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 Oggetto del messaggio: Plutone potrebbe ospitare la vita
MessaggioInviato: 22/01/2012, 23:02 
Plutone potrebbe ospitare la vita

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Su Plutone potrebbero esserci le condizioni base per la formazione di "vita". A fare la straordinaria scoperta sono stati gli scienziati del Southern Research Institute che hanno analizzato i dati forniti dal telescopio spaziale Hubble.

I dati emersi sono strabilianti, sulla superficie di Plutone, il pianeta più lontano del sistema solare, vi sarebbero composti di molecole di carbonio e azoto, elementi primari per la formazione di vita. Secondo gli scienziati esisterebbe anche una sorta di "mare" a circa 135 chilometri di profondità, sotto lo spesso strato di azoto ghiacciato. Anche la presenza di acqua può essere condizione determinante per la formazione di forme di vita anche se primitive. Nel 2015 una sonda della Nasa raggiungerà la superficie di Plutone e darà il via ad una serie di prove ed esami che potrebbero riservare straordinarie scoperte scientifiche.

Come abbiamo detto la è scoperta fatta da un team di ricercatori del Southwest Reserach Intitute di Boulder, in Colorado, e della Nebraska Wesleyan University, che hanno terminato l’analisi di una miriade di dati raccolti attraverso le ultime osservazioni del telescopio spaziale Hubble. Gli scienziati, che hanno riportato le proprie considerazioni finali sulle pagine dell’Astronomical Journal, ritengono che sulla superficie di Plutone vi siano molecole complesse di carbonio e azoto, i cosiddetti “mattoni della vita”.

La scoperta è stata possibile grazie al Cosmic Origins Spectrograph, spettrografo installato a bordo del telescopio spaziale Hubble. Questo strumento ha permesso di notare come la superficie di Plutone assorba la luce ultravioletta. Secondo gli scienziati la produzione delle sostanze chimiche responsabili dell'assorbimento dei raggi Uv sarebbero i raggi cosmici (o i raggi del Sole) che, colpendo Plutone, scindono il metano e il monossido di carbonio ghiacciati presenti sulla superficie dando origine a composti organici complessi. Gli scienziati sono quasi certi sia in atto una qualche reazione che sta di fatto modificando la superficie del pianeta e, presumibilmente, anche la sua pressione atmosferica.

Conferme potranno arrivare soltanto nel 2015 - “È una scoperta molto eccitante - spiega Alan Stern, ricercatore del SwRI e coautore dello studio - perché queste molecole complesse potrebbero anche essere le responsabili delle variazioni di colore della superficie di Plutone, che tende sempre di più al rosso”. Il più gelido e remoto dei corpi celesti del nostro Sistema Solare, dal 2006 non più considerato pianeta, sembra dunque nascondere ancora tantissimi segreti che potranno esser in parte svelati soltanto in futuro, quando prenderà il via la missione New Horizon della Nasa, prevista per il 2015.

http://www.ecplanet.com/node/2988


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MessaggioInviato: 22/01/2012, 23:53 
Mi sembra estremamente azzardato postulare un mare su un pianeta lontano come Plutone, oltretutto a ben 135 km di profondità, e dubito che la stessa New Horizon potrà aiutarci a risolvere questa proposta.



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MessaggioInviato: 23/01/2012, 13:01 
Un mare nascosto sotto 135 km di ghiaccio d'azoto è un'interessante teoria, ma anche io non credo che possa esistere davvero. Tutto dipende dallo stesso Plutone, se possiede un nucleo caldo e attivo tutto potrebbe essere ma mi immanigo un pianeta freddo e morto.



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MessaggioInviato: 23/01/2012, 16:35 
Cita:
byrus ha scritto:

mi immanigo un pianeta freddo e morto.


povero plutone [V]



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MessaggioInviato: 23/01/2012, 23:52 
ormai su plutone si fanno tante teorie, speriamo che horizo riesca a dipanerle',addirittura esiste pure la teoria che attorno plutone possano esserci anelli ........
x articolo
http://tuttidentro.wordpress.com/2012/0 ... a-plutone/


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MessaggioInviato: 24/01/2012, 12:41 
Alla fine, come altre volte, salterà fuori che nessuna delle teorie è azzeccata e verranno fuori misteri nuovi non ipotizzati. Che ne so, magari un crepaccio sproporzionalmente profondo, un bizzarro cratere, una montagna impossibile, qualche erosione di origine sconosciuta riconducibile a un lontano passato...



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MessaggioInviato: 24/01/2012, 15:11 
è sempre così byrus, sempre così... sono molto curioso di vedere i dati della Hori, e magari le foto ravvicinate... peccato solo che il mancato allineamento planetario non abbia permesso di ripercorrere, con le tecnologie digitali ad alta definizione, le gesta della Voyager 2, ma ci accontenteremo, purché arrivi presto, quanto ci mette uff, eppure ha già passato Urano.



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MessaggioInviato: 24/01/2012, 23:08 
speriamo in prospettiva, che le sorprese siano vermante eccellenti,come capitato in questo ultimo ventennio di esplorazione spaziale [;)]


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MessaggioInviato: 07/05/2013, 12:17 
Tra circa un anno e mezzo inizierà la missione scientifica della sonda New Horizons, mentre si avvicinerà abbastanza a Plutone da vedere già meglio il pianeta di quanto siamo mai riusciti a fare noi dalla Terra. Gli scienziati si stanno preparando all'incontro cercando di sviluppare modelli e fare previsioni riguardo a cosa troverà la sonda. Una volta che arriveranno i dati di New Horizons, gli scienziati saranno pronti ad utilizzarli per distinguere tra i vari modelli già sviluppati, e capire in che direzione andare con le previsioni e cosa avevano sbagliato. Un ottimo esempio di questo tipo di lavori di previsione è stato presentato recentemente da Leslie Young, sul giornale scientifico "Astrophysical Journal Letters", e si chiama: "Stagioni su Pluonte: Nuove Previsioni per New Horizons". In un certo senso, questo lavoro somiglia molto ad altri lavori precedenti, come quello fatto da Edwin Kite, riguardo all'acqua su Marte e le stagioni sul pianeta. Per Plutone, la domanda è: cosa succede all'azoto su Plutone nel corso del suo anno? Quando è dove ghiaccia dall'aria cadendo a Terra?

Ma partiamo con ordine. Plutone ha un'atmosfera ricca di azoto, come la Terra e Titano. E' comunque estremamente sottile, con una pressione misurata in appena microbar. La pressione atmosferica della Terra è di 1 bar. Quella su Titano è di 1.6 bar, mentre quella di Marte per esempio 100 volte più tenue, arrivando ad appena 10 millibar. Invece su Plutone siamo ad appena 100 microbar, quindi cento volte più rarefatta di quella di Marte. Ma è comunque molto più spessa delle esosfere di Mercurio e la Luna, quindi Plutone è un mondo che sicuramente ha abbastanza atmosfera da avere vento, stagioni, nuvole, proprio come Venere, la Terra, Marte e Titano.

L'azoto nell'atmosfera di Plutone è in equilibrio con il ghiaccio di azoto sulla superficie. In poche parole, quando Plutone si riscalda, il ghiaccio sublima il gas, e l'atmosfera diventa più spessa, aumentando anche di pressione. Quando Plutone si raffredda, l'atmosfera diventa più rarefatta perché l'azoto precipita come ghiaccio. Il passaggio da una stagione all'altra, rimuove ghiaccio dal polo esposto durante l'estate e lo ri-deposita intorno al polo invernale.

Con un'eccentricità orbitale di 0.24, le stagioni su Plutone sono molto più estreme degli altri corpi di cui abbiamo parlato prima. Durante il momento più vicino al Sole (il perielio), si trova due volte più vicino rispetto a quando è nel punto più lontano dal Sole (l'afelio). Non solo, ma L'asse di Plutone è incredibilmente inclinato, fino a 120°, dandogli stagioni estreme come Urano (inclinato a 98°). A questo proposito c'è anche una pubblicazione molto interessante, recente, su come la variazione dell'inclinazione dell'asse di Plutone dovrebbe essere più modesta se paragonata a quella di Marte; variando solo da 102 a 126 gradi.

Ma le stagioni su Plutone sono allineate con la sua orbita in tal modo che l'ultimo equinozio sul pianeta risale al momento in cui Plutone era al perielio, nel 1989. La geometria dell'orbita fa si che entrambi gli emisferi ricevano simili quantità di energia solare nel corso dell'anno, ma la fine dell'estate nell'emisfero nord arriva molto più velocemente rispetto alla fine dell'estate nell'emisfero sud. Un'altra stranezza riguardo a questa geometria è che se si guarda a tutto l'anno, qualsiasi luogo vicino al polo riceve più luce solare rispetto a qualsiasi luogo sull'equatore durante tutto l'anno


Così, Leslie ha creato un modello computerizzato che simulato che cosa fa l'azoto nel corso dei diversi anni dell'orbita che compie Plutone. Il modello usato dalla ricercatrice è molto semplice; esamina a quali latitudini poteva esserci del ghiaccio d'azoto sulla superficie, date le condizioni iniziali dettate dall'albedo (cioè dalla quantità di luce che la superficie riflette), dall'inerzia termica (cioè quanto velocemente si riscalda e si raffredda) e dalla quantità di azoto disponibile. Dopo aver fatto abbastanza simulazioni da riprodurre uno stesso comportamento da un anno all'altro, ha paragonato le previsioni del modello con i pochi frammenti di osservazioni che abbiamo riguardo alla densità dell'atmosfera di Plutone a diversi momenti dell'anno, ottenute grazie alle occultazioni stellari.

Le osservazioni in realtà sono un po' difficili da usare. Quello che dicono varia molto dal modello che si usa per l'atmosfera di Plutone. Quindi non è possibile identificare con certezza i parametri giusti per un modello come quello della Leslie, che si basa sulle osservazioni dettagliate. Invece, ha usato quelle osservazioni come un setaccio per discernere tra i risultati delle sue simulazioni per capire se poteva esserci qualche punto di incontro. Ma anche questo l'ha lasciata con una dozzina di modelli possibili che erano consistenti con le osservazioni:

Secondo la ricercatrice, ci sono due tipi di climi possibili su Plutone. Se si fanno partire i modelli con più azoto a disposizione e con un'inerzia termale alta, la calotta nord-polare dovrebbe non andare mai via, persino durante il picco dell'estate nordica. Questo è perché durante l'estate nordica tarda avviene quando Plutone si allontana rapidamente dal Sole raffreddandosi. Allo stesso tempo, la calotta sud polare si sviluppa durante l'inverno nel sud e durante la primavera, ma poi sparisce durante l'estate, quando la distanza tra Plutone e Sole è minore.

Leslie ha osservato però una differenza vasta nei pattern quando invece si parlava di quantità inferiore di azoto a disposizione ed una minore inerzia termica. Nel suo modello si vede una totale migrazione della calotta polare da nord a sud. La calotta sud-polare sparisce durante l'estate al sud e la calotta nord-polare sparisce durante l'inverno nordico. Senza abbastanza azoto, per metà dell'anno, ci sono due calotte polari. Nei casi in cui c'è meno azoto, Plutone passa la maggior parte del tempo con grandi calotte di ghiaccio solo ad uno dei due poli.

Tutto questo quindi che implicazioni ha per le osservazioni della sonda New Horizons? Sono passati solo un paio di decenni dall'equinozio ed il perielio. Questo significa che ora Plutone comincia ad allontanarsi dal Sole e raffreddarsi, ma allo stesso tempo il polo nord viene sempre più illuminato dal Sole, quindi il ghiaccio di azoto dovrebbe starsi sublimando in gas. La combinazione del polo nord che si sta riscaldando di più ed il resto del pianeta che si sta raffreddando, dovrebbe far si che il ghiaccio si sposti verso sud. Dove e come si muove dipende però anche da quanto è densa l'atmosfera.

Nel caso in cui c'è una maggiore atmosfera e una maggiore inerzia termale, Leslie spiega che ci potrebbero essere anche pressioni maggiori sulla superficie, persino fino a 10 microbar, e quasi niente ghiaccio al polo sud. L'azoto che sublima dal polo sud dovrebbe star condensando al margine della calotta nord-polare, o nelle regioni relativamente vicine all'equatore. "I risultati potrebbero essere simili a quelli che Voyager ha trovato per Tritone, che mostrava una vecchia calotta con una nuova cintura di ghiaccio.

Con invece meno azoto a disposizione, il ghiaccio dovrebbe formarsi in un posto diverso: al polo sud. "New Horizons potrebbe osservare un polo nord antico, estivo, con solo una nuova calotta in formazione, ancora argentata, fresca, al polo sud, verso -15° di latitudine.

Nel modello con la quantità minore di azoto, potrebbe anche non esserci proprio una calotta nord polare, ma solo una a sud. Infatti, in questo scenario, buona parte dell'atmosfera di Plutone sarebbe già condensata nella calotta sud-polare quando New Horizons arriva a Plutone.

In conclusione: in base a quanto è grande la riserva di azoto di Plutone, potremmo vedere anche una calotta polare di ghiaccio al nord, oppure solo al sud, oppure ad entrambi i poli. Potremmo vedere insomma di tutto, ed è uno dei motivi per la grande eccitazione degli scienziati riguardo a questa missione.

La cosa interessante del paragone con la relazione pubblicata da Edwin Kite riguardo alle stagioni di Marte ed il ghiaccio li, è che i suoi modelli mostrano come quando l'eccentricità dell'orbita Marziana è al suo massimo e quando sono allineati i suoi equinozi con l'afelio ed il perielio, nascono enormi quantità di acqua sciolta dai ghiacci, sotto il ghiaccio sepolto sotto l'equatore di Marte. Potrebbe forse nascere quindi dell'azoto liquido sotto il ghiaccio stagionale di Plutone? potremmo forse vedere tracce di fiumi e laghi su Plutone?

http://www.planetary.org/blogs/emily-la ... hesis.html

http://iopscience.iop.org/2041-8205/766/2/L22

http://www.planetary.org/blogs/emily-la ... izons.html

http://www.link2universe.net/2013-05-06 ... u-plutone/

certo e' che le teorie rguardo questo pianeta ai confini del sistema solare,sono infinite,ma tutte supposizioni,magari con i primi riscontri della new horizzon,le sorprese potrebbero rivoluzionare completamente quanto fino ad ora prospettato [;)]


Ultima modifica di ubatuba il 07/05/2013, 12:18, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 10/05/2013, 19:40 
beh a quanto pare i parametri per la presenza di vita stanno pian piano aumentando e diventando sempre meno severi, come è giusto che sia :)



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MessaggioInviato: 11/05/2013, 21:57 
Cita:
MaxpoweR ha scritto:

beh a quanto pare i parametri per la presenza di vita stanno pian piano aumentando e diventando sempre meno severi, come è giusto che sia :)


sarebbe da considerare che la vita puo' albergare nei posti piu' impensabili ed inospitali,pure sulla terra esistono condizioni impossibili,ma pure in tali posti la vita prolifica......[;)]


Ultima modifica di ubatuba il 11/05/2013, 21:58, modificato 1 volta in totale.

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esatto :) basta dare uno sguardo alle condizioni di vita ed agli ecosistemi colonizzati dai batteri estremofili per rendersi conto che su altri pianeti ci sono condizioni tali da potersi definire paradisiache ^_^



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MessaggioInviato: 12/05/2013, 19:08 
Cita:
MaxpoweR ha scritto:

esatto :) basta dare uno sguardo alle condizioni di vita ed agli ecosistemi colonizzati dai batteri estremofili per rendersi conto che su altri pianeti ci sono condizioni tali da potersi definire paradisiache ^_^


quindi la possibilita' di trovare una qualsiasi forma di vita aumentano in modo esponenziale,e non e' detto che sia come noi la consideriamo....[;)]


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MessaggioInviato: 13/05/2013, 03:59 
ma anche se fosse "SOLO COME NOI LA CONSIDERIAMO" essa potrebbe attecchire in numerosi ecosistemi anche esterni alla terra visto che qui è praticamente ovunque, non esiste un solo posto sterile, perfino in posti come il monolake [link: http://www.nextme.it/scienza/natura-e-a ... co-fosforo].

Se ci sommiamo il fatto che la terra è abitata (in senso che vi è presenza di vita) da 3,5 miliardi di anni (forse già solo mezzo miliardo di anni dopo la sua formazione) e che allora era decisamente diversa da ora, possiamo dire che ci sono stati già parecchi tipi di forme di vita diverse solo sul nostro pianeta e che esse stesse sono cambiate totalmente man mano che il pianeta cambiava...

Capisco che cercare pianeti simili alla terra sia il modo più semplice di trovare la vita e di riconoscerla come tale (cosa non da poco), ma così facendo non si rischia di tralasciare posti nel nostro stesso sistema solare in ci essa potrebbe comunque esserci? (Europa\titano o addirittura plutone come si teorizza in questo post)



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MaxpoweR ha scritto:

ma anche se fosse "SOLO COME NOI LA CONSIDERIAMO" essa potrebbe attecchire in numerosi ecosistemi anche esterni alla terra visto che qui è praticamente ovunque, non esiste un solo posto sterile, perfino in posti come il monolake [link: http://www.nextme.it/scienza/natura-e-a ... co-fosforo].

Se ci sommiamo il fatto che la terra è abitata (in senso che vi è presenza di vita) da 3,5 miliardi di anni (forse già solo mezzo miliardo di anni dopo la sua formazione) e che allora era decisamente diversa da ora, possiamo dire che ci sono stati già parecchi tipi di forme di vita diverse solo sul nostro pianeta e che esse stesse sono cambiate totalmente man mano che il pianeta cambiava...

Capisco che cercare pianeti simili alla terra sia il modo più semplice di trovare la vita e di riconoscerla come tale (cosa non da poco), ma così facendo non si rischia di tralasciare posti nel nostro stesso sistema solare in ci essa potrebbe comunque esserci? (Europa\titano o addirittura plutone come si teorizza in questo post)


...in effetti anzike'cercarla in pianeti molto lontani,forse sarebbe piu' opportuno indagare a fondo molto piu' vicino,come tu hai affermato....[^]


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