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MessaggioInviato: 13/08/2014, 15:39 
Ebola non si trasmette per via aerea, per fortuna, se no i morti sarebbero già stati 10mila e forse più e non "solo" mille.



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Cita:
Uno solo dei ceppi di ebola noti possiede una trasmissibilità di tipo aereo, il tipo ebola Reston (dalla città di Reston, Virginia, dove fu identificato in un tipo di scimmia).

http://it.wikipedia.org/wiki/Ebola



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MessaggioInviato: 13/08/2014, 19:23 
si ma non è il ceppo che è in giro adesso



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MessaggioInviato: 15/08/2014, 15:46 
x intanti sia l'oms e msf hanno dichiarato che praticamente tutto e fuori controllo,e si deve fare uno sforzo x cercare di arginare tale malattia......mentre noi continuiamo ad importare un flusso fuori controllo di immigrati che x buona parte arivano da quelle zone [;)]


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MessaggioInviato: 17/08/2014, 12:33 
Ebola: epidemia costruita a tavolino per sostenere il businnes di Big Pharma
A cura della Redazione Autismo e Vaccini agosto 2014

Tutti sanno che quando si impara ad andare in bici non lo si dimentica più; è una questione di “memoria procedurale”. Identico meccanismo si adatta benissimo per smascherare gli sporchi affari di Big Pharma: una volta imparata la tecnica di diffusione della malattia, per commercializzare il relativo prodotto, non la si dimentica più. E questo vale anche per l’attuale epidemia di Ebola.

Per decenni gli scienziati hanno pensato che non esistessero anticorpi efficaci contro il virus, ma nel 2012 la ricerca della US Army Medical Research Institute of Infectious Diseases ha dimostrato che una combinazione di anticorpi è in grado di fermare il virus. Così, in contemporanea, altri laboratori di tutto il mondo sono stati chiamati a testare identico cocktail di anticorpi.
Il messaggio evidenziato appare chiaro e inequivocabile sul sito web The Scripps Research Institute, una delle più grandi organizzazioni di ricerca del mondo, privata, senza scopo di lucro [dicono loro], impegnata nella scienza biomedica di base, segmento fondamentale della ricerca medica che cerca di comprendere i processi fondamentali della vita.

Già …. e tra i processi fondamentali della vita, così insegnano nelle Università di Medicina, c’è anche la morte ….. la morte di poveri cristi, deboli e analfabeti, sui quali si è deciso di testare farmaci contro Ebola, mai verificati sull’essere umano, a tal punto da scatenare una torrida epidemia che, qualora proseguisse ad espandersi, darebbe origine a una pandemia globale che, per questioni sanitarie internazionali, comporterebbe la soppressione delle più elementari libertà individuali. E’ questo il caso odierno della Liberia, dove la Signora Presidente della nazione ha dichiarato in diretta televisiva che “alcune libertà civili potrebbero dover essere sospese“.

Qui di seguito è possibile apprendere l’elenco di coloro che sono impegnati nel Consorzio guidato dalla Scripps Research Institute



Ed ora riteniamo opportuno ricordare ai nostri lettori i passaggi essenziali che non sono diffusi dai media, i quali sono troppo impegnati ad offrire realtà precostruite alle quali bisogna credere senza pensare. Ognuno di voi tragga le proprie conclusioni.

1) nel 2012 la ricerca della US Army Medical Research Institute of Infectious Diseases [USAMRIID] ha dimostrato che una combinazione di anticorpi è in grado di fermare il virus;

2) nel mese di gennaio 2014 ha inizio la Fase 1 delle sperimentazioni cliniche della Tekmira Pharmaceuticals Corporation che dosa per la prima volta nell’essere umano un suo prodotto contro Ebola;

3) la scheda OMS n. 103, aggiornata a marzo 2014, riporta al secondo capoverso della voce “Signs and symptoms“
“ [..... omissis .....] Virus Ebola è stato isolato, 61 giorni dopo l’insorgenza della malattia, dallo sperma di un uomo che è stato infettato in un laboratorio“.
In medicina legale questo punto rappresenterebbe la certezza del criterio cronologico e del criterio qualitativo di un’azione dannosa.

4) coincidenza vuole che, sempre a marzo 2014, il consorzio farmaceutico guidato da Scripps Research Institute ottiene un finanziamento premio di 28 milioni di dollari dal NIH [National Institutes of Health] per trovare e proporre il miglior trattamento per virus Ebola. Di questo consorzio fa parte la Mapp Biopharmaceutical, il cui ruolo nella vicenda sarà descritto a breve, impegnata da un paio d’anni nella ricerca scientifica in merito a virus Ebola.

5) altra Università presente direttamente sul luogo del delitto è la Tulane University che svolge attività di ricerca in Sierra Leone [epicentro dell'epidemia] sulle armi biologiche, anch’essa per conto della US Army Medical Research Institute of Infectious Diseases [USAMRIID];

6) la Tulane University scrive sul proprio sito:
“We’re working on vaccines and medicines for Ebola and other hemorrhagic fevers” ….. “The solutions are coming.”
Più chiara di così non può essere descritta l’attività di ricerca in essere;

7) anche la GlaxoSmithKline del Regno Unito è coinvolta nella ricerca sul vaccino Ebola, in Sierra Leone, attraverso la controllata società svizzera Okairos, acquistata nel 2013, giusto in tempo per l’epidemia Ebola, che collabora a sua volta con il Vaccine Research Centre dei National Institutes of Health [NIH] degli Stati Uniti;

8) i farmaci di sintesi vegetale, negli ultimi dieci anni, hanno generato un sacco di chiacchiere ma hanno avuto poco effetto sulla produzione commerciale, con alcuni successi isolati di farmaci della Pfizer e della Protalix Biotherapeutics approvati dalla FDA nel 2012. L’approccio è stato nuovamente portato alla ribalta proprio questa settimana, quando un farmaco prodotto dalla pianta del tabacco è stato utilizzato per il trattamento di due persone che avevano contratto virus Ebola. Kentucky Bioprocessing, una unità del gigante del tabacco Reynolds American, ha prodotto il farmaco che è stato sviluppato da Mapp Biopharmaceutical. Il processo di produzione è simile ai passaggi per altri farmaci vegetali: i laboratoristi infettano le piante di tabacco con un virus che include il codice genetico; dopo che le piante sono infettate dal virus cominciano a produrre gli anticorpi dai quali sarà estratto il principio attivo. Così è stato prodotto ZMapp, il siero miracoloso che contrasta Ebola, iniettato ai due medici statunitensi che hanno contratto virus Ebola sul luogo dell’epidemia in Africa. Piccolo particolare: anche in questo caso gli effetti del farmaco non sono mai stati valutati sull’essere umano.

A tutto questo manifesto giro d’affari aggiungiamo la notizia odierna che, a nostro avviso, desta maggiore preoccupazione, perché rappresenta l’anticamera di una disposizione sanitaria globale da parte dell’OMS: i centri statunitensi per il Controllo delle Malattie e la Prevenzione [CDC] hanno emesso una allerta di alto livello per virus Ebola in Africa occidentale.

Una pandemia rappresenterebbe una manna dal cielo per Big Pharma. Sieri miracolosi o vaccini [circa al 2015] che siano, pur non essendo ancora certificati per uso umano, saranno richiesti a gran voce dal grande pubblico. Il che “costringerà” le autorità di controllo a licenziarlo celermente, procedendo a tappe forzate ….. e sarà un bel business ….. sulla nostra pelle.
http://www.disinformazione.it/ebola.htm



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MessaggioInviato: 17/08/2014, 14:49 
Ebola: saccheggiato centro medico Liberia, malati in fuga

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Uomini armati hanno fatto irruzione in un centro di cura del virus Ebola a Monrovia, capitale della Liberia, saccheggiandolo e provocando la fuga di 29 malati. Lo hanno reso noto fonti concordanti sul posto, precisando che l'attacco é avvenuto nella notte tra ieri e oggi.

Gli assalitori "hanno sfondato le porte e hanno saccheggiato i locali. Tutti i malati sono fuggiti", ha riferito Rebecca Wesseh, testimone dell'attacco. A confermare il suo racconto, anche le parole di abitanti della zona e il segretario generale dei lavoratori della sanità in Liberia, Georges Wil. La Liberia é uno dei tre Paesi dell'Africa Occidentale più colpiti dall'epidemia di febbre emorragica. Secondo l'Oms (Organizzazione mondiale della sanità) ha già avuto 413 morti.

http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/a ... 1613e.html



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MessaggioInviato: 17/08/2014, 15:58 
devono far diventare l'epidemia mondiale se non come possono mettere in produzione il famoso vaccino da SOLE 14 DOSI AL MONDO e venderlo a peso d'oro?



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MessaggioInviato: 21/08/2014, 22:20 
Ebola, guariti il medico e l’infermiera Usa “Non sappiamo se sia stato il siero”
Nessuna conferma sul funzionamento del farmaco sperimentale ZMapp. Anche l'infermiera Nancy Writebol, missionaria che si trovava con il dott. Brantly in Liberia "è guarita ed è stata dimessa martedì scorso", ma ha preferito non rendere pubblica la notizia del suo rilascio dal centro di cura




Kent Brantly, “medico americano contagiato dal virus ebola in Liberia e curato con il farmaco ZMapp, è guarito”, confermano i medici dell’Emory University Hospital che lo hanno seguito durante il ricovero presso l’ospedale. Ma “non c’è modo di stabilire se il siero sperimentale che gli è stato somministrato sia stato determinante per la guarigione”, ha dichiarato Bruce Ribner, capo del team di medici, infermieri e tecnici che lo hanno curato. Anche l’infermiera Nancy Writebol, missionaria che si trovava con il dott. Brantly in Liberia “è guarita ed è stata dimessa martedì scorso”, ma ha preferito non rendere pubblica la notizia del suo rilascio dal centro di cura.

“Non sappiamo se il siero funzioni”. Nella conferenza stampa che ha preceduto il rilascio del dottor Brantly, primo paziente infetto dal virus Ebola curato su suolo americano, il dottor Ribner detto che non c’è modo di sapere “se e come il siero sperimentale che è stato somministrato al medico e all’infermiera Writebol sia stato utile per la guarigione”. “Né ci sono informazioni sulle future reazioni che il corpo dei pazienti avrà in futuro determinate dall’assunzione del farmaco ZMapp”, ha continuato il medico. Nessuna conferma nemmeno sull’utilità della trasfusione di sangue che il paziente ha ricevuto da un contagiato dal virus che era guarito.

“Nessun rischio per i due pazienti e per la salute pubblica”. Per quanto riguarda invece le condizioni nel momento del rilascio dei due missionari infetti, Ribner è stato categorico: “Non c’è ragione di temere per la salute dei pazienti ormai guariti, né per la salute pubblica”. Non esistendo un protocollo da seguire prima di decidere le dimissioni “bisogna valutare caso per caso”, ha detto il medico rispondendo alla domanda di un giornalista. Nel caso di Kent Brantly e Nancy Writebol sono stati “l’assenza del virus nel sangue e le buone condizioni fisiche” a far decidere i medici che il pericolo era ormai passato e i pazienti potevano “tornare alla loro vita“.

La vita dopo l’Ebola. Anche se per ora le informazioni sul virus e sul siero sono troppo limitate per determinare i suoi effetti futuri sul corpo, ”la ripresa completa è possibile qualora non ci siano stati danni agli organi, come nel caso dei due missionari”. Sarà però “necessario più tempo per garantire al fisico di recuperare, dopo essere stato attaccato e indebolito notevolmente dal virus”. “Una volta guariti”, spiega ancora Ribner, “Si diventa immuni a tutti i 5 del virus ebola“. Quindi, “Qualora lo volessero, i due missionari potrebbero tornare sul campo per continuare la loro lotta al virus, senza temere per la loro salute”.

Per curare i pazienti infettati non serve la camera d’Isolamento. Interrogato sulle infrastrutture presenti all’interno del centro, il dottor Ribner ha risposto che “la camera d’isolamento costruita nell’Emory University Hospital è stata funzionale, ma non è indispensabile per curare i pazienti che hanno contratto il virus”. “Basta seguire le disposizioni anti-contagio“, ha aggiunto il medico specificando che “il problema della cura dell’ebola in Africa non è solo la mancanza di infrastrutture, ma anche la poca attenzione alle misure di prevenzione del contagio”.

Kent Brantly: “È un giorno miracoloso”. Il medico guarito ha deciso di non rispondere alle domande dei giornalisti: “Per ora, voglio solo ricongiungermi alla mia famiglia, che non vedo da un mese. Più avanti racconterò la mia esperienza”. “Quando mi sono trasferito in Liberia, due anni fa, del virus Ebola non si parlava. Abbiamo ricevuto il primo paziente a giugno di quest’anno, ma ci sentivamo pronti a trattarlo”, ha raccontato Brantly. “Dopo la diagnosi iniziale il 31 luglio ho pregato che Dio mi desse la forza di credere, e alla fine Ha risparmiato la mia vita“, ha concluso commosso il missionario, e ha ringraziato i medici che lo hanno curato e le persone che gli sono state vicine e hanno pregato per lui.


Ultima modifica di greenwarrior il 21/08/2014, 22:21, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 23/08/2014, 17:50 
Ebola: Msf, a giorni esplodera' come una bomba

http://www.ansa.it/sito/videogallery/mo ... 9a55c.html



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MessaggioInviato: 23/08/2014, 19:40 
Ebola, italiana ricoverata a Istanbul

È una 23enne: fermata per controlli all’aeroporto Ataturk, proveniva dalla Nigeria

E. S., una donna italiana di 23 anni, è stata ricoverata presso l’ospedale Haseki di Istanbul per sospetti sintomi di Ebola. Lo ha riferito il sito del quotidiano Hurriyet, precisando che la ragazza proveniente da Kano, città della Nigeria settentrionale, è stata fermata per controlli all’aeroporto Ataturk di Istanbul e quindi sottoposta a quarantena e ad accertamenti.

http://www.corriere.it/esteri/14_agosto ... 794f.shtml


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MessaggioInviato: 24/08/2014, 18:47 
Arrivo a discussione già largamente iniziata... scusate ragazzi, lungi da me portare iella ... anche data la gravità della situazione e le innumerevoli vite umane già perse.. ma c'è qualche esperto di medicina o biologia nel forum? ... se sì: esiste la POSSIBILITA', anche se remota, che il virus diventi aerobico (passatemi il termine, non so quale sia quello medico appropriato)?

http://voxnews.info/2014/08/23/ebola-pr ... ontagioso/


Ultima modifica di Sirius il 24/08/2014, 18:49, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 24/08/2014, 19:39 
Penso che una mutazione simile sia possibile in tutti i virus; tutto dipende da quanto esteso è il contagio e quindi da quanti milioni di generazioni di nuovi virus verranno alla luce.
Più le generazioni aumentano più una probabilità di questo tipo è alta; almeno a livello logico, poi non so se nella mutazione da aerobico ad anaerobico subentrino fattori biochimici che la possano rendere più o meno realizzabile per l'ebola...



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MessaggioInviato: 25/08/2014, 18:56 
Epidemia di Ebola? Prove tecniche di controllo…
Marcello Pamio - 25 agosto 2014

Passano le stagioni e gli anni, cambiano apparentemente anche i burattini della politica che si alternano a marionette manovrate dagli stessi fili, eppure le strategie del Sistema sono sempre le medesime. Non cambiano di una virgola.
A parte qualche sfumatura infinitesimale, la strategia è sempre la stessa: controllare dal punto di vista fisico, mentale ed emozionale, la popolazione intera del pianeta, o una buona fetta di essa.
Come fare?

E’ più semplice di quello che si possa immaginare, e lo stile di vita moderno ne è la prova lampante: respiriamo aria avvelenata (scie chimiche, inquinamento), beviamo acqua sterilizzata la cui vitalità è meno di zero, mangiamo alimenti morti, pastorizzati, pregni di chimica e adesso anche transgenici. Se tutto ciò non bastasse ci intossichiamo quotidianamente il fisico e le menti con veleni quali droghe, farmaci e vaccini. Dall’altra parte, i super controllati e potentissimi mezzi di comunicazione massa (cinema, giornali, radio e televisioni), apparentemente disgiunti, lavorano invece in sinergia col Sistema, perché si occupano di tenere distratte le menti, le intasano e ingolfano di false notizie, spacciate però per informazione, e avvelenano le anime con emozioni e sentimenti deleteri e assolutamente devianti.

Ricordiamo che il fine ultimo è il controllo dell’uomo!
Un persona malata, intossicata, emotivamente destabilizzata è una persona che si manipola facilmente. Un vero e proprio suddito.
Non hanno bisogno di persone libere di pensare, sentire e agire, ma di sudditi ammansiti, di un gregge di pecore ammaestrate tenute a bada da qualche cane-pastore. Ogni tanto però qualche pecora scappa dal gruppo e cerca la libertà, cerca di capire cosa c’è aldilà del recinto.
Libertà che nonostante la tecnologia, i navigatori satellitari, gli i-phone e i cellulari, è sempre più risicata e sempre più a rischio.
L’odierno caso della epidemia di Ebola rientra in tutto questo?

Secondo dati dell’OMS, tra il 19 e il 20 agosto 2014 sono stati segnalati un totale di 142 nuovi casi, tra Guinea, Liberia, Nigeria e Sierra Leone. Mentre i morti accertati - sempre per l’Organizzazione sovranazionale di Ginevra – sono saliti a 1427.
Secondo le agenzie di stampa, ci sarebbero 70 morti per febbre emorragica “di origine sconosciuta” in Congo, e c’è chi addirittura parla di casi sospetti in Austria e Germania, quindi in piena Europa!
Il passato continua a ripetersi se non viene ben compreso…

Le pandemie inventate precedenti
Senza andare troppo in là nel tempo, e ridestare alla memoria pandemie come la Spagnola del 1918 o l’Asiatica, è bene però ricordare cos’è accaduto al mondo nell’ultimo decennio.
Tra il 2002 e il 2003 il mondo ha iniziato a sentir parlare di SARS (Severe Acute Respiratory Syndrome), forma atipica di polmonite apparsa nella provincia del Guangdong in Cina.
Dopo pochi anni, nel 2005 è apparsa dal nulla l’influenza aviaria H5N1 che allarmò il mondo, ma rimase una pandemia mancata. E’ solo nel 2009 con la mitica influenza suina, che si iniziò a parlare della prima pandemia del nuovo secolo.
Oggi sappiamo bene come sono andate a finire simili bufale: sono servite per inoculare la paura e il panico nelle masse; spacciare farmaci (antibiotici) e vaccini, ingrassando le lobbies della chimica e farmaceutica; modificare e allargare la definizione stessa di pandemia, esattamente come è avvenuto a maggio del 2009 durante l’epidemia di suina, per opera dell’OMS.

Sono trascorsi solo cinque anni dall’ultimo vergognoso terrorismo virale, e oggi tocca a Ebola.
L’Ebola, secondo le fonti ufficiali, sarebbe un virus della famiglia Filoviridae estremamente aggressivo per l’uomo (virus di tipo A), che causa una febbre emorragica e uccide nel giro di pochissimi giorni. Il tasso di mortalità è altissimo: va da un 50% all’89%.
Potenzialmente - dicono sempre le fonti autorevoli - il virus Ebola potrebbe essere utilizzato come arma biologica, come un agente di bioterrorismo. L’unico inghippo, come arma, sta paradossalmente proprio nella sua altissima mortalità: infatti una epidemia termina velocemente perché muoiono tutti gli ospiti.

Per quale motivo i militari americani hanno sperimentato in questi anni l’Ebola in Sierra Leone e negli altri paesi africani? Forse per trovare un sistema che ne riduca la mortalità in modo tale da avere nelle mani un’arma biologica perfetta e potentissima?
Forse tra qualche giorno i media mainstream, pubblicheranno la notizia che il virus Ebola ha mutato geneticamente, diminuendo da una parte la sua altissima mortalità, ma permettendo dall’altra il contagio virale di massa. Contagio che forse qualcuno sta desiderando?
Magari verranno pubblicate notizie che il vaccino contro l’Ebola è stato trovato, esattamente come quanto ha riportato la Pravda dell’11 agosto 2014: “Si scopre che c’è un vaccino contro Ebola. Gli scienziati del Pentagono lo stavano sviluppando da 30 anni, e tutti i diritti della cura appartengono al governo degli Stato Uniti. Due medici statunitensi infetti hanno ricevuto iniezioni di vaccino e hanno cominciato il recupero dalla malattia immediatamente”.
Quindi si parla già di vaccino.

Un vaccino i cui diritti sono del governo statunitense, o meglio, del ministero della Difesa: il Pentagono. Per cui ci stanno già dicendo che tale vaccino funziona perché due medici americani infettati dal virus Ebola sono guariti. Il miracolo della scienza e delle coincidenze!
Per tanto, chi vorrà vaccinarsi per non morire, dovrà chiederlo in ginocchio al governo americano, altrimenti, se renderanno obbligatorio il vaccino per tutti, a guadagnarci, sarà sempre il governo democratico a stelle e strisce. Il paese che salverà il mondo dalle pandemie.
Pandemie che prima creano e poi aiutano a debellare…e non sarebbe certo la prima volta.

Il dott. Leonard Horowitz in un suo articolo “SARS: Great Global Scam”, ne è convinto.
Il dottor Horowitz è l'autore di tredici libri compreso il bestseller nazionale: “Virus emergenti: AIDS & Ebola, incidenti o intenzionali?”
In questo articolo egli sostiene che questo attacco virale senza precedenti è, alternativamente, o un ingegnoso esperimento del bioterrorismo istituzionalizzato, o uno strumento per il controllo psicosociale diffuso.
Quale modo migliore di vendere giornali, che guerre e disastri? Quale modo migliore per aumentare i preventivi per gli ospedali ed il personale dell’ennesima “emergenza sanitaria”? Quale modo migliore per aumentare le vendite di farmaci e vaccini, riempiendo la gente di spavento e convincendola che queste malattie siano allarmanti e che la loro speranza migliore è un’inoculazione inoffensiva? Quale modo migliore per deviare l’attenzione di un Paese da importanti questioni estere e da problemi interni, che spaventandolo presentandogli un problema mondiale che lo colpisce così da vicino?

George Bush per esempio ha aggiunto la SARS alla lista delle malattie per le quali è necessaria la quarantena con l’ordine esecutivo nr. 13295. Il governo dell’Ontario, sempre per la SARS aveva dichiarato l’ ”emergenza sanitaria” che richiede la quarantena (se necessario con la forza) per chiunque sia ritenuto sospetto di poter diffondere l’epidemia o abbia avuto contatti con persone che potrebbero essere malate.

Stessa cosa oggi con l’Ebola, con la differenza che in questo caso si tratta di una potenziale arma biologica di tipo militare molto pericolosa. E le parole del coordinatore dell’Onu contro il virus Ebola, non lasciano spazio a molti dubbi. Ha dichiarato qualche giorno fa di voler essere pronto ad “affrontare una fiammata se necessario” dell’epidemia. A quale fiammata si riferisce? Alla pandemia vera e propria? La stanno per caso attendendo? O peggio ancora, inducendo?

Strani incidenti…chi tocca il virus muore!
Ovviamente si tratta della classica coincidenza, ma nel Boeing 777 della Malaysia Airlines, abbattuto nei cieli tra Ucraina e Russia vi era tra le persone presenti, un certo Glenn Thomas. Un nome non molto conosciuto…
Glenn Thomas era un autorevole consulente dell’OMS a Ginevra, esperto in AIDS e, soprattutto, in virus come l’Ebola. Egli era anche il coordinatore dei media ed era coinvolto nelle inchieste che stavano portando alla luce tutte le controverse operazioni di sperimentazione del virus Ebola nel laboratorio di armi biologiche presso l’ospedale di Kenema in Sierra Leone. Ora questo laboratorio è stato chiuso per volontà del Governo, ma stanno emergendo particolari interessanti in merito agli interessi nascosti dietro la sua gestione…
Ovviamene queste cose non le sentiremo dire in televisione.

Tra gli interessati, la coppietta del secolo: il miliardario Bill Gates e sua moglie Melinda, con la loro omonima fondazione “Bill & Melissa Gates”. I due filantropi, che guarda caso, lavorano in ambienti eugenetici e contribuiscono, mediante le vaccinazioni di massa, alla sterilizzazione delle donne dei paesi del Sud del mondo, hanno connessioni con i laboratori di armi biologiche situati proprio a Kenema, epicentro, guarda caso, dell’epidemia di Ebola sviluppatasi dall’ospedale dove erano in corso trial clinici sugli esseri umani per lo sviluppo del relativo vaccino.

Anche l’ebreo George Soros non manca mai. Il miliardario ungaro-statunitense, onnipresente quando si tratta di finanziare la destabilizzazione di un paese (le varie rivoluzioni colorate e arabe sono una sua creazione), tramite la sua Fondazione, finanzia lo stesso laboratorio di armi biologiche. Sono sempre banali coincidenze…
Attraverso la Fondazione “Soros Open Society”, per molti anni ha attuato “investimenti significativi“ nel “triangolo della morte Ebola” della Sierra Leone, Liberia e Guinea.

Glenn Thomas, lo sfortunato esperto di virus precipitato con il Boeing, era a conoscenza di prove concrete che dimostravano come il laboratorio, finanziato dai sopra filantropi, aveva manipolato diagnosi positive per Ebola, per conto della Tulane University, al fine di giustificare un trattamento sanitario coercitivo alla popolazione e sottoporla al trattamento sperimentale del vaccino che, in realtà, trasmetteva loro Ebola!
Purtroppo per noi che vogliamo capire, e per fortuna per coloro che invece stanno gestendo il gioco, i testimoni di questa criminale operazione spariscono, muoiono o precipitano…
Qual è alla fine l’operazione che stanno cercando di mettere in atto?
Innanzitutto è bene comprendere che si tratta di un’operazione militare.
Il virus Ebola esce infatti da un laboratorio militare di massima sicurezza. Lo stanno sperimentando in segreto da anni sulla ignara popolazione locale di vari paesi africani. Ogni tanto sfugge al controllo qualcosa, ma poi il focolaio epidemico viene gestito. Fino ad ora…
Dopo anni di esperienze dirette sul campo africano, vogliono forse creare una e vera e propria epidemia o pandemia (Problema) che interessi il mondo intero?

A questo punto viene in mente la solita strategia: Problema-Reazione-Soluzione.
Il Problema è l’epidemia inventata e creata a tavolino.
La Reazione è sempre la stessa: la paura. Emozione che blocca e paralizza le coscienze e che permette a lorsignori di fare qualsiasi cosa. La paura di morire di febbre emorragica spingerà la gente a fare la fila per farsi iniettare veleni e vaccini sperimentali. La paura farà accettare senza battere ciglio, ulteriori leggi repressive che violano tutti o quasi i sacrosanti diritti civili. La paura è il collante emotivo, il vero e proprio virus che quando ha infettato la popolazione permetterà alla Sinarchia mondialista, di andare avanti indisturbata nei suoi progetti…
La Soluzione è sempre pronta: vaccinare tutta la popolazione mondiale (iniettando non si sa bene cosa!); far passare leggi e decreti, in nome della sicurezza nazionale, ancor più repressivi di quelli post 11 settembre 2001 (l’auto-attentato o per meglio dire il false flag più famoso degli ultimi decenni); instaurare la legge marziale e prepararsi a mettere in quarantena chiunque possa essere un intralcio o un pericolo.

Insomma, l’agenda è fitta e sempre molto ricca, ma la fantasia è finita da tempo.
Il Sistema è assolutamente monotono e si trova alle strette, oramai è alle corde del ring e non sa più cosa fare, se non accelerare il disegno con la dottrina dello shock ad awe, dello shock e sgomento. Fa sempre più rumore un albero che cade, rispetto una foresta che cresce.
Trovandosi all’ultima spiaggia, stanno abbattendo sempre più alberi per shoccarci e impaurirci.
Ma tale dottrina non sta funzionando, e quindi non ce la faranno nel loro intento, e la prova sta nel fatto che la strategia adottata per i piani di dominio globale è sempre la medesima.
Le forze in atto non hanno più fantasia, sono diventate, per così dire, monotone.
Mentre le coscienze odierne dell’umanità, una volta totalmente addormentate e obnubilate, ora si stanno lentamente destando da questo grande Truman Show planetario.
Tale risveglio è il pericolo numero uno per i grandi manovratori che lavorano nell’ombra.
Una persona sana, una persona non addormentata, che conosce la propria interiorità, il proprio mondo emozionale, e sa come agire, è una persona libera.
Libertà non intesa nel senso esteriore del termine, ma libertà interiore!
Questa persona non potrà mai essere ingabbiata, e sicuramente saprà decidere in libertà di coscienza se farsi vaccinare oppure no…
http://www.disinformazione.it/ebola2.htm



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MessaggioInviato: 29/08/2014, 17:05 
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Ebola, si allarga epidemia in Africa, Oms: «Possibili 20mila casi»
In Nigeria primo decesso fuori da Lagos. A settembre sarà sperimentato nuovo vaccino su volontari sani. Studi anche in Italia. Msf: «I numeri dell’epidemia sono sottostimati»

Si allarga l’epidemia di Ebola nell’Africa occidentale, che in base a un bilancio aggiornato ha già causato 1.552 morti. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha parlato del virus come dell’emergenza sanitaria «più complessa degli ultimi anni» e ha lanciato l’allarme: l’epidemia potrebbe colpire oltre 20mila persone. I casi di contagio in Guinea, Liberia, Sierra Leone e Nigeria sono 3.062 e le autorità di Abuja hanno confermato la prima morte per ebola al di fuori di Lagos, dove finora si sono concentrati i casi. Infatti un medico che ha contratto il virus è morto nella città di Port-Harcourt nel sud est della Nigeria. Secondo Medici Senza Frontiere l’epidemia di Ebola è rimasta «fuori controllo per mesi» e denunciano che la comunità sanitaria internazionale ci ha messo troppo tempo a reagire. Inoltre spiega Anja Wolz, operatrice della ong francese Medici senza frontiere in Sierra Leone: «Ogni giorno vediamo persone morire. Sicuramente muoiono di Ebola, ma non vengono conteggiate dal ministero della Sanità perché la causa non è stata confermata dai test di laboratorio».

I costi dell’epidemia

L’Oms ha messo a punto un piano per combattere la diffusione del virus nei quattro Paesi africani, con particolare attenzione alle zone più affollate, come le capitali, e ai porti maggiori. Il costo stimato per contenere l’epidemia nei prossimi sei mesi, secondo l’organizzazione, è di 490 milioni di dollari (370 milioni di euro) che non include le spese per assicurare i servizi essenziali nei Paesi colpiti. Un progetto più ampio, guidato dall’Onu, partirà entro la fine di settembre e si concentrerà su sicurezza alimentare, approvvigionamento di acqua, igiene, istruzione e sanità. L’epidemia si sta diffondendo in un «numero notevole di località», ha avvertito l’Oms, che ha ribadito la necessità di una risposta «potente e coordinata».

Sperimentazioni sul nuovo vaccino

Intanto, sono stati accelerati i test su un vaccino contro l’ebola e «già per settembre» il siero potrebbe essere sperimentato su volontari. A dare la notizia è stato il gigante farmaceutico GlaxoSmithKline (Gsk), che sta sviluppando il vaccino insieme all’Istituto nazionale della salute statunitense. A usufruirne per primi saranno candidati sani in Gran Bretagna, Gambia e Mali, mentre la speranza dei ricercatori è che il processo possa concludersi entro la fine del 2014. In caso di successo, il vaccino verrà fornito alle persone infettate dall’epidemia. L’ente di beneficenza londinese Wellcome Trust, insieme al Medical Research Council britannico e al Dipartimento per lo Sviluppo Internazionale del Regno Unito, sta contribuendo a coprire le spese per i test con 2,8 milioni di sterline (pari a 3,5 milioni di euro). Lo studio in corso coinvolgerà 60 volontari nel Regno Unito e 40 ciascuno in Gambia e Mali. I test devono ancora ottenere il via libera etico e normativo. La Gsk intende produrre 10mila dosi extra di vaccino di modo che, in caso di risultato positivo, possa essere immediatamente disponibile.

Studi anche in Italia

Anche l’Italia partecipa alla corsa contro il tempo per la messa a punto di armi terapeutiche più efficaci contro l’Ebola. All’Università di Padova il team guidato dal virologo Giorgio Palù sta lavorando, in collaborazione con il Karolinska Institutet di Stoccolma, «su una piccola molecola che appare in grado di inibire l’entrata del virus nelle cellule, nel momento in cui ‘attaccà i recettori posti sulle membrane». «La molecola, che mira ad alterare il meccanismo di trasporto del virus nelle primissime fasi dell’infezione - dice Palù, presidente della Società europea di virologia e professore di Microbiologia e virologia all’ateneo padovano - è allo studio, in vitro, in collaborazione con il Karolinska Institutet di Stoccolma, che ha messo a disposizione i suoi laboratori», fra i pochi al mondo con livello di sicurezza ‘Bl4’ (Bio-Safety Level 4), «perché manipolare questo virus richiede protezioni simili a quelli che si vedono nei film».


http://www.corriere.it/salute/14_agosto ... 1749.shtml


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MessaggioInviato: 29/08/2014, 19:31 
Sono più di 300 le varianti genetiche che differenziano il genoma del virus di Ebola responsabile della gravissima epidemia di quest’anno da quello che ha colpito negli anni precedenti: è quanto ha stabilito un gruppo di ricercatori del Broad Institute e della Harvard University, in collaborazione con il ministero della Sanità della Sierra Leone, analizzando con procedura d#65533;urgenza 99 genomi raccolti da 78 pazienti infettati dal virus nei primi 24 giorni dell#65533;epidemia. “Rendendo immediatamente disponibili i dati alla comunità medica e scientifica speriamo che si possa accelerare la risposta all#65533;epidemia”, ha dichiarato Pardis Sabeti, membro del Broad Institute e professore associato della Harvard University. “Dopo aver pubblicato la prima serie di sequenze genetiche di Ebola in giugno, siamo stati contattati da alcuni dei maggiori specialisti mondiali e molti di loro stanno lavorando attivamente sui dati: occorre una collaborazione internazionale e multidisciplinare per definire rapidamente le caratteristiche di questo virus”.] Sono più di 300 le varianti genetiche che differenziano il genoma del virus di Ebola responsabile della gravissima epidemia di quest’anno da quello che ha colpito negli anni precedenti: è quanto ha stabilito un gruppo di ricercatori del Broad Institute e della Harvard University, in collaborazione con il ministero della Sanità della Sierra Leone, analizzando con procedura d'urgenza 99 genomi raccolti da 78 pazienti infettati dal virus nei primi 24 giorni dell'epidemia.

“Rendendo immediatamente disponibili i dati alla comunità medica e scientifica speriamo che si possa accelerare la risposta all'epidemia”, ha dichiarato Pardis Sabeti, membro del Broad Institute e professore associato della Harvard University. “Dopo aver pubblicato la prima serie di sequenze genetiche di Ebola in giugno, siamo stati contattati da alcuni dei maggiori specialisti mondiali e molti di loro stanno lavorando attivamente sui dati: occorre una collaborazione internazionale e multidisciplinare per definire rapidamente le caratteristiche di questo virus”.

Uno dei campioni biologici utilizzati per il sequenziamento del virus (Cortesia Stephen Gire) Secondo quanto riportato su “Science”, la diffusione del virus è iniziata con un singolo episodio di contagio da un animale selvatico, probabilmente un pipistrello o un roditore, avvenuto verso la fine del gennaio scorso. Il contagio è poi proseguito per diversi mesi esclusivamente tra esseri umani, a differenza di quanto avvenuto in altre occasioni, fino a raggiungere una diffusione senza precedenti in aree densamente popolate in Guinea, Liberia, Sierra Leone e Nigeria. Finora, il primato delle vittime era dell#65533;epidemia che colpì l#65533;Africa centrale nel 1976, con 318 casi documentati. Quest#65533;anno si tratta invece di 2240 casi documentati e 1229 decessi (al 19 agosto). I dati genetici e molecolari raccolti nello studio confermano alcune informazioni sulla storia naturale dell#65533;epidemia raccolte negli ultimi mesi. il 25 maggio). Un#65533;indagine del ministero della sanità della Sierra Leone, dove il 25 maggio i medici dell#65533;ospedale di Kenema avevano registrato il primo caso di Ebola, aveva stabilito un legame epidemiologico tra quel caso e il funerale di un guaritore tradizionale che aveva trattato pazienti colpiti dal virus in Guinea. Da lì, le indagini sono risalite ad altri 13 casi di infezione di donne presenti alla cerimonia. Gire e colleghi hanno analizzato i campioni biologici di 12 di queste donne, scoprendo che i genomi virali ricavati da essi appartengono a due distinti cluster: In occasione del funerale, quindi, hanno iniziato a diffondersi due virus Ebola geneticamente diversi, che hanno poi continuato a divergere. Gli autori dello studio non sono ancora in grado di stabilire se le oltre 300 varianti genetiche siano correlate alla gravità dei sintomi e al grado d#65533;infettività del virus, ma ritengono che i risultati dello studio siano un buon punto di partenza per scoprirlo. ] Identificate le varianti genetiche del virus di EbolaUno dei campioni biologici utilizzati per il sequenziamento del virus (Cortesia Stephen Gire)
Secondo quanto riportato su “Science”, la diffusione del virus è iniziata con un singolo episodio di contagio da un animale selvatico, probabilmente un pipistrello o un roditore, avvenuto verso la fine del gennaio scorso. Il contagio è poi proseguito per diversi mesi esclusivamente tra esseri umani, a differenza di quanto avvenuto in altre occasioni, fino a raggiungere una diffusione senza precedenti in aree densamente popolate in Guinea, Liberia, Sierra Leone e Nigeria. Finora, il primato delle vittime era dell'epidemia che colpì l'Africa centrale nel 1976, con 318 casi documentati. Quest'anno si tratta invece di 2240 casi documentati e 1229 decessi (al 19 agosto).

I dati genetici e molecolari raccolti nello studio confermano alcune informazioni sulla storia naturale dell'epidemia raccolte negli ultimi mesi. il 25 maggio). Un'indagine del ministero della sanità della Sierra Leone, dove il 25 maggio i medici dell'ospedale di Kenema avevano registrato il primo caso di Ebola, aveva stabilito un legame epidemiologico tra quel caso e il funerale di un guaritore tradizionale che aveva trattato pazienti colpiti dal virus in Guinea. Da lì, le indagini sono risalite ad altri 13 casi di infezione di donne presenti alla cerimonia.

Gire e colleghi hanno analizzato i campioni biologici di 12 di queste donne, scoprendo che i genomi virali ricavati da essi appartengono a due distinti cluster: In occasione del funerale, quindi, hanno iniziato a diffondersi due virus Ebola geneticamente diversi, che hanno poi continuato a divergere.

Gli autori dello studio non sono ancora in grado di stabilire se le oltre 300 varianti genetiche siano correlate alla gravità dei sintomi e al grado d'infettività del virus, ma ritengono che i risultati dello studio siano un buon punto di partenza per scoprirlo.

http://www.lescienze.it/news/2014/08/28 ... 29-08-2014


Ultima modifica di ubatuba il 29/08/2014, 19:32, modificato 1 volta in totale.

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