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 Oggetto del messaggio: TITANO: evento al polo sud
MessaggioInviato: 30/06/2012, 07:40 
è dalla fine di maggio che abbiamo notato dalle immagini rilasciate, un'anomalia al polo sud: una sorta di "cappello" lenticolare più luminoso in movimento... ma nessuno ne parla....

Abbiamo pubblicato diverse elaborazioni e post sul nostro canale di Flickr e il nostro Blog (in firma) ma al momento nessun commento ufficiale.

Le prime ipotesi sono spaziate dal più probabile fenomeno metereologico a quella più esotica di un aurora (sicuramente remota visto il campo magnetico di Titano).. tuttavia...

Immagine
http://www.flickr.com/photos/lunexit/71 ... otostream/

Immagine
http://www.flickr.com/photos/lunexit/72 ... otostream/

Immagine
http://www.flickr.com/photos/lunexit/72 ... otostream/

Video:
http://www.flickr.com/photos/lunexit/72 ... hotostream

Poi la Cassini ha iniziato ad avvicinarsi di più:

Immagine
http://www.flickr.com/photos/lunexit/71 ... otostream/

Fino alle ultime immagini pubblicate. A seguire le nostre elaborazioni:

Immagine
http://www.flickr.com/photos/lunexit/74 ... otostream/

Immagine
http://www.flickr.com/photos/lunexit/74 ... otostream/

Il curioso fenomeno sembra essere una nube "solida" in rotazione.
Dalle immagini scattate con filtro bl1 ma soprattutto uv3, si nota l'effetto "sasso nello stagno.

Il fenomeno metereologico è molto probabile ma a nostro avviso non sono da escludere altre possibilità: tipo un eruzione vulcanica o un colonna di polveri, gas e acqua da impatto.


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MessaggioInviato: 30/06/2012, 19:06 
..sarei propenso x la nube in rotazione,meno possibilista x un eruzione vulcanica,in quanto nei ripetuti passaggi della cassini nn sono stati registrati fenomeni vulcanologici,anke se magari tutto e'possibile.....e la ns conoscenza scarsa [;)]


Ultima modifica di ubatuba il 30/06/2012, 19:07, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 01/07/2012, 08:03 
Cita:
ubatuba ha scritto:

..sarei propenso x la nube in rotazione,meno possibilista x un eruzione vulcanica,in quanto nei ripetuti passaggi della cassini nn sono stati registrati fenomeni vulcanologici,anke se magari tutto e'possibile.....e la ns conoscenza scarsa [;)]


Penso anche io sia l'ipotesi migliore, tuttavia noi abbiamo solo le immagini, loro anche tutta una serie di dati come quelli dello spettrometro, quindi non ci resta che attendere che diano maggiori informazioni in merito.


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MessaggioInviato: 01/07/2012, 10:08 
Tra l'effetto di un Vulcano e quello di un impatto,sarei propenso verso il secondo,solo gli impatti creano cerchi concentrici.


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MessaggioInviato: 02/07/2012, 12:03 
Cita:
2di7 ha scritto:

Cita:
ubatuba ha scritto:

..sarei propenso x la nube in rotazione,meno possibilista x un eruzione vulcanica,in quanto nei ripetuti passaggi della cassini nn sono stati registrati fenomeni vulcanologici,anke se magari tutto e'possibile.....e la ns conoscenza scarsa [;)]


Penso anche io sia l'ipotesi migliore, tuttavia noi abbiamo solo le immagini, loro anche tutta una serie di dati come quelli dello spettrometro, quindi non ci resta che attendere che diano maggiori informazioni in merito.


certo 2di,sarebbe necessario avere tutti i dati x avere un idea chiara,purtroppo con quello ke passa il convento,la cosa piu' plausibile appare la nube.....speriamo in ulteriori informazioni [;)]


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MessaggioInviato: 11/07/2012, 13:58 
Confermato evento stagionale! [;)]

Cita:
Ne avevamo iniziato a parlare nel mese di maggio in occasione delle prime immagini pubblicate sul sito ufficiale, passando da ipotesi più esotiche a considerazioni più probabili:

20 maggio 2012 - Cassini - possibile aurora su Titano
24 maggio 2012 - Cassini - nuove immagini delle nuvole polari di Titano
25 maggio 2012 - Cassini - le ultime immagini di Titano in video
9 giugno 2012 - Cassini - evento in corso al polo di Titano
29 giugno 2012 - Cassini - Titano insolito evento al polo sud

Da poche ore è stata pubblicata la notizia anche sul sito della missione Cassini.


Continua qui in italiano: http://aliveuniverseimages.blogspot.it/ ... ud-di.html

e qui sul sito ufficiale NASA: http://saturn.jpl.nasa.gov/news/newsrel ... e20120710/


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MessaggioInviato: 11/07/2012, 18:31 
purtroppo il problema delle sonde è che hanno rotte predeterminate e gli aggiustamenti che si possono fare sono minimi... Ben diverso sarebbe avere delle piccole navicelle spaziali dotati di propulsori (non semplici getti d'aria), anche comandante a distanza, in tal caso potremmo avvicinarle a piacere all'oggetto da studiare.



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MessaggioInviato: 04/10/2012, 12:26 
Sono ormai 30 anni da quando teniamo d'occhio Titano, la più grande luna di Saturno. Ovviamente da quando abbiamo la sonda Cassini in orbita intorno a Saturno, i dati sono di qualità eccezionalmente più alta, ma diciamo che alcuni parametri di base sono stati raccolti anche prima con osservazioni da Terra e con le sonde Voyager. La Dr. Athena Coustenis, del Paris-Meudon Observatory, in Francia, ha spiegato che le analisi complessive di tutti i dati che abbiamo accumulato nel tempo sul clima di Titano, mostra che la luna subisce dei cambiamenti stagionali molto più marcati di quanto ci saremmo mai aspettati. I risultati completi sono stati presentati il 28 Settembre 2012 al Congresso Europeo di Scienze Planetarie, che si è tenuto a Madrid.

"Come sulla Terra, anche le condizioni di Titano cambiano con le stagioni. Possiamo osservare differenze nella temperatura atmosferica, nella composizione chimica e nei pattern di circolazione dell'aria, specialmente per quanto riguarda i poli. Per esempio, i laghi di idrocarburi intorno alle regioni del polo nord, si formano durante il periodo invernale per via delle temperature più basse e la condensazione che ne deriva. Inoltre, lo strato di gas che forma solitamente un alone che circonda il polo nord di Titano, in questo periodo è molto ridotto per via dei diversi pattern di circolazione dell'aria. Tutto ciò è molto sorprendente perché nessuno si aspettava di trovare dei cambiamenti così rapidi, specialmente negli strati più profondi dell'atmosfera."



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Qui vedete i cambiamenti nell'alone sopra il polo nord di Titano tra due diversi passaggi della sonda Cassini. Credit: NASA/JPL/Cassini



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Immagine di un riflesso speculare della luce solare nel lago Jingpo Lacus, su Titano. Credit: NASA




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Immagine a colori del vortice osservato al Polo Sud di Titano dalla sonda Cassini. Credit: NASA/JPL/SSI


La causa principale dietro questi cicli stagionali è la radiazione solare. Questa è la fonte d'energia dominante nell'atmosfera di Titano e aiuta a rompere l'azoto ed il metano presente per formare molecole complesse come l'etano, agendo anche come forza dietro i vari cambiamenti chimici nell'atmosfera. Titano è inclinato intorno a 27°, in maniera simile alla Terra, e questo ovviamente porta alla nascita di stagioni perché i suoi emisferi vengono periodicamente esposti a più o a meno energia. "E' incredibile pensare che il Sole ancora domina sulle altre fonti di energia anche alla distanza a cui si trova Titano, cioè oltre 1.5 miliardi di km da noi." spiega la Dr. Coustenis.

Le conclusioni riguardo ai dati si basano sull'analisi di diverse missioni tra cui anche la Voyager 1 (del 1980), il telescopio spaziale ISO (Infrared Space Observatory, 1997) e Cassini (dal 2004 in avanti). A questo si aggiungono i tanti dati raccolti con telescopi terrestri. Ogni stagione su Titano si estende per circa 7.5 anni. Saturno impiega 29.5 anni per orbitare intorno al Sole una volta, quindi i dati raccolti adesso riescono a mostrarci come cambia Titano per un anno intero, comprese tutte le stagioni.



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Il grafico mostra le diverse stagioni di Titano e le diverse sonde che hanno esplorato la luna negli ultimi 30 anni. Credit: Ralph Lorenz.

"Titano è la migliore opportunità che abbiamo per studiare condizioni molto simili a quelle presenti sul nostro pianeta in termine di clima, meteorologia e forse astrobiologia, tutto insieme in un mondo unico. Un vero paradiso per lo studio di processi geologici, atmosferici e interni." spiega la Dr. Coustenis.

http://www.europlanet-eu.org/outreach/i ... &Itemid=41

link2universe

le sorprese su titano sono in continua evoluzione, tutto queste variazioni simili alla terra,potrebbero essere foriere di nuove interessanti novita',prob il ciclo che sulla terra e' portato dall'acqua,su titano magari puo' essere portato dal metano,certamente non bisogna poi' propendere troppo sveltamente sulla possibilita' di qualke forma di vita,pur batterica,sul satellite........[;)]


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MessaggioInviato: 15/10/2012, 12:54 
Anche se la sonda Huygens è atterrata sulla superficie di Titano nell'ormai lontano 2005 e ha trasmesso dati soltanto per circa 90 minuti, gli scienziati sono riusciti a fare nuove scoperte riprendendo in mano i vecchi dati e rianalizzandoli. Grazie agli ultimi studi effettuati, un gruppo di ricercatori è riuscito a ricostruire esattamente come la sonda è atterrata e da li hanno derivato diverse cose sulla superficie di Titano. A quanto pare, la sonda è rimbalzata poi scivolata poi ha dondolato leggermente.

"Un picco strano nei dati riguardo all'accelerazione suggerisce che durante il primo dondolio, la sonda ha probabilmente incontrato un fondo di pietre che uscivano sulla superficie a circa 2 cm di altezza. Queste potrebbero essere state spinte nel terreno dalla sonda e questo suggerisce quando è morbida la superficie sabbiosa di questa zona" ha spiegato Stefan Schroder, dell'Istituto Max Planck per la Ricerca sul Sistema Solare, autore principale della pubblicazione rilasciata recentemente in "Planetary and Space Science".

Schroder ed il suo team sono riusciti a ricostruire l'atterraggio analizzando i dati proveniente da diversi strumenti che erano attivi durante l'impatto, e che in particolare hanno permesso di capire che accelerazione subiva la sonda. I dati sono stati comparati con complesse simulazioni al computer ed un test effettivo fatto con un modello in scala della sonda.

Secondo gli scienziati, la zona dove Huygens è atterrato è simile ad una palude terrestre, o una pianura alluvionata, ma forse un po' più secca. L'analisi ha rivelato che, con il primo impatto sulla superficie, Huygens ha creato un buco di 12 cm prima di rimbalzare via. Poi la sonda si è inclinata di 10° circa per poi scivolare per 30-40 cm sulle superficie.



La sonda è poi rallentata per la frizione con la superficie e prima di arrestarsi del tutto, ha dondolato avanti ed indietro per 5 volte. Il movimento è continuato per circa 10 secondi dopo l'atterraggio.

Precedenti studi dei dati ricavati dalla sonda Huygens avevano determinato che la superficie di Titano era più morbida del previsto, ma questo nuovo studio va ancora più in dettaglio, dimostrando che se la pressione è poca, la superficie si comporta come se fosse dura,ma basta un po' più di pressione e si sprofonda facilmente.

"E' come della neve che sopra è ghiacciata" ha spiegato Erich Karkoschka, co-autore della ricerca e scienziato dell'Università dell'Arizona. "Se si cammina con attenzione, si può camminare sulla superficie, ma se si mette giù il piede un po' troppo duramente, si può sprofondare tantissimo."

Se la sonda avesse colpito una superficie umida, come fango, i suoi strumenti avrebbero registrato soltanto uno "splat" e nessun'altra indicazione di salti o movimenti o scivolamenti. La superficie deve quindi essere abbastanza morbida da permettere alla sonda di creare un bel buco, ma allo stesso tempo, abbastanza rigida da far rimbalzare e muovere la sonda



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Immagine della superficie di Titano vista dal lander Huygens. Credit: NASA/ESA

"Dai dati dell'atterraggio della sonda Huygens si vede che c'è anche del materiale molto simile alla polvere, probabilmente si tratta di aerosol organici depositati li dall'atmosfera di Titano. Una volta sollevati questi composti sono rimasti sospesi in aria per circa 4 secondi" ha spiegato Schroder.

Dato che tutta questa polvere è stata sollevata, la superficie è molto probabilmente secca, e questo suggerisce che non piove qui da un bel po' di tempo. Questo comunque è l'unico posto del Sistema Solare, oltre la Terra, dove ci sono laghi e fiumi alimentati dalla pioggia. Anche se non si tratta di acqua ma in questo caso di etano e metano liquido, tenuto in questo stato dalle bassissime temperature.

"La pioggia non capita spesso su Titano" ha spiegato Karkoschka, spiegando che le pesanti piogge di metano liquido potrebbero accadere solo una volta ogni qualche decennio o secolo. "Quando avvengono, riescono a scavare profondi canali come quelli che vediamo nelle immagini che Huygens ha registrato durante la discesa sulla superficie.



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Immagini ottenute durante la discesa attraverso l'atmosfera di Titano dal lander Huygens. Credit: ESA

Karkoschka ha anche spiegato che probabilmente, dopo l'atterraggio, la torcia che illuminava verso il basso ha riscaldato abbastanza il terreno da causare l'evaporazione del metano. "Questo ci dice che poco sotto la superficie, probabilmente il terreno è molto umido e bagnato."



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Quest'immagine radar della superficie di Titano, ottenuta dalla sonda Cassini, mostra laghi, fiumi e mari interconnessi tra di loro. Credit: NASA/JPL/Cassini

Da precedenti ricerca era venuto fuori che probabilmente la sonda Huygens è atterrata vicino al bordo di uno dei laghi ad idrocarburi presenti su Titano. Diverse centinaia di laghi e mari sono stati fino ad ora osservati con gli strumenti radar della sonda Cassini. Un'altra futura missione per esplorare Titano sarà probabilmente una barca in grado di navigare in uno di questi laghi per poi avvicinarsi alla superficie.

"Questo studio ci riporta indietro allo storico momento in cui Huygens è atterrata sul più lontano e remoto mondo alieno mai esplorato con un lander" ha aggiunto Nicolas Altobelli, manager della missione. "I dati raccolti dalla sonda Huygens, anche molti anni dopo il completamento della missione, continuano a fornirci dati importanti e una sensazione nuova dinamica di questi pochi cruciali secondi dell'atterraggio."

http://www.esa.int/esaSC/SEMJP13S18H_index_0.html

link2universe

le novita riguardanti in ns sistema solare sono all'ordine del giorno,a dimostrazione che il ns uscio di casa ha un'attivita'geologica non indifferente,ponendo il dubbio del fatto che il lavoro fatto sulla terra dall'acqua,magari in altri luoghi relativamente lontani la medesima possa essere alimentata da altri fattori(metano nella circostanza) [;)]


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MessaggioInviato: 18/10/2012, 13:30 
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Le immagini radar di Cassini rivelano alcune nuove curiosità sulla sueprficie della misteriosa luna di Saturno, Titano, compresa una struttura quasi circolare che somiglia tanto ad un mare antico. I risultati sono stati presentati all'American Astronomical Society's Division of Planetary Science Conference, in Nevada.
Radar images from NASA's Cassini spacecraft reveal some new curiosities on the surface of Saturn's mysterious moon Titan, including a nearly circular feature that resembles a giant hot cross bun and shorelines of ancient seas. The results were presented today at the American Astronomical Society's Division of Planetary Sciences conference in Reno, Nev.
Il vapore proveniente dall'interno causa spesso il sollevamento della crosta fino a spezzarla. Gli scienziati pensano che alcuni processi di questo tipo possano avvenire su Titano. L'immagine è stata ottenuta il 22 maggio 2012 da Cassini. Terreni simili erano già stati visti su Venere, laddove esiste una regione di circa 20 miglia (30 chilometri) lungo la quale si erge il vulcano Kunapipi Mons. E' stato teorizzato che la zona di Titano, grande circa 70 chilometri, sia il risultato di fratture causate da sollevamenti del terreno, possibilmente il risultato di magma in risalita.
Una simile caratteristica superficiale non era mai stata vista finora su Titano, che quindi non finisce ancora di riservarci sorprese dopo otto anni di osservazioni. Sulla Terra fenomeni simili si verificano sulle Henry Mountains nello Utah.
Un altro gruppo di scienziati, guidato da Ellen Stofan, ha scansionato le immagini dell'emisfero sud di Titano, l'unico posto oltre alla Terra che possiede qualcosa di liquido in modo stabile sulla sua superficie sebbene si tratti di idrocarburi e non di acqua. Le indagini hanno portato a due ottimi candidati per scenari "marini" su Titano: uno sembra essere un bacino di circa 400 chilometri di diametro e profondo qualche centinaio di metri.
Alcuni sostengono che un ciclo analogo a quello che spiega i cambiamenti climatici sulla Terra (ciclo Croll-Milankovich) esista anche su Titano, a causare trasferimenti a lungo termine di idrocarburi liquidi da un polo all'altro. Secondo questo modello, il polo sud dovrebbe essere stato coperto da mari meno di 50.000 anni fa.

NASA
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MessaggioInviato: 24/10/2012, 12:02 
Curiosa Geologia di Titano

Nuove immagini radar ottenute dalla sonda Cassini, rivelano alcune curiose strutture presenti sulla superficie di Titano, la più grande delle lune di Saturno. Tra queste c'è anche una struttura geologica simile ad un duomo ma con delle fratture sopra. Un'altra scoperta è quella di possibili argini di un vecchio mare, ormai molto ridimensionato, di etano e metano liquido. I risultati sono stati presentati di ricercante alla riunione della Divisione delle Scienze Planetarie della American Asronomical Society.

Chi ha mai cucinato del pane o dolci sa che spesso il vapore può portare a fratture sulla parte superiore della crosta. Gli scienziati pensano che un processo per certi aspetti simile, che coinvolge il calore interno di Titano, potrebbe avvenire anche in questo lontano posto del Sistema Solare. L'immagine mostra una collina con una forma simile ad una brioche ed è stata ottenuta con lo strumento radar della sonda Cassini, il 22 Maggio 2012. Gli scienziati hanno già osservato cose simili su Venere, dove una regione a forma di collina, grande circa 30 km in diametro, si trova in cima ad un grandissimo vulcano chiamato Kunapipi Mons. Secondo l'ipotesi avanzata dagli scienziati, la "croce" che si vede sulla superficie di Titano è lunga circa 70 km, ed è il risultato di fratture causate dalla crosta che si è gonfiata sotto, forse per via del magma che ha spinto da sotto, senza arrivare a uscire fuori effettivamente.

"Questa struttura a brioche con una croce sopra, è una cosa che non abbiamo mai visto prima su Titano, a dimostrazione di come questa luna continua a sorprenderci anche dopo 8 lunghi anni di osservazioni con Cassini" ha spiegato Rosaly Lopes, scienziata del team Cassini, che ha esposto i nuovi risultati. "Questa brioche potrebbe essere il risultato di quello che sulla Terra chiamiamo laccolite, cioè un intrusione creata dal magma che spinge da sotto. Le Montagne Henry, nello Utah, sono l'esempio migliore di questo fenomeno geologico


Il motivo per cui Rosaly Lopes continua a parlare di una brioche e non di una vera e propria laccolite è che non ci sono abbastanza prove geologiche ancora. C'è una forte somiglianza e secondo gli scienziati è probabile che si tratti di quello, ma chiamare questa struttura una laccolite anche in assenza di prove definitive sarebbe scorretto e creerebbe confusione. Ulteriori immagini radar da ottenere durante i prossimi passaggi di Cassini potranno aiutare a sciogliere i dubbi.

Un altro gruppo di scienziati della missione Cassini, guidati da Ellen Stofan, ha analizzato le immagini radar della superficie nell'emisfero sud della luna. Titano è l'unico altro luogo del Sistema Solare, oltre alla Terra, dove c'è una forma di liquido stabile sulla superficie. Da noi abbiamo l'acqua, su Titano abbiamo laghi di idrocarburi come il metano e l'etano. Per adesso i mari più grandi ed estesi sono stati visti nell'emisfero nord, mentre nel sud vediamo solo pochi laghi qua e la. Una nuova analisi di tutte le immagini raccolte tra il 2008 ed il 2011, suggerisce che una volta c'erano mari molto più profonde e vaste anche intorno al polo sud della luna. Stofan ed i suoi colleghi hanno trovato due ottimi candidati che potrebbero essere vali lasciate dopo il ritiro dei antichi mari. Una di queste sembra essere circa grande 475 x 280 km in diametro e forse profonda diverse centinaia di metri. Il più grande lago attualmente presente al sud è l'Ontario Lacus e secondo i ricercatori intorno si possono ancora intravedere gli argini del vecchio mare, che la ricercatrice ha chiamato Ontario Mare.




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Immagine radar del Lacus Ontario. Se guardate bene, intorno notate una regione più scura rispetto al resto. Quelli dovrebbero essere gli argini di quello che una volta era il grande Mare Ontario, di cui ormai rimane solo il lago centrale. Credit: NASA/JPL

Secondo un ulteriore team, guidato da Oded Aharonson, del Caltech, questi nuovi dati fanno pensare che potrebbero esserci dei cicli analoghi a quelli che sulla Terra chiamiamo "cicli di Croll-Milankovich", che spiegherebbero i cambiamenti climatici in termini del modo in cui la Terra orbita intorno al Sole. Simili cicli su Titano potrebbero causare un trasferimento a lungo termine di idrocarburi liquidi da un polo all'altro. In base a questo modello, il polo sud potrebbe essere stato coperto con estesi mari per almeno 50.000 anni.

"I mari di Titano sono un'oasi per la chimica prebiotica (cioè alla base della nascita della chimica biologica -> la vita), e sappiamo ora che potrebbero passare da un emisfero all'altro nell'arco di 100.000 anni." spiega Stofan. "Mi piacerebbe tanto poter dare un'occhiata più da vicino a quei mari nel nord o a quei mari secchi nel sud per esaminare quanto si è sviluppata la chimica prebiotica.



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L'immagine sopra mostra i mari e laghi dell'emisfero nord e come sono rimasti stabili nel tempo. La striscia in alto è del recente passaggio effettuato nel Maggio 2012. Credit: NASA/JPL

Il team di Cassini ha confermato parte della stabilità dei mari nord di Titano osservando le immagini radar ottenute durante una delle stagioni della luna (che dura 6 anni terrestri). Le immagini più recenti, ottenute durante il sorvolo del Maggio 2012, si vede che gli argini sono rimasti più o meno gli stessi e questo indica che i laghi che vediamo nel nord non sono dei fenomeni transienti, a differenza di alcune zone che si sono formate intorno all'equatore dopo la tempesta di pioggia passata nel 2010.

http://www.jpl.nasa.gov/news/news.php?release=2012-326
link2universe

titano continua a stupire quotidianamente,magari potrebbe essere allo stato primordiale in cui si sarebbe trovata la terra.......[;)]

riguardo all'immagine del mare ontario quelle parti "annerite" od oscurate,sono dovute ad un difetto,o fatte di proposito....coscientemente...[V]


Ultima modifica di ubatuba il 24/10/2012, 12:06, modificato 1 volta in totale.

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Titano non cessa mai di stupire: la luna più grande di Saturno è avvolta da una complessa atmosfera multistrato di azoto e metano spessa dieci volte quella terrestre. Ha stagioni e clima, come evidenziano le occasionali formazioni di brillanti e grandi nubi e, più recentemente, una area di convezione sul polo sud. Titano è anche l'unico mondo del Sistema Solare oltre alla Terra ad avere grandi quantitò di liquido sulla propria superficie, in forma di laghi di metano.
Tutto questo si deve alla missione Cassini-Huygens della NASA, ma ora c'è di più: Titano brilla al buio.
Osservato in due versioni della stessa immagine, acquisita da Cassini il 7 maggio 2009, Titano si libra di fronte ad un campo stellato che appare come una striatura dovuta ai 560 secondi di esposizione ed al moto della sonda stessa. L'immagine a sinistra mostra Titano in luce visibile, che riceve la luce solare riflessa da Saturno mentre la luna stessa era nel lato oscuro del pianeta. L'immagine a destra è stata processata per escludere questa luce riflessa, eppure Titano brilla ancora.
Il fioco bagliore della luca, circa un milionesimo di watt, proviene non solo dallo strato alto dell'atmosfera come era già atteso ma anche dal profondo, ad altitudini di circa 300 chilometri.
Il bagliore è creato dalla reazione chimica nell'atmosfera, scatenate dalle interazioni tra particelle cariche del Sole e campo magnetico di Saturno.
Titano quindi si illumina al buio, anche se molto poco. Un po' come una insegna al neon, dove gli elettroni generati dalla corrente elettrica sbattono sugli atomi di neon causando l'accensione. Qui stiamo guardando la luce emessa dalle particelle cariche che sbattono nelle molecole di azoto di Titano.
La luce è analoga al riverbero notturno terrestre, spesso fotografato dagli astronauti della ISS. Tuttavia, anche conoscendo sorgenti di radiazione esterna e tenendone conto, Titano mostra ancora un eccesso di luce non spiegato. I raggi cosmici più energetici potrebbero coprire in parte la lacuna, penetrando in profondità nell'atmosfera della luna, o potrebbero esserci reazioni chimiche inaspettate. Oppure fenomeni colti sul fatto, come un fulmine!

Fonte: Universe Today

http://www.skylive.it/NotiziaAstronomic ... l_buio.txt

le sorprese sono sempre pronte.....


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Immagine

Gordan Ugarkovic stava giocherellando con i dati di archivio di Cassini quando ha notato due immagini a colori quasi reali di Titano, prese esattamente dalla stessa prospettiva a distanza di circa 20 mesi l'una dall'altra. In molti mondi del sistema solare le cose non sarebbero molto diverse nelle due foto, ma Titano possiede una atmosfera che cambia con le stagioni e le due immagini mostrano differenze. La prima immagine, di aprile 2010, mostra una cappa ghiacciata al polo nord di Titano a testimonianza dell'inverno boreale. La seconda foto presenta una calotta nord molto meno marcata con un accenno di calotta nell'emisfero sud e una linea brillante che fluttua un paio di centinaia di chilometri dal limbo del satellite.

Planetary.org

http://www.skylive.it/NotiziaAstronomic ... titano.txt


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Su Titano è arrivato l'inverno, o, più precisamente, è arrivato nel suo emisfero meridionale, e le osservazioni della sonda spaziale Cassini forniscono informazioni preziose. In particolare, annuncia Nicholas A. Teanby dell'Università di Bristol in un articolo apparso sulla rivista “Nature”, si è scoperto che lo strato intermedio dell'atmosfera di Titano si trova a una quota superiore a quella stimata finora: circa 600 chilometri invece di 450-500 chilometri.

Secondo le informazioni raccolte negli ultimi anni, la media atmosfera di Titano - composta da stratosfera e mesosfera e compresa tra le quote di 100 e 500 chilometri - è ricca di azoto e simile a quella terrestre, con una pressione a livello della superficie di 1,4 bar. Poiché l'asse di rotazione di Saturno ha un'inclinazione di 26,7 gradi, il satellite subisce una forte variazione di esposizione alla radiazione solare durante i 29,5 anni di durata della rivoluzione intorno al Sole.

Per la maggior parte dell'anno, all'interno dell'atmosfera di Titano c'è solo una cella di circolazione da polo a polo. Le masse di gas risalgono verso l'alto nell'emisfero estivo e scendono verso il basso in quello invernale, con l'aggiunta di un vortice circumpolare.

I modelli numerici elaborati finora riproducono molto bene le condizioni presenti nella troposfera ma non riescono a spiegare le temperature, la composizione e i venti degli strati intermedi. Secondo le rilevazioni effettuate fino a questo momento, la circolazione della media atmosfera si trova a 450-500 chilometri di altitudine, dove si osserva uno strato di foschia distaccato da quello principale.

L'atmosfera di Saturno è tuttavia fortemente influenzata da cambiamenti stagionali, come del caso dell'equinozio di primavera che nel 2009 ha causato

un'inversione del senso di circolazione delle masse di gas che la compongono alle medie latitudini. Nicolas Teanby e colleghi riferiscono di aver riscontrato la formazione di gas di traccia in corrispondenza del polo sud proprio dopo l'inversione di circolazione seguita all'equinozio primaverile del 2009: questo fenomeno porta a ipotizzare che la circolazione della media atmosfera debba essere estesa fino a un'altitudine di 600 chilometri.

Secondo gli autori dello studio, si tratta di effetti importanti proprio all'interno dell'atmosfera, che implicano la presenza una chimica attiva nell'atmosfera superiore. Questa scoperta è coerente con la rivelazione di molecole complesse e di ioni ad altitudini superiori a 950 chilometri e che richiederebbero una spiegazione alternativa per lo strato di foschia superiore.

http://www.lescienze.it/news/2012/11/29 ... o-1390315/


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MessaggioInviato: 14/12/2012, 12:31 
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L'immagine mostra un vasto fiume osservato in onde radar sulla superficie di Titano. Qui c'è un piccolo frammento che mostra il delta prima di versarsi nel lago vicino. Credit: NASA/ESA/Cassini

La sonda Cassini torna a stupire tutti durante il suo più recente sorvolo della luna Titano, fotografando in dettaglio una versione extraterrestre del famoso fiume Nilo. Questo fiume, gigantesco in proporzione, si allunga per ben 400 km sulla superficie della luna Titano. E' la prima volta che immagini così nitide e chiare hanno rivelato un sistema di fiumi così vasto e complesso fuori dal pianeta Terra. Gli scienziati hanno dedotto che il fiume è pieno di liquidi per via del modo in cui le onde rimbalzano sulla superficie, che risulta scura nei posti dove la superficie è liscia come quella di un liquido.


Anche se c'è qualche deviazione piccola, la relativa struttura lineare e continua della vale del fiume suggerisce che sta seguendo al meno una faglia, come succede anche nel caso degli altri grandi fiumi nel margine sud di questo mare su Titano" ha spiegato Jani Radebaugh, della Brigham Young University, USA.

"Simili faglie, cioè fratture presenti nella crosta di Titano, potrebbero non voler dire che c'è un'attività tettonica come sulla Terra, ma ma portano lo stesso all'apertura dei bacini e forse alla formazione stessa dei mari giganteschi che osserviamo."

Titano è l'unico altro posto nel Sistema Solare che ha un liquido stabile sulla sua superficie. Ma mentre il ciclo idrologico della Terra si basa sull'acqua, quello di Titano si base sugli idrocarburi come etano, etanolo e metano.

Le immagini ottenute dalle camere a luce visibile di Cassini hanno rilevato persino movimenti di tempeste e recenti piogge in alcune zone che sono diventate più scure con il passare dei mesi. Cassini ha anche usato le sue camere infrarosse ed i suoi spettrometri per confermare la presenza dell'etano liquido nel grande Ontario Lacus, nel 2008.

L'immagine a lato è stata scattata il 26 Settembre 2016 e mostra una regione vicino al polo nord di Titano dove la valle porta il fiume a versarsi nella Kraken Mare, che in termini di grandezza è una via di mezzo tra il Mar Caspio ed il Mar Mediterraneo.
I processi che hanno portato alla formazione di questi mari sono uno dei maggiori misteri che circondano Titano e in generale la geologia dei corpi ghiacciati del sistema solare. Cassini ha cambiato per sempre il modo in cui vediamo e pensiamo a questa luna, ma serviranno ulteriori missioni molto più approfondite per riuscire a studiare in dettaglio la storia geologica e chimica di quest'incredibile luna.

"Questa nuova immagine radar ottenuta dalla sonda Cassini ci fornisce un'altra stupenda vista di un mondo in continuo movimento, come intuito anche grazie alle immagini di canali e laghi visti dalla sonda Huygens della ESA, mentre scendeva verso la superficie della luna nel 2005." ha dichiarato Nicolas Altobelli, scienziato della missione Cassini presso la ESA.


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http://www.jpl.nasa.gov/news/news.php?release=2012-394

http://www.esa.int/Our_Activities/Space ... aturn_moon


titano e' veramente una sorpresa continua,sarebbe magari opportuno che venga inviata sul posto una missione simil rover,e' supponibile che titano sia quanto mai simile alla terra nei suoi primi albori.......e si potrebbe meglio capire la ns evoluzione geologica.........poi magari altre piu' intriganti sorprese [;)]


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