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MessaggioInviato: 25/10/2014, 02:54 
è quel famoso raggio che colpiva e disgregava qualunque elemento sintonizzandolo sulla giusta frequenza anche se tra il punto di emissione ed il punto di contatto c'erano altri materiali che venivano completamente ignorati. Non ne ricordo il nome ma ci sono diversi servizi di vojager che ne parlano. Fu inventata da un italiano il quale ha passato anche parecchi guai; le caratteristiche sembrano proprio quelle.



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MessaggioInviato: 25/10/2014, 09:09 
http://it.wikipedia.org/wiki/Ettore_Majorana

Ecco il ritratto che ne dà, in quel periodo, Laura Fermi:
« Majorana aveva però un carattere strano: era eccessivamente timido e chiuso in sé. La mattina, nell'andare in tram all'Istituto, si metteva a pensare con la fronte accigliata. Gli veniva in mente un'idea nuova, o la soluzione di un problema difficile, o la spiegazione di certi risultati sperimentali che erano sembrati incomprensibili: si frugava le tasche, ne estraeva una matita e un pacchetto di sigarette su cui scarabocchiava formule complicate. Sceso dal tram se ne andava tutto assorto, col capo chino e un gran ciuffo di capelli neri e scarruffati spioventi sugli occhi. Arrivato all'Istituto cercava di Fermi o di Rasetti e, pacchetto di sigarette alla mano, spiegava la sua idea. »
E ancora:
« Majorana aveva continuato a frequentare l'Istituto di Roma e a lavorarvi saltuariamente, nel suo modo peculiare, finché nel 1933 era andato per qualche mese in Germania. Al ritorno non riprese il suo posto nella vita dell'Istituto; anzi, non volle più farsi vedere nemmeno dai vecchi compagni. Sul turbamento del suo carattere dovette certamente influire un fatto tragico che aveva colpito la famiglia Majorana. UN BIMBO IN FASCE CUGINO DI ETTORE, ERA MORTO BRUCIATO NELLA CULLA, CHE AVEVA PRESO FUOCO INSPIEGABILMENTE. Si parlò di delitto. Fu accusato uno zio del piccino e di Ettore. Quest'ultimo si assunse la responsabilità di provare l'innocenza dello zio. Con grande risolutezza si occupò personalmente del processo, trattò con gli avvocati, curò i particolari. Lo zio fu assolto; ma lo sforzo, la preoccupazione continua, le emozioni del processo non potevano non lasciare effetti duraturi in una persona sensibile quale era Ettore. »

I contributi di Majorana alla fisica[modifica | modifica wikitesto]
Abbozzo fisica
Questa sezione sull'argomento fisica è solo un abbozzo. Contribuisci a migliorarla secondo le convenzioni di Wikipedia. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento.

Francobollo commenorativo del centenario della nascita - 2006
Gli studi scientifici di Majorana diedero un contributo fondamentale allo sviluppo della fisica moderna e affrontarono in modo originale molte questioni: nella sua prima fase pubblicò i suoi studi riguardanti problemi di spettroscopia atomica, la teoria del legame chimico (dove dimostrò la sua conoscenza approfondita del meccanismo di scambio degli elettroni di valenza), il calcolo della probabilità di ribaltamento dello spin (spin-flip) degli atomi di un raggio di vapore polarizzato quando questo si muove in un campo magnetico rapidamente variabile; inoltre si dedicò intensamente alla meccanica quantistica, all'interno della quale lavorò su numerose formule scientifiche dando anche una teoria relativistica sulle particelle ipotetiche.
All'inizio degli anni '20 si insinuò nella comunità mondiale dei fisici un ingente problema riguardante il bilancio energetico e il decadimento beta, all'interno del quale compaiono i neutrini e gli antineutrini. Tutt'oggi non si conosce con certezza se la scoperta dei neutrini sia da attribuire a Dirac o a Majorana, ma si crede che all'80% la particella sia scoperta proprio da quest'ultimo.
Il maggior contributo scientifico di Ettore Majorana è tuttavia rappresentato dalla seconda fase della sua produzione che comprende tre lavori: la ricerca sulle forze nucleari oggi dette alla Majorana, la ricerca sulle particelle di momento intrinseco arbitrario e la ricerca sulla teoria simmetrica dell'elettrone e del positrone. Famosa è anche l'equazione di Majorana. Majorana è ricordato dalla comunità scientifica internazionale per avere dedotto l'equazione ad infinite componenti che formano la base teorica dei Sistemi quantistici aperti (computazione quantistica, crittografia e teletrasporto)[21]. È, infine, insolito ricordarlo per avere introdotto la probabilità che da una determinata coppia nasca un figlio maschio[22].
Il 12 aprile 2012 la rivista Science ha pubblicato uno studio che conferma l'esistenza dei fermioni da lui teorizzati nel 1938, che hanno la caratteristica di coincidere con la controparte di antimateria.[23]


Ultima modifica di bleffort il 25/10/2014, 09:15, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 25/10/2014, 18:45 
http://www.emilioacunzo.it/index.php/in ... #more-1504

Questo studio lo avete già pubblicato? In caso affermativo potete anche cancellare il post. grazie [;)]



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MessaggioInviato: 26/10/2014, 10:59 
I roghi di Canneto, finalmente insediato il nuovo Gruppo di Studio


Qualcosa si sta muovendo. Dopo settimane di calma surreale, per non dire quasi di indifferenza di fronte al bollettino quotidiano di roghi anomali a Canneto di Caronia, all’ improvviso arriva un segnale, anzi, un duplice segnale. Da un lato, la Procura di Patti ha aperto un’indagine per incendio doloso; dall’altra, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha istituito un nuovo gruppo di lavoro. Magistrati ed esperti vogliono far luce sulla vicenda- ma partendo da punti di vista diametralmente opposti.



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FENOMENO

Gli inquirenti hanno infatti imboccato- decisamente a sorpresa- la strada del piromane. Un’ipotesi esclusa categoricamente fino ad oggi da chi, prima di loro, aveva condotto l’inchiesta tra queste case affacciate sul mar Tirreno, teatro dal 2004 di fenomeni insoliti. Nessuno aveva mai nutrito il minimo dubbio sugli abitanti della piccola frazione siciliana. Ora invece sul registro degli indagati è finito un ragazzo di 25 anni, figlio del portavoce dei residenti della Via del Mare.

La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno e ha colpito tutti coloro che per i motivi più diversi si sono interessati alla vicenda- me inclusa. A lasciare stupefatti sono vari elementi. Innanzi tutto, ci sono testimoni- persone estranee alle famiglie coinvolte- pronte a giurare che il più delle volte, quando di punto in bianco prendevano fuoco mobili, auto ed elettrodomestici, il giovane indagato non fosse nemmeno in casa.

Avrà forse escogitato il modo per far scaturire gli incendi a distanza? Probabilmente è per questo che gli inquirenti hanno perquisito con la massima cura gli appartamenti danneggiati, il garage, le vetture, i terreni agricoli. Cercavano evidentemente inneschi, micce o altri ingegnosi strumenti in grado di provocare le fiamme. Per quanto ne sappiamo, però, se ne sono andati a mani vuote. D’altra parte, già le perizie dei Ris- compiute negli anni passati- avevano escluso la presenza di acceleranti o di altre sostanze chimiche nei vari oggetti divorati dalle fiamme.

Proprio questo è un altro elemento singolare: i “corpi del reato” di questa ultima ondata di fuoco iniziata a metà luglio non sono stati sequestrati. Eppure un esame sui divani o sui televisori o sui frigoriferi danneggiati da quei roghi improvvisi avrebbe potuto stabilire il modo nel quale le fiamme sono state appiccate- visto che è esattamente questa l’ipotesi della Procura, l’azione volontaria di un piromane. Invece, niente. Quei frammenti di vita anneriti dagli incendi se ne sono rimasti lì, nel cortile e nel giardino, trasformati in discariche.



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DALL’INTERNO

Non sappiamo se gli investigatori abbiano indizi o testimonianze importanti che -giustamente- ancora non rivelano. In ogni caso, vale per il giovane di Canneto quello che vale per qualsiasi altro indagato: la presunzione di innocenza. Fino a prova contraria, fino a quando non sarà dimostrato al di là di ogni ragionevole dubbio il suo coinvolgimento nella insolita vicenda, non può dirsi colpevole. Né si può sostenere che il caso sia risolto. E in questi ultimi giorni lo si è sentito ripetere anche troppo spesso.

Non lo pensano, evidentemente, le istituzioni- Governo, Regione, Comune – che finalmente hanno deciso di vederci chiaro. Oggi, venerdì 24 ottobre, si sono trovati seduti allo stesso tavolo, presso il Dipartimento della Protezione Civile a Roma, per insediare il nuovo gruppo di indagine. Gli esperti incaricati di studiare il fenomeno, ciascuno in base alle specifiche competenze, avranno però poco tempo orientarsi e per comprendere la natura di quei roghi: entro il 31 dicembre dovranno definire le strategie di intervento.

Della commissione fanno parte i rappresentanti indicati dal capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, dai Ministeri competenti (Interni, Difesa, Ambiente e Salute), dall’assessore regionale alla famiglia con delega alla Protezione Civile e dal comune di Canneto. Il sindaco della cittadina siciliana, Rino Beringheli, ha scelto Patrizia Livreri, ricercatrice del Dipartimento di Ingegneria Elettrica presso l’Università di Palermo. Sarà affiancata da un altro docente, il professor Nicola Casagli, del Dipartimento di Scienza della Terra dell’Università di Firenze.



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UNA STANZA DANNEGGIATA DALLE FIAMME

Tra i consulenti compare anche il fisico esperto di energia nucleare Marzio Mangialajo, da sempre molto critico sugli esiti delle indagini condotte dal 2004 in poi. Lo studioso- ora in pensione- è convinto di aver già trovato la soluzione del mistero: a scatenare le fiamme improvvise, sarebbero i positive holes, le lacune positive scoperte dal geofisico americano Friedmann Freund. Alla prossima riunione del gruppo, prevista per la fine del mese, parteciperà anche lui e potrà esporre la sua teoria.

È evidente il segnale di discontinuità rispetto al passato. Non è stato confermato neppure uno dei ricercatori che avevano svolto i sopralluoghi durante la prima ondata di incendi anomali e che erano giunti ad ipotesi sconcertanti. I loro test sul campo avevano escluso l’origine naturale ed antropica dei roghi, tanto che avevano pensato- come soluzione estrema- che gli incendi fossero gli effetti di una tecnologia evoluta (“anche non terrestre”) in grado di produrre un’intensa onda elettromagnetica proveniente da un punto imprecisato in mezzo al mare.

Gli esperti nominati ora ripartono da zero. Ignoriamo a quali conclusioni arriveranno, se saranno in contraddizione o in sintonia con quanto affermato dai loro colleghi del precedente gruppo di studio. La speranza, ovviamente, è che centrino l’obiettivo e trovino la risposta definitiva- qualunque essa sia. Il primo cittadino di Caronia ha suggerito, come primo atto di questa nuova fase, il sequestro delle abitazioni nelle quali il fenomeno si è manifestato. Lo chiederà anche alla Procura. Un modo, questo, per evitare inquinamenti della “scena del crimine” e per sgomberare il campo da ogni sospetto.



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IMPROVVISI

Con gli appartamenti disabitati, eventuali nuovi principi di incendio non potranno essere attribuiti a piromani e ci si potrà concentrare su tutte le altre cause ( naturali o non ) ancora da verificare. Chissà se gli scienziati di oggi ripeteranno l’esperienza che ha convinto i loro predecessori- fisici, geologi, ingegneri- a considerare inspiegabile il fenomeno: nelle case vuote, con i contatori dell’Enel staccati, degli spezzoni di filo elettrico buttati sul pavimento hanno iniziato ad arricciarsi per poi annerirsi e prendere fuoco. È successo più volte davanti agli occhi di vari testimoni. Succederà ancora?

SABRINA PIERAGOSTINI

http://www.extremamente.it/2014/10/24/i ... di-studio/

[;)]



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MessaggioInviato: 26/10/2014, 12:36 
E se gli incendi non si manifesteranno mentre è insediato il gruppo di studio che si farà?
Non oso pensarlo [8)]


Ultima modifica di Wolframio il 26/10/2014, 12:37, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 26/10/2014, 13:27 
MA se hanno capito perfino che il segnale parte da 10 metri sott'acqua cos'altro devono capire se non rastrellare il fondale marino e vedere cosa ci trovano.

MA in fondo non è così sbagliato parlare di piromane, dopotutto qualcuno dietro questi fenomeni c'è ed i roghi sono comunque di origine "artificiale" :)



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MessaggioInviato: 26/10/2014, 13:43 
Hanno capito che è meglio non rastrellare il fondale e che è meglio trovare il modo di incastrare il poveraccio di turno per stendere un rapporto ufficiale.



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... così passa il tempo e poi ... si vedrà ... (tattica collaudata) [;)]



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MessaggioInviato: 26/10/2014, 16:07 
Il presunto colpevole trovato non è altro che il "pretesto" per cui vengono azzerate le precedenti indagini di valenti scienziati le cui pur parziali conclusioni evidentemente apparivano scomode e destabilizzanti e soprattutto una motivazione valida per indire una comissione d'inchiesta completamente nuova probabilmente di comodo...(alcuni nomi e relative teorie lo fanno presuporre) I fini? L'insabbiamento probabilmente.


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MessaggioInviato: 30/10/2014, 14:32 
Cita:

Mentre la Procura indaga su un giovane del posto, prende fuoco il sedile di un'auto


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Cita:

Eppure, da quando lunedì mattina i carabinieri del posto gli hanno notificato l'avviso di garanzia ed hanno perquisito 11 tra case e auto, tutta l'attenzione nazionale è puntata su di lui. Ma neanche questo sembra esser bastato a placare un nuovo manifestarsi dei "fuochi misteriosi". Erano trascorse poche ore da quando i militari avevano setacciato la casa del giovane in cerca di qualche dispositivo, non trovando nulla, quando, in un auto posteggiata sul cavalcavia, il sellino ha iniziato a prendere fuoco. A scoprirlo sono stati i due proprietari della macchina, marito e moglie del posto, che avevano posteggiato in serata e poi, quando a mezzanotte erano tornati, avevano notato il principio di incendio. Scattata la denuncia, adesso si attende di sapere cosa abbia provocato le fiamme

http://www.tempostretto.it/sites/www.te ... onia_1.jpg


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MessaggioInviato: 30/10/2014, 19:12 
Cita:
beach_boys ha scritto:

Cita:

Mentre la Procura indaga su un giovane del posto, prende fuoco il sedile di un'auto




[;)]
http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=349743



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Cita:
Wolframio ha scritto:



Sorry me l'ero persa [:256]

Link a Tempostretto.it

http://www.tempostretto.it/news/caronia ... -auto.html


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Cala il silenzio su Canneto di Caronia


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Pubblicato il 02/11/2014 da Gabriele Lombardo in Caronia // 0 comment

Cala il silenzio su Canneto di Caronia, la frazione sulla costa della piccola città del Messinese, famosa per le autocombustioni ed altri strani fenomeni. Negli scorsi giorni incalzavano le notizie sulle accuse a Giuseppe Pezzino, che lo vedrebbero coinvolto in alcuni dei roghi avvenuti nella località, tra luglio ed ottobre 2014, ma nessuna prova è finora emersa dalle indagini e nessuna accusa è stata ratificata; si tratta infatti di sola consegna di avviso di garanzia, cosa che indica solo un’indagine in corso sulla persona e non un diretto capo di accusa.

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Patrizia Livreri, ricercatrice del Dipartimento di Ingegneria Elettrica presso l’Università di Palermo

Nel mentre è stata istituita un équipe di specialisti comprendenti – come di consueto – varie tipologie di inquirenti dello Stato (incluso Vigili del Fuoco e Protezione civile), affiancati a loro volta (sembra) dalle Forze Armate e coadiuvati in toto da alcuni docenti universitari di Palermo e Firenze, con lo scopo di chiarire la causa degli incendi (degli altri fenomeni nemmeno si parla). Vediamo in maggiore dettaglio chi comporrà questa Commissione d’inchiesta creata il 24 ottobre, presso il Dipartimento della Protezione Civile a Roma e che dovrà partire entro la fine di dicembre con le indagini in loco. A costituire la commissione ci saranno: il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, i rappresentanti dei Ministeri competenti (Interni, Difesa, Ambiente e Salute), l’assessore regionale alla famiglia che ha delegato la Protezione Civile come sua rappresentanza. Inoltre si aggiungono alla commissione alcuni esperti esterni, selezionati dal sindaco di Caronia, Rino Beringheli, nella persona di Patrizia Livreri, ricercatrice del Dipartimento di Ingegneria Elettrica presso l’Università di Palermo e il Professor Nicola Casagli, del Dipartimento di Scienza della Terra dell’Università di Firenze. Tra gli altri consulenti richiamati per l’indagine troviamo anche il fisico (esperto di energia nucleare) Marzio Mangialajo, da sempre molto critico sugli esiti delle indagini condotte nel 2004.

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Nicola Casagli, Professore del Dipartimento di Scienza della Terra dell’Università di Firenze

Il Professore ormai in pensione, è sempre stato convinto di aver già trovato la soluzione del mistero dall’inizio: a scatenare le fiamme improvvise, sarebbero infatti a suo parere i “positive holes”, le lacune positive scoperte dal geofisico americano Friedmann Freund. Mangialajo esporrà la sua tesi in questi giorni ad una nuova riunione dello staff.

In questa situazione però a prescindere dagli esiti, dalle teorie e dalle verità, c’è una cosa che emerge rispetto al passato, una cosa passata in sordina, ma importantissima: il coinvolgimento del Ministero degli Interni nelle indagini, che dà un tono diverso alla vicenda, che potremmo considerare di interesse nazionale e di sicurezza interna. C’è inoltre il positivo coinvolgimento del Ministero della Sanità, che è coinvolto probabilmente per l’esponenziale aumento dei malati di cancro ed altre malattie fulminanti con decessi e percentuali troppo alte per la media mondiale (i cittadini di Canneto stanno seguendo un monitoraggio dello stato di salute).

È stata segnalata nei giorni scorsi nell’area del golfo di Santo Stefano di Camastra di cui Canneto fa parte un’altra anomalia, stranamente coincidente (evento che potrebbe di certo non entrarci per nulla con la situazione di Canneto, ma che innesca parecchi sospetti): alcuni caccia militari (probabilmente italiani) avrebbero volato a bassa quota per alcune ore nell’area di Caronia-Santo Stefano di Camastra, cosa mai accaduta prima. Anche questa notizia arriva dagli abitanti dell’area, ma non trova una definitiva conferma.

Da qualche giorno le notizie che trapelano sono veramente poche e riguardano essenzialmente videomessaggi caricati su Youtube (di pochissimi minuti) del sindaco di Caronia, Beringheli (che continua ad appoggiare gli abitanti del posto e che spesso presiede in loco ai lavori) e del portavoce degli abitanti di Canneto, Nino Pezzino (frastornato e giustamente demoralizzato per le accuse al figlio, ma di certo non demotivato e sempre combattivo). Circola in rete, la voce che le indagini sul figlio di Pezzino servano a mettere fuori gioco proprio il padre (portavoce degli abitanti di Canneto), costringendolo a non attirare più l’attenzione in loco, ovviamente si tratta di voci non confermate ma che se lo fossero sarebbero più ardenti dei fuochi di Caronia.

Tutta questa storia, da qualsiasi parte la vogliamo vedere, sa di cover-up; sembra infatti che si vogliano usare gli abitanti stessi, che hanno finora fatto tanto baccano (attirando l’attenzione sul posto di molti giornalisti, ricercatori indipendenti e persino curiosi e scettici), contro i loro stessi interessi di cittadini e parti in causa, con il fine ultimo di mettere tutto a tacere e mandarlo nel dimenticatoio collettivo, con lo scopo di chiudere l’area a tutti, senza fare chiarezza (come al solito), sia nei confronti degli abitanti del posto (quasi tutti andati via) che dell’opinione pubblica.

[align=right]Source: Cala il silenzio su Canneto di Caronia - Seven Network [/align]


Che bella donna [;)] [:)] [:p]


Ultima modifica di Wolframio il 02/11/2014, 18:12, modificato 1 volta in totale.


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... per cui non centrano ne i militari (come sempre ho scritto) ne, tanto meno, i piromani ......
Forse non lo sanno nemmeno ... loro! [^]


Ultima modifica di Ufologo 555 il 02/11/2014, 18:36, modificato 1 volta in totale.


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L’inchiesta della Protezione Civile su Canneto di Caronia

Pubblicato il 08/11/2014 da Gabriele Lombardo in Caronia // 0 commenti

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In alcuni articoli in questa stessa sede, oltre ad approfondire la questione di Giuseppe Pezzino, abbiamo largamente discusso i vari eventi che sono avvenuti a Canneto di Caronia: non soltanto i roghi, ma anche gli avvistamenti UFO, le anomalie del campo magnetico, del terreno, e tanto altro ancora, compreso i danni causati alla salute degli abitanti, alcuni dei quali deceduti negli anni. Oggi faremo un approfondimento sulla questione della Commissione d’inchiesta del 2005, inerente i fenomeni di Canneto, le tesi scartate e le possibilità emerse.

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Velella (barca di San Pietro) arenatesi in California, l’1 agosto 2014 dopo 8 anni di assenza dalle spiagge, nel 2004 un inspiaggiamento di massa di milioni di questi animali carnivori avvenne a Canneto nel periodo più intenso degli eventi.


Nel 2004-2005 una serie di studi, ed infine una Commissione d’inchiesta, vengono proposti per lo studio dei fenomeni anomali, ricercando subito la possibile causa nelle più banali motivazioni: vicinissima ferrovia, impianto elettrico e questioni geologiche e vulcaniche; tra le varie ipotesi (subito scartata) anche quella del dolo. La prima indagine fu effettuata dai tecnici delle ferrovie e dell’Enel che si assicurarono di verificare tutto ciò che era nelle loro possibilità, senza concludere assolutamente nulla, infatti si escluse immediatamente che l’elettricità statica della ferrovia causasse gli incendi (nonostante ci siano ancora fisici che sostengono questa tesi senza mai aver messo piede nel villaggio) e le motivazioni erano parecchie. Una tra tutte a spiccare, era che solo alcuni degli edifici subivano i danni e non tutti, nonostante la pari distanza dei vari abitati dalla linea ferrata. Questo portò ad una serie di esperimenti o meglio tentativi -come la connessione della rete domestica delle case di Pezzino (tramite cavi) alla corrente della vicinissima ferrovia- che non solo non servirono a nulla, ma che dovettero essere interrotti poiché ritenuti da esperti di maggiore spicco pericolosi sia per le case che per le persone che vi abitavano. Non è mai stato appurato alcun legame tra ferrovia, impianto elettrico di alcune case e roghi improvvisi, selettivi e mirati. Se così fosse stato, Nino Pezzino e gli altri abitanti, avrebbero avuto tutto l’interesse a fare causa alle FS (Ferrovie dello Stato) per risarcimento danni immobili, mobili, fisici e morali, ma questo sappiamo bene che non è mai avvenuto. Quindi i tecnici dell’Enel, in più riprese esclusero che ci fossero difetti degli impianti elettrici, sovraccarichi, ecc., anche loro quindi non poterono che allargare le braccia e dichiarare di non saperne venire a capo.

Una breve parentesi è d’obbligo. Se mai ci fosse stato un problema elettrico nelle case (anche se i tecnici non se ne accorsero), questo non avrebbe giustificato gli improvvisi incendi di alcuni pali dell’alta tensione fuori dall’abitato, così come incendi improvvisi di piante, vasi pieni di terra, e tante altre cose esterne all’area, ultimo tra questi il divanetto sotto il gazebo antistante alle case della famiglia Pezzino, incendiatosi a fine settembre del 2014. Ed ancora non sarebbero giustificati gli incendi ad oggetti e parti dell’impianto scollegati ed isolati, o a oggetti che nulla hanno a che fare con l’elettricità (tende, materassi, divani, poltrone, cestini pieni di lana, sedie di plastica, ecc.). Inoltre nel 2008 l’intero impianto elettrico del quartiere è stato fatto nuovo ed a norme della UE (incluso quello delle case), cosa che dimostrerebbe in partenza l’assenza di complicità o causa diretta dell’elettricità nelle autocombustioni di Canneto.

Mentre organizzazioni di scettici per eccellenza come il CICAP, continuavano all’epoca come adesso a sostenere la tesi del piromane, puntando il dito sugli abitanti, arrivava l’indagine ufficiale guidata dalla Protezione Civile, a cui parteciparono tra gli altri anche scienziati della NASA (Ente spaziale americano) e le Forze Armate italiane. Vediamo di cosa si è trattato e quale tesi è emersa.

Nel 2005 si aprì l’inchiesta, ed a presiederla fu il Presidente Francesco Venerando Mantegna, del Comitato lstituzionale di Coordinamento del Sistema di Sorveglianza Sismica e Vulcanica della Sicilia, nonché Presidente ed esperto della Regione Siciliana in questioni di Crisi. E’ stato quindi fondato il Gruppo Interistituzionale di Osservazione, istituito con I’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3428 dell’aprile 2005, sulla base della proposta avanzata dal Dipartimento nazionale della Protezione civile. Le misurazioni sul campo da parte del Gruppo, andranno avanti ufficialmente fino al 2007, ma in realtà si fermeranno dopo meno di un anno di monitoraggi per mancanza di fondi (dato emerso successivamente).

Venerando in un suo articolo firmato Regione Siciliana, scrive:

“In questo Gruppo, coordinato operativamente da chi scrive e nella sede scientifica dai professori Bruno Azzerboni (Ordinario di Elettrotecnica all’Università di Messina), Giuseppe Maschio (Direttore del Dipartimento di Chimica all’Università di Padova), dal fisico CF Prof. Clarbruno Vedruccio (Marina Militare) e dal dottor Massimo Chiappini (Direttore del Laboratorio di Geomagnetismo del I’Ingv -Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-). Vanno impegnandosi numerosi ricercatori, studiosi e specialisti appartenenti ad istituzioni pubbliche quali il Ministero delle Comunicazioni, la Marina e I’Aeronautica Militare, I’Arpa Sicilia, il Sias della Regione Siciliana, Telespazio, I’Enel, la RFI ed altri.”

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Clarbruno Vedruccio diventa Capitano di Fregata della Marina Militare dal 2004 (insignito con il grado con una legge speciale di cui solo Guglielmo Marconi aveva goduto prima di lui –guarda caso anch’esso coinvolto in qualche modo con la cittadina di Caronia-), subito prima che fosse assegnato alla commissione d’inchiesta per le questioni di Canneto di Caronia. Clarbruno è candidato al Premio Nobel per la medicina per la sua incredibile invenzione del Bioscanner oncologico, è laureato in fisica ed ingegneria elettronica.


Come possiamo vedere al gruppo tra gli altri parteciparono anche rappresentanti dell’Istituto di geofisica e vulcanologia italiano, considerato uno dei migliori al mondo. Durante la fase dei rilievi si valutò la possibilità che sotto la zona di Canneto ci fossero problemi geologici di tipo tettonico o magmatico, con infiltrazione di lava a bassa profondità o fuoriuscita di gas, ecc.. Ovviamente i numerosi rilievi geologici effettuati sul posto, hanno escluso queste possibilità, la conferma della loro estraneità ai fatti o della loro inesistenza, fu confermata dal monitoraggio dei sismografi ed altre attrezzature, tra l’altro ancora presenti dentro i giardini dell’abitato di Via del Mare. L’intervento dell’Arpa e il posizionamento di sensori iniziò nel frattempo a monitorare i campi elettromagnetici di tutta la zona, mentre l’elicottero della Protezione Civile e forse anche mezzi dell’Aeronautica, hanno monitorato l’intera area per molti mesi per alcune decine di km nell’entroterra ed in tutte le direzioni, lo stesso fece la Marina Militare con i rilevamenti della superficie del fondale marino, raggiungendo e superando la zona di fronte a Canneto dove si trovano le Isole Eolie. Vediamo maggiori dettagli sui rilievi fatti e riportati (alla Regione prima, ed allo Stato poi) dalla commissione d’inchiesta.
  • Campagna di telefoto rilevamento aereo condotta dall’Aeronautica Militare
  • Campagne di misure dei parametri fisici, geofisici e geochimici, condotte dall’INGV (Sezioni di Catania e Palermo)
  • Campagna oceanografica condotta dalla Nave “Galatea” dell’Istituto Idrografico della Marina Militare su uno specchio di mare esteso, antistante la zona costiera di Canneto (magnetometria, parametri fisici e chimici, sedimentologia)
  • Campagna di rilevamenti e misure con georadar
  • Campagna di rilevamenti magnetometrici a terra e di monitoraggio dei campi elettrici ed elettromagnetici condotti dalla Marina Militare
  • Campagna di monitoraggio dello spettro radioelettrico condotta dal Ministero delle Comunicazioni e dall’ARPA Sicilia o misure dei parametri ambientali e meteo-climatici condotta dal SIAS – Regione Siciliana
  • Mappatura di tutti gli utilizzatori dello spettro radioelettrico presenti in un raggio di diversi chilometri centrato su Canneto, curata dal Ministero delle Comunicazioni
  • Campagna di rilevamento aereo, misure e mappatura dell’intensità totale del campo magnetico terrestre condotta con tecnologia d’avanguardia dall’INGV su un’ampia zona di mare compresa tra I’Isola di Ustica e le Isole Eolie
  • Campagna di monitoraggio dei campi elettromagnetici tuttora effettuata e in via di ulteriore potenziamento (come da me specificato conclusasi prima del 2007)
  • Campagne di rilevamento nel visibile e nell’infrarosso (IFR-FLIR) condotte in terraferma e da piattaforma aerea, con il supporto di mezzi aerei e specialisti della Marina Militare.

Nessuno dei rilievi, delle misurazioni e dei monitoraggi portarono a concludere che si potesse trattare di cause naturali (come abbiamo visto in precedenza) o di cause artificiali imputabili a elettricità e ferrovia. Una serie di strani incidenti accaddero, durante la presenza degli inquirenti, della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco e dei Carabinieri, ed altri presenti durante le indagini; un incidente coinvolse addirittura l’elicottero della Protezione Civile che subito diventa oggetto (a sua volta) di indagine. Sembra che un oggetto ufologico (tra l’altro fotografato da Antonino Spinnato), non apparso nei radar e tanto duro da non scalfirsi e non lasciare tracce, abbia colpito le pale dell’elicottero danneggiandole e costringendo il velivolo ad un atterraggio fuori programma.

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Immagine Foto che mostra il presunto oggetto dietro l’elicottero della Protezione Civile


Le misurazioni effettuate dall’Arpa siciliana ed altri enti che lavoravano a terra, rilevarono una sola anomalia, fluttuazioni dei campi elettromagnetici e picchi di energia riconducibile alle microonde. Ma da dove vengono queste microonde? Cosa causa gli incendi e le fluttuazioni elettromagnetiche?

Nella versione ufficiale rilasciata più volte da Venerando, risulta chiaro ed evidente che si conosce il punto di origine (almeno approssimativamente) da dove arriva l’energia che colpisce l’abitato di Canneto, si tratta di un punto ad est dell’Isola di Alicudi (Eolie) e si trova a 10 metri di profondità, le stime effettuate successivamente parlano di una distanza da Canneto tra i 10 ed i 20 km a nord-est (voci di corridoio parlano di 18 km o di 80 km in direzione del vulcano sottomarino Marsili). Qui nasce spontanea un’altra domanda: cosa emana tali microonde o meglio, cosa può emanarle? Si trova lì forse un’anomalia elettromagnetica? Forse si tratta di fenomeno USO (UFO sottomarini)? O forse si tratta di esperimenti militari, magari condotti da un sottomarino? Tralasciamo queste domande e le eventuali ipotesi e analizziamo invece i dati fin ora raccolti.

Dalle indagini, è emerso che la forza energetica è mirata (o quanto meno, lo sono i suoi effetti), ma cosa più assurda è che le microonde sono mirate ad un raggio sempre più stretto (almeno fino ad agosto 2014) e sembra anche prendere di mira principalmente la famiglia Pezzino, tanto che il Portavoce degli abitanti ad un certo punto negli anni, valuta anche le ipotesi che uno dei figli possa aver appiccato i fuochi, o che qualcuno esterno alla zona, ce l’abbia con lui o un suo familiare. Le ipotesi sono subito scartate quando si presentano incendi in luoghi leggermente spostati dal nucleo centrale di Via del Mare o avvengono a mezzi statali fermi in loco, cosa che accade ancora.

La forza che colpisce l’abitato di Canneto raggiunge picchi di 3 gigaherts, quindi, dal punto stabilito a largo vicino ad Alicudi, per avere tanta potenza nel punto di arrivo, deve essere generata da qualcosa che sviluppa energia equivalente ad una centrale elettrica, perché per via della dispersione non potrebbe altrimenti mai arrivare tanto forte (si parla infatti di una potenza di gigawatt). Il mistero quindi si infittì ulteriormente e molti cominciarono a chiedersi chi fosse o cosa fosse a causare gli incendi e che legame ci fosse con i tanti avvistamenti ufologici in loco; a questo punto arrivò la spiegazione, tanto eclatante quanto sconvolgente, elaborata da Venerando ed il fisico Clarbruno Vedruccio della Marina Militare italiana i quali scrissero il seguente testo:

“Tecnologie militari evolute anche di origine non terrestre potrebbero esporre in futuro intere popolazioni a conseguenze indesiderate. Gli incidenti di Canneto di Caronia potrebbero essere stati tentativi di ingaggio militare tra forze non convenzionali oppure un test non aggressivo mirato allo studio dei comportamenti e delle azioni in un indeterminato campione territoriale scarsamente antropizzato”

Vennero escluse dalle possibili, anche cause chimiche e fisiche dovute ad impianti dell’area circostante (tra l’altro ad oggi in molti casi abbandonate), mentre si aprirono inesorabilmente due scenari diversi ma con molti aspetti in comune, quello degli esperimenti di armi ad energia e quello della presenza extraterrestre in loco, a cui poi subentrò una terza teoria, questa volta paranormale, che vide protagonista addirittura Padre Amort, lo spiritismo e i fenomeni diabolici. Ad oggi, ricordo a chi non è a conoscenza dei fatti, che il mistero di Canneto di Caronia e delle autocombustioni è insoluto e lungi dall’essere rivelato.


http://www.seven-network.it/2014/11/08/ ... 8476562500


Ultima modifica di Wolframio il 08/11/2014, 12:56, modificato 1 volta in totale.


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