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WALTHARI ha scritto:
Il principio infatti è valido e lo condivido, solo che le comete transitano da miliardi di anni nel nostro sistema ergo se la Hale Bopp o qualche altra cometa ha irradiato la vita su di un corpo celeste tipo Europa lo ha fatto già nel passato....se lo avesse fatto nel 97 saremmo anora a fasi embrionali...
[Ho trovato anche questo articolo è interessante perchè ipotizza che Europa in un epoca passata poteva essere simile alla terra per le sue forme di vita
La Luna di Giove A differenza di quanto si potrebbe pensare, la Terra non è l'unico posto nel nostro Sistema Solare a possedere acqua in forma liquida o un'atmosfera. Titano satellite di SAturno e Tritone, luna di Nettuno, presentano entrambi un'atmosfera a base di azoto, cosa che in qualche modo li rende lontani parenti del nostro pianeta. Inoltre ben due lune delle sedici di Giove presentano caratteristiche tali da far avanzare l'ipotesi che la vita lì possa aver attecchito.
In particolare Europa, definita dal planetologo André Brahic nel suo libro "Figli del tempo e delle stelle" "la più bella sfera da biliardo osservata nell'Universo", è interamente ricoperto da un mantello ghiacciato che lascia ben sperare di trovare un oceano "europeo" nascosto al di sotto di questa superficie. Essa presenta piccoli rilievi ghiacciati alti al più poche centinaia di metri. Questo pianeta, blandamente riscaldato dal Sole ormai molto lontano, fa registrare una temperatura superficiale di -270 °F e appare ovunque solcato da strisce paragonabili ad autostrade lunghissime che si incrociano molte volte, riconosciute come crepe aperte nel mantello ghiacciato.
Il passato di questa luna di Giove sembra essere stato molto simile a quello della Terra, ricoperta com'era da un oceano e da una atmosfera molto probabilmente composta dagli stessi elementi presenti nelle fasi iniziali della vita del nostro pianeta. Nelle prime fasi della sua formazione, questa luna ha goduto dell'apporto di energia fornito da Giove, stella mancata di bassa sequenza principale che- data la massa insufficiente per innescare le reazioni di fusione nucleare all'interno del suo nucleo centrale- "ha perso l'appalto per l'erogazione della luce nel sistema solare", appalto vinto come si sa dal Sole. Il fatto stesso che il pianeta più grande del sistema solare esibisca un corteo di ben sedici lune fa capire come, se le cose fossero andate diversamente, ora probabilmente parleremmo della stella Giove circondata dai suoi (almeno) sedici pianeti. Ciò che ha inibito il prosieguo del lento cammino che avrebbe potuto portare Europa a essere un gemello della Terra, pare sia stata proprio la grande distanza dal Sole, quasi abbia dovuto pagare per essersi schierato con il suo concorrente, il perdente Giove.
Ciò che si spera è che "covi la vendetta" nascondendo sotto la sua crosta ghiacciata alla vista dell'odiato Sole una o più forme di vita primitiva. La sua vicinanza al gigantesco pianeta Giove fa teorizzare agli studiosi che il nucleo roccioso posto al di sotto della crosta ghiacciata subisca delle forti deformazioni dovute alle influenze mareali causate dalla variazione della distanza di Europa dal pianeta. La sua orbita infatti è leggermente ellittica come quella degli altri satelliti più importanti osservati per la prima volta da Galileo e da lui chiamati Medicei. Ed è proprio l'attenta osservazione anche di questi altri e in particolare della superficie del tormentato Io, che si vede come le forze mareali possano indurre fratture superficiali e fenomeni vulcanici dati dal riscaldamento per frizione degli strati mobili del sottosuolo. Cose del genere lasciano ben sperare che al di sotto dello strato di ghiaccio possa sussistere un oceano reso liquido dall'alta temperatura dello strato roccioso. Questo potrebbe fornire un notevole apporto di sostanze essenziali per lo sviluppo della vita nell'ambiente acquoso che ne favorisce lo sviluppo.
L'osservazione di "fumaioli" sottomarini, piccole formazioni vulcaniche dette smoker, sui fondali oceanici può fornire un utile esempio di quello che ci si aspetta stia accadendo sotto la superficie ghiacciata di Europa: infatti, a stimolare ancora di più la ricerca della vita su questo satellite, concorre la recente scoperta di forme di vita estremofile, ovvero che riescono a vivere proprio nei pressi di questi smoker in condizioni assolutamente difficili e insospettabili sulla base delle caratteristiche manifestate dalle forme di vita esistenti in superficie. La NASA sta progettando di andare a verificare in situ quale sia la reale estensione dello strato di ghiaccio. La missione sembra essere già in preparazione e dovrebbe partire nel 2008. Verrà inviata una sonda robot che effettuerà una misurazione del tempo impiegato per la riflessione sul nucleo roccioso presente al centro del pianeta di onde sonore partite dalla superficie, un metodo elaborato dai sismologi per studiare proprietà del manto terrestre.
In seguito si tenterà un "carotaggio" della superficie per effettuare un prelievo del materiale europeo e, se dovesse essere confermata la presenza di un oceano nascosto dai ghiacci, verrà inviato un sottomarino robot, il "Cryobot" da poco messo a punto dalla NASA stessa e già testato nell'Artico, con il compito di andare a esplorare il fondale e trasmetterci le immagini.
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