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 Oggetto del messaggio: Una nuova ipotesi su Vesta e Cerere
MessaggioInviato: 30/09/2009, 11:46 
La loro formazione risulterebbe legata alla prime fasi della vita di Giove

In ambito astronomico lo studio dei crateri è uno dei sistemi maggiormente utilizzati per stimare l'età di un corpo solido. Proprio ricorrendo a tale meccanismo, di recente un gruppo di scienziati italiani ha avanzato una nuova ipotesi circa la formazione di Vesta e Cerere, per dimensioni gli asteroidi più grandi della cosiddetta Fascia principale.
Secondo gli esperti dell'Istituto Nazionale di Astrofisica di Roma, Vesta e Cerere rappresentano due dei corpi celesti più risalenti dell'intero Sistema Solare. In particolare, la loro struttura morfologica risulterebbe figlia dei primi stadi di sviluppo del vicino gigante gassoso Giove. "L'approssimarsi del nucleo del pianeta al suo livello critico – spiega Diego Turrini, esponente del team di ricerca – avrebbe causato un sensibile incremento degli impatti a bassa velocità di piccoli corpi rocciosi in orbita nei pressi degli asteroidi, portando alla formazione di numerosi crateri bassi e uniformi sulle loro superfici".

Una volta consolidatosi il nucleo, tra i 3.8 e i 4 miliardi di anni fa, per via della sua notevole forza gravitazionale, Giove avrebbe iniziato ad attrarre anche oggetti di grandezze superiori, quali comete e altri asteroidi, dando così vita a quello che viene comunemente definito il Late Heavy Bombardment, letteralmente il "tardo bombardamento pesante". "Nonostante la presenza dominante dei corpi rocciosi – prosegue il dottor Turrini – invero in quest'ultima fase furono le collisioni con quelli ghiacciati, provenienti dalle zone estreme del Sistema Solare, a lasciare i segni più evidenti".

Per validare la loro teoria, ai ricercatori italiani non resta che attendere la prossima missione della NASA denominata Dawn. Essa, infatti, porterà l'omonima navicella spaziale ad incrociare da vicino sia Vesta che Cerere, rispettivamente nel 2011 e nel 2015. "Se riuscissimo ad avere le prove della sussistenza di un livello di crateri uniformi – conclude Turrini – ciò supporterebbe la nostra ipotesi circa la formazione dei due asteroidi durante le prime fasi di vita di Giove, cioè prima del bombardamento".

Dario Massara
Fonte: prometeomagazine.it


Qui il link alla missione Dawn: http://dawn.jpl.nasa.gov/


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MessaggioInviato: 30/09/2009, 11:51 
Sempre grazie delle tue informazioni Aerospaziali, 2 di 7!



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MessaggioInviato: 07/11/2013, 07:08 
ASTEROIDE VESTA: UNA STORIA COMPLICATA RACCONTATA DALL'OLIVINA

Immagine
In rosso: diogeniti (materiale formatosi attraverso processi magmatici profondi nella crosta)
In verde: howardite (roccia di superficie composta da materiali diversi, scavati, espulsi e mescolati da impatti meteorici)
In blu: eucrite (roccia formata nella crosta di Vesta ma non così in profondità come la diogenite)
Credit: NASA/JPL-Caltech/UCLA/ASI/INAF


Proprio quando gli scienziati pensavano di aver la giusta teoria sulla storia dell'asteroide Vesta, un nuovo studio basato sui dati della missione Dawn della NASA suggerisce che la formazione è stata molto più complicata del previsto.

L'ipotesi suggeriva che l'asteroide avesse seguito un iter simile a quello dei pianeti.

Dall'analisi del vasto sistema di depressioni (http://www.aliveuniverseimages.com/flas ... lo-pianeta) nella fascia equatoriale, gli scienziati ritenevano che il calore interno, presente alle origini, fosse stato trattenuto grazie alle grandi dimensioni del corpo celeste e questo avesse permesso alla roccia fusa più leggera di galleggiare verso l'esterno e, a quella più pesante, di affondare verso l'interno.
Il risultato è che la struttura di Vesta appare non tanto diversa da quella della Terra, o da quella di altri pianeti e lune più grandi, ossia a cipolla, con un nucleo, un mantello e una crosta.
In questo caso l'olivina si sarebbe dovuta concentrare nel mantello.

continua: http://www.aliveuniverseimages.com/flas ... ll-olivina


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