Contenuti del Journal Rinvii alla pagina piena Nel mese di agosto è riapparso ai nostri telescopi un tenue particolare delle regioni Nord di Giove
Dalla sezione Pianeti UAI: La Piccola Macchia Rossa di Giove
Nel mese di agosto è riapparsa ai nostri telescopi un tenue particolare delle regioni Nord di Giove: la piccola Macchia Rossa.
Le regioni di Giove lontane dall’equatore sono appiattite dal basso contrasto, che ne ha limitato lo studio in passato. Negli anni ’70, immagini ad alta risoluzione hanno mostrato ovali anticiclonici a latitudine 41°N, larghi circa 5000 km. La documentazione è lacunosa fino alle ricognizioni del telescopio spaziale Hubble e della sonda Galileo, e alla diffusione della fotografia digitale. Dal 1993, la sorveglianza è abbastanza assidua da poter confermare che almeno una formazione atmosferica di questo tipo è sempre presente.
Le sue caratteristiche lo accomunano alla Grande Macchia Rossa, a partire dal colore, visibile in alcuni periodi, come nel 2008-2010 (vedi l’immagine qui sotto di Carmelo Zannelli, 17 settembre 2010), ma più spesso debole o assente.
C. Zannelli, 17 settembre 2010 (C14, cam. PGR Flea 3M)
Immagine: 5,91 KBL’ovale è classificato come una “Piccola Macchia Rossa”, e si appoggia sul lato polare di una banda scura (la NNTB), deflettendo intorno a sé la corrente a getto che soffia lungo il bordo della fascia. Altre macchie bianche di minori dimensioni appaiono alla stessa latitudine (una si vede nell’immagine di Guidi), possono durare alcuni anni, ma non appaiono mai colorate.
L’ovale che si vede in questi giorni (immagine qui sotto di Marco Guidi, 1 agosto 2011) coincide sicuramente con quello del 1993, forse addirittura con uno di quelli fotografati dalle sonde Voyager (1979).
Immagine: 11,04 KB M. Guidi, 1 agosto 2011 (C14, cam. Basler ACE 640
Osserviamo l’immagine nella banda di assorbimento del metano a 889 nm (Antonello Medugno, 12 agosto 2010). Vediamo che la Piccola Macchia Rossa appare luminosa (in basso a destra). Nell’altro emisfero si trova la Grande Macchia Rossa; vicino a questa vi è un terzo ovale, detto BA (debolmente arancione a partire dal 2005). Queste formazioni sono brillanti sullo sfondo scuro che domina a questa lunghezza d’onda, perché la loro copertura nuvolosa si trova a quota più elevata, nell’atmosfera del pianeta, rispetto alla maggior parte dello strato di metano che assorbe la radiazione. (Nelle immagini, il sud è in alto)
Immagine: 4,3 KB A. Medugno, 12 agosto 2010, banda del metano (Meade 14” LX200, cam. DMK21AU04.AS)
(G. Adamoli – Sezione Pianeti UAI)
http://www.uai.it/web/guest/uainews/jou ... 100/247101