Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]




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MessaggioInviato: 24/06/2014, 19:17 
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Immagini radar della regione chiamata Ligeia Mare. Le zone scure sono la superficie liquida del mare di metano ed etano. A destra potete vedere come l'isola sembra comparsa rispetto al passato. Credit: NASA/JPL-Caltech/ASI/Cornell University

I mari e laghi di idrocarburi liquidi (metano ed etano sopratutto) che dominano parte della superficie della luna Titano, di Saturno, sono tra i più incredibili ed affascinanti luoghi del Sistema Solare! Ma di queste regioni sappiamo ancora pochissimo, e ancor meno conosciamo cosa si nasconde sui fondali o come si evolvono nel tempo. Il nostro asso nella manica tuttavia, è la sonda Cassini, della NASA! E non soltanto perché si trova lì e può fare osservazioni, ma perché è lì da ormai 10 anni, e questo permette di osservare cambiamenti stagioni lenti che altrimenti ci saremmo completamente persi. Un fantastico esempio di un mistero venuto fuori dalle osservazioni ripetute delle stesse regioni, riguarda l'Isola Magica (come viene ora chiamata dagli scienziati), che è misteriosamente comparsa a largo delle coste della Ligeia Mare, per poi, altrettanto misteriosamente, scomparire nel nulla. Dopo alcuni mesi di indagini, recentemente un gruppo di scienziati ha pubblicato una ricerca sul giornale scientifico Nature Geoscience, in cui espone alcune possibili spiegazioni per questo mistero.

Su Titano, i liquidi seguono un ciclo simile a quello dell'acqua sulla Terra, ma a temperature estremamente più basse. Sono proprio queste temperature basse, insieme alla pressione della spessa atmosfera di azoto, a mantenere sostanze come il metano e l'etano allo stato liquido, e le variazioni meteorologiche portano alla formazione di nuvole, piogge ed in seguito fiumi.

Uno dei corpi liquidi più vasti e meglio studiato e la Ligeia Mare, che si trova vicino al polo nord di Titano. Durante un'osservazione di routine, il 10 Luglio 2013, la sonda Cassini aveva osservato la comparsa di una regione brillante nelle onde radar (simile alle regioni del suolo). Si supponeva fosse un'isola nuova, ma proprio mentre gli scienziati stavano cercando spiegazioni circa la sua origine e comparsa, durante un sorvolo effettuato il 26 luglio 2014, l'isola era scomparsa.

Quindi, qual è la spiegazione?

"In realtà non pensiamo che sia nemmeno una vera isola" spiega Jason Hofgartner, astronomo presso la Cornell University, New York, ed autore principale della nuova ricerca. "La spiegazione migliore di questo fenomeno effimero è quello di onde sulla superficie, o bolle che si alzano dal mare, o magari dei solidi che galleggiano temporaneamente." In poche parole, ritengono che il vero colpevole sia l'energia solare in più che questa regione di Titano riceve ora che si avvicina l'estate nel suo ciclo stagionale di 30 anni. Quest'energia sta rendendo la regione molto più dinamica.

"In questo momento, Titano è praticamente a metà tra l'equinozio primaverile (Agosto 2009) ed il solstizio estivo, in arrivo ora. E' più o meno quello che sulla Terra consideriamo il mese di Maggio." ha spiegato Hofgartner.

Una delle possibili interpretazioni, riguarda la possibilità della formazione di enormi blocchi di ghiaccio di metano-etano, simili agli iceberg sulla Terra. La differenza maggiore riguarda il fatto che, rispetto alla Terra, gli iceberg qui si formerebbero quando fa più caldo, e tornerebbero liquidi appena fa più freddo.

Un'altra possibile interpretazione riguarda la possibilità che si tratti di materiale organico molto meno denso del liquido circostante, ma non sappiamo ancora esattamente di cosa si potrebbe trattare nel caso.

La terza possibilità invece, quella preferita da molti scienziati, è che si sia trattato di onde mosse da forti venti. Ma non abbiamo ancora mai osservato direttamente onde su questi corpi liquidi e questo complica le cose. Specialmente per quanto riguarda la causa delle onde.
Infine, la quarta possibilità, è che si sia trattato di un crio-vulcano sul fondale del lago.

Sfortunatamente, i meccanismi dietro la creazione dell'Isola rimangono ancora un mistero e probabilmente la cosa non cambierà finché non mandiamo una missione diretta ad investigare i mari di Titano (simile ad una barca o sottomarino).

"Ci sono chiaramente osservazioni che sono vicini ormai al limite della rivelabilità, e quindi diventano molto difficili da interpretare. Ma sembra che qualcosa sta succedendo in Ligeia Mare. Titano ci riserva sempre sorprese." ha spiegato John Zarnecki, della Open University. "Per adesso, il vero suggerimento che possiamo ricavare dai dati, è che ci servono più dati."

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Immagine intera del "Nilo" su Titano. Si tratta di un enorme fiume nella Ligeia Mare. Credit: NASA/ESA/Cassini

http://www.bbc.com/news/science-environment-27957274

http://www.link2universe.net/2014-06-24 ... di-titano/

questa otima novita' ci fa capire quanto possa essere dinamico il sistema titano,e come pure nuove e magari inaspettate novita'possano ancora palesarsi..................[;)]


Ultima modifica di ubatuba il 24/06/2014, 19:18, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 27/06/2014, 09:57 
Titano, con i suoi laghi e fiumi di metano liquido, e la sua enorme e spessa atmosfera di azoto, è uno dei posti più incredibili e unici del Sistema Solare. Oltre alla Terra è l'unico altro mondo con una spessa atmosfera di azoto, ed è anche l'unico altro posto con fiumi, laghi e piogge (sebbene non di acqua). Ma come mai Titano è così raro? Ed in particolare, come mai le atmosfere di azoto sono così rare? Queste domande aspettano da molto una risposta, ma un nuovo indizio potrebbe svelarci qualcosa di davvero incredibile in questo senso. Uno studio internazionale portato avanti da svariate istituzioni in Francia ed USA, e finanziato da NASA ed ESA, ha portato alla luce alcuni novità circa l'origine dell'Azoto su Titano, con grandi implicazioni anche per la Terra.

La ricerca, guidata da Kathleen Mandt, del Southwest Research Istitute, di San Antonio, è stata pubblicata questa settimana sul giornale "Astrophysical Journal Letters". I co-autori provengono dal CNRS (Consiglio Nazionale per la Ricerca Scientifica, in Francia) e L'Osservatorio di Parigi.

Secondo i ricercatori, i mattoni chimici di cui è composto Titano contengono ancora tracce di quella che era la loro origine ai tempi della formazione della luna stessa. In particolare, l'indizio arrivare da un particolare rapporto tra due isotopi: Azoto-14 ed Azoto-15. Un isotopo è una variante dello stesso atomo, ma con una massa diversa, dovuta ad un numero diverso di neutroni. Per esempio, l'Azoto-14 contiene 7 protoni e 7 neutroni, mentre l'Azoto-15 contiene 7 protoni e 8 neutroni.
La scoperta è che si può usare questo rapporto come orologio cosmico perché, affinché il rapporto cambi in maniera significativa, servirebbe molto più tempo dell'età stessa del Sistema Solare.

Quando abbiamo osservato da vicino questo rapporto nell'atmosfera di Titano, abbiamo scoperto che era impossibile che cambiasse significativamente. L'atmosfera di Titano contiene così tanto azoto che nessun processo potrebbe modificare questo rapporto nemmeno in più dei 4 miliardi di anni di vita del Sistema Solare" ha spiegato Mandt.

Ma il fatto è che su Titano il rapporto è diverso da questo, quindi qualcosa è successo! Comparando l'azoto presente su Titano con i modelli di altre comete, gli scienziati hanno scoperto che per alcuni aspetti somiglia molto di più all'azoto che si pensa sia presente nella Nube di Oort: una nube di detriti rimasti dalla costruzione dei pianeti, e orbitante a decine di migliaia di unità astronomiche, intorno al Sistema Solare stesso. Se questo fosse il caso, allora l'atmosfera di Titano è composta da materiale più antico della formazione di Saturno stesso!

Lo stesso studio getta anche nuove ombre sull'origine dell'azoto presente sulla Terra, che non ha lo stesso rapporto presente nell'atmosfera di Titano, e quindi ha un'origine diversa. Quello che gli scienziati si chiedono è se l'azoto proveniva dalla nube stessa da cui si è formata la Terra, o se è arrivato qui grazie all'impatto di comete. Se si allora da dove avevano origine queste comete? E perché è una fonte diversa rispetto a quella di Titano?
Ovviamente questi risultati sono solo l'inizio perché andranno verificati e messi alla prova. Una possibile risposta iniziale arriverà presto grazie alla missione Rosetta, dell'ESA, che presto inizierà l'esplorazione della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, e andrà a caccia della sua composizione chimica sia in superficie che in profondità (grazie anche al lander Philae). Questa cometa proviene da una regione chiamata Cintura di Kuiper, che si trova poco oltre l'orbita di Nettuno, ed è anche la casa di tanti pianeti nani, tra cui Plutone.
A questo proposito sarà intrigante anche esaminare meglio la debole atmosfera di azoto presente su Plutone ed in futuro i geyser di azoto presenti su Tritone, la più grande luna di Nettuno (che ha avuto origine come pianeta nano ma poi è stato catturato dal pianeta gigante).

Il Sistema Solare ci riserva ancora moltissime sorprese!

http://www.jpl.nasa.gov/news/news.php?release=2014-200

http://www.link2universe.net/2014-06-26 ... no-stesso/

...se tutto venisse confermato,dovremmo rivoluzionare le ns conoscenze dello stesso sistema solare....................[;)]


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MessaggioInviato: 14/08/2014, 20:51 
Temporali improvvisi e meteo ballerino. Non è un problema sono italiano. A quanto pare non se la passano meglio su Titano, la luna di Saturno che da dieci anni gli scienziati tengono sott’occhio grazie agli strumenti della missione Cassini-Huygens. La sonda ha catturato una serie di immagini dell’emisfero settentrionale della luna dove è possibile vedere un sistema nuvoloso muoversi sulla distesa di idrocarburi liquidi del Ligeia Mare.

Questa rinnovata attività meteorologica su Titano potrebbe finalmente confermare le ipotesi dei ricercatori (vedi anche l’articolo “Titano imita il clima della Terra”), secondo cui il modello atmosferico della luna non sarebbe dissimile da quello che governa la meteorologia sul pianeta Terra.

Le immagini di Cassini risalgono a fine luglio. Mentre la sonda si stava allontanando da Titano a seguito di un passaggio ravvicinato ha individuato un blocco di nuvole sulla grande distesa di metano conosciuta come Ligeia Mare. Lo sviluppo e la dissipazione dei vapori suggerisce una velocità del vento di circa tre, quattro metri al secondo.

Dall’arrivo della sonda nel sistema di Saturno, nel 2004, gli scienziati non hanno smesso di osservare l’attività meteorologica nell’emisfero meridionale di Titano. A quell’epoca il polo sud della luna stava vivendo la fine della stagione estiva. Un anno su Titano corrisponde a quasi trent’anni terrestri, con ogni stagione che si porta via circa sette anni. Oggi l’osservazione dei fenomeni atmosferici – che continua a essere un obiettivo importante della missione Cassini – e la formazione delle nubi si è spostata all’emisfero settentrionale della luna di Saturno dove, con l’arrivo dell’estate, si registra un innalzamento delle temperature che non può che favorire l’insorgere di sistemi nuvolosi. Ma da quando una grande tempesta ha spazzato il cielo del satellite ghiacciato alla fine del 2010, è stato difficile catturare qualche immagine di piccole nuvole sulla superficie del polo nord.

«Siamo ansiosi di scoprire se l’aspetto delle nuvole segni l’inizio di un’estate nel modello meteorologico lunare o se si tratti di un caso isolato», spiega Elizabeth Turtle, ricercatrice del Cassini imaging team, Johns Hopkins University Applied Physics Lab, Laurel, Maryland. «Ci chiediamo perché le nuvole inquadrate da Cassini si trovino sempre sui mari di idrocarburi. Si tratta di un caso o si formano preferenzialmente lì?»

Per le previsioni meteo su Titano, insomma, bisogna ancora aspettare. Intanto speriamo arrivi presto l’estate calda. Anche qui da noi.

http://www.coelum.com/news/dove-nascono ... -su-titano


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