavano l’argomento dal punto di vista psicologico, con altri metodi di analisi. I ricercatori, in effetti, hanno utilizzato strumenti di misurazione dell’attività onirica sia qualitativi che quantitativi, arrivando a scoprire che i non vedenti, nei loro sogni, visualizzano le immagini proprio come noi, seppur non ne abbiano mai avuto esperienza.

Helder Bértolo, biofisico responsabile dello studio, afferma che come per i vedenti, anche nella fase REM del sonno dei non vedenti ad attivarsi sia la corteccia visuale occipitale, ovvero quella parte del cervello in cui arrivano le immagini. Questo starebbe a significare che anche nei ciechi l'attività onirica è visuale.

Altra "prova" del carattere visuale dei sogni dei soggetti non vedenti dalla nascita è scaturita, sempre nello stesso studio, dalla cosiddetta analisi grafica dei disegni sui sogni realizzati dai volontari (sia ciechi che non) realizzati al risveglio. I ricercatori spiegano che, prendendo come esempio il disegno della figura umana, tra vedenti e non vedenti l'analisi grafica mostra come su ben 51 linee di identificazione grafica, l'unico elemento discordante lo si ritrova nella parte delle orecchie, che i non vedenti disegnano nettamente più grandi (probabilmente perché toccate nel processo di riconoscimento di una persona).

Appurato che i non vedenti sognano esattamente come i vedenti, è normale porsi un'altra domanda: come fanno i ciechi a vedere (seppur in sogno) cose che non hanno in realtà mai visto? La comunità scientifica, per ora, fa solo ipotesi. Si pensa, infatti, che le immagini possano generarsi dalla "cooperazione" tra l'attività della corteccia visuale con l'attività degli altri organi sensoriali, quali tatto, udito, olfatto e gusto. Non è poi escluso, però, che l'essere umano possieda una sorta di banca dati di immagini "innate", utilizzate per preservare la specie.

Pubblicata su "Cognitive Brain Research", la ricerca del laboratorio del sonno dell'Università di Lisbona è stata premiata al congresso della Società Europea di ricerca sul sonno.




Molto probabilmente i non vedenti dalla nascita non solo sognano come noi ma hanno immagini mentali come noi. Esiste un famoso pittore turco, Esref Armagan, che dipinge quadri di qualità non indifferente usando, tra l'altro, solo le dita. Questo artista è nato senza occhi! [8)]

Secondo me le immagini oniriche (ossia ciò che si sogna) che riproducono situazioni e scene di vita quotidiana non passano necessariamente dalla percezione oculare ma fanno parte di una sorta di inconscio collettivo che è interno alla nostra psiche. Si tratta di un patrimonio innato e preesistente, non qualcosa di appreso e legato all'esperienza dei sensi conosciuti. E' come se ci fosse un archivio di filmati dentro di noi, filmati che ci vengono consegnati già confezionati. [^]

Non a caso esistono sogni ricorrenti e stereotipati che non sono necessariamente legati all'esperienza recente della vita da svegli: volare, fuggire da qualcosa, essere chiusi in un ascensore, cadere, trovarsi nudi in mezzo alla gente, perdere il controllo dell'auto... [:0]

Si tratta quasi sempre di sogni angoscianti che spesso portano al risveglio. Ma quello che è interessante è che sono come delle scene di un film che abbiamo visto tutti e dove tutti ci riconosciamo. Il regista è l'inconscio collettivo. [:0]



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MessaggioInviato: 12/07/2014, 22:18 
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BOBBY ha scritto:
Secondo me le immagini oniriche (ossia ciò che si sogna) che riproducono situazioni e scene di vita quotidiana non passano necessariamente dalla percezione oculare ma fanno parte di una sorta di inconscio collettivo che è interno alla nostra psiche. Si tratta di un patrimonio innato e preesistente, non qualcosa di appreso e legato all'esperienza dei sensi conosciuti. E' come se ci fosse un archivio di filmati dentro di noi, filmati che ci vengono consegnati già confezionati. [^]

...reincarnazione... [8D]



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MessaggioInviato: 13/07/2014, 00:01 
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Angel_ ha scritto:

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BOBBY ha scritto:
Secondo me le immagini oniriche (ossia ciò che si sogna) che riproducono situazioni e scene di vita quotidiana non passano necessariamente dalla percezione oculare ma fanno parte di una sorta di inconscio collettivo che è interno alla nostra psiche. Si tratta di un patrimonio innato e preesistente, non qualcosa di appreso e legato all'esperienza dei sensi conosciuti. E' come se ci fosse un archivio di filmati dentro di noi, filmati che ci vengono consegnati già confezionati. [^]

...reincarnazione... [8D]


No, non necessariamente. Abbiamo, forse, una sorta di database comune all'umanità dal quale ogni singolo individuo attinge in una dimensione diversa da quella materiale (ossia quella legata ai cinque sensi).

Una sorta di computer centrale di una dimensione parallela dove noi siamo tantissimi terminali remoti che vivono in parziale autonomia. [^]



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BOBBY ha scritto:


Una sorta di computer centrale di una dimensione parallela dove noi siamo tantissimi terminali remoti che vivono in parziale autonomia.[^]


Bingo!



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MessaggioInviato: 13/07/2014, 09:16 
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BOBBY ha scritto:

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Angel_ ha scritto:

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BOBBY ha scritto:
Secondo me le immagini oniriche (ossia ciò che si sogna) che riproducono situazioni e scene di vita quotidiana non passano necessariamente dalla percezione oculare ma fanno parte di una sorta di inconscio collettivo che è interno alla nostra psiche. Si tratta di un patrimonio innato e preesistente, non qualcosa di appreso e legato all'esperienza dei sensi conosciuti. E' come se ci fosse un archivio di filmati dentro di noi, filmati che ci vengono consegnati già confezionati. [^]

...reincarnazione... [8D]


No, non necessariamente. Abbiamo, forse, una sorta di database comune all'umanità dal quale ogni singolo individuo attinge in una dimensione diversa da quella materiale (ossia quella legata ai cinque sensi).

Una sorta di computer centrale di una dimensione parallela dove noi siamo tantissimi terminali remoti che vivono in parziale autonomia. [^]

Stai descrivendo il "Registro Akashico", il quale è strettamente correlato con la reincarnazione dell'Anima...

Cita:

Per le scuole filosofiche Hindu Nyaya e Vaisheshika l’Akasha e’ la quintessenza, il substrato della qualita’ del suono, un elemento eterno, impercettibile e che tutto pervade.

Registri Akashici e’ il termine usato nella Teosofia (e nella Antroposofia) per descrivere il compendio della conoscenza mistica impresso nel piano non fisico dell’esistenza.

Questi registri sono descritti come contenenti tutta la conoscenza dell’umana esperienza e della storia del cosmo.
Sono a volte, metaforicamente descritti come: “una libreria”, il “supercomputer universale”, “la mente di Dio”.

Le persone che hanno descritto i registri, affermano che essi sono aggiornati costantemene e automaticamente.
Vi si puo’ accedere in vari modi: con le proiezioni astrali, in meditazione, col metodo dell’invocazione (quello che utilizzo), etc.

Nella Bibbia sono chiamati “Il libro della Vita” o “Il Libro” (alcuni riferimenti: Esodo 32:32, Salmi 56:8-9, 40:7-8, 139:16, Rivelazioni 20:12, etc).
Ma molte altre culture ne hanno parlato, e le Informazioni sui registri Akashici si possono trovare nel folklore, nel mito, e in tutti i testi sacri, dei popoli Germanici, Celti, Arabi, Sumeri, Assiri, Fenici, Babilonesi, gli Ebrei, i Maya, solo per citarne alcuni.
In tutti questi popoli esisteva la conoscenza dell’esistenza di una’piano celeste’ contenente la storia di tutto il genere umano e di tutte le informazioni spirituali.

Recentemente anche la scienza se ne sta occupando, postulando l’esistenza di un campo energetico che connette ogni cosa nell’universo (rif. Ervin Laszlo, “Science and the Akashic Field”, 2004).

Alcuni dei maestri che hanno avuto accesso ed hanno parlato del Registro Akashico

Nostradamus - Michel de Notre-Dame (1503-1566), dichiarò di aver avuto accesso ai registri grazie ad un metodo derivato dali oracoli Greci.

BH.P. Blavatsky (1831-1891), fondatrice della Societa’ Theosofica, per cui i registri Akashici sono molto di piu’ che una semplice raccolta di dati statici che possono essere raggiunti da un essere sensibile, i registri hanno una interazione creativa sul presente, sulla nostra esistenza, e lavorare con loro ci permette di trasformare il nostro presente, il nostro passato e il nostro futuro. L’Akasha e’ uno dei principi cosmici e’ la sostanza, il materiale plastico, creativo, nella natura di formazione fisica, immutabile nei suoi principi piu’ alti. E’ la quintessenza di tutte le possibili forme di energia, materiale, psichica, o spirituale, e contiene in in essa i germi della creazione universale, che scorrono sotto l’impulso dello Spirito Divino.
Fonte:http://adonai17.wordpress.com/registri-akasha/


Rudolf Steiner (1861-1925), insegnava che la capacita’ di percepire questo “altro” mondo, accedendo a quello che, nella gnosi e nella teosofia viene chiamato “Registro Akashico”, poteva essere sviluppata, consentendo all’individuo che vi presta attenzione di: “… entrare nelle origini eterne delle cose… Un uomo allarga il suo potere di cognizione in questo modo… Cosi’ si può vedere negli eventi cio’ che non e’ percepibile ai sensi, quella parte che il tempo non puo’ distruggere…Egli penetra, temporaneamente, nella storia non transitoria…”

Edgar Cayce (1877-1945), possedeva la straordinaria capacita’ di sedere su una sedia, chiudere gli occhi, piegare le mani sullo stomaco, e porsi in uno stato di trance in cui praticamente qualsiasi tipo di informazione gli era accessibile. Quando gli e’ stato chiesto circa la fonte delle sue informazioni, Cayce rispose che ne aveva essenzialmente due: “Il primo e’ la mente inconscia della persona a cui ho letto, e la seconda e’ il Registro Akashico”. Parlando del Registro Akashico/Libro della Vita, ha detto e’ il registro di Dio, di Te, della Tua anima e la conoscenza di Te stessa. “
Fonte:http://adonai17.wordpress.com/registri-akasha/


Ultima modifica di Angel_ il 13/07/2014, 09:22, modificato 1 volta in totale.


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 Oggetto del messaggio: Re: come sogno io, e voi?
MessaggioInviato: 09/11/2015, 00:42 
Cita:
Ogni razza sogna a modo suo

Immagine

Lo rivela uno studio condotto dall’University of California di San Diego.

Lo studio, durato cinque anni, ha analizzato il sonno di 164 soggetti umani con un polisonnografo, una macchina per polisonnografia che dispone di uno scanner per il cervello, sensori della respirazione e molto altro.

La polisonnografia è il termine usato per indicare una registrazione simultanea di più parametri fisiologici durante la notte, mediante un polisonnigrafo. Normalmente nel corso del test vengono registrati due o più canali EEG, vari canali elettromiografici, i movimenti di torace e addome, il flusso oronasale, la saturazione di ossigeno nel sangue.

Gli scienziati hanno scoperta un’ampia differenza a livello razziale tra partecipanti negri (negri è il termine corretto per i neri subsahariani) e bianchi partecipanti.

Gli individui delle due razze sperimentano il sonno in modo diverso. In poche parole, i soggetti dello studio bianchi raggiungono il sonno a onde lente (SWS nell’acronimo inglese) – che è di qualità superiore – circa il 20 per cento del tempo. I soggetti neri, invece, raggiungono questa qualità di sonno, solo il 15 per cento del tempo. Una differenza molto elevata che supera il 25 per cento. E che dipende esclusivamente dalla differente capacità cerebrale.

Il sonno SWS, detto anche ‘sonno profondo’, è fondamentale nello sviluppo della capacità cognitiva. E ne è anche espressione.

Ricerche hanno dimostrato che una persona si sentirà tipicamente più instupidita quando privata dal sonno profondo, test cognitivi somministrati dopo un risveglio anticipato, indicano che la performance mentale è in qualche modo menomata per periodi fino a 30 minuti circa, se confrontati con risvegli da altri stadi.

Immaginate individui che NORMALMENTE hanno un minore tasso di sonno profondo. Menomazione ‘normale’.

Le motivazioni sono, ovviamente, evolutive. Il cervello è la componente fisica umana più importante, e quella che più ha subito mutazioni dalla ‘pressione evolutiva’.

Un altro studio pubblicato nel mese di giugno in una rivista accademica chiamata SLEEP ha anche concluso che bianchi, neri e asiatici dormono in modo diverso. Perché hanno cervelli diversi.


http://www.ecplanet.com/node/4823


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