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 Oggetto del messaggio: Sfere di Dyson: energia da una stella
MessaggioInviato: 01/04/2010, 10:31 
Freeman John Dyson è un matematico e fisico teorico britannico, famoso in tutto il mondo per la sua ricerca nel campo dei quanti.
Nel 1960, in un articolo pubblicato su Science dal titolo "Ricerca di sorgenti artificiali di radiazione infrarossa stellare", Dyson ha teorizzato che una civiltà extraterrestre tecnologicamente avanzata potesse essere in grado di circondare la propria stella con strutture artificiali in grado di produrre energia in maniera estremamente efficiente. Essendo infatti vicine alle radiazioni luminose e termiche emesse dalla stella, queste strutture potrebbero produrre elevate quantità di energia per un periodo virtualmente illimitato.

La sfera di Dyson, a livello pratico, potrebbe essere strutturata secondo diverse configurazioni:

Sciame di Dyson
Questo concetto di sfera di Dyson prevede uno sciame di satelliti artificiali che accumulano l'energia solare attraverso pannelli solari. Lo sciame orbita attorno alla stella, raccogliendone l'energia luminosa e trasferendola attraverso lo spazio tramite un sistema laser o a microonde estremamente potente. Il problema con questo sistema a sciame sarebbero le continue correzioni orbitali che ogni singolo satellite dovrebbe eseguire. Se anche lo sciame seguisse una formazione ad anello (Dyson ring) condividendo la stessa orbita, le perturbazioni gravitazionali generate dalla stella costringerebbero lo sciame a continue correzioni di rotta per poter mantenere l'orbita.

Guscio di Dyson
Contrariamente allo sciame di Dyson, il guscio è costituito da una struttura solida attorno alla stella che ne altera l'emissione energetica ed assorbe la quasi totalità della radiazione solare. Una struttura del genere comporterebbe la costruzione di un'enorme superficie, sfruttabile anche per costruire zone abitabili.
La creazione di un guscio di Dyson che circondasse il nostro Sole, ad esempio, con il raggio di 1 Unità Astronomica avrebbe una superficie 550 milioni di volte superiore a quella terrestre, intercettando un'energia tale da rappresentare 3.300.000.000.000 volte quella attualmente consumata dall'intero genere umano in un anno.
Costruire una struttura simile tuttavia comporterebbe dei problemi non indifferenti, per non dire enormi viste le tecnologie attuali. Per prima cosa, per una sfera del diametro ipotizzato non ci sono sufficienti materiali costruttivi in tutto il Sistema Solare per poterla realizzare. La sfera inoltre sarebbe suscettibile ai capricci di asteroidi, comete, meteore ed altri sassi spaziali.

Bolla di Dyson
La bolla di Dyson è l'ampliamento del concetto di sciame di Dyson. Una nuvola di strutture indipendenti vengono posizionati nello spazio, ma non seguono un'orbita attorno alla stella-generatore. Ogni satellite sarebbe dotato di una vela solare o di un sistema in grado di bilanciare l'attrazione gravitazionale della stella.
Questo consentirebbe di poter cambiare la distanza tra i satelliti e la stella senza dover utilizzare grosse quantità di energia per poter uscire da un'orbita. Oltre al fatto che i materiali necessari per la costruzione di un sistema di satelliti di questo tipo non è paragonabile alle quantità necessarie per realizzare un guscio di Dyson: si calcola che la quantità di materiale necessaria per mettere in atto un progetto di questo tipo è pari alla massa dell'asteroide Pallas, un corpo roccioso del diametro di circa 550 km.

Niven ring
Sebbene non sia stata un'idea di Dyson ma di Larry Niven nel suo romanzo "Ringworld", si può considerare una sfera di Dyson anomala, un passo intermedio tra la sfera di Dyson ed un pianeta. Si tratta di un anello che circonda una stella, dotato di quartieri abitativi di impianti di energia.

La strutture di Dyson sono anche considerate un target per la ricerca di civiltà extraterrestri. Come ipotizza Michio Kaku, una civiltà di tipo 2 sarebbe in grado di ottenere energia dalle stelle, forse circondando questi enormi reattori nucleari cosmici con delle sfere di Dyson. Questo fornirebbe una quantità incredibile di energia, e consentirebbe a noi osservatori di poter rilevare (in via del tutto teorica) la presenza di una sfera di Dyson attraverso lo studio della luminosità di una stella e delle sue perturbazioni.

Il progetto SETI cerca vita extraterrestre anche tentando di rilevare possibili sfere di Dyson attraverso le emissioni infrarosse di stelle simili alla nostra. Sappiamo infatti che uno sciame di Dyson potrebbe essere costruito con le tecnologie attuali, con molto tempo a disposizione e costituendo uno sciame di satelliti in orbita attorno al Sole; per il guscio di Dyson invece le cose sarebbero più complicate, per via della quantità di materiali ed i problemi di natura strutturale coinvolti nella realizzazione di un'opera così imponente. Ma in via teorica è possibile, ed una civiltà extraterrestre avanzata potrebbe essere capace di realizzare un guscio del genere.

Di ricerche attive sulle sfere di Dyson ne sono state effettuate nella storia del SETI, in particolare negli anni 80. Niente di conclusivo, solo qualche sospetto. Eccone alcune:

DATE: 1980
OBSERVER(S): WITTEBORN
SITE: NASA - U OF A, MT. LEMMON
INSTR. SIZE (M): 1.5
SEARCH FREQ.(MHz): 8.5 microns - 13.5 microns
FREQUENCY RESOL.(Hz): 1 micron
OBJECTS: 20 STARS
FLUX LIMITS (W/m**2): N MAGNITUDE EXCESS <>
TOTAL HOURS: 50
REFERENCE:
COMMENTS: Search for IR excess due to Dyson spheres around solar
type stars. Target stars were
chosen because too faint for spectral type.

DATE: 1984
OBSERVER(S): SLYSH
SITE: SATELLITE
INSTR. SIZE (M): RADIOMETER
SEARCH FREQ.(MHz): 37x10**3
FREQUENCY RESOL.(Hz): 4x10**8
OBJECTS: ALL SKY 3K BB
FLUX LIMITS (W/m**2): T/T =< .01
TOTAL HOURS: 6000
REFERENCE: 27
COMMENTS: Lack of fluctuations in 3K background radiation on
angular scales of 10**-2 Strd. rules
out optically thick Dyson spheres radiating more than 1 solar
luminosity within 100 pc.

DATE: 1987
OBSERVER(S): TARTER, KARDASHEV & SLYSH
SITE: VLA
INSTR. SIZE (M): 26 (9 ANTENNAS)
SEARCH FREQ.(MHz): 1612.231
FREQUENCY RESOL.(Hz): 6105
OBJECTS: G357.3-1.3
FLUX LIMITS (W/m**2):
TOTAL HOURS: 1
REFERENCE:
COMMENTS: Remote observation (by VLA staff) of IRAS source near
galactic center to determine if
source could be nearby Dyson sphere. Source confirmed as OH/IR
star.

C'è chi sospetta inoltre (senza purtroppo avere prove) che la nebulosa planetaria chiamata "Cygnus Bubble" possa essere una sfera di Dyson.

Fonte: http://www.ditadifulmine.com/2010/03/sf ... tella.html


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MessaggioInviato: 01/04/2010, 19:34 
Siamo nel campo della pura fantascienza.Costruire una struttura del diametro di una unità astronomica sembra davvero una barzelletta...[:(]


Ultima modifica di tommaso il 01/04/2010, 19:35, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 06/04/2010, 00:10 
Se un giorno magari troveranno il sistema di provocare la fusione nucleare di qualsiasi atomo senza troppa fatica, magari si potrebbe immaginare un futuro universo dove i nostri discendenti, bruciando i gas leggeri dei pianeti giganti producono immense quantità di materiali pesanti con cui costruiscono piccoli mondi artificiali.
Con il passare dei milioni di anni, man mano che la popolazione aumenta e i mondi artificiali diventano miriadi, si potrebbe immaginare che alla fine finiscano per formare tutti assieme un Anello o un Guscio di Dyson.... ovviamente si tratta, per il momento, di pura speculazione.
Ma immaginiamo che milioni di anni fa una grande civiltà abbia cominciato la conquista dello spazio proprio nel modo in cui l'ho descritto.... forse lassù ci sono veramente enormi e antichissimi Anelli o Sfere di Dyson popolate da milioni di miliardi di persone, che si espandono e si diffondono di stella in stella.... e forse gli UFO arrivano da lì.... chi può dirlo?


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MessaggioInviato: 07/04/2010, 20:03 
Buona teoria, Enki.

Questa delle sfere di Dyson è una cosa di cui ho sentito parlare molto tempo fa.

E' assai probabile che le cose stiano in questo modo.


Saluti,

Aztlan



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Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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MessaggioInviato: 07/04/2010, 21:31 
Cita:
Enkidu ha scritto:

Se un giorno magari troveranno il sistema di provocare la fusione nucleare di qualsiasi atomo senza troppa fatica, magari si potrebbe immaginare un futuro universo dove i nostri discendenti, bruciando i gas leggeri dei pianeti giganti producono immense quantità di materiali pesanti con cui costruiscono piccoli mondi artificiali.
Con il passare dei milioni di anni, man mano che la popolazione aumenta e i mondi artificiali diventano miriadi, si potrebbe immaginare che alla fine finiscano per formare tutti assieme un Anello o un Guscio di Dyson.... ovviamente si tratta, per il momento, di pura speculazione.
Ma immaginiamo che milioni di anni fa una grande civiltà abbia cominciato la conquista dello spazio proprio nel modo in cui l'ho descritto.... forse lassù ci sono veramente enormi e antichissimi Anelli o Sfere di Dyson popolate da milioni di miliardi di persone, che si espandono e si diffondono di stella in stella.... e forse gli UFO arrivano da lì.... chi può dirlo?


Come fosse antani enkidu...un salutone [;)]



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MessaggioInviato: 07/04/2010, 22:38 
Cosa c' entra "antani" e tutto il resto della celebre gag di Tognazzi?

A me sembra che l' ipotesi di Enki sia più che concreta e comprensibile.

Saluti,

Aztlan



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MessaggioInviato: 09/11/2010, 07:07 
Il FermiLab alla ricerca delle Sfere di Dyson

Nel 1960, il grande fisico Freeman Dyson propose un modo semplice per individuare nella Galassia delle civiltà extraterrestri molto avanzate. Alte intensità d'energia, dovrebbero finire di colonizzare il loro sistema solare e costruire una sfera intorno alla loro stella per utilizzare tutta l'energia irradiata. Negli ultimi anni, un ricercatore del FermiLab si è impegnato ad individuare queste "Sfere di Dyson". Il nome di Dyson è familiare per tutti gli studiosi di fisica delle particelle elementari, i cosmologi e gli specialisti in astronautica. Questo fisico fu il primo a effettuare la sintesi tra i lavori di Tomonaga e Schwinger da un lato e quella di Feynman dall'altra, portando alla formulazione di una elettrodinamica quantica relativistica libera, in almeno in prima approssimazione, dei problemi delle divergenze infinite grazie a procedure di rinormalizzazione. Molti ritengono che, inoltre, un premio Nobel doveva essergli attribuito per aver reso comprensibile e rigoroso, almeno con i criteri dell'epoca, il metodo dei diagrammi di Feynman nella teoria quantica relativista dei campi. Dyson si fece conoscere, inoltre, per le sue implicazioni nel progetto Orion, inteso a costruire un vascello spaziale interplanetario propulso ad energia nucleare (delle esplosioni successive, nella parte posteriore del velivolo, l'avrebbe spinto verso avanti). Un tale metodo di propulsione avrebbe dovuto permettere di andare su Marte in pochi mesi soltanto. Egli ha dato ugualmente dei contributi rimarchevoli in meccanica statistica della materia condensata e delle connessioni interessanti nella teoria delle stringhe e in quella dei numeri. E' a lui che dobbiamo il celebre "tempo di Dyson" che fornisce una stima della durata nella quale un Universo in espansione infinito può portare ad una vita intelligente. Agli inizi del 1960, la mente geniale che aveva letto il libro di fantascienza intitolato Star Maker di Olaf Stapledon decide di verificare se le idee evocate nel libro fossero credibili dal punto di vista della fisica, senza preoccuparsi del temuti problemi tecnologici per la loro attuazione.

Immagine

Se noi estrapoliamo la curva di crescita del consumo di energia e della materia dell'umanità, fatalmente, si arriva alla conclusione che la civiltà finirà per aver bisogno di tutta l'energia liberata dal Sole ogni anno. Dyson ha allora calcolato che se utilizzassimo una massa di materia equivalente a quella di Giove, è possibile circondare il nostro Sole con una carena semi solida, di uno spessore di due o tre metri, capace di piegare i raggi della nostra stella. Tuttavia, secondo le leggi della Termodinamica, anche utilizzando gran parte dell'energia disponibile, la carena si riscalderebbe e ritrasmetterebbe all'infrarosso come un corpo nero d'eccellente qualità. Lo spettro di una stella è vicino a quello di un corpo nero, ma una osservazione sottile mostra rapidamente che è in realtà tagliata da una serie di raggi d'assorbimento o, talvolta, da bande. E questo non è il caso con l'oggetto di studio di Dyson. Il metodo proposto da Freeman Dyson può scoprire delle civiltà extraterrestri e, come spiegato nel breve articolo apparso su Science del 1960, per poi partire alla ricerca di oggetti freddi radianti all'infrarosso, come un corpo nero quasi perfetto e dalle dimensioni dell'ordine di qualche unità astronomica.

Il concetto ha fatto fortuna sotto il nome di sfera di Dyson ed esso è stato popolare nei libri di Carl Sagan, come ad esempio Cosmos. Questa idea è spesso menzionata nelle discussioni sulla classificazione delle civiltà, come è stato proposto negli anni sessanta del secolo scorso dal radio astronomo Nicolai Kardashev. Questo scienziato russo aveva distinto tre stadi e quindi tre tipi di civiltà possibili. La prima è quella che si avvicina a noi: gli abitanti sfruttano tutta l'energia presente sul loro pianeta. Al secondo livello, ci sono quelle civiltà che utilizzano l'energia della loro stella e la terza quella di una galassia intera. La costruzione di una sfera di Dyson sembra essere completamente fuori la nostra portata tecnologica. Essa necessiterà dell'energia irradiata dal Sole in circa 800 anni e, se necessario, di tutta la materia presente su Giove. Ma l'operazione può essere fattibile. L'astuzia sarà, probabilmente, quella di costruire una "macchina di Von Neumann", vale a dire una macchina capace di replicare se stessa. Rapidamente, allo stesso modo della moltiplicazione dei virus e delle cellule, il numero di queste macchine sarà sufficiente per prelevare nel sistema solare la materia necessaria. Dovrebbe essere assemblata, almeno, sotto forma di una serie di gigantesche centrali solari e orbite ripartite in modo da ricoprire uniformemente una porzione, significativa, della superficie intorno a una stella di tipo solare a qualche unità astronomica di distanza. L'unico modo di essere sicuri che una sfera di Dyson è completamente impossibile è quello di partire alla sua ricerca nella Galassia ed è ciò che ha fatto un fisico del FermiLab da pochi anni, Richard Carrigan. Ha pubblicato il bilancio delle sue ricerche su Arxiv. Egli ha cercato nelle costellazioni osservato dal satellite all'infrarosso Iras le tracce delle sfere di Dyson in un raggio di circa 1000 anni luce, senza concreti successi, anche se 17 casi intriganti sono stati trovati. E' interessante notare che è in dotazione sul suo sito il manuale d'uso, accessibile a tutti gli appassionati di astrofisica, affinchè loro stessi si lancino alla ricerca delle sfere di Dyson a partire dalle prove d'osservazione pubblicate all'infrarosso nella Via Lattea. Questo non è il solo modo di rilevare civiltà extraterrestri nella Galassia. I satelliti come Corot potrebbero rilevare delle curve di transito di oggetti artificiali di grande taglia, del genere di colonia spaziali di Gerard O'Neill, oppure dei flash laser associati a delle astronavi dotate di vele.

Traduzione a cura del Centro Ufologico Ionico

Fonte: http://www.centroufologicoionico.com/ar ... e-di-dyson - http://www.futura-sciences.com/fr/news/ ... 3/#connexe


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MessaggioInviato: 12/11/2010, 10:59 
Cita:
Aztlan ha scritto:

Cosa c' entra "antani" e tutto il resto della celebre gag di Tognazzi?

A me sembra che l' ipotesi di Enki sia più che concreta e comprensibile.

Saluti,

Aztlan




Il bello è che "antani" e la "celebre gag" di Tognazzi non so neanche che cosa sia, quindi non posso neanche rispondere degnamente a Tommaso, che non ci crede se non ci sbatte il naso.....
In ogni caso, penso che l'articolo postato da 2di7 sia interessantissimo, perché propone un metodo di ricerca delle civiltà aliene molto più interessante ed attendibile dello stare là ad ascoltare l'universo intero in attesa di un segnale radio.... molto meglio cercare le Sfere di Dyson che il progetto SETI, dunque.
Le obiezioni che vengono mosse contro la possibilità delle Sfere di Dyson le trovo tutte praticamente nulle, perché nessuno può escludere la possibilità di civiltà vecchie di milioni di anni che, appunto in quanto tale, avrebbero avuto modo di portare a termine imprese titaniche come una Sfera di Dyson.
E che anche noi non possiamo avere un giorno una bella Sfera di Dyson non lo trovo escludibile, perché le obiezioni non le trovo probanti. Sarebbe esposta a meteoriti, asteroidi e comete? E come, se tali corpi celesti verrebbero ovviamente utilizzati tutti per costruire la stessa Sfera di Dyson, tanto che alla fine lo stesso Sistema verrebbe "ripulito" di ogni corpo celeste naturale?
Non ci sono materiali sufficienti nel Sistema Solare? Sono molti anni che certi scienziati hanno ipotizzato, come ho già accennato prima, la possibilità di controllare la fusione nucleare, quella stessa che avviene dentro le stelle e che ha creato gli elementi che compongono ora l'universo. Se si fondessero i giganti gassosi, le lune ghiacciate e le comete della Nube di Oort per produrne metallo, forse si otterrebbe abbastanza materiale per costruire una Sfera di Dyson. Eventualmente poi si potrebbe pensare di importare materiali da sistemi solari vicini, lanciando asteroidi o deviando orbite di pianeti giganti deserti verso il nostro Sistema Solare.... una civiltà vecchia di milioni di anni (come speriamo che diventi anche la nostra) potrebbe essere abbastanza paziente per operare simili imprese.


Ultima modifica di Enkidu il 12/11/2010, 11:13, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 12/11/2010, 12:31 
Sarei più per costruire la sfera di Dyson in un sistema disabitato, più per un fattore sicurezza. Anche se poi dovremmo ricervere l'energia da lì. Per quanto riguarda la costruzione sarebbe possibile utilizzare dei materiali autoreplicanti (oggi teorizzati ma in futuro magari già costruiti) così da dover solo fornire una certa quantità di atomi e poi pensano a tutto loro stessi, magari con l'aiuto di nanomacchine (che sto studiando in sti giorni per conto di una ricerca per l'università). Le mie sono idee buttate là, ma alla fine, nulla è impossibile.


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MessaggioInviato: 14/11/2010, 03:34 
Concordo perfettamente con Enki e Darth Enoch.

Il report di 2di7 è come sempre illuminante.

Sulla ricerca di vita extraterrestre rispondo amaramente: il metodo di ricerca è indifferente, se poi i risultati sono tenuti segreti....


Sono dell' idea che già il SETI abbia ricevuto il tanto atteso segnale parecchio tempo fa e probabilmente diverse volte, ma a quel che serve... se poi arriva l' ordine di tacere il tutto.


Quanto alla celebre gag di Tognazzi, a questo si può porre rimedio facilmente:

http://www.youtube.com/watch?v=_9MTJw5ctVE

Fatti due risate caro Enki, magari guardando tutti i film della Serie.


Saluti,

Aztlan



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MessaggioInviato: 16/09/2013, 00:39 
Cita:
L'affascinante teoria delle "Sfere di Dyson" e le implicazioni nella ricerca di civiltà aliene

Immagine
Immagine

Freeman Dyson propose la possibilità di costruire una sorta di "guscio" attorno ad una stella per catturare gran parte della sua energia. Strutture tecnologiche del genere potrebbero indicare l'impronta di una civiltà extraterrestre.Quando alziamo lo sguardo verso l'immenso blu scuro che dell'universo che sovrasta la volta celeste, contemplando l'immensità e le miriadi di stelle che formano la Via Lattea, viene quasi spontaneo chiedersi quante possibili civiltà extraterrestri ci siano là fuori.

Il problema è determinato proprio dall'incredibile numero di astri che popolano la nostra galassia e cercare di individuare una possibile civiltà aliena - o che loro stiano cercando in qualche modo di comunicare con noi - equivale alla ricerca del proverbiale ago nel pagliaio, come piace dire agli scienziati del SETI.

Per questo motivo, si è giunti alla conclusione che ha più senso cercare "qualcuno" che abiti nelle vicinanze del nostro sistema solare, piuttosto che dedicarsi all'ascolto o all'osservazione di stelle di sistemi planetari esistenti in altre galassie che, anche quando sono vicine, distano milioni di anni luce e ogni idea di comunicare con gli alieni è decisamente irrealizzabile.

Se riuscissimo a osservare mondi così lontani, potremmo sperare solo di trovare tracce archeologiche di civiltà intelligenti extraterrestri ormai estinte da milioni di anni.

Assodato che conviene dedicarsi alla ricerca nella nostra galassia, alcuni scienziati hanno suggerito che un metodo per scovare tracce di civiltà intelligenti nella Via Lattea potrebbe essere quello di individuare alcune "strutture" anomale, tanto anomale da non poter essere spiegate con i processi astronomici noti.

In altre parole, si tratterebbe di scovare delle strutture tecnologiche su mega-scala che potrebbero indicare l'impronta di una civiltà extraterrestre.

Nel 1964, l'astronomo sovietico Nikolaj Kardasev classificò le civiltà extraterrestri capaci di tali opere come di "tipo II". Civiltà del genere avrebbero capacità tecnologiche capaci di far impallidire i nostri più avanzati impianti di produzione di energia. Come? Catturando tutta l'energia prodotta dalla loro stella madre!

Nei primi anni del 1960, il fisico Freeman Dyson propose la possibilità di costruire una sorta di "guscio" attorno ad una stella per catturare gran parte della sua energia. Per costruire tale guscio sarebbe necessaria una quantità di materia almeno quanto la massa di Giove.

La megastruttura sarebbe composta da un sistema di satelliti orbitanti capaci di imbrigliare l'energia eolica per poi trasmetterla ad una stazione ricevente. Secondo Dyson, un opera del genere garantirebbe una lunga sopravvivenza ad una eventuale specie aliena, soddisfacendo ampiamente il crescente fabbisogno energetico di una civiltà tecnologica.

L'affascinante intuizione di Dyson parte dal presupposto che anche la nostra civiltà un giorno potrebbe realizzare strutture simili per far fronte alla crescente domanda di energia, sebbene non abbia mai descritto nel dettaglio come sia possibile realizzare un opera del genere.

Tuttavia, da allora sono stati proposti numerosi progetti per la costruzione di una struttura artificiale o una serie di strutture per imbrigliare l'energia di una stella. In alcuni casi, si è addirittura ipotizzato di richiudere una stella in un guscio solido di materia, ma questa è solo una delle varianti meno plausibili.

Fu proprio Dyson, prima di Kardashev, a intuire che la ricerca di prove dell'esistenza di strutture simili potrebbe portare alla individuazione di una civiltà intelligente extraterrestre. L'esistenza di un tale sistema costruito attorno ad una stella ne altererebbe la luce emessa, in quanto parte della luce sarebbe assorbita dai satelliti.

Se l'attenuazione dell'energia stellare fosse significativo, potrebbe essere un indizio dell'esistenza di una megastruttura tecnologica aliena. Il problema è che una stella avvolta in una nube di polvere cosmica sarebbe molto simile ad una sfera di Dyson. L'immagine della NASA catturata con il Wide-field Infrared Survey Explorer può essere un esempio.

L'oggetto rosso in alto a sinistra è una stella nella fase finale della sua vita avvolta nella polvere. Tuttavia, un sondaggio eseguito su 250 mila sorgenti celesti ad infrarossi, rivela che quasi 17 di queste potrebbero essere la firma di un'eventuale Sfera di Dyson, come spiega Richard Carringan del Fermilab.

E' verosimile che una super-civiltà aliena espanda la sua colonizzazione alle vicine stelle di tipo solare a partire dal sistema planetario di origine. Teoricamente, non bisognerebbe cercare troppo lontano dopo aver individuato una "Sfera di Dyson".

Carringan immagina un raggruppamento di stelle colonizzate da una civiltà di tipo II. Questo sarebbe rilevato come un anomalo vuoto scuro nel disco della galassia. Questi vuoti scuri sarebbero l'indizio di uno "sfruttamento" di alcune stelle.

Nelle sue riflessioni, Kardeschev ha ipotizzato anche l'esistenza di civiltà di tipo III, capaci di sfruttare l'energia di un'intera galassia. Ma ad oggi, manca qualsiasi prova oggettiva di uno sfruttamento tecnologico del genere, ed è quindi giusto affermare che le civiltà extraterrestri di tipo III o non esistono affatto, o almeno non ancora.

In verità, potrebbe anche essere che gli alieni semplicemente non abbiano nessuna motivazione a sviluppare sistemi del genere, o non ne siano capaci oppure abbiano problemi di bilancio!



http://www.antikitera.net/news.asp?id=12719&T=5


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Continuiamo sulla discussione piu' recente.

http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=15082

Qui chiudo.



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