31/12/2011, 13:48
31/12/2011, 16:15
01/01/2012, 18:23
greenwarrior ha scritto:
Attualmente l' unica possibilità perchè si verifichi un era glaciale e che si creino dei buchi ampi nello strato di ozono, permettendo così che penetri freddo spaziale dalla mesosfera.
27/02/2012, 21:53
27/02/2012, 22:41
28/02/2012, 01:39
Atlanticus81 ha scritto:
Onestamente non riesco a capire.. alcune fonti dichiarano che il sole è calmo, altre altrettanto autorevoli che il sole è in piena attività.
Qual è la verità?
Il massimo del ciclo 24, secondo il metodo regressivo McNish-Lincoln in uso alla NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), è atteso nella primavera 2013; le previsioni dell'Australian Space Weather Agency, fondate su un altro metodo, lo posticipano invece all'autunno successivo. In ogni caso, i principali centri internazionali prospettano un ciclo in cui lo Smoothed sunspot number non supererà il valore 100 (e, probabilmente, resterà sotto 90) per la prima volta dal 1928.
Per quanto infine riguarda la controversa questione dei legami col clima terrestre che una bassa attività solare potrebbe comportare, il SIDC è perentorio: «La variazione della radiazione nel ciclo undecennale è così piccola che l'influenza sulla temperatura della Terra è trascurabile rispetto alle attuali fluttuazioni del clima. La diminuzione dell'irradianza solare totale associata al minimo presente è troppo piccola per provocare una significativa diminuzione della temperatura sulla Terra» (Sunspot Bulletin, cit.). La debolezza del campo solare, fa tuttavia notare il SIDC, rappresenta un vantaggio sia per quanto riguarda i satelliti geostazionari, che possono essere messi in orbita a quote meno elevate, sia per la diminuzione delle interferenze nelle trasmissioni radio del traffico aereo, specie sulle rotte polari.
Negli anni Novanta, una ricerca di scienziati Danesi mostrò che la durata del minimo di attività solare aveva una certa influenza sull'andamento della temperatura globale negli anni successivi.
Quando un minimo solare dura per pochi mesi, la temperatura terrestre tende ad aumentare, quasi che la Terra non ce la facesse a smaltire l'eccesso di radiazione accumulato nei periodi di massimo.
Se invece un minimo solare ha una durata di molti mesi, o anni, quindi con ciclo solare "lungo" anziché corto, allora la Terra smaltisce il surplus di radiazione in arrivo e tende a raffreddarsi.
Sembrerebbe una teoria semplice, tuttavia osservando i dati della radiazione solare in arrivo misurata tramite satellite, notiamo che esiste una variazione veramente molto minima: nell'ultimo ciclo si è passati da un massimo di radiazione di 1362 W/metro quadro, ad un minimo attuale attorno ai 1360,8 W/metro quadro, con una variazione di appena il 0,088%.
Difficile quindi attribuire questo calo termico globale ad una variazione consistente della radiazione in arrivo; per questo è stata ideata una teoria che lega l'attività solare alla presenza di raggi cosmici in arrivo sulla nostra atmosfera.
Quando l'attività solare è molto forte, lo è anche il vento solare, che allontana i raggi cosmici presenti nello spazio dall'atmosfera terrestre.
Essi fungono da nuclei di condensazione di nubi, quindi il cielo sulla Terra è più sereno, e maggiore il flusso di energia che giunge dalla nostra Stella, riscaldando così il Pianeta.
Al contrario, con minimi solari prolungati, il flusso solare è molto debole, maggiore è quindi il flusso di raggi cosmici che interagiscono con la nostra atmosfera, aumentandone la nuvolosità medio bassa, che riflette nello spazio la radiazione solare, contribuendo al raffreddamento del nostro clima.
Tale teoria è ancora controversa, non è da tanto tempo che si misura la nuvolosità dell'intero globo, i dati sono per ora forse insufficienti per confermare o smentire tale teoria.
Parliamo adesso dell'ultimo minimo solare, che, sorprendendo scienziati e fisici del Sole, che avevano pronosticato un massimo solare per il 2012 che poteva essere il più forte da quando esistono rilevazioni, in realtà ha una durata straordinariamente lunga, superando ogni record degli ultimi novant'anni.
Attualmente, con 269 giorni "spotless", l'anno 2008 si è posto al secondo posto il 1912 come anno di scarsa attività solare, mentre il numero di giorni senza macchie, a partire dal Gennaio 2004, è al momento di 514, numero del tutto sconosciuto negli ultimi 60 anni.
Un esame del grafico elaborato dal fisico Janssenss, mostra con precisione che l'attuale ciclo 24, non è paragonabile, per durata del minimo, a quelli degli ultimi ottant'anni, mentre si avvicina molto ai cicli deboli intervenuti tra la fine dell'Ottocento ed i primi due decenni del Novecento, che furono periodi globalmente freddi e con avanzata glaciale.
Tuttavia, sappiamo che la temperatura della Terra non dipende solo dall'attività solare, in quanto le "forzanti antropiche" (aumento dei gas serra) potrebbero aver alterato tale equilibrio.
Ora, non sappiamo al momento quanto durerà questo periodo di "quiete solare", un nuovo minimo di Dalton, come presuppongono alcuni scienziati, porterebbe ad un calo termico di almeno un grado centigrado, mentre un nuovo minimo di Maunder potrebbe far calare la temperatura terrestre di quasi due gradi rispetto al valore attuale.
Tuttavia, anzitutto non conosciamo ancora la durata di questo minimo, né se il prossimo massimo solare sarà elevato.
In secondo luogo, i cali termici verificatisi negli scorsi Secoli erano intervenuti dopo lunghi decenni di attività solare bassa, mentre, in questo caso, veniamo da almeno ottant'anni di forte attività.
La Terra presenta una notevole "inerzia termica" innescata dalla presenza di grandi quantità d'acqua oceanica, occorrerebbero probabilmente numerosi cicli di minimi solari bassi per innescare una nuova "Piccola Età Glaciale".
Inoltre, ancora non sappiamo valutare con esattezza il contributo antropico al riscaldamento, che finora ha agito in sinergia con l'aumento dell'attività solare, né conosciamo ancora una teoria convincente che correla i minimi solari con la diminuzione di temperatura globale.
Abbiamo notato invece un'altra cosa, dall'esame del clima europeo dei Secoli passati.
Periodi di grandi e numerose macchie solari sono spesso associate ad Estati molto calde (come quelle verificatesi negli anni Cinquanta, oppure nell'Estate 2003 capitata nel mezzo di un massimo).
Periodi di minimo prolungato sono invece spesso associati ad invernate europee molto fredde (come nei periodi dei minimi di Dalton, o di Maunder, o di Spoerer).
Fonte
12/10/2016, 16:03
Una foto della NASA scatena il panico: in arrivo una mini era glaciale?
"Il sole si spegne, la Terra a rischio"! Manca pochissimo al disastro: 2019
L’allarme è stato scatenato da un’immagine pubblicata dalla Nasa, che ha fatto pensare all’incombente arrivo di una mini era glaciale.
Sono le conclusioni a cui sono arrivati degli scienziati dopo aver analizzato alcune macchie sulla superficie del Sole, macchie che sono scomparse.
Inoltre, hanno notato che la superficie solare, rispetto alla consueta volatilità, sia relativamente calma.
È la quarta volta, nel 2016, in cui la superficie appare liscia: gli esperti sostengono che l’attività solare sia diminuita più rapidamente che in qualsiasi altro momento nel corso degli ultimi 10mila anni, e che il punto più basso dovrebbe essere raggiunto nel 2019, l’anno della temuta era glaciale.
Il sole senza macchie. La superficie risulta completamente liscia.
Paul Dorian, un meteorologo, sostiene che i segni siano inequivocabili: «È giusto dire che l’attività solare debole per un periodo prolungato di tempo può avere un impatto sul raffreddamento della troposfera, lo strato inferiore dell’atmosfera terrestre, in cui tutti viviamo».
La Terra, dunque, sarebbe in procinto di entrare in una fase fredda. L’ultimo precedente risale al 15esimo secolo, quando le macchie solari sparirono a un ritmo sostenuto come quello attuale.
La teoria di Dorian, inoltre, è confermata da una ricerca della Northumbria University, che prevede un’ondata di freddo sulla Terra tra il 2020 e il 2050.
La responsabile del team, Valentina Zharkov, ha spiegato: «Sono assolutamente fiduciosa nella nostra ricerca. Si basa su un buon background matematico e dati affidabili. I nostri risultati possono essere ottenuti da qualsiasi ricercatore e dati simili sono disponibili in molti osservatori solari».
12/10/2016, 20:27
12/10/2016, 21:21
12/10/2016, 21:40
13/10/2016, 07:51
13/10/2016, 07:51
28/09/2018, 21:41
Il Sole è entrato in uno dei letarghi più profondi dell’era spaziale: raggi ultravioletti ai minimi, “atmosfera verso un progressivo raffreddamento”
Astronomia, importante studio sull'attività solare: il Sole è entrato in un picco minimo storico, è il "letargo" della stella madre del nostro sistema solare
Il Sole e’ entrato in uno dei letarghi piu’ profondi dall’inizio dell’era spaziale, cioe’ sta sperimentando un minimo di attivita’ particolarmente accentuato, nel suo ciclo di 11 anni. Le macchie solari sono state assenti per la maggior parte del 2018 e la quantita’ di raggi ultravioletti si e’ drasticamente ridotta. A questa situazione la zona piu’ esterna dell’atmosfera terrestre sta rispondendo con un progressivo raffreddamento, come indica la ricerca pubblicata sul Journal of Atmospheric and Solar-Terrestrial Physics dai ricercatori guidati da Martin Mlynczak, del Centro di ricerca Langley della Nasa. “Da gennaio a settembre 2018, per il 58% delle giornate, il Sole e’ stato senza macchie, ma nella valutazione della profondita’ del minimo solare quel che conta e’ la lunghezza dei giorni consecutivi senza macchie, attualmente la loro assenza va avanti da 15 giorni, ma bisogna vedere se questa tendenza continua, cioe’ quanto dura la sequenza” ha detto all’ANSA Mauro Messerotti, dell’Osservatorio di Trieste dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e dell’universita’ di Trieste. L’attivita’ magnetica del Sole varia secondo un ciclo che dura in media 11 anni e viene misurata in base al numero di macchie che appare sulla superficie solare.
Durante il minimo solare, ha aggiunto Messerotti, “il raffreddamento degli strati piu’ alti dell’atmosfera e’ normale, perche’ quando il Sole e’ meno attivo sia la radiazione ultravioletta e sia i raggi X diminuiscono, trasferendo meno energia all’atmosfera terrestre“. La ricerca, possibile grazie ai dati del satellite Timed della Nasa, indica infatti che lo strato dell’atmosfera, compreso tra i 100 e i 300 chilometri altezza, si sta raffreddando.
Inoltre il gruppo ha ricostruito l’andamento fino al 1940 e ha visto, ha spiegato il ricercatore, “che stiamo raggiungendo un record del raffreddamento atmosferico da quando si fanno osservazioni dallo spazio, ma non e’ un record assoluto perche’ non abbiamo misure precedenti“. Le conseguenze sono soprattutto sui satelliti e sono positive: “Quando la parte piu’ alta dell’atmosfera e’ piu’ fredda diminuisce di volume perche’ e’ meno densa, questa contrazione fa diminuire l’attrito sui satelliti e non li fa scendere di orbita“. E’ invece piu’ complesso valutare se questo fenomeno puo’ influenzare anche il clima: “C”e’ sicuramente un ruolo dell’alta atmosfera terrestre sul clima, ma – ha concluso l’esperto – va precisato che i fenomeni meteo si verificano in una fascia ben piu’ bassa, a 10 chilometri di altezza, e che c’e’ uno scarso livello di conoscenza scientifica dell’influenza della radiazione solare sul clima terrestre“.
07/10/2018, 15:14
26/11/2018, 17:33
“Questione di mesi” per una “mini era glaciale”: la scarsissima attività solare potrebbe davvero produrre temperature record per la Terra
Al momento la mancanza di macchie solari, caratteristica del minimo solare, potrebbe portare temperature basse da record, ma alcuni esperti suggeriscono che potrebbe addirittura produrre una “mini era glaciale”
Qualcosa di insolito, ma forse non così insolito su grande scala, sta accadendo al nostro sole. È previsto, infatti, che vada incontro al suo minimo solare intorno al 2020, ma sembra che questo potrebbe avvenire prima. Al momento la mancanza di macchie solari, caratteristica del minimo solare, potrebbe portare temperature basse da record, ma alcuni esperti suggeriscono che potrebbe addirittura produrre una “mini era glaciale”. Le possibilità che questo si verifichi sembrano sottili a prima vista, ma analizziamo alcune informazioni in più.
Attualmente stiamo vivendo nel 24° ciclo solare registrato. Quello che si ritiene possa provocare una mini era glaciale è un prolungato minimo solare, ossia un esteso periodo di tempo in cui il sole non presenta macchie solari nel minimo dell’attività del suo ciclo. L’ultima volta in cui è stato registrato un prolungato minimo solare, una mini era glaciale si è verificata davvero ed è stata definita Minimo di Maunder. Questo periodo è durato dal 1645 al 1715 circa, quindi più o meno 70 anni. In questi 70 anni, le macchie solari diventarono estremamente rare.
Da spaceweather.com sostengono che le macchie solari sono state assenti per la maggior parte del 2018, al punto in cui ritengono che stia arrivando una reazione da parte dell’atmosfera superiore della Terra che, a sua volta, potrebbe produrre queste differenze di temperatura. “Potrebbe succedere nell’arco di pochi mesi. Se le tendenze attuali continuano, potrebbe essere presto stabilito un record di freddo nell’era spaziale”, ha dichiarato Martin Mlynczak, del Langley Research Center della NASA. Parlando della potenziale ondata di freddo che potrebbe raggiungerci, Mlynczak ha detto che “non siamo ancora vicini”, ma una questione di mesi non è poi così tanto tempo.
I dati ottenuti dal satellite TIMED (Thermosphere Ionosphere Mesosphere Energetics and Dynamics) della NASA dimostrano che lo strato superiore dell’aria che circonda la Terra, conosciuto come termosfera, si sta riducendo e raffreddando, facendo letteralmente diminuire il raggio della nostra atmosfera. Da tutto questo potrebbe derivare una vera fase di raffreddamento globale. “La termosfera si raffredda sempre durante il minimo solare. È uno dei modi più importanti con cui il ciclo solare influenza il nostro pianeta”, ha continuato Mlynczak. Inoltre, gli studi della Northumbria University (Inghilterra) e dell’UC-San Diego confermano le osservazioni della NASA, suggerendo che nei prossimi decenni potrebbe verificarsi un grande minimo solare a causa di una bassissima attività delle macchie solari.