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MessaggioInviato: 24/04/2012, 12:45 
Viste per la prima volta dalla Terra le spettacolari aurore polari di Urano. Il fenomeno generato dall'interazione del vento solare con il campo magnetico del pianeta e del tutto simile a quello osservabile ai poli terrestri, è stato ripreso dal telescopio spaziale Hubble e permette di ottenere preziose indicazioni sulla struttura interna del lontano pianeta. Le immagini analizzate da un gruppo internazionale di ricercatori guidato dall'Osservatorio di Parigi e pubblicate sulla rivista della American Geophysical Union, hanno permesso di identificare due enormi tempeste magnetiche, grandi quanto la Terra, che hanno provocato aurore sul lato di Urano esposto al Sole. In precedenza erano già stati osservati segnali di aurore nell'atmosfera di Urano quando nel 1986 la sonda Voyager 2 passò nei pressi del terzo più grande pianeta del Sistema solare, ''ma mai prima d'ora avevamo potuto osservare con un telescopio queste emissioni di luce'', ha spiegato Laurent Lamy, uno dei responsabili della ricerca. A differenza delle aurore sulla Terra, che possono comparire nel cielo per molte ore, le aurore rilevate su Urano sembrerebbero durare soltanto un paio di minuti. Si tratta di informazioni preziosissime che possono aiutare a comprendere meglio la magnetosfera e più in generale le dinamiche interne di questo lontano e poco conosciuto gigante gassoso.

Fonte: Ansa




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MessaggioInviato: 24/08/2012, 15:57 
Urano è uno dei più affascinanti e meno conosciuti mondi del Sistema Solare. Non è mai stato visitato da alcuna sonda dedicata e gli unici dati che abbiamo provengono dalla sonda Voyager2 e da osservazioni fatte con telescopi terrestri e spaziali. Purtroppo, essendo distante quasi 3 miliardi di km dal Sole (19 unità astronomiche (quasi 4 volte più lontano dal Sole rispetto a Giove)), è difficile da tenere d'occhio. Ma occasionalmente viene fotografato e ogni volta svela qualche piccola sorpresa. L'articolo di copertina dell'ultimo numero della prestigiosa rivista scientifica Icarus è dedicato proprio ad Urano perché Larry Sromovsky insieme ad altri 16 scienziati, hanno segnalato la scoperta di nuove macchie nelle nuvole dell'atmosfera di Urano. Nelle latitudini nordiche del pianeta occasionalmente si formano tempeste molto grosse e sono state osservate simili macchie nel 1999, nel 2004, nel 2005 e poi basta fino all'anno scorso.

Nuove tempeste sono comparse nel Luglio 2011 ma non sono state notate fino alla fine di Ottobre. Si trattava di due diverse tempeste presenti vicino alla stessa latitudine (23 e 25 gradi nord), ma con velocità molto diverse tra di loro. Una si muoveva a 9.2 gradi al giorno, l'altra 1.4 gradi al giorno. Sapendo questo, gli astronomi hanno predetto che le due tempeste si sarebbero incontrate molto da vicino il 25 Dicembre 2011. Così hanno chiesto di poter usare Hubble per sfruttare questa grande opportunità e hanno avuto il via libera per tre giorni: 20 Dicembre, 25 Dicembre e 29 Dicembre. Ma invece di un incontro tra due tempeste, quello che hanno scoperto è stato qualcosa di molto differente: la macchia originale era scomparsa, ma la seconda macchia aveva ora una più piccola macchia nera che le stava vicina. Molte tempeste scure sono state osservate su Nettuno ma questa è solo la seconda mai osservata su Urano.



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Macchie scure e chiare vicine tra di loro, su Urano. Credit: STScl/ Heidi Hammel/ Emily Lakdawalla

Grazie alla ricerca di Emily Lakdawalla, della Planetary Society, abbiamo le immagini ricostruite di Urano e le macchie visibili vicine. Se guardate bene, ci sono delle somiglianze con un'altra famosissima macchia scura vicina ad una macchia bianca: la Grande Macchia Scura vista dalla sonda Voyager2, nell'atmosfera di Nettuno (da allora la macchia è scomparsa).



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Vista di Nettuno catturata dalla sonda Voyager 2, da 10 milioni di km, il 17 Agosto 1989. Credit: NASA/JPL/Bjorn Jonsson

La Grande Macchia Scura è accompagnata da più piccole nuvole bianche, battezzate dagli scienziati "nuvole compagnie" perché viaggiavano insieme alla macchia nonostante in quella zona dell'atmosfera dovevano seguire tutt'altri profili. In origine, queste nuvole furono descritte da Heidi Hammel, che le chiamò "orografiche". Tipicamente, sulla Terra, le nuvole orografiche si formano in cima alle montagne, dove l'aria umida viene portata in alto e si espande nelle zone di bassa pressione, formando nuvole. Ovviamente non ci sono montagne su Nettuno, ma il principio è lo stesso, l'aria viene portata verso le zone più esterne e alte e li si raffredda, passando dalla fase liquida alla formazione di nuvole. Sulla Terra questo si basa sulle montagne che portano in alto l'aria umida ma su Nettuno questo lo faceva la tempesta scura al centro. (Le nuvole qui sono di metano non di acqua).

I ricercatori spiegano che le due macchie osservate su Urano potrebbero mostrarci le prime fasi della nascita della tempesta che abbiamo visto finire su Nettuno. Quindi potremmo avere tra le mani la scoperta di un meccanismo più universale circa la formazione di questi mostri giganteschi.

Un'altra cosa importante che si deduce da questa scoperta è che Urano è un pianeta molto attivo, con tante tempeste che continuano a formarsi e sparire nell'arco di poche settimane e buchi nell'atmosfera che possono permettere di guardare nelle profondità del pianeta.
Se a questo si aggiunge che Urano ha una rotazione unica nel Sistema Solare ed alcune delle più intriganti lune che conosciamo, diventa una destinazione davvero interessante per una futura missione robotica, come Cassini per Saturno.

http://adsabs.harvard.edu/abs/2012Icar..220....6S

http://archive.stsci.edu/proposal_searc ... t&id=12463

http://www.planetary.org/blogs/emily-la ... ranus.html

magari sarebbe opportuno che la nasa dedicasse una sonda a questo lontanissimo pianeta x cercare di capirne tutte le sue tematiche misteriose ed affascinanti [;)]


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MessaggioInviato: 24/08/2012, 16:36 
Belle immagini, vai Ubatuba!



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MessaggioInviato: 24/08/2012, 20:33 
sì belle immagini, Urano è forse il più inquietante del sistema con la sua rivoluzione "rotolata"



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MessaggioInviato: 25/08/2012, 13:40 
a parte il passaggio voyager,e'un pianeta di cui le dinamiche sono completamente sconosciute,magari un pensierino x una sonda non sarebbe la disprezzare [^]


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MessaggioInviato: 25/08/2012, 14:26 
la butto lì, ma invece di singole "missioni", non si potrebbe inviare una sonda STABILE (almeno finché continua a funzionare alché sarà sostituita), per ognuno dei pianeti del sistema solare, creare dei dipartimenti alla nasa e nelle varie agenzie e continuare a raccogliere dati sul lungo perido senza assegnare per forza un termine e perdere definitivamente la sonda inviata ogni volta?



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MessaggioInviato: 28/09/2012, 12:29 
se qualkuno e' interessato all'osservazione di urano,ci sara' la possibilita'di visionarlo x qualke serata.................................................



28/09/2012 Caccia a Urano



"Da stasera, per qualche sera, sarà possibile osservare il lontano pianeta Urano in opposizione la notte del 29. Una guida per trovarlo


Il pianeta Urano sarà in opposizione domani, 29 settembre, il che vuol dire che Urano è direttamente dalla parte opposta al Sole nel nostro cielo. Sorge precisamente al momento del tramonto del Sole e tramonta quando la nostra stella sorge di nuovo, raggiungendo la massima altezza alla mezzanotte locale, o all'una se ci troviamo in una zona con l'ora legale ancora attiva.
E' stato scoperto accidentalmente da William Herschel la notte del 13 marzo 1781, mentre tutti gli altri pianeti fino ad allora erano noti da tempi preistorici. Il motivo del ritardo è dovuto al fatto che, sebbene si tratti del terzo pianeta in ordine di grandezza dopo Giove e Saturno, è veramente debole. Se si conosce l'esatto punto in cui guardare è possibile vederlo ad occhio nudo sotto un cielo limpidissimo ma per la maggior parte dei casi serve un binocolo ed una buona mappa del cielo per trovarlo tra migliaia di stelle di simile brillantezza.
Quando Herschel lo osservò non fu neanche sicuro della natura: una nebulosa, una cometa o un pianeta? Dopo una o due notti ne percepì il movimento, quindi la nebulosa fu scartata. La forma e la dimensione non variava, quindi non era una cometa.
Una volta determinata l'orbita, Herschel capì di trovarsi di fronte ad un nuovo pianeta: 51.118 chilometri di diametro, quattro volte la Terra. La sua orbita si trova a 19 Unità Astronomiche, circa il doppio rispetto a Saturno.
Nei binocoli, Urano è indistinguibile dalle altre stelle. Attualmente si muove nella costellazione dei Pesci. La notte dell'opposizione non è la migliore per osservarlo dal momento che ci sarà una Luna Piena non molto distante (essendo piena, è anch'essa in opposizione quindi si trova davvero molto vicina con la sua luce). La ricerca del pianeta è quindi migliore stanotte oppure nelle notti della settimana a seguire. Non conviene iniziare la ricerca partendo dalle stelle dei Pesci, troppo deboli per poter agire da riferimento. Si può invece partire dal grande Quadrato di Pegaso, posizionato nell'orizzonte sud dell'emisfero boreale a circa due terzi dall'orizzonte intorno a mezzanotte.
Si possono utilizzare le due stelle sul lato sinistro del quadrato, Alpheratz e Algenib, e proiettare la linea immaginaria che le unisce verso l'orizzonte. A circa la stessa distanza tra le due stelle, un binocolo mostrerà qualcosa di simile ad una stella doppia, le due "stelle" più brillanti in questa zona di cielo.
La stella a sinistra è 44 Piscium, mentre la "stella" a destra è il pianeta che stiamo cercando. Ponete attenzione alla distanza tra questi due oggetti e cercateli anche nelle notti a seguire: Urano si muoverà verso la destra e la distanza da 44 Psc andrà ad aumentare.
Nei binocoli, come detto, Urano sembra una stella mentre con un telescopio e un ingrandimento a 200x sarà possibile osservare un piccolo disco dal colore azzurrino-verde.
Urano ha 27 lune conosciute ma sono troppo deboli per essere osservate in un piccolo telescopio.

STRANI FATTI SU URANO
Una delle cose più interessanti di urano è l'inclinazione del suo asse di rotazione. La maggior parte dei pianeti ruota intorno al polo che punta più o meno ad un angolo di 90° rispetto al piano orbitale mentre l'asse di Urano coincide quasi con il piano stesso. Il risultato è che il Sole continua a baciare costantemente o quasi l'emisfero nord del pianeta per metà anno uraniano e l'emisfero sud per l'altra parte dell'anno. Inoltre il pianeta sembra "rotolare" lungo la sua orbita.
Quando Herschel lo ha scoperto ha impiegato molto tempo per trovare un nome: passò per George's star in onore al re George III, ma non si trattava di un personaggio particolarmente popolare. Alla fine, Johann Bode suggerì il nome Urano dal nome del dio del cielo greco, Ouranos, e così fu accettato.

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MessaggioInviato: 20/10/2012, 12:25 
Nuovi Sorprendenti Dettagli Riguardo Al Complesso Sistema Meteorologico di Urano

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Nuove immagini agli infrarossi che mostrano dettagli dell'atmosfera di Urano che non avevamo mai visto prima. Credit: NASA/ESA/L.A. Sromovsky/P.M.Fry/H.B. Hammel/I. de Peter/K.A. Rages


Immaginatevi questa scena: un'atmosfera densissima e molto tempestosa, con venti che arrivano a ben 900 km/h e tempeste tanto grandi da divorarsi interi continenti terrestri. Il tutto condito da temperature che arrivano a -220°C! Benvenuti nell'inferno freddo di Urano! E pensare che quando il pianeta fu visto per la prima volta da vicino, dalla sonda Voyager 2, sembrava il più blando e monotono del Sistema Solare. Nuove immagini in alta risoluzione ottenute con il Keck Observatory, delle Hawaii, hanno però esposto in incredibile dettaglio la sorprendente ed intensissima attività meteorologica di questo pianeta ancora tutto da scoprire.

"La mia prima reazione davanti a queste immagini è stata "wow", e poi la mia seconda reazione è stata "WOW", ha spiegato Heidi Hammel, co-investigatore delle nuove osservazioni. "Queste immagini rivelano una complessità strepitosa dell'atmosfera di Urano. Sapevamo che il pianeta era attivo, ma prima d'ora molta dell'attività era solo rumore nei nostri dati."



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Immagine di Urano ottenuta dalla camera WFC3 del telescopio Hubble, il 25 Dicembre 2011. Credit: Ted Stryk, STScl/Heidi Hammel

Con la sua bellissima atmosfera bluastra, Urano può sembrare così blando, ma quello che viene fuori è un sistema di tempeste globali davvero contorto e complesso e anche se probabilmente si tratta, relativamente al pianeta, di tempeste meno violenti di quelle terrestri, il clima su Urano è davvero tanto tanto bizzarro!

"Alcuni di questi sistemi meteorologici rimangono fissi alle stesse latitudini e li subiscono queste grande variazioni nell'attività. Altre invece si vedono mentre si spostano verso l'equatore mentre cambiano sia in grandezza che in forma. Misurazioni migliori dei campi di vento che circondano questi massicci sistemi di tempeste saranno sicuramente la chiave per risolvere questi misteri." spiega Larry Sromovsky, dell'Università Wisconsin-Madison.

Sromovsky, Hammel ed i loro colleghi stanno usando nuove tecniche infrarosse per ottenere le "più ricche e dettagliate immagini di Urano, mai ottenute da qualsiasi strumento su qualsiasi osservatorio. Nessun altro telescopio è mai riuscito a riprodurre un risultato simile" ha spiegato Sromovsky.

Quello che il team è riuscito a scoprire è un vasto sistema di tempeste piccole ma mai viste prima e distribuite su tutto il pianeta. Gli astronomi sperano di riuscire a comprendere qualcosa riguardo al pianeta dal movimenti di queste tempeste e poter poi spiegare i pattern strani che i venti seguono.




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Immagine più vecchia, ottenuta qualche anno fa nel vicino-infrarosso di Urano, con i suoi anelli e le sue lune, visto dal Keck Observatory. L'immagine mostra quanto è inclinato il pianeta. Credit: Lawrence Sromovsky/Keck Observatory

In particolare gli astronomi si sono concentrati su una banda di nuvole poco a sud dell'equatore di Urano e di un piccolo gruppo di strutture convettive che si trovano vicino alle regioni del polo nord del pianeta. Strutture queste queste non sembrano esistere nell'emisfero polare sud, ma sono simili alle nuvole di tipo "popcorn" che si notano occasionalmente su Saturno. Il polo nord di Urano non è visibile dalla Terra in questo momento, ma quando tornerà in vista, i ricercatori cercheranno di vedere se potranno intravedere una formazione a vortice polare simile a quella vista al polo sud di Saturno.

La forza dietro queste strutture dev'essere l'energia solare perché non c'è nessun fonte di energia interna rilevata. "Ma il problema è che il Sole è 900 volte più debole dove si trova Urano, rispetto alla Terra, perché si trova appunto 30 volte più lontano. Quindi non c'è la stessa intensità di energia solare per alimentare questi sistemi" ha spiegato Sromovsky. "Quindi l'atmosfera di Urano deve operare come una macchina estremamente efficiente, con pochissima dissipazione di energia. Eppure le variazioni meteorologiche che vediamo sembrano sfidare questo requisito."

Una possibile spiegazione è che il metano viene spinto verso nord per via della cintura di convezione atmosferica che spinge verso il polo, dove si unisce alle strutture convettive che si vedono nelle nuove immagini. Questo fenomeno potrebbe essere stagionale secondo il team, ma devono ancora raccogliere molte informazioni prima di mettere insieme un chiaro modello delle stagioni ed i pattern dei venti su Urano.

"Urano sta cambiando e c'è sicuramente qualcosa di diverso che ha luogo ora nelle due regioni polari" ha spiegato il ricercatore.
Le nuove immagini insieme ai dati sono stati presentati presso la riunione della Divisione delle Scienze Planetarie della American Astronomical Society.

http://www.news.wisc.edu/21179


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di statico nel sistema solare non esiste prorpio nulla,da rivedere tutte le ns certezze passate..................................[;)] urano un pianeta ancora sconosciuto...............................


Ultima modifica di ubatuba il 20/10/2012, 12:30, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 05/03/2013, 17:41 
grazie al lavoro di un astrofotografo,che ha "ripulito"foto della mitica voyager 2 del satellite umbriel,si ha un immagine piu' chiara e dattagliata del satellite di urano..........................................................

.........................................................................................................



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Immagine ricostruita della superficie della luna Umbriel, di Urano, fotografata dalla sonda Voyager 2. Credit: NASA/JPL/Ted Stryk

Urano è uno dei pianeti più complessi e misteriosi del sistema solare ma allo stesso tempo uno dei meno studiati in assoluto. In parte è dovuto alla lontananza del pianeta rispetto a noi (circa 3 miliardi di km dalla Terra), ed in parte al fatto che una missione dedicata costerebbe molti soldi che non ci sono mai stati negli ultimi decenni nel mondo dell'esplorazione planetaria. Ad oggi, l'unica missione ad averla studiato da vicino è la sonda Voyager 2, che ha sorvolato il pianeta nel Gennaio del 1986, mandato straordinarie foto di questo mondo e delle sue tante lune. E le lune sono proprio uno dei più grandi tesori di questo sistema! Un'esempio è Umbriel, grande circa 1200 km in diametro ha una superficie molto scura rispetto alle altre lune, fatta eccezione per una zona misteriosamente bianca su quello che sembra essere un grande cratere. Voyager 2 scattò due immagini della luna a 10 km per pixel di risoluzione ma purtroppo una delle immagini era leggermente sottoesposta alla luce e l'altra era un po' "annebbiata".
Grazie però al lavoro di ristrutturazione di un astrofotografo, abbiamo una nuova versione dell'immagine che riesce a riportare fuori molto dettaglio della superficie!

Ci sono state già precedenti ristrutturazioni delle vecchie immagini, ma lavoravano sempre a partire delle immagini già disponibili e quindi restavano sempre anche con gli stessi artefatti di elaborazione ottenuti in origine, con tutti i loro difetti. Le foto poi erano tutte molto piccole e si vedevano male. Quello che Ted Stryk ha fatto è ripartire dall'origine e lavorare da zero con solo i dati della sonda in mano. Così riuscito a combinare una nuova immagine 125% la grandezza originale, creando una nuova vista a colori, rifinendo molto di più i dettagli presenti e che forse finalmente ci può dare un'idea com'è davvero Umbriel (o per lo meno la parte visibile).

Il grande cratere brillante che vedete si chiama Wunda ed ha un diametro stimato intorno ai 131 km. Non vi ingannate dal fatto che si tratta di un cratere situato in quello che sembra il polo nord. Ricordate che Urano ha come particolarità quella di essere totalmente inclinato sul suo asse e così anche le sue lune che seguono un orbita equatoriale intorno al gigante ghiacciato. Il cratere Wunda (che prende il nome da uno spirito oscuro della mitologia degli aborigeni australiani), si trova all'equatore della luna.


Umbriel è la terza più grande e la quarta più massiccia luna di Urano con una densità di circa 1.39 g/cm^3, che indica una consistenza principalmente di ghiaccio d'acqua con una componente non di ghiaccio stimata intorno al 40% della sua massa. Questa massa non ghiacciata potrebbe essere roccia o materiale organico carbonaceo.
La presenza del ghiaccio d'acqua è stata rilevata anche da osservazioni spettroscopiche nell'infrarosso che hanno svelato come le bande di assorbimento del ghiaccio d'acqua sono molto più forti su uno degli emisferi (quello rivolto nella direzione dell'orbita intorno ad Urano) rispetto all'opposto. Il motivo di quest'asimmetria è sconosciuto ma potrebbe avere avuto a che fare con il continuo bombardamento di particelle cariche da parte della magnetosfera di Urano.

Attualmente Umbriel non è coinvolto in alcuna risonanza orbitale con altri satelliti ma in passato potrebbe essere stato in risonanza 1:3 con Miranda e questo potrebbe aver contribuito a riscaldare l'interno della luna, causando qualche attività geologica. Ma dopo che Miranda è sfuggita alla risonanza, l'eccentricità dell'orbita di Umbriel è diminuita, eliminando la fonte di calore.

Probabilmente Umbriel conserva intatto il registro di tutti gli impatti che ha subito nella sua storia, ma ci sono ancora anche i segni della sua attività geologica iniziale. Si possono ancora notare alcune tracce di poligoni e forme complesse lunghe centinaia di km, causate probabilmente dal movimento della crosta. Se ci fosse mai stato un oceano in passato, questo dovrebbe ormai essere ghiacciato da molto, anche se potrebbe essere durato abbastanza a lungo se all'interno la quantità di ammoniaca era molto alta.

Purtroppo abbiamo pochi dati riguardo a questa luna e l'unica immagine mostra un solo emisfero. Una missione dedicata potrebbe sorprenderci moltissimo, come in parte è successo con l'arrivo di Cassini intorno a Saturno.

http://en.wikipedia.org/wiki/Umbriel_(moon)

http://www.planetary.org/multimedia/spa ... rsion.html

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MessaggioInviato: 31/08/2013, 10:04 
I «troiani» del Sistema solare esterno sono più numerosi del previsto. Di tutti gli oggetti sparsi fra Giove e Nettuno, ben il tre percento dovrebbe condividere l'orbita con Urano o Nettuno.


L'Urano della mitologia teneva in catene la sua stessa prole, i Ciclopi. Quello dell'astronomia non è da meno: non compie una passeggiata attorno al Sole che sia una senza portarsi appresso, tenuto ben saldo al guinzaglio, il piccolo 2011 QF99. Un "cucciolo" d'asteroide di appena 60 km di diametro, la cui fedeltà gravitazionale al gigante gassoso va avanti da qualche centinaio di migliaia di anni.
Non è il solo, Urano, a circondarsi di compagni devoti con i quali condividere il viaggio. Dispongono di "troiani" al seguito - così gli astronomi chiamano gli asteroidi che condividono l'orbita di un pianeta - anche Marte, Giove, Nettuno e persino la Terra. Ma era convinzione degli astronomi che a Urano fossero preclusi, soggetto com'è alla concorrenza di vicini dannatamente attraenti (in termini gravitazionali) del calibro di Nettuno o Giove.
Evidentemente così non è, come dimostra l'esistenza di QF99. E stando al team d'astronomi della University of British Columbia che ne scrive oggi su Science, il piccolo asteroide potrebbe essere solo l'antipasto. «In modo piuttosto sorprendente, il nostro modello prevede che tre oggetti su cento, fra quelli sparsi in un qualsiasi momento tra Giove e Nettuno, dovrebbero essere co-orbitali di Urano o Nettuno», dice infatti il primo autore dello studio, Mike Alexandersen. Una percentuale, questa, mai calcolata in precedenza, e assai più elevata rispetto alle stime.
Stando alle simulazioni, QF99 dovrebbe tenere compagnia a Urano ancora per un milione di anni, prima di svincolarsi dal guinzaglio gravitazionale. Un accompagnamento a termine, dunque, la cui osservazione ci aiuta a comprendere meglio l'attuale evoluzione del Sistema solare. «Studiando il processo attraverso il quale i troiani vengono temporaneamente catturati», spiega infatti Alexandersen, «riusciamo a capire un po' meglio come gli oggetti si spostano nella regione planetaria del Sistema solare».

Fonte: MEDIA INAF

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http://www.skylive.it/NotiziaAstronomic ... _urano.txt


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Ecco una vista ad alta risoluzione di Miranda, uno dei mondi più incredibili del Sistema Solare
Mosaico ad alta risoluzione della luna Miranda, di Urano! Quando gli scienziati videro per la prima volta questa luna, visitata soltanto da Voyager 2, non riuscivano a credere a quello che avevano davanti agli occhi! La geologia di questo posto è folle!
Per diverso tempo avevano pensato che Miranda fosse una luna che dopo un impatto si fosse spaccata e poi ricompattata alla meglio. In realtà quell'ipotesi è stata abbandonata e adesso si pensa che Miranda abbia iniziato, nella sua storia primordiale, un lungo processo di differenziazione geologica, come tutti gli altri pianeti, ma che sia rimasta ghiacciata nel tempo improvvisamente. Come e perché è ancora un mistero, e abbiamo soltanto quest'immagine della luna, e non sappiamo quindi com'è fatta dall'altra parte, sull'emisfero opposto!
Una cosa è certa, studiare Miranda sarebbe un paradiso per i geologi planetari perché è praticamente un fermo immagine di processi di formazione planetaria, mentre succedevano! Cosa chiedere di meglio!
L'intero sistema di Urano in realtà è tra i più misteriosi e complessi del Sistema Solare, ed è uno dei meno esplorati in assoluto, visto che l'abbiamo solo visitato di striscio una volta.
Purtroppo non ci sono ancora missioni in programma.

da link2universefacebook


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Meraviglioso scatto di Urano e le sue lune, nel vicino infrarosso del Hubble Space Telescope. La grande luna in basso a destra è Ariel, mentre le altre sono, dall'alto in senso orario: Desdemona, Belinda, Portia, Cressida, e Puck.

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Enormi tempeste fotografate dall'Osservatorio Keck nell'atmosfera del lontano Urano tra il 5 e 6 Agosto 2014. Credit: UC Berkeley/Keck Observatory

Enormi tempeste fotografate dall'Osservatorio Keck nell'atmosfera del lontano Urano tra il 5 e 6 Agosto 2014. Credit: UC Berkeley/Keck Observatory

Come sappiamo dall'esperienza diretta con il nostro pianeta, il tempo meteorologico può essere davvero imprevedibile certi giorni. E mentre uragani minacciano le Hawaii, in cima al più grande vulcano dello stato Pacifico, gli astronomi dell'Osservatorio W.M. Keck, volgono il loro sguardo verso il meteo di uno dei più misteriosi e lontani pianeti del Sistema Solare: Urano. Durante l'incontro ravvicinato con il pianeta da parte della sonda Voyager 2, nel 1986, il pianeta era particolarmente tranquillo, con pochissime nuvole visibili nell'atmosfera. Quando però il pianeta i è avvicinato all'equinozio, nel 2007 (con il Sole che puntava direttamente sopra il suo equatore), enormi tempeste hanno iniziato a nascere ovunque sul pianeta. Molte di queste sono sparite poco tempo dopo, ma ora gli astronomi stanno osservando un nuovo intenso picco di attività e sembra davvero spettacolare!

"Siamo sempre molto ansiosi di vedere la prima immagine della notte di qualsiasi pianeta o satellite si tratti, dato che non sappiamo mai che cosa comparirà davanti ai nostri occhi" ha spiegato Imke de Pater, professore presso la UC Berkeley ed a capo del team. "Questa struttura estremamente brillante che abbiamo il 6 Agosto 2014 mi ricorda di una simile tempesta molto brillante che avevamo visto nell'emisfero sud di Urano durante gli anni che portavano all'equinozio."

"Anche dopo tutti questi anni di osservazioni, una nuova immagine di Urano da parte dell'Osservatorio Keck può fermarmi sul posto e farmi dire wow!" ha spiegato Heidi Hammel, membro del team di osservazione.

Sin dall'equinozio nel 2007, L'emisfero Nord di Urano ha pian piano iniziato a passare in vista, mentre il polo sud ormai non è più visibile. La struttura luminosa di cui parlava de Pater è conosciuta come "Berg", perché la struttura era visibile appena sotto l'alone polare, e somigliava ad un iceberg tagliato dalla calotta polare. Il Berg oscillava in latitudine tra le latitudini Sud a 32 e 36 gradi, e continuò così sin dal 2000. Nel 2004 era diventata molto brillante e nel 2005 iniziò a migrare verso l'equatore dove diventò un sistema di tempeste estremamente potente. Nel 2009, arrivata a pochi gradi dall'equatore, si dissipò interamente.

L'attuale tempesta è persino più brillante di Berg. La sua morfologia è piuttosto simile, ed il team si aspetta che possa essere legata ad un vortice presente molto più nelle profondità dell'atmosfera. Dalle immagini nel vicino-infrarosso, scattate a 2.2 micron, il team è anche riuscito a determinare che la tempesta può raggiungere altitudini molti elevate. I ricercatori si stanno ora concentrando sui calcoli necessari per determinare la precisa altitudine, ma sulla base delle letture della luminosità a queste lunghezze d'onda, si aspettano che possa arrivare ad altitudini vicine alla tropopausa.

http://www.keckobservatory.org/recent/e ... _on_uranus

http://www.link2universe.net/2014-08-09 ... -di-urano/


Ultima modifica di ubatuba il 10/08/2014, 10:07, modificato 1 volta in totale.

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Miranda, la luna “Frankenstein” di Urano: ecco perché ha un aspetto bizzarro

voyager urano mirandaMiranda (dall’omonimo personaggio de “La tempesta” di Shakespeare) è la luna più piccola e interna di Urano: scoperta da Gerard Kuiper il 16 febbraio 1948, è sempre stata motivo di perplessità per gli scienziati. La sua superficie ricorda infatti il mostro Frankenstein, un bizzarro collage di parti che non coincidono e non formano un tutt’uno omogeneo. Miranda ha un diametro di 471 km, 1/7 della nostra Luna, e vi si trovano canyon 12 volte più profondi del Grand Canyon in USA.

miranda urano“Miranda ha una superficie davvero bizzarra e deformata,” dichiara Noah Hammond, scienziato a capo del team alla Brown University. “E’ una luna davvero bella ed esotica.” Su Miranda si trovano tre formazioni dette coronae, strutture ellissoidali uniche nel nostro Sistema Solare, e ciascuna prende il nome da località citate nelle opere di William Shakespeare.

I ricercatori hanno scoperto che il responsabile dell’apparenza di Miranda è proprio il pianeta attorno a cui orbita, Urano: la forza gravitazionale (un po’ come quella esercitata tra Terra e Luna) avrebbe distorto il satellite, tanto da riscaldarlo e portare a sconvolgimenti interni, e ciò spiegherebbe anche la presenza delle coronae

http://www.meteoweb.eu/2014/10/miranda- ... ro/330566/


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Questa luna che qui si intravede appena si chiama Puck e orbita intorno ad Urano! E' stata scoperta nel 1986 dalla sonda Voyager 2 ed è grande circa 162 km. Purtroppo si trovava piuttosto lontano durante il sorvolo della sonda quindi non si vede molto della sua superficie. Sappiamo però che è un mondo ricco di ghiaccio d'acqua, quasi sferico, e con un cratere che domina la sua superficie, grande 45 km in diametro! Si trova molto all'interno rispetto alle altre lune, posizionata tra gli anelli e Miranda.
[Adrian]


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