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U.F.O.
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 Oggetto del messaggio: VENERE PASSAGGIO IN LIVE STREAM!!
MessaggioInviato: 06/06/2012, 00:13 
http://new.livestream.com/GriffithObservatoryTV/VenusTransit


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MessaggioInviato: 20/09/2012, 12:49 
Vivendo su Giove si potrebbe assistere ad un altro transito di Venere, domani, simile a quello che abbiamo potuto ammirare a Giugno all'alba. Un esempio è quello ripreso da SDO AIA 171, un time laps dell'attraversamento del disco solare da parte di un puntino nero dato dal pianeta Venere.
Il transito non è visibile dalla Terra, ma Hubble Space Telescope potrebbe essere in grado di vedere la piccola caduta di luce riflessa da Giove verso la Terra durante il transito.
SDO fornirà invece la misura della perdita di brillantezza del Sole durante il transito.
Il primo contatto si verifica alle 04.56 UTC, il tratto intermedio alle 09.53 UTC mentre il quarto contatto alle 14.51 UTC sempre del 20 settembre. Dura quindi almeno dieci ore, più delle sette ore e mezza del transito visibile dalla Terra a giugno.


Fonte: SDO


purtroppo questo transito e' visibile x gli "abitanti" [:D] di giove.....


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MessaggioInviato: 23/09/2012, 18:39 
e' una semplice curiosita'ma molto interessante

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Primo piano del cratere Isabella su Venere, visto in onde radio dalla sonda Magellan, della NASA. Credit: NASA/JPL

Come ogni settimana, rieccoci a parlare dei crateri più spettacolari e misteriosi del Sistema Solare. Questa volta tocca al Cratere Isabella, sulla superficie di Venere! Il nome altisonante lo prende nientedimeno che dalla Regina Isabella I di Castiglia, che sposando Ferdinando II di Aragona portò alla base per l'unificazione della Spagna nel XV°secolo. Il loro nipote, Carlo V, fu uno dei più importanti sovrani nella storia dell'Europa. Tornando all'astronomia, ci sono diversi motivi per cui questo cratere è speciale, ma andiamo per ordine. Prima di tutto si tratta del secondo più grande cratere sulla superficie di Venere, con i suoi 175 km di diametro! Inoltre, si trova sulla superficie di un pianeta che ha quasi del tutto rinnovato la sua crosta tra 300 e 600 milioni di anni fa. Significa quindi che in termini geologici può essere relativamente giovane! Su Venere circa l'85% dei crateri si trovano in condizioni ancora quasi del tutto intatte, mentre sugli altri corpi del sistema solare interno (Mercurio, Terra, Luna e Marte) la maggior parte dei crateri è in stato di avanzata erosione.

Secondo l'attuale teoria sulla geologia di Venere, il nostro pianeta gemello non ha una tettonica delle placche che sulla Terra permette il continuo moto della crosta. Venere non è in grado di sostenere un simile processo e quindi non ha alcun modo per dissipare il calore accumulato dal suo mantello. Quello che succede invece è che dei lenti processi ciclici portano ad aumentare la temperatura del mantello sotto la crosta fino a quando non arriva ad un livello critico, indebolendo molto la crosta. Poi, per circa un periodo di 100 milioni di anni, avviene la subduzione della crosta stessa, su scala planetaria, riciclando completamente la superficie del pianeta. Si tratta del più grande processo geologico immaginabile nel Sistema Solare! In poche parole e come se l'intero pianeta diventasse una sola gigantesca regione vulcanica.



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Mosaico globale dei dati radar ottenuti dalla sonda Magellan, che mostrano la superficie di Venere. Notate non solo i giganteschi vulcani ma anche i canali sono riusciti a scavare su tutto il pianeta. Credit: NASA/JPL

I crateri che dominano la superficie di Venere si possono dividere in due categorie: crateri vulcanici (ci sono circa 167 grandi vulcani sul pianeta! segno del passato estremamente attivo di cui parlavamo sopra) ed i crateri di impatti. Come nel caso della Terra e di Marte, un asteroide che entra in collisione con Venere deve sopravvivere all'attrito con la sua atmosfera prima di lasciare qualche graffio sulla superficie. In questo caso però l'impresa è molto difficile, vista la natura densa ed estremamente corrosiva dell'atmosfera di Venere. Per questo molti crateri hanno una morfologia complessa, dato che spesso gli asteroidi perdono pezzi prima di colpire la superficie e creano una vera pioggia di roccia fusa tutto intorno.

Isabella è particolare perché ha vicino a se una struttura simile ad un fiume che si estende verso sud e sud-est. La parte finale di questo fiume circonda parzialmente il cratere di un vulcano circolare a scudo, grande circa 40 km in diametro. Dato che il flusso è collegato a Isabella, ed il vulcano che ne è ricoperto risale all'ultimo processo di rigenerazione della crosta, sappiamo che come cratere è relativamente giovane.



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Particolare del "fiume" di roccia fusa che si dirama dai margini del Cratere Isabella. Credit: NASA/JPL

Se guardate bene il flusso nell'immagine sopra, noterete che è composto da un complesso pattern di canali e di lobi creati dalla superficie sottostante. Verso il basso trovate anche un più tardo cratere grande 20 km in diametro, i cui detriti coprono la punta del fiume proveniente da Isabella. Il piccolo cratere si chiama Cohn (come l'artista Australiana Carola Cohn (1892-1964



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Immagine intera del Cratere Isabella e tutta la regione intorno a se. Notate anche le fratture nel terreno e le tante correnti di lava che hanno scolpito nel tempo la giovane e martoriata superficie di Venere. Credit: NASA/JPL

I flussi che si vedono sono speciali perché non si trovano da nessun'altra parte del Sistema Solare e per questo stanno ancora facendo grattare molte teste nella comunità scientifica. L'ipotesi più plausibile per adesso è che i flussi visti qui siano causati dai detriti che potrebbero consistere in nubi di gas caldi e frammenti di roccia fusa e solida che durante l'impatto si sparge tutto intorno.
Sotto questo particolare aspetto, ci sono delle somiglianze con quanto si può vedere sulla Terra durante le eruzioni vulcaniche più violenti, come quella del Monte Pinatubo, nelle Filippine, nel 1991. Nubi bollenti di roccia solida e fusa sono precipitate su tutta la zona intorno.

http://photojournal.jpl.nasa.gov/catalog/PIA00480

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MessaggioInviato: 02/10/2012, 18:20 
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Immagine ultravioletto di Venere ed il suo terminatore (confine tra emisfero illuminato dal Sole e quello in ombra). Scatto ottenuto dalla sonda europea Venus Express. ESA/MPS, Katlenburg-Lindau, Germany

A quanto pare, il pianeta con la superficie più calda dell'intero Sistema Solare, ha nella sua atmosfera una regione freddissima! Le nuove scoperte della sonda Venus Express, della ESA, indicano che mentre sulla superficie abbiamo 735 Kelvin (462°C), a circa 125 km nell'atmosfera c'è uno strato a -175°C, e potrebbe essere abbastanza freddo da far ghiacciare il diossido di carbonio così ricco nell'atmosfera venusiana, causando poi una sottile neve di ghiaccio secco!
Questo significa che questo curioso strato freddo nell'atmosfera di Venere potrebbe essere più freddo di qualsiasi parte dell'atmosfera della Terra per esempio, anche se Venere a un atmosfera molto più densa, molto pù calda e si trova molto più vicino al Sole. Non solo ma il mistero diventa ancora più fitto se si considera che questo strato freddo sembra cambiare durante il transito tra giorno e notte su Venere.

Gli scienziati sono arrivati a questa scoperta grazie all'osservazione della luce del Sole mentre filtrava attraverso l'atmosfera. Questo ha permesso di analizzare la concentrazione di molecole di anidride carbonica a varie altitudini lungo il terminatore. Hanno poi combinato i dati ottenuti riguardo alla concentrazione di CO2 con i dati riguardo alla pressione atmosferica ad ogni diversa altitudine. Così è stato possibile calcolare le corrispondenti temperature.

"Dato che la temperature ad alcune precise altitudini scende fino a ben sotto la temperatura a cui ghiaccia il diossido di carbonio, sospettiamo che si possa formare del ghiaccio di CO2" ha spiegato Arnaud Mahiuex, dell'Istituto Belga per l'Aeronomia Spaziale (l'aeronomia è una scienza molto recente che si occupa in particolare con lo studio delle regioni più esterne delle atmosfere). Mahiuex è anche a capo della ricerca che ha pubblicato nel "Journal of Geophysical Research".




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Profilo della temperatura lungo il terminatore per le altitudini comprese tra 70 e 160 km sopra la superficie di Venere. Credit: ESA/AOES-A.V. Bernus

Nuvole ricche di piccole particelle di neve di diossido di carbonio, dovrebbero essere molto riflessive, portando forse a strati dell'atmosfera molto più luminosi. "Tuttavia, anche se la sonda Venus Express ha già osservato occasionalmente diverse regioni molto più brillanti del solito, queste potrebbero essere spiegate sia con il ghiaccio sia con altri disturbi dell'atmosfera, quindi dobbiamo essere cauti." ha spiegato Mahiuex.

Un'altra cosa interessante venuta fuori dai recenti studi è che questo strato freddo al terminatore è racchiuso tra due strati più caldi! "I profili di temperatura sul lato diurno e sul lato notturno sopra 120 km di altitudine, sono estremamente differenti, quindi al terminatore siamo in un regime di transizione i cui effetti arrivano da entrambi i lati


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Venere vista in colori reali. Credit: NASA/Ricardo Nunes

"Il lato notturno potrebbe giocare un ruolo più importante ad una certa altitudine mentre il lato diurno gioca un ruolo più importante ad un altitudine diversa." Simili profili di temperatura lungo il terminatore sono stati derivati da diversi set di dati provenienti dalla sonda Venus Express, che includono anche misurazioni ottenute durante il transito di Venere davanti al Sole avvenuto a Giugno di quest'anno.

I modelli attuali sono in grado di predire i profili osservati, ma ulteriori conferme saranno fornite dall'esame del ruolo che giocano anche altre specie di elementi come il monossido di carbonio, l'azoto e l'ossigeno, che sono più dominanti dell'anidride carbonica in questa fascia atmosferica.
"La scoperta è molto nuova e ancora dobbiamo pensare a come capire cosa succede e quali potrebbero essere le implicazioni" ha spiegato Hakan Svedhem, scienziato della missione Venus Express. "Ma è sicuramente speciale, dato che non vediamo simili profili di temperature lungo il terminatore di Marte o della Terra, che hanno atmosfere con composizioni chimiche e differenti condizioni termiche."

http://www.esa.int/esaCP/SEMILCERI7H_index_0.html

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e' una notizia clamorosa,naturalmente da prendere con le molle,ma gia 'il solo parlarne, dimostra la nostra scarsa o nulla conoscenza del sistema solare


Ultima modifica di ubatuba il 02/10/2012, 18:26, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 03/10/2012, 09:29 
Cita:
ubatuba ha scritto:



e' una notizia clamorosa,naturalmente da prendere con le molle,ma gia 'il solo parlarne, dimostra la nostra scarsa o nulla conoscenza del sistema solare


Incredibile...quanto siamo Ignoranti! [xx(]
Lo sapevo...!Fuoco ai vecchi
libri di astronomia ...a che servono ormai ???
Proprio a nulla.



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è lenta ed Inesorabile. "
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Cita:
catwalk ha scritto:

Cita:
ubatuba ha scritto:



e' una notizia clamorosa,naturalmente da prendere con le molle,ma gia 'il solo parlarne, dimostra la nostra scarsa o nulla conoscenza del sistema solare


Incredibile...quanto siamo Ignoranti! [xx(]
Lo sapevo...!Fuoco ai vecchi
libri di astronomia ...a che servono ormai ???
Proprio a nulla.


purtroppo si parla solo in base alle ns conoscenze...che purtroppo sono alquanto scarse [;)]


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MessaggioInviato: 05/03/2013, 10:08 
questa bellissima foto della sonda cassini degli anelli di saturno,in cui si nota pure lo splendido bagliore di una piccola venere...........................
.........................................................................................................



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In un mondo molto distante dal luccicante bagliore del Sole che caratterizza il nostro pianeta, il verde pianeta nostro gemello, Venere, brilla come un faro luminoso attraverso gli anelli di Saturno, in questa affascinante immagine catturata dalla sonda Cassini.
L'immagine è stata scattata lo scorso novembre, quando la sonda NASA/ESA/ASI, riparata all'ombra di Saturno, si è messa a guardare verso il Sole, così da poter immortalare una immagine retroilluminata del pianeta e dei suoi anelli.
Guardando attraverso gli anelli è possibile scorgere luminoso il pianeta gemello della nostra Terra, Venere, appena a destra del centro, nella parte superiore dell'immagine.
Certo gemello ma non troppo, con la sua atmosfera ad alta concentrazione solfurea e la sua proibitiva temperatura di oltre 500° centigradi.
Ma sono proprio le nuvole di zolfo che circondano il pianeta a rendere Venere così brillante, riflettendo la luce del Sole e regalandoci così, grazie alla sonda Cassini, un'altra bella immagine del nostro affascinante Sistema Solare.

Fonte: MEDIA INAF

da skylive


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