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MessaggioInviato: 27/08/2014, 13:44 
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FORTI TERREMOTI IN VARIE PARTI DEL MONDO

Grecia, California, Perù e Cile sono stati interessati da forti scosse di terremoto. Il più forte in Sud America, di 6,5 gradi della scala Richter. Quello negli Usa (6,1) a pochi chilometri da Napa, dove c'è stato un blackout, alcuni feriti e dove sono scoppiati alcuni incendi.

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Il 22 agosto 2014, una scossa di terremoto di magnitudo 5.1 è stata registrata alle 7:27 ora locale (le 6:27 in Italia) al largo della penisola greca di Kassandra, nella regione della Macedonia Centrale.

Secondo i rilevamenti dello United States Geological Survey (Usgs), il sisma ha avuto ipocentro a 10 km di profondità ed epicentro 13 km a sud-sudovest della città turistica di Polichrono. Al momento non si hanno segnalazioni di danni a persone o cose.

California, Perù e Cile sono stati colpiti, nell’arco di poche ore, da terremoti di magnitudo tra 6.1 e 6.5 della scala Richter.

Il primo, in California, di magnitudo 6.1, è stato registrato dal centro americano di geofisica Usgs ieri, alle 3,20 ora locale (le 12,20 in Italia), con epicentro tra l’American Canyon, Napa e Sonoma, a 10,8 chilometri di profondità, ed è stato avvertito anche a San Francisco.

Dopo la prima scossa, che ha danneggiato diversi edifici e mandato in frantumi le vetrine del centro di Napa, ci sono state altre 20 scosse, tra cui una di magnitudo 3.6 e prevedibilmente ce ne saranno ancora altre, come riferito dal centro di geofisica Usgs.

Gli ospedali segnalano sei feriti gravi e 120 persone medicate per ferite di minore entità. I vigili del fuoco sono intervenuti per spegnere diversi incendi in case mobili. Oltre 50mila abitazioni sono rimaste senza elettricità.

Il governatore della California Jerry Brown ha dichiarato lo stato di emergenza nella zona meridionale di Napa. Il sisma è stato il più forte nella Bay Area californiana dal 1989, quando una scossa di 6,9 gradi della scala Richter colpì l’area di Loma Prieta, causando una sessantina di vittime.

Anche il sisma in Cile, con epicentro a 39 chilometri ad ovest di Quillota, nella regione di Valparaiso, e a circa 120 chilometri ad ovest di Santiago, non ha avuto conseguenze rilevanti né come vittime né come danni. Anche qui alcune zone hanno subito dei blackout e i telefoni di altri quartieri sono rimasti isolati.

In Perù, la scossa, di magnitudo 6.5 della scala Richter, è stata registrata stanotte alle ore 1,20 italiane, ha avuto epicentro a una profondità di 60 chilometri nella regione di Ayacucho a circa 40 chilometri da Puquio, ha reso noto l’Istituto geofisico del Perù, la regione in cui è ricaduto l’epicentro è una zona montuosa praticamente disabitata, per cui non sono ancora note le conseguenze di questo sisma, al momento non risultano danni a cose o persone.
Fonte: http://www.ilnavigatorecurioso.it/2014/ ... del-mondo/




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MessaggioInviato: 28/08/2014, 20:33 
Terremoto al nord, i primi dati: epicentro nei fondali del Lago di Garda

In attesa dei dati ufficiali dell’INGV, arrivano i primi riferimenti del terremoto che poco fa ha scosso il nord Italia. La scossa, secondo il CSEM-EMSC (Centro Sismico Euro/Mediterraneo) s’è verificata alle 19:49 con epicentro proprio nel Lago di Garda, ad appena 2km di profondità, proprio sotto il lago ed è stato abbastanza intenso, di magnitudo 4.3.
Dopo circa 20 minuti dalla scossa, il servizio dell’INGV “Hai Sentito il Terremoto” ha già ricevuto oltre 60 segnalazioni. Verona, Rovereto, Trento, Valdagno e Desenzano del Garda le località con maggior risentimento sismico.
Attendiamo ancora i dati ufficiali, seguiranno ulteriori aggiornamenti.

[align=right]Source: Terremoto al nord, i primi dat...dali del Lago di Garda [MAPPE] [/align]



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MessaggioInviato: 07/09/2014, 19:16 
Scossa di terremoto di M 4.0 scuote la Toscana


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Alle 12:45 ora italiana, una scossa di terremoto di magnitudo 4.0 Richter e' avvenuta in Toscana.Il sisma e' stato localizzato a Cutigliano in provincia di Pistoia.Profondita' ipocentrale 10 km
http://terrarealtime.blogspot.it


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MessaggioInviato: 08/09/2014, 12:44 
Immagine:
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32,97 KB

e

Spettacolari eruzioni alte 60 metri, dal lato nord della fessura del Bardarbunga, in Islanda, riprese il 2 Settembre 2014. Credit: AP Photo/Stefano Di Nicolo

https://www.facebook.com/Link2Universe/ ... =1&theater


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MessaggioInviato: 09/09/2014, 20:12 
[;)] http://www.meteoweb.eu/2014/09/lalluvio ... ia/321915/ [^]



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Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
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MessaggioInviato: 11/09/2014, 19:37 



esplosione vulcanica in papua nuova guinea [;)]


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MessaggioInviato: 11/09/2014, 19:43 
(Terremoto più, terremoto meno) [^]



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MessaggioInviato: 15/09/2014, 16:07 
Terrore in Giappone: alla forza di un tornado si unisce ad un violento terremoto.
Il Giappone ha vissuto pochi giorni fa momenti di vero e proprio panico e spavento; si è verificato un terremoto di magnitudo 6.5 proprio nel bel mezzo di una tempesta con tanto di tornado; per alcuni istanti si è temuto l’Apocalisse. Vi mostriamo il filmato spaventoso di questo raro fenomeno



http://terrarealtime.blogspot.it


Ultima modifica di nemesis-gt il 15/09/2014, 16:09, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 16/09/2014, 17:09 
Cita:
Forte sisma scuote la Svezia, possibile un “terremoto interplacca”?

Immagine

Nel pomeriggio odierno una intensa quando anomala (vista l’aerea ipocentrale) scossa di terremoto è stata rilevata dal Centro Euro-Mediterraneo alle ore 13:08 (15:08 italiane) in Svezia, nell’area a 33 km a Nord-Est da Älvdalen. La scossa si è verificata ad una profondità di 5 km. Secondo le prime stime preliminari la scossa avrebbe avuto una magnitudo di ben 4.9 Richter, quindi piuttosto intensa, anche se rimaniamo al di sotto della soglia del danno. Ma l’energia liberata da questo movimento tellurico è stata sufficientemente elevata, provocando un ampio risentimento su gran parte del territorio svedese. Come è noto i terremoti avvengono ai margini delle placche tettoniche, dove queste scorrono le une accanto alle altre, e viceversa. Ai confini tra le placche, a causa di questi movimenti che comprimono le masse rocciose, si accumulano, anno dopo anno, gli sforzi determinati dal movimento di questi grandi blocchi, fintanto che l’energia accumulata non è tale da superare la resistenza delle rocce, generando i terremoti. Possiamo definire questi “terremoti interplacca”. I “terremoti intraplacca” non si localizzano ai margini delle placche, ma in mezzo ad una placca.

Immagine

Le ragioni dello svilupparsi di tali terremoti di solito stanno nella storia geologica antica dell’area colpita. Spesso l’area colpita da un “terremoto intraplacca”, pur non essendo oggi un’area vicino ad un margine di placca, o era area di margine in tempi remoti e la sua antica attività tettonica viene alla luce di tanto in tanto ancora oggi (ad esempio terremoti dell’area degli Appalachi sulla costa orientale degli Stati Uniti o quelli ultimamente registrati nell’entroterra desertico australiano). Ma “terremoti interplacca” di una certa consistenza si possono innescare in seno ad una zona di debolezza nella crosta, come nel caso di un antico “rift”, ossia un sistema di faglie estensionali non più attivo, ma che è in grado di rilasciare più facilmente gli sforzi trasmessi all’interno della placca. Quindi i “terremoti intraplacca” spesso accadono nelle zone dove sono localizzate antiche faglie o rift dovuti ad assestamenti su una vecchia frattura. Altra ragione teorica dello svilupparsi dei “terremoti interplacca” potrebbe essere la nascita di un nuovo margine, ossia di una nuova zona di rift a causa della separazione di una placca in due placche distinte. Questo è il caso dei terremoti dell’area di New Madrid in nord America o dell’area della Rift Valley nell’Africa orientale.


http://www.meteoweb.eu/2014/09/forte-sc ... ca/324093/


Cita:
Un terremoto catastrofico potrebbe colpire Istanbul?

È la conclusione di un’équipe di ricercatori del Mit: la capitale turca potrebbe essere colpita da un grande terremoto nei prossimi decenni

Per evitare spiacevoli equivoci, è bene ribadirlo dall’inizio. I terremoti, purtroppo, non si possono prevedere. Checché ne dicano i vari Raffaele Bendandi, Luke Thomas e Giampaolo Giuliani, la scienza è chiara in merito. Al momento – e forse per sempre – non è possibile costruire un modello attendibile in grado di stabilire con precisione dove e quando la Terra deciderà di svegliarsi. Quello che si può fare, invece, è elaborare delle mappe di rischio sismico e studiare le serie storiche del passato per determinare quali sono le regioni che corrono più pericoli. Esattamente quello che hanno appena fatto i ricercatori del Department of Earth, Atmospheric and Planetary Sciences al Mit di Boston assieme ai colleghi del Kandilli Observatory and Earthquake Research Institute di Istanbul: gli scienziati hanno analizzato i dati satellitari relativi agli ultimi vent’anni della faglia nord anatolica, che si estende per circa 900 chilometri attraverso la Turchia settentrionale e il mar Egeo, una delle zone sismiche più energetiche al mondo, determinando che un terremoto di forte intensità potrebbe colpire, prima o poi, la capitale turca. Le conclusioni dello studio sono state pubblicate sulla rivista Geophysical Research Letters. Lo scenario descritto dagli scienziati ricorda molto il Big One che si attende a San Francisco: la scossa dovrebbe verificarsi lungo il gap sismico (un segmento di faglia) nel mar di Marmara, cinque chilometri a est di Istanbul. E sarà terribile, con magnitudo 7 o addirittura superiore. Tanto per fare un confronto, il terremoto che colpì L’Aquila nel 2009 aveva magnitudo 6,3. La scossa in Emilia nel 2012 aveva magnitudo 5,9.

Acqua cheta scava i ponti: quando un segmento di faglia resta tranquillo per troppo tempo, i sismologi tendono a drizzare le orecchie. Secondo gli scienziati, la quiescenza può significare due cose: il gap sismico può semplicemente essere inattivo – ovvero, le placche scivolano impercettibilmente l’una accanto all’altra, senza provocare scosse catastrofiche – oppure il segmento sta accumulando tensione che, inevitabilmente, esploderà in un forte terremoto. I ricercatori del Mit hanno osservato entrambi i comportamenti in punti diversi della faglia nord anatolica, acquisendo dati da circa cento posizioni Gps diverse, tra cui stazioni di monitoraggio continuo e siti in cui vengono posti periodicamente dei marcatori al suolo, le cui posizioni sono registrate per misurare lo spostamento progressivo della crosta terrestre. “Monitorando il movimento”, spiega Michael Floyd, ricercatore del Mit, “possiamo prevedere quali porzioni della crosta terrestre si sposteranno rispetto ad altre. La faglia nord anatolica ha un moto relativo rispetto alla crosta più o meno uguale alla velocità di crescita delle unghie umane”. Il terremoto più recente nella zona è avvenuto nel 1999 a Izmit, poco a est di Istanbul, e le serie storiche indicano una progressione da est a ovest, secondo una specie di effetto domino. La scossa iniziale, allora, durò poco meno di un minuto e uccise migliaia di persone: dal momento che Istanbul si trova sull’estremità occidentale della faglia, gli scienziati ritengono che la prossima scossa avrà epicentro proprio nella capitale.

Come spiega a Wired.it Alessandro Amato, del Centro Nazionale Terremoti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, non coinvolto nello studio, “lo studio dei dati Gps aiuta a vincolare la quantità di slip, cioè di spostamento durante un terremoto, dei futuri sismi. Analizzando due faglie del mar di Marmara, la Princes’ Islands Fault (Pif) e la Cenrala Marmara Fault (Cmf), i ricercatori propongono che quella più orientale abbia accumulato più slip (2,5-3,7 metri) ed è quindi più probabile un terremoto su quest’ultima [la più vicina a Istanbul, nda], nonostante l’ultimo grande evento sia del 1766 mentre nella Cmf sia avvenuto molti secoli prima, ne 1343. Questo perché identificano sulla Cmf delle ‘aseismic crepe’, ossia scivolamento asismico, meccanismo che comporta uno scorrimento senza terremoti, che riduce quindi lo slip accumulato. Per questa ragione, i ricercatori considerano per la Pif un probabile scenario con un terremoto di magnitudo superiore a 7”.

In altre parole, i ricercatori hanno stimato che la faglia nord anatolica deve muoversi di circa 25 millimetri l’anno. L’équipe ha identificato un segmento della faglia sotto il mar di Marmara, a ovest di Istanbul, essenzialmente bloccato da circa 250 anni (l’ultimo terremoto del 1766). Se la tensione accumulata dalla faglia negli ultimi due secoli e mezzo dovesse esplodere all’improvviso, il segmento si sposterebbe di circa 3 metri in pochi secondi. È facile immaginare le conseguenze, tanto più che “il 90% degli edifici di Istanbul non soddisfa i requisiti di emergenza, e l’aeroporto internazionale è posizionato in un’area dove il movimento del suolo sarebbe molto forte, quindi sarebbe difficile far arrivare truppe d’emergenza nella zona”, racconta Marco Bohnhoff, professore del German Research Center for Geosciences di Potsdam, che a giugno 2013 aveva già pubblicato uno studio con conclusioni più o meno analoghe.

“I terremoti non sono regolari né prevedibili”, conclude Floyd. “Si può trascorrere una vita intera senza mai provarne uno. Ma ne basta uno per cambiare molte vite. In una città come Istanbul, nota per essere teatro di grandi terremoti, il messaggio che possiamo dare è uno solo: siate preparati”. In ogni caso, ci precisa ancora Amato, “il fatto che avverrà un terremoto di magnitudo sette o oltre a poca distanza da Istanbul, una città di 13 milioni di abitanti, è molto probabile, anzi certo. Potrà avvenire domani o tra vent’anni. È importante rilevare che, mentre per la città di Istanbul esiste un grande programma di riduzione del rischio, attraverso il rinforzo e l’abbattimento e ricostruzione degli edifici non a norma, da noi questo non viene neanche immaginato”. Siamo avvisati.



http://www.wired.it/scienza/2014/09/16/ ... -istanbul/


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MessaggioInviato: 25/09/2014, 21:43 
Italia: Raffica di terremoti in atto in queste ore


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Giornata di scosse sismiche sul tutto il territorio italiano.Le zone piu' colpite dove in questi minuti sono in atto delle sequenze Garfagnana M 3.1 in Toscana e Monti del Matese in Campania M 2.9.Avvertite anche scosse in Sicilia in prossimita' dell'Etna M 3.1 , che sia il preambolo di una nuova eruzione? Staremo a vedere.M 3.4 mar Ionio

http://cnt.rm.ingv.it/

4004243161 2014/09/25 17:54:09 41.2837 14.6785 13.1 Ml:2.1 Monti_del_Matese

4004243021 2014/09/25 17:45:22 38.2708 14.9533 124.5 Ml:2.1 Golfi_di_Patti_e_di_Milazzo

4004242961 2014/09/25 17:43:15 44.1462 10.2243 6.8 Ml:3.1 Alpi_Apuane

4004242911 2014/09/25 17:34:37 41.2735 14.6617 11.6 Ml:2.1 Monti_del_Matese

4004242891 2014/09/25 17:30:00 41.2745 14.6675 15.7 Ml:2.4 Monti_del_Matese

4004242841 2014/09/25 17:29:15 41.2898 14.6928 10.7 Ml:2.9 Monti_del_Matese

4004242761 2014/09/25 17:24:26 41.2723 14.6713 14.4 Ml:2.1 Monti_del_Matese

4004242551 2014/09/25 16:33:58 37.65 15.101 1.9 Ml:3.3 Etna

4004242381 2014/09/25 16:33:56 41.283 14.6572 10.2 Ml:2.5 Monti_del_Matese

4004241611 2014/09/25 12:23:21 39.123 18.7257 10 Ml:3.4 Mar_Ionio

4004240281 2014/09/25 06:56:54 44.3308 7.1973 8.9 Ml:2.4 Alpi_Marittime

4004240011 2014/09/25 06:12:38 44.1833 10.2465 8.4 Ml:2.3 Alpi_Apuane

4004239941 2014/09/25 05:57:08 44.1898 10.2485 9 Ml:2 Alpi_Apuane

4004239531 2014/09/25 05:30:28 39.9083 16.0608 8.5 Ml:2.1 Pollino

4004238971 2014/09/25 04:11:42 44.1867 10.2362 9.9 Ml:2.3 Alpi_Apuane

4004238671 2014/09/25 03:26:33 44.1932 10.247 8.2 Ml:2.2 Alpi_Apuane

4004238481 2014/09/25 03:20:02 44.1763 10.2412 4.7 Ml:2.8 Alpi_Apuane
4004238231 2014/09/25 02:18:40 38.4268 13.2652 10 Ml:2.3


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Aggiorno la lista


4004244091 2014/09/25 19:27:56 44.1868 10.2527 5.1 Ml:2.3 Alpi_Apuane
4004243801 2014/09/25 19:04:55 44.1958 10.254 8.3 Ml:2 Alpi_Apuane
4004243501 2014/09/25 18:34:46 41.3393 14.9257 10.4 Ml:2.1 Sannio



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MessaggioInviato: 26/09/2014, 11:35 
E’ salito a 28 il numero delle scosse di terremoto dello sciame sismico che sta interessando il Sannio da oggi pomeriggio, sui monti del Matese. 28 scosse in meno di quattro ore, dalle 18:29 alle 22:04, tutte concentrate tra Pontelandolfo, San Lorenzello, Morcone e Guardia Sanframodi, in provincia di Benevento proprio nei pressi del capoluogo. La scossa più forte è stata quella di magnitudo 2.9 delle 19:29. Sulle 28 scosse, 8 hanno avuto magnitudo superiore a 2.0 e 3 magnitudo superiore a 2.5. Lo sciame sismico scaturisce da due faglie parallele che iniziano nel Molise e vanno in direzione nord-ovest – sud-est rispetto alla città di Benevento. Le stesse finiscono a pochi km a nord nord-est del capoluogo Sannita.

http://www.meteoweb.eu/2014/09/terremot ... re/327795/


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14 ottobre 2014
Terremoti, scossa 7.4 a El Salvador Lanciata l'allerta tsunami
Il forte sisma si è verificato sulla costa del dipartimento dell'Usulutan, affacciata sull'Oceano Pacifico, nel sud del Paese

09:11 - Una scossa di terremoto di magnitudo 7.4 è stata registrata a El Salvador. Lo si apprende da fonti ministeriali. Dopo il sisma è stata lanciata un'allerta tsunami. La forte scossa si è verificata vicino alle coste delle dipartimento dell'Usulutan, nella zona meridionale del Paese centramericano
fonte tgcom.it



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Addentrandoci in questa prima giornata di conferenze all'EANA 2014, partiamo subito con un tema molto particolare: la vita sulla Terra in condizioni estreme.

Gli studi biologici in questo campo sono a dir poco fondamentali, per capire in potenziale quale potrebbe essere l'estensione di scenari su cui marcia vittoriosa la vita, che siano ospitali o meno (e soprattutto questo secondo caso). Ad esempio, esistono microorganismi che possono vivere senza ossigeno? Ed in caso di sostanze tossiche? A temperature estremamente basse (e quando si dice estremamente basse, si intende relativamente vicine allo zero assoluto, -273,15°C) o estremamente alte? Se si come, e in quale forma? A tutte queste domande si può rispondere studiando i luoghi più bizzarri sul pianeta Terra, e riportando poi gli stessi ragionamenti ad ambienti su mondi alieni.

Per i motivi sopra descritti, il primo intervento, della ricercatrice italiana Barbara Cavalazzi, parte da un esempio pratico: le sorgenti sulfuree e le distese saline di Dallol, nella depressione della Dancalia, nord-est dell'Etiopia e la loro importanza astrobiologica.

Iniziamo con il dire che Dallol, posto più caldo abitato al mondo, è il nome di una cittadina edificata dalla tribù nomade degli Afar, l'unico insediamento umano che sopravvive in questa regione e si occupa principalmente del trasporto del sale (abbondantissimo, e vedremo adesso anche il perché) attraverso il deserto. Ma questo nome in realtà è stato affidato al cratere vulcanico che domina la regione con una serie di fenomeni di vulcanesimo secondario (non solo eruzioni, quindi), conferendole un aspetto curiosamente alieno. Il terreno è cosparso di geyser, fumarole, formazioni saline create dal miscelamento dei sali presenti nella depressione – a causa delle inondazioni di migliaia di anni fa da parte del Mar Rosso – con lo zolfo e gli ossidi di ferro (che va a creare le caratteristiche formazioni cristalline di colore arancio scuro nelle foto), e vasche di soda (evidenti in giallo, sempre miscelate con le esalazioni sulfuree). Esalazioni acide, assolutamente tossiche, abbondano per la presenza di geyser e “camini delle fate”, piccoli coni fangosi disseminati lungo il terreno. Insomma, un territorio che, apparentemente, sembrerebbe il meno propenso ad ospitare la vita. Eppure, è possibile che forme di vita ci siano: i batteri estremofili.

I batteri estremofili sono degli esserini da record: riescono a resistere in ambienti da definirsi più che proibitivi, ognuno secondo la propria specializzazione. In particolare, ci troviamo di fronte a cinque categorie principali di estremofili: i termofili (resistenti a temperature elevate, da quelle caratterizzanti le solfatare come il Dallol – circa 100 °C – fino ai camini caldi negli abissi, la cui temperatura circostante si aggira intorno ai 400 °C); gli psicrofili (resistenti stavolta a temperature molto basse); gli acidofili, che come suggerisce il nome sopravvivono in un ambiente acido, caratterizzato dal pH proibitivo; gli alcalofili, che si aggirano in ambiento dove stavolta il pH è basico, ed è superiore a 10 (per farvi un esempio, è come se vivessero nel detersivo che usate per lavare i piatti); ed infine gli alofili, resistenti alle elevate concentrazioni saline. E di quest'elenco, eccezion fatta per la seconda categoria, tutti gli altri potrebbero vivere felicemente nella depressione della Dancalia! E se sono in grado di sopravvivere e proliferare in un ambiente così ostile (tale che il suo nome, Dallol, significa in lingua afar disciolto), molto probabilmente potrebbero avere la possibilità di sopravvivere con molta più facilità non solo in ambienti simili, ma anche in condizioni leggermente meno ostili su altri mondi, per i quali è già possibile effettuare uno studio sulla composizione delle atmosfere e di avanzare ipotesi sulla composizione del terreno.

http://www.link2universe.net/2014-10-13 ... no-dallol/


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