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MessaggioInviato: 20/12/2014, 18:23 
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Ustica: una nuova ipotesi sulla caduta dell’aereo
L’intervista al professor Agostino De Marco, uno degli ingegneri della Federico II di Napoli che ha presentato una simulazione 3d della traiettoria della caduta dell’aereo sulla base delle nuove teorie

Un’altra possibile verità emerge sulla tragedia di Ustica: l’aereo cadde in acqua integro senza quindi esplodere in aria. A sostenere la nuova tesi su come possa essere finito in mare il DC9 dell’Itavia è stato uno studio condotto dai professori Agostino De Marco e Leonardo Lecce dall’Università Federico II di Napoli, dipartimento di Ingegneria industriale, sezione ingegneria aerospaziale.

Lo studio, durato nove mesi, e redatto su richiesta dell’avvocato delle vittime Daniele Osnato, fa emergere un’importante novità sulla dinamica dell’incidente che ha portato alla morte 77 passeggeri e 4 uomini dell’equipaggio: la nuova simulazione, oggi possibile grazie a dei software open source, ipotizza che quella notte di 34 anni fa l’aereo potrebbe aver impattato contro una possibile forza d’urto contraria che lo avrebbe fatto sobbalzare dalla sua rotta originale; a quel punto l’aereo avrebbe iniziato ad avvitarsi su sé stesso e poi sarebbe precipitato pressoché integro verso la superficie del mare.

L’avvocato delle vittime Osnato ha chiesto di mettere agli atti questa nuova relazione che potrebbe portare ad una nuova verità giuridica, ma il professor De Marco ci tiene a precisare che al momento “questa è un’analisi tecnica. La novità è che grazie ad un software moderno e il grado di expertise acquisito è stato possibile fare una simulazione mai creata prima. Io mi sono limitato a ricostruire la traiettoria di caduta che è compatibile con le condizioni in cui sono stati ritrovati i frammenti del Dc-9.”

Il team della Federico II, costituito dai due professori e da un loro ricercatore, ha ricreato in scala tridimensionale la dinamica dell’incidente, partendo dai dati in possesso: reperti ritrovati in fondo al mare, le carte di volo e tracciati radar e, non di minore importanza, gli ultimi documenti desecretati dal governo Renzi.

http://www.corriere.it/inchieste/report ... 228e.shtml


Ultima modifica di Atlanticus81 il 20/12/2014, 18:24, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 20/12/2014, 19:18 
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Atlanticus81 ha scritto:
ipotizza che quella notte di 34 anni fa l’aereo potrebbe aver impattato contro una possibile forza d’urto contraria che lo avrebbe fatto sobbalzare dalla sua rotta originale; a quel punto l’aereo avrebbe iniziato ad avvitarsi su sé stesso e poi sarebbe precipitato pressoché integro verso la superficie del mare.

Che dici Ufologo ? Stanno parlando della collisione con l'UFO?
Però poi non si spiega il buco del missile ...


Ultima modifica di gippo il 20/12/2014, 19:19, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 20/12/2014, 19:49 
L'ho sempre ritenuta la più probabile (come il Col. Doz di mia conoscenza): "disturbato" da un campo gravitazionale di un Disco passato o per errore o per malfunzionamento, troppo vicino all'aereo civile.
Ho sempre scritto anch'io che l'aereo deve essere riuscito a planare e quindi ad ammarare, per quello è stato poi SILURATO!
Non dovevano esserci testimoni altrimenti si sarebbe spezzato un "anello della catena": quella del Problema UFO!
Così la vedo, per ora, io.[8D]



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MessaggioInviato: 22/12/2014, 00:03 
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Atlanticus81 ha scritto:

Cita:
Ustica: una nuova ipotesi sulla caduta dell’aereo
L’intervista al professor Agostino De Marco, uno degli ingegneri della Federico II di Napoli che ha presentato una simulazione 3d della traiettoria della caduta dell’aereo sulla base delle nuove teorie

Un’altra possibile verità emerge sulla tragedia di Ustica: l’aereo cadde in acqua integro senza quindi esplodere in aria. A sostenere la nuova tesi su come possa essere finito in mare il DC9 dell’Itavia è stato uno studio condotto dai professori Agostino De Marco e Leonardo Lecce dall’Università Federico II di Napoli, dipartimento di Ingegneria industriale, sezione ingegneria aerospaziale.

Lo studio, durato nove mesi, e redatto su richiesta dell’avvocato delle vittime Daniele Osnato, fa emergere un’importante novità sulla dinamica dell’incidente che ha portato alla morte 77 passeggeri e 4 uomini dell’equipaggio: la nuova simulazione, oggi possibile grazie a dei software open source, ipotizza che quella notte di 34 anni fa l’aereo potrebbe aver impattato contro una possibile forza d’urto contraria che lo avrebbe fatto sobbalzare dalla sua rotta originale; a quel punto l’aereo avrebbe iniziato ad avvitarsi su sé stesso e poi sarebbe precipitato pressoché integro verso la superficie del mare.

L’avvocato delle vittime Osnato ha chiesto di mettere agli atti questa nuova relazione che potrebbe portare ad una nuova verità giuridica, ma il professor De Marco ci tiene a precisare che al momento “questa è un’analisi tecnica. La novità è che grazie ad un software moderno e il grado di expertise acquisito è stato possibile fare una simulazione mai creata prima. Io mi sono limitato a ricostruire la traiettoria di caduta che è compatibile con le condizioni in cui sono stati ritrovati i frammenti del Dc-9.”

Il team della Federico II, costituito dai due professori e da un loro ricercatore, ha ricreato in scala tridimensionale la dinamica dell’incidente, partendo dai dati in possesso: reperti ritrovati in fondo al mare, le carte di volo e tracciati radar e, non di minore importanza, gli ultimi documenti desecretati dal governo Renzi.

http://www.corriere.it/inchieste/report ... 228e.shtml


Grazie per l'articolo Atlanticus......

A quanto pare, non siamo gli unici ad ipotizzare che il missile
abbia raggiunto l'aereo solo DOPO l'ammaraggio......... [:3]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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Sarebbe interessante conoscere i dettagli dello studio del prof De Marco per capire come è arrivato alla sua conclusione.


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Volendo si può provare a contattare l'Ingegner De Marco direttamente in facoltà

https://www.docenti.unina.it/agostino.de%20marco

Sempre che abbia voglia di esporsi ulteriormente visto e considerato quello che è successo intorno a "Ustica"



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Thethirdeye ha scritto:


A quanto pare, non siamo gli unici ad ipotizzare che il missile
abbia raggiunto l'aereo solo DOPO l'ammaraggio......... [:3]



Chissà se questi sviluppi si aggiungeranno alle indagini... in teoria dovrebbe essere automatico... ma sappiamo come va...



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MessaggioInviato: 23/12/2014, 13:07 
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Thethirdeye ha scritto:

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Atlanticus81 ha scritto:

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Ustica: una nuova ipotesi sulla caduta dell’aereo
L’intervista al professor Agostino De Marco, uno degli ingegneri della Federico II di Napoli che ha presentato una simulazione 3d della traiettoria della caduta dell’aereo sulla base delle nuove teorie

Un’altra possibile verità emerge sulla tragedia di Ustica: l’aereo cadde in acqua integro senza quindi esplodere in aria. A sostenere la nuova tesi su come possa essere finito in mare il DC9 dell’Itavia è stato uno studio condotto dai professori Agostino De Marco e Leonardo Lecce dall’Università Federico II di Napoli, dipartimento di Ingegneria industriale, sezione ingegneria aerospaziale.

Lo studio, durato nove mesi, e redatto su richiesta dell’avvocato delle vittime Daniele Osnato, fa emergere un’importante novità sulla dinamica dell’incidente che ha portato alla morte 77 passeggeri e 4 uomini dell’equipaggio: la nuova simulazione, oggi possibile grazie a dei software open source, ipotizza che quella notte di 34 anni fa l’aereo potrebbe aver impattato contro una possibile forza d’urto contraria che lo avrebbe fatto sobbalzare dalla sua rotta originale; a quel punto l’aereo avrebbe iniziato ad avvitarsi su sé stesso e poi sarebbe precipitato pressoché integro verso la superficie del mare.

L’avvocato delle vittime Osnato ha chiesto di mettere agli atti questa nuova relazione che potrebbe portare ad una nuova verità giuridica, ma il professor De Marco ci tiene a precisare che al momento “questa è un’analisi tecnica. La novità è che grazie ad un software moderno e il grado di expertise acquisito è stato possibile fare una simulazione mai creata prima. Io mi sono limitato a ricostruire la traiettoria di caduta che è compatibile con le condizioni in cui sono stati ritrovati i frammenti del Dc-9.”

Il team della Federico II, costituito dai due professori e da un loro ricercatore, ha ricreato in scala tridimensionale la dinamica dell’incidente, partendo dai dati in possesso: reperti ritrovati in fondo al mare, le carte di volo e tracciati radar e, non di minore importanza, gli ultimi documenti desecretati dal governo Renzi.

http://www.corriere.it/inchieste/report ... 228e.shtml


Grazie per l'articolo Atlanticus......

A quanto pare, non siamo gli unici ad ipotizzare che il missile
abbia raggiunto l'aereo solo DOPO l'ammaraggio......... [:3]

Interessanti le parole dell'ingegnere nel video...aggiungerei per completezza al suo discorso la foto del relitto ricostruito...in effetti si nota bene il muso incompleto, segno che si è disintegrato e lo squarcio nella fusoliera...(cliccare sulla foto per ingrandirla)
Immagine

Cita:
Università di Napoli, il Dc-9 subì un attacco e non esplose in volo
Pubblicato il 17 dicembre 2014 da stragi80.it

Il Dc-9 Itavia precipitato il 27 giugno 1980 al largo di Ustica, mentre andava da Bologna a Palermo con 77 passeggeri e 4 membri dell’equipaggio, non esplose in volo e nelle vicinanze c’era almeno un altro aereo che lo attaccò, quasi certamente con un missile, lasciando una traccia radar che per anni era stata scambiata per i rottami del Dc-9 stesso. Lo afferma uno studio del Dipartimento di ingegneria aerospaziale dell’Università di Napoli appena consegnato ai legali dei familiari di alcune vittime, che potrebbe riscrivere daccapo quanto avvenne quella notte. Gli ingegneri dell’Università Federico II, a distanza di anni dalle ultime indagini tecniche promosse dalla magistratura, sono giunti a queste conclusioni rielaborando con nuove tecnologie gli stessi dati che erano stati acquisiti subito dopo il disastro. Dall’analisi emerge, innanzitutto, che la comparazione tra le tracce radar di Ciampino e la disposizione dei relitti finiti in fondo al Tirreno è compatibile con l’ipotesi che l’aereo, dopo un evento improvviso che creò uno squarcio nella fusoliera e la conseguente depressurizzazione, sia precipitato in mare sostanzialmente integro. Una novità assoluta che, stando a quanto affermano gli esperti consultati dai familiari delle vittime, rimetterebbe in discussione l’interpretazione dell’intero scenario. Fino ad ora, per sostenere la presenza di almeno un aereo non identificato nelle vicinanze del Dc-9, provata anche dalle parziali risposte fornite dalla Nato, si faceva riferimento a tre plot (-17, -12 e 2b), ovvero una coppia di tracce che compaiono prima del momento del disastro e due battute dopo. Adesso, invece, nell’ipotesi formulata dagli esperti partenopei, i plot che non appartengono al volo Itavia 870 sono molti di più, almeno una ventina, e proverebbero la presenza di uno, o forse due, aerei che da ovest verso est, dopo averlo attaccato, intersecano la traiettoria del Dc-9 e si disimpegnano. Dunque l’oggetto non identificato, che rimane per oltre un minuto in quota e ben visibile ai radar dopo l’ultima battuta del Dc-9, non avrebbe nulla a che fare con i rottami dell’Itavia in passato chiamati in causa per dare una spiegazione alle tracce che contaminano l’ultimo tratto della sua rotta. L’ipotesi che il Dc-9 non fosse esploso in volo era stata tenuta in considerazione anche dai primi collegi peritali, ma mai suffragata da una specifica indagine tecnica. Un software molto avanzato ha permesso di ricostruire la sua agonia dal momento in cui viene colpito, perde quota, esce dai radar e in meno di cinque minuti stalla verso il mare, di prua, a una velocita’ di oltre 200 metri al secondo. L’associazione plot-relitti, alla base di questo nuovo studio, in passato aveva rappresentato un punto debole nelle ricostruzioni che sostenevano la destrutturazione in volo come conseguenza di un’esplosione interna provocata da un ordigno. Oggi, invece, questo metodo proverebbe che ad abbattere il Dc-9 fu un missile in uno scenario di guerra che collima con le conclusioni dell’istruttoria condotta dal giudice Rosario Priore. Ne è convinto l’avvocato Daniele Osnato, da anni impegnato nei processi civili e penali in difesa di un folto numero di familiari delle vittime. “Abbiamo in mano l’ennesima prova decisiva ed inequivocabile – afferma il legale – che l’aereo si trovò in un contesto di guerra. Questa ricostruzione pone nuovi interrogativi anche in merito ai ritardi nei soccorsi, perche’ se il Dc-9 impattò con il mare ancora integro un intervento immediato, anziche’ dopo quasi 9 ore, avrebbe potuto salvare delle vite”. (Fonte Ansa)

Leggi anche: La verità su Ustica grazie a tre ingegneri napoletani che lavorano gratis (la Repubblica)

Le simulazioni compiute dagli esperti dell’Università Federico II sono state svolte con il software open source JSBSim (http://www.jsbsim.org) rilasciato con licenza LGPL, di cui il Prof. Agostino De Marco, che ha curato lo studio insieme all’Ing. Jary D’Auria, è uno degli sviluppatori ufficiali. JSBSim è un software avanzato scritto in linguaggio C++ e viene utilizzato come Flight Dynamics Model (FDM) library all’interno di sofisticate applicazioni di simulazione del volo. Tra queste vi sono: FlightGear (http://www.flightgear.org), Outerra (http://www.outerra.com), e OpenEaagles (http://www.openeaagles.org). Il modello matematico del velivolo “DC-9 Series 10#8243; è stato sviluppato in JSBSim a partire da dati di pubblico dominio e da manuali tecnici (si veda anche M. R. Napolitano, Aircraft Dynamics – From Modelling to Simulation, Wiley, 2012). Gli studiosi hanno implementato un database aerodinamico che incorpora gli effetti non lineari e dinamici (compreso il deep stall, tipico di questi velivoli con “coda a T”), oltre che un modello sofisticato dell’impianto propulsivo. I risultati delle simulazioni sono stati analizzati con diversi software di calcolo scientifico e infine sono stati anche esportati in formato KML per la visualizzazione in Google Earth.
Fonte:http://www.stragi80.it/universita-napoli-strage-ustica/



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 Oggetto del messaggio: Re: Ustica: 30 anni dopo, speranze per la verità?
MessaggioInviato: 01/04/2015, 20:04 
IL DRAMMA DI USTICA

Nessuno "scenario di guerra". Ecco perché lo Stato non pagherà
Un processo basato su testimonianze, ricostruzioni e soprattutto perizie, conclusosi con l’assoluzione degli imputati, che dunque non hanno depistato.


Il 27 giugno del 1980 un Dc9 dell’Itavia esplode in cielo sopra Ustica provocando la morte di 81 persone. Un dramma che dopo 35 anni scatena ancora polemiche, discussioni e proteste. Su quella tragedia si è svolto un processo penale a carico di quattro generali dell’Aeronautica militare, accusati di depistaggio. Un processo basato su testimonianze, ricostruzioni e soprattutto perizie, conclusosi con l’assoluzione degli imputati, che dunque non hanno depistato, e soprattutto con il rigetto della cosiddetta «teoria del missile» e dello «scenario di guerra» intorno al Dc9. La sentenza, infatti, esclude in maniera categorica che il velivolo civile sia stato abbattuto da un caccia militare e ritiene quasi certo che a provocarne l’esplosione sia stata una bomba a bordo. Una conclusione basata sulle perizie dei più grandi esperti mondiali di incidentistica aerea, che hanno analizzato la carcassa del Dc9 e verificato che non c’era nessun impatto di missile. Sta di fatto che, nel corso degli anni, sono state emesse anche varie sentenze civili che, ignorando l’unica verità penale sancita in un tribunale e stabilendo che in realtà il velivolo dell’Itavia è stato abbattuto da un missile sparato da un caccia, hanno aperto la strada ai risarcimenti legittimamente pretesi dai familiari delle vittime. E così, nell’ottobre scorso, quando il giudice monocratico di Palermo, Sebastiana Ciardo, ha condannato i ministeri della Difesa e dei Trasporti a risarcire con 5 milioni e 637mila euro alcuni parenti di quegli 81 morti, ha scritto: «Solo con la conclusione delle indagini penali e dopo l’individuazione delle possibili cause del disastro, è stato possibile enucleare una condotta illecita riferibile alle amministrazioni dello Stato, le quali, avendo avuto conoscenza che lo spazio aereo percorso dal Dc9 era interessato da operazioni militari, avrebbero dovuto vigilare ed indicare altra rotta idonea da seguire».

E poi ha aggiunto che altre «condotte illecite» riguardano «la dimostrata attività di ostacolo e di depistaggio posta in essere, nel corso degli anni, allo scopo di impedire una rapida e veritiera individuazione delle effettive cause del disastro, con occultamento di prove significative e di indizi essenziali alla scoperta della verità».

È di fronte a queste conclusioni, lontane anni luce dalla verità processuale, che si è trovata l’Avvocatura dello Stato quando ha scelto di opporsi ai risarcimenti. E non poteva fare altrimenti. L’avvocato dello Stato, Maurilio Mango, infatti, si è evidentemente basato sulle conclusioni del processo penale, affermando che la battaglia aerea, il missile e il depistaggio, non sono fatti, ma «un teorema» creato dai mezzi di informazione. E dunque, se il Dc9 non è stato abbattuto da un caccia ma da una bomba a bordo (su chi l’abbia piazzata le ipotesi sono più d’una), la decisione sui risarcimenti, nonostante la drammaticità del caso, non può non tenerne conto. Perché sono stati i giudici, in sentenza, a scrivere che «un’esplosione all’interno dell’aereo, in zona non determinabile, di un ordigno, è dunque la causa della perdita del Dc9 per la quale sono stati individuati i maggiori elementi di riscontro» e che «certamente non vi sono prove dell’impatto di un missile o di una sua testata». Insomma, i risarcimenti, la cui richiesta è più che comprensibile, sono basati su una teoria mai dimostrata. Pochi mesi fa, inoltre, Goram Lilja, uno dei componenti della Commissione d’inchiesta sulla strage ed esperto di fama mondiale nell’incidentistica aerea, ha presentato in Italia il libro «Ustica, il mistero e la realtà dei fatti», dove spiega come sia assolutamente certo che il Dc9 sia stato abbattuto da una bomba a bordo. Con lui c’era uno dei più grandi periti internazionali che prese parte al processo, Frank Taylor, che giunse alle stesse conclusioni. Ma la stampa nazionale continua a ignorare tutto ciò, scrivendo, ad esempio, che fu l’ex presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, a parlare di missile a proposito di Ustica. Peccato che a Cossiga si dia retta solo quando fa comodo, dopo averlo ignorato, per dirne una, quando affermava che la strage alla stazione di Bologna non è opera degli ex Nar Francesca Mambro e Valerio Fioravanti, che pure sono stati condannati, ma degli uomini del Fronte popolare per la liberazione della Palestina, che quella bomba la fecero esplodere per errore. Contano i fatti, non le fantasiose verità.

http://www.iltempo.it/cronache/2015/04/ ... -1.1398890



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 Oggetto del messaggio: Re: Ustica: 30 anni dopo, speranze per la verità?
MessaggioInviato: 01/04/2015, 22:23 
Se è stato un missile si spiegano i depistaggi.



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 Oggetto del messaggio: Re: Ustica: 30 anni dopo, speranze per la verità?
MessaggioInviato: 02/04/2015, 13:35 
.. e se fosse stato un Ufo, no ...?


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 Oggetto del messaggio: Re: Ustica: 30 anni dopo, speranze per la verità?
MessaggioInviato: 02/04/2015, 14:26 
Ufologo 555 ha scritto:
IL DRAMMA DI USTICA

Nessuno "scenario di guerra". Ecco perché lo Stato non pagherà
Un processo basato su testimonianze, ricostruzioni e soprattutto perizie,
conclusosi con l’assoluzione degli imputati, che dunque non hanno depistato.

http://www.iltempo.it/cronache/2015/04/ ... -1.1398890


Già....... nessuno scenario di guerra, quindi niente risarcimenti per le vittime.

PECCATO che per il Giudice Priore, lo "scenario di guerra" c'è stato eccome....... dal minuto 22:50 in poi... [:305]


Guarda su youtube.com



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 Oggetto del messaggio: Re: Ustica: 35 anni dopo, speranze per la verità?
MessaggioInviato: 09/04/2015, 09:27 
Come ormai e' consuetudine i giornali fanno sempre piu' propaganda e meno informazione. [:(]

Infatti, gli articoli usciti negli ultimi giorni e che davano per assodato che fosse stata una bomba la causa dell'incidente, in realta' non facevano altro che cercare di sostenere le assurde richieste dell'Avvocatura dello stato, impegnata nell'insano tentativo di non sborsare un quattrino di risarcimento.

A quanto pare, la Corte d'Appello di Palermo ha rigettato queste richieste ponendo forse fine alla vicenda giudiziaria e sancendo in modo definitivo che:

- fu un missile ad abbattere il DC9
- vi furono azioni di depistaggio (che pero' sono prescritte!! [:(!] [:294] )


Strage di Ustica, 'il Dc-9 fu abbattuto da un missile'
Lo afferma la Corte d'Appello di Palermo

I ministeri della difesa e dei trasporti dovranno risarcire, per una cifra che dovrà essere quantificata, i familiari di 17 delle 81 vittime del disastro del Dc-9 Itavia precipitato al largo di Ustica il 27 giugno '80. Lo ha deciso la prima sezione civile della corte d'appello di Palermo rigettando gli appelli che l'avvocatura dello Stato aveva promosso contro alcune sentenze emesse nel settembre del 2011 dal Tribunale di Palermo (giudice Paola Proto Pisani). A ricorrere al rito civile, citando per danni lo Stato, erano stati 68 familiari delle vittime assistiti dagli avvocati Daniele Osnato e Alfredo Galasso che in primo grado si erano visti riconoscere un danno complessivo di oltre 100 milioni di euro. Secondo la corte d'appello di Palermo quanto avvenne nei cieli del basso Tirreno in occasione della strage di Ustica è da addebitarsi a un missile lanciato contro il Dc-9 da un altro aereo, da identificare, che intersecò la rotta del volo Itavia o alla 'quasi collisione' con quest'ultimo. I giudici, sposando per intero le conclusioni raggiunte in primo grado, escludono radicalmente le ipotesi alternative della bomba collocata a bordo e del cedimento strutturale attribuendo ai due ministeri la responsabilità di non aver assicurato adeguate condizioni di sicurezza al volo Itavia. La Corte d'Appello ha dichiarato prescritto il solo diritto al risarcimento dei danni "connesso all'illecito consistito nell'avere ostacolato o impedito l'accertamento della verità sulle cause del disastro", e cioè in seguito a depistaggi, eliminando la relativa condanna inflitta in primo grado al ministero della difesa. Nella sentenza i giudici d'appello tornano a confermare la centralità della sentenza-ordinanza del giudice Rosario Priore che nel '99, al termine di una lunga istruttoria, analizzando i tracciati radar di Ciampino e basandosi sul parere di diversi esperti, concluse che il Dc-9 era stato abbattuto nel corso di una battaglia aerea e che la sua rotta era stata disturbata da velivoli militari di diversi Paesi tuttora da identificare. I giudici di secondo grado evidenziano che la circolazione di altri aerei lungo la stessa aerovia del Dc-9 "costituiva un fatto colposo imputabile ai ministeri, perché le amministrazioni convenute avrebbero dovuto garantire l'assenza di ostacoli o pericoli per la circolazione aerea lungo la rotta assegnata e, comunque, adottare misure idonee a prevenire l'incidente (ad esempio non autorizzando il decollo del Dc-9 o il volo sulla solita rotta, o assegnando altra rotta per il volo di quel giorno)".

La sentenza contiene anche alcune considerazioni sull'autonomia fra il giudizio civile e quello penale, chiuso nel 2007 con l'assoluzione definitiva dei generali dell'Aeronautica che erano finiti sotto processo all'indomani della conclusione dell'istruttoria Priore, ritenendo che "l'accertamento di responsabilità da parte del giudice civile deve attuarsi secondo gli standard di certezza probatoria propri del processo civile, fondati sulla regola del 'più probabile che non'". "Con queste tre sentenze - commenta l'avvocato Daniele Osnato - la Corte di Appello di Palermo ha definitivamente chiuso, in punto di fatto, la vicenda giudiziaria identificando, al di sopra di ogni dubbio, che il Dc-9 sia stato abbattuto da un missile. Ogni contraria ipotesi è stata vagliata ed esclusa, compresa quella della bomba. Con buona pace di chi, ancora a distanza di 35 anni dal tragico evento, prosegue con informazioni deviate ed ipotesi del tutto prive di fondatezza". La corte d'appello palermitana ha rinviato a un'udienza che si terrà il 7 ottobre 2015 per l'esatta quantificazione del danno. "E' la conferma che leggendo bene non si può non scrivere, come già hanno fatto due sentenze delle Cassazione, che i ministeri sono responsabili. E che dopo la sentenza-ordinanza del giudice Priore, che ha accertato definitivamente le cause, ogni richiesta in sede civile non può che terminare, ragionevolmente, in questo modo", commenta Daria Bonfietti, presidente dell'associazione familiari delle vittime della strage di Ustica. Il capogruppo Pd nella commissione Giustizia, Walter Verini, dice che la sentenza "rafforza la nostra incredulità di fronte alla decisione dell'Avvocatura dello Stato di opporsi alla richiesta di risarcimenti di alcune vittime della strage di Ustica. Una iniziativa sulla quale il Gruppo del Pd attende ancora i necessari chiarimenti". E mentre Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista- Sinistra Europea plaude alla sentenza, la quale - a suo parere - "conferma che si trattò di un atto di guerra contro civili inermi", di diverso avviso è il sen. Carlo Giovanardi (Ap): la teoria della battaglia aerea e del missile per la strage di Ustica - dice - "ci rende ridicoli nel mondo".

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 Oggetto del messaggio: Re: Ustica: 35 anni dopo, speranze per la verità?
MessaggioInviato: 09/04/2015, 12:02 
Immagine Ora sarebbe giusto sapere chi ha lanciato il missile.....



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 Oggetto del messaggio: Re: Ustica: 35 anni dopo, speranze per la verità?
MessaggioInviato: 09/04/2015, 12:48 
.. e ne sei sicuro ...?



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