Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]




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 Oggetto del messaggio: re:laghi su europa?
MessaggioInviato: 20/03/2012, 09:51 
nel novembre scorso la rivista nature ha pubblicato le foto che dimostrerebbero la presenza di laghi su europa luna di giove,sarebbe una novita'non indifferente che cambierebbe ulteriormente le ns scarse conoscenze del sistema solare,manca la conferma ufficiale,cio' sarebbe un ulteriore dimostrazione della dinamicita'del cortile dove viviamo........

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Che Europa, la Luna di Giove, abbia una superficie ghiacciata è ormai fatto ben noto. La sfida che i ricercatori affrontano oggi (e affronteranno in un prossimo futuro), consiste nel capire (e dimostrare) cosa ci sia, sotto quei ghiacci. Sono state recentemente pubblicate prove a favore dell'ipotesi che, a una profondità relativamente superficiale (3 Km), si trovino delle sacche di acqua allo stato liquido, dei veri e propri laghi intrappolati nel ghiaccio. Ipotesi che va a completare il modello dell'interno di Europa, secondo il quale esiste sotto la superficie, sotto una crosta ghiacciata di spessore ipotizzato tra i 10 e i 30 Km, un enorme oceano di acqua liquida i cui movimenti rimodellano costantemente la liscia superficie di ghiaccio della Luna.
L'ultima prova dell'esistenza di questi laghi sotterranei è ben rappresentata dall'immagine di oggi, che utilizza i dati pubblicati a novembre 2011 su Nature, in un articolo a prima firma di Britney Schmidt dell'Università del Texas.
L'immagine è stata ricavata dai dati di Galileo, la sonda NASA lanciata nel 1989, che ha studiato Giove e le sue lune dal 1995 al 2003. È ottenuta combinando immagini nel visibile e una mappa di elevazione del suolo prodotta dalle riprese stereo della sonda. Rosso e viola rappresentano le zone più elevate, il verde rappresenta le depressioni del terreno.
Dall'immagine emerge l'esistenza di una zona di forma circolare, chiamata Macula Thera, di dimensione pari ai grandi laghi del nord America, circa 400/600 metri più depressa del terreno circostante. Una zona che presenta una superficie irregolare, per questo chiamata “cahotic terrain”, terreno caotico, molto diversa dal tipico aspetto della superficie ghiacciata del satellite, liscia e percorsa da crepe.
Le caratteristiche della Macula Thera ben supportano l'esistenza di un lago sotterraneo, che avrebbe fatto sprofondare la crosta sovrastante, oggi formata da uno strato sottile di ghiaccio. Per questo motivo, la superficie di questa zona assumerebbe l'aspetto caratteristico del terreno caotico, composto da blocchi di ghiaccio che, come dei veri iceberg, galleggiando e muovendosi, formano una superficie frastagliata e irregolare. Conseguenza non secondaria è il fatto che il movimento di questi blocchi sarebbe un meccanismo in grado di trasferire energia e nutrienti tra la superficie e l'oceano sottostante. E ciò permetterebbe di rendere Europa e il suo immenso oceano sotteraneo un luogo “abitabile” (termine da intendersi come “in grado di ospitare forme di vita”).
La scommessa non è da poco, ed è comprensibile che i ricercatori vogliano avere prove dirette dell'esistenza di acqua allo stato liquido nelle profondità di Europa. Prove dirette che potranno essere fornite solo da missioni studiate e disegnate in modo specifico per fornire queste risposte. Tra le varie missioni proposte c'è JUICE (JUpiter ICy moons Explorer), una delle concorrenti del programma ESA Cosmic Vision (se n'è parlato pochi giorni fa anche all'INAF). Se approvata, JUICE osserverà in un prossimo futuro (2030) il sottosuolo di Europa grazie all'uso di strumenti dedicati. In particolare è stato proposto l'uso di un radar, strumento già utilizzato per identificare acqua nel sottosuolo di Marte. Oppure (per rimanere molto, molto più vicino) per individuare sulla Terra il lago sotteraneo Vostok, scoperto grazie a indagini analoghe.

Fonte: MEDIA INAF




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MessaggioInviato: 20/03/2012, 12:33 





L'eccezionale scoperta è stata possibile grazie ad una ricerca voluta dall'istituto di geofisica della University of Texas, dalla Nasa e dalla Fondazione Unger Vetlesen. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature e hanno davvero rianimato le speranze degli scienziati circa la vita nello spazio.

La presenza dell'acqua, infatti, lascia presupporre un ipotetico scenario su Europa in cui ci sia attività biologica e, dunque, vita


Ultima modifica di ubatuba il 20/03/2012, 12:36, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 09/06/2012, 12:05 
La ESA è al lavoro su una nuova missione spaziale diretta verso Giove e le sue lune ghiacciate, tra cui anche Europa con il suo misterioso oceano liquido, ma il lancio non avverrà prima del prossimo decennio e ci vorranno almeno 7 anni perché la sonda arrivi a destinazione. Questo però non scoraggia gli scienziati che hanno comunque modo di indagare su diverse ipotesi riguardo all'astrobiologia di Europa grazie ad alcuni ambienti molto particolari sulla Terra. Uno di questi è un fiordo (un braccio di mare che si insinua nella costa (anche per vari km) inondando un'antica valle glaciale o fluviale) presente nell'Artico Canadese, che secondo gli scienziati mostra caratteristiche geologiche che per certi versi potrebbero essere simili a quelle che troveremmo su Europa. Una delle cose che maggiormente intriga gli scienziati è che questo fiordo è ricco di emissioni di zolfo attraverso il ghiaccio. Queste emissioni sono causate da batteri che vivono sotto il ghiaccio, e studiarli in dettaglio potrebbe aiutarci a capire come rilevare batteri dallo spazio quando avremmo una sonda vicino a questa lontana luna.

Europa stessa ha una superficie ricca di zolfo anche se non si conosce l'esatta origine di questi depositi. Secondo molti astrobiologici, potrebbero essere appunto segni di forme di vita. Ma per dirlo con certezza serviranno molti altri studi, perché potrebbero anche essere depositi formati grazie alle emissioni di zolfo dei vulcani di Io, un'altra delle lune di Giove.

Tornando sul nostro pianeta, e in particolare nell'Alto Circolo Polare del Canada, il Passo del Fiordo di Borup è per adesso l'ambiente ideale per mettere alla prova l'ipotesi astrobiologica.

"Abbiamo scoperto che il zolfo elementare (S) può contenere bioimpronte morfologiche, mineralogiche e organiche della presenza di batteri. Se si troveranno queste stesse bioimpronte su Europa, si potrebbe suggerire la possibile presenza di organismi viventi" ha spiegato Damhnait Gleeson, del SINC e autore principale del nuovo studio.
Le bioimpronte sono associate con alcune particolari forme che il zolfo assume, in cui appaiono resti mineralizzati di microorganismi e materiale extracellulare. Grazie alla microscopia elettronica e a svariate tecniche di difrazione a raggi-X, la formazione di un raro tipo di zolfo è stato anche osservato in associazione con componenti organici: la rosickyte. Per di più, piccole quantità (parti per milioni) di proteine, grassi acidi e altre biomolecole sono comparse nel materiale solforoso.

Ci sono moltissime tracce di attività batterica" ha spiegato Gleeson, che si chiede se la crosta ghiacciata di Europa, o gli oceani e laghi sotto di essa, potrebbero ospitare comunità microbiche che usano lo zolfo come fonte di energia.

La ricerca è stata pubblicata nel giornale "Astrobiology".

http://www.eurekalert.org/pub_releases/ ... 053012.php


si spera ke la prox missione su europa,parta con idee ben precise,e non affidarsi al caso [;)]


Ultima modifica di ubatuba il 09/06/2012, 12:08, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 09/06/2012, 14:49 
finché non si manderà una sonda in loco, possibilmente in grado di scavare e mandare un'altra sonda nell'eventuale lago sottostante rimarranno solo ipotesi [|)]
comunque stiamo pur sempre parlando di una superficie ghiacciata e arida, trovare qualche batterio autoctono sarebbe già molto...



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MessaggioInviato: 09/06/2012, 22:35 
pazientiamo ankora qualke anno,poi si spera,la missione dell'esa ci potra' dire se le ns idee erano attendibili o mere illusioni [;)]


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MessaggioInviato: 20/06/2012, 15:05 
la ricerca della vita su europa passa dall'artico,in effetti e' incomprensibile come possa esserci zolfo sulla superficie di europa,alcuni sostengono che potrebbero essere depositi giunti da io.In effetti sull'artico esiste un fiordo con grandi emissioni di zolfo causate da batteri che vivono sotto il ghiaccio,tutto cio'fa ipotizzare ad alcuni la possibilita'che pure su europa possano esistere simili situazioni

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Emissioni di solfo nel Passo Borup Fjord, nell'Artico Canadese. Credit: D. Gleeson




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Immagine della luna Euorpa, ottenuta dalla sonda Galileo. Le zone più arancioni sono ricche di zolfo. Credit: NASA/JPL




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Immagine della superficie di Europa vista in colori e contrasto più alto per evidenziare i diversi composti della superficie. Credit: NASA/JPL


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MessaggioInviato: 12/03/2013, 18:06 
Se si potesse leccare la superficie della luna ghiacciata Europa, in orbita intorno a Giove, si potrebbe in realtà gustare l'oceano sottostante! Questa l'ipotesi della nuova pubblicazione di Mike Brown, astronomo del Caltech, insieme a Kevin Hand, del JPL. Nuovi dettagli mostrano prove che l'acqua salata dell'oceano sottostante riesce ad arrivare, tra le crepe, sulla superficie!
La scoperta si basa su alcuni dei migliori dati raccolti a riguardo dalla sonda spaziale Galileo (1989-2003), che suggeriscono uno scambio chimico tra l'oceano sottostante e la superficie, rendendo così l'oceano un ambiente molto più chimicamente ricco! Il nuovo lavoro è pubblicato in un paper accettato sul giornale scientifico "Astronomical Journal".

Questo scambio "significa che tanta energia potrebbe arrivare nell'oceano, e questo è un elemento molto importante per determinare la possibilità che ci sia vita. Significa anche per sapere cosa c'è nell'oceano, basta analizzare bene la superficie!

L'oceano presente su Europa copre l'intera luna ed è spesso circa 100 km, coperto da una crosta di ghiaccio d'acqua. Dai giorni delle missioni Voyager e Galileo gli scienziati hanno continuato a dibattere riguardo alla composizione della superficie di Europa. Lo spettrometro infrarosso presente su Galileo non riuscì ad ottenere dati abbastanza dettagliati da identificare in maniera definitiva alcuni dei materiali presenti sulla superficie. Adesso però, usando il telescopio Keck II, sulla sommità del Mauna Kea, insieme allo spettrometro OSIRIS, Brown e Hand sono riusciti ad identificare caratteristiche spettroscopiche della superficie di Europa che indicano la presenza di sale di solfato di magnesio, in un minerale chiamato epsomite, che potrebbe esssersi formato per via dell'ossidazione di un minerale che ha origine dall'oceano sottostante.

Brown e Hand hanno iniziato a mappare la distribuzione dell'acqua pura vs tutto il resto. Lo spettro rilevato ha evidenziato che l'emisfero che guida nell'orbita di Europa contiene molto più "non ghiaccio d'acqua" sulla superficie. Poi, a latitudini più basse, l'emisfero opposto è quello con le concentrazioni maggiori di materiale ghiacciato diverso dall'acqua. Nei dati sono riusciti ad evidenziare un segnale mai rilevato prima nello spettro di Europa. I due ricercatori si sono messi così a cercare di capire a cosa poteva corrispondere questo nuovo segnale rilevato e hanno testato tutto finché non hanno capito che quello che avevano visto è il solfato di magnesio!

Il solfato di magnesio sembra essere generato dall'irradiazione dello zolfo espulso dai vulcani della lontana luna Io. I sali di cloruro di magnesio hanno avuto invece origine nell'oceano sottostante. I cloruri come quello di sodio o di potassio, che dovrebbero essere presenti in abbondanza sulla superficie di Europa, sono in generale non rilevabili perché non hanno delle caratteristiche spettrali chiaramente identificabili nell'infrarosso. Ma il solfato di magnesio è rilevabile! Gli autori ritengono che la composizione dell'oceano di Europa potrebbe essere simile per molti aspetti agli oceani salati presenti sulla Terra.

Europa è considerato il target migliore che abbiamo per cercare vita lontano dal nostro pianeta. La comunità scientifica internazionale lavora da decenni alla ricerca di indizi per capire qualcosa in più di questa luna e sarebbe di grande aiuto riuscire ad avere una missione dedicata. In origine doveva esserci una missione fatta in tandem con la ESA. Gli europei avrebbero mandato una sonda per esplorare Ganimede e Callisto mentre la NASA avrebbe spedito una sonda che studiasse da vicino Europa. Purtroppo dopo il ritiro della NASA per mancanza di fondi, Europa resterà senza possibilità di studio dedicato, mentre la missione dell'ESA, JUICE, arriverà a studiare Ganimede nel 2030 circa

Un'altra possibilità riguarda l'ipotesi di missione chiamato "Europa Ice Clipper", ma dopo ulteriori recenti tagli al budget, sembra comunque poco probabile che venga percorsa questa pista.
Probabilmente esplorare da vicino Europa è un'impresa che toccherà alle generazioni future.

http://www.nasa.gov/topics/solarsystem/ ... 30305.html

da link2universe

veramente quanto mai interessanti queste novita su europa,e c'e' da rimanere allibiti che non esistano programmi x l'esplorazione di tale satellite,quanto mai interessante da tutti i punti di vst e magari con possibilita'di trovare pure determinate forme di vita nell'oceano che ricopre europa-----


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